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Dopo la fine della guerra la maggior parte degli stati europei puntarono alla democrazia:

ricomparvero partiti, parlamenti, costituzioni, diritti umani. I processi ai criminali di guerra (a


Norimberga e a Tokyo) colpirono i pochi capi rimasti. La Germania venne divisa in quattro
zone controllate dai vincitori e nacque un nuovo desiderio di ricostruire e ricominciare. Le
ultime fasi del conflitto avevano fatto emergere la superiorità economica e militare di Stati
Uniti e Unione Sovietica; i primi con valori della democrazia liberale avevano goduto grazie
alla guerra di un vero boom economico e i secondi, nonostante le devastazioni e i morti,
rappresentarono grazie al socialismo di Stalin il simbolo di libertà e riscatto sociale.
→ Tra i 1946-47 in Polonia, Albania, Bulgaria, Ungheria, Romania e parte della Germania al
controllo dell'Urss i governi di coalizione usciti dalla guerra si trasformarono in governi
comunisti allineati alle direttive di Mosca e ovunque venne avviato il processo di
industrializzazione.
→ In Cecoslovacchia fu necessario attuare un colpo di stato.
→ Estonia, Lettonia e Lituania erano già state inglobate all’Unione Sovietica.
Si formò quindi un’Europa divisa in due: a est prevaleva il regime comunista, a ovest quello
democratico.

A quel punto Churchill denunciò che una "cortina di ferro" si stava abbattendo sull'Europa e
allora il presidente americano Truman si impegnò a contrastare il comunismo ovunque nel
mondo e poco tempo dopo lanciò il piano Marshall, ovvero un piano di aiuti all'Europa per
favorire la ricostruzione economica del continente.
[Jugoslavia].
Nel 1949 avvennero due fatti importanti: la divisione della Germania e la nascita di un patto
militare, la NATO.
1. La Germania venne divisa in due:
a. una Germania dell’est, la Repubblica federale tedesca (BRD), filo-occidentale
b. una Germania dell’ovest, la Repubblica democratica tedesca (DDR)
L’Europa si trovò quindi divisa in due blocchi: quello delle democrazie parlamentari
occidentali legate agli Stati Uniti, sotto il patto della NATO, e quello delle democrazie
popolari alleate all'Urss. Il muro di Berlino che verrà fatto costruire dalle autorità della
Germania dell'est nel 1961 per impedire la circolazione tra le due parti della città sarebbe
diventato il simbolo di tale Europa divisa.

2. Alla Nato del 1949, il patto difensivo che teneva insieme paesi europei, America e
Turchia, nel 1955 si contrappose il patto di Varsavia tra i paesi dell’Europa centro-orientale e
l’URSS, giunta anch’essa alla bomba atomica.
GUERRA FREDDA: Sovietici e Americani non giunsero mai a scontrarsi direttamente. Si
trattava piuttosto di una guerra basata sulla deterrenza atomica; anche Francia e GB
disporranno della bomba atomica. Era una guerra che tendeva a sfogarsi in altri settori, per
es nella competizione tecnologica: nel 1961 l’URSS fu il primo paese a mandare in orbita un
astronauta, mentre nel 1969 gli USA mandarono per la prima volta degli uomini sulla luna.
Tito nel 1948 ruppe con Stalin e seguì una via propria al socialismo. Lo stato nazionale potè
ripartire a est espandendo il comunismo mentre ad ovest riformando la democrazia: le
espulsioni dei tedeschi verso i paesi orientali ridussero al minimo il problema delle
minoranze a est e gli erbrei non rappresentavano più un problema.
Nella parte occidentale le donne furono finalmente ammesse al voto, e si cominciò a
prestare molta attenzione ai diritti umani e sociali. Iniziarono i trenta gloriosi, cioè i trent’anni
di più vorticosa crescita economica. Produzione, investimenti e consumi crebbero, venne
importata nuova tecnologia e grazie al fordismo la produttività aumentò in tutti i settori. Ci fu
una veloce e profonda industrializzazione che coinvolse tutta l’Europa, anche quella dell’est,
la Russia, che aveva patito le grandi distruzioni della guerra. Gli esiti della guerra hanno
favorito questo processo, perché le vecchie infrastrutture erano già scomparse per i
bombardamenti. La tecnologia era disponibile, i fondi a disposizione si trovarono quasi
subito (in parte anche dal piano Marshall), c’era disponibilità di forza lavoro, formata dalla
larga massa di giovani che fuoriuscivano dalle campagne e passavano dal lavoro agricolo
all'industria: scomparve l’abitante tipo dell’Europa, il contadino. I commerci mondiali
ripresero quota, favorendo la crescita del reddito.

Nell’Europa non comunista nacque un nuovo sistema internazionale di relazioni economiche


basato sulla collaborazione.
1. Ci fu un boom economico che ebbe luogo in un contesto internazionale in cui si
moltiplicarono le istituzioni e gli enti che favorirono i rapporti internazionali: nacque l’ONU,
con funzione relativa ai diritti umani, al cui centro c’era un consiglio di sicurezza dove
risiedevano i vincitori della seconda guerra mondiale e la Cina che si stava affermando;
nacquero poi altri organismi internazionali come la World Bank per favorire lo sviluppo dei
paesi in via di sviluppo, il WTO (World Trade Organisation) per favorire i commerci mondiali.
Nel 1951 Francia, Germania Ovest, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo fondarono la
Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA); nel 1957 a Roma vennero firmati
dagli stessi paesi dei trattati per la fondazione della Comunità economica europea (CEE),
che aboliva le barriere doganali, e per la creazione della Comunità europea dell'energia
atomica (EURATOM): la va dell’integrazione economica europea dell’occidente era aperta.
Nel blocco comunista era invece sorto nel 1949 il Consiglio di mutua assistenza economica
(COMECON), che coordinava le economie comuniste.

2. Il secondo elemento decisivo fu l’adozione da parte degli stati ovest di obiettivi keynesiani,
ovvero politiche volte a favorire gli investimenti per stimolare la crescita. Aumentò così
l'offerta di servizi sociali e gli investimenti pubblici nelle infrastrutture come scuole, ospedali,
autostrade, aeroporti; molte aziende vennero nazionalizzate sia nel settore secondario di
automobili e aeromobili sia nei servizi di energia, banche e telecomunicazioni. La spesa
pubblica civile aumentò e con essa anche l'occupazione; la domanda forza-lavoro incentivò
nuovi trasferimenti; la percentuale di donne lavoratrici aumentò, i salari aumentarono, la
speranza di vita si allungò e la crescita demografica accelerò.
Modernizzazione, prosperità, pianificazione economica e welfare state sono elementi che
caratterizzarono tutti i paesi europei, anche se il blocco sovietico si rivelò più fragile. Il tenore
di vita rimase inferiore rispetto a quello occidentale, la qualità dei prodotti rimase scarsa, la
scelta di tali prodotti fu ridotta e sia i servizi che i trasporti erano scadenti.
Tuttavia da entrambe le parti scomparve la figura del contadino, poichè con l'introduzione
delle macchine agricole, dei concimi chimici e dell'allevamento moderno l'agricoltura
ricchiese meno manodopera. Milioni di europei invece si trasferirono dalle campagne alle
citttà per trovare lavoro nel settore dell'industria e lo stato creò un complesso sistema per
proteggere gli individui da malattie, vecchiaia, disoccupazione e mancanza di alloggi.
L'economia consumistia trasformò radicalmente le società occidentali: l'elettricità e il
riscaldamento portarono nuovi comfort domestici, la lavatrice, il frigorifero, il fornello a gas,
iltelefono e la televisione entrarono nelle case degli operai mentre gli spostamenti furono
rivoluzionati dalla motorizzaione di massa. Il tempo libero e la disponibilità economica
favorirono la nascita del turismo e della vacanza estiva. L’automobile divenne il simbolo della
società dei consumi.
Lo stato sociale assicurò assistenza agli anziani e ai bambini, il numero di donne che
guadagnavano stipendi aumentò sensibilmente e ciò modificò i ruoli sessuali dell’uomo e
della donna. In questo boom economico tra le nuove generazioni scomparve l'analfabetismo
e il tasso di scolarizzazione aumentò; grazie ad investimenti statali nacquero corsi
all'università che cambiarono la concezione della conoscenza scientifica, della cultura e
dell'arte, non più riservate solo alle persone affluenti. I giovani perciò divennero il motore del
cambiamento.

La cultura europea fu molto influenzata da quella americana: l' american way of life significò
un modello di vita americano fatto di consumismo, individualismo, benessere, nuovi prodotti
culturali, idea diversa della famiglia e del superamento di una certa concezione della
religione. Cambiò la moda, con l’importazione dei jeans americani, la musica, con la
diffusione del Rock, il cinema e le sigarette, i dischi in vinile. I giovani erano i principali
consumatori. Le giovani coppie poterono uscire dalla famiglia prima grazie alla maggiore
disponibilità di lavoro; cambiarono le relazioni all’interno della coppia dove diminuì la
dipendenza della donna dall’altro sesso. In molti paesi venne riconosciuto il diritto di divorzio
e all’aborto. Tuttavia nel 1960 l'amore per l'America si trasformò in ripudio per la nazione
stessa: movimenti pacifisti giovanili protestarono per il coinvolgimento degli Stati Uniti nella
guerra del Vietnam e anche nell'est europeo scoppiarono molte rivolte.
In Cecoslovacchia ci fu un intervento di democratizzazione interna, e di conseguenza i carri
armati sovietici intervennero. Gli studenti cominciarono a protestare, e un giovane studente
di filosofia si bruciò vivo: i moti giovanili del 1968 preannunciano la fine dell'età dell’oro
postbellica.

Accanto a USA e URSS che si affermarono come potenze mondiali, prese luogo il fenomeno
della decolonizzazione: tutta una serie di paesi cominciarono a rendersi indipendenti rispetto
agli stati sotto il cui dominio erano stati posti: per ex l’India, a seguito di un movimento
indipendentista guidato da Grandi, ottenne con movimento pacifico nel 1947 l’indipendenza.
Tuttavia, non tutti i percorsi all’indipendenza furono senza conflitti.
- Gran Bretagna: accondiscendente nel riconoscere l’indipendenza
- Francia: combatté una guerra per evitare l’indipendenza degli stati africani e asiatici.

Tuttavia nel 1973 iniziò una crisi: il tasso di inflazione aumentò e ci fu la crisi petrolifera e a
causa di ciò il prezzo della principale risorsa energetica delle economie sviluppate aumentò.
I tassi di disoccupazione iniziarono nuovamente a salire, i salari diminuirono e i bilanci
pubblici andarono in perdita. Nel blocco sovietico invece la crisi provocò il rallentamento
della modernizzazione e della produttività. Come risposta venne rintrodotto il liberalismo
economico.

Dagli anni Settanta iniziò anche la rivoluzione elettronica, che comportò la nascita del
transistor, del calcolatore, del microprocessore e di altri strumenti utili nei settori produttivi,
finanziari e commerciali e dello sbarco sulla Luna da parte degli americano nel 1969.
Nell'industria automobilistica il fordismo venne sostituito con il toyotismo, introdotto dalla
fabbrica giapponese Toyota, che creò veicoli più efficienti, calibrati in base alla domanda e
con tempi di produzione e scorte ridotte al minimo.
Tra il 1950-1980 il sistema comunista venne riformato, nel novembre del 1989 avvenne la
caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania e nel dicembre del 1991
l'Unione Sovietica venne sciolta.

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