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Dedico queste pagine, a tutti coloro, anche e soprattutto a chi non crede,

che sentono il bisogno nel profondo della propria anima,


di liberarsi dal male che percepiscono in loro e che non sanno come liberarsene,
o che non capiscono perchè di quel disagio interiore.

ci sono cose che noi uomini non possiamo, non vogliamo e non siamo tenuti a sapere
e a capire, ma il MALE esiste veramente, in varie subdole forme e modi,
e sta' prendendo il sopravvento nel cuore di tutti gli uomini.

Non scherzate con sedute spiritiche per gioco, magia fai da te o cose simili;
la possessione maligna esiste di vari livelli e forme, ma esiste, che voi ci crediate o
no, e scherzare con certe cose si aprono porte che non si dovrebbero!

io stesso ho potuto tastare e capire personalmente la sua esistenza, interessandomi


in passato di tali pratiche e ne scrivero' successivamente una pagina.

noi abbiamo il libero arbitrio,


dipende da noi se continuare nella via della sofferenza dello spirito o trovare il vero
amore e gioia.

chiedete e vi sara' dato!


Dipende da noi se veramente vogliamo liberarci dal male o no,
ma bisogna sentirlo e volerlo dal profondo del cuore !

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Prove dell'esistenza dell'inferno:

FATIMA

Fatima. Nella terza apparizione della Beata Vergine, 13 giugno 1917, a Francesco,
Giacinta e Lucia, i tre pastorelli di Cova di Iria, (i primi due fatti santi il 13 ottobre
2000 da Papa Giovanni Paolo II) sono stati testimoni della reale esistenza
dell’inferno… Racconta la veggente Lucia e tutt’ora vivente… “Dicendo queste ultime
parole, la Signora aprì le mani, come aveva fatto durante i due mesi precedenti.
La luce proveniente da esse sembrava penetrare la terra e vedemmo un mare di
fuoco. Immersi in questo fuoco c’erano demoni e anime che sembravano tizzoni
trasparenti, alcuni neri o bronzei, in forme umane, portate intorno dalle fiamme
che uscivano da essi assieme a nuvole di fumo. Essi cadevano da tutte le parti,
proprio come le scintille cadono dai grandi fuochi, leggere, oscillanti, tra grida di
dolore e di disperazione, che ci atterrirono fino a farci tremare di paura. (Deve
essere stata questa vista che mi fece gridare; la gente infatti dice di avermi
sentita dare un grido). I demoni potevano essere distinti dalla loro somiglianza a
orribili ripugnanti e sconosciuti animali, incandescenti come carboni accesi.
Atterriti e come per supplicare aiuto, alzammo gli occhi verso Nostra Signora, la
quale ci disse con gentilezza, ma anche con tristezza: “Avete visto l’inferno, dove
vanno le anime dei poveri peccatori. Al fine di salvarli Dio desidera di stabilire
nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato””…

Lucia, Francesco e Giacinta DI FATIMA


LE SETTE PENE PATITE ALL'INFERNO
NEI PARTICOLARI:

SCRIVE Santa SUOR FAUSTINA KOWALSKA

Dal suo diario apprendiamo quanto segue (II° Quaderno)

Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'inferno. E un luogo di
grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie
pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio;
la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella
sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non
l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall'ira di Dio;
la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i
demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il
proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la
tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie.
Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei
tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi.
Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e
indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si
differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribIli torture, se non mi
avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale
pecca verrà torturato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché
nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c’è mai
stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli
abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno
c'è. Ora non posso parlare di questo. Ho l'ordine da Dio di lasciarlo per iscritto. I
demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio hanno
dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto.
Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che
non credevano che ci fosse l'inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi
per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per
questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, ed invoco
incessantemente la Misericordia di Dio per loro. O mio Gesù, preferisco agonizzare
fino alla fine del mondo nelle più grandi torture, piuttosto che offenderTi col più
piccolo peccato.

ESISTE IL DIAVOLO ?
Chi è il grande nemico dell’uomo e che cosa sappiamo di lui? Il diavolo esiste
veramente o sono tutte fantasie create ad arte da noi stessi per mettere una sorta di
ordine mentale ai nostri eterni dubbi? Da una parte il male e dall’altra il bene, da una
parte il bianco e dall’altra il nero, da una parte la Luce e dall’altra le tenebre.

In questo modo tutto sembra avere una sua collocazione all’interno del nostro
circoscritto e poco conosciuto mondo; così facendo possiamo trovare uno spazio
sicuro incasellandoci a nostra volta in questo schema binario.

Questo non è sicuramente un male, anzi. Anche perché chi si professa ateo spesso
non trova uno spazio mentale e spirituale che lo inquadri all’interno del creato; così
facendo essi percorrono la loro strada giurando di non credere in Dio e nel diavolo
per poi finire nel credere in tutto.

O peggio: non credono in Dio, perché così gli conviene, ma poi credono
fermamente al diavolo facendosi spesso inconsapevolmente suoi servi.

Gli atei vivono la loro esistenza in un purgatorio mentale quotidiano. Ma non è poi
tanto di loro che mi preme parlare quanto dell’eterno nemico che ci sovrasta e che
spesso non conosciamo abbastanza da poterlo combattere.

Il primo artiglio gli è dato dalla sua natura che è pur sempre divina nonostante sia
poi divenuta diabolica. Questo significa che egli è infinitamente superiore a
qualsiasi altro essere umano e da qui il suo infinito potere sulla natura umana.
Questo essere nato come angelo è stato creato all’inizio dei tempi, quando l’uomo
non era ancora che un germe nella mente di Dio. La sua attuale sapienza perversa è
conoscitrice di tutti i segreti del Creato. Il secondo artiglio, che è una conseguenza
del primo, è che egli conosce ogni nostra debolezza perché ha assistito alla nascita
dell'uomo nel paradiso terrestre.

Lucifero era l’angelo più bello creato da Dio. In un mondo spirituale la bellezza non
si misura in parametri umani ma prettamente spirituali. Questo significa che egli era
la perfezione dal punto di vista spirituale delle creature angeliche. Ma in questa
perfezione, naturalmente libera di agire all’interno della libertà donata da Dio a tutte
le creature, egli non si accontentò di glorificare il Creatore e di rendergli eterna
gloria insieme agli altri spiriti angelici.

In lui nacque un sentimento di orgoglio e di compiacimento che col tempo mutò in


autocompiacimento per la propria bellezza spirituale. Lentamente, ma
inesorabilmente, mise da parte l’adorazione a Dio per adorare se stesso perché ciò
era per lui più gratificante. Ma non si fermò lì, egli andò oltre. In questo suo
compiacimento nato dall’orgoglio di essere il più perfetto si aggiunse e coltivò il
tremendo pensiero di farsi adorare. Dall’orgoglio all’invidia il passo fu breve, ma poi
dall’invidia all’odio fu assolutamente impercettibile. La rottura con il Creatore, unico
Dio perfetto da adorare era avvenuta. Il Signore non permise che una Sua creatura,
nata dal Suo Amore, si ponesse al di sopra di Lui.

E fu battaglia. Una battaglia spirituale ma pur sempre battaglia. Dura e cruenta come
tutte le battaglie. Il cielo tremò perché da una parte Dio chiamò a sé gli spiriti figli
del suo Amore con l’Amore e dall’altra Lucifero attirò a sé tutti coloro che furono
contaminati dal suo odio con l’invidia.

Quando Dio vide quali spiriti erano rimasti a Lui fedeli prese la decisione di lasciar
degradare gli angeli, infedeli e corrotti da Lucifero, nell’inferno da loro stessi creato.
Insieme a Lucifero, quindi, furono scaraventati giù dal cielo i suoi seguaci corrotti
dal primo ed ormai non più recuperabili.

Non più capaci di amare e sorretti da eterno odio contro il Creatore questi esseri,
che conoscono il loro eterno destino, furono allontanati per sempre dalla Luce di
Dio. Si allontanarono da soli, con la propria volontà, dall'Eterno Bene.

Cos’è l’inferno? Dove si trova? Quanti sono gli angeli decaduti che chiamiamo
diavoli? L’inferno è un luogo creato dai demoni stessi dove non esiste Amore e
dove ogni cosa è sorretta dall’odio. La Luce di Dio non penetra in questo luogo
perché Egli, nella sua onniscienza, ha potuto vedere nell’animo di questi esseri
angelici e comprendere che si erano dati completamente a Lucifero e niente e
nessuno, liberamente, li avrebbe più potuti far tornare angeli di Luce. Dove si trovi
questo luogo è una di quelle domande che, se avessero una risposta immediata,
non ci avvicinerebbero e non ci allontanerebbero di un singolo millimetro da Dio.
Non ci è dato sapere per Sua volontà ma possiamo pensare, logicamente parlando,
che non è un luogo materiale bensì anch’esso spirituale.

Gli angeli decaduti sono pur sempre spiriti e quindi ogni loro luogo non può e non
potrà essere diversamente che spirituale. Questo significa che dovunque essi si
trovino la loro sorte è di non sentire l’Amore di Dio, questo è l’inferno. Nella
dimensione spirituale dove spazio e tempo non dipendono più dalle leggi fisiche
che conosciamo ogni luogo è tutti i luoghi possibili e per sempre. Tranne che nel
paradiso. Queste sono due realtà spirituali incompatibili e non intersecanti tra di
loro. Facendo un esempio terreno non possono esserci nello stesso istante,
normalmente, sia il sole sia le tenebre.

Ma alla domanda di quanti angeli decaduti esistono nell’inferno cosa possiamo


dire? Rispondo con quello che Padre Pio, uno dei più grandi mistici dell’umanità, un
giorno disse ad una sua figlia spirituale: ”Se noi potessimo vedere i diavoli e questi
si facessero piccoli come dei moscerini noi non potremmo più vedere la luce del
sole perché essa ne sarebbe oscurata!”. La grande sapienza mistica di Padre Pio,
che gli derivava dalle sue profonde conoscenze del divino, ci permette di
comprendere quanto sia alto il numero di questi esseri. Più di ogni nostra umana
cognizione.

Possiamo con profonda umiltà affermare che Dio nella creazione non si è
risparmiato, non ha fatto economia. Nella mente di Dio il processo di creazione è
stato dettato da leggi che vanno al di là di ogni nostra più pallida immaginazione e
non possono essere ricondotte e valutate con la nostra percezione sensoriale.
Questo per ricordare che il numero di questi esseri demoniaci è per noi infinito
mentre per Dio no. Discorso ugualmente valido per quanto riguarda gli esseri
angelici i quali sono più numerosi di tutti gli uomini mai nati su questa terra e che
mai nasceranno sino alla fine del mondo. Per noi, semplici esseri umani, non
possono essere numerati.

I diavoli, di cui Lucifero è il capo, sconfitti e decaduti vennero così definitivamente


allontanati dalla Luce di Dio. Essi odiano la Luce e tutto ciò che essa produce
perché gli ricorda quando erano nella Luce. Ma l’odio da cui sono ferocemente
divorati non gli consente di rimpiangere tanto ciò che hanno perduto quanto ciò che
non potranno mai più essere. Di conseguenza si comprende il motivo del loro
scatenarsi verso tutto ciò che è figlio della Luce: al primo posto l’uomo.

Satana è un essere cosciente e libero, che non vuol conoscere l'amore. Mai sazio di
odio, consunto dall'invidia, egli tende ad allontanare anche noi da Dio e dal nostro
prossimo.
Non vorrebbe che noi amassimo il Signore, perciò cerca di seminare l'odio contro di
Lui, la disperazione o almeno l'indifferenza nei riguardi della Religione.
Il Diavolo non sopporta che ci amiamo fra noi: per questo il Vangelo lo descrive
come il furtivo seminatore di zizzania tra le famiglie e in ogni forma di società
umana. Vorrebbe fare, anche di questa terra, il suo regno governato dall'invidia, dal
terrore e dall'inganno. Vorrebbe contagiarci della sua rabbia impotente contro Dio e
della sua gioia veramente satanica di far soffrire gli altri.
Lo scopo del Diavolo è di portarci al peccato, di farci sciupare la vita così da
presentarci al giudizio senza la grazia di Dio. Vorrebbe, ma non senza la nostra
libera scelta, che andassimo tutti ad ingrossare il numero dei falliti, dei disperati, dei
dannati all'Inferno. I mezzo di cui dispone per nuocerci sono diretti e indiretti. Il
Demonio agisce sulle cose, crea situazioni, influenza e organizza gli esseri umani. Il
suo potere è enorme anche se deve far sempre i conti sia con Dio, del quale rimane
una piccola creatura, sia con la nostra libera volontà che egli può suggestionare ma
non sopraffare.
Quando pecchiamo è perché noi vogliamo il male, quindi è per colpa nostra. Il peso
di cattive abitudini, il cattivo esempio che ci può venire dal prossimo, la tentazione
da parte del Demonio non sono mai tali da privarci della libertà.
Infatti chi non fosse libero non avrebbe né colpa, né merito del male e del bene che
compie. I peccati li facciamo per colpa nostra; va all'Inferno solo chi vuole un
contrasto definitivo con Dio.
Se non ci può costringere a peccare, il Diavolo però può presentarci la colpa nella
forma più seducente: cioè come l'azione più logica per raggiungere con furbizia e
prontezza, ed in piena indipendenza da Dio, la nostra felicità.
Il Diavolo può agire sulle cose, sulla parte corporale e psichica inferiore dell'uomo e
sa mascherare benissimo la sua opera, nascondendosi dietro pseudo-malattie, casi
fortuiti, ecc. Da ladro intelligente non manda l'avviso di passaggio e cerca di non
lasciare tracce. Egli sa sfruttare la collaborazione umana, sia di coloro che
coscientemente si mettono al suo servizio, sia di noi quando operiamo il male, per
qualsivoglia motivo.

La Confessione non toglie soltanto il peccato dall'anima, ma ci dà una corazza con


cui possiamo lottare contro il demonio. Io ne ho una esperienza terribile!

Quindi ricorriamo con frequenza a questo grande Sacramento

Sant’Agostino ci dice “non mi venire a dire che il tuo cuore è puro quando i tuoi occhi
non sono puri”. Importantissimo ciò che vediamo, ciò che leggiamo. Il demonio un
giorno mi diceva “noi entriamo dagli occhi”, quando gli chiedevo perché fosse così
sensibile quando tocco gli occhi delle persone disse “perché noi entriamo da lì”.
Entrano dai sensi.
Dal momento che la nostra vigilanza, la nostra mortificazione non basta il Vangelo ci
suggerisce “vigilate e pregate per non cadere in tentazione”. La continua preghiera.
La tentazione sta dietro l’angolo. Finché siamo su questa terra saremo sempre
tentati, perché la vita presente è una prova di fedeltà a Dio. Per cui non esiste il
momento in cui possiamo abbassare la guardia, come non esiste il momento in cui il
demonio non ci tenti o si scoraggi di farlo visto la sua resistenza a lui. Ci proverà fino
alla fine. Il vigilate e il pregate perché senza la grazia di Dio è impossibile resistere
alla tentazioni.

CIO' CHE PIACE E CIO' CHE NON PIACE A SATANA


Padre Pellegrino Maria Ernetti, morto alcuni anni fa, era monaco benedettino dell'Abbazia di San
Giorgio Maggiore di Venezia, dove riceveva centinaia di persone alla settimana per essere
esorcizzate. Era noto per i suoi studi biblici e teologici. Le sue conoscenze nelle varie scienze erano
note e tali che costituirono punti sicuri di riferimento per i fedeli che accorrevano da lui non solo da
tutta l'Italia, ma anche dall'estero, perché era il più preparato esorcista del nostro tempo.

Padre Pellegrino Ernetti, in una intervista fattagli dal giornalista Vincenzo Speziale, diceva: ... oggi
il male (e tutti ce ne lamentiamo) sta dilatandosi sempre più in tutto il mondo e nelle più svariate e
raffinate manifestazioni

A questo punto il giornalista gli fa questa domanda:

Cosa piace al demonio, cosa dispiace al demonio?

Padre Pellegrino rispose: Ora stai attento. Gli esorcisti non hanno pensato a quello che mi sono
sforzato di fare io, perché se l'avessero fatto tutti a quest'ora potremmo avere dei volumi su quello
che vuole o non vuole il demonio. Io dopo aver esorcizzata una persona austriaca, ho cominciato a
far registrare dai miei collaboratori tutto e così a poco a poco è venuto fuori da tanti esorcismi una
catechesi del demonio. Ti prego di pubblicarla tutta, perché forse sarà il culmine di tutte le altre
domande. Iniziamo con “Ciò che piace al demoni”:

Primo - La particola sulla mano: “Così posso calpestare il vostro Dio, queI Dio che io ho ucciso, e
posso celebrare le mie messe con i miei sacerdoti che ho strappato a lui”.

Secondo - I preti vestiti come netturbini, camuffati “così li porto dove voglio io, negli alberghi e
nelle case private in cerca di donne e di omosessuali, e faccio commette re tanti sacrilegi, e li porto
nel mio regno! Quanti, quanti preti mimetizzati sono nel mio regno! E non mi scapperanno più”
(qui seguono delle risate a dir poco agghiaccianti).

Terzo - I preti e i Vescovi iscritti alla massoneria e alle mie sette: “Oh quanti, oh quanti ce ne porto
col denaro e con le donne... quanti, quanti diventano miei amici fedeli... col denaro e con le donne...
ne prendo quanti ne voglio, li porto nel mio regno”.

Quarto - Le gonne corte. “Con le quali accalappio uomini e donne e riempio il mio regno... che
contento.., che gioia”.

Quinto - La televisione:“Uh, la televisione.., è il mio apparecchio, l'ho inventato io... per


distruggere le singole anime e le famiglie.., le separo, le disgrego con i programmi miei sottilissimi
e penetranti... uh, la televisione è il centro di attrazione con cui attiro anche tanti preti, frati e suore
specialmente nelle ore piccole, e poi non li faccio più pregare.,. In un attimo, mi presento in tutto il
mondo.,. mi ascoltano e mi vedono tutti... mi aiutano assai bene i miei fedeli servi, i maghi, le
streghe, cartomanti, chiromanti, astrologi . (I puntini indicano il prosieguo del discorso, e risate che
di umano non hanno proprio nulla).

Sesto - Le discoteche: “Che bello.., sono i miei palazzi d'oro dove attiro le migliori speranze della
società che io faccio mie distruggendo le loro anime e i loro corpi.. .quante migliaia e migliaia ne
porto con me con l'alcool, con la droga e col sesso... oh, che continua mietitura. Le ho affidate a
tanti politici, miei fedeli servi, a consacrati... Io sono il vero re del mondo, e non già il vostro Dio,
che io ho crocifìsso'

Settimo - Il divorzio.., la separazione degli sposi:” Sono state inventate da me, ne rivendico la
proprietà... E' una delle mie più intelligenti scoperte... così distruggo la fa miglia e distruggo la
società, dove io sono adorato come vero re del mondo... IL SESSO... IL SESSO... non ascoltate
quell'uomo impiccato in croce che non vi dà niente... il vero piacere ve lo dò soltanto io col sesso
libero.., il mio regno è soprattutto libertà del piacere sessuale con cui regno sul la terra”.
Ottavo - L'aborto.., l'uccisione degli innocenti:“Oh... urrah! urrah! E stata la mia trovata più bella e
più gustosa! ammazzare gli innocenti invece dei colpevoli e degli omicidi della mafia! Distruggo
l'umanità e così finiscono, prima di nascere, gli adoratori del vostro falso Dio... urrah! urrah!”.

Nono - La droga: “È il cibo più gustoso che io faccio mangiare ai giovani per renderli pazzi.., e così
ne faccio quello che voglio.., ladri.., assassini,,, lussuriosi,,, feroci come me... dominatori del
mondo.., miei ministri “.

Decimo - Ma soprattutto mi piacciono e mi rallegrano quei vescovi e quei preti che negano la mia
esistenza e la mia opera nel mondo:“e sono tantissimi,,, oh! che gioia, che gioia per me... lavoro
tranquillo e sicuro.,, persino i teologi oggi non credono alla mia esistenza.., che bello.., e così
negano anche quel loro Dio che era venuto per distruggermi,,, invece io l'ho vinto.., l'ho inchiodato
sulla Croce,., hahahahaha...! Bravi questi preti,,, bravissimi questi vescovi,.. bravissimi questi
teologi.., sono tutti miei fedeli servitori.,, ne faccio quello che voglio... ormai sono miei.., li porto
dove voglio.., vestiti da beccamorti,,, con la sigaretta sempre in bocca.., profumati come gagà... in
cerca di donnicciole facili.., con auto all'ultima moda.., pieni di danaro.,. si ribellano ai dogmi del
loro falso Dio e della falsa Chiesa di quel crocifisso mia vittima.., sono i soldati più sicuri del mio
regno, pieno pieno di loro... Con essi metto confusione e smarrimento nel popolo, che allontano
sempre più dal falso Dio.,. e porto nel mio regno di odio e di disperazione eterna.., per sempre con
me, con me... ha ha ha ha ha ha! Quanti di essi ne ho fatti iscrivere alle sette mie... alletta ti dalla
mia carriera e dal mio denaro.., li compro con facilità.., perché finalmente sono riuscito a non fare
amare più né quel falso loro Dio, né quella donna che pretende di avermi vinto “.

Undicesimo - I politici che si dichiarano cristiani:“ma che cristiani non sono, perché sono miei e al
mio servizio... Presentandosi però come cristiani, ingannano tante persone che li seguono dove io
astutamente li porto... Vengono con me a rubare allegramente il denaro del popolo, denaro che costa
sudore e lacrime di lavoro sofferto; denaro strappato alle famiglie povere con tasse inique, imposte
da questi politici che ingrassano, sciupano, spendono e spandono senza limiti...

Eppure faccio fare loro delle dichiarazioni di rettitudine, di bontà, di ossequio, di lealtà e di sincerità
cristiana, tali da far cadere anche i preti e i vescovi con loro... Il denaro è la mia arma più efficace;
preti e vescovi chiudono gli occhi su questi politici, miei servi e schiavi.., basta che loro trovino i
soldi per costruire o restaurare chiese, asili, case parrocchia li belle e comode, patronati... Sono i
miei sacrestani più fedeli, per mezzo dei quali posso penetrare nelle case del clero, obbediente al
mio denaro... del resto non sono stati questi politici che hanno firmato l'adulterio del divorzio e
l'aborto?

Ma il clero.., fa loro la propaganda che io desidero”.

Dodicesimo - I politici che si chiamano laici: “sono gli avanguardisti del mio regno... Le menzogne,
studiate ad arte, i soprusi diligentemente realizzati, i latrocini mafiosa mente perpetrati, gli
intrallazzi diplomaticamente eseguiti, il malcostume capillarmente diffuso con tutti i mass media,
gli omicidi, i rapimenti organizzati a mano armata, la diffusione delle varie droghe mediante il
silenzio rigidissimo dell'omertà politicamente organizzata, e tanti tanti altri delitti e disordini sociali,
sono tutte opere che io realizzo mediante l'opera di questi politici, miei seguaci e untorelli
fedelissimi... Hanno da me il mandato preciso di usare tutti i mezzi e le maniere più infernali per
distruggere la società,purtroppo ancora legata a quel crocifisso che io ho impiccato sull'infame
legno.., distruggere, distruggere... Questi politici sono i miei discepoli e seguaci prediletti perché
obbedientissimi al solo mio cenno, senza che neppure se ne accorgano.., Sono essi che mi
organizzano in tutte le città e paesi le logge massoniche più attive e subdole, più scaltre e di punta,
sempre donando denaro, carriera e piaceri sessuali... Sono essi che ricevono i miei precisi comandi
di penetrare e distruggere dall'interno la Chiesa... Quanti ecclesiastici hanno ceduto e continuano a
cedere alle proposte e agli allettamenti di denaro e di carriera... Distruggere la chiesa è il mio primo
e ideale progetto... Oh, che contento... che contento...! Con questi fedelissimi politici ho già da
tempo iniziato a distruggere la società in ogni settore e grado e in tutti gli ambienti, destabilizzando
gli ordini di pubblica sicurezza, di economia, di diplomazia, di relazioni sociali.., naturalmente
sempre con le mie armi di ambizione, carriera, denaro, donne, piaceri... Oh che contento! che gioia!
che vittoria.., hahahahaha”

Tredicesimo - Giudici e magistrati: “Mi piacciono poi in maniera particolarissima quei giudici e
magistrati che hanno dietro le loro spalle il motto tradizionale - LA GIUSTIZIA È UGUALE PER
TUTTI - eccetto ormai che per loro! Che bravi, che fedeli questi miei schiavetti della giustizia!
Finalmente sono riuscito a politicizzare anche i giudici! Final mente sono riuscito a sindacalizzarli!
Finalmente sono riuscito a farli vendere con il denaro e le bustarelle! Quante persone innocenti
faccio condannare in carcere per anni e anni.., mentre faccio uscire e assolvere i miei seguaci,
considerati dal popolo come assassini e mascalzoni.., li faccio uscire dal carcere perché devono
continuare a dilatare il mio regno di disordine, con omicidi, ladrocini, spaccio di droga, sequestro di
persone e di bambini... Che meraviglia questi miei giudici politicizzati, partitizzati, venduti,,, Li ho
ridotti a non riconoscere più ciò che è giusto da ciò che è ingiusto...! Sono oggi il mio corpo
specializzato di assalto contro la giustizia! Che meraviglia liberare dalle carceri i grandi brigatisti e
mafìosi, e lasciare dentro i poveri derelitti più o me no innocenti! Che bello lasciare liberi i FALSI
PENTITI con i quali io agisco con maggior sicurezza! Che bello mandare agli ARRESTI
DOMICILIARI coloro con i quali posso più liberamente organizzare il disfacimento della società!
Bravi... bravissimi... giudici venduti! E quanti, quanti ne passano ogni giorno, sempre di più, nel
mio regno, allettati dal denaro e dalla carriera e dall'orgoglio, le mie armi da loro amate e
desiderate... E quei giudici che non si vogliono allineare con me, li faccio scomparire... E che cosa è
la lotta intorno a loro, che aumenta sempre di più tra questi magistrati, se non il frutto della mia
presenza e della mia costante e insistente opera? E che cosa è la continua lotta tra i magistrati e
politici e le forze dell'ordine, se non effetto del veleno che io riesco ad iniettare costantemente tra di
loro?... E finita.., è finita la pseudo-pace che ha promesso quel buffone del vostro Dio, che io ho
vinto e crocifisso... È finita.., il mondo intero è con me... sono io ormai il re del mondo.., sono
io...!”.

Quattordicesimo - Le sétte: “Una mia particolare predilezione sono le tantissime Sétte che io
continuo a creare e a diffondere capillarmente in tutto il mondo. Sono i mezzi più immediati con i
quali scardino la fede in quel falso vostro Dio da me crocifisso... creo così la babele nella fede... Il
vostro PRETE BIANCO strilla e sbraita perché ha paura di me, ha paura che io gli tolga il trono già
tanto vacillante... ma io ho già vinto, ho messo la babele nella fede, nei semplici come nei dotti,
compresi preti, teologi e vescovi.., le mie sétte sono sempre più invincibili... la mia massoneria
paga, paga molto bene ogni mio seguace... Sarò sempre vincitore io... e la babele nella fede sarà la
mia vittoria... Nella sola vostra Italia ho più di 672 sétte e religioni mie che voi chiamate sataniche,
che sono piene zeppe di anime a me votate e consacrate, e battezzate con il proprio sangue nel mio
nome... Esse mi rendono quotidianamente il culto che io merito come sovrano della terra con
preghiere, con inni e cantici e... con messe nere, durante le quali vinco calpestando e distruggendo
quelle ostie nelle quali gli stupidi cristiani credono presente il loro crocifisso... Ma se così fosse,
perché permette che io lo distrugga impunemente...? hahahahaha... Queste SÉTTE da me
comandate insieme ai miei seguaci di stato maggiore del mio regno, convertono incessantemente i
cristiani e li rendono miei fedeli seguaci... sono centinaia e centinaia che ad ogni ora, rinnegano la
fede vostra per aderire alle mie sétte, ove io li accolgo a braccia aperte e dono loro tutti i miei
piaceri e tutte le libertà di vivere il più lontano possibile dalla vostra Chiesa.., è la vera felicità.., la
vera gioia che solo io posso dare a voi..., Dall'alta, alla media, alla bassa Italia e nelle isole..,
ovunque ho le mie sétte che lavorano indefessamente D'altra parte, ormai, molte chiese e parrocchie
sono senza prete.., sono riuscito a distruggere e far morire le vocazioni.,, e le mie sétte suppliscono
il prete... hahaha,,. Dai testimoni di Geova ai Centri età dell'Acquario, ai Steinerantroposofici, ai
teosofici, ai Carolina, ai Cenacoli 33, ai Centri di Schamannesimo, ai Rosacroce, agli Arcobaleno, ai
Gialli, agli Ergoniani, ai Scientology e tante e tante altre mie sétte e religioni che ogni giorno
invento e creo, sono un vero esercito che lotta contro la vostra Chiesa,,, e vincerò vincerò... anche se
il vostro crocifisso ha detto a voi che LE PORTE DELL'INFERNO NON PREVARRANNO,
hahaha,,, E non bastando questo, mi sono in filtrato in certi gruppi-base che voi credete vostri...
Invece sono miei, li ho già afferrati gettando nei singoli il mio isterismo parossistico,., diventano
tutti visionari falsi di cristi e di madonne che, come loro credono parlano.., ma sono io che mi rivelo
a loro... hahahaha “,

Quindicesimo - I teologi: I miei teologi, con le dottrine da me ispirate... Oh, questi sì che
costituiscono la mia PUNTA DI DIAMANTE di prima trincea! Che teologi intelligenti! Essi hanno
capito che quei dogmi rigidissimi, dettati da certi sciocchi capi ecclesiastici, in realtà sono delle
falsità puerili, che crollano al semplice confronto con la realtà quotidiana... che bravi...
bravissimi...! Del resto li ho portati ad insegnare le mie dottrine non soltanto nei seminari ordinari,
ma persino nelle più alte e prestigiose Università Pontificie, persino in quella romana del vostro
PRETE BIANCO (Università Lateranense). La dottrina della MORTE DI Dio l'ho ispirata io, e con
essa mi sono venuti dietro milioni di studiosi che sono diventati miei discepoli e fedeli convinti. Da
quando io regno, il vostro dio è morto, non esiste più. E finita così ogni legge costrittiva: tutti
possono e devono vivere liberamente, come insegno io: libertà di idee, libertà di pensiero, libertà di
azione... ognuno è liberissimo finalmente di agire e fare quello che crede e vuole ovunque e sempre
e con chiunque... Non esiste più norma né regola... ciascuno è come sono io, padrone di tutto e di
tutti: il vostro Dio è morto! E chi potrebbe negarlo, se lo stesso vostro crocifisso ha dichiarato che
io, solo io sono IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO? E se lui stesso ha detto TUTTO IL MONDO
È IN MIA IN SINDACABILE BALÌA E PADRONANZA?... Finalmente questi teologi, i più
intelligenti in assoluto, mi hanno dato ragione. Ma se Dio è morto, allora è chiaro che sono crollati
tutti gli altri dogmi: la creazione, l'incarnazione, la risurrezione, l'immacolata, l'assunzione,
l'eucarestia e tutti i sacramenti... tutte storielle inventate per tenere costretti gli allocchi cristiani...
Ed ecco centinaia e centinaia dei miei teologi che hanno persino il coraggio di sfidare il PRETE
BIANCO CON LETTERE E FIRME... CHE PROVI IL CONTRARIO, SE HA IL CORAGGIO E
SE È CAPACE... Ha scrollato la testa e ha lasciato i miei teologi che continuassero questi
insegnamenti, senza il minimo rimprovero né punizione... Dunque anche lui è d'accordo con me,
nella negazione di tutti i suoi dogmi... ma che bravo! hahaha... E mentre questi grandi teologi sono
con me, vi sono altri piccoli teologi untorelli che, per rivalsa, negano la mia esistenza, come fiaba
da medioevo, rinviando tutte le mie presenze e manifestazioni a fatti unicamente psichiatrici e
psichici... Bravissimi, questi teologi, questi preti e... tanti vescovi... bravissimi! E il servizio
migliore che mi potete fare: farmi agire silenziosamente, senza minima mente lottare contro la mia
presenza e le mie astuzie... bravissimi... fate sempre così, e io continuerà la mia opera infernale
senza colpo ferire! I miei teologi intelligenti negano i dogmi della vostra chiesa, e teologi stupidi
negano la mia esistenza... Che trionfo... ha ha ha... Ma allora dove sono più gli eretici di una volta?
Nessuno! Né chi nega i dogmi, né chi nega me, eppure nell'elenco dei dogmi era anche quello della
mia esistenza...! Ho vinto la vostra Chiesa “.

E adesso parliamo di ciò che invece dispiace al demonio: quello che ti raccomando, caro Vincenzo,
è di non tralasciare nulla, neanche una virgola...

A) La confessione.., che stupida invenzione... Quanto mi fa male... mi fa soffrire... il Sangue di quel


vostro falso Dio... quel Sangue come mi schiaccia... mi distrugge... lava le vostre anime e mi fa
scappare (strilli orribili di pianto!)... Quel sangue, quel Sangue... è la mia pena più atroce... Però ho
trovato quei preti che non ci credono più alla confessione e mandano i cristiani a ricevere quel falso
Dio in peccato... Bene, bene, bravissimi... quanti sacrilegi faccio commettere...

B) Il pasto dove mangiate la carne e il sangue di quel crocifisso che ho ucciso io... E qui che io
perdo le mie battaglie.., è qui che mi trovo disarmato... non ho più le forze per lottare.., quelli che si
nutrono di questa carne e bevono di questo sangue diventano fortissimi contro di me, diventano
invincibili alle mie scaltre seduzioni e tentazioni, sembrano diversi dagli altri, sembra abbiano una
luce speciale e un'intelligenza velocissima... mi rifiutano subitaneamente e si allontanano da me e
mi scacciano come se fossi un cane... che tristezza, che dolore aver a che fare con questi
CANNIBALI... Ma io li perseguito ferocemente... e tanti vanno a mangiare quell'ostia in peccato...
hahaha... che contento... che contento.., che gioia... odiano il loro Dio e lo mangiano hahahaha!
Vittoria mia... vittoria.., un'ah... urrah... Quanto sono insensati quelli che perdono ore e ore di giorno
e di notte, in ginocchio ad ADORARE UN PEZZO DI PANE nascosto in una scatola sull'altare di
quel falso Dio. Quanta rabbia mi fanno queste persone! Mi distruggono tutte le opere che ottengo da
tanti sacrileghi cristiani, preti, suore e vescovi... Quanti sacrilegi mieto in continuazione, è una mia
incessante vittoria... Quanto dolore... Quanta rabbia queste adorazioni irrazionali...!

C) Odio il rosario.., quell'arnese guasto e marcio di quella donna lì è per me come un martello che
mi spacca la testa... ahiiiii!

E l'invenzione dei falsi cristiani che non mi ubbidiscono, per questo seguono quella donnaccia!
Sono falsi, falsi... in vece di ascoltare me che regno su tutto il mondo, questi falsi cristiani vanno a
pregare quella donnaccia, mia prima nemica, con quell'arnese... oh quanto male mi fanno...

D) Il male più grande di questo tempo per me sono le continue PRESENZE, LE APPARIZIONI di
questa donnaccia in tutto il mondo; in tutte le nazioni appare e mi perseguita strappando dalle mie
mani tante anime... migliaia e migliaia... per ascoltare i suoi falsi messaggi... Per fortuna mi
difendono i vescovi e i preti che non credono a quella ignobile Donna... non credono e così
apportano scompiglio... bravi, bravi questi miei apostoli dell'eresia... hahaha...

E) Ma ciò che maggiormente mi distrugge è L'ASINESCA OBBEDIENZA a quell'uomo VESTITO


DI BIANCO che comanda a nome del falso redentore e del falso vostro salvatore.., che asini..,
pecore... che conigli...! Obbedire a un uomo che ama quella donnaccia lì, che mi perseguita da
sempre... che vergogna... questo mi distrugge il mio regno... Ma io ho suscitato centinaia di preti,
frati, teologi e vescovi che gli fanno guerra... guerra senza frontiere a quel pagliaccio bianco.
Vincerò io, vincerò io... hahaha! Lo farò morire, assassinare... una brutta fine gli farò fare. E odioso
ai miei seguaci, quel polacco che ama quella donnaccia lì... che propaganda il rosario di quella
ignobile Donna come la sua preghiera preferita.., che vigliacco, che asino... mi schiaccia...
ohohohohoh (urli di pianto)...!

F) “Molto mi preoccupano quelle servette con la testa fasciata che abbandonano tutti e tutto per
chiudersi entro quattro mura, per sacrificare tutto ciò che è bello e buono per quel Dio che solo io
sono riuscito a vincere... Giorno e notte si mortificano con veglie e digiuni incoscienti e in
consistenti, non dormono sufficientemente, non mangiano secondo la necessità dell'appetito e del
corpo che reclama il vitto necessario, non parlano liberamente ovunque e sempre... taciturne...
immusonite,., piene di tristezza, la più disumana.., pregano, cantano e tutto questo sacrificio per chi
lo fanno? Per quali motivi particolari, per quali fini, con quali risultati? La stragrande maggioranza,
per fortuna, so no persone poco o punto intelligenti.., ottuse di mente... abuliche di volontà che si
sono lasciate trascinare da qual che prete insoddisfatto... Povere donnicciole che non sanno e non
conoscono il vero piacere del sesso con tutte le relative gioie che esso dona...! Povere servette, che
non hanno sentito mai le sensazioni della carne, procurate dagli amplessi e dai baci dei miei
uomini...! Eppure quante ne faccio cadere, le riduco ad una vita grama, sterile, prive di ogni fervore,
gettandole nel massimo della tiepidezza... Sì, ne de vo fare una strage... perché soprattutto di queste
claustrali ho paura... ho una paura terribile...! Sono i nemici miei più terribili e agguerriti, mi
strappano dalle mani tante anime di ogni sesso, di ogni classe e condizione... Che nemiche terribili...
quanto incominciano a pregare per la conversione di un'anima da strapparmi, non la smettono più...
più... più... sono tenaci e caparbie! Se poi non bastassero le lunghe ed estenuanti preghiere alloro
falso Dio crocifisso, del quale si chiamano spudoratamente sue SPOSE, allora incominciano con le
estenuanti penitenze di ogni genere... che nemiche... che soldati di primo assalto! Ho tentato tante
volte di diminuire le vocazioni a questa stupida vita.., ma purtroppo non ci sono ancora riuscito...
sono troppe ancora le donnette stupide e sciocche, anche se tante volte sono perfino laureate e
diplomate... Che nemiche...!

G) Ci sono poi i miei veri persecutori acerrimi e accani ti: sono quelli che si fanno chiamare
ESORCISTI; che brutta genìa, che disgrazia nel mondo... per fortuna ce ne sono ancora pochi,
pochissimi, perché io dissuado i vescovi a nominarli... e questi mi credono e mi ubbidiscono, anche
contro il comando del loro Dio crocifisso che comandò loro: IN MIO NOME, SCACCIATE I
DEMONI. Che buffone!!! Questi vescovi hanno paura di me, tanta, tantissima! Io già li possiedo...
e non faccio fare a loro gli esorcismi contro di me, e neppure permetto loro che nominino esorcisti...
che nemici feroci...! Molte volte sono riuscito a vendicarmi, a punirli, a schiaffeggiarli, a bastonarli,
a fermarli con tante e svariate malattie, a volte anche gravi... Ma purtroppo, non cedono... non
cedono... E quando essi si avvicinano alle mie prede, devo scappare... o presto o tardi devo
fuggire... che preghiere fanno... e sempre in nome di quel loro Dio... e di quella loro donna madre
del crocifisso... Oh, che dolori, che strazio per me...!”.

Ecco, caro Vincenzo, ciò che il demonio ha detto per bocca degli ossessi da me esorcizzati, alla
presenza dei miei collaboratori e che ho registrato su nastro magnetico. Certo, gli argomenti non
sono tutti, ne ho riportati soltanto alcuni, i più scottanti e importanti, che serviranno, spero, a far
riflettere tutti coloro che vogliono vivere seriamente il proprio Battesimo, che è un sì a Dio e un no
al demonio. La lista è tremenda e merita seria riflessione ed esame di coscienza da parte di tutti, ma
soprattutto merita preghiera assidua e penitenza, la frequente pratica della confessione
sacramentale, ove il Sangue di Gesù ci purifica e ci dona uno scudo fortissimo con cui vincere il
nostro nemico.

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Satana ha terrore del Santo Rosario tutti e 20 i misteri (gaudiosi, dolorosi, gloriosi e luce), perché
sa che ogni volta che un'anima inizia la recita del Santo Rosario per lui è peggio di un esorcismo,
ma non solo, le anime che nonostante le immense difficoltà perseverano in questa preghiera
finiscono con il debellarlo completamente essendo difesi e liberati da Colei che con un solo sguardo
annienta tutto il potere infernale.

Satana, costretto nel nome di Dio dall'esorcista, ha dovuto parlare del Rosario, ecco perchè, in un
celebre esorcismo, Lucifero, cioè satana in persona, fu costretto ad affermare: "Dio ha dato a Lei (la
Madonna) il potere di scacciarci, e Lei lo fa con il Rosario, che ha reso potente. Per questo il
Rosario è la preghiera più forte, la più esorcizzante. Esso è il nostro flagello, la nostra rovina, la
nostra sconfitta".

Lucifero (durante un altro esorcismo ha confessato): "È più potente il Rosario intero tutti e 15 i
misteri se recitato col cuore dell'Esorcismo solenne"

I PECCATI CHE REGALANO PIU' CLIENTI ALL'INFERNO

INSIDIE IN AGGUATO

È particolarmente importante tener presente la prima insidia diabolica, che trattiene tante
anime nella schiavitù di Satana: è la mancanza di riflessione, che fa perdere di vista il fine
della vita.

II demonio grida alle sue prede: "La vita è un piacere; dovete cogliere tutte le gioie che la vita
vi regala".

Gesù invece sussurra al tuo cuore: 'Beati quelli che piangono." (cfr. Mt 5, 4)... "Per entrare in
cielo bisogna farsi violenza." (cfr. Mt 11, 12)... "Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce ogni giorno e mi segua." (Lc 9, 23).

Il nemico infernale ci suggerisce: "Pensate al presente, perché con la morte tutto finisce!".

II Signore invece ti esorta: "Ricordati dei novissimi (la morte, il giudizio, l'inferno e il paradiso)
e non peccherai".

L'uomo impiega buona parte del suo tempo in tanti affari e dimostra intelligenza e scaltrezza
nell'acquistare e conservare i beni terreni, ma poi non impiega neppure le briciole del suo
tempo per riflettere sulle necessità molto più importanti della sua anima, per cui vive in
un'assurda, incomprensibile e pericolosissima superficialità, che può avere conseguenze
spaventose.

II demonio porta a pensare: "Meditare non serve a niente: tempo perso!". Se oggi tanti vivono
in peccato è perché non riflettono seriamente e non meditano mai sulle verità rivelate da Dio.

II pesce che è già finito nella rete del pescatore, finché è ancora nell'acqua non sospetta di
essere stato catturato, quando però la rete esce dal mare, si dibatte perché sente vicina la sua
fine; ma ormai è troppo tardi. Così i peccatori...! Finché sono in questo mondo se la spassano
allegramente e non sospettano nemmeno di essere nella rete diabolica; se ne accorgeranno
quando ormai non potranno più rimediarvi... appena entrati nell'eternità!

Se potessero ritornare in questo mondo tanti trapassati che vissero senza pensare all'eternità,
come cambierebbe la loro vita!

SPRECO DI BENI

Da quanto esposto finora e specialmente dal racconto di certi fatti, appare chiaro quali siano i
principali peccati che portano alla dannazione eterna, ma si tenga presente che non sono solo
questi peccati a spedire gente all'inferno: ce ne sono molti altri.

Per quale peccato il ricco epulone è finito all'inferno? Aveva tanti beni e li sprecava in banchetti
(sperpero e peccato di gola); e inoltre si manteneva ostinatamente insensibile ai bisogni dei
poveri (mancanza di amore e avarizia). Tremino dunque certi ricchi che non vogliono esercitare
la carità: anche a loro, se non cambiano vita, è riservata la sorte del ricco epulone.

L'IMPURITA'

Il peccato che più facilmente porta all'inferno è l'impurità. Dice Sant'Alfonso: "Si va all'inferno
anche solo per questo peccato, o comunque non senza di esso".

Ricordo le parole del demonio riportate nel primo capitolo: 'Tutti quelli che sono là dentro,
nessuno escluso, ci sono con questo peccato o anche solo per questo peccato". Qualche volta,
se costretto, anche il diavolo dice la verità!

Gesù ci ha detto: "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio" (Mt 5, 8). Ciò significa che gli
impuri non solo non vedranno Dio nell'altra vita, ma neanche in questa vita riescono a sentirne
il fascino, per cui perdono il gusto della preghiera, pian piano perdono la fede anche senza
accorgersene e... senza fede e senza preghiera non percepiscono più per quale motivo
dovrebbero fare il bene e fuggire il male. Così ridotti, sono attratti da ogni peccato.

Questo vizio indurisce il cuore e, senza una grazia speciale, trascina all'impenitenza finale e...
all'inferno.

MATRIMONI IRREGOLARI

Dio perdona qualunque colpa, purché ci sia il vero pentimento e cioè la volontà di mettere fine
ai propri peccati e di cambiare vita.

Fra mille matrimoni irregolari (divorziati risposati, conviventi) forse solo qualcuno sfuggirà
all'inferno, perché normalmente non si pentono neanche in punto di morte; infatti, se
campassero ancora continuerebbero a vivere nella stessa situazione irregolare.

C'è da tremare al pensiero che quasi tutti oggi, anche quelli che divorziati non sono,
considerano il divorzio come una cosa normale! Purtroppo, molti ormai ragionano come vuole il
mondo e non più come vuole Dio.

IL SACRILEGIO
Un peccato che può condurre alla dannazione eterna è il sacrilegio. Disgraziato colui che si
mette su questa strada! Commette sacrilegio chi volontariamente nasconde in Confessione
qualche peccato mortale, oppure si confessa senza la volontà di lasciare il peccato o di fuggirne
le occasioni prossime. Quasi sempre chi si confessa in modo sacrilego compie anche il
sacrilegio eucaristico, perché poi riceve la Comunione in peccato mortale.

Racconta San Giovanni Bosco...

"Mi trovai con la mia guida (l'Angelo custode) in fondo a un precipizio che finiva in una valle
oscura. Ed ecco comparire un edificio immenso con una porta altissima che era chiusa.
Toccammo il fondo del precipizio; un caldo soffocante mi opprimeva; un fumo grasso, quasi
verde e guizzi di fiamme sanguigne si innalzavano sui muraglioni dell'edificio.

Domandai: 'Dove ci troviamo?'. 'Leggi l'iscrizione che c'è sulla porta'. mi rispose la guida.
Guardai e vidi scritto: 'Ubi non est redemptio! , cioè: `Dove non c'è redenzione!', Intanto vidi
precipitare dentro quel baratro... prima un giovane, poi un altro e poi altri ancora; tutti
avevano scritto in fronte il proprio peccato.

Mi disse la guida: 'Ecco la causa prevalente di queste dannazioni: i compagni cattivi, i libri
cattivi e le perverse abitudini'.

Quei poveri ragazzi erano giovani che io conoscevo. Domandai alla mia guida: “Ma dunque è
inutile lavorare tra i giovani se poi tanti fanno questa fine! Come impedire tutta questa
rovina?” – “Quelli che hai visto sono ancora in vita; questo però è lo stato attuale delle loro
anime, se morissero in questo momento verrebbero senz'altro qui!” disse l'Angelo.

Dopo entrammo nell'edificio; si correva con la velocità di un baleno. Sboccammo in un vasto e


tetro cortile. Lessi questa iscrizione: 'Ibunt impii in ignem aetemum! ; cioè: `Gli empi
andranno nel fuoco eterno!'.

Vieni con me - soggiunse la guida. Mi prese per una mano e mi condusse davanti a uno
sportello che aperse. Mi si presentò allo sguardo una specie di caverna, immensa e piena di un
fuoco terrificante, che sorpassava di molto il fuoco della terra. Questa spelonca non ve la posso
descrivere, con parole umane, in tutta la sua spaventosa realtà.

All'improvviso cominciai a vedere dei giovani che cadevano nella caverna ardente. La guida mi
disse: 'L'impurità è la causa della rovina eterna di tanti giovani!'.

- Ma se hanno peccato si sono poi anche confessati.

- Si sono confessati, ma le colpe contro la virtù della purezza le hanno confessate male o del
tutto taciute. Ad esempio, uno aveva commesso quattro o cinque di questi peccati, ma ne ha
detto solo due o tre. Ve ne sono alcuni che ne hanno commesso uno nella fanciullezza e per
vergogna non l'hanno mai confessato o l'hanno confessato male. Altri non hanno avuto il
dolore e il proposito di cambiare. Qualcuno invece di fare l'esame di coscienza cercava le
parole adatte per ingannare il confessore. E chi muore in questo stato, decide di collocarsi tra i
colpevoli non pentiti e tale resterà per tutta l'eternità. Ed ora vuoi vedere perché la
misericordia di Dio ti ha portato qui? - La guida sollevò un velo e vidi un gruppo di giovani di
questo oratorio che conoscevo bene: tutti condannati per questa colpa. Fra questi ce n'erano
alcuni che in apparenza avevano una buona condotta.

La guida mi disse ancora: 'Predica sempre e ovunque contro l'impurità! :. Poi parlammo per
circa mezz'ora sulle condizioni necessarie per fare una buona confessione e si concluse:
'Bisogna cambiar vita... Bisogna cambiar vita'.

- Ora che hai visto i tormenti dei dannati, bisogna che anche tu provi un poco l'inferno!

Usciti da quell'orribile edificio, la guida afferrò la mia mano e toccò l'ultimo muro esterno. Io
emisi un grido di dolore. Cessata la visione, notai che la mia mano era realmente gonfia e per
una settimana portai la fasciatura."
Padre Giovan Battista Ubanni, gesuita, racconta che una donna per anni, confessandosi, aveva
taciuto un peccato di impurità. Arrivati in quel luogo due sacerdoti domenicani, lei che da
tempo aspettava un confessore forestiero, pregò uno di questi di ascoltare la sua confessione.

Usciti di chiesa, il compagno narrò al confessore di aver osservato che, mentre quella donna si
confessava, uscivano dalla sua bocca molti serpenti, però un serpente più grosso era uscito
solo col capo, ma poi era rientrato di nuovo. Allora anche tutti i serpenti che erano usciti
rientrarono.

Ovviamente il confessore non parlò di ciò che aveva udito in Confessione, ma sospettando quel
che poteva essere successo fece di tutto per ritrovare quella donna. Quando arrivò presso la
sua abitazione, venne a sapere che era morta appena rientrata in casa. Saputa la cosa, quel
buon sacerdote si rattristò e pregò per la defunta. Questa gli apparve in mezzo alle fiamme e
gli disse: "lo sono quella donna che si è confessata questa mattina; ma ho fatto un sacrilegio.
Avevo un peccato che non mi sentivo di confessare al sacerdote del mio paese; Dio mi mandò
te, ma anche con te mi lasciai vincere dalla vergogna e subito la Divina Giustizia mi ha colpito
con la morte mentre entravo in casa. Giustamente sono condannata all'inferno!". Dopo queste
parole si aprì la terra e fu vista precipitare e sparire.

Scrive il Padre Francesco Rivignez (l'episodio è riportato anche da Sant'Alfonso) che in


Inghilterra, quando c'era la religione cattolica, il re Anguberto aveva una figlia di rara bellezza
che era stata chiesta in sposa da diversi principi.

Interrogata dal padre se accettasse di sposarsi, rispose che non poteva perché aveva fatto il
voto di perpetua verginità.

II padre ottenne dal Papa la dispensa, ma lei rimase ferma nel suo proposito di non servirsene
e di vivere ritirata in casa. II padre l'accontentò.

Cominciò a fare una vita santa: preghiere, digiuni e varie altre penitenze; riceveva i
Sacramenti e andava spesso a servire gli infermi in un ospedale. In tale stato di vita si ammalò
e morì.

Una donna che era stata sua educatrice, trovandosi una notte in preghiera, sentì nella stanza
un gran fracasso e subito dopo vide un'anima con l'aspetto di donna in mezzo a un gran fuoco
e incatenata tra molti demoni...

- lo sono l'infelice figlia del re Anguberto.

- Ma come, tu dannata con una vita così santa?

- Giustamente sono dannata... per colpa mia. Da bambina io caddi in un peccato contro la
purezza. Andai a confessarmi, ma la vergogna mi chiuse la bocca: invece di accusare
umilmente il mio peccato, lo coprii in modo che il confessore non capisse nulla. Il sacrilegio si è
ripetuto molte volte. Sul letto di morte io dissi al confessore, vagamente, che ero stata una
grande peccatrice, ma il confessore, ignorando il vero stato della mia anima, mi impose di
scacciare questo pensiero come una tentazione. Poco dopo spirai e fui condannata per tutta
l'eternità alle fiamme dell'inferno.

Detto questo disparve, ma con così tanto strepito che sembrava trascinasse il mondo e
lasciando in quella camera un odore ributtante che durò parecchi giorni.

L'inferno è la testimonianza del rispetto che Dio ha per la nostra libertà. L'inferno grida il
pericolo continuo in cui si trova la nostra vita; e grida in modo tale da escludere ogni
leggerezza, grida in modo costante da escludere ogni frettolosità, ogni superficialità, perché
siamo sempre in pericolo. Quando mi annunciarono l'episcopato, la prima parola che dissi fu
questa: "Ma io ho paura di andare all'inferno."

(Card. Giuseppe Siri)


Resistenza a satana

Mezzi.

Nella lotta corporale si adoperano mezzi materiali: la spada, il fucile, ecc. Nella lotta contro il demonio
non valgono le armi materiali. È necessario ricorrere a mezzi spirituali. Tali sono la preghiera e la
penitenza.

La calma.

Nelle tentazioni impure la prima cosa da farsi è il mantenere la perfetta calma di mente. Il demonio cerca
di portare il turbamento per far cadere più facilmente. Bisogna mantenersi nella serenità, pensando che
finché la volontà è contraria alla tentazione, non si commette peccato; giova pensare pure che il demonio
è come un cane attaccato alla catena, il quale può abbaiare ma non mordere.
Il fermarsi a contemplare la tentazione o preoccuparsi, non fa altro che rendere peggiore la situazione.
Distrarsi subito, occuparsi di qualche cosa, cantare qualche lode sacra. Questo mezzo d'ordinario è
sufficiente a smorzare la tentazione e mettere in fuga il demonio.

La preghiera.

Non sempre basta la distrazione; occorre la preghiera. Con l'invocazione dell'aiuto di Dio aumenta la forza
della volcntà e facilmente si resiste al demonio.
Suggerisco qualche invocazione: Dallo spirito di fornicazione, liberami, o Signore! - Dalle insidie del
diavolo, liberami, o Signore! - O Gesù, mi chiudo nel tuo Cuore! Maria Santissima, mi metto sotto il tuo
manto! Angelo mio Custode, aiutami nella lotta!
L'Acqua Benedetta è mezzo potente per mettere in fuga il demonio. Perciò nella tentazione è utile fare il
segno della croce con l'Acqua Benedetta.
Le pie riflessioni giovano a certe anime per superare la mala tentazione: Dio mi vede! Potrò morire
subito! Questo mio corpo andrà a marcire sotto terra! Questo peccato, se lo faccio, apparirà al Giudizio
Universale davanti a tutta la umanità!

La penitenza.

Alle volte non basta la sola preghiera; ci vuole altro e cioè la mortificazione o penitenza.
- Se non farete penitenza, dice Gesù, vi dannerete tutti! - Penitenza significa imporsi dei sacrifici, delle
rinunzie volontarie, soffrire qualche cosa, per tenere a freno le passioni corporali.
Il demonio impuro fugge davanti alla penitenza. Perciò chi è fortemente tentato, faccia qualche penitenza
speciale. Non si creda che la penitenza accorci la vita o guasti la salute; invece è il vizio impuro che
logora l'organismo. I Santi più penitenti sono vissuti più a lungo. I vantaggi della penitenza sono diversi:
l'anima resta inondata di gioia pura, sconta i peccati, attira gli sguardi misericordiosi di Dio e mette in
fuga il demonio.
Può sembrare un'esagerazione darsi alla dura penitenza; ma per certe anime è un assoluto bisogno.
- È meglio, dice Gesù, andare in Paradiso con un occhio, con una mano, con un solo piede, cioè sottoporsi
a grandi sacrifici, anziché andare all'inferno con tutti e due gli occhi, con le due mani ed i due piedi. -

Una tentazione.

A proposito di tentazione e di penitenza riporto un esempio di Santa Gemma Galgani. Ecco la narrazione
da lei stessa fatta: Una notte mi sentii presa da una forte tentazione. Uscii di camera e andai dove
nessuno potesse vedermi o sentirmi; presi la corda, che ogni giorno porto sino a mezzogiorno; la riempii
tutta di chiodi e poi me la legai tanto strettamente ai fianchi, che alcuni chiodi mi entrarono nella carne. Il
dolore fu così forte, che non potei resistere e caddi a terra. Trascorso un po' di tempo, mi apparve Gesù.
Oh, com'era contento Gesù! Mi sollevò da terra, mi allentò la corda, però me la lasciò ... Poi gli dissi:
Gesù mio, dove eri tu, quando mi sentivo tentata in quel modo? - E Gesù rispose: Figlia mia, ero con te,
e molto vicino. - Ma dove? - Nel tuo cuore! - Oh, Gesù mio, se tu fossi stato con me, non avrei avuto
simili tentazioni! Chi sa, Dio mio, quanto ti avrò offeso? - Forse tu ne avevi piacere? - Dolore immenso
invece ne avevo. - Consolati, figlia mia, non mi hai offeso per niente! - L'esempio dei Santi sia di sprone a
tutti a fare penitenza.

La Confessione.

Se grande è la strage che mena Satana nel campo della purezza, non è molto inferiore quella che compie
nel far profanare il Sacramento della misericordia di Dio, cioè la Confessione. Sa il demonio che,
commesso un grave peccato, non resta altra strada di salvezza che la Confessione. Perciò si affatica
affinché l'anima peccatrice non vada a confessarsi, oppure affinché nella Confessione taccia qualche
peccato mortale, oppure affinché, pur confessandosi, non abbia il vero dolore, unito al proponimento di
fuggire le occasioni gravi di peccato.

IL DEMONIO IMPURO

La disonestà.

Il peccato, proprio dell'Angelo, è la superbia; infatti per superbia i ribelli del Cielo furono precipitati
nell'inferno. Il peccato, proprio dell'uomo, è la disonestà, poiché il corpo umano tende di continuo ai
cattivi piaceri.
Il demonio è consapevole della fragilità umana; sa per esperienza che una cattiva immaginazione, un
ricordo, uno sguardo, una libertà di tatto, una cosa insignificante, può accendere l'impura passione e far
peccare.- Stando così le cose, il nemico delle anime non si dà pace se non riesce a far commettere
disonestà. Sa bene il demonio che la purezza è il più grande tesoro delle anime, che grande premio è
riservato ai cuori puri; perciò mette in atto tutte le insidie per fare prevaricare anche le persone più vicine
a Dio. Gode quando il corpo umano è profanato dall'impurità, poiché sa che il corpo è tempio dello Spirito
Santo. È bene conoscere dunque le arti del maligno per non cadere in questo peccato.
Il sesto ed il nono Comandamento. Iddio ha dato due comandamenti: «Non commettere atti impuri», cioè
portare il massimo rispetto al proprio corpo ed a quello degli altri, e « Non desiderare la persona di altri
», cioè tenere lontani i cattivi desideri.
Il demonio, sapendo che il corpo facilmente s'infiamma d'impurità, va spesso a soffiare, non
materialmente, ma spiritualmente. Conosce le ore in cui il corpo è più disposto a peccare e le circostanze
particolari che lo commuovono e senza troppa fatica tende il laccio. Il tempo più adatto alla tentazione è:
la mattina prima dell'alzata da letto, la sera quando si va a riposo ed il pomeriggio nelle prime ore dopo il
pranzo. È questo il tempo in cui il demonio fa più strage.

La solitudine.

Il peccato impuro fa vergogna; si suole commettere nella solitudine, per sfuggire allo sguardo altrui.
Ecco in quella camera, in quella campagna, in quel luogo solitario ... un povero figlio di Adamo. È solo;
attende a qualche leggero lavoro oppure è in ozio. Il demonio coglie l'occasione. Presenta alla fantasia
delle immagini provocanti ... cose viste e udite. Il corpo si disturba. - Ebbene, fa pensare il demonio,
perché non metti in atto ciò che pensi? Nessuno ti vede! - Si dovrebbe rispondere: Nessuno mi vede? E
non c'è Dio qui presente? E non mi vede l'Angelo Custode? Come oserei fare davanti a Dio quello che non
farei davanti agli altri? - Se l'anima non è pronta a pregare, a cercare un'onesta compagnia per
distrarsi ... subito cede alla tentazione. Il demonio allora se ne ride! - Sei caduta, o anima! Vedrai quante
altre volte ti farò cadere! Sei sulla via della perdizione eterna! Un giorno mi farai compagnia nell'inferno!
Sapessi quanti si trovano già negli abissi infernali per l'impurità!

L'ozio.

Diceva S. Giovanni Bosco ai suoi giovani: Non state mai in ozio! Fate in modo che il demonio vi trovi
sempre occupati! Se state in ozio, verrà il demonio a farvi lavorare! -
Quando si sta in ozio, è facile essere tentati e cadere. Il demonio non riesce a vincere facilmente chi è
applicato a lavori pesanti o seri. Quando la mente è occupata, raramente fa breccia il tentativo del
nemico spirituale.

La cattiva compagnia.

Il demonio è brutto assai. Se si presentasse in forma umana e dicesse a qualcuno: Pecca d'impurità! -
forse nessuno oserebbe peccare. Conoscendo ciò, egli si serve dei suoi aiutanti, i quali fanno benissimo le
sue parti.
Servi del demonio impuro sono i cattivi compagni, che si avvicinano con la scusa della parentela,
dell'amicizia e della convenienza. Ecco un'anima pura! Le si avvicina una persona amica, la quale ha nel
cuore l'impurità. Il demonio mette in mente a costei di fare un discorso disonesto ... poi fa dare un
cattivo suggerimento ... poi una forte provocazione. L'anima è caduta. Il cacciatore infernale ha ottenuto
il suo scopo.
Il fidanzamento è necessario al matrimonio. Il demonio impuro sta in agguato contro i fidanzati, perché
comprende la delicata situazione. In un attimo di poca vigilanza, in un momento di trascuratezza da parte
dei parenti, il tetribile cacciatore di anime getta nel fango due gigli.
Il cuore dell'uomo è debole; il cuore della donna è debolissimo. Il demonio provoca un incontro ... una
visita ... fa scambiare un sorriso ... lavora nella fantasia; alla fine, dà un potente assalto e trascina
all'impurità. Se si fosse più vigilanti contro le insidie diaboliche, quanti peccati si eviterebbero, quante
lacrime di meno si verserebbero, quante anime sfuggirebbero all'eterna dannazione!

I libri.
Iddio dà delle attitudini speciali. Uomini e donne, dotati d'intelligenza particolare, riescono a comporre
libri. Si dovrebbe trafficare in bene il talento ricevuto da Dio.
Sapendo il demonio il male che il libro cattivo produce, suggerisce nella mente a qualche scrittore: Vuoi
guadagnare denaro? Desideri che i tuoi scritti siano letti? Componi un romanzo pornografico! Tratta
argomenti impuri! Rappresenta al vivo la disonestà! Vedrai come circolerà il tuo libro! Ti aiuterò io nella
diffusione!
L'infelice scrittore mette su un romanzo; vi riversa l'impurità che ha nel cuore. Il nuovo libro è letto con
avidità; le passioni sono accarezzate; giovanotti, signorine ed anche adulti ... dopo aver letto le pagine di
fango, raccontano ad altri le impressioni ricevute; altri ancora s'invogliano a leggere il romanzaccio.
Quanta strage! Il demonio impuro raccoglie messe abbandonate.
Povere anime, redente dal Sangue di Gesù Cristo, non vi accorgete che Satana vi trascina alla perdizione?
Se qualcuno, sentendo il rimorso della cattiva lettura, pensa di distruggere il cattivo romanzo, subito il
demonio suggerisce: Vorresti bruciare quel libro? Ma perché? Hai speso tanto denaro per procurartelo!
Invece di bruciarlo, conservalo e non lo leggerai! - Conservarlo? L'anima non si accorge dell'inganno. Il
demonio non dorme; sa che quel romanzo lo aiuta a rovinare i cuori e perciò sta in agguato. Il libro
conservato oggi, domani sarà letto da qualche altro della famiglia; in momento opportuno lo farà
riprendere a chi l'aveva conservato. Ecco il lavoro che compie Satana! Un libro cattivo è un demonio
impuro in attività. Giustamente diceva uno di santa vita: Ogni libro immorale che si distrugge, è un
demonio che si ricaccia nell'inferno! -

I divertimenti mondani.

Il mondo è un ammasso d'iniquità; i demoni impuri ad eserciti vagano per rapire il giglio della purezza
agl'innocenti e per fare moltiplicare le disonestà ai depravati. Si può dire che nel mondo tutto concorre ad
aiutare l'opera diabolica.
Quello che il diavolo fa con lo scrittore del romanzo pornografico, lo fa pure con i giornalisti immorali, con
i produttori di pellicole invereconde, con gli artisti teatrali, con i proprietari delle case di peccato, con i
sostenitori di sale da ballo, ecc.... Il demonio suggerisce: Mettete su questi divertimenti! Il pubblico
accorrerà numeroso! Guadagnerete molto denaro! Date a tutti il pascolo del piacere passionale!
Chi può misurare le disonestà che commettono - gli spettatori di un film scandaloso o di un varietà? Chi
può contare le anime che perdono la purezza in certe sale da ballo? Chi è capace di numerare le vittime
delle impurità nella stagione dei bagni? Tanto male si compie perché i demoni impuri accorrono numerosi
in questi luoghi. Oh! se si potessero vedere con gli occhi del corpo i diavoli che assediano i luoghi dei
divertimenti profani, forse tutti gli spettatori scapperebbero! Giustamente dice Gesù: Guai al mondo per i
suoi scandali! -

Il matrimonio.

L'ultimo dei Sacramenti è il matrimonio. In virtù di questo Sacramento, Iddio dà all'uomo ed alla donna la
grazia di convivere santamente e di educare cristianamente i figliuoli. Nello stato matrimoniale c'è pure
da osservare la virtù della purezza e chi non l'osserva secondo la legge prescritta da Dio, pecca
gravemente. Il demonio dell'impurità lavora molto su questo argomento, per privare gli sposi delle grazie
divine e per rovinarli eternamente. La Santa Chiesa, consapevole di ciò, quando benedice i novelli sposi,
rivolge al Signore questa preghiera per la donna: O Dio, che col potere della tua virtù hai fatto il tutto dal
nulla, concedici che il demonio, autore di prevaricazione, non rubi a questa donna nessuno dei suoi atti !

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