Sei sulla pagina 1di 8

12.

La Guerra Fredda
Di cosa parleremo
La Seconda Guerra Mondiale era terminata, ma le tensioni geopolitiche non
finirono.
Stati Uniti e URSS erano le vere potenze vincitrici del conflitto, ma la loro
profonda differenza ideologica provocò una netta contrapposizione tra 2 fronti,
che sarebbe durata per tutto il resto del Novecento, e che avrebbe portato
diverse volte il mondo sull’orlo del baratro.
Timeline
• Luglio 1945: Conferenza di Postdam, primi disallineamenti tra Usa e
URSS;
• 24 Ottobre 1945: nascita dell’ONU;
• 1 Ottobre 1946: conclusione del Processo di Norimberga, condanna
degli alti gerarchi nazisti per crimini di guerra, crimini contro la pace e
crimini contro l’umanità;
• 1946: Conferenza di Parigi; fallimento delle mediazioni, la Germania è
spartita in 2; cala una “cortina di ferro” sull’Europa;
• 2 Giugno 1946: dopo la vittoria del referendum, in Italia è proclamata
la Repubblica;
• 1 Gennaio 1948: entra in vigore la Costituzione italiana;
• 1948: Crisi di Berlino, l’URSS blocca Berlino Ovest; seguono 11 mesi
di ponte aereooccidentale fino alla rimozione del blocco;
• 1949: creazione della NATO, alleanza militare e governativa tra i paesi
del blocco occidentale;
• 1950: guerra di Corea; tensioni tra URSS e Usa che supportano le
rispettive parti; conclusione della guerra in un nulla di fatto;
• 5 Marzo 1953: morte di Stalin, il successore Krusciov cerca un
approccio più moderato;
• 1955: di risposta alla creazione della NATO, il blocco comunista fonda
il Patto di Varsavia;
• 1957: Francia, Italia, Germania federale, Belgio, Paesi Bassi e
Lussemburgo fondano la Comunità Economica Europea (CEE);
• 1961: nasce il movimento dei non allineati, sotto la guida di Egitto,
India e Jugoslavia;
• 1962: Crisi di Cuba, gli americani scoprono basi nucleari sovietiche
sull’isola; grosse tensioni, conclusasi con la rimozione delle testate
nucleari;
• 13 Agosto 1963: costruzione del Muro di Berlino; isolazione tra la
popolazione berlinese;
• 22 Novembre 1963: assassinio del Presidente americano J.F.
Kennedy a Dallas, Texas;
• 1964/73: partecipazione attiva americana alla Guerra del Vietnam;
disfatta statunitense;
• 1969: Colloqui SALT tra Breznev e Nixon, è stabilita la limitazione delle
testate nucleari in dotazione;
• 1986: Reagan e Gorbaciov ratificano l’accordo per il ritiro delle testate
nucleari in Europa;
• 1988: riduzione unilaterale delle truppe sovietiche nei paesi dell’Est;
• 1989: Crollo del Muro di Berlino, fine simbolica della Guerra Fredda;
• 1991: l’URSS e il Patto di Varsavia vengono sciolti.
1. Il Processo di Norimberga
Nel Luglio del 1945, nonostante la guerra fosse ancora aperta col Giappone,
Truman, Churchill e Stalin si riunirono nella Conferenza di Postdam, dove fu
accordato il riconoscimento di territori alla Polonia e all’URSS; durante tale
conferenza non mancarono i primi disaccordi tra americani e sovietici, che
avrebbero portato molto presto ad una pericolosa escalation.
Un mese dopo, l’8 Agosto, tramite l’Accordo di Londra fu ratificata la creazione
di un tribunale militare internazionale volto a giudicare i crimini di cui le
alte cariche naziste (quelle ancora in vita) erano accusate.
Fu deciso di utilizzare il sistema accusatorio anglosassone (diverso dal
sistema inquisitorio continentale, in cui l’inquirente avvia il processo, acquisisce
le prove nelle indagini e il giudice ne emette la sentenza), basato su
un modello dialettico tra accusa (4 Pubblici ministeri, uno per ogni potenza
vincitrice, Francia inclusa) e difesa (avvocati difensori, molto difficili da
reperire).
Era evidente che questa scelta fu giustificata dalla sua minor durata dei
processi e dalla maggior potenza dialettica che i vincitori potevano esercitare;
d’altro canto, andava lanciato un monito, e il processo doveva necessariamente
adottare un alto valore simbolico.
La scelta di Norimberga come città sede del processo non fu casuale: furono
infatti le Leggi di Norimberga una decina di anni prima a dare il via alla
persecuzione contro gli ebrei.
I capi d’accusa
L’art. 6 dello Statuto del tribunale militare di Norimberga prevedeva tre capi
d’accusa:
• crimini di guerra: violazioni delle leggi e degli usi di guerra, assassinii di
civili o di prigionieri, deportazione di popolazione civile, esecuzione di
ostaggi, saccheggi di beni pubblici e privati;
• crimini contro la pace: direzione, preparazione, scatenamento o
prosecuzione di un guerra di aggressione;
• crimini contro l’umanità: sterminio, riduzione in schiavitù,
deportazione, atrocità commesse su larga scala ai danni di civili durante la
guerra e prima
Gli imputati furono 22, tra cui Goring, Hess, Ribbentrop e gli alti vertici di
Gestapo ed SS.
Processo e sentenza
Il processo durò dal 20 Novembre del 1945 al 1 Ottobre del successivo anno;
l’accusa utilizzò le testimonianze dirette dei sopravvissuti ai campi di
concentramento, prove documentali e prove materiali.
Gli imputati si dichiararono non colpevoli: la loro giustificazione fu che ebbero
solamente eseguito ordini superiori; tale difesa non aveva alcuna possibilità di
accoglimento.
Nell’atto della sentenza, le SS e le organizzazioni naziste furono dichiarate
organizzazioni criminali; dei 22 imputati, furono 12 i condannati a morte per
impiccagione, 7 al carcere e 3 assolti.
Goring, pur di evitare la morte per mano della forca, riuscì a togliersi la vita
nella propria cella.
2. Il Dopoguerra
Il mondo era stremato: 50 milioni di morti, le industrie delle maggiori
potenze mondiali erano distrutte, l’agricoltura si ritrovò in ginocchio, e le città
erano state totalmente rase al suolo.
Come se ciò non bastasse, ci si ritrovò in un contesto geopolitico dominato da
Stati Uniti e Unione Sovietica, due superpotenze (economiche e militari) in
totale contrasto ideologico.
L’ONU
Per scongiurare il rischio di un’altra terrificante guerra, il 24 Ottobre
1945 nacque l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, con sede nel
Palazzo di Vetro a New York, di fatto l’erede della Società delle Nazioni.
Lo Statuto Onu divise l’Organizzazione in 3 funzioni principali:
• l’Assemblea Generale tra i Paesi membri, per trattare di risoluzioni non
vincolanti, raccomandazioni e rispetto della libertà dei popoli e
uguaglianza tra le nazioni;
• Il Consiglio di sicurezza, avente 5 membri permanenti con diritto di
veto (USA, URSS, GB, Francia e Cina), per deliberare l’intervento dei
caschi blu (truppe ONU);
• agenzie di solidarietà dell’Onu, come la FAO (alimentazione e agricoltura)
o l’UNESCO (istruzione e cultura).
Il nuovo assetto mondiale
Nel 1946 le potenze vincitrici si riunirono nella Conferenza di Parigi per
creare un nuovo solido equilibrio che avrebbe garantito la pace negli anni a
venire; fu un completo fallimento, soprattutto a causa delle tensioni
ideologiche tra Usa e URSS.
La Germania fu divisa in 2 dagli eserciti; nacquero la Repubblica Federale
Tedesca (Germania Ovest), di stampo democratico, e la Repubblica
Democratica Tedesca (Germania Est), a guida comunista.
Anche Berlino, nonostante fosse in piena Germania Est, fu divisa in 2: Berlino
Est (sotto controllo sovietico) e Berlino Ovest (controllata dagli Alleati).
L’Austria tornò ad essere indipendente, l’Unione sovietica recuperò i territori
persi dopo la Prima Guerra Mondiale, l’Italia perse le colonie e il Giappone
rimase sotto occupazione americana fino al 1951.
La nascita della Repubblica italiana
Dopo la fine della guerra, l’Italia venne inizialmente guidata da un governo di
grande coalizione antifascista e dal premier Ferruccio Parri.
La tensione tra americani e sovietici si riversò però anche nei confini italiani,
creando forti tensioni tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista,
che tuttavia rinunciò alla conquista del potere attraverso la rivoluzione,
scongiurando il rischio di una guerra civile.
Come da accordi (Svolta di Salerno, 1944), venne indetto il 2 Giugno
1946 un referendum popolareper decidere la forma di governo da adottare;
fu il primo voto italiano a suffragio universale.
Con un risultato risicato il modello repubblicano vinse il referendum, e per la
prima volta nella storia l’Italia adottò la Repubblica.
Venne immediatamente eletta l’Assemblea Costituente, un’elitè dei maggiori
intellettuali del paese, di diverse sponde politiche ma uniti nella volontà di dar
vita ad una nuova lieta fase della storia italiana.
Il 1 Gennaio 1948 entrò in vigore la Costituzione italiana, redatta in
accordo tra l’ideologia cattolica, liberaldemocratica e socialista.
Il potere legislativo fu assegnato al Parlamento, votato dal popolo e suddiviso
in 2 camere: Camera dei Deputati e Senato della Repubblica;
il Governo ottenne il potere esecutivo, mentre quello giudiziario fu assegnato
all’indipendente organo del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura).
Inoltre, una nuova figura sostituì simbolicamente il re: il Presidente della
Repubblica, che disponeva di vari poteri, tra cui la nomina del Governo, la
direzione del CSM e della Difesa, e lo scioglimento anticipato delle camere.
A tutela della Costituzione venne inoltre istituita la Corte Costituzionale, con
il compito di supervisionare l’operato del Governo e verificare l’idoneità di
eventuali cambiamenti alla Costituzione.
La Dottrina Truman
Churchill (non più premier) intuì immediatamente le implicazioni che sarebbero
conseguite dalle tensioni tra americani e sovietici, e pronunciò un discorso che
sarebbe passato alla storia: “Da Stettino sul Baltico a Trieste sull’Adriatico, una
cortina di ferro è calata sul continente”.
Stalin, infatti, temeva un’aggressione all’URSS da parte dei paesi capitalisti,
mentre gli Stati Uniti volevano osteggiare con ogni mezzo la diffusione del
comunismo.
Il Presidente Truman sosteneva che i partiti comunisti europei non si
rafforzavano solo per l’aiuto dell’URSS, ma anche a causa della crisi
economica; era quindi necessario appoggiare i partiti anticomunisti e aiutare
l’Europa nella difficile ricostruzione della loro economia.
Nel 1948 venne approvato ed implementato il Piano Marshall: 14 miliardi di
dollari furono destinati ai paesi dell’Europa Occidentale per la ricostruzione.
Gli USA consideravano l’Italia il paese più a forte rischio comunista, per questo
il piano Marshall prevedeva che se la sinistra fosse andata al potere, l’Italia
sarebbe stata esclusa dagli aiuti.
Iniziò a contempo una grande opera di propaganda anticomunista (che tuttavia
non fermò la crescita del PCI e dei sindacati).
Gli effetti furono però immediati: nel 1953 la produzione industriale italiana era
raddoppiata rispetto ai livelli del 1938.
Sul fronte opposto, nel 1947 Andrej Zdanov (ideologo di Stalin) denunciò
l’espansionismo degli USA e affermò la necessaria costituzione di un blocco da
parte dei paesi comunisti; l’URSS impose quindi il sistema comunista agli “stati
satelliti” e creò il COMECON (Consiglio di mutua assistenza economica).
3. L’inizio della Guerra Fredda
Nel giro di pochi anni, si crearono 2 blocchi militari contrapposti:
• nel 1949 USA, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Canada, Norvegia,
Danimarca, Islanda, Portogallo e Italia si unirono nella NATO, un’alleanza
militare a difesa del “mondo libero”;
• nel 1955, di risposta, i paesi comunisti (escluse le nazioni asiatiche, tra
cui la Cina), si unirono in un’altra alleanza militare: il Patto di Varsavia
Il mondo si trovò letteralmente diviso in 2 blocchi contrapposti, quello
Occidentale guidato dagli USA, dotato di un’economia capitalista e di
un’organizzazione politica liberale, e quello comunista, guidato dall’URSS e con
una politica totalitaria e statalista.
Tale contrapposizione prese il nome di Guerra Fredda, questo perché non
sfociò mai in uno scontro armato ma a colpi di diplomazia; la pace era inoltre
garantita dal Principio di mutua distruzione assicurata: un coinvolgimento
militare avrebbe comportato l’utilizzo degli arsenali nucleari da ambo le parti,
con la conseguente devastazione del mondo. Né gli Usa ne l’URSS si presero la
responsabilità di dar via a ciò.
I Paesi non allineati
Dopo la fine della guerra iniziò un radicale processo di decolonizzazione,
soprattutto nei paesi asiatici e africani, i quali ottennero l’indipendenza.
Molti dei neo stati si rifiutarono di aderire alla logica dei due blocchi: nacque un
movimento neutralista internazionale, la cui data di nascita fu attribuibile
alla Conferenza di Bandung (1955), in Indonesia, dove vi parteciparono ben
29 paesi africani e asiatici.
Nel 1961 tali intenzioni furono ratificate per mezzo della fondazione
del movimento dei non allineati, ad opera di Jugoslavia, Egitto e India.
La crisi di Berlino
USA e URSS tentarono fin da subito di estendere le proprie zone di influenza;
l’esplosione di una guerra sarebbe stata sfiorata più volte negli anni a venire.
La prima grave crisi si ebbe nel 1948, quando Berlino, divisa nonostante si
trovasse nella Germania comunista, fu completamente bloccata dai sovietici in
modo da impedirne i rifornimenti, con la speranza che gli occidentali avrebbero
abbandonato la città.
La crisi fu risolta con un gigantesco ponte aereo, che per 11 mesi assistette la
parte occidentale della città; constatato l’insuccesso, i sovietici decisero di
rimuovere il blocco.
La Guerra di Corea
Alla fine della guerra, la Corea era stata divisa in due, lungo la linea del 38°
parallelo: la Corea del Nord, a guida comunista, e la Corea del Sud, filo-
occidentale.
Nel 1950 la Corea del Nord, armata dai Sovietici, aggredì il Sud.
Gli Usa intervennero di pronta risposta, supportando la Corea del Sud dietro
autorizzazione ONU (senza però il delegato URSS).
Dopo 3 anni, la guerra si concluse con un nulla di fatto e con la riaffermazione
del vecchio confine sul 38° parallelo.
La Comunità Europea
Nel frattempo, il piano Marshall fu di grande stimolo per l’Europa, che fu
contemporaneamente spronata dagli USA a convergere in un’unica realtà
politica, garante della pace, della democrazia e della libera circolazione di
merci e capitali (lo sviluppo del commercio internazionale avrebbe inoltre
favorito nettamente l’economia americana e la sua sfera d’influenza).
Il parere dell’élite intellettuale europea fu però di iniziare la convergenza
dall’ambito economico, e non politico.
Nel 1951 venne istituita la CECA (Comunità Europea del Carbone e
dell’Acciaio) che occupò una posizione di coordinamento per le attività
industriali europee; solo 6 anni dopo, nel 1957, Francia, Italia, Germania
federale, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo ratificarono il Trattato di Roma e
formarono la CEE (Comunità Economica Europea), la quale prevedeva la
costituzione di un Mercato Unico Europeo (MEC) per abbattere le tariffe
doganali.
Fu di fatto l’atto che avrebbe dato vita al processo di integrazione europea, che
sarebbe culminato nel 1993 con la ratifica del Trattato di Maastricht, che
sancì la nascita dell’Unione Europea.
4. La Distensione
La Morte di Stalin
Il 5 Marzo 1953 giunse la morte dello storico leader sovietico; il suo
successore Nikita Krusciov dimostrò immediatamente un atteggiamento più
moderato: promosse riforme per modernizzare la società sovietica, cercò un
dialogo costruttivo con gli USA, e volle dimostrare la superiorità sovietica non
militarmente, ma sul piano scientifico-tecnologico e dello sviluppo economico.
Nello stesso anno il repubblicano Dwight David Eisenhower venne eletto
Presidente degli Stati Uniti; anch’egli cercò attivamente un rapporto
collaborativo con l’avversario.
Nel 1955, i 2 leader si incontrarono alla Conferenza di Ginevra, dando il via
a quella che venne chiamata Fase di Distensione.
Nel 1956, al XX Congresso del PCUS Kruscev denunciò i crimini di Stalin: Culto
della personalità, ingiuste condanne di migliaia di comunisti, rottura con Tito, e
l’uccisone di numerosi ebrei; tali accuse furono tuttavia relativamente
approssimative.
La Crisi di Cuba
Nel 1961 John F. Kennedy divenne Presidente Usa e avviò una politica di
stampo progressista:
• aumentò la spesa sociale e quella per la ricerca spaziale (nuova frontiera);
• proseguì la distensione con l’URSS;
• si schierò a difesa dei diritti degli afroamericani.
Tuttavia, nel 1962 una nuova crisi scosse il processo di distensione, e la guerra
si sfiorò nuovamente.
Tre anni prima Fidel Castro aveva preso il potere a Cuba a seguito di una
rivoluzione socialista; a seguito di ciò, gli americani tentarono di rovesciare il
governo cubano mediante uno sbarco sull’isola di esuli cubani addestrati dalla
CIA (Sbarco della Baia dei Porci): l’esito fu fallimentare.
A seguito di ciò, Castro si avvicinò particolarmente all’URSS, che giunse ad
installare basi per missili nucleari sull’isola, a poche decine di km dalla
Florida.
Gli Stati Uniti non poterono tollerare ciò, e nel 1962 venne ordinato un blocco
navale sull’isola.
Dopo una forte tensione tra americani e sovietici, si giunse ad un accordo e
l’URSS smantellò le basi; fu inoltre deciso di comune accordo di bandire gli
esperimenti nucleari nell’atmosfera.
Nonostante questa crisi, Kennedy proseguì nel suo progetto di distensione con
l’URSS, fino a quando, il 22 Novembre 1963, fu tragicamente assassinato a
Dallas, in Texas, durante il corteo presidenziale.
Il 13 Agosto dello stesso anno fu inoltre costruito, in una sola notte, il Muro
di Berlino, per arginare la violenta emigrazione dalla parte Est della città
verso quella Ovest.
Il tentativo di distensione stava per volgere al termine.
5. La Guerra del Vietnam
Come la Corea, anche lo stato del Vietnam venne diviso, all’altezza del 17°
parallelo, in Vietnam del Nord (comunista) e Vietnam del
Sud (democratico).
Il Vietnam del Sud era però in uno stato di guerra civile fin dal 1955, quando
i Vietcong, fronte rivoluzionario filocomunista e sostenuto da Vietnam del
Nord, URSS e Cina, insorse contro il governo filoamericano.
Per paura americana che l’intero Vietnam diventasse comunista, a partire dal
1964 vennero impiegati centinaia di migliaia di uomini ed ingenti risorse
militari.
Il risultato fu fallimentare, e gli americani vennero umiliati;
quasi 60.000 uomini furono uccisi e oltre il doppio furono i feriti.
Gli Usa si ritirarono dal conflitto e nel 1975 l’esercito nordvietnamita conquistò
la capitale Saigon; il Vietnam fu quindi unificato sotto un regime comunista.
6. La Fine della Guerra Fredda
Altre tensioni si furono nei decenni successivi, senza tuttavia sfociare in altre
clamorose crisi.
Al contrario, ci fu un sorprendente dialogo tra le 2 superpotenze:
• 1969, ai Colloqui SALT tra Breznev e Nixon fu stabilito di limitare le
testate nucleari;
• 1986, Reagan e Gorbaciov ratificarono l’accordo per il ritiro delle testate
nucleari in Europa (che mai avvenne);
• 1988, fu concordata la riduzione unilaterale delle truppe sovietiche nei
paesi dell’Est.
Al contempo, l’Unione Sovietica era sempre più in declino; la
violenta instabilità economica dovuta ad un modello puramente statalista e i
moti indipendentisti dei paesi dell’Est rendevano sempre più probabile una
dissoluzione del regime.
Nel 1989, gli abitanti di Berlino abbatterono lo storico muro che separava in 2
la città: tale episodio sancì simbolicamente la fine della Guerra Fredda.
2 anni dopo l’URSS si dissolse, e il Patto di Varsavia venne sciolto.
Da quel momento sarebbe iniziata la convergenza dell’Europa dell’Est nella
Nato e nell’EU, sancendo la dominanza della sfera d’influenza occidentale.

Potrebbero piacerti anche