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Antonio fiori
3. LA CINA MAOISTA
Nel 1949 Mao Zedong proclama la nascita della Repubblica Popolare Cinese (Rpc), viene
nominato presidente e il Partito comunista cinese iniziò delle campagne di mobilitazione repressive
volte a neutralizzare gli oppositori al comunismo, contrastare la corruzione e l’evasione fiscale.
Quando il Partito comunista cinese assunse il potere l’economia si trovava in uno stadio
premoderno, assunsero quindi il modello sovietico di sviluppo con l’adozione dei piani
quinquennali. Nel 1953 il primo piano quinquennale eliminò il settore privato e pose le industrie
sotto il controllo dello Stato.
L’agricoltura cresceva troppo lentamente, allora Mao, nel 1958, con una serie di azioni,
conosciute come “il Grande Balzo in Avanti”, volte allo sfruttamento di ogni risorsa, portò ad un
risanamento repentino dell’agricoltura cinese. Inizialmente raggiunse grandi successi, ma la
decisione di puntare a un’ulteriore crescita, portò al deterioramento della risorse rimaste: nel 1960 il
Grande Balzo e la carestia ridussero enormemente il raccolto e milioni di persone morirono; inoltre
l’alleanza con l’URSS iniziò a sfaldarsi.
Nel 1966 Mao lanciò la “Rivoluzione Culturale” in cui venne eliminata la tradizioni, il
confucianesimo e la cultura classica; si chiusero scuole e università; i giovani vennero invitati a
viaggiare gratis per tutta la Cina.
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Trattato di Mutua Sicurezza che incorporava formalmente Taiwan nel perimetro difensivo degli
USA.
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Nel 1996 la Corea entrò nell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico,
passando da paese in via di sviluppo a economia avanzata nonostante i problemi finanziari.
Alla base della scelta di questo libro c’era l’interesse personale di approfondire le mie conoscenze
storiche di tutti i paesi della regione dell’Asia orientale in particolare del Giappone. Inoltre ,
studiando la lingua e la cultura giapponese e avendo già conoscenze della storia classica del
Giappone ritenevo utile e necessario approfondire la storia contemporanea di questo affascinante
paese e dei legami che lo legano alle nazioni limitrofe.
Ritengo che l’autore, seppur brevemente, affronti gli avvenimenti storici più importanti atti a
capire le ragioni degli attuali assetti geo-politici. La scelta di seguire un percorso cronologico,
concentrandosi sugli eventi principali e lo stile semplice e chiaro rendono il libro di facile
comprensione e adatto anche a chi si avvicina alla storia dei paesi dell’Asia orientale per la prima
volta.
Inoltre, ho apprezzato la scelta di non fornire analisi specifiche, spingendo così il lettore ad
approfondire ulteriormente i vari spunti di riflessione offerti dall’autore, affinché si possa creare un
pensiero critico specifico per ogni area di interesse.
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