Sei sulla pagina 1di 3

IL DOPOGUERRA

STATI UNITI
Dopo un breve periodo di recessione iniziò la sua scalata fino a diventare la più potente nazione mondiale
grazie a diversi fattori:

- Fu il principale creditore europeo durante il conflitto, contribuendo per il 10% alle spese di guerra
totali.
- Possedeva il 50% di tutto l’oro mondiale.
- Produzione protetta durante il conflitto dai dazi sulle importazioni e da un’efficacie catena di
montaggio.

Il dollaro divenne la moneta di riferimento spostando il centro finanziario globale da Londra a Wall Street,
sede della Borsa di New York.

L’ottimismo generalizzato si tramutò in un aumento dei consumi (diffusione degli elettrodomestici,


produzione e vendita amplificati), portando al così detto boom economico, nel quale qualsiasi persona,
indipendentemente dal ceto sociale, poteva migliorare i propri standard di vita.

È degno di nota l’introduzione del suffragio femminile come segno di lotta per la parità dei sessi.

Wilson tentò di creare un nuovo ordine globale ispirato ai principi della democrazia senza avere però
successo, sia per il disinteresse del popolo americano ancora in preda alla foga derivante dalla prestigiosità
acquisita dalla nazione e al benessere generale raggiunto, sia a causa della mancata ratificazione da parte
del Senato dell’unione alla Società delle Nazioni.

Nel 1921 Warren Harding ottenne la presidenza e i repubblicani optarono per un approccio contrario a
quello di Wilson ovvero a una politica isolazionista di disimpegno nei confronti delle vicende europee,
riprendendo alcuni concetti già esposti nella dottrina Monroe.
L’ascesa dei repubblicani può essere anche attribuita alla così chiamata “red scare”, ovvero la paura del
bolscevismo affermatosi in Russia e il suo possibile diffondersi nel suolo statunitense.
La politica isolazionista venne applicata anche in campo economico a scopo cautelare: dazi su importazioni
e rafforzamento della produzione statunitense.

A livello sociale, gli immigrati, la popolazione di colore e i ceti popolari restarono al margine del benessere
prodotto dal dopoguerra.

Il commercio globale non fu fermato. I repubblicani supervisionavano la situazione europea in modo da


essere sicuri che le potenze a loro debitrici risarcissero i debiti di guerra (piano Dawes).

Fa ritorno il nazionalismo, l’antisemitismo e la xenofobia alimentati dal clima di superiorità e supremazia


raggiunto dallo stato americano. Si formò l’idea del nativismo secondo la quale gli stranieri non aventi
origini anglosassoni fossero intrusi pericolosi, capaci di contaminare l’identità della nazione e portatori di
idee rivoluzionarie.

Fece ritorno il Ku Klux Klan (KKK) che nel 1915 contava più di 3 milioni di aderenti. Il suo nuovo nemico,
oltre alla popolazione nera, erano le minoranze religiose cattolica ed ebraica e i nuovi immigrati. Ciò
alimentò fortemente il sentimento nazionalista, antisemita e xenofobo.

Tra il 1919 e il 1933, epoca chiamata proibizionismo, la produzione di bevande alcoliche e sostanze
stupefacenti fu resa illegale, ma perpetuata, nonostante le disposizioni, da organizzazioni illegali (gangster)
e rendendo il traffico di tali sostanze ancora più diffuso. L’approccio fallimentare fu modificato nel 1933
tramite emendamento.
Il fondamentalismo protestante rifiutò le teorie di Darwin, sostenendo un atteggiamento acritico nei
confronti del proprio credo.

PAESI EUROPEI
Situazione di crisi dovuta a:

- Ingente perdita di vite umane.


- Danni arrecati ad industrie ed attività agricole.
- Necessaria ricostruzione delle strutture danneggiate durante il conflitto.
- Grave recessione dovuta alla contrazione della domanda di beni.
- Concentrazione delle risorse nell’economia di guerra e minimalizzazione degli scambi commerciali.
- Inflazione e aumento del costo della vita.
- Malattie e denutrizione.
- Prestiti di guerra finanziati dai cittadini.
- Il nuovo asseto geografico sancito dai trattati di pace non fu delineato in base ai principi di
nazionalità ed autodeterminazione dei popoli, bensì con scopo punitivo nei confronti degli imperi
centrali. Ciò causò una forte instabilità interna a questo nuovi stati.
- Influenza sovietica.

Il biennio rosso (1919-1920), così chiamato per le rivolte operaie e contadine di protesta contro la
situazione di degrado e malcontento provocata dalla crisi successiva alla guerra, portò all’autogestione del
ceto lavoratore in Germania e in Italia, prendendo ispirazione dal sistema sovietico. Il terrore del
comunismo portò alla creazione di nuove linee politiche autoritarie capaci di fronteggiare il pericolo rosso.

GERMANIA
in seguito alla necessità di risarcire i debiti di guerra, la Germania fece stampare ingenti quantità di
cartamoneta indebolendo il valore del marco. La caduta di valore fece persino tornare al sistema del
baratto come mezzo di scambio.

GRAN BRETAGNA
L’Inghilterra adottò una politica deflazionistica che limitava la circolazione della sterlina. Ciò comportò un
temporaneo rallentamento delle attività del sistema economico poiché con una minore possibilità
economica, vi fu una contrazione della domanda. La sterlina fu tenuta ad un prezzo fisso vincolandola ad un
certo valore di convertibilità con l’oro.
La sterlina divenne quindi la moneta di riferimento europea.

UNGHERIA
Bela Kun, fondatore del partito socialista ungherese, tentò di diffondere i principi bolscevichi in Ungheria.
La sua ambizione fu subito stroncata dall’intervento militare dei paesi confinanti (Romania e
Cecoslovacchia: entrambi temevano il dilagare del comunismo). Venne quindi instaurata un regime
autoritario fortemente anticomunista e repressivo. Lo stesso sistema fu adottato da Iugoslavia, Romania e
Polonia. Fatta eccezione per la Repubblica cecoslovacca che riuscì a contenere le tensioni interne
nonostante la grande eterogeneità della popolazione.

AUSTRIA
I socialdemocratici ambivano all’Anschluss, ovvero l’annessione con la Germania, allo scopo di creare una
potenza industriale. Questa aspirazione portò ad una solida opposizione da parte dei paesi dell’Intesa.
Siamo quindi di fronte ad una contraddizione tra l’ordine internazionale postbellico e gli ideali di
autodeterminazione del popolo. L’Austria venne posta sotto protezione della Società delle Nazioni
limitandone di fatto la sovranità in modo da non rendere possibile l’Anschluss.
GERMANIA
Il nuovo governo di Friedrich Ebert (socialdemocratico) dovette fronteggiare i tentativi di rivoluzione su
modello bolscevico posto in atto dalla Lega di Spartaco, creata dai fondatori del partito comunista tedesco.
L’insurrezione fu repressa dai Freikorps, una formazione di volontari ex soldati che riuscirono ad uccidere
Luxemburg e Liebknecht e a riportare l’ordine.
Nasce la Repubblica di Weimar composta da 17 regioni (Länder) dotate di un’ampia autonomia
amministrativa. Il potere legislativo spettava al Parlamento composto da Reichstag (Camera dei deputati) e
Reichstrat (Consiglio delle regioni), mentre il potere esecutivo era in mano al governo centrale presieduto
dal cancelliere eletto dal presidente della repubblica.
Gli aspetti innovativi furono:

- Centralità del parlamento e ruolo dei partiti


- Suffragio universale maschile e femminile
- Diritti civili, politici e per la prima volta sociali

L’opposizione conservatrice accusò la repubblica di Weimar di accordare con i principi del trattato di
Versailles, trattato che ha portato tanta umiliazione al Paese. Gli anni successivi saranno quindi
caratterizzati da frequenti tentativi di colpi di stato e tensioni interne. Crebbero quindi il nazionalismo e la
volontà di revisionare i trattati di pace.

La Germana agli occhi dell’Europa e in particolare della Francia, risultava essere responsabile dello scoppio
del primo conflitto mondiale. Il sentimento antitedesco alimentò le tensioni tra i due Stati. Appena la
Germania nel 1923 tardò a risarcire una rata del debito di guerra, la Francia, insieme al Belgio, non
esitarono ad invadere il territorio della Ruhr (zona tedesca più ricca e industrializzata).

Il piano di Dawes però permise alla Germania di riprendersi economicamente, finanziata dagli Stati Uniti
tramite prestiti a lunga scadenza.
Il piano fu accettato e la Francia si ritirò dalla Ruhr. Iniziò quindi un periodo di distensione tra Germania e
Francia che terminerà con gli accordi di Locarno e l’ammissione nella società delle nazioni.

FRANCIA
Bloc National (conservatori anticomunisti) VS fronte socialista.

INGHILTERRA
Al potere moderati e liberali.
Il suffragio universale favorì il partito laburista che rappresentava gli interessi dei ceti proletari.
Conservatori e laburisti al potere.

Potrebbero piacerti anche