Sei sulla pagina 1di 37

Il purgatorio rappresenta la seconda

cantica della divina commedia,


suddivisa in tre cantiche (Ovvero il libro
dove sono contenuti i canti).
La seconda è molto importante poiché è
lo snodo dell'opera, in quanto
succedono cose veramente importanti,
Dante si butta alle spalle il peggio che è
passato (Ovvero trovarsi nella selva
oscura, sentirsi smarrito, prossimo alla
morte spirituale).
Grazie al viaggio nell'inferno, Dante ha
potuto espiare (Cioè ottenere la
purificazione dei peccati). Nel momento
in cui Dante termina il viaggio
nell'inferno è salvo, da adesso lui deve
solo continuare il suo percorso senza
fermarsi mai verso il paradiso, non gli
può succedere nulla di tremendo, prima
o poi arriverà la salvezza.
Questo dal punto di vista psicologico gli
dà motivazione, nell'inferno aveva
attacchi di panico era spaventato, nel
purgatorio Dante è diverso, motivato,
desidera raggiungere al più presto la
salvezza e poiché sa che nella cima del
purgatorio rivedrà Beatrice, bellissima,
giovane e la potrà vedere solo
giungendo nel paradiso terrestre.
Schema cosmologico della divina
commedia
L' inferno si forma dalla spaccatura,
Lucifero si era conficcato con le gambe
nel centro della terra e il busto che
rimaneva fuori.
La terra, che si era ritratta, era uscita
dall'altra parte formando con la stessa
forma una montagna.
Questa è la montagna del purgatorio, la
terra si suddivide in due emisferi, nel
medioevo non vi era una sola visione
della terra (Alcuni pensavano la terra
fosse piatta,altri sferica, Dante la
credeva divisa in due emisferi, uno delle
terre emerse e un altro, il quale inizia
dopo le colonne di Ercole, detto
emisfero delle acque, in cui l'unica terra
è il purgatorio, abitato dai morti, terra
della salvezza, poiché nel purgatorio si
purgano le anime, morte nel peccato
[non peccato mortale che uccide
l'anima] possono espiare i loro peccati)
L' inferno è una pena eterna.
Quella del purgatorio è la cantica della
sofferenza con il sorriso sulle labbra.

(Ulisse superava colonne d'Ercole


giungendo emisfero delle acque e
incontra la montagna
altissima di fronte la quale si forma un
mulinello d'acqua, da cui la sua nave
venne travortita , poiché le colonne
d'Ercole si devono attraversare solo
accompagnati dalla fede, Ulisse viene
punito per la sua tracotanza).

Dante era disceso fino al centro


dell'inferno finché non si trovò nella
giudecca (Ultimo girone infernale),
girone dove vi sono i traditori, peccatori
gravi, soprattutto per il tradimento nei
confronti di chi si fida (Questo ha una
connotazione politica) (Giudecca viene
da Giuda)
Qui, nella Giudecca, si trova Lucifero, in
particolare Nella Caina (Appunto una
zona della Giudecca), dove si trova
Caino. Giunto nella Caina Dante si trova
in un paesaggio congelato dove vi è
questo busto di Lucifero conficcato nel
ghiaccio. Lucifero ha tre facce, con tre
bocche che masticano le anime di Giuda
(Al centro) Bruto e Cassio (Ai lati).

Dante e Virgilio devono andare avanti


(Momento più spaventoso della Divina
Commedia).
Dante e Virgilio si aggrappano al corpo
enorme di Lucifero e iniziano a scendere
lungo tutto il
busto, quando arrivano al centro esatto
della terra e si capovolgono (Sono al
centro di gravità, devono salire nell'altro
emisfero) e aggrappandosi ai piedi
cominciano a salire.
Usano i peli di Lucifero come liane
(Forse era una battuta ma io l'ho scritto
uguale).

A questo punto si liberano di Lucifero ed


entrano in un tunnel buio detto Burella
(Termine toscano per indicare un tunnel
scavato nella roccia). Attraversano
questa Burella e finalmente escono
fuori, Dante a questo punto, ultimo verso
dell'inferno, scrive "E quindi uscimmo a
riveder le stelle"
(La parola stelle chiude tutte e tre le
cantiche della Divina Commedia. L'
ultimo verso dell'ultimo canto di
ciascuna finisce con la parola stelle. È
un verso pieno di soddisfazione e
sollievo, dopo tutto questo tempo nel
buio [Che rappresenta l'assenza di Dio,
l'incertezza, la paura di non veder la
luce] torna a vedere la luce.
Le stelle sono un elemento
importantissimo per l'uomo del
Medioevo, l'astronomia era una delle arti
liberali, poiché le stelle sono strumenti di
intermediazione tra Dio e l'uomo, Dio
comunica
la sua virtù il suo bene attraverso le
stelle.
["Nato sotto una buona stella" si fa
riferimento a questa visione, le stelle
emanavavano la virtù divina])

Dante si trova di fronte un paesaggio


meraviglioso, è alba e quindi è anche un
ora piena di speranza (L' alba è il
momento più significativo della
giornata), si trova di nuovo a
contemplare il cielo e ad avere un
"contatto" con dio.
È tutto sporco, la sua faccia è coperta di
fuliggine, per questo le lacrime lasciano
il segno sul volto.

Montagna del purgatorio


Altissima, Dante la dovrà superare col
corpo. Sempre con Virgilio
cominceranno a salire ma Virgilio non ha
il corpo e quindi gli viene più semplice,
Dante invece avendolo deve faticare
(Questa fatica serve per espiare).
Si trovano di fronte un nocchiero che
accompagna le anime all'ingresso del
Purgatorio, un angelo che con una varca
le raccoglie alla foce del Tevere e le
porta fino alla
spiaggia del purgatorio. Il sentimento è
completamente diverso da quello
dell'inferno, le anime non vengono
insultate, non tremano, chi finisce in
purgatorio sarà punito ma non sarà
morto spiritualmente.
Queste anime sono contente, hanno un
atteggiamento positivo.
Il Tevere ha grande importanza poiché
appartiene a Roma, città santa dove si
trova il papa, e dove Cristo è stato
giudicato.

Quuesta altissima montagna è


composta da dieci luoghi, come fossero
tornanti di una strada di montagna.
Dante le descrive larghe come tre
uomini distesi da una parte, con il
burrone della montagna dall'altra. A volte
vi sono cornici e scale altre per salire
Dante deve arrampicarsi.
Dieci luoghi (Uno e tre sono numeri
ricorrenti nella divina commedia,
presenti con i loro multipli, dieci [Il
numero dei luoghi del Purgatorio] è
multiplo di uno, tre indica il mistero della
trinità).

I luoghi sono:
La spiaggia nella quale trovano accesso
tutte le anime

L' anti-purgatorio, una sala d'attesa dove


sostano alcune anime che non possono
accedere direttamente al purgatorio,
poiché hanno problemi (Come coloro
morti di morte violenta, i quali non hanno
avuto il tempo di pentirsi
adeguatamente, ma si sono pentiti
all'ultimo momento, [L' importante però è
il pentimento])

Sette cornici che rappresentano i sette


peccati capitali.

Il paradiso terrestre.

Sulla spiaggia del purgatorio Dante


incontra Catone Uticense, il guardiano
del purgatorio, nipote di Catone il
censore.
Era un politico romano importantissimo
che partecipò alla guerra civile tra
Cesare e Pompeo affianco quest'ultimo.
Cesare quando prese potere installò
una dittatura (Magistratura straordinaria
che estese a tutta la sua vita).
Catone era amato da tutti, repubblicano
secondo cui nessuno, nemmeno
Cesare, avrebbe dovuto reprimere la
libertà e instaurare una dittatura.
Quando Cesare affronta Pompeo
partecipa contro Cesare per difendere la
libertà repubblicana.
Cesare vince la guerra e Pompeo,
sconfitto, va in Egitto dove venne tradito.
Catone era a Ustica con un esercito di
resistenza pompeiano e quando venne
a sapere che Cesare ebbe vinto e vi
sarebbe stata una dittatura decise di
suicidarsi.
Non avrebbe potuto vivere a Roma
senza libertà.

Catone era un filosofo stoico.


Per il saggio stoico il suicidio non era un
peccato ma una pratica filosofica che
veniva attuata quando le condizioni di
vita erano insopportabili.
Se l'uomo avesse considerato indegna
la propria vita avrebbe potuto praticarlo
(Catone si fece pugnalate da un servo).
Lo troviamo al purgatorio come
guardiano seppur pagano e suicida (Il
suicidio veniva fortemente condannato
nel medioevo).
Dante uomo estremamente aperto
culturalmente, lo prende come esempio
di uomo che muore per sue idee
Catone rappresenra l'allegoria della
libertà, allegoria figurata (L' allegoria
poteva essere semplice [Come le tre
fiere] o figurata [Una persona con
carattere e personalità che diventa
allegoria di qualcosa]).
Ma in realtà questa libertà rappresenta
la libertà dal peccato, le anime vogliono
liberarsi dal peccato come Catone, che,
a costo della vita stessa, si è liberato di
una situazione politica disonorovole.

Catone accoglie le anime.


Nell'anti-purgatorio le anime sostano un
certo periodo di tempo in quanto non
hanno le condizioni per accedere al
purgatorio, e devono aspettare un certo
tempo prima di potere accedere al
Purgatorio vero e proprio (Gli
scomunicati ad esempio stanno nell'anti-
purgatorio 30 volte il tempo della loro
scomunica).

Tra anti-purgatorio e Purgatorio c'è la


bocca del purgatorio.
Catone disse a Dante di lavarsi poiché
sporco di fuliggine e di cingersi con un
giungo (Una canna verde strappata dal
prato) poiché rappresenta l'umiltà.
Deve lavarsi la faccia per lavare via il
peccato e cingersi col giungo poiché,
com'esso si piega colpito dalle onde del
mare e non si spezza, così le anime del
purgatorio si sottopongono alle pene
piegandosi ma senza spezzarsi.

Virtù teologiche:
Fede, speranza, carità.
Chi ha fede nutre la speranza di potersi
salvare

Qui Dante incotra l'angelo portinaio che


gli permette di accedere al purgatorio.
In ogni cornice viene punito uno dei
peccati capitali (Superbia, invidia,
accidia ecc...).
Come all'inferno le anime sono
ectoplasmi che provano sofferenza.
Le pene sono o per contrappasso o per
analogia.
Contrappasso come i superbi che
devono portare sulla testa un enorme
masso poiché nella vita sono stati
sempre con lo sguardo
verso l'alto ora stanno con lo sguardo
verso il basso.

Di cornice in cornice i peccati diventano


più lievi.
La fisica del peccato in atto all'inferno
stabilisce che più si scende più i peccati
sono gravi.
Nel purgatorio più si sale meno i peccati
sono gravi.

Il peccato più pesante è la superbia, per


un motivo simbolico, in quanto chi è
superbo non si pente sinceramente (La
superbia è il contrario dell'umiltà, non
essendo umili non ci si pente
sinceramente e di conseguenza viene
negato l'accesso al purgatorio).
Il peccato più leggero è la lussuria
(Stesso di Dante).

Man mano che Dante sale per il


purgatorio gli si cancellano le sette p
nella fronte che gli aveva inciso l'angelo
(Rappresentano i sette peccati capitali),
poiché purifica i suoi peccati.

Paradiso terrestre
È un posto meraviglioso si trova in cima
poiché
era stato anticamente una piccola isola
nel bel mezzo dell'emisfero delle acque,
quando emerse la montagna del
purgatorio, portò quest'isoletta alla sua
cima.
Dante lo chiama "foresta spessa e viva".
Il paradiso terrestre si oppone alla selva
oscura,
selva poiché piena di animali selvaggi
(Che rappresentano i peccati).
Il paradiso invece è ricco di piante e di
colori.

Si trova in cima poiché, come dice il


libro della genesi si narra la creazione,
nacquero Adamo ed Eva lì, senza
peccato, avevano una vita dedita al
piacere, ma col peccato originale
subentra la corruzione del corpo.
Allora vennero scacciati.
Dante in tutto questo viaggio va
purificando i suoi peccati.
Nel purgatorio va purificandoli
ulteriormente.
Quando arriva nel paradiso terrestre è
privo di peccato, torna come Adamo ed
Eva prima del peccato originale.
Dante compie questo viaggio con il
corpo, di conseguenza non solo la sua
anima si purifica ma anche il corpo, più il
peccato se ne va più il
suo corpo diventa potente e riesce a
fare cose che non potrebbe fare.
In questo paradiso viene bagnato in due
fiumi
il Lethè dal greco "λαντανω"
"dimenticare", fiume nel quale
immergendosi ci si dimentica ogni
cattiva azione, e nell'Eunoe da ει νοεω.
Eu = bene noe = penso, una volta
immersi si ricordano solo le buon azioni.

Nel paradiso terrestre Dante vede


Beatrice che si presenta su un enorme
carro (Il quale rappresenta la chiesa),
pieno di angeli che cantano, con in cima
una donna che indossa i colori delle tre
virtù teologali, fede verde, speranza
bianca, carità rossa.
A un certo punto si svela e Dante rimane
abbagliato.
Dovrebbe essere un bel momento ma è
drammatico, Dante piange tantissimo,
Virgilio sparisce poiché il suo incarico è
terminato, si volta verso lui e non lo
vede più.
Si sente orfano del suo dolcissimo
padre.
Da ora viene affidato a Beatrice che lo
condurrà in paradiso.
Beatrice inizialmente lo rimprovera, gli
dice "Come ti sei permesso ad accedere
alla montagna del purgatorio, sono io
che ti ho salvato, dopo la mia morte ti
sei smarrito" lo rimprovera di avere
avuto un'altra relazione con la donna
gentile (Che rappresenta la filosofia) (È
un rimprovero bonario), lei ha fatto tanto
per tenerlo sulla retta via, ma dopo la
sua morte l'ha persa, per questo lei gli
ha mandato Virgilio. Dante piange e gli
angeli dicono a Beatrice (Allegoria della
teologia) di essere più clemente. A un
certo punto guarda Dante svela la
bocca e gli sorride.
La bocca rappresenta l'allegoria della
verità
(Il sorriso è un topos del dolce stil novo,
ora topos teologico, è un bacio mistico,
la verità teologica).

Beatrice in paradiso farà lezioni a Dante


sulla teologia.
Tempo
Luce
Corpo
Maestro - Allievo
Innalzamento Materia - Stile

Il purgatorio rispetto ad inferno e


paradiso somiglia al mondo dei vivi,
poiché si trova sulla superficie terrestre,
al contrario dell'inferno (Che si trova in
profondità) e del paradiso (In cielo).
Somiglia a quello dei vivi per la
presenza del tempo e per la luce (Anche
in paradiso vi è la luce, ma questa è
accecante, l'inferno è buio, invece nel
purgatorio abbiamo una luce comune).
Nel purgatorio è presente il tempo
(Lentissimo) poiché serve a misurare gli
anni o i secoli in cui le anime dovranno
stare in punizione.
La giustizia di Dio qui punisce chi ha
sbagliato, l tempo serve a misurare il
tempo della pena.
Inferno e paradiso invece hanno solo
l'eternità.
Nel purgatorio la luce si suddivide in
dodici ore di alba e dodici di tramonto.
La luce del purgatorio è naturale ma mai
alta, non vi è mai una giornata di sole
(Ha un valore simbolico, la luce allo
zenit, a mezzo giorno rappresenta la
massima manifestazione di Dio),
dio è presente nel purgatorio ma non è
raggiungibile.

Il buio dell'inferno indica che Dio è


lontano.
La luce leggera del purgatorio che è più
vicino.
La luce accecante che è molto vicino.
Climax della luce.
All'inferno Dante non proietta ombra
poiché buio,
in purgatorio vede che ui proietta ombra
mentre Virgilio no, qui si spaventa e
rende conto che Virgilio è un fantasma.

Il purgatorio è la cantica del corpo.


Dante fa il viaggio col corpo e salva
anima e corpo, più sale più il corpo
diventa potente.

Maestro-Allievo, cambia il rapporto


poiché in parte Dante è già salvo ed è
più sapiente.
Virgilio più si avvicina a dio più è
smarrito in quanto anima del limbo.
Ora Dante comincia ad avere
competenze e Virgilio sbaglia ed è
Dante che lo corregge.
Si instaura così un rapporto di profonda
amicizia.
Dante è sempre più autonomo, Virgilio è
più debole, tanto che alla fine scompare.
Innalzamento dello stile.
In questa cantica vi è un innalzamento
della materia che viene trattata, poiché
parla della salvezza dopo la penitenza,
ci si avvicina a dio e vi è un
conseguente innalzamento di stile.
Dante utilizza tre stili: comico-realistico
nell'inferno;
medio-elegiaco/musicale nel purgatorio;
alto-sublime o tragico nel paradiso.

Stile medio nel purgatorio, musicale


poiché caratteristica di questa cantica,
possiede lo stile musicalistico del dolce
stil novo.
Nel proemio del purgatorio fa riferimento
alla musa Calliope, musa della poesia
epica.

Nel proemio del paradiso invece Dange


si rivolge ad Apollo, Dio della poesia.
Questa cantica è anche la cantica
dell'arte
poiché tutti gli artisti che conosce si
trovano in purgatorio, qui abbiamo
anche l'unica parte scritta in francese.
Troviamo scultori, pittori, musicisti.
Il purgatorio come il paradiso è
composto da trentatré canti, l'unica con
trentaquattro è l'inferno.

Il primo canto del purgatorio ha un


proemio, l'introduzione all'opera,
utilizzato poiché Dante ammira la poesia
di Virgilio, e s'ispira al proemio
dell'Eneide.
È presente un proemio in tutte e tre le
cantiche.

Il proemio si divide in due parti:


La protesi, da προ-θεμι, cioè
l'anticipazione della materia trattata
E l'invocazione, momento molto
importante del poema, in cui invoca le
muse (Allegoria di Dio) per essere
aiutato a scrivere in quanto non si sente
all'altezza, è un omaggio alla grande
poesia antica epica (Come l'Iliade,
l'Odissea, l'Eneide) che all'inizio vede
l'invocazione alle muse.
Le muse nella divina commedia sono
l'allegoria dell'aiuto di Dio.
Uno dei temi più importanti è
l'atteggiamento di umiltà nei confronti di
Dio da parte di Dante, il
quale dice che senza il suo aiuto non
avrebbe potuto scrivere questo poema,
le muse sono l'allegoria del Dio
cristiano.

Il poema ha come finalità quella di


spingere i lettori ad allontanarsi dal
peccato, ma la paganità viene usata
come allegoria di Dio.

La musa qui chiamata in causa è


Calliope, musa dal bel canto, la più
importante per Dante poiché musa della
poesia epica (Per Dante più importante
di tutte)
caratteristico di questa cantica è lo stile
medio elegiaco.

Potrebbero piacerti anche