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Guerra Fredda

Uscita prostrata dalla Seconda guerra mondiale, l’Europa occidentale perse il proprio ruolo di prima
potenza mondiale a favore delle due nuove superpotenze, gli USA e l’URSS. Per la ricostruzione di
un nuovo sistema politico internazionale fu istituita nel 1945 l’Organizzazione delle Nazioni Unite
(ONU) cui aderirono 51 paesi.

PRIMA FASE dal 1945 (Conferenza di Jalta) al 1953


(morte di Stalin):

• Nel 1945 si tenne la Conferenza di Jalta, in cui si


incontrarono il presidente degli USA, Roosevelt, il
primo ministro del Regno Unito, Churchill, e il
segretario generale dell’URSS, Stalin, per spartirsi il
mondo in 2 blocchi dominati da USA e URSS. Churchill, Roosevelt e Stalin alla conferenza.
• Divisi su tutto – dall’ideologia al sistema politico, dal sistema economico agli obiettivi militari
– tra gli USA e l’URSS iniziò una competizione che – influenzata dal rischio di un conflitto
atomico – non sfociò in scontro aperto, pur mantenendo il globo in uno stato di permanente
tensione: ebbe inizio così la guerra fredda.

AMBITO STATI UNITI UNIONE SOVIETICA


Ideologia Capitalismo Comunismo
Politica Democrazia parlamentare, libertà politiche e civili Dittatura del proletariato, partito unico, Cominform
(1947)
Economia Iniziativa privata, libero mercato, modo di produzione Abolizione della proprietà privata, pianificazione
capitalistico, Piano Marshall (1947) statale delle attività produttive (piano quinquennale di
Stalin), COMECON (1949)
Obiettivi Contrastare in ogni parte del mondo l’avanzata del Controllare saldamente le aree prossime ai propri
strategici comunismo confini: Europa orientale e Asia centro-settentrionale
(blocco sovietico)
Blocchi NATO (1949 – c’è ancora) Patto di Varsavia (1955 – 1991)
controllati da
Servizi segreti CIA KGB
per spionaggio

• CARATTERI DELLA GUERRA


− La corsa alla costruzione di ordigni nucleari sempre più potenti determinò una sorta di
equilibrio del terrore: vi era spazio solo per conflitti periferici, poiché una guerra
diretta avrebbe significato la distruzione del mondo.
− Gli USA avevano l’obiettivo di contenere l’espansione dell’influenza sovietica e
dell’ideologia comunista (teoria del containment di Truman)
− Sul continente
europeo calò
una “cortina di
ferro” che
separava i due
blocchi
(espressione di
Churchill)
− Dissuasione
atomica poiché
entrambe le
potenze
possedevano
armi atomiche.

• A livello di clima culturale e politico, negli Stati Uniti si diffuse un violento anticomunismo
che sfociò nella costruzione del Comitato per le attività antiamericane, creato al fine di
epurare o emarginare intellettuali, artisti ed esponenti della pubblica amministrazione
sospettati di filocomunismo. Ciò portò a una dura campagna anticomunista degli anni ‘50
guidata da McCarthy (maccartismo). L’episodio più clamoroso fu la condanna a morte dei
coniugi Rosenberg nel 1953.
• A livello economico, gli USA posero le basi di un nuovo sistema mondiale, incentrato su
accordi finanziari (Bretton Woods, 1944), tariffari (GATT, 1947) e monetari (l’utilizzo del
dollaro come moneta internazionale). Nel 1947 vararono il Piano Marshall, diretto a
ricostruire l’Europa; nel 1949, un’alleanza militare, la NATO, fu sottoscritta dai paesi
occidentali in funzione antisovietica.
• In questi anni furono anche mossi i primi passi sulla strada della cooperazione europea, con
la creazione del Consiglio d’Europa, della CECA, dell’EURATOM e della CEE.
• L’URSS esercitava il proprio controllo egemonico sul piano politico (istituzione del
Cominform, nel 1947), economico (attraverso il COMECON nel 1949) e strategico-militare
(con il Patto di Varsavia, nel 1955).
• La Cecoslovacchia e la Iugoslavia furono gli unici due paesi che, pur essendo comunisti,
cercarono di staccarsi dal modello staliniano dittatoriale per intraprendere, invece, una via
autonoma. Solo la Iugoslavia, però, guidata da Tito, riuscì nell’intento, attraverso due
interventi: 1948 e 1968.
• CONFLITTI A BASSA INTENSITÁ:
− Guerra civile in Grecia iniziata nel 1946 in cui si fronteggiarono i comunisti (appoggiati
dall’URSS) e le forze monarchiche e filofasciste (appoggiate da UK e USA). Si
concluse nel 1949 con la completa sconfitta comunista.
− In Germania, a seguito del blocco sovietico di Berlino Ovest, vanificato dal ponte
aereo organizzato dagli americani. Nel 1949, la divisione del paese fu definitiva: a est
nacque la Repubblica democratica tedesca; a ovest la Repubblica federale
tedesca, che conobbe una travolgente ripresa economica.
− In Cina, la guerra civile tra nazionalisti e comunisti si concluse con la vittoria di questi
ultimi, guidati da Mao Tse-tung, che, nel 1949, proclamò la nascita della Repubblica
popolare cinese, non riconosciuta a lungo dall’Occidente.
− Guerra di Corea (1950-1953), uno degli apici di tensione della guerra fredda. Alla fine
del conflitto mondiale la Corea era stata divisa in due zone, a Nord e Sud del 38°
parallelo. A Nord s’installò un regime comunista, a Sud un regime nazionalista. Tra
le due zone la tensione crebbe, fino a che nel 1950 le truppe comuniste del Nord
superarono la linea del 38° parallelo. Un armistizio alla fine del conflitto ripristinò le
due zone precedenti al conflitto, che permangono ancora oggi.

SECONDA FASE dal 1956 (XX Congresso) al 1991 (fine dell’URSS):

• Nel 1956 in occasione del XX Congresso del PCUS, s’incontrarono Nikita Kruscëv e John
F. Kennedy, nuovi presidenti rispettivamente dell’URSS e dell’USA, che denunciarono i
crimini di Stalin, avviando una fase di destalinizzazione. Fu, inoltre, sciolto il Cominform.
Nonostante l’inizio di una coesistenza più pacifica, l’URSS non allentò il controllo sovietico
sull’Europa orientale: le rivolte divampate in Ungheria e Polonia nel 1956 furono duramente
represse dall’Armata rossa.
• Anche l’idea di competizione pacifica con gli USA, promossa dal presidente, non si dimostrò
efficace; l’economia sovietica riuscì a gareggiare con quella
occidentale solo nel campo della conquista spaziale,
mentre non si rilevò competitiva sul piano agricolo ed
industriale. Fu l’URSS, infatti, a mandare nello spazio il
primo satellite artificiale, lo Sputnik (1957) e il primo
astronauta, Yuri Gagarin nel 1961, mentre il primo uomo a
sbarcare sulla Luna fu, invece, lo statunitense Neil
Armstrong nel 1969.
• Deposto Kruscëv (1964), negli anni della leadership di Breznev, al potere fino al 1982, tornò
ad inasprirsi la repressione dei dissidenti e la situazione economica andò peggiorando
(glaciazione brezneviana). L’URSS continuò a puntare su armamenti e settori produttivi
tradizionali e fu incapace di sviluppare nuove tecnologie. Inoltre, nel 1979 invase
l’Afghanistan, andando incontro al un progressivo scacco militare di fronte alla guerriglia degli
integralisti islamici sostenuti dagli USA (Guerra in Afghanistan, 1979-89).
• Nei paesi dell’Est europeo, il malcontento per il dominio dell’URSS affiorò soprattutto in
Cecoslovacchia, dove l’esperimento riformatore della primavera di Praga fu stroncato dalle
truppe del Patto di Varsavia (1968), e in Polonia, dove nel 1980 nacque Solidarność,
sindacato d’ispirazione cattolica.
• Durante la presidenza Kennedy (1960-63), che incentrò la politica interna statunitense sulla
lotta a discriminazioni razziali e disuguaglianze sociali, si verificarono momenti di grave
tensione internazionale con l’Unione Sovietica (costruzione del muro di Berlino nel 1961,
crisi dei missili a Cuba nel 1962), che precedettero l’avvio della distensione dei due blocchi.
• Dopo l’assassinio di Kennedy, il successore Johnson dovette affrontare soprattutto il
riaccendersi delle tensioni razziali (rivolte nei ghetti neri, sviluppo dei movimenti guidati da
Martin Luther King e Malcom X) e la protesta studentesca contro la Guerra del Vietnam.
• Il repubblicano Nixon (presidente dal 1968) tentò, invece, di stabilire rapporti meno
conflittuali con il blocco comunista, compiendo visite in Cina e URSS e firmando accordi
di limitazione della corsa agli armamenti. Con Nixon, gli USA inaugurarono la strategia del
multipolarismo, coinvolgendo Cina, Giappone ed Europa occidentale nel contenimento
dell’URSS e nel controllo dei conflitti locali. Le crescenti difficoltà in Vietnam, unite alla crisi
petrolifera del 1973 e allo scandalo Watergate, costrinsero Nixon a dimettersi.
• Il 1968 fu l’anno protagonista del movimento di protesta degli studenti, con il suo epicentro
in Francia. Il movimento, pur con caratteristiche specifiche nei diversi paesi, fu determinato
da una somma di avvenimenti (dalla guerra del Vietnam alla rivoluzione culturale maoista,
dagli omicidi politici alle lotte studentesche e operaie) e accomunò i giovani di tutto il mondo
in una generale protesta contro l’autorità della società e delle istituzioni.
• Giunto al potere nel 1985, il nuovo segretario del PCUS
Gorbacëv affrontò i problemi più urgenti con un progetto
riformatore basato sulle parole d’ordine perestrojka e
glasnost. In politica estera promosse vertici con i presidenti
americani Reagan e Bush, stabilendo di limitare la corsa agli
armamenti nucleari e in politica interna avviò la
democratizzazione del sistema politico e la
liberalizzazione dell’economia.
• La sua politica suscitò forti ostilità, culminate nel fallito
colpo di Stato del 1991, che minò per sempre il suo prestigio.
Lo stesso anno, l’URSS cessò di esistere, mentre le
repubbliche che la componevano divennero indipendenti e la
guida della Russia fu assunta da Eltsin.
• Il passaggio al capitalismo fu tutt’altro che indolore: le
devastanti crisi economiche, l’aumento esponenziale della
Da sinistra a destra, dall'alto al basso: Porta povertà e la deindustrializzazione ne furono gli esempi più
di Brandeburgo dietro il Muro di Berlino, evidenti. A ciò si sommò lo scoppio della guerra in Cecenia
Checkpoint Charlie, Primavera di Praga, Jan nel 1994.
Palach, proteste alla Porta di Brandeburgo,
• Nel 1989, in pochi mesi, crollarono anche tutti i regimi
George H. W. Bush e Michail Gorbačëv che
firmano gli accordi di limitazione delle armi
comunisti dell’Europa dell’Est. La loro trascrizione verso la
chimiche. democrazia avvenne con il consenso dell’URSS e, a
eccezione della Romania, pacificamente.
• In Polonia si tennero le prime elezioni libere e presto si arrivò al varo di una Costituzione
democratica di tipo parlamentare; democrazia e liberismo caratterizzarono anche
l’evoluzione di Ungheria, Bulgaria e Cecoslovacchia; in Germania un movimento di
protesta condusse allo smantellamento del muro e alla riunificazione delle due Germanie.
Al termine di uno scontro armato nel 1989 crollò l’ultimo bastione comunista in Romania.
• Un violento epilogo si ebbe, invece, in Iugoslavia, da cui si resero indipendenti (1991-92)
Slovenia, Croazia e Bosnia. Quest’ultima fu teatro di una guerra civile (1992-95) segnata
dagli orrori della pulizia etnica. Nel 1999, un nuovo conflitto esplose in Kosovo, con
l’intervento militare della NATO contro la Serbia.
• Negli USA, malgrado la persistente forza economica, negli anni Settanta si erano registrati
una contrazione della produzione e l’accentuarsi del divario tra ricchi e poveri, segnali di una
crisi che si protrasse anche negli anni Ottanta.
• Per fronteggiarla, l’amministrazione Reagan (1980-88) varò una politica di rigido liberismo.
Promosse anche un vastissimo processo di riarmo, che si rivelò insostenibile per l’URSS.
Proprio la vittoria riportata nella guerra fredda lasciò agli Stati Uniti il ruolo di unica potenza
mondiale, il cui primo banco di prova fu la Guerra del golfo del 1991.
• Negli anni Novanta, durante la presidenza del democratico Clinton (1992-2000), gli Stati
Uniti rafforzarono il proprio primato economico e politico e riuscirono ad arginare le crisi
internazionali più gravi senza assumere gravosi impegni militari.
• Negli anni Ottanta l’Europa occidentale conobbe un impetuoso sviluppo economico,
anche grazie al rafforzamento delle istituzioni comunitarie.
• Il Trattato di Maastricht del 1992 (entrato, però, in vigore nel 1993) sancì la nascita
dell’Unione europea. Dieci anni dopo, l’entrata in vigore dell’euro creò un mercato forte e
stabile.

Appunti creati da Giovanna Cafagna

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