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La guerra fredda fu un periodo di tensione geopolitica tra gli Stati Uniti e il

blocco occidentale da una parte e l'Unione Sovietica e il cosiddetto blocco


orientale dall'altra, iniziato con il raffreddamento delle relazioni fra gli
alleati occidentali e l'Unione Sovietica, avvenuto nell'immediato post bellico e la
caduta del Muro di Berlino (1989) con la conseguente Dissoluzione dell'Unione
Sovietica (1991) poi. Viene utilizzato l'aggettivo "fredda" poiché non vi furono
combattimenti diretti su larga scala, sebbene si fossero verificati conflitti
indiretti regionali, tuttavia il conflitto si basò soprattutto sulla lotta
ideologica e geopolitica per l'influenza globale delle due superpotenze. A parte lo
sviluppo di un arsenale nucleare e il dispiegamento militare convenzionale, la
lotta per il dominio fu espressa attraverso mezzi indiretti, come la guerra
psicologica, le campagne di propaganda, lo spionaggio, gli embarghi di vasta
portata, la rivalità negli eventi sportivi e la competizione tecnologica come la
corsa allo spazio. Il blocco occidentale era guidato dagli Stati Uniti e da altre
nazioni del Primo Mondo generalmente democrazie liberali, ma anche legate a una
rete di stati spesso autoritari del Terzo Mondo, la maggior parte dei quali erano
ex colonie delle potenze europee. Il blocco orientale era guidato dall'Unione
Sovietica e dal suo Partito Comunista, con forte influenza in tutto il Secondo
Mondo. L'URSS seguiva l'ideologia marxista-leninista, adottava il socialismo reale,
aveva un'economia pianificata e un regime monopartitico autoritario.

La prima fase della guerra fredda iniziò poco dopo la fine della seconda guerra
mondiale quando gli Stati Uniti e i loro alleati dell'Europa occidentale cercarono
di rafforzare i legami reciproci e ricorsero alla politica di contenimento contro
l'influenza sovietica. Ciò avvenne soprattutto attraverso la formazione nel 1949
della NATO, essenzialmente un accordo difensivo, a cui l'URSS replicò con il Patto
di Varsavia nel 1955. Le principali crisi di questo primo ventennio comprendono il
blocco di Berlino, la rivoluzione comunista cinese, la guerra di Corea, la
rivoluzione ungherese del 1956, la crisi di Suez, la crisi di Berlino del 1961 e,
soprattutto la crisi dei missili di Cuba in cui ci si trovò molto vicini al
conflitto nucleare. Dopo la crisi cubana iniziò una nuova fase. Nel 1968 l'URSS
invase la Cecoslovacchia per fermare la Primavera di Praga, mentre gli Stati Uniti
dovettero far fronte a forti contestazioni interne per il loro coinvolgimento nella
guerra del Vietnam. L'affermarsi di un movimento pacifista a livello globale e la
paura di una guerra nucleare spinse, a partire dagli anni 1970, entrambe le parti a
intraprendere un processo di "distensione". Un certo numero di governi marxisti-
leninisti autoproclamati si formarono nella seconda metà degli anni 1970 nei paesi
in via di sviluppo.

La distensione finì con l'invasione sovietica dell'Afghanistan del 1979. Gli anni
successivi furono contraddistinti da un contesto di elevata tensione con gli Stati
Uniti di Ronald Reagan che aumentarono le pressioni diplomatiche, militari ed
economiche sull'Unione Sovietica, in un momento in cui essa soffriva di stagnazione
economica. A partire dalla metà degli anni 1980, il nuovo leader sovietico Michail
Gorbačëv introdusse le riforme liberali note come glasnost ("trasparenza") e
perestrojka ("riorganizzazione"). Contestualmente, nei paesi satelliti dell'Europa
orientale si fecero sempre più forti le istanze per affermare le loro sovranità
nazionali e cambiamenti di regime in senso democratico, Gorbačëv scelse di smettere
di sostenere militarmente i governi comunisti allineati. Nel 1989 la caduta della
cortina di ferro successiva al picnic paneuropeo e un'ondata di rivoluzioni
pacifiche (con l'eccezione della Romania) portò al rovesciamento di quasi tutti i
regimi marxisti-leninisti del blocco orientale. Tutto ciò portò alla dissoluzione
formale dell'Unione Sovietica nel dicembre 1991 e al crollo dei governi comunisti
in gran parte dell'Africa e dell'Asia. La Federazione Russa divenne lo stato
successore dell'Unione Sovietica, mentre tutte le altre repubbliche emersero come
stati post-sovietici completamente indipendenti. Gli Stati Uniti rimasero l'unica
superpotenza mondiale.

La guerra fredda e i suoi eventi hanno lasciato un'eredità significativa, venendo


spesso citati nella cultura popolare, in particolare con temi di spionaggio e
minaccia di guerra nucleare, mentre la storiografia si è ampiamente occupata di
studiarne le cause, le responsabilità e le conseguenze. Secondo alcune
interpretazioni storiografiche, anche i cosiddetti paesi non allineati, specie
quelli a regime repubblicano-democratico e quelli socialisti-comunisti,
risentirono, direttamente e indirettamente, della vicenda con strascichi
geopolitici, tensioni commerciali, colpi di stato, golpi militari, guerre civili e
guerre di rivendicazioni con nazioni confinanti in numerosi stati di Asia, Africa e
Sudamerica.

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