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Fine alternativa della guerra fredda e del mondo

oggi
Prologo
È il 1985, michail Gorbaciov sale al potere in Unione sovietica e
non ha nessuna iniziativa di riforma e mantiene il blocco intatto
e vivo nel terrore. Facciamo un passo avanti e andiamo nel
1988, Gorbaciov muore d’infarto e gli succede Boris Eltsin che
inizia a intraprendere una stagione di riforme e svecchiamento.

Il mondo comunista
La guerra civile cinese
Facendo un salto ad est la repubblica di taiwan si unisce a hong
kong e macao e ottiene il riconoscimento internazionale a
discapito della cina comunista, grazie a ciò inizia una sanguinosa
guerra civile che è vinta dal taiwan grazie ai contingenti NATO
inviati sul fronte, è il 17 ottobre 1989 e le truppe taiwanesi
bombardano Pechino e Hu Jintao si dimette, la storia comunista
cinese volge al termine e il taiwan cambia nome in RC
(Repubblica Cinese); questo gesto spingerà il comunismo
internazionale (fatta eccezione per l’europa) di essere in balia
della guerre civili che hanno sradicato i vari regimi nel mondo.

In Europa il blocco si sgretola


Tornando in Europa nel 1989 notiamo che la jugoslavia inizia una
stagione di riforme democratiche per preservare lo stato
balcanico che lentamente si stava incrinando: L’assemblea
federale fa posto al consiglio jugoslavo, esso è composto da sei
parlamenti differenti più il parlamento del Kosovo che era la
metà degli altri. La RSFJ lasciava posto alla RFJ (Repubblica
Federale Jugoslava). I paesi del patto di varsavia, fatta
eccezione per Romania e Bulgaria, vennero colpiti da azioni
terroristiche sovversive per abolire i regimi, a giugno la
Germania Est si unisce alla Ovest e anche gli altri stati
abbandonano il vecchio sistema, il mese dopo anche Romania e
Bulgaria abbandonano il patto di varsavia che è definitivamente
sciolto lasciando l’URSS abbandonata a se stessa.
La situazione nell’unione
Eltsin non riesce a rinnovare lo stato

Con l’inizio dell’era Eltsin all’ONU viene abolita l’atomica


portando fine all’incessante corsa agli armamenti della Guerra
Fredda, in politica interna Eltsin si ritrova incapace di gestire la
situazione economica e il potere inizia una fase di crollo e
decentramento, nelle repubbliche prendono potere militari,
imprenditori e politici e a dicembre del 1990 La provincia della
transnistria dichiara la sua indipendenza dall'RSS moldava
desiderosa di creare una sua repubblica sovietica indipendente,
ma la rivolta verrà bloccata dai militari che la rendono una
provincia autonoma.
I paesi baltici guardano a ovest
mentre i militari spendono forze in Moldavia le repubbliche
baltiche e la provincia di Kaliningrad decidono di uscire
dall’URSS e fondare dei loro sistemi indipendenti. Iniziò la
lituania e la provincia di kaliningrad che diede vita alla
Repubblica Prussiana, questi due portarono anche Estonia e
Lettonia a diventare indipendenti e l’8 febbraio 1991 decretano
con la Conferenza di Kaunas la nascita del “Patto anti URSS”
che esisterà fino alla caduta definitiva dell’unione.

1991-1997
La pace apparente
Con l’indipendenza baltica Eltsin non reagisce sul territorio per
non creare una scia di indipendenze, inizia un periodo di libero
mercato e semiautonomia tra le repubbliche. Il 27 febbraio il
trattato di Rostov sancisce la semi autonomia delle repubbliche
dell’unione che trasformano lo stato in una “confederazione”.
Lo stesso anno la spia del KGB Vladimir Putin e la sua intera
squadra è vittima di un attentato in bielorussia. In questi anni
Eltsin inizia una serie di decreti e leggi liberali per chiudere la
crisi che si era creata nel 1988, ma lo stato è costellato di
baraccopoli e gente che vive per strada che cova un sentimento
di vendetta. Con l'elezione del soviet supremo dell’unione nel
1995 Dimitri Medvedev (che oltre a far parte del soviet è anche
il capo di un’organizzazione sovversiva anticomunista) diventa
presidente della RSFS Russa e Eltsin è riuscito ad essere
rieletto. Il 17 marzo del 1997 i militari che governavano in
Moldavia con un colpo di stato si staccano dall’Urss e
proclamano la loro repubblica ponendo fine al periodo pacifico.
1997
Inizia il crollo

Con l’indipendenza moldava emerge la 2a crisi Transnistriana ed


iniziano le indipendenze dall’urss. La Transnistria si opponeva
questa volta alla moldavia perché la prima voleva riunificarsi
all’URSS, ma questa volta non c’è nessun intervento esterno e
ciò porta a un estenuante prolungamento della guerra civile.
Dopo la moldavia la georgia e il turkmenistan dichiarano
indipendenza ed entrando nel PAU inizia la loro lotta diretta per
eliminare l’URSS, le dichiarazioni di indipendenza portano lo
stato sovietico ad avere solo 4 repubbliche delle 15 preesistenti,
ma poi nascerà il regno di bielorussia (unica monarchia delle
RSS) e la repubblica ucraina ad ottobre del 1999, quest’ultima
porterà la fine delle rivolte transnistriane e la definitiva unione
alla Moldavia. Dimitri Medvedev il 30 dicembre del 99 porterà a
conclusione il golpe organizzato da inizio mese e creerà il
Governo Provvisorio Russo, il kazakistan il giorno dopo
proclamerà l’indipendenza. Il 1o Gennaio del 2000 Boris Eltsin si
dimette ponendo la definitiva fine all’Urss e alla Guerra Fredda.
Il Post URSS in Europa e nel mondo
alla ricerca di un nuovo ordine
Con la caduta dell’Urss 55 anni di un sistema bipolare vengono
cancellati e gli USA impongono il loro dominio incontrastato sul
mondo come 1a potenza mondiale. L’europa dell’est sotto il
dominio comunista è entrata a far parte della nato (paesi baltici
e prussia compresi) mentre nelle repubbliche post URSS inizia
un periodo di restauro.
La lotta contro le istituzioni

Con la fine dell’URSS la stessa PAU non aveva più senso di


esistere e perciò in una conferenza a Sebastopoli il 2 aprile del
2000 la si trasformò nell’Alleanza Eurasiatica di Cooperazione, i
paesi che ne facevano parte però dovevano lottare contro i
soviet supremi delle repubbliche che erano ancora l’unico
organo parlamentare e governativo dei suddetti stati. La prima
azione diplomatica dell’AEC sarà quindi l’ovvio inserimento nelle
costituzioni degli stati una disposizione transitoria che implica la
coesistenza del soviet supremo e del parlamento nazionale,
questa fu una mossa astuta visto che lo stesso anno ci fu un
referendum verso i membri del soviet supremo che implica
l’entrata di questi ultimi nel parlamento che riportava il “no” al
100%, in questo modo essendo che il parlamento era
riconosciuto come assemblea nazionale tutti i partiti che al
momento lo formavano emanarono una legge che obbligava la
chiusura di ogni organizzazione legata al comunismo e visto che
i soviet rifiutarono di farlo di loro spontanea volontà dal 2001 al
2003 questi ultimi vennero assaltati con le armi e chiusi con la
forza. In questo modo il passato comunista dei paesi dell’est
venne totalmente eliminato e tutti i paesi iniziarono a orientarsi
verso lo sviluppo pacifico.
Il mondo democratico alla
fine della guerra fredda

Il mondo delle democrazie sta vivendo uno sviluppo senza


precedenti, in Italia nel 1976 il regime imperiale fascista crolla e
le elezioni per il governo provvisorio repubblicano riportano al
potere il partito liberale, con le entrate della nato degli ex paesi
fascisti nuove forze militari potevano fronteggiare l’urss.
Facendo un salto all’inizio degli anni 90 notiamo che la Nato si è
espansa oltremodo comprendendo i paesi dell'est comunisti, una
nuova stagione di azioni terroristiche logora il mondo
occidentale e bisogna orientarsi verso una nuova minaccia.
La guerra del mediterraneo
Nel 1994 i paesi mediterranei iniziavano a sviluppare un
sentimento neocoloniale e ricresceva la sete di conquista del
mondo. I paesi arabi minacciano l’uso di armi per fronteggiare la
minaccia europea, ma i continui attacchi terroristici costringono
l’Europa a combattere contro il gigante arabo. I fronti sono
costituiti da Nato e Israele contro la Lega araba, l’Iran e
l’Afghanistan.

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