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Dopo la fine della seconda guerra mondiale, l'Europa era

nuovamente barcollante, viveva di stenti e faticava a rialzarsi da


sola per via del bilancio tragico dei morti. Il passaggio di Hitler fu
fatale nella storia; i soldati americani e sovietici, alleati della fazione
vincitrice, festeggiarono insieme al loro ricongiungimento post-
liberazione (Incontro sull’Elba), ma ai piani alti dei governi c’erano
ben altre intenzioni. Entrambe erano pronte a contendersi la
posizione di potere mondiale, anche se sotto aspetti ed intenzioni
ben distinte. Questo ha portato a un periodo di nervosismo tra le
due potenze, conosciuto come “Guerra Fredda” (1947-1991, caduta
dell’URSS), dato dalle loro forti differenze di modelli della società.
Gli Stati Uniti rappresentavano radici liberali e capitalistiche, mentre
l’Unione Sovietica era l’incarnazione socialista e comunista. Questo
portò alla demonizzazione mediatica dei “concorrenti”, in cui USA e
URSS si sfidavano a colpi di insolenze e denigrazioni. Nell’Unione
Sovietica, perfino il Jazz americano veniva identificato come
maligno, mentre il governo di Stalin veniva adorato in modo simile
alla “gioventù hitleriana”; dal punto di vista politico e sociale, la
guerra ha avuto un impatto profondo sulla società, da cratere
meteoritico; ha portato alla fine del colonialismo europeo, con la
suddivisione di nuovi Stati africani tracciati col righello e alla nascita
di nuovi Stati asiatici (Corea del Nord e Corea del Sud). Inoltre, si
sono affermati solidamente i primi movimenti per i diritti civili e delle
minoranze. Insomma, un mare di novità. Di fatto, la mole massiccia
dei traumi psicologici subiti dalla popolazione mondiale deve aver
sbloccato un po’ l’anima delle chiusure mentali dell’epoca, ma non
dei comunisti, che venivano plagiati mentalmente come da dei
batteri iniettati da un governo poco etico, mortale e manipolatorio.
Parlando oppostamente di qualcosa di positivo, un’operazione
economica da parte degli Stati Uniti è stata una replica del Piano
Marshall, per rialzare l’economia e la stabilità di un’Europa
nuovamente inginocchiata dalle amare conseguenze di un’altra
guerra non necessaria e per contrastare l’avanzata del comunismo.
Non ci furono soltanto movimenti mediatici, manipolatori e
propagandistici, atti all’incontro di tangenti idealistiche desiderate e
premeditate da parte dei governi ai loro popoli, ma anche di puri
colpi bassi da nuovi servizi segreti infiltrati come CIA e KGB. Fu un
periodo di violenze non irrilevanti da ambe le parti. Dall’altra parte
del mondo, in Germania, la nascita della Repubblica Federale
Tedesca (RFT) e della Repubblica Democratica Tedesca (RDT) ha
portato ad una spaccatura della Germania in due, originata da una
Berlino in crisi, divisa occidentalmente e orientalmente, con
suddivisione imposta dall’occupazione dell’URSS ad est e
dall’occupazione americana, francese e inglese ad ovest. La
Germania si trovava in stato di occupazione la quale politica era
gestita esternamente e con due tipologie opposte di governo.
Quando gli occidentali cercarono di introdurre innovazioni
economiche (una nuova moneta) nella zona est della Germania, i
sovietici, nel giugno 1948, bloccarono ogni via d’accesso alla città.
Così gli americani approvvigionarono Berlino con un ponte aereo,
dove venivano lanciati dai velivoli beni primari e di aiuto. Questa
situazione durò un anno, finché l’ovest non si arrese e decise di non
far più fronte al blocco sovietico. In secondo luogo,
successivamente, prese parte una crisi in Asia, provocando la
Guerra di Corea (1959-1953). Al termine della seconda guerra
mondiale, la Corea venne divisa in due parti, dove al Nord vigeva
un regime comunista, mentre la parte Sud rimase alleata degli
americani. Nel 1950 la Corea del Nord attaccò quella del Sud. Gli
americani intervennero, ma si trovarono anche battaglioni cinesi. La
guerra terminò 3 anni dopo, dopo guerre cruente e il rischio di una
nuova guerra dal potenziale bilancio fatale. Nel ’54 morì Stalin e
Nikita Kruscev, sua succeditrice, “scongelò” la guerra fredda e
diede vita alla “destalinizzazione”, denunciando anche i crimini di
Stalin, espressamente riferita alle azioni che coinvolsero l’utilizzo
dei Gulag. Questo portò ad un interfacciarsi più pacifico con gli Stati
Uniti, seppur con svariate tensioni. Due anni dopo, nel ’56, avvenne
una rivolta armata degli ungheresi per liberarsi del dominio
sovietico. Inizialmente fu di un migliaio di studenti, ma presto furono
milioni gli ungheresi alle prese con la propria insurrezione. Durò
poco, meno di un mese. Registrò 3.400 morti (4/5 ungheresi, 1/5
sovietici) e portò alla fuga di un gran numero di ungheresi (250.000)
per trovare un rifugio in occidente. Questa rivoluzione portò ad una
significativa caduta del sostegno alle idee del bolscevismo tra i
cittadini delle nazioni del blocco occidentale. In parole povere,
aveva smosso qualcosa. Nel 1960 venne eletto John. F. Kennedy
che combattè un regime comunista cubano, guidato da Ernesto che
Guevara e Fidel Castro. Castro si avvicinò politicamente all’URSS e
fece installare dai sovietici una base missilistica per poter
procedere ad un attacco nucleare agli Stati Uniti. Una volta venuto
a conoscenza delle intenzioni comuniste, Kennedy ordinò un blocco
navale intorno a Cuba, imponendo all’URSS di ritirare le armi
atomiche. I sovietici procedettero, ma il mondo fu terrorizzato dal
potenziale scoppio di una guerra atomica, viste le tragedie quasi
fresche di Hiroshima e Nagasaki. Nel 1961, venne costruito il muro
di Berlino in una sola notte, per evitare la fuga dei tedeschi dell’est
nelle zone dell’ovest. Questo causò non poche rivolte da parte dei
tedeschi orientali, succubi del malcontento occupazionista
sovietico. Nel 1963 Kennedy venne assassinato, assieme a tutte le
sue buone intenzioni di rappacificazione mondiale. Un’altra guerra
rilevante, nel ’64, fu quella del Vietnam, con bombardamenti
americani ordinati dal presidente Lyndon Johnson contro i vietcong,
le potenze cinesi e quelle sovietiche, tutte insieme
appassionatamente. Tanti altri impatti di origine sociale ebbero il
proprio peso, come la creazione dell'Organizzazione delle Nazioni
Unite, atte ad unificare e tutelare i diritti umani con annesse ulteriori
funzioni politiche. Poi il Patto Atlantico, la CIA, l’FBI che tormentava
i comunisti in America, poi la Nato (North Atlantic Treaty
Organization) che in sintesi era un’alleanza difensiva composta di
stabilimenti degli Stati Uniti in Italia, Francia e Inghilterra. Proprio la
NATO fu causa dei comportamenti comunisti eccessivi dell’URSS.
Nacque tutto dal Patto di Varsavia, voluto dall’URSS. Questi
scompigli portarono alla credenza che, presto o tardi, si sarebbe
giunti ad una nuova guerra, la Terza Guerra Mondiale.
La Guerra Fredda ebbe tre fasi: la prima di “guerra fredda”, la
seconda di distensione (negli anni sessanta e nei primi anni 70) e,
dopo il 1973, una nuova fase di tensione internazionale basata su
strumenti in parte nuovi: armi atomiche ancora più terrificanti di Fat
Man e Little Boy. Per quanto riguarda l'economia, gli anni '50 sono
stati un periodo di crescita economica per gli Stati Uniti e per
l'Europa, con una raggiante espansione del commercio
internazionale e della produzione industriale.

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