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68
La violenza sessuale
Un viaggio attraverso miti, stereotipi e realt
Copyright MMVII
ARACNE editrice S.r.l.
www.aracneeditrice.it
info@aracneeditrice.it
via Raffaele Garofalo, 133 A/B
00173 Roma
(06) 93781065
ISBN
9788854814707
INDICE
Capitolo 1
Violenza sessuale: un prisma a tante facce ...................................
15
15
15
16
21
22
22
24
29
29
31
33
35
35
38
Riflessioni ....................................................................................
42
Capitolo 2
Violenza sessuale: anche un affare di Stato .................................
47
47
47
Indice
49
50
54
56
58
60
62
63
63
63
66
68
68
Riflessioni .....................................................................................
81
Capitolo 3
Violenza sessuale: chi vuol aprire il vaso di Pandora? .............
83
69
73
75
76
83
86
90
98
101
104
112
113
114
116
Indice
128
131
136
Riflessioni ....................................................................................
137
Conclusioni ..................................................................................
140
Appendice .....................................................................................
143
Tavola 1
Tavola 2
Tavola 3
145
146
Tavola 4
Tavola 5
Tavola 6
Tavola 7
Tavola 8
Tavola 9
Tavola 10
Tavola 11
Tavola 12
Tavola 13
Tavola 14
Tavola 15
Tavola 16
Tavola 17
Tavola 18
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166
Tavola 19
Tavola 20
Tavola 21
Tavola 22
Tavola 23
Tavola 24
Tavola 25
Tavola 26
Tavola 27
Indice
167
168
169
170
172
173
174
175
176
Indice
214
222
244
Glossario ......................................................................................
253
Bibliografia ..................................................................................
255
10
Indice
Presentazione
Limmagine riprodotta in copertina un particolare ripreso dal celebre quadro di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, dal titolo: La
Madonna dei Palafrenieri o del serpe, eseguito tra il 1605 e il 1606. Si
tratta di una grande tela dipinta ad olio, oggi conservata nella galleria
Borghese di Roma, commissionata dalla Confraternita dei Palafrenieri
per adornare laltare maggiore della Chiesa di S. Anna in S. Pietro.
Il dipinto venne per rifiutato perch la Vergine era rappresentata
con una bellezza troppo carnale e Ges bambino appariva troppo
grande per essere raffigurato interamente nudo.
Integralmente il dipinto raffigura S. Anna, posta in ombra rispetto a
Ges e alla Madonna che con piglio deciso affonda il suo calcagno sulla
testa del serpente. Maria pare agire con profonda consapevolezza e con
una forza mai rappresentata prima dallora, mentre il Bambino sembra
guidare con sdegno e repulsione il piede della Madre che lo sorregge.
I due piedi divengono quindi un unico membro con lo stesso intento di distruggere la serpe, da sempre simbolo vivente del male.
Abbiamo scelto questo dipinto perch, rappresenta una metafora altissima di ci che abbiamo sempre sperimentato nella nostra esistenza.
Il male, inteso come ci che cerca di privare luomo della propria dignit, che rende schiavi e impoverisce lanima, opera dalla notte dei tempi
e dilaga incessantemente nelle pieghe del cuore dellintera umanit.
Ges Cristo ha aperto per un varco, contrassegnato dal sigillo della croce, attraverso il quale ogni uomo pu scegliere, grazie al libero
arbitrio, di poter passare, non temendo il dolore che inevitabilmente
incontrer nel cammino.
Nel dipinto di Caravaggio, limmagine di Ges bambino, tenuto in
braccio dalla Vergine, diviene perci analessi di quellabbraccio di dolore raffigurato da molti artisti come piet sotto la croce. A seguito
di questa rivoluzione, i martiri non risultano essere pi degli sconfit11
12
Presentazione
Presentazione
13
confronto con alcuni quadri statistici e normativi di riferimento. Nellultimo capitolo, inoltre, si tentato di fornire dei protocolli dintervento per coloro che nelle varie strutture deputate si trovano ad operare per prendersi cura delle vittime degli abusi. Troppo spesso, infatti,
proprio coloro che avrebbero dovuto contribuire a far conoscere lentit di questo fenomeno, ne hanno favorito loccultamento.
Infine, nellappendice sono raccolti documenti, tabelle, grafici, materiale di facile consultazione che potrebbe alloccorrenza essere utilizzato da chi volesse approfondire questioni specifiche.
Gian Carlo Di Renzo
Giovanna Oscari
14
Presentazione
Capitolo 1
Violenza sessuale: un prisma a tante facce
1.1 Violenza sessuale: anche un problema di linguaggio
1.1.1 Premessa
La comunicazione consiste in un passaggio di informazioni che da
un emittente raggiungono un ricevente; tale passaggio di informazioni
detto messaggio. La trasmissione utilizza un codice che pu essere
di vario tipo: grafico, visivo, tattile, verbale, ecc.. Perch il messaggio
sia compreso lemittente e il ricevente devono impiegare lo stesso codice. Il codice un sistema di segni regolati da precise norme e da
rapporti di corrispondenza ai significati. Il referente quellelemento
della realt (persona, animale, oggetto, ambiente ecc.) al quale il messaggio si riferisce1. Il messaggio pu essere trasmesso con una comunicazione orale, scritta, o mediante stimoli tattili2.
Nellintento di svolgere una seppur minima analisi semantico
culturale di alcuni concetti, dobbiamo tener conto dei complessi meccanismi inferenziali che regolano i diversi segni allinterno delle varie
culture e di come essi determinino complessi processi dinamici allinterno della comunicazione.
Carla M., Comunicazioni e scritture professionali, Palombo Editore, Palermo 2000, pp.
56.
2
Tale linguaggio assume un ruolo particolarmente universale, considerando il fatto che
non necessita di particolari strutture organizzative. Un bacio, una carezza, da sempre hanno lo
stesso significato in ogni parte del mondo. Viceversa, un pugno chiuso sar il significante inequivocabile di un messaggio aggressivo.
15
Capitolo 1
16
1.1.2 La comunicazione
Come noto, nel meccanismo di denotazione, il significante una
specie di contenitore recante un significato univocamente ed universalmente associabile al significante stesso; mentre, se ad un significante non riconducibile un unico significato, ci troveremo di fronte al
meccanismo di connotazione3. Esistono dei contesti che sono tipicamente connotativi come ad esempio la poesia, in cui i termini vengono
frequentemente svuotati del loro significato originale per acquisire
molteplici significati coniati dal poeta4. Appare subito chiaro il danno
che lestensione di questo fenomeno linguistico, di per s lecito, possa
produrre nellalterare, pi o meno volutamente, il significato della realt oggettiva ed universalmente condivisa di un concetto5. Senza
troppa fantasia, si pu comprendere come lo stupro e qualunque forma
di violenza, siano stati troppo spesso legittimati (o non adeguatamente
condannati) fino ad oggi, anche a causa dello stravolgimento semanticomorale delle parole preposte a descrivere certi fenomeni6. Ci produce un retaggio culturale deviato (si veda successiva figura 1) su cui
la massa sviluppa i propri schemi di pensiero, alterandone le corrette
relazioni semantiche, per cui la violenza sessuale non pare ci che realmente , un reato contro la persona, ma un secondario reato contro
17
la pubblica morale e il buon costume7. Questo meccanismo non riguarda soltanto il codice lingua ma estendibile alla simbologia in
generale. Non solo dunque le parole, in quanto significanti, possono
essere private del loro significato, ma tutto ci che fa parte di qualsiasi
forma di comunicazione, compresa quella espressa in palesi atti di
violenza. Per tale motivo, come vedremo, limmissione nel tessuto sociale di simboli, immagini, o suoni che, ad esempio, richiamino alla
violenza o alla pornografia, non pu che favorire la formazione di
background culturali pericolosi nella costruzione di schemi di pensiero
individuali e collettivi8.
Figura 1
In verde e in celeste sono stati riprodotti gli ipotetici ground a forma di cubo.
Questa figura solida stata scelta solo per facilitare il lavoro di grafica; in realt sarebbe opportuno impiegare almeno degli icosaedri. La concatenazione dei ground d
origine a strutture tridimensionali complesse (frame) di cui il triangolo grigio rappresenta uno dei piani dinamici di significato.
7
Anche il legislatore italiano, pare essere rimasto a lungo prigioniero di questo preconcetto se solo con la legge 66 del 15 febbraio 1996 ha riconosciuto la violenza sessuale un reato
contro la persona, inquadrando giustamente il crimine per quello che . Cfr. p. 49, par. 2.6.2.
8
Per una esaustiva spiegazione di questo concetto, si rimanda alle parti successive.
18
Capitolo 1
Luomo infatti, qualunque sia la cultura alla quale appartiene, caratterizzato dai meccanismi di astrazione e associazione dei propri
pensieri che sono riducibili a bus di informazioni simboliche9. Non
improprio dire che lessere umano pensa ed elabora per simboli che si
strutturano anche nel codice lingua per essere ritrasmessi a fini comunicativi10. Non bisogna dimenticare che ogni elaborazione di pensieri,
pu essere suggestionata da un flusso di informazionistimolo provenienti dallesterno. Se ad esempio vediamo delle immagini drammatiche, ma ad esse associamo lascolto di una musica soave, lelaborazione definitiva del messaggio percepito sar poco opprimente11. Quanto
pi un simbolo denotativo, tanto pi universale, cio in grado di
portare lo stesso significato anche in differenti contesti (e dunque culture). A tal riguardo, va ricordato come Jung nei suoi studi abbia evidenziato una comunicazione che passa attraverso la condivisione di un
vissuto collettivo che ha chiamato archetipo12, al quale tutti i componenti della societ attingono per sviluppare, pi o meno consciamente, il proprio sapere. Larchetipo, il cui livello primario affiora
dallintero genere umano (quindi pu dirsi transnazionale), tende in
ogni caso a differenziarsi nelle varie culture. Ad esempio larchetipo
delliniziazione puberale maschile, inteso come passaggio dallet infantile a quella adulta, pu essere espresso in modi diversi nello spazio
e nel tempo con simboli e riti che di volta in volta possono apparire
9
I meccanismi di astrazione simbolica furono per la prima volta enunciati da Freud, nello
studio del lavoro onirico (Cfr. Freud S., Linterpretazione dei sogni, Boringhieri, Torino
1992, pp.3241; 26162) e di seguito approfonditi dai suoi successori; cfr. Ricroft C., Il simbolismo e il suo rapporto con i processi primari in Aa.Vv., a cura di Pagnini A., Psicanalisi
come filosofia del linguaggio, Longanesi, Milano 1976, pp. 7582; 112113.
10
Ivi. Inoltre cfr. Cassirer E., a cura di Arnaud E., Filosofia delle forme simboliche, La
Nuova Italia, Firenze 1968, p. 109. Ulteriori approfondimenti nel settore vennero poi effettuati dalla psicolinguistica, si veda Taeschner T., Il linguaggio, in Aa.Vv., a cura di Del Miglio
C., Manuale di psicologia generale, Borla, Roma 1998.
11
Nel famoso film Arancia Meccanica di Stanley Kubrick (1971), le malcapitate vittime
di Alex e dei suoi Drughi erano violentate sulle note di Im singing in the rain che facevano
perdere al protagonista (e a detta di alcuni critici anche al pubblico) il senso del lecito agire.
12
Per chi volesse approfondire si rimanda al consistente corpus Junghiano, o quantomeno
al celebre: Jung C.G., Gli archetipi e linconscio collettivo, Boringhieri, Torino 1992. Esaustivo e breve il saggio Jung: incoscio collettivo e archetipi in Cancrini T., Psicoanalisi uomo e societ, Editori Riuniti, Roma 1981, pp. 3945. Molto pi tecnico e meno dispersivo
sullo stesso argomento, risulta essere Benveniste E., a cura di Giuliani M.V., Problemi di linguistica generale, Il Saggiatore, Milano 1971, pp. 93107 et 112113.
19
Burkert W., Mito e rituale in Grecia, Laterza, RomaBari 1987, pp. 4849.
Taeschner T., Il linguaggio, op. cit., pp. 425427; cfr. Auroux S., La filosofia del linguaggio, Editori Riuniti, Roma 1998, pp. 221282.
15
Leibniz W., Scritti di logica, Laterza, Bari 1992, pp. 125; 134138.
16
Arnheim R., Il pensiero visivo, Einaudi, Torino 1974, pp. 247262.
17
Collins e Loftus elaborarono delle raffigurazioni semantiche analoghe che per separarono da quelle ideograficolessicali che considerarono come parallele alle prime. In Collins A.M. e
Loftus E.F., Spreading activation theory of semantic processing, in Psychological Review, N.Y.,
n. 82, p. 412. Pi tardi Mosconi sosterr che nei ragionamenti effettivi laspetto formale e contenutistico vengono elaborati contemporaneamente, da qui la necessit di una struttura che contempli il piano semantico unito a quello formale; cfr. Mosconi G., Pensiero, in Legrenzi P. (a
cura di), Manuale di psicologia generale, il Mulino, Bologna 1994, p. 418. Vedasi esempio di
rappresentazione dei meccanismi associativi riprodotto nella pagina successiva.
18
Seguendo questi meccanismi fu progettata Internet. Per maggiori approfondimenti si veda Gralla P., Internet. Come nata e come funziona, Mondadori Informatica, Milano 2004. Per maggiori conoscenze tecniche cfr. Nilsson N.J., Intelligenza artificiale. Reti neurali, Apogeo, Milano 2002.
19
Ovvero situazioni, messaggi e simboli sono messi in relazione tra loro senza tenere conto della cronologia di memorizzazione. Ci evidenziato da Freud nello studio sul lavoro oni14
20
Capitolo 1
rico; cfr. Freud S., Linterpretazione, op. cit., pp. 168169. Queste tecniche associative sono
valide, non solo per i sogni, ma per ogni circostanza, come dimostrato dalla psicologia contemporanea; cfr. Cassirer E., Filosofia delle op. cit. p. 109.
20
Rallo A., (a cura di), Le donne in Etruria, LErma di Bretschneider, Roma 1989, p. 20.
21
Erodoto (I, 173), Citato in Rallo A., (a cura di), Le donne in Etruria cit., p. 2021.
22
Ivi. Diversamente non esistita mai nellantichit una societ patriarcale che consentiva
tale pratica, ma era in adozione solo nelle societ matriarcali.
23
Teopompo riferisce delle donne etrusche indicandole come scostumate. In Heurgon
J., La vie quotidienne chez les Etrusques, Paris 1962, p. 160164. Per Plauto addirittura le
Etrusche si procuravano la dote con la prostituzione.
24
In La Bibbia, Genesi 11, 19, Edizione UELCI, Roma 2003, p. 9.
21
Tanto da essere chiamate dai figli brave coniglie; in Macchiocchi M.A., Le donne e i
loro padroni, Arnoldo Mondatori Editore, Milano 1980, p. 5053.
26
Ivi. Non era importante che i figli fossero legittimi, limportante era metterli al mondo, la
propaganda insisteva su come molti uomini illustri del passato (C. Magno, Leonardo ecc.) erano
dei trovatelli. Nel 1935 Himmler ide una delle istituzioni pi criminali del III Reich: i Lebensborn (fonti di vita), qualcosa a met strada fra il reparto di maternit e la stazione di monta umana. Ogni clinica Lebensborn era supervisionata dalle SS, aveva un medico, un segretario amministrativo, una capo infermiera; qui le giovani tedesche si recavano per essere ingravidate dai
soldati delle SS. Se la madre lo voleva, nessuno poteva conoscere lidentit del bambino. Se la
madre non desiderava allevarlo, il figlio veniva affidato alle SS alle quali apparteneva prendendo
il nome di SSKind e veniva battezzato con rito SS. Inizialmente nate a Monaco, le Lebensborn
si diffusero capillarmente in tutta la Germania e in molti territori occupati.
27
Per la definizione si vedano le note del successivo paragrafo 1.2, relativi a Kernyi K.
28
Furono coniati ad esempio slogan del tipo: un figlio nobilita la madre oppure dare
un figlio a Hitler rende felice il Fuhrer ecc.
29
Le ragazze madri prima di allora erano viste con diffidenza, adesso venivano premiate
ed additate quali modelli di virt da parte dello Stato. Capovolgendo la vecchia morale borghese, il nazismo non valorizzava pi la ragazza vergine n condannava ladulterio ed i rap-
Capitolo 1
22
Fin dallantichit il campo dazione della mitologia, in quanto trasposizione fantastica della realt e del verosimile, stato appena adombrato, lasciando al lettoreascoltatore la responsabilit di rintracciare la verit allinterno degli eventi mitologici narrati. Dallapparire
della prima civilt (e forse anche da prima) il mito sembra accompagnare luomo fino agli inizi della storia contemporanea, quando lo
strapotere della ragione e del razionalismo, forgiarono il nuovo prototipo dellintellettuale illuminista. Il mito fu cos liquidato dai fautori
del nuovo sapere, divenendo materia di puro intrattenimento.
Recentemente, grazie allo sviluppo dellantropologia culturale e
della psicologia delle masse, ci si resi conto dellimportanza del mito, rivalutandone le profonde valenze culturali. In particolare la scuola
di Jung ha evidenziato una capacit innata nelluomo che quella di
percepire la realt con occhi mitologici31.
La societ, addirittura, non influenzerebbe n la nascita, n levoluzione del mito, in quanto esso sarebbe qualcosa di quasi biologicamente presente nelluomo ed emergerebbe in base a complesse dinamiche estranee alle mode, che favoriscono il periodico riaffiorare di
archetipi32. Per LviStrauss i miti prenderebbero vita spontaneamente
e periodicamente, sviluppandosi su pilastri concettuali che chiama:
porti sessuali prematrimoniali, anzi si proponeva come momento culturale di emancipazione.
in Macchiocchi M.A., Le donne e... cit. p. 54.
30
Musatti C., Chi ha paura del lupo cattivo, Editori Riuniti, Roma 1997, p. 34.
31
il cosiddetto vedere mitologico ben espresso in Jesi F., Mito, Arnoldo Mondatori,
Editore, 1980, p. 96. Ed inoltre cfr. Jung C.G., La libido: simboli e trasformazioni, Boringhieri, Torino 1965, p. 160.
32
Ivi.
23
Ivi.
Kernyi K., Jung C.G., Radin P., Il briccone divino, Bompiani, Milano 1966, p. 24.
35
Si ricorder la creazione del mito del capo guerrigliero che caratterizz le dittature
del ventesimo secolo; ad esempio quelle di: Hitler, Mussolini, Stalin ecc.
36
Ci accadde ad A. Magno. Il re macedone, infatti, era gi un mito in tutto il Medio Oriente dopo la vittoria conseguita a Isso (333 a.C.) su Dario III, ma si avvalse di uno storiografo personale (Callistene) che contribu a pubblicizzare la sua immagine rendendola simile a
quella di un semidio; questo avvenne specialmente dopo la visita del re allOracolo di Siwa
(331 a.C.).
37
Si veda precedente paragrafo.
38
Metafisica, , 2, 1013, a. Biblioteca Universale Laterza, RomaBari 1982. pp. 121125.
34
Capitolo 1
24
39
2006.
40
Nadotti C., Violenze sessuali su 10 milioni di donne, in La Repubblica del 24 novembre 2006.
41
La fiaba non deve essere in ogni caso confusa, come spesso capita, con la favola. Se la
prima infatti una narrazione breve in prosa in cui elementi del mondo fantastico e magico
convivono con quelli reali (pur collocati al di fuori dello spazio e del tempo cera una volta
un principe una principessa, ecc.), nella seconda, a parte la frequente versificazione, si riscontra la presenza di animali con aspetti psicologici umani; ci ha una valenza pedagogica. Nella favola (tipiche rimangono quelle di Fedro ed Esopo) tutto tende alla trasmissione di una morale perci pu essere paragonata pi ad uno strumento per quella che Kernyi ha
definito tecnicizzazione del mito.
42
Per approfondimenti si veda tutta la letteratura riconducibile a questo settore. In Italia
vedasi i riferimenti ad Umberto Eco, in particolar modo: Eco U., Lector in fabula,Bompiani,
Milano 2001; Eco U., Apocalittici ed integrati, Bompiani, Milano 2001; Eco U., La struttura
assente. La ricerca semiotica e il metodo strutturale; Economici Bompiani, 2002.
43
Von Franz M.L., Il femminile nella fiaba, Bollati Boringhieri, Torino 1992, p. 7. Sia nel
mito che nella fiaba i personaggi sono poco definiti e per nulla schematici; essi corrispondono
a ci che LviBruhl chiamava rappresentazioni collettive. Ivi p. 13.
25
Ivi, p. 15.
In Pindaro, a cura di Bonelli G., Canti per i vincitori dei giochi olimpici, pitici, istmici,
Pitica 4, Tascabili Bonpiani, Milano 1991, p. 52.
46
In Ferrari A., Dizionario di mitologia greca e latina, UTET, Torino 1999, p. 210.
47
Demetra (Cerere per i Romani) per alcuni significa Terramadre era la protettrice
dellagricoltura e di tutti i frutti della terra, quando andava in collera i campi rimanevano senza raccolto.
48
Da allora, visto che ogni anno Demetra perde la figlia per tre mesi, in questo periodo la
terra non d frutti; il mito delle stagioni.
49
Il tema dellamoremorte con al centro la mela come mezzo mortifero e di inganno,
ritorna, come sappiamo, anche in famose fiabe come Biancaneve e i sette nani.
50
Figlio di Ermes e di Driope, girovagava per i boschi spronando il proprio flauto (Siringa); appariva allimprovviso suscitando istantanei terrori detti timor panico o panico. Il
carattere fallico e gli aspetti malvagi di questa divinit emergono nelle storie dei suoi amori,
in genere non corrisposti. In: Ferrari A., Dizionario di mitologia cit., p. 536; 648
45
26
Capitolo 1
27
narrabili delle societ di tutti i tempi. Cos mentre la tela della figlia di
Zeus racconta i fatti cari alla storiografia tradizionale, le vicende che
esaltano il potere costituito54 (rappresentato metaforicamente dagli dei
e dal loro agire) e tutto ci che la societ benpensante ama sentire, Aracne denuncia nel proprio capolavoro gli stupri e le violenze perpetrati con linganno dai tutori della societ stessa.
Aracne invece disegna Europa ingannata dal fantasma
di un toro, e diresti che vero toro, vero il mare;
la si vede che alle spalle guarda la terra
E invoca le compagne, e come, per paura dessere lambita
dai flutti che lassalgono, ritragga timorosa le sue gambe.
E raffigura Asterie che ghermita da unaquila si dibatte,
raffigura Leda che sotto le ali di un cigno giace supina;
e vi aggiunge Giove che sotto le spoglie di un satiro
ingravida di due gemelli lavvenente figlia di Nicteo;
che per averti, Alcmena di Tirino, si muta in Anfitrione;
che trasformato in oro inganna Dnae, in fuoco la figlia di Asoppo
in pastore Mnemsine, in serpe screziato la figlia di Cerere.
Effigia anche te, Nettuno, mentre in aspetto di torvo giovenco
Penetri la vergine figlia di Eolo, mentre come Enpeo generi
Gli Alodi, e inganni come ariete la figlia di Bisante,
te, che la mitissima madre delle messi dalla bionda chioma
conobbe destriero, che la madre con serpi per capelli
del cavallo alato conobbe uccello e Melanto delfino.
Ognuno di questi personaggi reso a perfezione e cos
lambiente. E c pure Febo in veste da contadino,
e le volte che assunse penne di sparviero o pelle di Leone,
e che in panni di pastore ingann Isse, figlia di Macareo.
C come Libero sedusse Ergone trasformandosi in uva,
come Saturno in cavallo gener il biforme Chirone55.
54
Capitolo 1
28
Secondo i dati ISTAT 2002, nel 90% dei casi, ancora oggi, le donne italiane non denunciano le violenze subite ed il 77% non ne parla con nessuno. Fonte: cfr Nadotti C., violenza sulle donne:non solo stupri, la paura anche tra le mura domestiche in La Repubblica del 28 settembre 2006.
57
Atena, forse perch si rende conto di aver perso la sfida, o forse per linsolenza dimostrata da Aracne nel raffigurare certe scene, con un raptus distrugge la tela della sua rivale che
disperata corre ad impiccarsi. La dea allora decide di salvarle la vita ma la punisce in modo
esemplare (Vivi, vivi, ma appesa come sei, sfrontata, e perch tu non abbia miglior futuro, la
stessa pena sar comminata alla tua stirpe e a tutti i tuoi discendenti) cfr. nota (20) trasformandola in ragno.
58
Cfr. nota (21).
59
Filomena o Filamela era figlia del re attico Pandione e sorella di Procne. Tereo avendo
soccorso vittoriosamente Pandione ottenne da lui in sposa Procne, ma volendo anche la sorella fece credere al padre che la sua consorte era morta e la nascose. Ottenuta anche Filomena la
nascose in una boscaglia dove la circu e la imprigion. Per essere sicuro che la donna non
rivelasse a nessuno il segreto le tagli la lingua e fece credere a tutti che fosse morta. Filomena, vista la sua abilit, riusc a tessere un abito nel quale ricam una serie di figure rappresentanti la sua storia e fece in modo che il vestito giungesse alla sorella Procne. A questo punto
Procne riusc a liberare Filomena e insieme si vendicarono. In Ferrari A., Dizionario di mitologia cit., pp. 684685.
29
Capitolo 1
30
Le donne diverrebbero cos coscienti di se stesse solo come specchio dei desideri
delluomo; la loro personalit, in sostanza, si svilupperebbe solo in virt di una corretta relazione con laltro sesso. In Von Franz M.L., Il femminile cit., pp. 910.
66
Deutsch H., Psicologia della donna, cit., pp. 211212.
67
Lipotesi di tale evoluzione (sostenuta anche in Mead M., Sesso e temperamento in
tre societ primitive (1935) Trad. It. Il Saggiatore, Milano 1968, p. 118, efficacemente rappresentata nel famoso film di Annaud J.J., La guerra del fuoco (1981). In esso il regista evidenzia come levoluzione umana sia stata accompagnata anche da unevoluzione dei costumi
sessuali. In un ipotetico paleolitico medio, Annaud racconta una serie di aneddoti di probabile
vita quotidiana in cui lunica donna evoluta intellettualmente (in quanto lunica capace di
accendere il fuoco) era anche evoluta sessualmente. Mentre infatti le altre cavernicole vivevano latto sessuale come un accoppiamento animalesco (posizione prona), lei avr bisogno di
dolci carezze e di guardare in faccia il proprio compagno nel momento dellamplesso.
68
Leda, moglie di Tindareo, re di Sparta e madre di Castore e Polluce, Elena e Clitemnestra, fu stuprata da Zeus che per riuscire nellimpresa si mut in cigno; spesso rappresentata
supina mentre il grosso volatile la sottomette cingendone lintero corpo con le ali. In Apollodoro, Biblioteca 3.10.7., Mondatori, Milano 1996, p. 480.
31
32
Capitolo 1
trollabili che manovrano la sua volont e lo trascinano inesorabilmente verso gesti inconsulti73.
R. Major, riflettendo sul concetto di Bemchtigungstried (pulsione
di potere), sostiene che a muovere lo stupratore non sarebbe la libido
(o lEros), quanto un desiderio di rendersi il padrone delloggetto
(donna), ovvero di rimarcarle il dominio74.
Secondo lautrice, tale pulsione, pu divenire sessuale in un secondo
momento; un assalitore a volte prova piacere sessuale nel vedere soffrire la propria vittima (se ha sviluppato una personalit masochistica)75,
ma pu semplicemente ignorare le sofferenze di chi subisce laffronto76.
La violenza che cerca di assicurarsi il dominio delloggetto, mira a padroneggiare sia leccitamento interno (del violentatore) che quello proveniente dallesterno (del violentato e degli eventuali spettatori).
Tutte le indagini cliniche effettuate riconoscono gli stupratori come
uomini essenzialmente deboli, insicuri della propria identit psicosessuale, e di solito, poco integrati socialmente. Lo stupratore quasi
sempre privo di disfunzioni sessuali quali limpotenza o leiaculazione
precoceritardata77.
Nel comportamento di alcuni soggetti, si possono rintracciare i sintomi del frotteurismo (impulso a toccare ed a strofinarsi contro una persona non consenziente) o di altre forme di deviazioni sessuali78. La violenza si pu colorare di contenuti di ripugnanza e sporcizia, finalizzati alla volont di umiliare la vittima, sia essa conosciuta o sconosciuta.
Lo stupratore tender in certi casi a considerare la donna come
contenitore nel quale svuotare il male (sporcizia) che in lui e tutto
ci che lo pu rappresentare simbolicamente79.
73
Si verifica in questo mondo che: il contenuto archetipo pare afferrare la psiche con una
sorta di forza primitiva e la costringe a valicare lambito umano. In Jung C.G., Gli archetipi
dellinconscio collettivo, in Opere, Vol IX, Boringhieri,Torino 1980, p. 71.
74
In Major R., Questo farsi violenza, in Aa.Vv., Violenza e psicoanalisi, cit. p. 26. Ci pare confermato anche da una parte delle violenze sessuali consumate in situazioni di conflitti politicomilitari.
75
In questo caso il piacere risiede soprattutto nel senso di potenza risultante dallessere in
grado di infliggere dolore e di possedere il corpo di unaltra persona.
76
Ivi.
77
Ferracuti F., Bruno F., Giannini M.C., Trattato di criminologia, Medicina criminologia,
Psichiatria Forense, VIII Volume, Giuffr Editore, Milano 1988.
78
Ivi.
79
Per maggiori approfondimenti cfr. Quadrio A., De Leo G., Manuale di psicologia giuridica, Led, Milano 1985.
33
Gergen K.J., Gergen M.M., Psicologia sociale, il Mulino, Bologna 1990. p. 88.
De Ajurya Guerra J., Manuale di neuropsichiatria infantile, Masson, Milano 1980.
82
Ivi.
81
Capitolo 1
34
stato di choc;
umiliazione;
paura;
tristezza;
depressione;
stato di vera e propria angoscia83.
La violenza produce un trauma profondo che colpisce tutti gli aspetti della vita, della persona.
Le donne cercano strategie per difendersi dal dolore che, apparentemente efficaci in un primo momento, possono in seguito divenire
veri e propri disagi. Talvolta, ad es., cercano di calmare lansia e le
preoccupazioni assumendo alcool, droghe o psicofarmaci, ma questo
produce un deterioramento psicologico.
Dopo qualche tempo dallo stupro, possono insorgere le seguenti patologie:
83
apatia;
difficolt di attenzione e di concentrazione;
instabilit emotiva;
ansia;
abuso di alcool, droghe, psicofarmaci;
Cfr: Provincia di Milano, a cura di SVS, Linee guida assistenza sanitaria, Milano novembre 2006.
35
Se la paziente non riceve un sostegno adeguato, si possono sviluppare disturbi ancora pi gravi quali:
attacchi di panico;
fobie;
disturbi alimentari;
disturbi del sonno (incubi, sogni ricorrenti);
disturbi psicosomatici;
dipendenza da droghe e psicofarmaci.
Capitolo 1
36
37
Capitolo 1
38
Ivi.
Confernza Internazionale del Cairo 1994.
91
World Report and Violence and Health, 2002.
90
39
Sono violenze esplicite: stupro attuato come pratica di guerra o nellambito di conflitti
interetnici, stupro da parte di persone conosciute o sconosciute, abusi sessuali su handicappati
40
Capitolo 1
41
Un esempio mitologico al quale riferire la violenza di tipo destituita rappresentato dal ratto delle Sabine95.
Questo aneddoto rappresenta un po tutte quelle situazioni per cui
certi atti di violenza vengono minimizzati, e magari legittimaticondonati per una specie di ragion di Stato.
Durante la seconda guerra mondiale, ad esempio, ai reparti delle
truppe marocchinine alleate del Cef 96 di stanza sulla linea Gustav prima di attaccare per lultima volta la citt di Cassino fu detto loro che
in caso di vittoria avrebbero potuto prendersi tutto ci che volevano97.
Lorda maghrebina violent uomini e donne di tutte le et (finanche
ultraottantenni e animali) il tutto sotto il beneplacito delle autorit militari alleate98. Dopo la guerra, nonostante le palesi violazioni dei diritti di un popolo alleato, tutto fu messo a tacere e nessuno pag mai
per certi crimini. Tali aneddoti non sfuggirono alla sensibilit di mae95
Com noto, dopo aver fondato Roma e averla popolata di uomini, Romolo invit i Sabini (donne comprese) ad una festa ed al segnale convenuto i giovani romani rapirono le fanciulle. Gli storiografi capitolini sottolineano il fatto che tranne Ersilia (rapita per errore) tutte
le altre erano ragazze nubili e perci non era nellintento dei romani recare alcun affronto ai
loro vicini. La lunga, quanto inevitabile guerra che deriv da questepisodio, termin con
buona pace per tutte le parti: i Sabini ottennero la cittadinanza romana ed associarono il loro
re (Tito Tazio) a Romolo; i Romani, ovviamente, si tennero il bottino del ratto. In Ferrari
A., Dizionario di mitologia greca e latina, UTET, Torino 1999, p. 622.
96
Corps Expeditionnaire Franais agli ordini del generale Alphonse Juin era un corpo di
99 mila magrebini, i Goumiers, non inquadrati in reparti. Fin dal loro arrivo in Sicilia iniziarono a stuprare e saccheggiare ma lapoteosi fu raggiunta dopo il 14 maggio 44 a seguito dello sfondamento del fronte. Lo spiega bene un libro recente :Donne guerra e politica, a cura di
Gagliani D., Guerra E., Mariani L. e Tarozzi F., Clueb, Milano 2001).
97
Le parole di Juin furono: Soldati! Questa volta non solo la libert delle vostre terre
che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c un
vino tra i migliori del mondo, c delloro. Tutto ci sar vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino allultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso
mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ci che troverete al di l del nemico.
Nessuno vi punir per ci che farete, nessuno vi chieder conto di ci che prenderete e purtroppo mantenne la promessa. Ma le violenze continuarono fino al 1944 quando i reparti magrebini furono rimpatriati.
98
I Goumiers devastarono, rubarono, razziarono, uccisero, violentarono. Circa 3.500 donne, di et compresa tra gli 8 e gli 85 anni, vennero brutalmente stuprate. Vennero sodomizzati
circa 800 uomini, tra cui anche un prete, don Alberto Terrilli, il quale mor due giorni dopo a
causa delle sevizie riportate. Molti uomini che tentarono di proteggere le loro donne vennero
impalati. Le violenze continuarono e cos alla fine della guerra furono 60.000 le donne seviziate. Le tristi vicende di Aurunci hanno lasciato un segno indelebile anche nella linguistica.
In tutta la zona delle violenze, il verbo stuprare stato sostituito dal sinonimo marocchinare o marrocchinare, per cui una ragazza violentata ancora oggi detta: marocchinata.
Capitolo 1
42
stri del Neorealismo come Alberto Moravia che ne trasse spunto per
scrivere il famoso romanzo La Ciociara99.
Da quanto visto fin qui, appare evidente come, per i pi vari motivi, una serie di atti riprovevoli come la violenza sessuale, possano a
volte formalmente e di fatto non essere classificabili come tali nelle
diverse realt e nei differenti contesti planetari.
Riflessioni
Fin dalla notte dei tempi la violenza sessuale pare aver accompagnato luomo nel proprio cammino di crescita culturale e sociale. Nelle diverse parti del pianeta, e in epoche differenti, la figura della donna
ha acquisito lentamente i propri diritti a non essere sopraffatta e ad essere considerata dalluomo come essere pensante.
Se la cultura greco romana, considerava la donna come un oggetto
in balia e di propriet delluomo, anche le altre civilt antiche, tranne
rare eccezioni, avevano struttura statale essenzialmente maschilista.
Fu Ges Cristo ad operare una vera e propria inversione di tendenza. Nei suoi discorsi, il Messia non disdegnava di predicare in
luoghi pubblici al cospetto di platee femminili e maschili, ci in
netto contrasto con quanto previsto dalla consuetudine. Ma il vero
scandalo era che Ges accettava come propri discepoli donne dai
trascorsi moralmente discutibili e, a detta di certi, le considerava
quasi come maestri100. In alcuni casi addirittura, il maestro di Na99
43
zaret dichiarava apertamente come i peccati delle prostitute potevano essere tranquillamente rimessi in virt del loro grande amore101 e
dichiarava che insieme ai pubblicani sarebbero andate in paradiso
al posto dei farisei e dei maestri della Legge102 perch sensibili ai
richiami di Dio. Una totale rivoluzione contro i costumi maschilisti
del tempo, per i quali una donna poteva essere sposata e ripudiata a
piacimento dal marito, veniva dalle argomentazioni usate per rispondere alle provocazioni dei soliti farisei. In esse Cristo affermava lindissolubilit del matrimonio e che Mos aveva ai suoi tempi
concesso latto di ripudio per la durezza dei loro cuori103. Infine
non si pu non ricordare lepisodio in cui Ges difende ladultera
salvandola dalla lapidazione (questa era la sorte che le sarebbe
spettata secondo la legge di Mos) con la celebre frase: Chi di voi
senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei104, ingiungendo alla donna per lobbligo di un sincero cambiamento di rotta.
La diffusione delle prime comunit cristiane sia in Oriente che in
Occidente provoc un vero e proprio stravolgimento nei costumi sociali del tempo. La condivisione dei beni, luguaglianza di tutti gli
uomini di fronte a Dio predicata dalla nuova religione, produsse un cataclisma, allinterno della tradizione greco romana.
La donna ebbe inizialmente enormi vantaggi da questo cambiamento, come testimonia lagiografia paleocristiana. Tuttavia il compito del
lOriente conquistato da A. Magno, (lusanza era utilizzata tra laltro, dai rabbini) perci se
Cristo avesse baciato la Maddalena sulla bocca lavrebbe promossa al rango di maestro, una
carica riservata esclusivamente agli uomini nella cultura giudaica. Nobilitare a tal punto la
donna, per quel contesto sarebbe stato un vero scandalo. Un Rabbi con moglie e/o concubina
non scandalizzava affatto, anzi, critiche in questo senso venivano rivolte a chi conduceva una
vita eccessivamente austera o ritirata (uno per tutti basti citare Giovanni Battista). In conclusione, noi non sappiamo se Ges abbia baciato o meno la Maddalena sulla bocca, in quanto
nessuna fonte in nostro possesso pu confermarci questo inequivocabilmente, ma se lavesse
fatto, avrebbe compiuto un gesto esplicitamente rivoluzionario. Per approfondimenti: cfr.
Cardini F., in: http://www.francocardini.net/Appunti/novembre%202004.htm; tra i pi critici:
Eco U., Lo svelamento svelato, in La bustina di Minerva, LEspresso, 19 maggio 2006.
101
perci ti dico i suoi molti peccati le sono perdonati perch ha molto amato. Colui al
quale si perdona poco ama poco in Luca 7:47
102
In verit vi dico i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Matteo 21:32, in Bibbia, Edizioni UELCICEI, Roma 2003, p. 994.
103
Marco 10:12, in: Bibbia, Edizioni UELCICEI, Roma 2003, pp. 10151016. Ges ribadiva la monogamia e lappartenenza dello sposo alla sposa e viceversa.
104
Giovanni 8:7, in Bibbia, Edizioni UELCICEI, Roma 2003, 1068.
Capitolo 1
44
Il fine ultimo rimaneva la santit da perseguire e nelle circostanze sociali nelle quali
uno si trovava senza stravolgerle, ma portando in esse lamore di Cristo; di riflesso nessuno
avrebbe pi prevaricato sullaltro. San Paolo raccomandava cos (in Efesini 5:22) alle mogli
di rimanere sottomesse ai mariti, ingiungendo per ai mariti di essere pronti a dare la propria
vita per le mogli.
106
Nel 1795 i rivoluzionari cos decretarono: tutte le donne devono ritirarsi, fino a nuovo
ordine, nei loro domicili rispettivi; quelle che, unora dopo lapparizione del presente decreto, saranno trovate nelle strade in gruppi di numero superiore a cinque, saranno disperse
dallesercito e successivamente arrestate fino a che la tranquillit pubblica sia ristabilita. In:
De Bernardi A., Guerracino D., Maragliano G., La civilt e la storia, Vol. III Edizioni scolastiche Bruno Mondatori, 1991 pp. 7879.
107
Fu questo un movimento di emancipazione che si svilupp in Inghilterra a partire dal
1867 quando nacque la societ nazionale per il voto femminile. Il termine venne usato in senso spregiativo in quanto le aderenti a tale movimento chiedevano principalmente il suffragio
universale. Durante la seconda met dell800 nacquero in tutta la Gran Bretagna numerosi
circoli femministi e nel 1869 fu concesso il primo suffragio amministrativo. Il 5 giugno 1913
il movimento delle suffragette ebbe la sua prima martire: durante il derby di Epson fu organizzata una manifestazione sotto il palco del re Giorgio V ed Emily Davidson fu travolta dai
cavalli che stavano svolgendo la competizione. Durante la grande guerra, il movimento sospese le proprie iniziative di protesta per solidarizzare con gli uomini al fronte. Nel 1918 in Inghilterra fu concesso il suffragio per le donne che avevano compiuto trentanni. In De Bernardi A., Guerracino D., Maragliano G., La civilt e la storia, Vol. III. cit.
45
46
Capitolo 1
Capitolo 2
Violenza sessuale: anche un affare di Stato
2.1 lentit del fenomeno
2.1.1 la realt mondiale
Fin dal 1975 lONU denunci la violenza contro le donne come il
crimine pi diffuso nel mondo ed nel contempo quello di cui meno si
parla. Per tale ragione, i dati epidemiologici di riferimento sono scarsi
e frammentari, tratti in genere da casistiche giudiziarie, da rilevazioni
effettuate in ambito ospedaliero o psichiatrico, da osservazioni di organizzazioni non governative che si occupano di violenza e, pi raramente, da indagini sociologiche su campioni di popolazione.
In studi pubblicati tra il 1992 e il 1997, che si riferiscono a campioni
rappresentativi di donne di et superiore ai 16 anni residenti in 20 citt
del mondo, la percentuale (di donne) che aveva subito violenza sessuale
negli ultimi 5 anni variava dallo 0,3% (Filippine), 0,8% (Botswana),
1,4% (Bolivia), 1,9% (Tunisia), 3,1% (Egitto), 5% (Colombia), 5,8%
(Argentina), 6% (Albania), fino all8% (Brasile), 1,9% (India), 1,6%
(Cina), 14,8% (USA)1 (si veda la figura 1).
Una ricerca su base nazionale condotta nel 2000 dal Dipartimento
di Giustizia degli Stati Uniti insieme ai Centers for disease control
and prevention ha confermato il dato del 14,8% come rappresentativo delle violenze sessuali. In particolare, le donne sopra i 17 anni hanno dichiarato di aver subito almeno uno stupro nel corso della vita (un
ulteriore 2,8% aveva subito un tentato stupro) e lo 0,3% lo aveva subito nellultimo anno2.
1
2
47
Capitolo 2
48
16,00%
%
14,00%
%
12,00%
%
10,00%
%
8,00%
%
6,00%
%
4,00%
%
2,00%
%
Fi
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di
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0,00%
%
49
Spesso la violenza da parte del partner inizia nel corso di una gravidanza anche se non viene riconosciuta dai medici nonostante lelevata frequenza dei controlli ostetrici. Daltra parte le donne che subiscono violenza, specie allinterno della famiglia, difficilmente ne parlano spontaneamente.
I dati che si riferiscono al panorama mondiale evidenziano una frequenza a tuttoggi molto bassa delle denunce.
Negli Stati Uniti, ad esempio, si stima che per ogni caso riconosciuto di violenza maschile ce ne siano tra 5 e 8 altamente probabili,
ma che restano sommersi, senza testimonianze esplicite.
2.1.2 Il panorama italiano
Lentit della violenza elevata anche in Italia: non si limita a colpire persone di livello socioculturale basso e non sempre connessa
ad altri comportamenti devianti. diffusa trasversalmente tra tutti gli
strati sociali e sfugge a schematizzazioni rigide. La violenza domestica del marito e del padre rientrano in una tipologia di atti che, pur essendo sempre meno accettati, si perpetuano in mancanza di visibilit.
Pochi ne parlano, nemmeno chi la subisce, tuttavia la maggioranza
delle violenze sessuali commessa proprio allinterno della famiglia o
da parte di persone ben conosciute (ex partner, amici, colleghi, datori
di lavoro) o, con minore frequenza, da conoscenti occasionali. La violenza su strada da parte di sconosciuti, che pi viene riportata dai mass
media e che suscita pi allarme sociale, un evento poco frequente,
anche se quella che pi spesso porta la vittima a denunciare.
La difficolt a denunciare la violenza subita maggiore quanto pi
laggressore noto alla vittima. La quota di sommerso nella violenza
sessuale predominante e una maggiore propensione alla denuncia
correlata con un pi elevato livello di istruzione della vittima. Denunciano maggiormente le donne con titolo di studio pi alto (laurea, diploma superiore), che hanno anche strumenti culturali maggiori per
affrontare un processo comunque molto doloroso.
La violenza sessuale di strada ad opera di estranei assolutamente
minoritaria.
Di fatto i soprusi prendono forma maggiormente proprio nei luoghi
che possono essere considerati sicuri dalle donne e da parte di persone
50
Capitolo 2
51
Capitolo 2
52
53
denunce per violenza sessuale sporte tra il 1993 e il 1995 secondo gli annuari e le 185.000 donne che, nello stesso lasso di tempo, avrebbero subito uno stupro secondo i rilievi dellindagine telefonica.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica nel nostro paese,
landamento degli stupri, nello spazio e nel tempo, ha subito notevoli
cambiamenti: negli anni 60 erano le regioni del Sud ad avere un tasso di
denunce per violenza carnale ben al di sopra della media nazionale
(7/100.000 abitanti contro 3,8/100.000); nel corso degli anni 80 si assistito ad un calo di denunce al Sud con un progressivo allineamento alla
situazione generale del paese (2,82/100.000 per il quinquennio 90/94).
Per riassumere:
10 milioni di donne subiscono molestie/violenze nel corso della loro vita:
13
12
12,3%
3,5%
23,8%
17,4%
20,2%
14
Capitolo 2
54
15
55
un 17,9%; anche i disoccupati rientrano in questa tipologia di individui con una percentuale del 10,4%19.
Emergono inoltre maltrattamenti fisici e psicologici per il 44,1%,
seguiti da quelli psicologici ed economici (22,2 e 20,1%)20.
La violenza sembra essere consumata essenzialmente in ambito
familiare (85,7%)21.
Per quanto riguarda il profilo della vittima, nellanalisi del triennio
20032005, emerge un elevato tasso di donne sposate (44,9%), separate (23,1%), e divorziate (10,4%)22.
Le vittime risultano essere soprattutto donne di nazionalit italiana
(74,8%), ma anche quelle provenienti dai paesi extracomunitari raggiungono un numero notevole (22%), se si considera la loro presenza
in relazione al resto della popolazione23.
Il fenomeno sembra particolarmente rilevante per la fascia det che
va dai 30 ai 50 anni (complessivamente oltre il 60%) per poi attestarsi
attorno al 1213% per le due fasce delle ventenni e cinquantenni24.
Non sembra esserci differenza nellincidenza del fenomeno per
quanto riguarda il livello di istruzione. Le vittime sono, infatti, presenti con una certa uniformit nel campione, a prescindere dal titolo di
studio; si rileva una maggiore concentrazione nelle due fasce che hanno conseguito diplomi di scuola media inferiore e superiore (rispettivamente 36,1% e 32,5%)25.
Per quanto riguarda la condizione lavorativa della vittima, le categorie pi colpite sembrano quelle della casalinga e della disoccupata,
entrambe presenti nel campione con una percentuale di circa il 14%26.
Tra gli anni 1989 e 2005, le donne intervistate si sono avvalse di
consulenze legali con una frequenza che ha oscillato attorno al 60
80%, mentre si sono avvalse di consulenze psicologiche con una frequenza variabile tra circa il 20 ed il 35% circa27.
19
56
Capitolo 2
57
28
Capitolo 2
58
2.2.1 I minori
Labuso sessuale sui minori comunemente definito come: qualsiasi attivit a livello sessuale che un adulto esercita su di una persona al di sotto dellet del consenso ed considerato un crimine punito penalmente nella maggior parte dei paesi. Labuso sessuale sui minori include, inoltre, lo sfruttamento sessuale dei bambini30.
Si stima che circa un milione di bambini ogni anno venga introdotto nel commercio sessuale; lIndia (400.000), gli Usa (244/235.000) e
la Thailandia (200.000) sono ai primi posti nella triste graduatoria dello sfruttamento sessuale dei minori.
Tale fenomeno in crescita in tutto il mondo ed alimentato dalla
crescente povert dei paesi poveri, nonch dalla domanda incalzante
di clienti ricchi. Un aspetto inquietante di questa turpe realt consiste
non solo nellabbassamento dellet media dei bambini coinvolti nel
giro, ma anche labbassamento dellet dei clienti. Nella Repubblica Domenicana si calcola che 25.000 bambini vengano fatti prostituire, mentre nellAfrica Occidentale sono circa 35.000. Si ritiene che
in Lituania un numero oscillante tra il 20 ed il 50% delle prostitute sia
costituito da minorenni e che le bambine appena undicenni vengano
avviate alla prostituzione nei bordelli dove finiscono ragazzine tra i 10
e i 12 anni31.
Le fonti pi attendibili per fotografare la violenza minorile in Italia, risultano essere Telefono Arcobaleno, Telefono Azzurro ed Eurispes. Secondo queste agenzie gli abusi sessuali sui minori di 14 anni rappresenterebbero il 46% di tutte le tipologie di violenza compiute sui minori. Con
il 33% seguirebbe poi labuso fisico e con il 21,8% la trascuratezza, mentre labuso psicologico si attesterebbe attorno al 19,8%32.
Ogni anno vengono svolti 1.000 processi per casi di bambini abusati e maltrattati (il 35% dei quali di et inferiore ai tre anni).
Nello specifico ambito delle violenze sessuali va evidenziato che le
denunce ascrivibili a questo reato sono in crescita esponenziale: erano
305 nel 1996; sono diventate 470 nel 1997, poi 534 nel 1998, 586 nel
30
59
Un analogo studio del Governo : Diritto di crescere e disagio, Rapporto 1996, evidenziava landamento di crescita del fenomeno. In Pacciolla A., Ormanni I., Pacciolla A.M., Abuso sessuale. Una guida per psicologi ed educatori,Due Sorgenti, Roma 2000, p. 30 e ss. Vedasi Tavola 24, P. 24, in Appendice A.
33
Ivi, vedasi Tavola 23 in Appendice A.
34
Per una esaustiva comprensione del fenomeno in Italia si rimanda alla lettura dei dati
pubblicati a cura del Ministero degli Interni (anni 19942000) interamente riprodotti sotto
forma di tabelle in Appendice A a pp. 30 e pp. 31
35
Cfr. Tavola 26, in Appendice A.
36
Cfr. Tavola 25, in Appendice A.
37
Cfr. Tavola 27, in Appendice A.
38
Cfr. Tavola 28, in Appendice A.
60
Capitolo 2
Bisogna infine ricordare come la pedofilia cerchi di espandersi attraverso nuove strade e metodi innovativi.
Secondo Telefono Arcobaleno, i siti per pedofili nel mondo sarebbero 50.000; le immagini pedopornografiche circolanti in rete sarebbero non meno di 12 milioni ed i bambini coinvolti in questo turpe
traffico sarebbero circa 2 milioni e mezzo, con unet compresa tra
dieci giorni e 12 anni. In Italia, a detta degli operatori, ci sarebbero
almeno cinque siti che con giustificazioni culturali gestirebbero i
contatti nel mondo della pedofilia.
2.3 Identikit sociale della vittima assistita
Se, come si visto, il materiale statistico sul quadro generale degli
stupri e delle violenze in generale risulta essere frammentario, la situazione delle donne che hanno deciso di chiedere aiuto ai Centri Antiviolenza pu risultare chiara, grazie a queste strutture.
Nel 1997 stato effettuato uno studio sistematico su 1.422 donne
assistite da 16 Case e Centri Antiviolenza della Regione Emilia Romagna. Il resoconto evidenzia quanto segue:
et compresa tra 3040
sono coniugate o conviventi
hanno un diploma di scuola superiore
svolgono unattivit lavorativa
hanno un reddito insufficiente
sono straniere fatte prostitute per forza
subisce maltrattamenti da parte del patner o ex
hanno subito violenze sessuali
vengono picchiate settimanalmente
violenze che iniziano dopo i primi 5 anni di relazione
61%
61%
39%
43%
50%
12%
82%
12%
19%
pi del 50%
61
9,2%
2,5%
11%
33%
13,3%
5,7%
34,4%
29,2%
34,4%
Capitolo 2
62
ca, nella met dei casi opera del partner attuale, nellaltra met dellexpartner. L80% delle donne maltrattate riferisce conseguenze sulla salute fisica o psicologica.
2.4 La realt dei Centri antiviolenza
Lorigine dei centri antiviolenza pu essere fatta risalire agli inizi
degli anni 70.
Essi nacquero per impulso del movimento femminista allinterno
della pi ampia riflessione sulla violenza alle donne, vista come fenomeno sociale legato ad unorganizzazione di tipo patriarcale.
Con lo svilupparsi della coscienza dei propri diritti da parte delle donne,
emerso il fenomeno della violenza intrafamiliare, fino allora sommerso.
Una delle prime esperienze in tal senso quella inglese: allinizio
nacquero soprattutto case rifugio per situazioni di emergenza, che accoglievano, nella gran parte dei casi, donne costrette ad allontanarsi
con i figli da gravi situazioni di violenza.
Negli Stati Uniti, dove il problema assai diffuso, lo sviluppo delle
caserifugio e dei centri antiviolenza avvenuto in modo ramificato e
capillare. Proprio negli USA sono stati attivati centri di ricerca sulla
violenza, oltre che definiti in sede istituzionale dei programmi di intervento che hanno sviluppato il collegamento tra i centri antiviolenza,
le forze dellordine ed i servizio sociosanitari.
In Italia i primi centri antiviolenza nascono negli anni 80.
Attualmente ve ne sono un centinaio, dislocati soprattutto nei capoluoghi di provincia. Sono 11 i centri antiviolenza che operano in EmiliaRomagna, quasi tutti dotati di casa rifugio; sono riuniti in un Coordinamento regionale (che interagisce con la Regione, con la quale
hanno firmato un protocollo per iniziative di ordine legislativo, culturale, formativo e anche operativo).
In Emilia Romagna sono state accolte 1.857 donne nel 2005, ne sono state ospitate circa il 6% (un centinaio, pi i loro bambini).
Esiste una Rete delle case e dei centri antiviolenza a livello nazionale
nata 15 anni fa e una Carta40 che riunisce 42 centri antiviolenza na40
63
ta con lobiettivo di creare un insieme di principi in cui tutti Centri antiviolenza si possano riconoscere, tra cui: il considerare la violenza maschile contro le donne come una violenza che ha radici nella disparit di
potere tra i sessi, che a tutte le donne viene garantito anonimato, sicurezza e protezione, che i Centri sono costituiti e gestiti solo da donne.
2.5 Violenza quando
2.5.1 Una violenza, tante violenze
Nella dolorosa galassia delle violenze sessuali, quelle con maggiore
frequenza quotidiana rimangono generalmente nascoste.
Tra i pi dimenticati atti di violenza sessuale ci sono le mutilazioni
dei genitali inferte su milioni di donne in tutto il mondo di fronte ad
una indifferenzaimpotenza delle istituzioni internazionali.
Anche la prostituzione nella gran parte dei casi non altro che una
forma reiterata di stupro mascherato, una farsa che rimane in piedi
perch gli spettatoriattori hanno pagato il biglietto e vogliono che lo
spettacolo vada sempre avanti.
Infine bisogna ricordare che il dramma dei minori molestati per via diretta o telematica occupa gli spazi della cronaca quotidiana alla quale
sfugge, per, lentit di un dramma planetario che si consuma nel pi inaudito silenzio. Le molestie dei bambini, che meno fanno notizia, sono
quelle che si consumano in ambiente domestico o in ambiti istituzionali.
2.5.2 Le mutilazioni dei genitali
Secondo lOrganizzazione mondiale della Sanit sono 130 milioni
le donne sulle quali, quasi sempre in et infantile, si praticata linfibulazione, cio mutilato il sesso femminile per togliere la pulsione del
desiderio, presunta fonte di trasgressioni, e quindi di peccati, inconciliabili con una tradizione tra le pi feroci e osservate tra le 30 e le
50000 delle quali nel nostro paese dove ogni anno almeno 6000 bambine tra i 4 e i 12 anni sono sottoposte a questa violenza41. La forma
41
Capitolo 2
64
42
Zavoli S., Una violenza millenaria ferisce il villaggio globale, In: La Nazione del 18
dicembre 2005.
43
Credenze sulligiene, estetica e salute: le ragioni igieniche portano a ritenere che i genitali femminili esterni siano sporchi. In alcune culture si pensa che i genitali possano continuare a crescere fino ad arrivare a pendere tra le gambe, se la clitoride non viene recisa. Alcuni gruppi credono che il contatto della clitoride con il pene di un uomo ne causerebbe la
morte; altri che se la clitoride toccasse la testa del neonato, durante il parto, esso morirebbe.
65
Le conseguenze fisiche
La mutilazione causa intenso dolore, provoca shock ed emorragie
postoperatorie che possono portare a morte le bambine. Vi possono essere inoltre danni permanenti agli organi vicini, ascessi e tumori benigni
ai nervi che innervano la clitoride. Luso di strumenti non sterilizzati, di
spine di acacia e di crini provoca infezioni, e pu essere veicolo di trasmissione di HIV. Nel caso dellinfibulazione le complicanze sono pi
gravi. Infatti, a lungo andare la ritenzione di urina sviluppa infezioni che
possono interessare sia il tratto urinario e i reni che la vagina. Il ristagno
del flusso mestruale pu provocare infezioni a carico dellapparato riproduttivo che possono portare alla sterilit. Quando le ragazze diverranno
adulte il loro primo rapporto sessuale sar molto doloroso e spesso si
rende necessario praticare un taglio alle grandi labbra prima del rapporto
sessuale. E cos pure prima del parto, altrimenti il bambino non potrebbe
uscire. Dopo il parto le donne sono spesso infibulate di nuovo.
Lallargamento e il restringimento dellapertura vaginale ad ogni parto
crea aderenze dolorose e cicatrici estese a tutta larea genitale.
Le conseguenze psicologiche
Gli effetti psicologici delle mutilazioni sono pi difficili da studiare di
quelli fisici. Le testimonianze raccolte parlano di ansia, terrore, senso di
umiliazione e di tradimento, che possono avere effetti a lungo termine.
Alcuni esperti suggeriscono che lo shock e il trauma della operazione
possono contribuire a rendere le donne pi calme e docili, qualit
molto apprezzate nelle societ che praticano le mutilazioni genitali.
Per un certo numero di musulmani questa pratica corrisponde, invece,
a un requisito di significato soltanto religioso. Si tratta, comunque, di motivazioni e credenze che le campagne di dissuasione tentano di mettere in
crisi, qua e l, documentandone semplicemente linfondatezza e la pericolosit. ancora lUNICEF a informarci che linfibulazione viene effettuata, specialmente sulle adolescenti, prima del matrimonio, ma possono
esservi costrette anche bimbe di pochi anni, dai 2 ai 1044. Secondo la sede
44
Zavoli S., Una violenza millenaria ferisce il villaggio globale, in La Nazione del 18
dicembre 2005.
Capitolo 2
66
Quante sono le prostitute che potrebbero raccontare una storia simile a questa?
Nel nostro paese, come in ogni parte del mondo, la prostituzione
una pratica antichissima che non sempre viene svolta liberamente.
In Italia non possibile calcolare in cifre il sesso a pagamento, ma
si pu verosimilmente stimare che siano almeno 50.000 le ragazze fat45
Si tratta della legge n. 51 del 13.2.2003 e della legge n. 7 del 9.1.2006 che prevedono
pene detentive per chi pratica linfibulazione da 6 a 12 anni. Vedi pp. 4952, in Appendice A.
46
Testimonianza tratta da Benzi D.O., Le prostitute vi passeranno avanti nel Regno dei
Cieli, Mondatori, Milano 1998, p. 84. Per una testimonianza pi esauriente, tratta dallo steso
volume, vedasi: Il racconto di Gepy, pp. 3941 in Appendice A.
67
47
I dati provengono da: Voce di uno che grida nel deserto, Supplemento a
Laltrapagina, Citt di Castello, Gennaio 2002, pp. 49.
48
Ivi.
49
Utilizzando locali di copertura come bar e discoteche molte ragazze introdotte clandestinamente in Italia con i metodi visti sopra continuano ad essere utilizzate e vendute come
oggetti contro la loro volont. Cfr. Noi, schiave,vendute al bar per 250 euro, in Il Messaggero Umbria 11 febbraio 2007.
Capitolo 2
68
Si ricordi ad esempio che in ben 53 paesi la violenza sessuale coniugale non contemplata come reato.
69
70
Capitolo 2
In verit il vecchio codice del 31 era gi stato sottoposto a revisione in alcune delle parti pi significative: la riforma del codice penitenziario (1974) e quella del codice di rito (1989). Per quanto riguarda la nostra ricerca, va segnalata labrogazione del concetto di
delitto donore, avvenuta ad opera della legge n. 442 del 1981.
Con la nuova normativa, non potevano essere pi considerati minori i delitti compiuti con il movente della offesa allonore proprio o della famiglia. Tali crimini con il vecchio Codice Rocco,
finivano per essere di fatto depenalizzati53. Si ricordano in particolare: lomicidio per causa donore (art. 587 C.P.); linfanticidio
e feticidio per causa donore (art. 578 C.P.); labbandono di neonato per causa donore (art. 592 C.P.).
La legge 66 del 15.2.96 si inserisce perci in un pi vasto contesto
di rinnovamento del quadro normativo e giuridico italiano basato fino
ad allora sul codice Rocco.
In seguito alla normativa del 1996, la violenza sessuale diviene
dunque un reato contro la persona e non pi contro la morale.
Larticolo 1 sopprime una serie di articoli del codice penale introducendone, con larticolo 2, ben altri nove (dal 609bis al 609decies)
da affiancare allarticolo 609 del C.P.54.
gestazione. Nelliter formativo il ministro si avvalse della consulenza di prestigiosi giuristi; il contributo pi importante venne dal fratello Arturo Rocco, docente di diritto penale. Il nuovo codice
prendeva le mosse dalla necessit di modificare la legislazione penale di fronte allaumento della
criminalit negli anni del dopoguerra, da ricondursi ai profondi rivolgimenti prodottisi nella psicologia e nella morale degli individui e della collettivit (le parole sono dello stesso Rocco in Vassalli V.G., La riforma del codice penale italiano del 1930,Milano 1972, p. 272.). La filosofia del diritto che ispirava questo testo abbandonava le posizioni della scuola positiva e del socialismo giuridico, sostenendo, contro ogni tendenza del momento, una specie di dottrina pura del diritto penale
che prese il nome di tecnicismo giuridico. Tale scuola scongiurava lintervento, in questo settore, di
discipline quali lantropologia, la psicologia, la sociologia, la filosofia ed altre ancora, onde evitare
lo snaturamento del diritto. Con il nuovo codice si tendeva a privilegiare le esigenze di difesa sociale, piuttosto che i diritti di libert dellindividuo; in questo modo, de facto, si mirava a tutelare i ceti
dominanti, con un allineamento allideologia autoritaria del tempo. Testi di riferimento: Modana
G.N., Legislazione penale, in: Il mondo contemporaneo, vol. I, tomo 2, La Nuova Italia, Firenze,
1978, p. 596 e ss.; Romano M., commentario sistematico del codice penale, vol. I, Giuffr, Milano.
53
La cinematografia italiana seppe mettere in luce queste contraddizioni con il celebre
film di Pietro Germi Divorzio allitaliana del 1962. Nella pellicola, il protagonista Barone
siculo (Mastroianni), dopo essersi invaghito della giovane cugina, induce al tradimento la
moglie che poi uccide. Lavvocato, appellandosi allart. 587 del C. P. riesce ad ottenere una
pena irrisoria per il proprio assistito.
54
Legge 15.2.96 n. 66. In Appendice A. p. 5356.
71
Ivi.
Ivi.
57
Ivi. Detto articolo stato in parte modificato dallarticolo 2 comma 1 della legge 3 agosto 1998 n. 269. Cfr. parte specifica del testo a pp. 4248, in Appendice A.
58
Art. 3 Legge 15.2.96 n. 66, p. 53, in Appendice A.
56
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72
Di Renzo G., Manuale di ginecologia e ostetricia, Verduci Editore, Roma 2006, pp.
15941595
60
Art. 8 Legge 15.2.96, n. 66, p. 54, in Appendice A.
61
Ivi.
62
Art. 8 Legge 15.2.96, n. 66, p. 54, in Appendice A.
63
La legge originale del 96 prevedeva unet di 14 anni, ma lart. 7 della Legge 6 febbraio 2006 n. 38 ha innalzato let a 18 anni.
6.
7.
8.
9.
73
La denuncia per iscritto di un reato procedibile dufficio deve essere presentata o trasmessa senza ritardo al pubblico ministero o allufficiale di polizia giudiziaria e deve contenere lesposizione degli elementi essenziali del fatto, il giorno dellacquisizione della notizia, le
fonti di prova gi note e, quando possibile, le generalit e il domicilio
della persona offesa e della persona a cui il fatto attribuito. A volte
lalleanza terapeutica che si stabilisce con la vittima che non desidera
presentare querela, anche perch teme ritorsioni da parte dellaggressore, entra in conflitto con gli obblighi di un incaricato di pubblico
servizio. In questi casi importante aiutare la persona a comprendere
il significato delle norme che impongono al medico la denuncia di reato e inviarla successivamente a servizi in grado di offrire unassistenza
sociale e legale64.
2.6.3 legge n. 269 del 3 agosto 98
Questa legge, recante il titolo Norme contro lo sfruttamento della
prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno dei
minori, quali nuove forme di riduzione in schiavit, pu essere considerata come complementare alla legge 66/96 della quale si affronta,
in questa sede, solo una parte dellargomento trattato. Pertanto rimandiamo il lettore alla sua consultazione diretta ed integrale, essendone
64
Capitolo 2
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pena pi grave (fino a otto anni di reclusione) nel caso in cui la vittima abbia meno di 14 anni.
2. sottrazione e trattenimento di minore allestero. Il disegno di legge
prevede una nuova figura di delitto, relativa alla sottrazione di minorenni, allorch il minore sia condotto o trattenuto allestero.
3. Violenze sessuali
a) sanzioni. Gli interventi operano sostanzialmente sulla descrizione
delle aggravanti e sui criteri in base ai quali stabilire la gravit del
fatto. Poich le attuali norme prevedono gi pene consistenti (la
pena prevista per il reato base di violenza sessuale da cinque a
dieci anni; nelle ipotesi aggravate e in caso di violenza sessuale di
gruppo la pena da 6 a 12 anni), il DDL non ha escluso di prevedere ulteriori aggravamenti. Tuttavia un effetto di aggravamento
delle pene vi sar ugualmente, poich sono stati modificati i criteri relativi al concorso di circostanze aggravanti ed attenuanti, escludendo la possibilit di un giudizio di equivalenza o di prevalenza delle attenuanti rispetto alle aggravanti specifiche (ad esempio, violenza ai danni di minore di anni quattordici; violenza esercitata con uso di armi o narcotici; violenza esercitata su persona
soggetta a limitazioni della libert personale; etc.).
b) nuove fattispecie criminose. Il reato di corruzione di minorenne
stato esteso alla fattispecie attualmente non prevista di
esibizione di materiale pornografico, se mirata allinduzione del
minore al compimento di atti sessuali.
4. Atti persecutori. una delle novit pi significative e importanti della
legge. Si prevede e si sanziona severamente il nuovo delitto di atti
persecutori (stalking), consistente nella reiterazione ossessiva di molestie o minacce. Viene infatti punito con la reclusione fino a quattro
anni: Chiunque ripetutamente molesta o minaccia taluno in modo tale da turbare le sue normali condizioni di vita ovvero da porre lo stesso in uno stato di soggezione o grave disagio fisico o psichico, ovvero
tali da determinare un giustificato timore per la sicurezza personale
propria o di persona a s legata da stabile legame affettivo73. Attualmente questi comportamenti vengono inquadrati nei reati di
molestie (art. 660 c.p.) o minacce (art. 612 c.p.) che prevedono pe73
78
Capitolo 2
ne assai lievi, cosicch fra laltro non mai possibile applicare alcuna misura cautelare. Ci comporta che la vittima e le forze
dellordine e la magistratura si trovino di fatto impotenti anche rispetto a persecuzioni e intimidazioni reiterate, senza la possibilit
di incidere sulleventuale escalation dei comportamenti aggressivi, i quali, a volte, giungono ad un epilogo drammatico, con la perpetrazione di gravi fatti di sangue.
Con lintroduzione di questa fattispecie autonoma di reato, il DDL
tenta di stabilire una pena adeguata, che consenta unefficace repressione e anche lapplicazione di misure cautelari. In tal modo
nei casi pi gravi potr forse essere interrotta la condotta persecutoria e potranno essere prevenuti sviluppi gravi.
5. Adescamento via internet ovvero con altri mezzi (sms, telefono, ecc).
Viene colmata unaltra grave lacuna, con lintroduzione del reato di
adescamento elettronico o con altri mezzi, che punisce con pena
fino a tre anni chiunque, allo scopo di abusare o sfruttare sessualmente
un minore di anni sedici, intrattiene con lui, anche attraverso
lutilizzazione della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione, una relazione tale da carpire la fiducia del medesimo. LItalia
uno dei primi Stati europei ad introdurre una simile normativa.
B) Gli interventi sul codice di procedura penale
1. Arresto obbligatorio in flagranza. Si propone una modifica
allarticolo 380 che rende obbligatorio larresto in flagranza nei casi gravi di violenza sessuale. In s, si crede che non comporter effetti rilevanti sulleffettiva esecuzione degli arresti, posto che i reati
in questione gi ora rientrano tra quelli per cui possibile larresto
facoltativo. Di ben maggiore rilevanza potrebbe essere leffetto di
ricaduta sullarticolo 15 del Decreto legislativo 286/1998 (T.U.
Immigrazione): diviene infatti possibile lespulsione dello straniero
condannato per tali reati, quale misura di sicurezza.
2. Intercettazioni. La norma del Codice di Procedura Penale che prevede i casi in cui possibile effettuare intercettazioni telefoniche
viene estesa ai casi di sottrazione di minorenne, nei quali, specie se
il minore viene condotto allestero, lintercettazione costituisce
pressoch lunico mezzo per rintracciare il minore medesimo.
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3. Divieto di avvicinamento. Si tratta di una nuova figura di misura cautelare coercitiva, che completa il sistema vigente e risulta particolarmente adeguata alle situazioni di molestie persecutorie. Con il provvedimento che dispone il divieto di avvicinamento, il giudice prescrive allimputato di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa o anche dai suoi familiari.
In questi casi il provvedimento viene anche comunicato alla Polizia
per consentire il ritiro delle armi eventualmente detenute.
4. Incidente probatorio. Vengono estesi i casi di incidente probatorio
per meglio proteggere le vittime di una serie di delitti, portatori di
conseguenze psicologicamente destabilizzanti, da intimidazioni e
per accelerare il processo, anticipando il momento dellassunzione
della prova. La norma attualmente vigente ne consente il ricorso, al
di fuori dei limiti generali e nei procedimenti per tali delitti, per
lassunzione della testimonianza di persona minore di anni sedici.
Lo schema propone di estendere la possibilit di effettuare con incidente probatorio lassunzione della testimonianza del minore ultrasedicenne e della parte offesa anche maggiorenne. Si propongono poi altre modifiche della disciplina dellincidente probatorio relativo ai reati in questione, sempre allo scopo di ottimizzarne
lefficacia.
5. Giudizio immediato. Per i reati di violenza e abuso sessuale viene
previsto il ricorso obbligatorio al giudizio immediato, se la prova
appare evidente. Considerata la tempistica imposta dallespletamento eventuale dellincidente probatorio, si elevato a 120 giorni
il termine entro cui il giudizio immediato pu essere chiesto. Il giudizio immediato accorcia notevolmente i tempi del giudizio, poich
consente di saltare ludienza preliminare e si va direttamente a
dibattimento.
C) Interventi in materia di delitti motivati da odio discriminazione
fondati sullo orientamento sessuale o sullidentit di genere
Lo schema interviene sulle norme gi esistenti in materia di discriminazione quale elemento determinante o aggravante di reati, estendendole ai casi in cui lodio o la discriminazione si fondi su ragioni di
orientamento o identit sessuale.
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Capitolo 2
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ne del provvedimento allautorit di pubblica sicurezza e ai servizi sociosanitari consentiranno gli interventi di loro competenza a sostegno
e tutela della vittima e per il ricupero dellautore delle violenze.
Nel DDL previsto un impegno generale di tutte le amministrazioni
statali a realizzare interventi di informazione e di sensibilizzazione per
concretizzare limpegno gi approvato nel comma 1265 della Finanziaria
per varare un piano dazione nazionale di carattere complessivo contro
la violenza sessuale e di genere nonch per ragioni di orientamento sessuale74. Nel sistema di istruzione e di formazione ed in quello sanitario,
assieme a un intervento di principio per rimuovere tutte le discriminazioni (compresa quella relativa allorientamento sessuale) si prevedono interventi formativi rivolti ai docenti e al personale sanitario realizzati di
concerto col Ministero per i Diritti e le Pari Opportunit.
In ambito comunicativo si introduce per la prima volta una norma
volta a proibire lutilizzazione in modo vessatorio o discriminatorio a
fini pubblicitari dellimmagine della donna o dei riferimenti allorientamento sessuale o alla identit di genere.
Il DDL affida allISTAT un monitoraggio costante del fenomeno
della violenza e dei maltrattamenti per comprenderne meglio le caratteristiche fondamentali e per individuare i soggetti pi a rischio. Si
costruita anche una vera e propria carta dei diritti della vittima di
violenze volta a garantire dei livelli essenziali delle prestazioni con un
supporto psicologico ma anche sociale e familiare, previdenziale, concependo laiuto alle vittime anzitutto per ricostruire in positivo una loro piena autonomia e non tanto un aiuto contro ci che accaduto.
Riflessioni
A conclusione di questo capitolo stato affermato come lo stupro
sia una piaga che colpisce ogni parte del pianeta senza distinzione di
razza, cultura o stato sociale.
Nonostante la difficolt per reperire i dati utili allo sviluppo di una
fisionomia complessiva del fenomeno, alcuni fattori emergono come
universalmente validi.
74
82
Capitolo 2
Capitolo 3
Violenza sessuale: chi vuol aprire il vaso di Pandora?
3.1 Gli stereotipi della violenza
Lidea stereotipa di violenza, comune tra gli operatori socio
sanitari, che sia un grave reato, ma relativamente poco frequente.
Anche per questo si tende a non riconoscerla come problema, alla
stregua delle malattie troppo rare. Purtroppo i dati sulla diffusione della violenza sia domestica sia da parte di persone conosciute alle vittime, dimostrano il contrario.
La presenza della violenza nella nostra societ molto pi consistente di quanto riusciamo ad ammettere e non interessa soltanto persone appartenenti a livelli socioculturali bassi, n motivata dalletilismo e dalla tossicodipendenza che, al massimo, possono esserne
i fattori scatenanti. I dati evidenziano una situazione in cui la violenza
pare sfuggire a una rigida categorizzazione (almeno nelle cause), per
stratificarsi ad ogni livello sociale.
Se lidea di violenza pare essere irretita da una serie di stereotipi, lo
stesso pu dirsi del concetto di violenza sessuale. Troppo spesso
termini come stupro1 hanno acquistato nel tempo una miriade di
connotazioni, generando una pericolosa girandola polisemica. In tale
contesto sono nati rigidi schemi in cui a determinate situazioni ne corrispondono automaticamente altre. Cos accade che alcuni archetipi
(gi vivi nei miti grecolatini) affiorino dallinconscio collettivo per
formalizzarsi in luoghi comuni.
Sembrano farsi strada cos i cosiddetti miti dello stupro, cio
quegli stereotipi che molte societ, anche le pi moderne, conservano
1
Etimologicamente il termine ha origine dal latino come: stuprum (onta, disonore) o dal
greco (batto, colpisco, ferisco)
83
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Capitolo 3
85
Anche la convinzione secondo la quale ad essere violentate sarebbero donne particolarmente attraenti o fragili (psicofisicamente), o
vestite in modo provocante destituita da ogni fondamento6, a conferma che dietro alla violenza sessuale non si nasconde un impulso libidico, quanto una complessa serie di meccanismi psicologici7.
Tra le credenze pi diffuse c anche quella secondo la quale chi ha
subito una violenza diverrebbe a propria volta un violentatore; anche
questa teoria pare essere destituita da ogni fondamento scientifico e
non trova riscontro nella casistica internazionale.
Facili vittime sembrano poi quelle donne che hanno poca considerazione di se stesse e che non si stimano sufficientemente da poter intraprendere battaglie legali contro gli aggressori. Esse paiono succubi
dello stereotipo della donna inetta8, che privandole di un sufficiente
livello di autostima, le spinge allinazione.
Bisogna poi ricordare che attenersi scrupolosamente a una serie di
regole comportamentali non necessariamente garantisce lincolumit
femminile. Non c correlazione, ad esempio, tra let della donna e il
rischio di subire violenza. Possono essere indifferentemente stuprate
donne giovani o vecchie, vestite con abiti attillati o con pantaloni informi, di giorno o di notte.
Da ultimo, dobbligo una riflessione sugli stereotipi introdotti dalla cosiddetta cultura dotta o accademica. In un contesto in cui, sempre
pi, limmagine e lesaltazione della comunicazione istintiva del corpo sembra guadagnare terreno, in cui i normali messaggi esecutivi
paiono svenduti a fini bassamente commerciali, viene da chiedersi se
le parole di certi filosofi non abbiano finito per legittimare pi o meno
consapevolmente la violenza; se cos fosse potremmo trovarci a vivere
in una realt degradatamente machiavellica9.
Non ci sono differenze tra donne violentate, sia per quanto riguarda il loro aspetto, pi o
meno attraente, che la loro et: giovai o anziane,Cfr. Annuario ISTAT VIII, 2004.
7
Cfr. Par. 1.3.2
8
Codificato dal proverbio: chi dice donna dice danno.
9
Una per tutte basti ricordare laffermazione di Sorel G., Non bisogna esaminare gli effetti della violenza partendo dai risultati immediati che essa pu produrre, ma dalle sue conseguenze lontane. In Sorel G., Riflessioni sulla violenza, in Scritti politici, UTET, Torino 1963,
p. 121 e sg.
Capitolo 3
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3.2 La rivittimizzazione
In tutti i paesi del mondo, quello che sappiamo della violenza sessuale rappresenta solo la punta di un iceberg: questo perch le donne
hanno spesso notevoli difficolt a raccontare la violenza subita e tanto
pi a denunciarla.
Un aspetto ancora pi interessante rappresentato dal fatto che in
pochi altri reati come nella violenza sessuale la vittima la prima indagata e, anche nelle societ pi evolute, messa al centro di unosservazione critica che tende a vagliare il suo comportamento prima di
ogni cosa.
Gi nel 1982 Mills sosteneva che la violenza sessuale comporta
una quadrupla vittimizzazione, in quanto allaggressione sessuale seguono altre aggressioni psicologiche da parte della polizia, da parte
dellapparato medico e del sistema giudiziario.
Grazie alla preziosa testimonianza di una ragazza che, avendo vissuto in prima persona la brutale esperienza di abuso, decide di raccontarla insieme alle riflessioni maturate a distanza di tempo dallaccaduto, abbiamo la possibilit di rivivere in maniera empatica il percorso
emotivo della vittima dal momento dello stupro allincontro con le
strutture preposte allassistenza di tale crimine.
Come vedremo, non sempre operatori sanitari, pubblici ufficiali e
assistenti sociali sono stati in grado di fornire un reale aiuto a chi si
trovava a vivere una esperienza di vita cos traumatica, cos dolorosa e
devastante. Devastante perch chi si trova a subire una violenza sessuale, non solo viene colpita nella propria profonda intimit, ma pu
spesso cadere nei facili giudizi stereotipati degli altri che finiscono per
animare la propria coscienza di lugubri fantasmi.
Mi chiamo Sofia, Quello che state per leggere il resoconto di un fatto realmente accaduto, a me personalmente, nel lontano Novembre del 1985 quando
avevo 16 anni.
Ma non solo un resoconto.
Vuole essere una pubblica denuncia fondamentalmente diretta a coloro i quali
operano in commissariati, ospedali, tribunali o a coloro i quali per svariati
motivi si trovassero ad entrare in contatto con una persona che abbia subito
un abuso sessuale []
Voglio precisare che le osservazioni che seguiranno la denuncia in polizia e
la visita in ospedale, hanno non solo lo scopo di evidenziare quanto le parole
87
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Capitolo 3
Io: Pantaloni, maglione e giaccone, semplice insomma.
Commissario: Pantaloni aderenti?
Io: No, normali.
Commissario: Sei fidanzata?
Io: No.
Commissario: Allora, dimmi, come si sono svolti i fatti?
Io: (Li descrivo dettagliatamente).
Commissario: Dunque mi servono gli abiti che indossavi (biancheria intima
compresa) ed ora ti faccio preparare la richiesta per la visita medica in ospedale. []
Considerazioni di chi sta testimoniando
[] Chiamarmi vittima, quindi cosa comune, non per nome, mina lidentit
della persona stessa; la fa sentire non un corpo e unanima, ma solo un pezzo
di carne che servito ad intrattenere, anche se sono consapevole che vittima
nel senso letterale del termine lo sono stata.
[] Le donne che si drogano devono o possono essere violentate impunemente?
Il valore delle persone quindi viene valutato su queste basi?
Avrei voluto in questo frangente non sentirmi una cosa inanimata, o una persona che viene a denunciare un furto in casa; ma uno scricciolo (quale ero)
bisognoso di calore umano, di accoglienza, di essere non quasi colpevolizzata
perch, forse, ero una tossicodipendente!
[] Ero io ad essermi presentata a loro chiedendo aiuto, un aiuto che mi
spettava (e mi spetta tuttora) di diritto quale libero cittadino per una violenza
sessuale che, fino a prova contraria considerata reato.
[] Avrei voluto che per un solo istante il Commissario avesse pensato: e se
fosse mia moglie, mia figlia, mia sorella? Invece la freddezza pi assoluta.
[] Quello che trovo utile ribadire che la persona che decide di denunciare
la violenza, quando arriva in commissariato, ha bisogno di sentirsi quasi a casa e non unattrazione da circo, con tutti i poliziotti che escono dai propri uffici per vedere la faccia di quella violentata.
[] Io mi sentivo umiliata, ferita, offesa nella parte pi profonda di me; pensavo al modo orribile in cui avevo scoperto il sesso.
[] Ma cosa centra labbigliamento con il fatto che due sconosciuti mi abbiano sequestrata e abbiano abusato di me? Che forse esiste il vestito da matrimonio, quello da palestra, quello da mare e quello da violenza sessuale? Ah
gi, ricordo che se una donna indossa dei jeans nel rapporto sessuale diventa
consenziente in quanto i suddetti tipi di pantaloni sono difficili da sfilare forzatamente! Inviterei chi legge a riflettere sul fatto che chi si trova in un certo
tipo di situazione paralizzata dal terrore, pensa di morire, teme di subire le
cose pi oltraggiose, pensa alla propria madre, al perch io? ed intanto i
pantaloni sono gi stati sfilati senza reazione da parte della vittima.
89
Capitolo 3
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Io: Non ho nessun ragazzino e sono stata violentata (alzando gi un po il tono della voce).
Procuratore: Guarda che se hai provato piacere non si pu considerare violenza sessuale e la denuncia non pu essere portata avanti e ripeto che incorri
in un reato.
[] Come ho scritto inizialmente, tutto ci che ho dichiarato realmente accaduto nelle modalit da me descritte []. una parte importantissima di me che
regalo con molto piacere perch (forse limperativo un po forte) voglio che
serva, serva davvero a far riflettere tutte quelle persone che non scelgono una
professione qualsiasi, ma un lavoro che li metter a confronto, con le brutture, i
drammi e le tragedie che fanno anchesse purtroppo parte della vita.
Vi prego, e davvero vi prego, leggetemi anche tra le righe, per pochi istanti
immedesimatevi nel percorso emotivo della vittima [].
[] In ultimo credo sia importante farvi sapere che dopo cinque anni
dallaccaduto, ho subito un secondo evento, sempre ad opera di sconosciuti e
sapete una cosa? Non lho denunciato alle forze dellordine, n mi sono recata in ospedale perch ho considerato la prima esperienza troppo traumatizzante ed ho avuto paura di rivivere le stesse cose[]10.
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Capitolo 3
ordine medicolegale, che prevedono la raccolta dei campioni biologici necessari, la stesura di un referto, la conoscenza del quadro legislativo di riferimento.
Indispensabile la capacit di unaccoglienza empatica, con la possibilit di riconoscere e di gestire le proprie controreazioni, nella conduzione di un colloquio che spesso disseminato di difficolt e trabocchetti.
Se non affrontata e rielaborata, la violenza pu diventare un problema ancora pi complesso, con gravi ripercussioni sulla vita futura
di chi ne stata vittima.
Nella presa in carico terapeutica delle vittime di violenza sessuale
liniziale fatica potrebbe spesso essere quella di far emergere la domanda di aiuto, in quanto molte donne non desiderano ricordare il
trauma subito.
auspicabile poter offrire un sostegno psicologico che aiuti ad affrontare le conseguenze della violenza, anche nel tempo. opportuno, a
questo proposito, rendere comprensibile cosa significa aver subito una
violenza sessuale, dare un senso alle emozioni e ai vissuti che possono
riproporsi nei giorni, ma anche nei mesi (talvolta anni) successivi.
Rendere esplicito un quadro clinico di riferimento dunque utile
per dare alla vittima gli elementi in cui possa riconoscersi e comprendere la necessit di affrontare gli eventi, senza continuare a mettere in
atto meccanismi di rimozione.
Alcune donne potrebbero riferire, oltre allevento, condizioni di vita caratterizzate da una discreta o alta vulnerabilit (homeless, tossicodipendenza, etilismo, patologie psichiatriche, prostituzione, ecc.).
Infatti statisticamente si rileva una maggiore richiesta daiuto ai centri
anti violenza da parte di soggetti vulnerabili con problemi recidivanti.
Queste situazioni, che non sono ovviamente una giustificazione della
violenza subita, divengono, tuttavia, un aspetto da non sottovalutare
nellaccoglienza e nella relazione daiuto.
molto importante, in ogni caso, considerare il contesto di vita della
persona per comprendere quali sono le sue risorse ambientali e sociali: se
sola, quali sono le sue relazioni significative, se ha un lavoro, una casa,
un luogo sicuro in cui poter tornare e con chi, se ha figli minorenni.
Inoltre, anche le storie che sembrano incredibili possono essere vere; la persona che chiede aiuto ha il diritto di riceverlo comunque, an-
93
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Capitolo 3
Entrare in sintonia e in empatia si pu, purch ci si ponga il problema di quale sia la domanda reale di quella persona, venuta apparentemente per farsi curare una ferita. raro che vi sia una lesione grave
o una frattura zigomatica o del setto nasale. La maggioranza delle
donne ha ecchimosi magari multiple, ma che in fondo non necessitano
veramente di un intervento sanitario, n di una medicazione.
E allora perch quella persona venuta in un Pronto Soccorso?
Non per far perdere tempo ai medici, ma per chiedere aiuto, conforto,
attenzione o forse anche per far capire al maltrattante, che tra laltro
spesso laccompagna, che ha superato il limite.
Ben altra coscienza di s le sarebbe necessaria per trovare il coraggio di rendere esplicite queste richieste. Per questo spetta agli operatori sanitari capire quale la domanda inespressa, cos come spetta loro
fare una diagnosi. Curare, in questi casi, richiede una competenza professionale che travalichi la scienza medica e coinvolga aspetti psicologici, sociali e legali. Tutti questi elementi devono essere riassunti in
un ambiente sanitario che spesso non facilita lascolto, nel caos di un
normale pronto soccorso ospedaliero dove si addestrati ad agire rapidamente per risolvere emergenze mediche o chirurgiche, ma nel
quale a nessuno concesso il tempo per capire situazioni diverse. Paradossalmente, a volte lospedale diventa un luogo dove sembra impossibile trovare il tempo per curare con attenzione ferite nascoste o
per comprendere il contesto sociale e familiare delle persone che cercano aiuto. Questo tempo per va trovato, se si convinti che la prevenzione di ulteriori danni per la vittima sia possibile solo se si interviene prima che la violenza cronicizzi la storia di maltrattamento. Bisogna pensare che la spirale degli abusi e delle violenze domestiche
pu essere il primo anello di una catena di eventi violenti che coinvolgeranno anche le generazioni future (i figli maltrattati dai genitori o
che assistono alla violenza domestica hanno molte pi probabilit di
divenire a loro volta partner o genitori maltrattanti). Serve tempo per
creare un rapporto, una relazione di fiducia, dare tempo al silenzio della persona traumatizzata, dare tempo alla sua stanchezza, alla sua sofferenza, che pesante ma va contenuta da chi decide di intraprendere
questa strada di soccorso.
Allora come darsi e darle il tempo? In questi contesti, la situazione pi semplice e priva di controindicazioni di tenere in osserva-
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zione la donna fino ad un momento di maggiore tranquillit, rimandare a casa il partner o il soggetto sospettato dessere autore delle lesioni, creare unatmosfera di simpatia intorno a lei, insomma creare
le premesse per un futuro ascolto. Un atteggiamento disponibile e
non giudicante gi una prima risposta, che attribuisce significato e
dignit alle sofferenze e ai disagi espressi; sollecita nellaltro un desiderio di spiegarsi e farsi capire, favorendo un primo livello di chiarificazione ed elaborazione.
Il percorso di rielaborazione del trauma pu configurarsi come una
presa in carico breve, focale, anche se talvolta le persone riferiscono
situazioni e vicende pregresse che difficilmente possono esulare dal
lavoro psicologico. Ci potrebbe modificare i tempi e gli obiettivi dellintervento sulla violenza sessuale stessa.
difficile stabilire un modello unico di intervento, in quanto ogni
caso e ogni situazione ha esigenze e un andamento non prevedibile in
anticipo.
Pu essere, inoltre, importante dare un sostegno ai familiari della
vittima, aiutarli a contenere le emozioni e la rabbia, che inevitabilmente levento suscita.
Allinterno di una relazione terapeutica la donna pu essere aiutata
a rielaborare le immagini (flashback) che si ripresentano in modo intrusivo e imprevedibile, a rileggere gli incubi che tormentano il sonno,
a ristrutturare le erronee convinzioni maturate dopo la violenza, a confrontarsi sugli aspetti problematici della quotidianit. Lobiettivo di
favorire la possibilit di riappropriarsi della propria vita che la violenza ha interrotto o compromesso e di reistituire il proprio s.
Lintervento nella fase acuta comporta la necessit di sapersi confrontare con la sofferenza, langoscia ed i sentimenti di orrore. Loperatore sanitario deve saper rispettare e contenere le emozioni che la
donna esprime in quel momento. Una buona esperienza di ascolto e
accoglienza pu favorire una successiva presa in carico per il superamento del trauma.
bene sempre ricordarsi che le persone che chiedono aiuto hanno
bisogno di accudimento non di accanimento (n psicologico n terapeutico); non bisogna preoccuparsi, ma occuparsi. La vulnerabilit
delle vittime, le loro difficolt spesso rendono pi difficile prevedere
un progetto condivisibile di uscita dalla violenza. Tuttavia, non
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Capitolo 3
nella donna che va ricercata la causa dei comportamenti violenti subiti, al massimo vanno tenuti in considerazione come fattori predisponenti verso cui rivolgere lattenzione per unoperazione di prevenzione primaria.
Alcune persone non riescono immediatamente a raccontare quanto
successo per lintensit dei vissuti e le gravi conseguenze della violenza sessuale. Non utile in questo caso forzare un racconto. Meglio attendere che si sia creata unatmosfera che favorisca il disvelamento
dellevento traumatico. In tali circostanze potrebbe essere molto importante che loperatore sanitario si limiti a raccogliere, almeno inizialmente, solo quelle informazioni utili alla visita, ma che lasci ad un
secondo momento o ad altri operatori un eventuale approfondimento.
Essere accolti in un luogo strutturante e in un modo strutturato pu
essere il primo aiuto necessario per iniziare un percorso di superamento del trauma.
Lesperienza dei servizi che accolgono le vittime della violenza
suggerisce la presenza di una figura di sesso femminile. Comunque
lintervento sanitario deve sempre prevedere, almeno nella mente delloperatore, un invio successivo ad una struttura, dove la persona possa trovare accoglienza ed ascolto da un punto vista psicologico per la
rielaborazione del trauma. Linvio non dovr essere una forzatura, un
obbligo, ma la comunicazione di un luogo connotato, dove poter scegliere di andare.
Talvolta possibile concordare con la vittima un percorso che faciliti tale invio, nel senso che loperatore pu proporre di prendere direttamente contatto con il luogo prescelto, per creare una sorta di accesso
preferenziale.
La persona, pur desiderandolo, pu non essere in quel momento in
grado di accogliere le ulteriori proposte di aiuto; la non adesione non significa necessariamente linefficacia dellapproccio in fase di accoglienza
ma, se nel primo incontro ha potuto sperimentare uno spazio buono,
potr riappropriarsene e utilizzarlo quando e dove lo desiderer.
Ricordarsi che non si pu e non si deve mai scegliere al posto del
paziente. Ci rende pi facile comprendere che a volte lunica azione
utile richiestaci pu essere di informare sulle opzioni possibili e sulla
rete di servizi pubblici o di volontariato sociale in grado di fornire un
aiuto competente, anche rispetto ai diritti legali. In definitiva, una vol-
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101
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Capitolo 3
caso. Nellazione sulle conseguenze della violenza le parti in gioco sono molte: gli operatori sanitari, sociali, della giustizia, il mondo dellassociazionismo delle donne che costituiscono il supporto pi incisivo per offrire solidariet alle altre donne14.
Reale E., Introduzione ai Seminari di formazione degli operatori sanitari, del 1920
febbraio, Napoli 2001.
103
suicidio;
omicidio;
mortalit in gravidanza;
HIV/AIDS.
fondamentale, dopo aver ricevuto una formazione adeguata, riconoscere questi problemi e farli emergere. Tutte queste situazioni potrebbero nascondere una storia di violenza domestica e/o di violenza
sessuale o di abuso sessuale anche pregresso, per cui necessario prestare attenzione e approfondire situazioni in cui:
c un ricorso ripetuto al pronto soccorso per ferite o traumi;
c un racconto di dolore pelvico cronico, di continue infezioni genitourinarie di patologie gastrointestinali croniche;
vi una storia di depressione, abuso di droga o farmaci, tentati suicidi.
In particolare la correlazione tra dolore pelvico cronico senza causa
organica identificabile e pregresso trauma sessuale segnalata da pi
studi15, cos come la maggiore frequenza di dismenorrea e dispareunia16 e di disturbi gastroenterici cronici in donne con storie di abusi e
violenze17.
15
Mc Cauley J. et al., Clinical characteristics of women with history of childhood abuse:
unhealed wounds, JAMA, 1997 ed inoltre cfr. Hilden M. et al., A history of sexual abuse and
health: a Nordic multicentre study, International Journal Obstetrics Gynecology, 2004.
16
Golding J.M. et al., Prevalence of sexual assault history among women with common
gynecological syntoms, International Journal Obstetrics Gynaecology, 1998 ed cfr. Walker
E.A., et al., Adult health status of women with histories of childhood abuse and neglect, A.M.
Medical Journal, 1999.
17
Pallotta N. et al., Prevalenza dei maltrattamenti fisici e/o sessuali in pazienti con disturbi cronici gastrointestinali, Neurogastroenterologia, n. 3, 1998.
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Capitolo 3
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avvenuta eiaculazione;
manipolazioni digitali19.
Esame obiettivo
importante riportare:
19
Cfr. Dettagliata scheda anamnestica specifica per gli abusi sessuali e riservata alle donne adulte o alle minorenni che abbiano pi di 14 anni, realizzata dal Centro Soccorso Violenze
Sessuali Clinica L. Mangiagalli di Milano. Pag. IVII in Appendice A
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neisseria gonorrea;
trichomonas vaginale;
chlamydia trachomatis;
vaginosi batterica.
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La terapia consigliata consiste in Zidovudina + Lamivudina + Inibitore delle proteasi. Va iniziata il prima possibile, probabilmente al
massimo entro 1224 ore, ma comunque mai oltre le prime 72 ore e
continuata per 4 settimane. consigliabile fare riferimento a un centro
specializzato per le malattie infettive che seguir la paziente per il periodo della terapia e per il followup.
Kit ginecologico
Vetrini smerigliati (N. 6) per la ricerca di spermatozoi: almeno 3
per i prelievi vaginali (fornici ed endocervice) e gli altri per eventuali prelievi da altre sedi (regione anale, orofaringea, cute). Fissare
ogni vetrino con citofix e scrivervi sopra la sede di prelievo.
Pennarello indelebile Citofix.
Tamponi con terreno di coltura (N. 4) (Ogni sede adatter il materiale alle esigenze del proprio laboratorio): per Chlamydia (prelievo
endocervicale secondo istruzioni allegate); per Gonococco (prelievo endocervicale con tampone piccolo e con asta in alluminio e terreno di coltura specifico); per Trichomonas (prelievo vaginale in
provetta sterile con 0,5 ml di soluzione fisiologica) (Su ogni provetta va applicata letichetta con il codice nosografico); per Germi
comuni (Su ogni provetta va applicata letichetta con il codice nosografico per lidentificazione).
Tamponi senza terreno di coltura (n. 6) con provette con tappo o
altri contenitori chiusi per tipizzazione del DNA (Per raccogliere il
materiale biologico che possa necessitare dellesame, come sperma,
saliva, sangue od altro. Si impieghi tampone sterile asciutto. Su cute preferibile tampone bagnato in fisiologica, da essiccare allaria
prima di chiudere in busta sigillata da riporre a 20. Su ogni provetta deve essere indicata la sede del prelievo).
Buste con doppia tasca o comunque sigillate per contenere il materiale per DNA che viene inviato al Centro dove conservato a 20.
Modulo specifico per le richieste.
Spazzolino e buste di carta per i prelievi di materiale vario (peli,
stoffa, etc.).
Antibiotici per la profilassi delle malattie sessualmente trasmesse:
Ceftriaxone (ROCEFIN) 250 mg 1 fiala i.m.; Azitromicina (AZI-
111
TROCIN) 500 mg 2 cp per monosomministrazione per os; Metronidazolo (FLAGYL) 250 mg 3 cp per monosomministrazione per
os. La somministrazione di tutti gli antibiotici avviene durante la
consulenza ginecologica.
Anticoncezionale postcoito (Levonelle o Norlevo 2 cp.). Linizio
dellassunzione avviene durante la consulenza ginecologica.
Cartella clinica: Schede per il rilevamento delle informazioni e per
lesame clinico (questo KIT viene suggerito come esempio del materiale che necessario avere a disposizione al momento in cui si
esegue lesame clinico della paziente. opportuno tenerlo predisposto in appositi contenitori in modo da non incorrere in dimenticanze od errori, in condizioni di emergenza e da parte di operatori
meno esperti).
Intercezione postcoitale
Se sono trascorse meno di 72 ore opportuno proporre lintercezione
postcoitale con Levonogestrel 750 mg. 2 cps in unica somministrazione.
In conclusione importante ribadire che la visita ginecologica solo
uno dei tanti elementi che concorrono a definire il quadro, di una violenza sessuale. La maggioranza delle vittime non oppone resistenza, alcune per timore di essere uccise, e quindi solo raramente lesame ispettivo permette di rilevare segni di certezza di avvenuta violenza. Soprattutto nei casi di donne adulte presumibile che la maggioranza abbia
gi avuto rapporti sessuali in passato, per cui segni recenti di soluzioni
di continuo dellimene non sono ovviamente pi riscontrabili e molte
possono avere addirittura gi partorito e avere solo residui imenali.
Sanguinamenti anogenitali o aree ecchimotiche sono poco frequenti, mentre sono pi facilmente evidenziabili segni di pi modesta
entit, anche se di dubbia interpretazione. Diversi studi nelle letteratura internazionale e lesperienza del SVS (Soccorso Violenza Sessuale)
di Milano hanno dimostrato che le lesioni a livello genitale sono per la
maggior parte lievi, costituite da arrossamenti, soluzioni di continuo,
escoriazioni per lo pi in sede anale o a livello di piccole labbra, forchetta e fossa navicolare e meno frequentemente a livello imenale. Il
colposcopio (o una lente di ingrandimento) possono migliorare la rilevazione di piccole lesioni genitali.
112
Capitolo 3
113
20
Riferimento a Marcelli D., Psicopatologia del bambino, Masson Ed., Milano 1995, [Parigi 1982].
114
Capitolo 3
Tutti questi comportamenti non sono necessariamente testimonianza di un avvenuto abuso sessuale, ma la loro improvvisa comparsa,
non giustificata da altri avvenimenti, devono orientare il clinico verso
questa ipotesi.
Sul piano strutturale, invece, non pu essere descritta una situazione psicopatologica peculiare. Le perturbazioni nellorganizzazione
narcisistica sono abituali, caratterizzate da un sentimento di umiliazione sempre vivo, di disistima grave che spiega in parte i comportamenti patologici successivi nelladolescenza e nellet adulta. Secondo
alcuni autori i comportamenti patologici dellet adulta, in particolare
i comportamenti sessuali perversi, sarebbero un tentativo di liberarsi
da un sentimento di umiliazione vissuto nellinfanzia21.
3.7.2 Le manifestazioni cliniche a distanza
Contrariamente a ci che sempre stato detto e anche scritto, tutti
gli studi catamnestici od epidemiologici dimostrano la frequenza delle
difficolt psicologiche e/o delle alterazioni del comportamento degli
adolescenti e negli adulti che sono stati vittime di relazioni incestuose.
cos che si riscontrano:
nelladolescenza: tentativi di suicidio22, dei comportamenti sessuali
deviati quali prostituzione od omosessualit nelle ragazze come nei
ragazzi, gravidanze particolarmente frequenti e promiscuit;
in et adulta: alterazioni pi o meno profonde nella vita affettiva (incapacit di stabilire dei legami duraturi, una relazione di reciproca fiducia
con amici, fidanzato, colleghi, famiglia), sessuale (frigidit, dispareunia), sociale o professionale, delle difficolt nella capacit di assumere una funzione genitoriale, la frequente riproduzione coi loro figli delle
condizioni negative subite nella propria infanzia dai propri genitori.
Questi sintomi tendono a dimostrare limpatto durevole degli abusi
sessuali sullequilibrio psicoaffettivo, qualsiasi sia daltra parte la
21
Stoller R., in Marcelli D., Psicopatologia del bambino, Masson Editore, Milano 1995
[Parigi,1982].
22
Courtecuisse e Alvin, in Marcelli D., Psicopatologia del cit.
115
struttura mentale dellindividuo in oggetto. Questi effetti a lungo termine giustificano anche la necessit che questo grave problema sia identificato, riconosciuto e, se possibile, sia oggetto di un approccio terapeutico ogni volta che un bambino possa rilevarne lesistenza.
La rivelazione da parte del bambino un momento particolarmente
delicato che provoca un carico emozionale intenso nelladulto. Quando un bambino evoca degli abusi sessuali da parte di un adulto, dice la
verit nella maggior parte dei casi. necessario credere al bambino,
ascoltarlo, prendere seriamente le sue affermazioni: senza di ci il
bambino rischia di tacere molto a lungo se ladulto inizia a mettere in
dubbio le sue affermazioni. Bisogna:
riconoscere la gravit delle cose dette e/o scoperte;
precisare il loro carattere normalmente proibito e dunque lerrore
commesso dalladulto;
informare il bambino della necessit di far conoscere questi fatti a
chi deve intervenire per proteggerlo, anche se possibile e spesso
necessario concedersi poi il tempo di una riflessione e di una decisione (soprattutto se laggressore un membro della famiglia).
Il bambino deve sapere che ladulto non rester inerte di fronte alle
sue rivelazioni. Senza banalizzare n negare i fatti e senza drammatizzarli n agire in modo intempestivo (allontanamento e collocazione
non preparata, imprigionamento immediato dellaggressore), un accordo operativo con coloro che sono deputati ad intervenire (servizi
medicopsicologici, sociali, giudiziari, di polizia) deve permettere di
trovare una risposta abbastanza rapida e coerente e capace di durare.
Lassenza delle reazioni da parte degli adulti, cos come reazioni troppo impulsive e malamente preparate, pu spiegare i comportamenti di ritrattazione del bambino che sono causati essenzialmente da tre fattori23:
paura delle minacce paterne;
paura delle possibili conseguenze delle rivelazioni sul bambino
stesso e sulla famiglia;
23
Furniss T., Lincest et labus sexuel dans la famille: un modle de traitement intgr.
Pag. 559575. In: lenfant dans sa famille. Nouvelles approches de la sant mentale, Chiland
C., Young J.G., Ed. Puf, Parigi 1990.
116
Capitolo 3
ostilit dei membri della famiglia che gli attribuiscono apertamente la responsabilit dellabuso e delle conseguenze della sua
rivelazione.
Questa tendenza alla ritrattazione, non cos infrequente, rende ancora pi necessario un approccio da parte della famiglia attento, coerente e deciso insieme ma anche multidisciplinare.
La rivelazione alla famiglia cambia a seconda che laggressore sia
un estraneo o un membro della famiglia stessa. Nel primo caso il ruolo
di tutti coloro che intervengono chiaro. Le difficolt riguardano le
situazioni incestuose24, se gli abusi sessuali intrafamiliari non sono esclusiva di un ambito sociale particolare, tuttavia si trovano sempre
difficolt di ordine affettivo, relazionale o sessuale. Non bisogna
daltra parte misconoscere la significativa crisi che questo tipo di rivelazione determina, anche nei professionisti implicati. Pertanto, un lavoro di elaborazione comune spesso indispensabile anche se ci ritarda di qualche giorno la decisione da prendere.
3.7.3 Semeiotica medica dellabuso sessuale nei bambini prepuberi
Labuso sessuale si configura come unattacco confusivo e destabilizzante alla personalit del minore e al suo percorso evolutivo. [] Lintensit e la
qualit degli esiti dannosi derivano dal bilancio tra le caratteristiche
dellevento (precocit, frequenza, durata, gravit degli atti sessuali, relazione
con labusante) e i fattori di protezione (risorse individuali della vittima, del
suo ambiente familiare, interventi attivati nellambito psicosociale, sanitario, giudiziario) [].
Perch lintervento sia riparativo, necessario che sia tempestivo e che salvaguardi la protezione fisica e psicologica del minore con modalit che riducano al minimo il possibile costo psicologico.
Conseguentemente: la visita medica va effettuata esclusivamente da medici
specificamente competenti anche nella costruzione della relazione con un
bambino [].
Per un minore la rivelazione la conseguenza della presa di contatto con la
propria esperienza traumatica, quanto pi il bambino stato danneggiato
24
necessario ricordare che il termine incesto si rif a costruzioni culturali della parentela, pertanto i parenti con i quali i rapporti sessuali sono considerati incestuosi cambiano in
base alla cultura di appartenenza. In questo testo si considera il rapporto tra padre e figlia/figlio, pertanto con una accezione del termine secondo la visione occidentale.
117
Cfr. Giolito M.R. et al.,: Semeiotica medica dellabuso sessuale nei bambini prepuberi.
Requisiti e raccomandazioni, Torino 2002.
118
Capitolo 3
Se il bambino racconta spontaneamente un episodio di abuso, questo racconto deve essere registrato riportando esattamente le sue parole ed espressioni, senza commenti e domande.
In assenza di un racconto spontaneo non opportuno porre domande dirette al bambino, ma si deve utilizzare il racconto indiretto, riferito dal genitore. opportuno che il minore non sia presente al colloquio con il genitore per non influenzarne il ricordo.
Il racconto e soprattutto i disturbi lamentati sono di considerevole
importanza nello stabilire tempi e livelli della visita medica, come
precisato nello schema seguente.
Ultimo episodio entro 72 ore:
anamnesi immediata e visita medica26;
riscontri medicolegali;
diagnosi di MST, prevenzione di MST, diagnosi di gravidanza;
contraccezione.
Ultimo episodio entro 57 giorni:
visita al pi presto possibile;
riscontri medico legali;
diagnosi di MST, diagnosi di gravidanza.
Ultimo episodio settimane/mesi prima:
Visita in condizioni ottimali (dopo racconto della vittima e valutazione psicosociale)27.
Se la visita medica, che prevalentemente caratterizzata da una ispezione dettagliata della regione genitoanale senza luso di strumenti, non di per s traumatica, possono diventare tali invece interviste e
visite multiple, rese magari necessarie da un primo intervento di un
medico inesperto di questi problemi.
26
In Appendice A sono riportate le schede anamnestiche finalizzate alla diagnosi di
abuso sui minori specifiche per il sesso femminile a pp. VIIIXXII e per il sesso maschile pp.XXIIXXX elaborate dalla clinica Mangiagalli L. e il Soccorso Violenza Sessuale
di Milano.
27
Cfr CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e lAbuso
allInfanzia) Dichiarazione di consenso in tema di abuso sessuale allinfanzia, 2001.
119
Vale la pena ricordare che la visita ad un bambino pu essere effettuata solo con il consenso di chi ne ha la tutela o, alternativamente, su
richiesta dellAutorit Giudiziaria.
importante offrire al minore spiegazioni sulla modalit dellaccertamento ed ottenerne il consenso senza mai utilizzare la coercizione
o linganno, rinviando eventualmente la visita se il bambino si oppone
(nel rispetto del timing sopra riportato).
Scopo dellesame fisico quello di:
riconoscere infezioni, lesioni genitali e anali o comunque quadri
clinici anomali (non necessariamente attribuibili ad abuso, come diremo) e iniziare una terapia, se necessario;
raccogliere eventuale materiale biologico, se labuso recente;
descrivere e documentare fotograficamente laspetto dei genitali esterni e della regione anale;
rassicurare la/il bambina/o sulla sua integrit fisica e sul fatto che
eventuali lesioni potranno guarire presto.
Lesame fisico deve essere preceduto dallanamnesi (con particolare attenzione ai precedenti che riguardano non solo i traumi o gli interventi chirurgici in area genitale, ma anche la presenza di infezioni o
infiammazioni locali, ligiene anogenitale, la presenza di enuresi, encopresi, le caratteristiche dellalvo...) e consiste sempre in un esame
generale ed in un esame, genitoanale.
Lesame obbiettivo generale registrer eventuali segni di lesivit esogena
traumaticocontusiva (ecchimosi, escoriazioni, ferite lacerocontuse, fratture, avulsioni dentali) o da energia termica (ustioni), nonch le cicatrici.
Di ogni lesione tegumentaria si dovr segnalare la sede, il colore, la
forma, le dimensioni e le caratteristiche dei margini e, possibilmente,
sarebbe opportuno produrre anche una documentazione fotografica.
Per analogia si veda la foto riprodotta a fine paragrafo anche se, di
norma, lesioni cos palesi sono difficilmente documentabili.
Si tratta, come detto, di casi eccezionali, nei quali allabuso sessuale si accompagna il maltrattamento fisico.
La ricostruzione patogenetica di queste lesioni deve essere particolarmente attenta, entrando in diagnosi differenziale eventi accidentali,
malattie organiche e lesioni personali/maltrattamento.
Capitolo 3
120
Ivi.
121
Tutti gli studi internazionali indicano come bassa la possibilit di acquisizione di malattie sessualmente trasmissibili in seguito ad episodi di violenza.
Ci nonostante, elementi altamente significativi ai fini della diagnosi di abuso derivano dal riconoscimento di alcune infezioni, per le quali necessario
predisporre i seguenti prelievi per microbiologia: tamponi per Neisseria gonorrhoeae a livello vaginale, anale ed orale e, nei maschi, a livello uretrale;
campione di urina o tamponi per Clamydia trachomatis a livello vaginale ed
anale e, nei maschi, a livello uretrale; tamponi per Trichomonas vaginalis a
livello vaginale; eventualmente prelievi ematici per HSV I e II per lesioni
sospette genitali e/o anali; test sierologico per HIV e sifilide. Il tampone pu
essere vissuto come traumatico dal minore e va effettuato solo laddove giustificato da un fondato sospetto clinico (vulvovaginiti, secrezioni, ecc.).
Sulla base delle indicazioni anamnestiche, potrebbero risultare indicati tamponi per la ricerca di materiale biologico (saliva, sperma) del
sospetto abusante, utili per una successiva tipizzazione genetica.
29
Ivi.
122
Capitolo 3
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124
Capitolo 3
Dubini V., Curiel P., La violenza come fattore di rischio in gravidanza, Congresso SIGO 2003.
125
I motivi principalmente addotti dal partner sono: la gelosia nei riguardi del nascituro, la rabbia verso una gravidanza non voluta, o lostilit verso la gravidanza in s, che non permette alla donna di occuparsi delluomo come prima.
Molto raramente si tratta di episodi isolati, il pi delle volte sono
invece aggressioni che si ripetono almeno due volte nel corso della
gravidanza (60%) o anche pi spesso (15%).
Gli organi pi colpiti sono laddome, il seno e i genitali: talvolta
pu associarsi anche abuso a carattere sessuale (12%).
I principali fattori di rischio individuati sono una storia di violenza
precedente, una gravidanza indesiderata (con un aumento del rischio
di violenza di circa 4 volte), e la giovane et: in letteratura questo dato
costante, e pi giovane let della donna pi aumenta il rischio di
violenza, con un picco tra 16 e 19 anni, quando il rischio aumentato
di circa 3 volte32.
Anche le donne appartenenti a gruppi etnici immigrati sono pi esposte al rischio di maltrattamento, per di pi con difficolt maggiori
nellaccedere ai servizi e ad esprimere i propri problemi in assenza del
partner, che svolge spesso il ruolo di interprete. Uno studio condotto
negli USA e pubblicato nel 2002 rileva che le donne di razza nera
hanno un rischio di maltrattamento significativamente maggiore, specie se minorenni.
Un partner con problemi di alcolismo, lavere poche persone attorno con le quali confidarsi, la difficolt a socializzare, una situazione
cronica di stress, sono poi fattori di rischio aggiuntivi.
Esistono dei link comprovati con la presenza di asma ed epilessia,
particolarmente nei casi pi gravi, e anche con lutilizzo di alcool,
droghe e farmaci psicotropi da parte delle vittime.
Chiaramente questi sono tutti fattori che si influenzano luno con
laltro in una spirale che tende ad autoalimentarsi 33.
32
Gazmararian et al., Violence and reproductive health: current knowledge and future
research directions, Matern Child Health Journal, 2000.
33
Lee R., et al., Intimate partner violence and woman of colour : a call for innovations
Am J of Publ Health 2002.
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Capitolo 3
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Capitolo 3
mentale e riguarda 300 donne intervistate in alcuni consultori fiorentini nellanno 2000: il 30% di queste utenti riferiva episodi di
maltrattamento nel corso della vita e il 22% nel corso della gravidanza ma, in generale, nel nostro paese mancano completamente
dati di prevalenza sul fenomeno e molto pu e deve essere fatto per
migliorare le nostre conoscenze.
3.8.2 Conseguenze della violenza sulla salute della madre e del feto
Abbiamo visto che la violenza contro la donna rappresenta un problema reale, frequente e drammatico. Anche se le casistiche non indicano sempre un danno certo, sistematico e quantificabile della violenza sulla gestante e sul feto, non c dubbio alcuno che una gravidanza
violata debba essere considerata una gravidanza a rischio.
La violenza in gravidanza pi frequente di molte patologie quali
diabete gestazionale, preeclampsia, difetti del tubo neurale e placenta
previa, per le quali nessun medico avrebbe dubbi circa lesecuzione di
uno screening: non si pu dunque non pensare che, anche in questo
caso, i sanitari debbano farsi carico del problema, attivando tutti gli
strumenti possibili per lindividuazione del rischio.
La violenza in gravidanza assume un particolare rilievo in quanto le
persone offese sono due: la gestante ed il feto.
Tra laltro noto che esiste una relazione tra violenza in gravidanza
e rischio di abuso sui figli: il partner che abusa della madre ha probabilit di avere un comportamento violento con i figli in una percentuale che oscilla tra il 40% ed il 60%.
La violenza esercita i suoi effetti negativi sulla gravidanza in maniera diretta o indiretta.
Sulla madre il rischio maggiore ovviamente rappresentato dalla
morte che, come abbiamo visto, unevenienza da non sottovalutare:
lavere subito un abuso in gravidanza, si configura comunque come un
marker estremamente sensibile anche per il futuro: il rischio di morte
violenta aumenta infatti di 3 volte rispetto alla popolazione generale, e
deve per tanto essere seriamente preso in considerazione.
Ci sono poi tutti gli effetti dei traumi provocati, che si presentano
con una frequenza minore solo a quella dei traumi stradali, e che comportano un tasso di ospedalizzazione doppio rispetto alle altre donne
129
Un case report di recente pubblicazione, riporta la storia di una donna che si era presentata in ospedale in stato di shock emorragico alla 37 settimana: si era poi compreso che
tale stato derivava da una rottura di milza provocata 8 giorni prima, dai maltrattamenti del
partner violento. La donna aveva omesso di rivolgersi al Pronto Soccorso fino a quel momento; in: Janssen P. et al., Intimate partner violence and adverse pregnancy outcomes: a populationbased study. Am J Obstet Gynecol 2004.
40
Saunders E. et al., Screening for Domestic Violence during Pregnancy, Int J Trauma
Nurs 2000.
41
Amaro H., et al., Violence during pregnancy and substance abuse, Am J Public Health 1990.
42
Saunders E. et al., Screening for cit.
130
Capitolo 3
131
Titolo ripreso dal corso di formazione organizzato dal centro studi MIPA (Movimento Internazionale Parto Attivo), 7-8 Aprile 2006, tenuto dalla psicoterapeuta statunitense Phyllis Klaus.
45
Cfr par 1.3.3.
46
cfr par 3.5.
47
cfr par 3.7.2.
132
Capitolo 3
ogni donna e, come abbiamo gi detto, sono tra gli avvenimenti che
pi rievocano le storie di abuso in chi le ha vissute. dunque di vitale
importanza che lostetrica che accompagna la donna sia in grado di riconoscere le reazioni comuni di unesperienza di abuso e che le sue
azioni siano appropriate e tali da evitare tutti quei comportamenti e
quelle procedure che possano in qualche modo rievocare la violenza
subita, aiutando la donna a non lasciare che lesperienza passata possa
interferire negativamente anche con il percorso nascita.
Phyllis Klaus, psicoterapeuta statunitense, nei suoi corsi di formazione
fornisce una serie di indicazioni per lostetrica che si trova ad assistere il
travaglioparto delle donne che nascondono un vissuto di abusi48:
A. Creare un ambiente sicuro: sia che conosciate la storia della donna
o meno, vorrete comunque evitare il pi possibile stimoli che attivino memorie traumatiche o che causino eventi negativi che potrebbero ritraumatizzarla []:
organizzare e mantenere un ambiente emozionalmente e fisicamente sicuro;
prendere tempo per entrare in comunicazione e costruire una relazione; indurre un atteggiamento di fiducia;
creare unatmosfera di attenzione, apertura e ascolto, evitando la
fretta [].
B. Preoccupazioni rispetto al tocco: poich il tocco pu attivare memorie di abuso chiedete sempre prima il permesso alla donna e
successivamente cominciate con un tocco non invasivo:
riconoscere le sue reazioni quali tremore, ritrarsi irrigidirsi;
chiederle cosa sente, pensa rassicurandola che si pu lavorare
con lei a livello che lei gradisce [].
C. ridurre lo stress:
respirazione rilassante per ridurre gli ormoni dello stress e sollevarla dal panico e dallansia ecc. [].
48
133
134
Capitolo 3
135
136
Capitolo 3
lavorare in questo modo aiuta a stabilire relazioni di fiducia, rispetto, un rapporto di sicurezza attraverso il quale la donna pu
separare il suo traumatico passato dallesperienza del parto e
della nascita. []
3.9.1 Problemi clinici durante il travaglio
Durante il travaglio si possono verificare problemi clinici le cui
cause si ricercano nei moventi psicologici legati al passato abuso.
Uno stadio prodromico prolungato con contrazioni non effettive:
dato dal rifiuto di entrare in un processo che porta ad essere genitori;
dato dalla consapevolezza di non essere in controllo;
dato da aspettative negative circa la capacit di una corretta risposta
corporea (il suo corpo stato danneggiato e lo sente difettoso).
Resistenza o incapacit a tollerare esami vaginali, prelievi di sangue, flebo, cateteri manifestata con opposizione fisica, tensione, panico, perdita di sensi.
Travaglio che si interrompe nella fase attiva:
il dolore ha raggiunto un livello in cui la donna non ha pi il controllo e ha una paura profonda, si sente indifesa e questo pu richiamare la sensazione di impotenza avvertita durante labuso;
paura del parto vaginale, preferenza al taglio cesareo dovuta a
mancato progresso della parte presentata;
incremento di catecolamine (rallentano il travaglio).
Ritardo o mancata discesa del feto nello stadio secondario:
paura alla distensione del perineo, della possibilit di lacerazioni ed
episiotomia quindi rispondendo con una forte tensione dei piani
muscolari bassi;
percezione del bambino come stupratore, come colui che procura
dolore;
riluttanza a diventare genitore.
137
138
Capitolo 3
Dubini V., Curiel P., La violenza come rischio in gravidanza, Congresso SIGO, 2003.
Heise L. et al., Ending violence against women in: Population Report, Series L, BMJ
2002.
51
Ramsey J. et al., Should Health Professionals Screen Women for Domestic Violence
Systematic Review.
139
140
Capitolo 3
141
142
Capitolo 3
nellestensione del fenomeno sia nellintensit del dolore, studi ed indagini di settore come quello che abbiamo tentato di svolgere in questa sede, diventano appena sussurri, ripetizioni di echi lontani, di voci
che chiedono solo di essere ascoltate.
Appendice
143
144
Capitolo 3
Appendice
145
Tavola 1
Indici stalking
(comportamento persecutorio, Corriere della sera 22.02.2007)
modalit di stalking
Ha cercato insistentemente di parlare con l'ex
Ha chiesto ripetutamente appuntamenti
Ha aspettato l'ex partner fuori casa, al lavoro, a scuola
Le ha inviato messaggi telefonate, email,lettere, regali indesiderati
L'ha seguita o spiata
%
68
61
57
55
40
Appendice
146
Tavola 2
Ricerca Dipartimento USA
almeno uno stupro
un tentato stupro
stupro subito nellultimo anno
14,80%
2,80%
0,30%
2,80%
0,30%
almeno uno stupro
un tentato stupro
stupro subito nell'ultimo anno
14,80%
Appendice
147
Tavola 3
Violenze subite dalle donne nella Repubblica Ceca
Donna sopra i 15 anni
11,60%
3,40%
Nessuna
85,00%
11,60%
3,40%
85,00%
Nessuna
Appendice
148
Tavola 4
Gli abusi sulle Italiane
Telefonate oscene
Molestie fisiche
Esibizionismo
Ricatti sessuali sul lavoro
3.340.000
1.040.000
764.000
170.000
764.000,0
170.000,0
Telefonate oscene
Molestie fisiche
1.040.000,0
Esibizionismo
3.340.000,0
Appendice
149
Tavola 5
Stupri o tentati stupri non denunciati
nel corso
della vita
negli ultimi
tre anni
10
4
10
7
15
22
7
12
12
18
30
grandi citt
per la strada
33
20
Appendice
150
Tavola 6
Stupri o tentati stupri non denunciati
Estraneo
22
Conoscente
15
7
Coniuge o parente
10
4
9
20% 40% 60% 80% 100%
Appendice
151
Tavola 7
Quadro delle denunce
Tentati stupri denunciati
16,80%
Stupri denunciati
7,30%
15,50%
4%
54%
5,50%
Denunce
22,50%
64,60%
16,80%
7,30%
15,50%
64,60%
4%
Denunciati se compiuti da
persone conosciute
Violenze inattese, opera di
amici, fidanzati, conoscenti
Denunce di violenza nel lavoro
22,50%
5,50%
54%
Violenza sessuale di strada
(donne tra i 25 e 40 anni, istruite
che ricorrono alla denuncia)
Luogo principale della violenza
la strada
Appendice
152
Tavola 8
Gli autori delle violenze
Amico
27%
Estraneo
12%
Conoscente di vista
19%
Fidanzato ex fidanzato
10%
9%
3%
7%
altro
9%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
Appendice
153
Tavola 9
Indagine Istat
3,5 milioni
4 milioni
4,5 milioni
4,6 milioni
500 mila
900 mila
33%
non denuncia il sopruso
non ne parla con nessuno
90%
Appendice
154
Tavola 10
Luoghi delle molestie
Mezzo Pubblico
Strada
Luogo di Lavoro
Discoteca
Altro
37,00%
18,40%
12,90%
7,60%
24,10%
24,10%
37,00%
7,60%
12,90%
18,40%
Mezzo Pubblico
Strada
Discoteca
Altro
Luogo di Lavoro
Appendice
155
Tavola 11
Profilo del maltrattante
Profilo Maltrattante
Insospettabile
Handicap fisico
Disagio psichico
trattam.farmac. Diagnosi spec.
In psicoterapia
Ricoveri in psichiatria
Malato terminale
Tentativi di suicidio
Tossicodipendente
Alcolista
Extossicodipendente
Exalcolista
Pregiudicato
Giocatore dazzardo
TOTALI
2003
89
2
18
3
1
1
0
2
8
17
1
1
3
1
147
2004
75
1
13
4
0
1
0
1
5
14
1
2
3
3
123
2005
122
1
10
0
6
6
0
3
4
12
2
0
2
4
172
Totale 20032005
286
4
41
7
7
8
0
6
17
43
4
3
8
8
442
%
64,7
0,9
9,3
1,6
1,6
1,8
0
1,4
3,8
9,7
0,9
0,7
1,8
1,8
100
Appendice
156
Handicap fisico
Disagio psichico
In psicoterapia
Ricoveri in psichiatria
Malato terminale
Tentativi di suicidio
Tossicodipendente
Alcolista
Ex-tossicodipendente
Ex-alcolista
Pregiudicato
Giocatore d'azzardo
Appendice
157
Tavola 12
Livello di istruzione del maltrattante
licenza inferiore
anno
2003
13
anno
2004
4
anno
2005
15
Totale
20032005
32
media inferiore
60
56
74
190
43
laurea
25
13
53
12
formazione professionale
10
25
5,7
TOTALI
147
123
172
442
100
maltrattanti
60
50
40
30
20
10
0
1
licenza inferiore
media inferiore
laurea
formazione professionale
Percentuale
7,2
Appendice
158
Tavola 13
Caratteristiche del maltrattante
Maltrattante
Marito
Convivente
Fidanzato
Ex marito
Ex Convivente
Ex relazione
Padre
Madre
Partner madre
Partner padre
Fratello/sorella
Figlio/figlia
Altro parente
Persone addette alla cura
e/o formazione
Datore di lavoro
Collega
Conoscente
Sconosciuto
Altra donna
Operatore
sociosanitario
TOTALI
Anno
2003
71
22
2
15
6
7
6
2
1
0
4
1
2
0
Anno
2004
71
11
0
10
1
9
4
3
1
1
0
1
3
0
Anno
2005
74
24
2
27
10
9
7
3
0
0
4
0
0
0
Totale
20032005
216
57
4
52
17
25
17
8
2
1
8
2
5
0
Percentuale
1
1
5
0
0
1
1
2
4
1
0
0
8
1
2
0
1
0
10
4
11
1
1
1
2,3
0,9
2,5
0,2
0,2
0,2
147
123
172
442
100
48,9
12,9
0,9
11,8
3,8
5,7
3,8
1,8
0,5
0,2
1,8
0,5
1,1
0
Appendice
159
200
150
100
50
0
0
Marito
Fidanzato
Ex Convivente
Padre
Partner madre
Fratello/sorella
Altro parente
Datore di lavoro
Conoscente
Altra donna
1
2
3
4
1=2003, 2=2004, 3=2005, 4=Totale 2003-2005
Convivente
Ex marito
Ex relazione
Madre
Partner padre
Figlio/figlia
Persone addette alla cura e/o formazione
Collega
Sconosciuto
Operatore socio-sanitario
Appendice
160
Tavola 14
Caratteristiche per condizione lavorativa del maltrattante
condizione professionale/lavorativa
maltrattante
Dirigente
Insegnante
Impiegato
Operaio
Libero professionista
Commerciante
Artigiano
Altro lavoro autonomo
Sacerdote
Appartente forze dellordine
Avvocato
Medico/psichiatra
Studente
Disoccupato
Pensionato
TOTALI
anno
2003
3
4
19
36
10
5
6
28
0
2
2
5
4
14
9
147
anno
2004
2
2
12
32
8
4
4
21
2
2
2
5
3
17
7
123
anno
Totale
2005 20032005
3
8
4
10
26
57
40
108
16
34
14
23
11
21
30
79
0
2
1
5
0
4
4
14
0
7
15
46
8
24
172
442
%
1,8
2,3
12,9
24,3
7,7
5,2
4,8
17,9
0,5
1,1
0,9
3,2
1,6
10,4
5,4
100
te
A pparten
2003
2004
Pension a
to
D is oc cu p
a to
Stud en te
A vvoca to
Me dico/p
s ic hiatr a
Sa cerdote
te forze d
e ll'o rd ine
A ltro lavo
ro au tono
mo
A rtigiano
Op era io
Libe ro pro
fes sionis
ta
C om merc
ian te
Impieg ato
In segn an
D ir igente
unit
Appendice
161
45
40
35
30
25
20
15
10
professioni
2005
Appendice
162
Tavola 15
Tipi di violenza e maltrattamento
Tipo di violenza
e maltrattamento
Violenza sessuale
Molestie sessuali
Fisico e psicologico
Psicologico
Economico
Stalking
Mobbing
TOTALI
Anno
2003
13
3
66
31
25
7
2
147
Anno
2004
6
4
58
28
21
4
2
123
Anno
2005
6
5
71
39
43
6
2
172
Totale
20032005
25
12
195
98
89
17
6
442
Percentuale
5,7
2,7
44,1
22,2
20,1
3,8
1,4
100
5,7%
2,7%
Violenza sessuale
20,1%
Molestie sessuali
Fisico e psicologico
44,1%
22,2%
Psicologico
Economico
Stalking
Mobbing
Appendice
163
Tavola 16
Caratteristiche per tipo/ ambito della violenza
Ambito della violenza
In ambito famigliare
Fuori dallambito familiare
TOTALI
Anno
2003
129
18
147
Anno
2004
104
19
123
Anno
2005
146
26
172
Totale
20032005
379
63
442
Percentuale
85,7
14,3
100
14,3%
In ambito famigliare
Fuori dall'ambito
familiare
85,7%
Appendice
164
Tavola 17
Indicizzazione dello stato civile delle vittime
Stato civile
Coniugate
Separate
Divorziate
Conviventi
Vedove
Nubili
TOTALI
Anno
2003
123
48
13
26
0
40
250
Anno
2004
95
46
12
18
0
34
205
Anno
2005
93
66
18
28
3
29
237
Totale
20032005
311
160
43
72
3
103
692
Percentuale
44,9
23,1
6,2
10,4
0,5
14,9
100
Appendice
165
123
Anno 2003
Anno 2004
9593
80
4846
40
131218
20
0
Anno 2005
66
60
26
18
4034
29
28
0 0 3
Vedove
Nubili
Stato civile
15%
0%
Divorziate
10%
46%
Conviventi
Vedove
Nubili
6%
23%
Appendice
166
Tavola 18
Caratteristiche per nazionalit
nazionalit della donna
Italiana
Straniera U.E.
Straniera extra U.E.
TOTALI
Anno
2003
199
5
46
250
Anno
2004
149
9
47
205
Anno
2005
170
8
59
237
Totale
20032005
518
22
152
692
Percentuale
74,8
3,2
22
100
199
170
149
Anno 2003
46 47
59
5 9 8
Italiana
Straniera
U.E.
nazionalit
Straniera
extra U.E.
Anno 2004
Anno 2005
Appendice
167
Tavola 19
Caratteristiche per fasce det della vittima
Fascia det
1520
2129
3039
4049
5060
oltre 60
2003
3
37
95
72
34
9
2004
4
25
72
69
25
10
2005
2
30
81
67
29
28
Totale 20032005
9
92
248
208
88
47
%
1,3
13,3
35,8
30,1
12,7
6,8
200
2004
150
2005
Totale 2003 - 2005
100
50
0
15 - 21 - 30 - 40 - 50 - oltre
20 29 39 49 60 60
Appendice
168
Tavola 20
Caratteristiche per titolo di studio della vittima
Titolo di studio
Anno
2003
0
22
95
31
72
30
Nessuno
Licenza elementare
Media inferiore
Formazione Professionale
Media superiore
Laurea
Anno
2004
0
15
74
23
67
26
Anno
2005
2
20
81
19
86
29
Totale
20032005
2
57
250
73
225
85
%
30,00%
8,20%
36,10%
10,50%
32,50%
12,40%
Anno 2003
200
Anno 2004
150
Anno 2005
100
50
ea
La
ur
re
ed
ia
su
io
pe
r
io
na
le
re
m
az
io
n
Pr
of
es
s
in
fe
ri o
ed
ia
M
Fo
r
Li
ce
nz
el
e
es
s
un
en
ta
re
Appendice
169
Tavola 21
Situazione lavorativa della vittima
Studentessa
Casalinga
Commerciante
Altro
Disoccupata
Pensionata
13
36
0
19
39
12
10
28
0
20
29
10
9
34
9
11
31
12
32
98
9
50
99
34
4,6
14,2
1,3
7,2
14,3
4,9
Caratteristiche lavorative
120
100
Anno 2003
80
Anno2004
60
Anno 2005
40
20
Percentuale
D
iri
In gen
se
t
gn e
an
Im
t
pi e
O
eg
pe
at
ra
O
a
tri
pe
ce
r
ai
A
s
o
rti a
Li
gi
b c
an
C er io ol
a
la
pr s an a
bo o
i
ra fes tari
a
tri s i
c e on
do ist
a
St me
u d sti
en ca
te
C s sa
C as a
om
li
m nga
er
ci
an
te
D
is Al t
oc ro
cu
Pe pa
n s ta
io
na
ta
Appendice
170
Tavola 22
Consulenze legali e psicologiche delle vittime
Anno
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
Totale
Consulenze legali
75
93
172
160
175
192
198
318
289
305
238
194
223
210
255
178
189
3464
77%
65%
69%
63%
64%
69%
78%
81%
81%
82%
76%
71%
83%
77%
72%
73%
69%
74%
Consulenze psicologiche
23
49
78
96
97
89
56
74
69
66
74
80
47
61
101
66
84
1210
23%
35%
31%
37%
36%
31%
22%
19%
19%
18%
24%
29%
17%
23%
28%
27%
31%
26%
Totale consulenze
98
142
250
256
272
281
254
392
358
371
312
274
270
271
356
244
273
4674
Appendice
171
Consulenze legali
Consulenze psicologiche
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
1990
1989
200
150
100
50
0
Totale consulenze
Appendice
172
Tavola 23
Delitti denunciati per i quali si iniziata lazione penale
anno
Incesto
Violenza
carnale
Atti
libidine
1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994
15
15
20
15
25
15
15
15
15
15
1005 1180 1200 1220 1290 1390 1430 1780 1700 1650
700
850
950
1020 1000
900
Incesto
1000
Violenza carnale
Atti libidine
800
600
400
200
0
1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994
Appendice
173
Tavola 24
Abuso sessuale extrafamiliare (5% del totale)
Parenti non conviventi
8%
Amici
42%
Estranei
50%
5%
8%
42%
Estranei
Appendice
174
Tavola 25
Abuso sessuale intrafamiliare (11% del totale abusi)
Madre
7%
Parenti conviventi
25%
Padre
57%
7%
25%
Madre
Parenti conviventi
Padre
57%
Appendice
175
Tavola 26
Tentati suicidi da parte di bambini vittime di abusi intrafamiliari
o extrafamiliare
Rapporti incestuosi.
38%
5%
43%
45%
40%
35%
30%
25%
Serie1
20%
15%
10%
5%
0%
Rapporti
incestuosi.
Rapporti NON
Incestuosi
Totale tentativi
di suicidio
Appendice
176
Tavola 27
Ripartizione secondo il sesso delle 698 vittime degli abusi minorili
dellanno 2000
sesso
maschi
femmine
totale
%
33%
66,90%
100%
numero
231
467
698
33,1%
maschi
femmine
66,9%
Appendice
177
Fonte: ISTAT; Statistiche Giudiziarie penali. Anno 1994, edizione 1995; Statistiche
Giudiziarie penali. Anno 1995, edizione 1996; Statistiche Giudiziarie penali. Anno 1996, edizione 1998; Statistiche Giudiziarie penali. Anno 1997, edizione 1998; Statistiche Giudiziarie
penali. Anno 1998, edizione 2000; Statistiche Giudiziarie penali. Anno 1999, edizione 2001;
Statistiche Giudiziarie penali. Anno 2000, edizione 2002.
178
Appendice
Appendice
179
Tavola 28
Ricerca condotta a Trieste nel 1998 tra 510 donne utenti
dei Servizi Socioassistenziali
violenze fisiche
minacce
insulti
violenze psicologiche
violenza economica
9,2%
2,5%
11%
33%
5,7%
35
30
25
20
15
Serie2
10
5
ica
he
ec
on
om
ol
og
ic
vio
ps
ic
le
nz
e
le
nz
a
in
su
lti
in
ac
ce
m
vio
vio
le
nz
e
f is
ic
he
180
Appendice
Appendice
181
6) I Centri accolgono donne sole o con figli/e nel rispetto delle differenze culturali e dellesperienza di ciascuna, nella consapevolezza
del significato e dellimpatto dellappartenenza a diverse etnie,
cultura, religione, classe sociale e di orientamento sessuale.
7) I Centri si impegnano a garantire alle donne anonimato e segretezza e
intraprendono azioni che le riguardano solo con il loro consenso.
8) La metodologia di accoglienza si basa sulla relazione tra donne
che implica un rimando positivo del proprio sesso/genere. Tale relazione richiede riconoscimento di competenze, professionalit e
valore femminile. Contiene lopportunit per le donne di fruire
della forza del progetto politico di cambiamento, volto a contrastare il senso di impotenza ed isolamento che spesso provano nelle situazioni di violenza. La coscienza di s e la competenza teorica e pratica sul tema della violenza alle donne, rappresenta un di
pi rispetto alla donna accolta; occorre usare questo potere ad esclusivo vantaggio delle donne, rispettando le loro scelte individuali. Il percorso di uscita della violenza verr negoziato in un
continuo processo di reciprocit, senza giudizio. I Centri forniscono strumenti ed informazioni circa i diritti, le risorse, le strategie al fine di restituire alle donne autonomia e consapevolezza.
9) Le Associazioni si impegnano a lavorare affinch le singole donne che decidono di denunciare pubblicamente i danni che hanno
subito dalla violenza non vengano strumentalizzate dai mass
media.
10) Ai Centri si rivolgono anche donne con bambine/i che a loro volta
subiscono direttamente o indirettamente maltrattamenti e abusi. In
questi casi essenziale rilevare questi problemi e sviluppare interventi di protezione anche per le/i bambine/i. Questo in particolare modo nelle case rifugio dove vengono ospitati insieme alle
madri, nel qual caso si ritiene che ogni Casa debba dotarsi di figure professionali adeguate anche per le/i bambini.
11) Tutte le operatrici e consulenti di accoglienza, volontarie e non,
dovranno avere una formazione adeguata e che rispetti le competenze professionali della metodologia di accoglienza praticata nei
Centri. I Centri si avvalgono di aiuto esterno e collaborazioni, anche maschili, finalizzate a progetti specifici, dopo una accurata selezione e formazione.
182
Appendice
12) Nelle azioni di formazione, promozione e sensibilizzazione va valorizzata la competenza, lautonomia di pensiero e lautorevolezza
acquisita dallesperienza dei Centri antiviolenza di 20 anni di impegno nel contrasto alla violenza.
La Rete un luogo concreto, simbolico e politico di scambio e confronto tra le associazioni, i centri antiviolenza e le case delle donne.
Nello specifico intende:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
aiutare le Associazioni a scambiarsi esperienze per aiutare sempre pi donne e bambini/e a uscire dalla violenza. Lo scambio
pu riguardare ricerche, metodologie di accoglienza, informazioni, azioni sperimentali, prodotti, procedure del diritto e della giurisprudenza e pratiche di ospitalit nelle Case Rifugio;
favorire la conoscenza, lo scambio, il confronto, il sostegno e la
valorizzazione del sapere elaborato dai Centri, anche attraverso la
diffusione di materiali prodotti dalle singole associazioni e la
messa in circuito di esperienze relative a nuovi progetti e/o azioni
sviluppati delle singole associazioni;
essere il luogo di elaborazione e scambio per la messa a punto di
progetti in comune (ricerche, sensibilizzazione, raccolta di dati,
formazione, etc.), anche per potenziare lo sviluppo del singolo
centro o casa, o della rete stessa;
promuovere politiche di sviluppo a favore dei Centri e delle Case,
anche attraverso rapporti significativi con Enti governativi nazionali e locali al fine di rafforzare ogni singola Associazione, divenendo un elemento di forza e di vantaggio per la negoziazione locale;
svolgere una funzione propositiva, critica ed innovativa al fine di
contrastare la cultura della violenza e rendere visibili i bisogni di
cambiamento nel merito delle norme e del quadro di intervento;
agevolare lo scambio di informazioni rispetto alle convenzioni e
le trattative con gli enti pubblici, alle forme di finanziamento
pubblico e privato, come gare, bandi etc.;
collaborare al fine di valorizzare la produzione di materiali e realizzare campagne di sensibilizzazione e prevenzione per diffondere la conoscenza del problema della violenza alle donne e ai bam-
Appendice
183
bini/e, dei Centri antiviolenza e delle loro metodologie di intervento. Azioni da realizzarsi anche attraverso collaborazioni su
progetto ed azioni condivise;
8. progettare corsi di formazione, informazione, sensibilizzazione
per figure professionali differenziate, tra cui forze dellordine,
personale sociosanitario, insegnanti, avvocati, magistrati, etc. per
aumentare e scambiare conoscenze, far circolare metodologie ed
esperienze;
9. promuovere attivit formativa rivolta alle operatrici e consulenti
di accoglienza volontarie e non delle Associazioni, con lo scopo
di condividere metodologie, approfondire e sviluppare nuove
competenze, scambiarsi materiali utili alla formazione;
10. organizzare a livello nazionale convegni, dibattiti, cicli di seminari per approfondire la tematica della violenza e per incidere
sullopinione pubblica, i mass media, le istituzioni.
Roma, 21 gennaio 2006
Elenco dei centri che hanno aderito alla carta della rete nazionale
dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne
Centro di
appartenenza
1 Ass. Donne
e giustizia
2 Casa rifugio Zefiro
Citt
3 Centro antiviolenza
Barletta
4 Telefono Donna
Belluno
Bologna
7 Centro Antiviolenza
Catania
Ancona
Ancona
Bolzano
Appendice
184
8 Associazione
Telefono
9 Telefono
Rosa Centro
10 Associazione
Donne
Como
Cosenza
Crema
11 Sos donna
Faenza
12 Centro donne
e giustizia
13 Associazione
Artemisia
14 Centro Donna
15 UDI Centro di
Accoglienza
per non subire violenza
16 La Cicoria
Ferrara
17 Codice e
telefono Donne
18 Centro Donna Lilith
La Spezia
19 Demetra Donne
in Aiuto
20 Centro antiviolenza
Lugo (Ra)
21 CEDAV Centro
Donne Antiviolenza
22 Cerchi dacqua
Messina
23 Casa delle
donne maltrattate
24 Centro antiviolenza
Milano
25 Associazione
C.A.DO.M. (Centro
iuto Donne Maltrattate)
26 Centro antiviolenza
Monza
27 Centro Veneto
Progetti
Padova
Firenze
Forl
Genova
Imola
Latina
Merano
Milano
Modena
Napoli
Appendice
28 Le Onde
Palermo
29 Centro Antiviolenza
Parma
30 Associazione
Donne contro la violenza
31 Telefono Rosa
Pavia
Pieve
Emanuele
(Mi)
Prato
33 Centro donna
La Nara
34 Linea Rosa
Piacenza
Ravenna
35 Associazione
Nondasola
36 Centro
Donna L.I.S.A.
37 Differenza Donna
Reggio
Emilia
Roma
38 Associazione
Da Donna a Donna
39 Associazione
Le Nereidi
40 Telefono Donna
La Nereide
41 Casa delle donne
Gorizia
42 Centro Antiviolenza
Ascolto Donna
43 Centro essere donna
Taranto
44 Centro Antiviolenza
Trento
45 Centro Antiviolenza
46 Iotuvoi donne
insieme
47 EOS
Trieste
Udine
48 Centro di Ascolto
Luna per laltra
Viareggio
Roma
Siracusa
Siracusa
Sulmona
Terracina
Varese
185
Appendice
186
Abano Terme
Telefono Donna
Piazza Caduti,1
Tel 049.8245234
Ancona
Donne e Giustizia
Via Cialdini, 23
Tel. 071.204680
Arezzo
Pronto Donna
Avellino
Filo dArianna
Bari
L.I.Vi.S
Bergamo
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Io Donna
Cagliari
Advocatae
Via Barcellona, 80
Tel 070.652675
Caserta
Spazio Donna
Catania
U.D.I.
Via Cantarella, 6
Tel 095.505372
Cesena
Telefono Donna
Chieti
Il filo di Arianna
Via c. de Lollis, 23
Tel 0871.347999
Como
Telefono Donna
Via Grandi, 21
Tel 031.279355
Appendice
187
Cosenza
Via Caloprese, 56
Tel 0984.36311
Crema
Cuneo
Telefono Donna
Via C. Emanuele, 34
Tel 0171.631515
Faenza
S.O.S Donna
Via Laderchi, 3
Tel 0546.22611
Ferrara
U.D.I.
Firenze
Forl
Filo Donna
Via E. Curiel, 51
Tel/fax 0543552855
Genova
Gradisca
U.D.I.
DIsonzo (GO)
Piazza Unit, 14
Tel 0481.960260
Grosseto
Via Oberdan, 14
Tel 0564.20027
Imola
Casa Amica
Latina
Telefono Donna
Via DAzeglio, 19
Tel 0773.664165
La Spezia
Telefono Donna
Via Corridoni, 5
Tel 0187.703338
LAquila
Via Annunziata 7
Tel 0862.65985
Lecco
Telefono Donna
Via Parini, 6
Tel 0341.363484
Livorno
Centro Donna
Mantova
Telefono Rosa
Via Tassoni, 12
Tel 0376.225656
Appendice
188
Merano
Messina
CEDAV
Milano
Via Piacenza, 14
Tel 02.55015519
Modena
Monza
CADOM
Napoli
Onda Rosa
Via Carducci, 29
Tel 081.426368
Padova
Centro Antiviolenza
Via Nazareth, 25
Tel 049.756909
Palermo
U.D.I.
Via XX Settembre, 57
Tel 091.327973
Parma
Centro Antiviolenza
Pavia
Perugia
Telefono Donna
Via Podiani, 11
Tel 800861126 (n verde)
Pescara
Telefono Donna
Piacenza
Via Bertini, 4
Tel 0523.593333
Pisa
Potenza
Telefono Donna
Prato
La Nara
Ravenna
Linea Rosa
Via Garatoni, 12
Tel 0544.216316
Recanati
Numero Donna
Appendice
189
Reggio Emilia
Nondasola
Telefono Donna
Via Grez, 44
Tel 0464.556000
Roma
Telefono Rosa
Viale Mazzini, 73
Tel 06.3751826282
Salerno
Linea Rosa
Piazza Veneto, 2
Tel 089.254242
San Benedetto
del Tronto
Savona
Telefono Donna
Via Sormano, 12
Tel 019.870065
Torino
Telefono Rosa
Trento
Famiglie in Difficolt
Trento
Trieste
U.D.I.
Udine
Iotunoivoi
DONNEINSIEME
Venezia
Centro Antiviolenza
Verona
Telefono Rosa
Via Poiano 26
Poiano di Valpantena VR
Tel 045.550770
Vicenza
Telefono Rosa
Tel 0444.321664
190
Appendice
Tavola 29
Mappatura delle mutilazioni dei genitali
Paesi africani in
cui le mutilazioni
sono vietate per
legge (in ordine di
entrata in vigore):
Guinea, Repubblica Centro Africana, Ghana, Etiopia,
Djbouti, Uganda,
Egitto, Burkina
Faso, Costa
dAvorio, Tanzania, Togo, Senegal
Appendice
191
192
Appendice
Appendice
193
fecero rientrare nella stanza. Dal suo aspetto si poteva notare il trauma
subito: era completamente coperta di sangue sulla pancia e sulle
gambe. dopo la prima vittima a tutte noi tocc la stessa sorte. lo fui
violentata ripetutamente dagli uomini del gruppo, uno dopo laltro. Mi
intimavano di lasciarli fare minacciandomi con una pistola. Mentre
cadevo nel baratro della vergogna, per lintera notte, gli uomini
bivaccavano con birre e alcolici, alternandosi nelle violente. Ci strappavano di dosso i vestiti, costringendoci a rimanere nude. Durante i
rapporti sessuali non usarono profilattici; leiaculazione avveniva in
vagina. La ragazza minorenne che la prima volta era riuscita a
scappare rimase incinta.
La mattina dopo, una delle cinque ragazze, di 17 anni, fu prelevata
e venduta a un acquirente. Durante la giornata si present una sola
persona a portarci da mangiare. Restammo segregate nellappartamento senza pi subire violenze finch, pi tardi, altre due di noi furono
vendute. Io e la mia amica fummo trasferite a Podgorica e vendute
presso un bar. Il nostro acquirente ci trasport in auto in un paese sulle
montagne, al confine con il Montenegro. Sostammo in questo appartamento per tre settimane, nel corso delle quali abbiamo visto transitare una trentina di ragazze di et compresa tra i 12 e i 25 anni. In quelledificio confluivano numerosi acquirenti: ci selezionavano facendoci
sfilare nude davanti a loro. Allinizio del mese di luglio, io, la mia
amica ed unaltra ragazza moldava fummo comprate da un uomo di
nazionalit albanese, che ci affid ad altre due persone incaricate di
farci attraversare la frontiera. Ci condussero in montagna facendoci
camminare per circa due ore lungo sentieri fino al confine albanese. L
ci attendeva luomo che ci aveva acquistato in Montenegro ci
condusse in un appartamento nella citt di Scutari dove siamo state
violentate da amici del padrone. La mattina successiva, dopo che
avevamo ancora sfilato nude, una delle mie amiche fu nuovamente
venduta. Dalla citt di Scutari il mio padrone mi condusse in una casa
nella citt di Shijak, dove venivano schierate e visionate le ragazze da
vendere. Qui venni ceduta a un altro acquirente che mi condusse in un
albergo vicino al mare. Il nuovo padrone mi violent ripetutamente
insieme ai suoi amici. Sono rimasta l per circa una settimana,
subendo continue violenze. Allinizio del mese di agosto mi cedettero
di nuovo per la somma di cinque milioni di lire. Lultimo compratore
194
Appendice
Appendice
195
strette a prostituirsi. Allacciai amicizia con una moldava. Il mio guadagno si aggirava sul milione di lire per sera. Il padrone non mi ha
mai dato denaro per le necessit personali. Ho chiesto pi volte dei
soldi da inviare a mia madre gravemente malata, ma lui mi rispondeva
di non provare a fare pi questa domanda altrimenti mi avrebbe percosso. Per essere certo che non imbrogliassi, prima di lasciarmi sul
marciapiede mi dava un scatola di preservativi e alla fine contava
quanti ne erano rimasti. Su questa base calcolava lincasso preciso.
Ricordo che a met ottobre mi recai con lui a Genova per prostituirmi. La permanenza dur circa una settimana. L mi acquist un telefono
cellulare. Una sera ai primi di novembre chiesi un passaggio ad un
cliente occasionale per tornare in hotel. Durante il tragitto ci capit un
incidente nel quale riportai dette lesioni. Mentre ero in ospedale, il mio
aguzzino fu espulso dalla polizia. Fui costretta ad uscire dal fratello di
lui, il quale venne a prendermi in taxi allospedale. Passammo in hotel a
ritirare i documenti e partimmo per Afragola. Venimmo contattati
dellaguzzino, che esort il fratello a procurarmi un falso passaporto albanese per farmi tornare in Albania. Io mi opponevo e per questo fui
ancora percossa. Dopo vani tentativi per ottenere un documento falso,
comunic al fratello che non potevo raggiungere lAlbania.
Mi fecero alloggiare per una notte in un albergo di Napoli. La mattina seguente fui contattata telefonicamente dal padrone che si trovava
in Albania: senza darmi spiegazioni mi disse di farmi trovare allingresso dellhotel perch sarebbe venuto a prelevarmi il nipote. Allappuntamento si presentarono due albanesi a bordo di unautovettura
rossa di marca Honda. Mi caricarono a forza sullauto minacciandomi
di uccidermi se avessi opposto resistenza. Dopo vari chilometri chiesi
dove mi stavano portando e i due albanesi risposero che erano amici
del padrone e che mi avrebbero portata a Milano per farmi prostituire.
A notte inoltrata arrivammo nei pressi di un bar dove ci attendeva
un altro albanese, il proprietario dellauto. Lui ci condusse con un furgone in provincia di Bergamo. Fui lasciata in custodia dal primo uomo
che mi violent pi volte durante la notte. Solo successivamente arriv il proprietario dellabitazione. La mattina seguente fui informata
che sarebbe venuto un amico dellaguzzino, il quale si sarebbe interessato per trovare un posto dove farmi prostituire. La sera seguente venne lalbanese che mi aveva prelevata a Napoli. Mi fece vestire con abi-
196
Appendice
Appendice
197
due militari. Riuscii finalmente a spiegare loro che lavoravo in provincia di Bergamo. Dopo vari accertamenti, li condussi sul luogo dove
ero stata segregata, cos furono in grado di identificare i miei aguzzini.
Del periodo in cui mi sono prostituita voglio ricordare che nessuno
dei miei sfruttatori ha mai avuto alcuna piet nei miei confronti.
Legge 3 agosto 1998 n. 269
Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 1998 n. 185
Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia,
del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavit.
Art. 1. (nota)
Modifiche al codice penale
1. In adesione ai principi della Convenzione sui diritti del fanciullo,
ratificata ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176, e a quanto
sancito dalla dichiarazione finale della Conferenza mondiale di
Stoccolma, adottata il 31 agosto 1996, la tutela dei fanciulli contro
ogni forma di sfruttamento e violenza sessuale a salvaguardia del
loro sviluppo fisico, psicologico, spirituale, morale e sociale, costituisce obiettivo primario perseguito dallItalia. A tal fine nella sezione I del capo III del titolo XII del libro secondo del codice penale, dopo larticolo 600 sono inseriti gli articoli da 600bis a 600
septies, introdotti dagli articoli 2, 3, 4, 5, 6 e 7 della presente legge.
Art. 2. (nota)
Prostituzione minorile
1. Dopo larticolo 600 del codice penale inserito il seguente: Art.
600bis. (Prostituzione minorile). Chiunque induce alla prostituzione una persona di et inferiore agli anni diciotto ovvero ne
favorisce o sfrutta la prostituzione punito con la reclusione da sei
a dodici anni e con la multa da lire trenta milioni a lire trecento milioni. Salvo che il fatto costituisca pi grave reato, chiunque com-
198
Appendice
Appendice
199
anni e con la multa da lire cinquanta milioni a lire cinquecento milioni. Alla stessa pena soggiace chi fa commercio del materiale
pornografico di cui al primo comma.
Chiunque, al di fuori delle ipotesi di cui al primo e al secondo
comma, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, distribuisce,
divulga o pubblicizza il materiale pornografico di cui al primo
comma, ovvero distribuisce o divulga notizie o informazioni finalizzate alladescamento o allo sfruttamento sessuale di minori degli
anni diciotto, punito con la reclusione da uno a cinque anni e con
la multa da lire cinque milioni a lire cento milioni.
Chiunque, al di fuori delle ipotesi di cui ai commi primo, secondo e
terzo, consapevolmente cede ad altri, anche a titolo gratuito, materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale dei
minori degli anni diciotto, punito con la reclusione fino a tre anni
o con la multa da lire tre milioni a lire dieci milioni.
Art. 4.
Detenzione di materiale pornografico
1. Dopo larticolo 600ter del codice penale, introdotto dallarticolo 3
della presente legge, inserito il seguente:
Art. 600quater (Detenzione di materiale pornografico).
Chiunque, al di fuori delle ipotesi previste nellarticolo 600ter,
consapevolmente si procura o dispone di materiale pornografico
prodotto mediante lo sfruttamento sessuale dei minori degli anni
diciotto punito con la reclusione fino a tre anni o con la multa
non inferiore a lire tre milioni.
Art. 5.
Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile
1. Dopo larticolo 600quater del codice penale, introdotto dallarticolo 4 della presente legge, inserito il seguente:
Art. 600quinquies. (Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile). Chiunque organizza o propa-
Appendice
200
Appendice
201
202
Appendice
Art. 11.
Arresto obbligatorio in flagranza
1. Allarticolo 380, comma 2, lettera d), del codice di procedura penale,
dopo le parole: articolo 600 sono inserite le seguenti: , delitto di
prostituzione minorile previsto dallarticolo 600bis, primo comma,
delitto di pornografia minorile previsto dallarticolo 600ter, commi
primo e secondo, e delitto di iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile previsto dallarticolo 600quinquies.
Art. 12.
Intercettazioni
1. Allarticolo 266 del codice di procedura penale, al comma 1, dopo
la lettera f), aggiunta la seguente: fbis) delitti previsti dallarticolo 600ter, terzo comma, del codice penale.
Art. 13.
Disposizioni processuali
1. Nellarticolo 33bis del codice di procedura penale, introdotto
dallarticolo 169 del decreto legislativo 19 febbraio 1998, n. 51, al
comma 1, lettera c), dopo le parole: 578, comma 1, sono inserite
le seguenti: da 600bis a 600sexies puniti con la reclusione non
inferiore nel massimo a cinque anni,.
2. Allarticolo 190bis del codice di procedura penale, dopo il comma
1 aggiunto il seguente: 1bis. La stessa disposizione si applica
quando si procede per uno dei reati previsti dagli articoli 600bis,
primo comma, 600ter, 600quater, 600quinquies, 609bis, 609
ter, 609quater, 609quinquies e 609octies del codice penale, se
lesame richiesto riguarda un testimone minore degli anni sedici.
3. Allarticolo 392, comma 1bis, del codice di procedura penale, dopo le parole: Nei procedimenti per i delitti di cui agli articoli sono inserite le seguenti: 600bis, 600ter, 600quinquies,.
4. Allarticolo 398, comma 5bis, del codice di procedura penale, dopo le parole: ipotesi di reato previste dagli articoli sono inserite le
seguenti: 600bis, 600ter, 600quinquies,.
Appendice
203
5. Allarticolo 472, comma 3bis, del codice di procedura penale, dopo le parole: delitti previsti dagli articoli sono inserite le seguenti: 600bis, 600ter, 600quinquies,.
6. Allarticolo 498 del codice di procedura penale, dopo il comma 4, sono
aggiunti i seguenti: 4bis. Si applicano, se una parte lo richiede ovvero
se il presidente lo ritiene necessario, le modalit di cui allarticolo 398,
comma 5bis. 4ter. Quando si procede per i reati di cui agli articoli
600bis, 600ter, 600quater, 600quinquies, 609bis, 609ter, 609
quater e 609octies del codice penale, lesame del minore vittima del
reato viene effettuato, su richiesta sua o del suo difensore, mediante
luso di un vetro specchio unitamente ad un impianto citofonico.
7. Allarticolo 609decies, primo comma, del codice penale, dopo le
parole: delitti previsti dagli articoli sono inserite le seguenti:
600bis, 600ter, 600quinquies,.
Art. 14.
Attivit di contrasto
1. Nellambito delle operazioni disposte dal questore o dal responsabile
di livello almeno provinciale dellorganismo di appartenenza, gli ufficiali di polizia giudiziaria delle strutture specializzate per la repressione dei delitti sessuali o per la tutela dei minori, ovvero di quelle
istituite per il contrasto dei delitti di criminalit organizzata, possono, previa autorizzazione dellautorit giudiziaria, al solo fine di acquisire elementi di prova in ordine ai delitti di cui agli articoli 600
bis, primo comma, 600ter, commi primo, secondo e terzo, e 600
quinquies del codice penale, introdotti dalla presente legge, procedere allacquisto simulato di materiale pornografico e alle relative attivit di intermediazione, nonch partecipare alle iniziative turistiche
di cui allarticolo 5 della presente legge. Dellacquisto data immediata comunicazione allautorit giudiziaria che pu, con decreto
motivato, differire il sequestro sino alla conclusione delle indagini.
2. Nellambito dei compiti di polizia delle telecomunicazioni, definiti
con il decreto di cui allarticolo 1, comma 15, della legge 31 luglio
1997, n. 249, lorgano del Ministero dellinterno per la sicurezza e
la regolarit dei servizi di telecomunicazione svolge, su richiesta
dellautorit giudiziaria, motivata a pena di nullit, le attivit occor-
204
Appendice
renti per il contrasto dei delitti di cui agli articoli 600bis, primo
comma, 600ter, commi primo, secondo e terzo, e 600quinquies
del codice penale commessi mediante limpiego di sistemi informatici o mezzi di comunicazione telematica ovvero utilizzando reti di
telecomunicazione disponibili al pubblico. A tal fine, il personale
addetto pu utilizzare indicazioni di copertura, anche per attivare
siti nelle reti, realizzare o gestire aree di comunicazione o scambio
su reti o sistemi telematici, ovvero per partecipare ad esse. Il predetto personale specializzato effettua con le medesime finalit le attivit di cui al comma 1 anche per via telematica.
3. Lautorit giudiziaria pu, con decreto motivato, ritardare
lemissione o disporre che sia ritardata lesecuzione dei provvedimenti di cattura, arresto o sequestro, quando sia necessario per acquisire rilevanti elementi probatori, ovvero per lindividuazione o
la cattura dei responsabili dei delitti di cui agli articoli 600bis,
primo comma, 600ter, commi primo, secondo e terzo, e 600
quinquies del codice penale. Quando identificata o identificabile
la persona offesa dal reato, il provvedimento adottato sentito il
procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni
nella cui circoscrizione il minorenne abitualmente dimora.
4. Lautorit giudiziaria pu affidare il materiale o i beni sequestrati in
applicazione della presente legge, in custodia giudiziale con facolt
duso, agli organi di polizia giudiziaria che ne facciano richiesta per
limpiego nelle attivit di contrasto di cui al presente articolo.
Art. 15. (nota)
Accertamenti sanitari
1. Allarticolo 16, comma 1, della legge 15 febbraio 1996, n. 66, dopo
le parole: per i delitti di cui agli articoli sono inserite le seguenti:
600bis, secondo comma,.
Art. 16.
Comunicazioni agli utenti
1. Gli operatori turistici che organizzano viaggi collettivi o individuali
in Paesi esteri hanno obbligo, per un periodo non inferiore a tre an-
Appendice
205
ni decorrenti dalla data di cui al comma 2, di inserire in maniera evidente nei materiali propagandistici, nei programmi o, in mancanza dei primi, nei documenti di viaggio consegnati agli utenti, nonch nei propri cataloghi generali o relativi a singole destinazioni, la
seguente avvertenza: Comunicazione obbligatoria ai sensi
dellarticolo ... della legge ... n. ... La legge italiana punisce con la
pena della reclusione i reati inerenti alla prostituzione e alla pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi allestero.
2. Quanto prescritto nel comma 1 si applica con riferimento ai materiali illustrativi o pubblicitari o ai documenti utilizzati successivamente al centottantesimo giorno dopo la data di entrata in vigore
della presente legge.
3. Gli operatori turistici che violano lobbligo di cui al comma 1 sono
assoggettati alla sanzione amministrativa del pagamento di una
somma da lire due milioni a lire dieci milioni.
Art. 17. (nota)
Attivit di coordinamento
1. Sono attribuite alla Presidenza del Consiglio dei ministri, fatte salve le disposizioni della legge 28 agosto 1997, n. 285, le funzioni di
coordinamento delle attivit svolte da tutte le pubbliche amministrazioni, relative alla prevenzione, assistenza, anche in sede legale,
e tutela dei minori dallo sfruttamento sessuale e dallabuso sessuale. Il Presidente del Consiglio dei ministri presenta ogni anno al
Parlamento una relazione sullattivit svolta ai sensi del comma 3.
2. Le multe irrogate, le somme di denaro confiscate e quelle derivanti
dalla vendita dei beni confiscati ai sensi della presente legge sono
versate allentrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate su
un apposito fondo da iscrivere nello stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri e destinate, nella misura di due terzi, a finanziare specifici programmi di prevenzione, assistenza e recupero psicoterapeutico dei minori degli anni diciotto vittime dei
delitti di cui agli articoli 600bis, 600ter, 600quater e 600
quinquies del codice penale, introdotti dagli articoli 2, comma 1, 3,
4 e 5 della presente legge. La parte residua del fondo destinata,
nei limiti delle risorse effettivamente disponibili, al recupero di co-
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3.
4.
5.
6.
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Nota allart. 1
La legge 27 maggio 1991, n. 176, reca: Ratifica ed esecuzione della convenzione sui diritti del fanciullo, fatto a New York il 20 novembre 1989..
Nota allart. 2
Il regio decretolegge 20 luglio 1934, n. 1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835, reca: Istituzione e
funzionamento del tribunale per i minorenni..
Nota allart. 15
Il testo del comma 1 dellart. 16 della legge 15 febbraio 1996, n. 66
(Norme contro la violenza sessuale), cos come modificato dalla presente legge, il seguente: 1. Limputato per i delitti di cui agli articoli 600bis, secondo comma, 609bis, 609ter, 609quater e 609
octies del codice penale sottoposto, con le forme della perizia, ad accertamenti per lindividuazione di patologie sessualmente trasmissibili, qualora le modalit del fatto possano prospettare un rischio di trasmissione delle patologie medesime.
Nota allart. 17
La legge 28 agosto 1997, n. 285, reca: Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunit per linfanzia e ladolescenza..
Nota allart. 18
Il testo del numero 2) dellart. 4 della legge 20 febbraio 1958, n. 75
(Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro
lo sfruttamento della prostituzione altrui), cos come modificato dalla
presente legge, il seguente:
Art. 4. La pena raddoppiata:
1. (Omissis); se il fatto commesso ai danni di persona in istato di infermit o minorazione psichica, naturale o provocata; (Omissis).
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vani che intendano sottrarsi a tali pratiche ovvero alle donne che intendano sottrarvi le proprie figlie o le proprie parenti in et minore.
Art. 8.
(Modifiche al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231)
1. Dopo larticolo 25quater del decreto legislativo 8 giugno 2001, n.
231, inserito il seguente:
Art. 25quater. 1. (Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili). 1. In relazione alla commissione dei delitti di
cui allarticolo 583bis del codice penale si applicano allente,
nella cui struttura commesso il delitto, la sanzione pecuniaria
da 300 a 700 quote e le sanzioni interdittive previste
dallarticolo 9, comma 2, per una durata non inferiore ad un anno. Nel caso in cui si tratti di un ente privato accreditato altres
revocato laccreditamento.
2. Se lente o una sua unit organizzativa viene stabilmente utilizzato
allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei delitti indicati al comma 1, si applica la sanzione
dellinterdizione definitiva dallesercizio dellattivit ai sensi
dellarticolo 16, comma 3.
Art. 9.
(Copertura finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dagli articoli 3, comma 2, 4, comma 2, e 5,
comma 2, pari a 5 milioni di euro annui a decorrere dallanno 2005,
si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento
iscritto, ai fini del bilancio triennale 20052007, nellambito
dellunit previsionale di base di parte corrente Fondo speciale
dello stato di previsione del Ministero delleconomia e delle finanze per lanno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando, quanto a
euro 5.000.000 per lanno 2005, a euro 769.000 per lanno 2006 e a
euro 1.769.000 a decorrere dallanno 2007, laccantonamento relativo al Ministero della salute, quanto a euro 4.231.000 per lanno
2006, laccantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e
quanto a euro 3.231.000 a decorrere dallanno 2007, laccantona-
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Art. 8.
1. Dopo larticolo 609sexies del codice penale, introdotto dallarticolo 7 della presente legge, inserito il seguente:
Art. 609septies (querela di parte). I delitti previsti dagli articoli
609bis, 609ter e 609quater sono punibili a querela della persona offesa.
Salvo quanto previsto dallarticolo 597, terzo comma, il termine
per la proposizione della querela di sei mesi.
La querela proposta irrevocabile.
Si procede tuttavia dufficio:
1. se il fatto di cui allarticolo 609bis commesso nei confronti di persona che al momento del fatto non ha compiuto gli
anni quattordici;
2. se il fatto commesso dal genitore, anche adottivo, o dal di
lui convivente, dal tutore, ovvero da altra persona cui il minore affidato per ragioni di cura, di educazione, di istruzione,
di vigilanza o di custodia;
3. se il fatto commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio nellesercizio delle proprie funzioni;
4. se il fatto connesso con un altro delitto per il quale si deve
procedere dufficio;
5. se il fatto commesso nellipotesi di cui allarticolo 609
quater, ultimo comma.
Art. 9.
1. Dopo larticolo 609septies del codice penale, introdotto dallarticolo
8, comma 1, della presente legge, inserito il seguente:
Art. 609octies (violenza sessuale di gruppo). La violenza sessuale di gruppo consiste nella partecipazione, da parte di pi
persone riunite, ad atti di violenza sessuale di cui allarticolo
609bis.
Chiunque commette atti di violenza sessuale di gruppo punito
con la reclusione da sei a dodici anni.
La pena aumentata se concorre taluna delle circostanze aggravanti previste dallarticolo 609ter.
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La pena diminuita per il partecipante la cui opera abbia avuto minima importanza nella preparazione o nella esecuzione del reato.
La pena altres diminuita per chi sia stato determinato a commettere il reato quando concorrono le condizioni stabilite dai numeri 3)
e 4) del primo comma e dal terzo comma dellarticolo 112.
Art. 10.
1. Dopo larticolo 609octies del codice penale, introdotto dallarticolo 9 della presente legge, inserito il seguente:
Art. 609nonies (pene accessorie ed altri effetti penali). La
condanna per alcuno dei delitti previsti dagli articoli 609bis,
609ter, 609quater, 609quinquies e 609octies comporta:
1. la perdita della potest del genitore, quando la qualit di genitore elemento costitutivo del reato;
2. linterdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela
ed alla curatela;
3. la perdita del diritto agli alimenti e lesclusione dalla successione della persona offesa.
Art. 11.
1. Dopo larticolo 609nonies del codice penale, introdotto dallarticolo 10 della presente legge, inserito il seguente:
Art. 609decies (comunicazione al tribunale per i minorenni). Quando si procede per alcuno dei delitti previsti dagli articoli 609bis,
609ter, 609quinquies e 609octies commessi in danno di minorenni, ovvero per il delitto previsto dallarticolo 609quater, il procuratore della repubblica ne d notizia al tribunale per i minorenni.
Nei casi previsti dal primo comma lassistenza affettiva e psicologica della persona offesa minorenne assicurata, in ogni stato
e grado del procedimento, dalla presenza dei genitori o di altre
persone idonee indicate dal minorenne e ammesse dallautorit
giudiziaria che procede.
In ogni caso al minorenne assicurata lassistenza dei servizi
minorili dellamministrazione della giustizia e dei servizi istituiti
dagli enti locali.
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Art. 16.
1. Limputato per i delitti di cui agli articoli 609bis secondo comma,
609bis, 609ter, 609quater e 609octies del codice penale sottoposto, con le forme della perizia, ad accertamenti per lindividuazione di patologie sessualmente trasmissibili, qualora le modalit
del fatto possano prospettare un rischio di trasmissione delle patologie medesime.
Art. 17.
1. Al comma 1 dellarticolo 36 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, le
parole: per i reati di cui agli articoli 519, 520, 521, 522, 523, 527 e
628 del codice penale, nonch per i delitti non colposi contro la
persona, di cui al Titolo XII del libro II del codice penale sono sostituite dalle seguenti: per i reati di cui agli articoli 527 e 628 del
codice penale, nonch per i delitti non colposi contro la persona, di
cui al titolo XII del libro secondo del codice penale.
La presente legge, munita del sigillo dello stato, sar inserita nella
raccolta ufficiale degli atti normativi della repubblica italiana.
fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare
come legge dello Stato.
Aggiornamenti
Errata corrige in G.U. 27/3/1996 n. 73 (relativo allart. 6 comma 1)
La L. 3 agosto 1998, n. 269 (in G.U. 10/8/1998, n. 185) (con lart. 15)
ha disposto la modifica dellart. 16.
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tamente al beneficiario da parte del datore di lavoro dellobbligato, detraendolo dalla retribuzione a lui spettante. Lordine
di pagamento ha efficacia di titolo esecutivo.
4. I provvedimenti di cui ai commi 2 e 3 possono essere assunti
anche successivamente al provvedimento di cui al comma 1,
sempre che questo non sia stato revocato o non abbia comunque
perduto efficacia. Essi, anche se assunti successivamente, perdono efficacia se revocato o perde comunque efficacia il provvedimento di cui al comma 1. Il provvedimento di cui al comma
3, se a favore del coniuge o dei figli, perde efficacia, inoltre,
qualora sopravvenga lordinanza prevista dallarticolo 708 del
codice di procedura civile ovvero altro provvedimento del giudice civile in ordine ai rapporti economicopatrimoniali tra i coniugi ovvero al mantenimento dei figli.
5. Il provvedimento di cui al comma 3 pu essere modificato se
mutano le condizioni dellobbligato o del beneficiario, e viene
revocato se la convivenza riprende.
6. Qualora si proceda per uno dei delitti previsti dagli articoli 570,
571, 600bis, 600ter, 600quater, 609bis, 609ter, 609
quater, 609quinquies e 609octies del codice penale, commesso in danno dei prossimi congiunti o del convivente, la misura
pu essere disposta anche al di fuori dei limiti di pena previsti
dallarticolo 280.
Art. 2.
(Ordini di protezione contro gli abusi familiari)
1. Dopo il titolo IX del libro primo del codice civile inserito il seguente:
Titolo IXbis. Ordini di protezione contro gli abusi familiari
Art. 342bis. (Ordini di protezione contro gli abusi familiari)
Quando la condotta del coniuge o di altro convivente causa di
grave pregiudizio allintegrit fisica o morale ovvero alla libert
dellaltro coniuge o convivente, il giudice, qualora il fatto non
costituisca reato perseguibile dufficio, su istanza di parte, pu
adottare con decreto uno o pi dei provvedimenti di cui
allarticolo 342ter.
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Art. 3.
(Disposizioni processuali)
1. Dopo il capo V del Titolo II del Libro quarto del codice di procedura civile inserito il seguente:
CAPO Vbis. Degli ordini di protezione contro gli abusi familiari
Art. 736bis. (Provvedimenti di adozione degli ordini di protezione contro gli abusi familiari).
Nei casi di cui allarticolo 342bis del codice civile, listanza si
propone, anche dalla parte personalmente, con ricorso al tribunale del luogo di residenza o di domicilio dellistante, che provvede in camera di consiglio in composizione monocratica.
Il presidente del tribunale designa il giudice a cui affidata la trattazione del ricorso. Il giudice, sentite le parti, procede nel modo che ritiene pi opportuno agli atti di istruzione necessari, disponendo, ove
occorra, anche per mezzo della polizia tributaria, indagini sui redditi,
sul tenore di vita e sul patrimonio personale e comune delle parti, e
provvede con decreto motivato immediatamente esecutivo.
Nel caso di urgenza, il giudice, assunte ove occorra sommarie
informazioni, pu adottare immediatamente lordine di protezione fissando ludienza di comparizione delle parti davanti a s
entro un termine non superiore a quindici giorni ed assegnando
allistante un termine non superiore a otto giorni per la notificazione del ricorso e del decreto. Alludienza il giudice conferma,
modifica o revoca lordine di protezione.
Contro il decreto con cui il giudice adotta lordine di protezione
o rigetta il ricorso, ai sensi del secondo comma, ovvero conferma, modifica o revoca lordine di protezione precedentemente
adottato nel caso di cui al terzo comma, ammesso reclamo al
tribunale entro i termini previsti dal secondo comma
dellarticolo 739. Il reclamo non sospende lesecutivit
dellordine di protezione. Il tribunale provvede in camera di
consiglio, in composizione collegiale, sentite le parti, con decreto motivato non impugnabile. Del collegio non fa parte il giudice che ha emesso il provvedimento impugnato.
Per quanto non previsto dal presente articolo, si applicano al
procedimento, in quanto compatibili, gli articoli 737 e seguenti.
226
Appendice
Art. 4.
(Trattazione nel periodo feriale dei magistrati)
1. Nellarticolo 92, primo comma, dellordinamento giudiziario, approvato con regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, dopo le parole:
procedimenti cautelari, sono inserite le seguenti: per ladozione
di ordini di protezione contro gli abusi familiari,.
Art. 5.
(Pericolo determinato da altri familiari)
1. Le norme di cui alla presente legge si applicano, in quanto compatibili, anche nel caso in cui la condotta pregiudizievole sia stata tenuta da altro componente del nucleo familiare diverso dal coniuge
o dal convivente, ovvero nei confronti di altro componente del nucleo familiare diverso dal coniuge o dal convivente. In tal caso
listanza proposta dal componente del nucleo familiare in danno
del quale tenuta la condotta pregiudizievole.
Art. 6.
(Sanzione penale)
1. Chiunque elude lordine di protezione previsto dallarticolo 342ter
del codice civile, ovvero un provvedimento di eguale contenuto assunto nel procedimento di separazione personale dei coniugi o nel
procedimento di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del
matrimonio punito con la pena stabilita dallarticolo 388, primo
comma, del codice penale. Si applica altres lultimo comma del
medesimo articolo 388 del codice penale.
Art. 7.
(Disposizioni fiscali)
1. Tutti gli atti, i documenti e i provvedimenti relativi allazione civile
contro la violenza nelle relazioni familiari, nonch i procedimenti
anche esecutivi e cautelari diretti a ottenere la corresponsione
dellassegno di mantenimento previsto dal comma 3 dellarticolo
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Art. 3
(Principi e strumenti nel sistema sanitario)
1. Al comma 2 dellarticolo 1 del Decreto Legislativo 30 dicembre
1992, n. 502 e successive modificazioni, in fine, sono inserite le parole senza alcuna distinzione di razza, nazionalit, religione, et,
sesso o orientamento sessuale..
2. La rubrica del Titolo II del decreto legislativo 11 aprile 2006 n.
198, sostituito con il seguente: Contrasto alla violenza nelle relazioni familiari e sostegno alle vittime attraverso misure di tipo
sanitario, previdenziale e di comunicazione..
3. Dopo larticolo 24 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198
aggiunto il seguente:
Art. 24bis (Sistema sanitario) Il Ministro della Salute,
dintesa con i Ministri per i Diritti e le pari opportunit, delle Politiche per la famiglia, dellUniversit, e la Conferenza
Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, al fine di tutelare le
vittime di violenza, promuove, nei limiti delle risorse disponibili, programmi di sensibilizzazione e di formazione del
personale sanitario anche attraverso lintegrazione dei programmi di studi dei diplomi universitari e dei programmi di
specializzazione delle professioni sociosanitarie con contenuti concernenti la prevenzione e la diagnosi precoce della
violenza, lintervento ed il sostegno alle vittime di violenze
familiari determinate anche da conflitti culturali e intergenerazionali.
Art. 4
(Sistema comunicativo e pubblicit discriminatoria)
Dopo larticolo 24bis del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198
aggiunto il seguente:
Art. 24ter (Sistema comunicativo e pubblicit discriminatoria)
1. I mezzi di comunicazione promuovono la protezione e la tutela
delluguaglianza tra uomini e donne ed evitano ogni discriminazione tra loro.
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trate; tenuta dei libri contabili, conformemente alle norme vigenti in materia di contabilit delle associazioni non riconosciute;
d) svolgimento di unattivit continuativa nellanno precedente a
quello di presentazione della domanda di iscrizione;
e) non avere i suoi rappresentanti legali subito alcuna condanna,
passata in giudicato, in relazione allattivit dellassociazione
medesima, e non rivestire i medesimi rappresentanti la qualifica
di imprenditori o di amministratori di imprese di produzione e
servizi in qualsiasi forma costituite, per gli stessi settori in cui
opera lassociazione.
3. Il registro aggiornato annualmente, anche con la cancellazione dei
centri per i quali siano venuti meno i requisiti necessari per
liscrizione.
Titolo II Diritti delle vittime del reato
Art. 8
(Livelli essenziali delle prestazioni socioassistenziali in favore delle
persone e delle famiglie vittime del reato)
Costituiscono livelli essenziali delle prestazioni socioassistenziali in favore delle persone e delle famiglie vittime dei delitti di cui agli articoli 572, 600bis, 600ter, 609bis, 609quater, 609quinquies, 609
octies del codice penale, da determinarsi con decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per le politiche
della famiglia, del Ministro della solidariet sociale e del Ministro per
i diritti e le pari opportunit, dintesa con la Conferenza Unificata di
cui allarticolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281:
a) linformazione sulle misure previste dalla legge riguardo la protezione, la sicurezza ed i diritti di assistenza e soccorso delle vittime di violenza;
b) lesistenza di servizi cui siano chiaramente attribuite le relative
competenze socioassistenziali, dotati di personale specializzato, facilmente individuabili e raggiungibili dallutenza;
c) la previsione che i servizi siano in grado di svolgere funzioni di
pronto intervento anche psicologico e di successiva presa in ca-
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Art. 12
(Modifiche alle norme sui delitti contro la personalit individuale e la
libert personale)
1. Dopo larticolo 604 del codice penale aggiunto il seguente:
604 bis. (Ignoranza dellet della persona offesa). Quando i delitti
previsti negli articoli 600, 600bis, 600ter, 601 e 602 sono
commessi in danno di persona minore di anni quattordici, il colpevole non pu invocare, a propria scusa, lignoranza dellet
della persona..
2. Larticolo 609bis, terzo comma, del codice penale sostituito dal
seguente:
Nei casi di minore gravit la pena diminuita in misura non eccedente i due terzi; ai fini della concedibilit dellattenuante il giudice valuta, oltre allintensit del dolo ed alla materialit del fatto, le modalit della condotta criminosa, il danno arrecato alla
parte offesa e le condizioni psicofisiche della vittima..
3. Allarticolo 609ter, primo comma, numero 2), del codice penale
dopo le parole: stupefacenti o sono inserite le seguenti: comunque idonee a ridurne la capacit di determinarsi, o.
4. Allarticolo 609ter, primo comma, del codice penale il numero 5)
sostituito dal seguente: 5) nei confronti di persona della quale il
colpevole sia lascendente, il genitore anche adottivo, il tutore;.
5. Allarticolo 609ter, primo comma, del codice penale dopo il numero 5 sono inseriti i seguenti:
5bis) nei confronti di persona della quale il colpevole sia il coniuge,
il convivente o comunque la persona che sia o sia stata legata da
stabile relazione affettiva anche senza convivenza;
5ter) nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni diciotto,
quando il colpevole sia persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore affidato o
che abbia, con questultimo, una relazione di convivenza;
5quater) nei confronti di donna in stato di gravidanza.
6. Larticolo 609quater, quarto comma, del codice penale sostituito
dal seguente:
Nei casi di minore gravit la pena diminuita in misura non eccedente i due terzi; ai fini della concedibilit dellattenuante il giu-
236
Appendice
dice valuta, oltre allintensit del dolo ed alla materialit del fatto, le modalit della condotta criminosa, il danno arrecato alla
parte offesa e le condizioni psicofisiche della vittima..
7. Allarticolo 609quinquies del codice penale dopo il primo comma
sono aggiunti i seguenti:
Alla stessa pena soggiace chiunque mostra materiale pornografico a persona minore degli anni quattordici, al fine di indurla a
compiere o subire atti sessuali.
La pena aumentata fino alla met quando il colpevole sia
lascendente, il genitore anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di
istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore affidato o che abbia, con questultimo, una relazione di stabile convivenza..
8. Dopo larticolo 609decies del codice penale sono aggiunti i seguenti:
609undecies. (Adescamento di minorenni). Chiunque, allo scopo
di sedurre, abusare o sfruttare sessualmente un minore di anni
sedici, intrattiene con lui, anche attraverso lutilizzazione della
rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione, una relazione tale da carpire la fiducia del minore medesimo punito
con la reclusione da uno a tre anni.
609duodecies. (Computo delle circostanze). Quando ricorrono le circostanze aggravanti di cui agli articoli 609ter, 609quater, quinto
comma, 609quinquies, terzo comma e 609octies, terzo comma, le
concorrenti circostanze attenuanti, diverse da quelle previste dagli
articoli 98 e 114, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti
rispetto a queste e le diminuzioni di pena si operano sulla quantit di
pena risultante dallaumento conseguente alle predette aggravanti..
Art. 13
(Atti persecutori)
1.
Appendice
237
giustificato timore per la sicurezza personale propria o di persona a s legata da stabile legame affettivo, punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a quattro anni.
La pena aumentata fino alla met e si procede dufficio se ricorre una delle condizioni previste dallarticolo 339.
Si procede altres dufficio se il fatto commesso con minacce
gravi ovvero nei casi in cui il fatto connesso con altro delitto
per il quale prevista la procedibilit dufficio.
Art. 14
(Modifiche allarticolo 640 del codice penale)
1. Allarticolo 640, secondo comma, del codice penale dopo il numero 1) aggiunto il seguente:
1 bis) se ricorre laggravante di cui allarticolo 61 n. 5.
Art. 15
(Altre modifiche al codice penale)
1. Al codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
a) allart. 157, al sesto comma, dopo le parole e 589, secondo e
terzo comma sono aggiunte le parole: 572, 600bis, 600ter,
609bis aggravato dalle circostanze di cui allarticolo 609ter,
numeri 1, 5 e 5 bis, 609quater, 609octies e 609undecies.
b) allarticolo 384, il primo comma sostituito dal seguente:
Nei casi previsti dagli articoli 361, 362, 363, 364, 365, 366,
369, 371 bis, 371 ter, 372, 373, 374 e 378, non punibile chi
ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessit
di salvare s medesimo o un prossimo congiunto, ovvero persona con cui, pur non essendo coniuge, come tale conviva, da
un grave e inevitabile nocumento nella libert e nellonore.;
c) al primo comma dellarticolo 576, il numero 5) sostituito dal
seguente: 5) in occasione della commissione di taluno dei delitti previsti dagli articoli 609bis, 609quater e 609octies;
d) negli articoli 604, 609sexies, 609septies, primo comma, 609
nonies, primo comma, 609nonies, secondo comma, 609decies,
primo comma, 734 bis, le parole 609ter sono soppresse.
238
Appendice
Art. 16
(Modifiche al codice di procedura penale)
1. Al codice di procedura penale sono apportate le seguenti modificazioni:
a) allarticolo 266, comma 1, lettera f), dopo le parole: reati di
sono inserite le seguenti:
sottrazione consensuale di minorenne, sottrazione di persone
incapaci, sottrazione e trattenimento di minore allestero e
dopo la parola: minaccia sono inserite le seguenti: atti
persecutori;
b) allarticolo 282bis, dopo il comma 6 inserito il seguente:
7. I provvedimenti di cui ai commi 1 e 2 sono comunicati
allautorit di pubblica sicurezza competente, ai fini
delleventuale adozione dei provvedimenti in materia di armi
e munizioni, e ai servizi socioassistenziali del territorio.;
c) dopo larticolo 282 bis aggiunto il seguente:
Art. 282ter. (Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla
persona offesa).
1. Con il provvedimento che dispone il divieto di avvicinamento
il giudice prescrive allimputato di non avvicinarsi a luoghi
determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa.
2. Qualora sussistano ulteriori esigenze di tutela, il giudice pu
prescrivere allimputato di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati da prossimi congiunti della persona offesa o da persone con questa conviventi.
3. Quando la frequentazione di tali luoghi sia necessaria per motivi di lavoro, il giudice prescrive le relative modalit e pu
imporre limitazioni.
4. Il provvedimento comunicato allautorit di pubblica sicurezza competente, ai fini delleventuale adozione dei provvedimenti in materia di armi e munizioni, e ai servizi socio
assistenziali del territorio..
c) al comma 2 dellarticolo 380, dopo la lettera d) inserita la seguente:
d bis) delitti di violenza sessuale di cui allarticolo 609bis e di
atti sessuali con minorenne di cui allarticolo 609quater del
Appendice
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240
Appendice
Art. 17
(Giudizio immediato)
1. Nei procedimenti per i delitti di cui agli articoli 609bis, 609
quater, 609quinquies e 609octies del codice penale, se ricorrono le
condizioni previste dagli articoli 453 e seguenti del codice di procedura penale, il pubblico ministero procede con le forme del giudizio immediato. In tal caso, il termine di cui al primo comma dellart. 454 del
codice di procedura penale di centoventi giorni.
Art. 18
(Delitti motivati da odio o discriminazione fondati sullorientamento
sessuale o sullidentit di genere)
1. Allarticolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, lettera a), le parole: o religiosi sono sostituite
dalle seguenti: religiosi o fondati sullorientamento sessuale o
sullidentit di genere;
b) al comma 1, lettera b), le parole: o religiosi sono sostituite
dalle seguenti: religiosi o fondati sullorientamento sessuale o
sullidentit di genere;
c) al comma 3, le parole: o religiosi sono sostituite dalle seguenti: religiosi o fondati sullorientamento sessuale o sullidentit di genere.
2. La rubrica dellarticolo 1 del decretolegge 26 aprile 1993, n. 122,
convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205,
sostituita dalla seguente: Discriminazione, odio o violenza per
motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sullorientamento sessuale o sullidentit di genere.
3. Allarticolo 3, comma 1, del decretolegge 26 aprile 1993, n. 122,
convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205,
le parole: o religioso sono sostituite dalle seguenti: religioso o
motivato dallorientamento sessuale o dallidentit di genere.
4. Allarticolo 6, comma 1, del decretolegge 26 aprile 1993, n. 122,
convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205,
dopo le parole comma 1 sono inserite le seguenti: ad eccezione
di quelli previsti dallarticolo 609 bis del codice penale.
Appendice
241
Art. 19
(Intervento in giudizio)
1. Nei procedimenti per i delitti previsti dagli articoli 572, 609bis,
609quater, 609octies e 612 bis del codice penale, lente locale
impegnato direttamente o tramite servizi per lassistenza della persona offesa, e il centro antiviolenza che presta assistenza alla persona offesa possono intervenire in giudizio ai sensi degli articoli 91
e seguenti del codice di procedura penale.
2. Nei procedimenti per i delitti di cui al comma 1, se commessi in
danno di minori o nellambito familiare, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche attraverso lOsservatorio per il contrasto
della pedofilia e della pornografia minorile di cui allarticolo 17,
comma 1bis della legge 3 agosto 1998, n. 269, pu intervenire in
giudizio ai sensi degli articoli 91 e seguenti del codice di procedura
penale.
3. La Presidenza del Consiglio dei Ministri pu altres intervenire ai
sensi degli articoli 91 e seguenti del codice di procedura penale nei
procedimenti per i delitti di cui al comma 1, caratterizzati da violenza di genere o altra finalit discriminatoria.
4. Nei procedimenti per i delitti previsti dallart. 3 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, e per i delitti previsti dallart. 380, lettera d), del
codice di procedura penale, nei quali la persona offesa sia stata destinataria di programma di assistenza ed integrazione sociale ai
sensi dellart. art. 18 del Testo Unico sullimmigrazione ovvero di
programma speciale ai sensi dellart. 13 della legge 11 agosto 2003,
n. 228, lente locale o il soggetto privato che ha prestato assistenza
alla persona offesa nellambito dei suddetti programmi pu intervenire in giudizio ai sensi degli articoli 91 e seguenti del codice di
procedura penale.
Art. 20
(Costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri nei procedimenti per reati qualificati dalla discriminazione)
1. Nei procedimenti per i delitti commessi per finalit di discriminazione, motivati da ragioni di discriminazione o aggravati da
242
Appendice
tale finalit, la Presidenza del Consiglio dei Ministri pu costituirsi parte civile.
Art. 21
(Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354)
1. Allarticolo 4bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, dopo il primo
comma inserito il seguente:
Salvo quanto previsto dal primo comma, ai fini della concessione
dei benefici ai detenuti e internati per i delitti di cui agli articoli
600bis, 600ter, 609bis e 609octies, se commessi in danno
di persona minorenne, e 609quater del codice penale, il magistrato di sorveglianza o il tribunale di sorveglianza valuta la positiva partecipazione ad un programma di riabilitazione specifica..
2. Con decreto del ministro della giustizia, di concerto con il ministro
delle politiche per la famiglia e con il ministro delleconomia e delle finanze, sono disciplinati programmi di riabilitazione, di cui
allarticolo 13 della legge 26 luglio 1975, n. 354, con specifico riferimento a quanto previsto dallarticolo 4 bis, secondo comma, della
legge medesima.
Titolo IV Modifiche al codice civile.
Art. 22
(Modifiche allarticolo 342ter del codice civile)
1. Larticolo 342ter, quarto comma, del codice civile sostituito dal
seguente:
Con il medesimo decreto il giudice determina le modalit di attuazione. Qualora disponga lallontanamento dalla casa familiare, il
giudice prevede lausilio della forza pubblica e lallontanamento
coattivo del destinatario dellordine che non provveda spontaneamente a tale adempimento. Il giudice pu altres indicare le misure idonee a prevenire violazioni successive del predetto provvedimento..
Appendice
243
2. Allarticolo 342ter del codice civile, dopo il quarto comma aggiunto il seguente:
Il decreto emesso ai sensi dellarticolo 342bis sempre comunicato allautorit di pubblica sicurezza competente, ai fini
delleventuale adozione dei provvedimenti in materia di armi e
munizioni, e ai servizi socioassistenziali del territorio.
244
Appendice
Testimonianza di Sofia
Mi chiamo Sofia ed ho 37 anni.
Quello che state per leggere il resoconto di un fatto realmente accaduto, a me personalmente, nel lontano Novembre del 1985 quando
avevo 16 anni.
Ma non solo un resoconto.
Vuole essere una pubblica denuncia fondamentalmente diretta a coloro i quali operano in commissariati, ospedali, tribunali o a coloro i
quali per svariati motivi si trovassero ad entrare in contatto con una
persona che abbia subito un abuso sessuale (aborro il termine stupro)
che sia esso uomo, bambino/a, anche se sappiamo che il problema
principalmente riguarda le donne.
Prima di cominciare, voglio precisare che le osservazioni che seguiranno la denuncia in polizia e la visita in ospedale, hanno non solo
lo scopo di evidenziare quanto le parole (a volte pi dei fatti) possano
arrecare gravissimi danni psicologici alla vittima, ma soprattutto quello di evitare che unaltra donna possa sentirsi tanto di poco valore come io invece mi sono sentita avendo avuto a che fare con poliziotti,
commissari, procuratori, ginecologi, infermieri/e impreparati a gestire
una situazione cos particolare.
Differente da unecografia, una analisi del sangue,piuttosto che
unotturazione di un dente, etc.
Spero vivamente di aiutare questi operatori a non commettere errori, che per la vittima possono diventare traumi irreversibili, insuperabili e che le condizioneranno il resto della vita.
Quello che mi piacerebbe anche che questo mio scritto, venisse
letto prima con il cuore.
Lindifferenza della gente
Sono le ore 13.00, scendo dallautobus che mi riporta a casa da
scuola e due uomini mi trascinano a forza sui sedili posteriori di
unauto che riparte in tutta fretta; la fermata dellautobus si trova presso un giardinetto che a quellora pieno di gente e di studenti.
Allepoca non cerano i telefoni cellulari, ma in quel giardino,
cerano ben tre cabine telefoniche e molti negozi aperti...
Appendice
245
La dinamica
Come ho detto, vengo trascinata a forza in auto e tenuta premuta
contro il sedile. Non posso vedere dove ci stiamo dirigendo e mi chiedo il perch; la mia una famiglia normale, non sono particolarmente
benestanti, perch dovrei venire rapita? Ero molto ingenua pur avendo
16 anni e non mi ha lontanamente sfiorato lidea che potessi essere un
corpo femminile da usare.
Invece quello che sono stata.
Non sono importanti i dettagli.
Mi hanno scaricata poco distante dalla mia abitazione, che ho poi
raggiunto a piedi, Il tutto credo sia durato meno di unora.
La denuncia alla famiglia
Arrivo a casa e trovo solo il mio fratellino di 11 anni perch nel
frattempo mia madre, vedendomi tardare e preoccupandosi si era recata alla fermata dellautobus ed aveva fatto dei giri nella zona circostante labitazione, lo entro in casa e mi chiudo a chiave in bagno per
lavarmi, per togliere il sangue (non avevo mai avuto precedenti rapporti sessuali) e lodore che mi sentivo addosso.
Fino a che non ho sentito la chiave nella toppa della serratura (mia
madre) non sono uscita dal bagno.
Mia madre inizialmente mi aggredisce verbalmente per il ritardo,
ma ci impiega pochissimi minuti a comprendere cosa fosse successo.
Chiama mio padre che immediatamente lascia lufficio per venire a casa.
Mia madre mi tiene stretta e mi parla dolcemente, arriva mio padre ed
entrambi mi dicono che la cosa giusta da fare andare in commissariato a
denunciare i fatto. Anchio in quel momento pensai fosse la cosa giusta.
I poliziotti difendono gli offesi, loro mi aiuteranno a punire colpevoli e giustizia sar fatta.
La denuncia alla Polizia
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Mi piacerebbe leggeste con attenzione questa parte perch il primo approccio con un sistema che poi (come leggerete in seguito)
sbagliato alla fonte.
Sono comunque al corrente che alcune cose sono cambiate nel corso degli anni, ma comunque utile ricordare che, in quel momento, si
ha davanti a s, un essere umano che si sente perso e si mette totalmente nelle vostre mani.
14/16. Ecco questa domanda mi lasci perplessa allora, e mi fa infuriare adesso. Ma cosa centra labbigliamento con il fatto che due
sconosciuti mi abbiano sequestrata e abbiano abusato di me?!
Che forse esiste il vestito da matrimonio, quello da palestra, quello
da mare e quello da violenza sessuale? Ah gi, ricordo che se una donna
indossa dei jeans nel rapporto sessuale diventa consenziente in quanto i
suddetti tipi di pantaloni sono difficili da sfilare forzatamente!
Inviterei chi legge a riflettere sul fatto che chi si trova in un certo tipo
di situazione paralizzata dal terrore, pensa di morire, teme di subire le
cose pi oltraggiose, pensa alla propria madre, al perch io? ed intanto i
pantaloni sono gi stati sfilati senza reazione da parte della vittima.
O almeno a me accaduto cosi; quindi, se il Commissario, a prova
del fatto che fossi stata violentata, si aspettava pantaloni devastati,
mutandine fatte a pezzi, posso comprendere la sua delusione.
Personalmente, a parte le mutandine sporche di sangue, non ho portato altro, perch collant e pantaloni erano intatti; quindi forse vero,
ero consenziente !?!
E mi pare superfluo dire quanto anche portare i propri abiti a degli
sconosciuti, quando si ha ancora il corpo dolorante, quando ancora
non si sa cosa aspettarsi dalla famosa visita in ospedale (punto 22),
quando il ricordo e la paura di uscire di nuovo in strada cos prepotente, costi uno sforzo indefinibile.
La visita in ospedale
Come si svolta.
Questa per me la parte pi difficile da scrivere per un duplice motivo: non riuscir mai a trasmettere tutto il dolore, lumiliazione, il disprezzo, che la visita ha provocato in me. Non riuscir mai a far com-
Appendice
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prendere quanto mi sia sentita non tutelata,non preservata, non compresa ma soprattutto non rispettata durante la visita medica.
La polizia mi ha imposto la visita in uno specifico ospedale: quindi
un sopruso gi nella fase iniziale perch magari io avrei voluto mi vedesse il ginecologo di mia madre che mi conosce, o magari avrei preferito una donna di mia scelta. Tralascio la burocrazia e passo subito
ai fatti: mi fanno entrare in un ambulatorio con un ginecologo (uomo)
che mi avrebbe visitata unitamente a 56 spettatori tra assistenti e tirocinanti.
Molto crudamente, perch tale stata, descriver lispezione ginecologica. Senza nemmeno chiedere se avessi avuto rapporti sessuali
precedenti allatto che denunciavo, il medico mi fa mettere in posizione ginecologica sul lettino con il pubblico frontalmente a gustarsi lo
spettacolo.
Il ginecologo mi inserisce uno speculum (credo tutti sappiate di cosa si stia parlando) sempre non conoscendo il mio precedente eventuale stato di illibatezza.
Perdo sangue e ho dolori fortissimi ma lui imperterrito inserisce
loggetto di cui sopra, acuendo il mio dolore.
Inizio a piangere.
Il dottore chiede a mia madre: Cosa c da piangere? Lei risponde di cercare di capire.
Confesso che se io fossi stata al posto di mia madre e mia figlia
tosse stata l, forse avrei usato violenza fisica contro il medico, ma
questo un altro discorso. Intanto mentre gli spettatori restano immobili ad assistere allo sfacelo (per poi parlarne magari la sera in birreria tra amici) la mia mamma mi tiene la mano. Finalmente il medico
mi libera da quelloggetto che mi rammentava orribilmente affronto
subito poche ore prima, diagnosticando diverse lacerazioni interne e la
quasi totale rottura dellimene.
Mi ordina poi di urinare dentro un contenitore sterile e dice a mia
madre che ha fatto un prelievo per eseguire test batteriologici, mentre
lurina per il test di gravidanza.
Piango ancora pi forte, non mi aveva nemmeno sfiorato lidea
che avessi potuto essere rimasta incinta, ed ora, questo mostro con
il camice bianco me lo sputa in faccia come annunciasse un matrimonio!!
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Appendice
Gli spettatori escono, lo spettacolo finito, la loro morbosa, schifosa, e vergognosa curiosit stata nutrita, che motivo hanno di restare,
lo vengo dimessa senza alcune prescrizione n indicazione medica, ma
non me ne importa, io voglio tornare solo a casa. Solo a casa.
Mie considerazioni sui vari punti
In ospedale non vengo accolta da uno/una psicologa o assistente
sociale che possa valutare se sono in grado di sostenere una visita ginecologica in quel momento.
Seguono con me liter di qualsiasi persona arrivata al Pronto Soccorso ma con precedenza in quanto richiesto da un Comando di Polizia. (E gi qui ci sarebbe da scrivere un tomo.)
Partiamo dal presupposto che io in ospedale nemmeno avrei voluto
andarci. Ero in uno stato emotivo talmente traumatizzato che solo la
mia casa rappresentava la sicurezza, quindi la prima cosa da fare in
questi casi fare in modo di rassicurare la vittima, farle capire che si
pu fidare, che le persone sono l per aiutarla, non per giudicarla n
per oltraggiarla ulteriormente. Dovrebbero essere sempre presente un
operatore (preferibilmente di sesso femminile) preparato ad accogliere, ad ogni ora, donne che devono essere visitate e magari anche ricoverate in casi di maltrattamenti molto gravi (non tutte se la cavano con
qualche schiaffo in faccia come me, purtroppo!) e comunque prima di
piazzarle sul lettino ginecologico, bisogna parlare, parlare, parlare o
comunque far uscire da un eventuale mutismo la vittime, affinch con
il suo aiuto possa dare una mano a chi dovr poi visitarla, e aiutare
cos la dottoressa (preferibile) a toccarla nel modo meno doloroso
per lei, sia dal punto di vista fisico sia e soprattutto emotivo.
A casa
Il giorno finito e mi ritrovo nuovamente a casa, anche se niente
pi stato lo stesso de allora.
Appendice
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Epilogo
Nei giorni successivi alla denuncia, sono stata pi volte contattata
dalla Polizia per visionare foto segnaletiche ed identificare auto, ma
non servito a nulla, quindi mi mandano dal Procuratore, per come
dire confermare la denuncia.. (ma non era gi attivata dal giorno in
cui lho fatta?!!?)
Comunque, questo Procuratore mi convoca e sintetizzo il dialogo
(che pressoch questo):
Procuratore: Lei sa che con la denuncia che ha sporto, nel coso non
fosse veritiera, incorrerebbe in un reato perseguibile dalla Legge?
Io: Si, certo che lo so, sarebbe falsa testimonianza, ma ho detto la verit.
Procuratore: Non che per caso sei andata a letto con il ragazzino e
per non dirlo a mamma e pap...
Io: Non ho nessun ragazzino e sono stata violentata (alzando gi un
po il tono della voce)
Procuratore: Guarda che se hai provato piacere non si pu considerare violenza sessuale e la denuncia non pu essere portata avanti e
ripeto che incorri in un reato.
Io: (gridando e piangendo) Mi hanno violentata, erano zingari non ho
nessun ragazzino da proteggere, n bugie da raccontare alla mia
famiglia!!
Procuratore: (rivolgendosi a mia madre) Signora, dica a sua figlia di
non rivolgersi con questi toni o ci impiego un attimo a farle passare
la notte in gattabuia!
Mia madre: La scusi, deve capire, lo shock, spaventata, ma non voleva essere maleducata
Procuratore: Va bene allora, la denuncia viene confermata.
E da allora non ho pi saputo nulla. Come ho scritto inizialmente,
tutto ci che ho dichiarato realmente accaduto nelle modalit da me
descritte, certo sintetizzate in alcuni punti ma ci che tengo a dire
che spero vivamente che non venga trattato come un volantino pubblicitario e cestinato dopo la lettura della seconda riga, perch tuttaltro
che questo. una parte importantissima di me che regalo con molto
piacere perch (forse limperativo un po forte) voglio che serva,
252
Appendice
serva davvero a far riflettere tutte quelle persone che non scelgono una
professione qualsiasi ma un lavoro che li metter a confronto, con le
brutture, i drammi e le tragedie che fanno purtroppo anchesse parte
della vita.
Vi prego, e davvero vi prego, leggetemi anche tra le righe, per pochi istanti immedesimatevi nel percorso emotivo della vittima, siate
prima di tutto donne e dopo medico o assistente sociale o avvocato.
In ultimo credo sia importante farvi sapere che a distanza di cinque
anni dallaccaduto, ho subito un secondo evento sempre ad opera di sconosciuti e sapete una cosa? Non lho denunciato alle forze dellordine, n
mi sono recata in ospedale perch ho considerato la prima esperienza
troppo traumatizzante ed ho avuto paura di rivivere le stesse cose.
Dopo molti anni (circa 21) di presunzione ed arroganza durante i
quali ho pensato cha sarei riuscita a combattere da sola i miei mostri,
da un anno ho capito che mi serve aiuto: un analista.
grazie a lui se sono riuscita a parlare di ci che ho vissuto, affinch questo opuscolo possa essere una piccola guida per gli addetti ai
lavori. Continuer la mia strada con lui perch ancora molto lunga e
piena di strapiombi, ma confido nel fatto che ne verremo fuori e per
questo lo ringrazio.
Appendice
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Glossario
Tipo di lesioni, significato dei termini
Arrossamento: iperemia locale pi o meno associata ad edema.
Ipervascolarizzazione: chiara evidenza della trama vascolare per aumento del numero dei vasi e/o dilatazione dei vasi.
Escoriazione: perdita di sostanza superficiale dellepitelio in unarea
pi o meno estesa (es. lesione superficiale da graffio).
Perdita di sostanza: si intende una perdita di sostanza simile alla precedente ma che si approfond fino allo stroma (guarigione che avviene per seconda intenzione con possibile tessuto di granulazione
ed esiti cicatriziali).
Soluzioni di continuo: lesione discontinuativa (in genere lineare) con
margini accostabili che non comporta perdita di tessuto (es. taglio).
Ecchimosi: Soffusione emorragica sottepiteliale di cui tassativo descrivere forma, dimensione e colore.
Discromia: variazione circoscritta di pigmentazione.
Sinechie: adesione tra superfici mucose e epiteliali non separabili senza cruentazione.
Cicatrici: tassativo descrivere dimensioni, caratteristiche e colore.
Attenuazione dellimene: riduzione significativa dellaltezza imenale.
Friabilit forchetta: particolare sottigliezza della cute che determina una estrema facilit alla lacerazione nelle comuni manovre di
trazione.
Ragade: ulcera dermoepidermica localizzata al fondo di una plica radiata, caratterizzata da scollamento dei bordi, talora con formazione
di tasche ai due estremi e/o ai due poli, a forma di losanga o di racchetta. Il fondo pu essere rossastro e sanguinante, se recente, di
aspetto torpido se cronica. Per altre lesioni tegumentarie che non
presentino questi caratteri, si segnaleranno soluzioni di continuo
oppure perdite di sostanza, a seconda delle circostanze.
254
Appendice
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