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5.

1 ECONOMIE E SOCIETÀ ALL’INDOMANI DELLA


GRANDE GUERRA

• L’ Europa è destabilizzata e indebolita dal con itto a causa di fattori economici, sociali e politici.

• lo squilibrio fra la capacità produttiva sovradimensionata delle fabbriche e la brusca


contrazione della domanda portò ad una breve ma durissima crisi economica, il cui apice fu
nel 1921

• CONSEGUENZE:

1. aumento della disoccupazione, la quale raggiunse un tasso del 10% della popolazione
attiva.

2. Progressiva di usione di innovazioni tecniche, come la catena di montaggio che consentiva


di razionalizzare i procedimenti di lavoro in fabbrica, risparmiare manodopera, concentrare
parte delle produzioni a scapito di piccole aziende.

3. Crescente in azione provocò ascesa dei prezzi e aumento del costo della vita.

• Scontro sociale tra capitale e lavoro:

- manodopera sottoposta a ritmi di lavoro sempre più estenuanti.

- enorme divario tra pro tti maggiorati delle imprese e le retribuzioni delle maestranze.

- licenziamenti.

- aumento prezzi dei beni di prima necessità.

• CONSEGUENZE:

1. PER GLI OPERAI: i lavoratori, organizzati in sindacati (a livello europeo), avanzarono una
serie di rivendicazioni (come aumenti salariali e riduzione della giornata lavorativa a 8 ore) :
tuttavia la mancata alleanza con il mondo contadino determinò l’insuccesso di molte delle loro
iniziative.

Agitazioni senza precedenti, scioperi, occupazioni di terre.

2. Gli industriali vivono una sorta di “crisi di autorità” , la loro esigenza principale divenne
recuperare in pieno la loro autonomia e di accedere al credito bancario per gli investimenti.

3. PER I CONTADINI: Crescita delle di coltà del monto rurale, regresso dell’agricoltura,
agitazione nelle campagne, occupazione di terre.

4. Interruzione scambi commerciali con l’estero determinò regresso dell’agricoltura europea.

5. Canada, Stati Uniti e Argentina avevano acquistato la supremazia del mercato mondiale dei
prodotti agricoli.

6. PER I CETI MEDI: i ceti medi avevano visto i propri stipendi e risparmi erodersi. Avvenne una
retrocessione economica dei ceti medi (investì principalmente i paesi scon tti). Percezione
del proprio declino, angoscia di perdere la propria posizione e prestigio sociale.

ECONOMIA

• l’economia americana aveva assunto una posizione preminente nel sistema mondiale tra il
1913 e 1918.

• La supremazia europea tramonta.

• Borsa di New York è il centro nanziario del mondo.

EUROPA : AUMENTO DISOCCUPAZIONE

• La Germania e l’Inghilterra furono i due paesi con maggiore tasso di disoccupazione in Europa
negli anni Venti.

• Crescita del costo della spesa sociale, avvenuta per l’esigenza di corrispondere pensioni agli
invalidi di guerra e alle famiglie dei caduti.

• I governi europei dovettero a rontare il turbine dell’in azione, in particolare la Gran Bretagna.

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• La Gran Bretagna , per combattere l’in azione, riportò il bilancio in pareggio e si allineò al
Gold standard, che nel 1922 divenne Gold exchange standard.

• Tutti i paesi adottarono politiche protezionistiche.

• Le leggi sulla circolazione delle persone furono limitate, ci fu il ricorso a leggi anti-
immigrazione negli stati uniti.

5.2 IL DOPOGUERRA IN EUROPA

• In seguito alla prima guerra mondiale, l’Europa uscì fortemente ridisegnata dai trattai di pace del
1919. I vecchi imperi si dissolsero in vari stati nazionali e aumentò il numero di repubbliche.

• Il principio di nazionalità venne spesso sacri cato a logiche ed esigenze diverse.

• l’Austria temeva che la popolazione locale potesse esprimersi in favore di un’unione con la
Germania, tanto che la sua presunta “indipendenza” venne posta sotto la protezione della
Società delle Nazioni (SND, prima organizzazione intergovernativa avente come scopo quello di
accrescere il benessere e la qualità della vita degli uomini)

• L’Europa centro-orientale decise di punire i paesi vinti con pesanti decurtazioni territoriali,
una conseguenza fu l’e etto di allargare i con ni dei nuovi “stati successori” (Polonia, Romania,
Cecoslovacchia, Iugoslavia) al punto che circa trenta milioni di persone furono costrette a vivere
in stati che non corrispondevano alla loro nazionalità.

• La Società delle Nazioni si trovò indebolita a causa della mancata adesione degli Stati Uniti, i
quali intrapresero un indirizzo isolazionista (caratterizzato da non-interventismo militare e da una
politica di nazionalismo economico e quindi a favore del protezionismo).

• Il periodo fu favorevole al di ondersi di ideologie radicali di sinistra (attrazione per il modello


bolscevico) e di destra (attrazione per nazionalismo violento e antidemocratico) e le democrazie
nate dopo la guerra si dimostrarono fragili.

- UNGHERIA: crolla la repubblica parlamentare e nel marzo 1919 sfocia, a seguito di una vasta
mobilitazione operaia, la Repubblica sovietica.

- AUSTRIA: venne proclamata a Vienna la repubblica democratica, i social democratici persero


a favore dei cristiano-sociali, i quali ottennero la maggioranza grazie all’appoggio della chiesa e
al voto delle campagne.

- GERMANIA: dopo la guerra era stata proclamata la repubblica. Il governo socialdemocratico


represse numerose rivolte comuniste e popolari.

- LA REPUBBLICA DI WEIMAR

La Repubblica di Weimar è il regime politico instaurato in Germania nel 1919 dopo la ne della
Prima Guerra Mondiale: prende il nome dalla città di Weimar in cui, dopo la scon tta dello stato
tedesco durante il primo con tto mondiale, si tenne un’assemblea nazionale per creare una nuova
Costituzione.

La Weimarer Republik fu il primo tentativo di instaurare un regime democratico in Germania:


nonostante le grandi tensioni interne, la Repubblica può essere considerata come uno dei primi
modelli democratici d’ispirazione europea; la Costituzione infatti prevedeva il su ragio universale
sia maschile che femminile, l’elezione diretta del Presidente e ribadiva la responsabilità del
governo di fronte al Parlamento.

In un clima denso di forti contrasti e tensioni, la violenza politica divenne endemica e non
risparmiò alcuni esponenti più in vista del governo (376 assassini politici).

Il 1933 è indicato come l’anno in cui ha ne il regime politico della Repubblica di Weimar, che
crolla a favore della dittatura nazista; i problemi a livello economico e politico, combinati
all’ascesa di Adolf Hitler e del suo partito nazionalsocialista, hanno contribuito al fallimento della
Repubblica, creando così le basi per quello che sarebbe stato il periodo più buio in assoluto della
Germania (che avrebbe portato poi alla seconda Guerra Mondiale).

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- LA CRISI DELLA RUHR

Quando la Germania chiede una moratoria sul pagamento dei debiti di guerra, Francia e Belgio
occupano il bacino minerario della Ruhr (1923), la regione tedesca pi sviluppata
economicamente. Vi sono tentativi di insurrezione sia da parte dell’estrema sinistra ad Amburgo
che da parte dell’estrema destra a Monaco, dove Hitler capeggia un putsch (colpo di Stato) il 23
novembre 1923, ma il governo riesce a sventarli entrambi e ad avviare una politica di
stabilizzazione monetaria e di riconciliazione con la Francia. L’accordo con i vincitori viene in ne
trovato grazie alla mediazione del nanziere statunitense Charles G. Dawes, il quale presenta un
piano nanziario, Piano Dawes, che, accettato sia dai francesi che dai tedeschi, dovrebbe
consentire alla Germania di risollevarsi economicamente. Il successivo Patto di Locarno
(Svizzera,1925) favorisce la distensione franco-tedesca, riconoscendo il mantenimento delle
frontiere e la smilitarizzazione della Renania. La Germania, rinunciando ad ogni tentativo di
riscossa, entra nel 1926 a far parte della Societ delle Nazioni.

- LE DIFFOCOLTÀ DEL SISTEMA DEMOCRATICO IN FRANCIA E GRAN BRETAGNA

La Francia e la Gran Bretagna si trovarono negli anni Venti ad attraversare un periodo di forti
di coltà interne, sia politiche che economiche, mentre sul versante internazionale si riduceva il
loro ruolo.

• La Francia si trovò alle prese con una costosa ricostruzione per la quale non bastavano le
proprie risorse. Durante la fase di ricostruzione di una Terza Repubblica emersero due gure
chiave:

- Aristide Briand (socialista-repubblicano) che siglò nel 1925 l’accordo di Locarno


- Raymond Poincaré (destra repubblicana e rivale di Briand)

Nel 1926 Poincaré tornò al potere e diede vita al governo di unità nazionale, durante il quale
l’industria francese ritrovò il suo slancio e la situazione politica nì per stabilizzarsi.

• In Gran Bretagna si a ermò il Partito laburista, grazie al quale le posizioni dei lavoratori
rimasero in gran parte distanti dall’ideologia comunista. Dopo anni di guerriglia, all’Irlanda
venne riconosciuto lo stato di dominion; tale soluzione non fu su ciente a porre ne alle
ostilità. Nel 1931 nacque il Commonwealth, che univa Gran Bretagna e dominions in un unico
organismo.

5.3 DALLA CADUTA DELLO ZAR ALLA NASCITA


DELL’UNIONE SOVIETICA

• 24-25 ottobre 1917 i bolscevichi prendono il potere attraverso una rivoluzione comunista.
• Tra la caduta del regime zarista e la rivoluzione d’ottobre, l’ex impero russo aveva visto diversi
governi succedersi: a marzo vi era stato un governo esecutivo di impronta liberale, guidato da
L’vov che costrinse lo zar Nicola II ad abdicare.

• Il governo provvisorio rivoluzionario, sostenuto dal partito costituzionale-democratico dei


“cadetti”, dai menscevichi (corrente moderata della social democrazia russa, rappresentavano
la minoranza) e dai socialisti rivoluzionari, possedeva come un centro di potere alternativo: i
soviet.

• soviet= struttura assembleare nalizzata alla gestione democratica e livellata del potere politico
ed economico da parte della classe operaia e contadina.

• Con la caduta dello zarismo si di use una maggior libertà di espressione e di associazione: i
lavoratori delle fabbriche cominciarono a riunirsi in “consigli” (o soviet) e a portare avanti le loro
rivendicazioni: condizioni di lavoro più umane, salario più adeguato, riduzione della giornata
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lavorativa a 8 ore. Anche i soldati incominciarono a inviare le loro rivendicazioni al soviet di
Pietrogrado, l’unico organismo che permetteva loro di esprimersi: si lamentavano
dell’autoritarismo degli u ciali, chiedevano un miglioramento della paga e garanzie di sostegno
per le famiglie qualora le ferite di guerra li avessero resi inabili al lavoro. 


• Nell’aprile 1917, Lenin (ex primo ministro dell’Unione Sovietica) ritornò in Russia con le “Tesi
d’aprile”, una serie di direttive politiche che proclamarono pace, terra ai contadini e “tutto il
potere ai soviet”. In particolare esplicava gli immediati compiti da svolgere:

- abbattere il governo provvisorio ed a dare tutto il potere ai soviet

- Far uscire la Russia dalla guerra

- Con scare le terre e metterle a disposizione dei soviet locali per la distribuzione ai contadini

• Lenin aveva incitato i bolscevichi ( appartenenti alla corrente del pensiero politico marxista,
rappresentavano la maggioranza) a rovesciare il governo provvisorio e a prendere il potere. La
Russia era vicino al socialismo.

• LA RIVOLUZIONE DI OTTOBRE DEL 1917:

La disfatta militare, la disoccupazione e la miseria dilaganti e l’appoggio delle masse spinsero i


bolscevichi alla decisione di rovesciare con la forza il governo provvisorio.
A Pietrogrado, nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 1917, 25000 bolscevichi armati assalirono il
Palazzo d’ Inverno, sede del governo.

Immediatamente venne aperto il Congresso pan russo dei soviet (formato dai delegati del soviet
di tutto il paese) che, come primi atti, votò:

- il decreto sulla pace: le potenze belligeranti erano invitate a una pace immediata senza
annessioni territoriali

-  il decreto sulla terra: abolizione della proprietà privata e con sca delle grandi proprietà.

Un nuovo governo rivoluzionario, il Consiglio dei commissari del popolo, composto da soli
bolscevichi, venne presieduto da Lenin. Tuttavia tale partito ottenne solo il 24% dei voti e la
maggioranza dei voti (circa il 40%) era andata ai socialrivoluzionari. 

I lavori dell’assemblea durarono solo un giorno perché, constatatane l’ostilità, il governo
bolscevico la sciolse immediatamente.

In seguito a questo nuovo atto di forza il partito bolscevico concentrò nelle sue mani tutto il
potere, ridimensionando fortemente il ruolo degli stessi soviet. Fu quindi instaurata la Repubblica
dei soviet dei deputati degli operai, dei soldati e dei contadini.

• LA GUERRA CIVILE 1918-1921


Nel marzo del 1918 il governo bolscevico a rontò il problema della pace:

- a Brest-Litovsk venne siglata con i tedeschi una pace durissima che imponeva alla Russia di
rinunciare a terre fertili, popolose e ricche di risorse minerarie: Ucraina, Polonia, Finlandia,
Estonia, Lettonia e altri vasti territori uscivano dall’orbita russa.

A questo punto le stesse potenze dell’Intesa (ex-alleati della Russia) decisero di intervenire contro
lo Stato bolscevico per due motivi:

- ricostruire una repubblica democratica che continuasse la guerra contro gli Imperi Centrali

- eliminare un pericoloso esempio di governo rivoluzionario che avrebbe potuto alimentare 



l’opposizione socialista e operaia negli stessi Stati occidentali. 


Le truppe dell’Intesa (inglesi, francesi, polacchi, serbi, rumeni, giapponesi) invasero quindi il
territorio russo a ancandosi alle armate bianche costituite dalle forze che si opponevano ai
bolscevichi (truppe fedeli al regime zarista, piccoli proprietari, etc.).

Ai bianchi si opponeva l’Armata Rossa, l’esercito bolscevico costituito da Lev Trockij. 

La guerra civile durò no al 1921 e costò 3 milioni di morti, tra questi lo zar e la sua famiglia
giustiziati perché si temeva che potessero essere liberati dai controrivoluzionari.

La vittoria dei bolscevichi fu favorita dall’appoggio dei contadini che temevano, in caso di vittoria
dei bianchi, di perdere quel poco che avevano ottenuto. 

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CONSEGUENZE RIVOLUZIONE DEL 1917:

• Si stava formando un mito sovietico che avrebbe dominato la storia politica e culturale
dell’intero secolo

• NASCITA DELLA TERZA INTERNAZIONALE E DEI PARTITI COMUNISTI: Nel marzo 1919 venne
fondata a Mosca la Terza Internazionale (organizzazione internazionale dei partiti comunisti
attiva dal 1919 al 1943). Le conseguenze della nascita del Comintern portarono inizialmente in
tutto il mondo a spaccature e scissioni tra partiti socialisti (giudicati collaborazionisti con la
borghesia e “traditori”) e nuovi partiti comunisti, aderenti all'Internazionale sulla base di una
precisa serie di condizioni politiche. Il Comintern getterà anche le basi per la nascita di un
possente movimento anticoloniale e antimperialista che lotterà per la decolonizzazione.


• IL COMUNISMO DI GUERRA: Con l’inizio della guerra civile e degli attacchi esterni, il governo
bolscevico aveva cominciato a vivere sotto l’incubo dell’accerchiamento e nell’ossessione
della sicurezza interna.

• LA RIVOLTA DI KRONSTADT: il 2 marzo 1921 i marinai si liberarono contro la dittatura dei


bolscevichi, invocando la restaurazione delle libertà politiche e la ne delle requisizioni forzate
nelle campagne. La rivolta venne sedata con la forza per ordine di Lenin e sotto la supervisione
di Trockij.

• I Bolscevichi agiscono come dei veri “conquistatori” contro la maggioranza della popolazione
del proprio paese. Il senso di isolamento generò in loro un culto esasperato della volontà
politica e della disciplina di partito.

• Dopo un periodo di lotte interne, nel 1921 fu messa in atto la NEP (Nuova Politica Economica)
che reintrodusse qualche libertà in campo economico, come alcuni elementi del libero
commercio, e religioso.

• Negli anni successivi, la Russia sovietica fu u cialmente riconosciuta da tutti i governi europei.

LA NASCITA DELL’URSS

Lenin aveva la necessità di de nire la riorganizzazione territoriale e politica.

Dopo la vittoria bolscevica nella guerra civile nacque un nuovo Stato federale: nel 1922 ci fu la
nascita dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (comprendeva l’unione tra la
Repubblica russa e le province dell’ex impero: Ucraina, Bielorussia, Azerbaigian, Armenia e
Georgia.

La guerra con l’Intesa e con i bianchi intanto aveva indotto i bolscevichi ad accentuare i tratti
autoritari del loro governo: 

-  tutti gli oppositori, compresi menscevichi e social rivoluzionari, vennero dichiarati fuorilegge 

-  fu reintrodotta la pena di morte, abolita dopo la rivoluzione d’ottobre

-  venne creata la Ceka, una polizia politica tristemente famosa per i suoi metodi violenti e 

arbitrari.

DITTATURA BOLSCEVICA

Emanata la Costituzione del 1924, il Partito comunista era l’unico partito previsto. Si creò una
soppressione totale di ogni forma residua di dissenso politico.

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