Sei sulla pagina 1di 20

DALLA FINE DELLA GUERRA ALL’INIZIO DELL’OCCUPAZIONE: il ruolo degli USA

Il Giappone viene di fatto occupato delle potenze alleate, ma gli USA hanno un ruolo di primo piano, dato che erano stati loro gli
artefici degli attacchi atomici che portarono alla resa incondizionata annunciata poi dall’imperatore Hiroito. In questo momento i due
paesi, prima nemici, iniziano a modificare la loro relazione, e ciò culminerà poi con la sigla di una super alleanza tra Washington e
Tokyo. Trattato di sicurezza 1952: inizio rapporto privilegiato tra i due.

Il Giappone firma nel 1936 il patto anticomitern con la Germania e nel 1940 sigla con Italia e
Germania il patto Tripartito. In Giappone si continua a combattere anche dopo che in Europa
finisce nel 1945.
1931: Invasione della Manciuria da parte del Giappone. 1932: Fondazione stato fantoccio del
Manchukuo (Impero della Manciuria) governato da Pu Yi, ultimo imperatore della dinastia Qing
(fondata in Manciuria ed espansasi poi in Cina nel 1600. Questo atto viene denunciato dalla
Società delle Nazioni e questo fa si che nel 1933 il Giappone abbandoni l’organizzazione,
allontanandosi dalla società internazionale per schierarsi a fianco dei totalitarismi europei.
1937: invasione della Cina, nel 39’ inizia la guerra in Europa, anche se a questo punto il
Giappone ha già avviato una serie di conquiste, ecco perché alcuni storici parlano di lunga
guerra dell’Asia* che per alcuni inizia nel 31’, per altri nel 37’. Nel 1941 il Giappone sigla un
patto di neutralità con l’URRS per non pestarsi i piedi. L’URSS verrà meno a questo patto
quando dichiarerà guerra al Giappone (la guerra non si è mai conclusa, perché non c’è mai stato
un accordo tra USA e USSR, dopo l’invasione dell’Ucraina il Giappone si è schierato con la
posizione occidentale, ci sono ancora tensioni). Nel dicembre 1941 avviene l’attacco a Pearl
Harbour, a seguito del quale gli Usa entrano in guerra  guerra del Pacifico.

☞Alcuni storici propongono di vedere la guerra nel pacifico come continuazione della guerra dell’Asia* (dunque, diciamo: Guerra
dell’Asia e del Pacifico) > Progressiva occupazione, sotto forme diverse, di vari paesi asiatici, da parte dell’imperialismo giapponese.

Il 16 luglio 1945 avviene il primo esperimento nucleare USA. Il 26 luglio viene firmata la Dichiarazione di Potsdam: documento
firmato dal Presidente Truman, dal Primo Ministro Winston Churchill e dal Presidente del governo nazionale della Repubblica di
Cina Chiang Kai-shek nel quale si esponevano le condizioni per la resa giapponese, decise nella Conferenza di Potsdam. Il testo della
dichiarazione terminava dicendo che se il Giappone non si fosse arreso sarebbe andato incontro a una "rapida e totale distruzione". Si
trattava di una sorta di ultimatum.
6 agosto: Hiroshima. 8 agosto URSS dichiara guerra al Giappone e invade la Manciuria, precedentemente sollecitato dagli Usa prima
del test nucleare. 9 agosto: Nagasaki. 15 agosto: resa incondizionata del Giappone, l’imperatore informa i propri sudditi per radio.

Dichiarazione di Potsdam > “unconditional surrender” = impossibilità per il paese sconfitto di poter trattare. “The alternative for
Japan is prompt and utter destriction”  allude alla possibilità di usare l’atomica in seguito agli esperimenti USA + Articolo 12:
annuncia l’occupazione, che deve essere terminata dopo un processo di democratizzazione e smilitarizzazione, si auspica la creazione
di una democrazia, anche sotto forma di una monarchia costituzionale guidata dalla dinastia imperiale. Il destino dell’imperatore non
era ancora chiaro al tempo.

Dichiarazione Truman via radio, 9 agosto: i governi inglese, americano e cinese avevano dato una possibilità al Giappone con
l’accordo di Potsdam, il presidente giustifica l’attacco atomico dicendo che il Giappone non aveva voluto scendere a patti. “ The
world will note” > Truman spiega che il primo attacco atomico è stato fatto su una base militare per evitare vittime civili > noi ora
sappiamo che le bombe uccideranno soprattutto i civili. Truman giustifica l’attacco, citando anche l’attacco a Pearl Harbour, che
aveva profondamente sconvolto governo e popolazione USA. L’11 settembre viene spesso accostato a Pearl Harbour. Truman
accenna anche al fatto che continuare la guerra costerebbe la vita a molti giovani americani. Il discorso finisce ricordando la volontà
di pace da parte delle tre potenze, la bomba atomica sembra essere l’unico mezzo per raggiungere questa agognata pace.

Rescritto Imperiale, 15 Agosto: L’imperatore Hiroito parla alla popolazione: Nonostante enormi sacrifici, la situazione bellica non è
stata favorevole al Giappone, non vengono nominati fatti specifici. Una continuazione della guerra rischierebbe di cancellare l’intero
Pease, dunque l’imperatore dice di aver firmato la dichiarazione di Potsdam, per salvare i cittadini giapponesi. A costo di arrivare alla
pace, bisognerà sopportare l’insopportabile dice il sovrano. Non si usa mai il termine “sconfitta” o “resa”, viene fatto riferimento alla
bomba atomica, si presentano i giapponesi come vittime, non più solo come carnefici. Noi oggi li consideriamo vittime infatti. Nel
discorso il nemico non viene nominato direttamente, allusioni indirette, anche per evitare di fomentare proteste anti americane in
vista dell’occupazione.

Il generale Mac Arthur viene nominato Supreme Commander of the Allied Powers, SCAP; sarà lui a sovrintendere l’occupazione. Il 2
settembre il Giappone firma la resa incondizionata a bordo della USS Missouri, nella baia di Tokyo.

Memoria della Guerra: fino al 6 agosto i Giapponesi erano visti come degli aguzzini, dopo la bomba la loro immagine assunse i
contorni di vittime (unicità in quanto nessuno a mai subito qualcosa di simile e nessuno l’ha più subito). Sebbene gli USA siano i
mandanti delle bombe, ancora oggi non sono nominati quando si ricordano Hiroshima o Nagasaki poiché sono, ad oggi, alcuni degli
alleati più importanti del Giappone.

Il 2 settembre del 1945 viene firmata ufficialmente la resa del Giappone.


DALLA CONFERENZA DI POTSDAM ALL’OCCUPAZIONE
Dichiarazione di Potsdam (26 luglio1945)
La Dichiarazione di Potsdam venne firmata dopo la scoperta dell’arma nucleare (motivo per cui c’è il riferimento a "the full
application of our military power […] will mean the inevitable and complete destruction of the Japanese armed forces and just as
inevitably the utter devastation of the Japanese homeland"). Firmata dal primo ministro UK (Churchill), il presidente americano
(Truman) e un rappresentante della Cina (Chiang Kai-shek).
Art. 5 : "Following are our terms. We will not deviate from them. There are no alternatives. We shall brook no delay"
Il tono è quasi di un ultimatum definitivo, che non lascia margini a nessuna negoziazione.
Art. 6: "There must be eliminated far all-time the authority and influence of those who have deceived and misled the people of Japan
into embarking on world conquest, for we insist that a new order of peace, security and justice will be impossible until irresponsible
militarism is driven from the world"

Si concentra su diversi punti a partire dall’individuazione di responsabili che hanno ingannato e fuorviato il popolo giapponese
(assunzione del popolo, non è colpevole di ciò che è accaduto, questo punto verrà enfatizzato da Mac Arthur) conducendo il
Giappone all’espansionismo; dunque, solo eliminando il militarismo irresponsabile (regime giapponese dell’epoca) sarà possibile un
nuovo ordine di pace e giustizia mondiale.
Art. 7 :"Until such a new order is established and until there is convincing proof that Japan’s war-making power is destroyed,
points in Japanese territory to be designated by the Allies shall be occupied to secure the achievement of the basic objectives we are
here setting forth"

Riguardo l’occupazione del territorio, le principali forze alleate si concentreranno a Tokyo, ma ci saranno anche altri punti strategici
per attuare la smilitarizzazione.
Art. 8:"The terms of the Cairo Declaration shall be carried out and Japanese sovereignty shall be limited to the islands of Honshu,
Hokkaido, Kyushu, Shikoku and such minor islands as we determine"

Con riferimento alla Conferenza del Cairo, alla quale avevo partecipato i tre paesi che firmarono la Dichiarazione (Roosevelt muore
prima della firma della dichiarazione), si ribadisce la sovranità del Giappone sulle grandi 4 isole ( Honshu, Hokkaido, Kyushu,
Shikoku) e altre isole minori, togliendo al Giappone tutti i territori conquistati durante l’espansione.

→ Tranne l’isola di Okinawa: fu occupata esclusivamente dagli Stati Uniti (sbarco che contò più uomini di quello in Normandia) e
restò tate dal 1945 (prima della caduta del Giappone) al 1972 (20 anni in più rispetto alla fine dell’occupazione che terminò nella
primavera del 1952). Rappresenta un punto fondamentale per le relazioni tra Tokyo e Washington.

Art. 10: "We do not intend that the Japanese shall "be enslaved as a race or destroyed as a nation, "but stern justice shall "be mated
o\it to all war criminals, including those who have visited cruelties upon our prisoners. The Japanese Government shall remove all
obstacles to the revival and strengthening of democratic tendencies among the Japanese people. Freedom of speech, of religion,
and of thought, as well as respect for the fundamental human rights, shall be established"

Prefigura già l’avvio del Processo di Tokyo nel 1946, imitazione del Processo di Norimberga, ai colpevoli e c’è un accenno ai
prigionieri di guerra, dato che furono molto spesso sottoposti a violenze che violavano le norme internazionali sulla loro tutela
(deciso il loro rilascio).

Si parla del governo giapponese e di come il paese dovesse democratizzarsi, non riconoscendo che c’erano già state tendenze simili e
sostenendo che il sistema doveva essere creato ex novo. → riferimento alle libertà personali (parola, religione e pensiero) in quanto
nel 1925 le limitazioni imposte fino a quel momento assunsero la forma di una vera e propria legge contro i "crimini di pensiero" (es.
se a favore di dottrine anarchiche) che prevedeva la pena di morte.
Art. 11: "Japan shall be permitted to maintain such industries as will sustain her economy and permit the exaction of just
reparations in kind, but not those which would enable her to re-arm for war. To this end, access to, as distinguished from control of,
raw materials shall be permitted. Eventual Japanese participation in world trade relations shall be permitted"
Prevedeva il mantenimento delle industrie nella propria economia, ad eccezione di quelle che potrebbero favorire un riarmo =
controllo su settori dell’industria pesante (con permesso di accesso a materie prime, ma non controllo diretto).
Art. 12: "The occupying forces of the Allies shall be withdrawn from Japan as soon as these objectives have been accomplished and
there has been established in accordance with the freely expressed will of the Japanese people a peacefully inclined and responsible
government"

Stabiliva le condizioni che avrebbero potuto mettere fine all’occupazione = una volta raggiunti gli obiettivi della Dichiarazione, come
un governo stabile e pacifico, e un popolo che potesse esprimersi liberamente.

Occupazione statunitense o occupazione Alleata? lo SCAP (o General Headquarters, GHQ) dal 1945 fino al 1952
Tutte e due le definizioni possono essere corrette, sono punti di vista diversi
Generalmente si definisce "occupazione delle potenze alleate", tanto che venne istituito un organismo che aveva il compito di gestire
l’amministrazione in Giappone: Supreme Commander of the Allied Powers (SCAP). Dunque, formalmente si trattava di
un’occupazione alleata, anche se di fatto la gestione dello SCAP fu in mani statunitensi, tanto che lo stesso Generale MacArthur
venne nominato a capo dello SCAP dal presidente Truman (al quale MacArthur riferiva direttamente) e non da un organo
internazionale.

L’occupazione fu cogestita dai vari alleati, al contrario delle zone di giurisdizione in cui venne suddivisa la Germania, ma venne
riconosciuto un primato agli USA (coloro che avevano indotto il Giappone alla resa, ma anche coloro che vennero direttamente
colpiti dal paese, Pearl Harbor).

Dal 2 settembre alla fine del 1945 sbarcano in Giappone circa 350.000 unità delle forze di occupazione: la maggior parte erano
militari, ma c’era bisogno anche di esperti civili, come educatori e traduttori per ovviare a problemi linguistico-culturale.
Truman nomina Mac Arthur Comandante dello SCAP, e gli affida la supervisione dell’occupazione.

Allo SCAP vennero affiancati anche altri due organismi con potere nettamente minore: la Commissione per l’Estremo Oriente
(FEC), composta da rappresentati di varie nazioni, con il ruolo di vigilare sui programmi di demilitarizzazione e democratizzazione,
potere di vigilanza, il programma veniva definito da Washington, e il Consiglio Alleato per il Giappone, un organo consultivo
voluto da URSS, ma che non aveva alcun potere decisionale (al suo interno erano presenti URSS, USA, Cina e Paesi del
Commonwealth). Il vero cuore del potere di occupazione era lo SCAP.

Il termine SCAP veniva utilizzato dalle forze alleate, mentre in Giappone si usa GHQ, General Headquarters, a indicare il quartier
generale dello SCAP a Tokyo (sorgeva su una strada che si affacciava su un fossato vicino al palazzo imperiale = anche da un punto
di vista visivo sembrava voler controllare l’imperatore). Lo SCAP dettava le direttive al governo giapponese, che non venne abolito.
Lo SCAP non governava direttamente, ma attraverso governo e burocrazia giapponese, MacArthur realizzò che la macchina
burocratica giapponese era necessaria per far funzionare il paese; perciò, non venne dismessa (linea di continuità tra pre e post-
guerra, componente conservatrice del sistema giapponese). Inoltre era molto difficile per gli americani comunicare con i giapponesi.
La burocrazia era di nomina imperiale, e quindi direttamente legata all’imperatore, forte continuità con il regime bellico.
L’occupazione è in sostanza “un affare americano”.
➣Generale MacArthur: l’uomo al comando, aveva dei poteri molto estesi, venne anche chiamato l’Imperatore del Giappone, era una
figura molto popolare in Giappone poiché esercitò un grande potere sul territorio, grazie alla posizione che ebbe → William Simund
(consigliere politico di MacArthur) "Nella storia degli Stati Uniti d’America, non vi era mai stato un potere così esteso nelle mani di
un singolo individuo". Molti giapponesi lo vedevano come punto di riferimento, gli inviano lettere sui temi più disparati.

La battaglia di Okinawa (12 settembre 2022> elezioni ad Okinawa, ancora oggi ospita la maggior parte delle basi militari )
La battaglia di Okinawa comincia con lo sbarco dei marines sull’isola e dura dal 1° aprile e al 22 giugno del 1945 (100 giorni), con la
perdita di almeno ⅓ della popolazione della provincia (battaglia molto cruenta e sanguinosa con le forze americane che avanzavano
con i lanciafiamme, incendiando i villaggi in quanto la popolazione civile e i soldati si nascondeva spesso nelle grotte esistenti pur di
scappare). Fu dispiegata una forza superiore a quella usata per lo sbarco in Normandia.
Il 22 giugno 1945, dopo mesi di combattimento, le forze Giapponesi si arresero con il suicidio del genarle di istanza nella provincia,
lasciando un territorio colpito da moltissimi lutti, mentre gli USA sottoposero Okinawa a un’occupazione condotta separatamente
rispetto a quella che interessò il resto del paese e che continuò ben oltre il termine della Dichiarazione di Potsdam (1972 vs 1952).
Gli americani avevano un grande lavoro da fare, non solo smilitarizzazione e democratizzazione, ma anche tenere assieme un paese
distrutto socialmente ed economicamente. Anche l’opinione pubblica giapponese era all’inizio un ostacolo, dato che all’inizio del
conflitto si erano resi noti per gesti efferati come quelli condotti dai kamikaze. In realtà i casi boicottaggio contro gli occupanti
furono molto rari.
Dopo il 15 agosto, in Giappone, alcune voci allarmate iniziarono a circolare riguardo ad una possibile ferocia da parte degli
statunitensi. I militari USA dal canto loro erano stati avvertiti di mantenere una certa distanza dalla popolazione civile.
Retorica Usa  Il 2 settembre ’45, MacArthur nel discorso fatto il giorno della firma della resa sulla corazzata, condusse una
retorica sul mito di fondazione del "New Japan", nel quale la popolazione appariva come schiavizzata e gli statunitensi assumevano il
ruolo di liberatori ("to see the Japanese people liberated from the condition of slavery") e ribadì che "Today, freedom is on the
offensive, democracy is on the march. Today, in Asia as well as in Europe, unshackled peoples are tasting the full sweetness of
liberty, the relief from fear". Americani = occupatori ma anche liberatori del popolo, che appare come vittima di una condizione di
schiavitù. Parole molto rassicuranti nei confronti della popolazione giapponese. Ruolo USA nel favorire la transizione da guerra a
democrazia.

Gli Americani si impegnano a promuovere libertà e democrazia, fondare un 'nuovo' Giappone, fondato sui principi della
democrazia e della pace, gli Usa si presentavano come i principali artefici di questa transizione (applicate anche in Afghanistan nei
2000s). C’era anche l’idea che fosse possibile esportare questo esperimento, anche perché ebbe effettivamente molto successo.

Posizione Giapponese , Japan’s American Interlude by Kawai Kazuo, storico giapponese: "Non si può insegnare la democrazia un
popolo che muore di fame" = guerra aveva esaurito e portato allo stremo il paese che aveva contato in una guerra lampo dopo
l’attacco di Pearl Harbor (Giappone sotto attacco di bombardamenti che rase al suolo numerose città o aree).
Punti chiave e fatti innegabili:
Lo SCAP governò in maniera autoritaria: censura (sui testi classici e sulle nuove pubblicazioni o sui giornali), agì per tramite di una
leadership politica e burocratica giapponese spesso compromessa con il passato regime.
Per ragioni di carattere linguistico-culturale, gli statunitensi non intaccarono più di tanto il mondo politico, burocratico e anche
finanziario (zaibatsu) in quanto utili nell’opera di democratizzazione > linea di continuità.
L’imperatore del Giappone, seppur ridimensionato come capo militare e politico, non venne portato al processo di Tokyo
(individualmente) e l’intera istituzione imperiale non venne abolita, nonostante l’imperatore fosse al trono dal 1926 → MacArthur
non espresse mai alcun giudizio o opinione sulla sua figura. Questa fu una svolta inaspettata, data anche la dichiarazione di Potsdam.
In Giappone non ci furono molti contestatori perché ci fu una forte opera di coercizione individuale.
John Dower, storico, fu critico verso l’occupazione, affermando che non poteva esistere una democrazia prodotta dall’alto e
concepita da un’autorità occupante, in cui fosse applicata la censura (= carattere contraddittorio) → come democratizzare un paese
sotto regime di occupazione? Dunque, senza libertà?
15Agosto 1945: svolta storica? La data ha numerosi significati:

- La fine della guerra, che termina tuttavia con una sconfitta


- Ritorno alla pace, dopo anni di battaglia, numerose vittime (3.5 milioni, senza contare le due bombe atomiche) e situazione
economica precaria (fame).
- L’inizio dell’occupazione, con il Giappone che passa da occupatore (Taiwan, Manchuria 1931 o Corea) a occupato.
- Dal punto di vista statunitense, il 15 agosto rappresenta un punto di svolta: dal "vecchio" Giappone (feudale, militaristico,
totalitario) alla nascita di un "nuovo Giappone" democratico. Retorica USA
- Per la popolazione, questa liberazione rappresentava una situazione abbastanza contrastante, il loro futuro appare incerto.
→ Per i giapponesi il termine della guerra rappresentò il termine delle sofferenze, ma allo stesso tempo una sconfitta e
un’umiliazione, una vergogna che ledeva l’orgoglio nazionale. Questi supposed portatori di democrazia erano conquistatori bianchi e
stranieri, incutevano paura, c’era molta incertezza riguardo al futuro. Inoltre, si inizia a porsi il quesito sulla libertà, è possibile
definirsi tali se si è occupati? (nemici che diventano liberatori)
→ Problema razziale: fino al 1945 era ancora presente il problema delle razze (asiatici percepiti come "gialli" → percezione che
venne adottata anche dai paesi interessati come elemento di unione e riconoscimento).
Fase di sentimenti contrastanti e contraddittori in quanto essere occupato implicava la liberazione, ma allo stesso tempo
rappresentava una vergogna nazionale per non aver contribuito a questa liberazione del paese. È un momento che i giapponesi non
amano ricordare.
Es. > Introduzione a libro dedicato a occupazione statunitense di Matsumaru Ken’ichi:
"La mia prima esperienza del Giappone occupato non è una parola ma una scena reale. Perché nella casa accanto alla nostra viveva una donna
single (= che si prostituiva per i soldati statunitensi). La mattina, quando uscivo per andare a scuola, c’era sempre una jeep parcheggiata lì davanti.
Ero piccolo e non capivo il reale significato di tutto ciò, ma ogni volta provavo la voglia di prendere a calci le ruote delle jeep. Credo che questo fu
la mia prima percezione di un sentimento nazionalista contro gli occupanti". > Narra del primo incontro con l’occupazione statunitense.

MODALITA DELL’OCCUPAZIONE: Lo SCAP agisce tramite organismi locali, per evidenti problemi linguistici > elemento di
continuità
Il 4 ottobre 1945, a un mese dall’inizio dell’occupazione, gli alleati cominciano a emanare le prime direttive con le quali vennero
abolite tutte le leggi e istituzioni che gli occupanti ritennero essere un "ostacolo all’opera di democratizzazione" e per fare ciò
usufruirono dell’Alta Polizia Speciale (Tokubetsu Koto Keisatsu o Tokko) che invece non venne abolita, un organismo che incuteva
paura tra i cittadini. ("quando si dice tokko, anche un bimbo, che piange, tace")

La propaganda giapponese pre-bellica descriveva gli alleati come dei diavoli che avrebbero distrutto il paese, derubando il popolo =
stravolse la realtà. Gli americani dal canto loro conservavano dei giapponesi l’immagine di un popolo che era pronto a usare
kamikaze per colpirli.

Continuità e/o rottura?


Il 17 agosto 1945, il principe imperiale Higashikuni venne nominato primo ministro (sostituito a settembre da Kijūrō Shidehara,
ministro degli esteri fino agli anni 30’, che aveva sempre favorito relazioni diplomatiche fino al 1932 prima di essere destituito.
Alla firma della resa, avvenuta il 2 settembre 1945, erano presenti tutti i maggiori personaggi politici Giapponesi, nonché il generale
MacArthur. I principi racchiusi nella Dichiarazione di Potsdam e nel Trattato di Resa, vennero successivamente messi in atto durante
l’occupazione a guida statunitense.

Firma della resa, 2 settembre 1945: "The authority of the Emperor and the Japanese Government to rule the state shall be
subjected to the "Supreme Commander for the Allied Power" who will take such steps as he deems proper to effectuate these terms of
surrender".

20 settembre: missiva al GHQ di MacArthur attraverso il consigliere dell’imperatore (fa da tramite) in cui "l’imperatore spera che il
generale goda di buona salute e che il Giappone intende portare avanti i termini della dichiarazione di Potsdam" = collaborazione da
parte dell’imperatore, l’imperatore non si oppone all’occupazione. Il 27 settembre avviene il primo incontro, fotografia molto
dibattuta.
L’imperatore del Giappone
Nella Dichiarazione di Potsdam non si fa mai riferimento all’imperatore, forse dovuto al fatto che neppure gli alleati avevano
previsto cosa dovesse succede alla sua figura e alle istituzioni imperiali. Ma se il popolo era stato ingannato dalla leadership giapponese,
allora anche l’imperatore avrebbe dovuto essere incluso (?) molto dibattito
La Nuova Zelanda dichiarò "there should be no soft peace, the Emperor should be tried as a war criminal", sottolineando
l’implicazione dell’imperatore nelle decisioni di guerra e la sua colpevolezza.

L’atteggiamento di MacArthur fu invece considerato "soft” nei confronti dell’Imperatore, per questo fu criticato.

Nota che la famiglia reale al giorno d’oggi non ha diritti, passaporto, ma vive in uno spazio-tempo alla mercé del governo.
Il 26 gennaio 1946, MacArthur dichiarò in un telegramma a Eisenhower: "His (Emperor’s) indictment will unquestionably cause a
tremendous convulsion among the Japanese people, the repercussion of which cannot be overestimated. He is a symbol that unify
all the Japanese people and by destroying him, the nation will fall, and a million troops would be necessary to hold the country".

Nello stesso periodo si stava organizzando il Tribunale di Tokyo, nel quale vennero processati tutti gli accusati dei crimini di guerra
e dunque, il telegramma è una chiara volontà di MacArthur di escludere l’imperatore da tale processo, troppo rischioso.
Hirohito, Imperatore Showa, rimase in carica, con numerosi cambiamenti e solo come figura rappresentativa, dal 1926 al 1989:
diventò il simbolo del Giappone democratico e pacifista del dopoguerra. All’indomani della sua morte riemergono una serie di
critiche al suo operato e all’operato degli USA, che furono i primi a voler mantenere la carica dell’Imperatore e a non volerlo
includere nel processo di Tokyo.
Approfondimento: analogie tra fascismo e totalitarismo Giapponese? Compararli riduce al minimo le caratteristiche che entrambi i
regimi hanno, generalizzano sui punti di comunanza. Il Giappone presente una forte unità sociale, in cui l’individuo viene meno,
motivo per cui in tutto vennero condannati per espressione di parola solo 4 persone (una persona non ha solo responsabilità su se
stessa, ma anche sulla comunità che ha alle spalle, dunque se accusata mette in crisi l’intero gruppo sociale).

IL GIAPPONE OCCUPATO: DALLE RIFORME POLITICHE AL PROCESSO DI TOKYO


• Tra la resa e il 1946: riforme politiche e nuova costituzione (1947)
• 1946: processo di Tokyo (concluso nell’autunno 1948)
Prima e dopo l’inversione di rotta (= sostanziale modifica delle priorità dell’amministrazione dello SCAP, dovuta ai
mutamenti nello scenario internazionale)
Le riforme che si attuarono tra gli anni 1945-46 precedettero la così detta un’inversione di rotta, che suddivide il periodo di
occupazione in due fasi distinte
1. Fase 1: nello spirito di Potsdam, in cui gli alleati ebbero come obiettivo smilitarizzare e democratizzare il Giappone con le
riforme messe in atto (riforme politiche, riforme su asset economico, riforme sociali).
• Riforme economico ha come obiettivo lo smantellamento degli zaibatsu (= gruppi economici-finanziari con diverse aree di
monopolio nell’industria e che avevano beneficiato dell’imperialismo (es. controllo in Manchuria) = soggetti da smantellare
perché hanno partecipato alla realizzazione del Giappone imperiale, dunque anche nella guerra).
2. Fase 2: tra il 1947 e 1948, l’inizio della guerra fredda tra USA e URSS portò le forze statunitensi a mutare le proprie priorità in
Giappone, dove si cominciavano già a delineare alcune influenze comuniste.
• Cina di Mao aveva già iniziato a mutare assetto (guerra civile tra comunisti di Mao e socialisti di Chiang Kai-shek), diventando
ufficialmente "Repubblica Popolare Comunista" nel 1949.
• Giapponesi = abili a paventare avanzata filosovietica nel paese con l’obiettivo di poter acquisire maggiori libertà e concessioni
da parte degli occupanti (in prospettiva di un accordo di pace).
Con l’inversione di rotta i giapponesi iniziano a diventare alleati degli USA dopo il 52, inversione è un mutamento delle
priorità di Washington nella regione.
Prime misure degli occupanti (FASE 1)
I primi interventi degli alleati in Giappone furono di abolizione, nello specifico di tutti quei fattori che si credevano partecipi
dell’espansione imperialista giapponese: ministeri della Guerra, della Marina, degli approvvigionamenti militari e degli Interni, ma
anche l’istruzione.
• Legge contro la libertà di stampa ed espressione portò la mutazione dei testi scolastici storici (= rappresentano la memoria
collettiva) e geografici (in seguito all’espansione), oltre che l’etica confuciana e scintoista (es. venerazione dell’imperatore o
Giappone come terra creata dagli dèi).
• Iniziale sospensione corsi scolastici, Il settore scolastico fu uno dei maggiori luoghi di indottrinamento in materie imperialistiche,
tanto che gli alleati dichiararono illegali i testi di storia, geografia e etica (in cui si faceva propaganda sciovinista del passato
regime) e per i primi tempi si fu obbligati a cancellare e saltare i paragrafi/capitoli incriminati.
Tra altri interventi del 1945, ci furono vere e proprie epurazioni di quanti avevano contribuito e sostenuto il passato regime, reputati
come collaboratori del regime bellico, ( circa 200.000 persone, 90% appartenenti all’apparato militare > indica che la popolazione
venne considerata vittima del regime + servivano i burocrati del precedente regime per far funzionare l’occupazione), ma allo stesso
tempo si liberarono tutti i prigionieri politici (all’incirca una decina), che erano stati fermati per aver promosso o sostenuto un’idea
diversa (legge per il 'mantenimento dell’ordine pubblico' varata nel 1925). Un’ulteriore abrogazione riguardò il divieto che vigeva
sulla libertà di creare partiti politici e gruppi di sindacati, potevano nuovamente tornare in attività.
→ Nonostante ciò, il governo giapponese oppose numerose resistenze nell’ attuare le direttive dello SCAP.
1946
Il 1° gennaio 1946, l’imperatore Hirohito accetta di avere un atteggiamento collaborativo con le forse di occupazione, rinunciò alla
propria divinità (riconducibile allo scintoismo secondo cui la dinastia era ricondotta alla divinità solare "Amateratsu"), dichiarandosi
"umano" e in seguito cominciò il "tour imperiale" con il quale viaggiò e visitò 46 province tra il 1946-1947, tranne Okinawa, per
convincere gli alleati della grande popolarità di cui l’imperatore godeva.
• Mostrò quanto il popolo fosse legato alla figura imperiale: impedì che l'imperatore fosse deposto (e condotto al processo di Tokyo)
e che l’istituzione imperiale non fosse dismessa.
• Tour imperiale dimostra che l’istituzione (imperatore) che era capace di modernizzarsi e democratizzarsi (= vicina e riconosciuta
dal popolo).
• Tradizione impediva di guardare in viso l’imperatore → tour dimostra la sua umanità.
Nella primavera dello stesso anno, si aprì ufficialmente il Tribunale Militare Internazionale per l’Estremo Oriente, istituito dagli
Alleati e comunemente conosciuto come "Tribunale di Tokyo" (era stato annunciato e previsto dalla Dichiarazione di Potsdam).
• Forte influenza statunitense sulla decisione dei giudici (MacArthur).
Sempre nel 1946 venne approvata la nuova Costituzione del Giappone (entra in vigore nel 1947). McArthur aveva incaricato una
commissione Giapponese con lo scopo di redigere una bozza della nuova costituzione, commissione Matsumoto.
• Co. Mat. = no costituzione ex novo, ma modificare costituzione 1889 precedente con una serie di emendamenti (continuità).
Nel momento in cui la bozza Matsumoto venne inviata e sottoposta all’attenzione del generale McArthur, (febbraio 1946)
quest’ultimo la rifiutò in quanto non rispecchiava i valori di democrazia richiesti. L’incarico venne affidato a un team (americana).
→ Costituzione ancor oggi criticata per le modalità con cui è stata redatta
• Commissione includeva una giovane donna statunitense (Beate Gordon Sirota) che aveva vissuto per un breve periodo in
Giappone e che venne inserita nella commissione in seguito alla sua conoscenza linguistica, culturale e ai pregressi giuridici.
Compito di redige articoli sui diritti della donna e sull’uguaglianza tra i sessi.
Il 13 febbraio del ’46 venne proposta la bozza al governo e il 6 marzo vennero resi noti i punti più salienti. Il governo Giapponese
replicò alla nuova costituzione facendo alcune richieste, come l’inserimento di un sistema bicamerale, (bicameralismo era una
proposta giapponese) già esistente sulla base della Costituzione Meji, che venne accettato. Il 3 maggio del 1947 la Costituzione
Giapponese entrò in vigore, approvato dalla Dieta.
Testo "La costituzione del Giappone, progetto 1946": "Il progetto della nuova Costituzione Giapponese è stato pubblicato nel
mese di marzo 1946. Imposta dal profondo rivolgimento degli spiriti che la disfatta ha indotto in tutto il popolo, e voluta dal Coman -
dante Supremo, gen. Mac Arthur, la nuova Costituzione condurrà il Giappone sulla strada della operante democrazia che oramai
quasi tutti i popoli percorrono, o cominciano a percorrere. Non risulta al momento della stampa di questo volume, che il progetto
sia stato approvato dalla Dieta. Sembra d’al tra parte, che esso sarà, sottoposto a referendum popolare. Il progetto, è stato redatto
in esecuzione di un rescritto dell’Imperatore ordinante la redazione di una nuova Costi tuzione. Il gen. Mac Arthur, da parte sua,
faceva alla stampa una apposita dichiarazione.
La seguente è traduzione integrale del testo in lingua inglese diffuso dall’U.S.I.S. (United States Information Service)"
• Non c’è riferimento alla approvazione poiché scritto dopo il 13 febbraio ’46.
• Traduzione integrale del testo in inglese è stata fatta dal Servizio di Informazione degli Statu Uniti (riporta il punto di vista
americano).
Rescritto dell’imperatore: "In conseguenza della accettazione da noi fatta della Dichiarazione di Potsdam, secondo la quale la
forma definitiva del Governo Giapponese deve essere stabilita dalla volontà, liberamente manifestata, del popolo Giapponese, io
sono pienamente compreso della forte coscienza di giustizia della nostra nazione, della sua aspirazione a condurre una vita pacifica
e a diffondere la luce della cultura, nonché del suo fermo proponimento di rinunciare alla guerra e di promuovere l’amicizia con
tutti i paesi del mondo. E’ quindi mio desiderio che la Costituzione del nostro Impero sia radicalmente riveduta in base alla volontà
di tutto il popolo e al principio del rispetto dei diritti umani fondamentali. Ordino quindi con la presente che le autorità competenti
del mio Governo compiano secondo il mio desiderio i loro sforzi maggiori per il conseguimento di questo fine."
• Imprecisioni di traduzione: "io sono", invece di "noi siamo" (plurale maiestatis) = mostra che traduzione non è stata fatta da
Giapponesi.
• Evidente la dimostrazione dell’appoggio dell’imperatore allo SCAP, tanto che incita il giorno a accettare la radicale revisione della
costituzione.
• Discussione sulla costituzione: legiferata sulla base della Costituzione Meji o scritta ex novo?
• Forse scritto con un secondo fine: evitare il processo di Tokyo in quanto l’imperatore poteva dimostrarsi utile
Dichiarazione del Generale MacArthur: "È con un senso di profonda soddisfazione che posso oggi annunciare la decisione
dell’Imperatore e del Governo del Giappone di sottoporre al popolo Giapponese una Costituzione nuova e illuminata, che ha la mia
piena approvazione. Questo testo è stato redatto dopo accurate ricerche e frequenti colloqui fra membri del Governo Giapponese e
questo Quartier Generale, secondo le mie direttive iniziali. Dichiarata con sue stesse parole legge suprema del Giappone, la
Costituzione pone la sovranità interamente nelle mani del popolo. Essa instaurerà l’autorità governativa, investendo del potere
predominante una legislatura elettiva, rappresentante del popolo, ma con un freno adeguato, al suo potere nonché ai poteri
esecutivo e giudiziario, per garantire che nessuno di essi diventi autocratico o arbitrario nell’amministrazione degli affari dello
Stato. Tale Costituzione lascia il trono senza autorità di governo e senza proprietà di stato, soggetto alla volontà del popolo,
simbolo dell’unità del popolo. Dà e garantisce al popolo le libertà umane fondamentali, corrispondenti al massimo livello del
pensiero illuminato. Spezza per sempre le catene del feudalesimo e vi sostituisce la dignità umana risollevata sotto la protezione
della sovranità popolare. Corrisponde dal principio alla fine alla più progredita concezione dei rapporti umani, è uno strumento
attivante (testualmente: electric) che contempera con realismo le diverse e divergenti filosofie politiche che uomini intellettualmente
onesti sostengono. La più importante delle sue disposizioni è quella che, abolendo la guerra come diritto sovrano della nazione, ri-
nuncia per sempre alla minaccia e all’uso della forza quale mezzo per risolvere le controversie con le altre nazioni, e vieta per
l’avvenire qualunque autorizzazione a costituire forze armate di terra, mare ed aria, od altro potenziale bellico, o l’esercizio da
parte dello Stato del diritto di belligeranza. Con questo impegno il Giappone rinuncia a diritti inerenti alla propria sovranità e
rende la sua futura sicurezza, la sua stessa sopravvivenza, soggette alla buona fede e al sentimento di giustizia dei popoli del mondo
amanti della pace. Con questa Costituzione, una nazione, riconoscendo la futilità della guerra quale arbitra delle decisioni
internazionali, segna una nuova strada, orientata verso la fede nella giustizia, la tolleranza e la comprensione del l’umanità. Il
popolo Giapponese in questo modo volge risolutamente le spalle al misticismo e all’irrealtà del passato, e guarda in faccia, invece,
un avvenire di realismo, con nuova fede e nuova speranza"
• Anticipa il contenuto nella costituzione postbellica, in cui l’imperatore non è più sovrano ma rappresenta il simbolo dell’unità del
popolo Giapponese, a cui appartiene la sovranità (prima dell’imperatore).
• Separazione tra i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario e garanzia che non superino i limiti dei loro campi di attuazione.
• Le due camere avevano valore elettivo: la camera alta, sostanzialmente composta da aristocratici nominati dall’imperatore, e la
camera bassa, che comprendeva solo i cittadini che superavano un certo livello di tassazione annua.
• Separazione tra stato e chiesa: nella vecchia costituzione Meji, le religioni erano svincolate dal governo, ma lo scintoismo era
esulato in quanto definito una non-religione. La nuova costituzione sancì la separazione, sebbene il legame tra stato e religione
spesso riemerge durante l’insediamento del sovrano (es. insediamento 1989, Akihito) attraverso riti, pratiche e cerimonie.
• Introdotti diritti e libertà individuali (come non discriminazione di razza, sesso, genere o credo religioso e diritti femminili, unici
che trovarono numerose resistenze nella loro attuazione).
• Mira a dare una piena legittimità alla nuova costituzione, vista come frutto di collaborazione ma lo stesso criticata
La costituzione post bellica
Imperatore simbolo dell’unità nazionale
Sovranità popolare: la famiglia imperiale deve aspettare l’approvazione del parlamento per le proprie azioni
Netta separazione del potere legislativo, esecutivo e giudiziario
Parlamento: istituzione delle due camere elettive (prima la camera alta era eletta dall’imperatore)
Separazione tra stato e religione
Diritti e libertà individuali
La costituzione post bellica afferma il diritto sacro della sovranità del popolo: "il governo è un diritto sacro del popolo, la sua
autorità deriva dal popolo, i suoi poteri sono esercitati dai rappresentati del popolo e i suoi benefici sono goduti dal popolo"
Art. 97 – introduce nuovi diritti e libertà per i cittadini "I diritti fondamentali della persona, garantiti da questa Costituzione al
popolo Giapponese sono il frutto della secolare lotta degli uomini per rimanere liberi (idea esportazione democrazia); essi sono
sopravvissuti a molte gravose prove per la loro sopravvivenza e sono conferite nel presente ed alle generazioni future nella speranza
che siano mantenute per sempre inviolabili"
Art. 9 - "Nella sincera aspirazione alla pace internazionale, basata sulla giustizia e l’ordine, il Popolo Giapponese rinuncia per
sempre alla Guerra quale sovrano diritto della nazione e alla minaccia o all’uso della forza come mezzo per la risoluzione delle
dispute internazionali. Allo scopo di raggiungere l’obiettivo di cui al precedente paragrafo, le forze di terra, di mare ed aeree, così
come le altre potenzialità belliche, non saranno mai mantenute. Non sarà riconosciuto il diritto dello stato alla guerra." (è
qualcosa di imposto, incarna lo spirito della prima fase occupazione, dove il Giappone è visto come un nemico. L’articolo non venne
più cambiato, anche perché la modifica richiederebbe una maggioranza molto ampia, ci hanno provato ma non ci sono riusciti.
• Gli Stai Uniti sono riusciti a impedire qualsiasi futuro armamento del Giappone, decisione forse dovuta alla vicinanza della
costituzione all’inizio dell’occupazione, periodo in cui la volontà punitiva era forte.
• Diventa un elemento di impedimento durante il cambiamento di rotta (es. l’aiuto che il Giappone avrebbe potuto dare agli USA
durante la guerra fredda come sostenitrice).
• I punti restrittivi della costituzione vennero lasciati nella convinzione che si sarebbero potuti modificare in futuro. Ad oggi, la
costituzione è ancora la stessa, ma è stato possibile apportare nuovi articoli e arginare alcuni impedimenti.
• Dopo il 1950, con lo scoppio della Guerra di Corea, USA suggerì al Giappone di dotarsi di forze armate = le "forze di difesa". In
seguito agli eventi degli anni 2000, vennero varati emendamenti per inviare queste forze all’estero (interpretazione alternativa
della costituzione).
Il Tribunale di Tokyo : prevale la tesi dei cittadini come vittime del reggime, i condannati civili furono pochissimi.
Il tribunale di Tokyo venne istituito il 3 maggio del 1946 e ebbe il compito di giudicare i crimini di guerra e crimini di classe A (=
crimini contro la pace). La maggior parte di coloro che vennero giudicati furono alti ufficiali militari e alcuni politici (no civili o
diplomatici), in quanto lo sviluppo storico (espansione imperialistica) che portò alla guerra fu imputato a loro (esclusi esponenti
zaibatsu e altri, oltre che l’imperatore stesso).
12 novembre 1948 venne annunciata la sentenza: 7 vennero condannati a morte (23 dicembre) e 18 a pene detentive (ma in pochi
anni sarebbero stati rilasciati in seguito al cambiamento di rotta, io pericolo in seguito diventa il comunismo, ecco perché tokyo
diventa poi un alleato USA nella regione)
Imperatore continuità o rottura? Gli studiosi sono divisi
L’imperatore non venne chiamato a giudizio, sebbene si fosse fatto partecipe di tutte le decisioni che portarono al Giappone pre 1945,
ma allo stesso tempo divenne simbolo e incarnazione della società post 1945.
La burocrazia Giapponese, che MacArthur mantenne, era nominata dall’imperatore, dunque eliminare la sua figura avrebbe potuto
portare alla delegittimazione della burocrazia stessa e dunque di tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento sotto dettame delle
forze alleate.
• Interi ministeri avevano minacciato le dimissioni qualora l’istituto imperiale fosse stato abolito.
• Questo può essere uno dei motivi per cui MacArthur non mandò l’imperatore a essere giudicato nel tribunale.

Tema continuità e discontinuità: costituzione, processo di Tokyo, burocrazia


Pre-inversione di rotta (punti che riformano il Giappone rendendolo più democratico, provvedimento degli occupanti nei primissimi
anni di occupazione:
• Epurazioni (pur se parziali e temporanee) dei sostenitori del regime.
• Ripristino partiti politici e organizzazione sindacali: spesso aziendali e non geniali → partiti che erano stati dichiarati illegali e
sciolti vennero riabilitati, mentre i sindacati post-guerra che si costituirono per gruppo aziendale e non di categoria (no generali, es.
s. Fiat): questo faceva si che non avessero una grande capacità contrattuale
• Riforma del diritto del lavoro: venne garantito il diritto allo sciopero bandito dal regime bellico (non esteso ai dipendenti
pubblici) e standard minimi per lavoratori
• Costituzione del Giappone 1947 → introduce diritti individuali mai avuti (es. diritto di libera parola)
• Riforma fondiaria: esproprio dei latifondisti assenteisti e redistribuzione delle terre, ma eccessiva parcellazione delle terre
(terre molto piccole date a un singolo individuo) ed effetti politici su elettorato rurale (assestamento solo 1955, sistema che vedeva
grande partito di maggioranza, partito liberal democratico = conservatore, opposto a un grande partito socialista) → fenomeno
creato da fine 800 e che si era intensificato nel 900, terre i cui proprietari erano assenteisti, dunque dava in affitto i terreni
(fenomeno diffuso) = rapporti di tipo feudale pre modernizzazione nelle aree rurali (sebbene ci fosse già la proprietà privata) ← in
contrasto con concetto di democrazia
• Dissoluzione degli zaibatsu e legge antitrust, ma poi riorganizzazione keiretsu → vecchie case mercantili = fecero prestiti allo
stato tra il 1872-73 (in seguito alla restaurazione), determinando avvicinamento tra governo e organizzazioni. Verso gli anni 80 del
800, lo stato creò delle industrie pilota per altri gruppi, così da dare il via all’economia, mettendo successivamente in vendita le
aziende pilota → assicurate a gruppi proto zaibatsu, che gli acquisirono a costi vantaggiosi = formazione del rapporto tra gruppo
industriale e governo. Zaibatsu = gruppi pluri-settoriali (struttura gerarchica famiglia e si muovevano attraverso diversi settori) e
che spesso sostenevano un partito politico, per ottenere protezioni e tutele → furono tra i principali ad accompagnare
l’espansionismo Giapponese (es. Mitsui o Mitsubishi) = nuovi territori rappresentavano nuove possibilità di investimento per loro
MA in coerenza con la dichiarazione di Potsdam, vennero smantellati, attraverso delle leggi antitrust → reintrodotti come keiretsu
(banche, ferrovie, edilizia) durante inversione di rotta
Tema della continuità: il processo di Tokyo (incarcerati = successivamente liberati) o la costituzione, così come la burocrazia di cui
MacArthur si serve per l’amministrazione del governo.
• Anche se permane l’idea di creare una separazione netta tra Giappone pre guerra e post guerra (disorso 2 settembre sulla corazzata)
• Prima fase del Giappone occupato = logiche precise ≠ la seconda fase = logiche normali, dettate principalmente da bisogni politici
nei confronti della guerra fredda → Giappone come stretto alleato degli USA durante la guerra fredda
• Presenza americana in Asia determinata dalla presenza della potenza Sovietica in Asia (sopratutto vittoria comunista in Cina)
Continuità: la burocrazia
"The American occupation [] kept the bureaucracy almost intact. So, the bureaucrats continued to occupy important positions in the
government. Moreover, some bureaucrats assumed senior position in political parties and business organisations in the postwar
period. Thus, those people who established the jaopanese wartime developmental state system, remained at the centre of power in
post-war Japan" > molti burocrati del regime bellico rimasero in carica, ounto di continuità.
Continuità con Italia: corruzione politica che in Giappone è quasi sistematica → "triangolo di ferro" = burocrazia, potere politico e
potere finanziario
MacArthur spiegò perché fu costretto a mantenere la burocrazia = persone che difficilmente avrebbe potuto essere sostituite per la
creazione di un nuovo Giappone, servivano per le competenze che possedevano.
Cambio di rotta
Guerra fredda > dinamica molto importante anche nella regione asiatica.
Centralità Giappone: permette di controllare tutta l’Asia → problema della decolonizzazione, dunque di paesi che avrebbero potuto
gravitare sia con URSS (es. Cina di Hai Kan Chee che perse contro comunisti) sia con USA
Il cambio di rotta è figlio degli sviluppi internazionali del dopo WWII (fermare il pericolo rosso = espansione comunismo
sovietico in Asia) → MacArthur fu in primo a pensare al Giappone come alleato dicendo che si potesse iniziare a parlare di una fine
dell’occupazione e di un trattato di pace nel 1947 ← bloccato da Washington.

1949: Fondazione Repubblica Popolare Cinese, preoccupava gli stati uniti nel contesto della guerra fredda, poteva influire, assieme
alla Russia, sui paesi che si avviano verso la decolonizzazione. Avere una Cina comunista che confinava con l’URSS era molto
preoccupante per gli USA.
1950-53: Guerra di Corea,
Tutto questo ha dei riflessi sulle politiche di occupazione, il Giappone poteva avere un ruolo strategico per gli USA in questo senso,
ecco che si trasforma in un potenziale alleato, può diventare un importante baluardo contro il “pericolo del comunismo”, in più il
paese era anche in una posizione geografica strategica. Le priorità degli occupanti cambiano, nuova onda di riarmo nonostante la
nuova costituzione. Si da priorità allo sviluppo economico del Giappone, in modo che potesse essere un alleato forte nella regione.
Trattato di pace, ufficialmente firmato a San Francisco nel 1951 e altri paesi, in più venne anche sottoscritto un trattato bilaterale tra
USA e Giappone per la creazione di basi militari statunitensi in terre nipponiche → principale obiettivo USA = sviluppo Giappone
per renderlo un alleato forte (es. guerra in Corea contro comunismo)

Dare prospettiva di sviluppo economico ← appoggiate dagli imprenditori Giapponesi


1948
Terminano le sentenze del tribunale di Tokyo → condanne a morte e condanne detentive, MA, sull’idea di una popolazione
ingannata da pochi, fece in modo che solo questo piccolo numero di uomini fosse condannato.
Viena lanciato il Piano Dodge = per stimolare la ripresa economica del Giappone, permette ripresa economica del Giappone →
Joseph Dodge, ex presidente della banca di Detroit e consulente per la standirdazione economica in Germania, membro del NSC e
nominato da Truman per implementare il piano di ripresa economica in Giappone (priorità politica assoluta, creare un’economia
autosufficiente)
Ottobre 1948 Truman approva il piano NSC 13/2 riguardo la ricostruzione dell’economia come priorità assoluta
Viene stabilito tasso di cambio fisso tra dollaro e yen: 1$ = 360¥ per favorire l’export, e la ripresa economica si vide già a partire dal
1949-50 (periodo in cui il Giappone fu ingaggiato come supporto per le forniture per la guerra in Corea da parte US). La ripresa
economica viene accentuata con l’avvio della guerra di Corea.
→ Abolite le restrizioni sulle industrie e inizio di processo di concentrazione per sviluppo capitalistico del paese: si torna a
modificare alcune riforme introdotte nella prima fase dell’occupazione.
1950
Dal punto di vista politico = progressivo avvicinamento Giappone-USA → soprattutto attraverso interventi che le forze di
occupazione lanciano contro partiti della sinistra = "purga rossa" = colpì associazioni, istituzioni, partiti politici e persone credute
simpatizzanti per il comunismo. Un po’ come la caccia alle streghe negli Usa.
20’000 lavoratori vennero licenziati (tra cui molti insegnanti = sotto mirino dei partiti conservatori e forze occupanti, giornalisti,
sindacalisti, ecc) = ritenuti dannosi per il consolidamento del nuovo Giappone
1950: guerra di Corea = da slancio all’economia, il giappone rifornisce le truppe US, AUMENTO COMMESSE DA PARTE DEGLI
americani I che favorisce la ripresa econominca. MA rese evidente che l’articolo 9, voluto dagli americani, fosse un impedimento
per la rimitalizzazione Giapponese = Giappone non potè aiutare USA in Corea, anche se alcuni uomini e soldati Giapponesi vennero
imbarcati su navi verso la corea come supporto agli USA (mai ufficializzati per motivi costituzionali) → USA spinge per creazione
di un gruppo di forze armate "riserva di polizia nazionali" nel 1950 e successivamente nel 1954 "forze di autodifesa", escamotage
per non andare contro i limiti costituzionali.
Nel 2001, il primo ministro Giapponese (Koisumi) fece approvare un pacchetto di leggi contro terrorismo, che comprendeva l’invio
delle forze di autodifesa in Afghanistan, ma che provocò delle rivolte all’interno del paese = anticostituzionale ← principale motivo
del ministro Abe (set. 2012 fino 2020) = revisione costituzione
Da Giappone militarista a Giappone democratico
Passaggio da riforme nella prima fase a revisioni nella seconda (realizzazione di problematiche es. art 9)
Condannati a pene detentive, vennero tutti rilasciati nel cambio di rotta entro il 1955 e riabilitati → alcuni di loro ritornarono anche al
governo, es. Mamoru Shigetsu, condannato a 7 anni di carcere, concedss la libertà vigilata nel 50, tra 1955-56 ministro degli esteri
L’epilogo dell’occupazione: da nemici a alleati
1951: Trattato di pace di San Francisco (sancisce fine occupazione alleata, termina la guerra, firmato da tutti i paesi che avevano
combattuto contro il gippone, ripristino sovranità giapponese, trattato multilaterale) e Trattato di sicurezza con gli Stati Uniti
(sancisce alleanza bilaterale con Giappone, ancora oggi lega i governi dei due paesi, ancora oggi il Giappone è il più stretto alleato
USA nella regione. e installazione di basi militari, solo tra Giappone e USA, trattato bilaterale) > attenzione, sono due trattati
distinti.
Nel 1952 termina l’occupazione statunitense. Entra il vigore il Trattato di Sicurezza e anche il Trattato di San Francisco.
Riassunto: inversione di rotta
• Giappone da nemico ad alleato
• Rafforza egemonia di partiti conservatori, burocrazia e grande industria (= garanti del miracolo economico)
• Da democratizzazione a priorità economiche e strategiche ← contenimento comunismo
• Favorito processo di concentrazione (keiretsu)
• Da smilitarizzazione a rimilitirizzazione → "forze di autodifesa" nel 1954
Occupazione e democratizzazione
Tema della democratizzazione: MacArthur parla di "liberare il popolo" in riferimento al Giappone feudale (= opposto al concerto di
democrazia) → obiettivo: esportazione la democrazia
• Democratizzazione dall’alto: costituzione e le istituzioni (= permettono esercizio della democrazia, sia dall’alto che dal basso) =
sotto profilo istituzionale, Giappone diventa democratico
• Problema: dire che la democrazia fondata ex novo = presumere che queste tendenze non erano mai esistite.
Marumaya Masao: "in quale misura la democratizzazione imposta dalle forze di occupazione è in grado di promuovere una genuina
coscienza democratica, ovvero di trasformare "il popolo giapponese in un libero soggetto" in grado di essere al tempo stesso
artefice e garante della democrazia"
• Marumaya Masao = protagonista intellettuale giapponese dal dopo guerra fino alla scomparsa.
• Problema di creare una democrazia dal basso = creare una coscienza democratica che sa quali sono i suoi diritti
• Durante WWII M.M. non aveva appoggiato il regime bellico MA no creazione di opposizione organizzata (= no forme di
resistenza organizzata) → scrivono testi in cui esprimono posizioni lontane dal regime di Tokyo → successivamente chiamati
"comunità dei pentiti" = poiché realizzarono che avrebbero dovuto fare di più e diventano più attivi nel dopoguerra
• Forte controllo del paese = ha impedito creazione una forma organizzata
Democrazia
La democrazia è fatta dalle leggi dello stato, ma deve esserci anche un’apparato di istituzioni che la supportano, es. tab. Economist
intelligence Unit Democracy Index (2006) = Giappone al 20°posto come democrazia piena (full democracy) sulla base di determinati
ambiti (processo elettorale e pluralismo, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica, libertà civili) →
governo di Abe = indice è sceso
• The economist: "democracy is more than the sum of its institutions. A democracy political culture is also crucial for the
legitimacy, smooth functioning and ultimately sustainability of the democracy. A passive population is no fit for the democracy
and political parties should accept the population view or decisions"
• Grado di conformismo all’opinione della maggioranza è alto nei paesi democratici
• Es. popolazione Giapponese diffida contro dei militari (forse dovuto all’occupazione in cui la responsabilità della guerra fu
assodata all’élite militar, dunque militarismo = negativo → cultura indotta o risultato di elementi esterni?)
• Es. pacifismo Giapponese = unico paese a subire bombardamenti atomici, dunque vittima, ma il Giappone non assume l’idea che
lo stesso militarismo che l’ha colpito, ha avuto una risposta da parte del Giappone stesso (= ha provocato morti, perciò pacifismo?)
• Democrazia come processo secondo la logica europea, dunque se si sviluppa in modo diverso non è democrazia
• Secondo gli indici dell’Economist il Giappone è una democrazia
→ SCAP legge restrittive contro gli zaibatsu, ma con l’inversione di rotta, il pensiero cambia

Negli standard dell’Economist il Giappone emerge come una democrazia perfetta, ha più volte superato diverse democrazie
occidentali. L’impiego di parametri universali è utile per misurare la salute delle democrazie nei vari contesti?

Letture e memorie dell’occupazione americana: spesso discordanti, due storie e due memorie diverse, una degli Usa e una del
Giappone
Le radici del mito del Giappone pacifista
• John Dower, "Foreward", Dear General MacArthur: Letters from the Japanese During the American Occupation: "a rich,
complicated, and a contradictory human story" = selezioni di lettere di Giapponesi inviate al general MacArthur dove si ha la
percezione Dei dilemma della popolazione Giapponese.
• Takemae Eiji, (1983) Inside GHQ. Allied Occupation of Japan and its Legacy: "[…] despite its lustre of reform and the sense of
national renewal it instilled, remains a difficult period for many Japanese to come to grips with" → fella coscienza Giapponese
l’occupazione è come un qaulcosa di rimosso
• Rescritto dell’imperatore: "we cannot but express the deepest sense of regret to our allied nations of East Asia, who have
consistently cooperated with the Empire toward the emancipation of East Asia. The hardships and sufferings to which our nation
is to be subjected hereafter will be certainly great. However, it is according to the dictates of time and fate that we have resolved
to pave the way for a grand peace for all the generations to come by enduring the [unavoidable] and suffering what is
unsufferable."
• Generale MacArthur: "oggi la libertà è nell’offensiva e la democrazia è in marcia. Oggi le persone liberate dalle catene stanno
gustando la piena dolcezza della libertà"
• → I due discorsi suggerisco forte discontinuità tra il Giappone pre 15 agosto e Giappone post → dopo 15 agosto abbiamo la pace
con imperatore artefice e con americani che liberano popolo in catene
• → US erano ex nemici, che diventano alleati, perciò quale narrazione prevale sia allora che oggi (occupazione come ha impattato
nella memoria)?
Giapponesi e "nuovo" Giappone
Carol Gluck (studiosa story del Giappone), "Entangling Illusions": "in the days and weeks, following the end of the war, the
occupations and the occupied shared the fervent belief that Japan should - or could - be rebuild"
• Propaganda bellica diceva che il Giappone stava per vincere → idea di popolo sconfitto perché tutti lottavano contro gli alleati
(anche se c’erano dei dissidenti) = crisi indennitaria = valori che avevano costituito la società fino al 15 agosto vengono meno e
ci si aggrappò a valori "offerti" da altri (pacifismo, militarismo negativo, democratizzazione) = NON metabolizza PASSATO
John Dower sull’occupazione e sull’inversione di rotta
Contraddizioni new riportare la democrazia = fu imposta → John Dower: "SCAP governed in an authoritarian way through the
existing Japanese government and bureaucracy", "endowed the latter with huge power" and "made the emperor the symbol of the
new democracy and pacifism"
• SCAP introdusse la censura = non democratina, inoltre inversione di rotta si concetto sulla ripresa economica rispetto alla
democratizzazione del paese, tornando a premere per militarismo
• Democratizzazione che durante la purga comunista coinvolse molte persone, per poi cambiare idea durante l’inversione di rotto,
es. P. di Tokyo che riporta all’interno del campo politico certe figure
• Inversione di rotta che rafforza i partiti e le industrie (abolizione delle leggi antitrust)
• Studi Giapponesi negli anni 90 su ruolo dei Giapponesi nelle riforme = mettono in discussione l’idea che la democrazia sia stata
dall’alto e unilaterale (= non solo americani)
Uso dei successi dell’occupazione del Giappone: storia e memoria
Il Giappone rappresentò un esempio all’interno del processo di decolonizzazione per gli USA
= Giappone democratizzato e civilizzato (= miracolo) → indica via ai paesi della
decolonizzazione
• Propaganda analoga venne fatta in seguito agli attentati del 9/11 → Giappone come
esempio (a maggior ragione se si osservava la posizione economica, 2° potenza mondiale)
di esportazione di economia da applicare all’Afghanistan
• Marumaya Masao: rivoluzione interiore in cui i Giapponesi devono diventare soggetti attivi
e garanti della democrazia
• Ogni storia orienta percezioni e visioni differenti (Ministro socialista esclude "comfort
women" dalla responsabilità del Giappone = smentita dal governo conservatore)

LA FINE DELL’OCCUPAZIONE (28 APRILE 1952)


Il clima della guerra fredda diventa sempre più acceso, in unione alle pressioni di missioni Giapponesi in US per arrivare alla fine
dell’occupazione → Trattato di pace di San Francisco firmato 8 settembre 1951 con quasi tutti gli ex-nemici (circa 50 paesi) e che
entra in vigore il 28 aprile del 1952, in concomitanza con il Trattato di sicurezza USA-Giappone (bilaterale)
• Trattato di pace = libera Giappone dalle forze alleate = riacquisisce la piena indipendenza
• Tratto di sicurezza = istituite delle basi militari statunitensi sul suolo Giapponese (≠ forze occupanti, bensì forze alleate)
• Problema: Okinawa → sotto l’amministrazione statunitense, non dello SCAP, che venne occupata a giugno del 1945, prima della
fine della guerra (= non inclusa nella resa)
• → Occupazione termina in 1972
• → Okinawa = luogo in cui basi di militari previste dal trattato di sicurezza furono create (posizione strategica su Corea, Cina e
Asia meridionale)
Okinawa (o arcipelago delle Ryukyu)
Il regno delle Ryukyu era sempre rimaso indipendente (e tributario) fino all’annessione da parte del Giappone nel 1879 MA territorio
con ruolo subordinato (non importante). Tra l’aprile e il giugno del 1945, USA attacca Okinawa (Battaglia di Okinawa) e riescono a
conquistarla in seguito al suicidio del capo della provincia.
• Okinawa = stato a lungo tributario del Giappone, ma continuò le proprie missioni in altri paesi (non gradivano il Giappone) →
forme di discriminazione: salari (pagati poco più dei lavoratori nelle colonie) e divieto uso lingua madre, ma solo Giapponese
(fedeltà della provincia messa in dubbio)
A causa di questa posizione subordinata della provincia e dei rapporti tra Okinawa e il Giappone, vennero pubblicati pamphlet
durante l’occupazione in cui si sottolineava che la provincia potesse passare all’occupazione statunitense in quanto il Giappone
non l’aveva mai davvero inclusa (= legittimano la loro amministrazione). Americani non sapevano come utilizzare il territorio (=
altamente devastato, tanto che a fine guerra coloro che dovevo rientrare sull’isola, non vennero fatti entrare a causa delle pessime
condizioni in cui versava) → linee guida per Giappone erano chiare ≠ linee guida per Okinawa → US non cominciarono interventi di
riparazione = non sicuri se conveniva tenere o meno il territorio ← CAMBIO con l’inversione di rotta (dal '49) = modifica
condizioni geopolitica del paese e possibilità di installare basi militari a Okinawa
• Art. 3 del trattato di pace specifica il caso di Okinawa come territorio che resterà sotto l’amm. statunitense
• USA requisirono terreni per costruire basi e caserme (usate per operazioni in Corea e in Vietnam) → 150 mila persone espropriate
• Cittadini di Okinawa non sfavorevoli all’inizio (episodi in cui Giappone aveva obbligato gli Okinawani a suicidarsi negli ultimi
anni della guerra) = americani come nuovi imperatori (positiva) MA mutò con la requisizione delle terre.
• Timore dei cittadini = Okinawa come isola militarizzata ← sviluppo di un movimento per il ritorno di Okinawa al Giappone, fino
al 1972 (fine occupazione)
Problema di Okinawa
Art. 3 del trattato di pace di San Francisco stabilisce: "Japan will concur in any proposal of the United States to the United Nations
to place under its trusteeship system, with the United States as the sole administering authority, Nansei Shoto south of 29deg. north
latitude (including the Ryukyu Islands and the Daito Islands), Nanpo Shoto south of Sofu Gan (including the Bonin Islands, Rosario
Island and the Volcano Islands) and Parece Vela and Marcus Island. Pending the making of such a proposal and affirmative action
thereon, the United States will have the right to exercise all and any powers of administration, legislation and jurisdiction over the
territory and inhabitants of these islands, including their territorial waters."

USA si impegnavano a chiedere l’amministrazione fiduciaria (istituto previsto dalla carta delle UN, forma di governo pensato per
quei territori che non avevano modo di autogovernarsi, come ex colonie e territori con istituzioni statali non ancora efficienti. Doveva
essere istituita su mandato delle UN, nella carta ONU, al capitolo 12, composto da 10 articoli, che specificavano nel dettaglio le varie
regole) all’ONU ma nei 20 anni successivi gli USA non presentarono mai domanda per attuare il sistema di amministrazione
fiduciario (= formula prevista da UN in cui sono sancite diritti e doveri di chi detiene l’amministrazione fiduciaria = ciò che si può
fare)
Mancata domanda US a UN = crea anomalia non prevista o spiegata da nessuna norma del diritto internazionale

Non era chiaro a chi sarebbe andata la sovranità sul territorio dall’entrata in vigore del trattato di pace al momento in cui gli stati uniti
avrebbero ottenuto il mandato fiduciario dalle UN.

Situazione possibile perché:


• Conferenza del Cairo (US, UK and URSS) si stabilirono delle norme per la resa del Giappone: "Japan shall be stripped of all the
islands in the Pacific which she has seized or occupied since the beginning of the first World War in 1914, and that all the
territories Japan has stolen from the Chinese, such as Manchuria, Formosa, and the Pescadores, shall be restored to the Republic of
China. Japan will also be expelled from all other territories which she has taken by violence and greed" = TUTTE ISOLE
conquistate era WWI e WWII, perciò Okinawa entrata nel 1879 non rientrava
• Dichiarazione di Potsdam: "Japanese sovereignty shall be limited to the islands of Honshu, Hokkaido, Kyushu, Shikoku and such
minor islands as we determine " → no riferimento a Okinawa

Okinawa non viene nominata, Il giappone non sembra essere privato della sua sovranità
• Non venne mai specificato lo status politico delle Ryukyu nel caso in cui US non avessero fatto domanda (gli USA non
presentarono mai la richiesta, limbo fino al 52’, l’amministrazione di Okinawa si protrasse fino al 72’ senza una reale legittimità) +
incertezza su sovranità (= vige legge dello stato occupante) o amministrazione (= vige legge dello stato madre, ma governo da
parte di stato occupante)← Kishi Nobusuke (1957) su richiesta di u parlamentare socialista che chiedeva chiarimenti sull’art. 3,
ammise che la natura dell’articolo 3 era ambigua. Era una situazione non contemplata nel Trattato di Pace
• Dichiarazione US: MacArthur nel 1947 disse che i Giappone non sarebbe stato contrario all’eventuale mantenimento del
controllo statunitense su Okinawa e che gli abitanti, consideranti una minoranza razziale, avevano sofferto sotto l’oppressivo
governo nipponico (= giustifica azione dicendo che non aveva mai fatto davvero parte del Giappone)→ fine del 1949
(proclamazione Repubblica Popolare Cinese), il capo di stato maggiore degli US, Lawton Collins, dichiarò di voler mantenere
controllo su Okinawa ← mutamento equilibri guerra fredda in Asia minore = possibile motivo per cui proposta non avanzata
(URSS dentro UN poteva opporsi alla richiesta degli US)
Controsensi nell’art. 3 del trattato di pace
• Anomalia di Okinawa dovuta alla scarsa chiarezza dell’art. 3 in caso di mancata richiesta degli US di ottenere l’amministrazione
fiduciaria (durò 20 anni) → nella dichiarazione di Potsdam si parlava di "sovranità" Giapponese per quanto riguarda le isole
minori, no "amministrazione" = US mantiene pieni poteri giurisdizionali, legislativi e amministrativi
• Molti esperti, non solo politici ma anche studiosi e accademici = perplessità sulla legittimità dell’amministrazione americana nelle
Ryukyu → amministrazione US non era contemplata da nessuna categoria del sistema del diritto internazionale,
• Questa ambiguità ebbe ricadute sulla vita degli abitanti → non avevano una vera e propria nazionalità, mancanza di chiarezza
riguardo la sovranità (US o Giapponese) portò a non ritenere valida la costituzione statunitense ma non venne estesa neppure
quella Giapponese del ’47 ← continuò a funzionare la costituzione Meji del 1889 (Okinawa non compariva)
• Esperti di diritto internazionale su Okinawa ="terra senza status", senza definizione nota nel diritto internazionale, dunque
cittadini privati di una stessa nazionalità, né statunitensi né giapponesi.
• "Divisione in casa" non risultò da conflitti ma scaturì da accordi ≠ situazione rispetto a Corea, Vietnam e Germania(che fu
spartita tra le due superpotenze) mentre la separazione di Okinawa scaturì da un accordo tra Tokyo e Washington.
Basi militari USA a Okinawa

Washington beneficava di basi militari contro nemici della guerra fredda in Giappone e Giappone, non
potendo rinforzare l’apparato militare (art. 9), concentrò le attenzione su modernizzazione e
democratizzazione.
Provincia di Okinawa = progressiva militarizzazione del territorio, sopratutto in seguito alla decisione
degli US di usarla come punto di appoggio (cambia sentimenti della popolazione nei confronti degli
americani).
• Okinawa = circa 1% del Giappone e Okinawani = meno 1/10 della popolazione totale
• Basi militari Usa
statunitensi. Furono commessi molti crimini da questi militari.
• Crimini US non giudicati né dalle autorità US o locali, inasprì i rapporti, es. numerose violenze che gli Okinawani furono costretti
a subire sia durante l’occupazione, sia negli anni che seguirono il 1972. Tra il 1972 e il 2009, vennero commessi circa 6000 reati di
cui 25 omicidi e 127 stupri dai militari USA di stanza lì, la maggior parte non venne punita. (situazione quasi coloniale).
• Non era un’amministrazione civile in realtà, ma militare!
• Tra il 1947 (MacArthur) e il 1949 (capo di stato maggiore) non furono chiare le motivazioni che giustificarono la continuazione
del controllo di Okinawa. Nel 1954 Ralph Braibanti, consigliere politico dell’USCAR (United States Civil Administration of
the Ryukyu Islands), scrisse "un’ombra di mistero continua a avvolgere la decisione originaria di separare le Ryukyu dal
Giappone" → "Ryukyu" dal cinese e vecchio nome del regno = per sottolineare l’estraneità delle isole dal Giappone
Le lettere
Dubbi in merito all’occupazione di Okinawa vennero sciolti nell’aprile 1979 = mensile Giapponese Sekai pubblica un articolo di
Shindo Eiichi dell’università di Tsukuba, in cui si rivela l'esistenza di alcune lettere risalenti al 47’ tra Sebald (consigliere per il
Giappone di MacArthur) e Terasaki Hidenari (consigliere dell’Imperatore):
"Terasaki Hidenari, consigliere dell'Imperatore […..] ha affermato che 'Imperatore spera che gli Stati Uniti continuino
l'occupazione militare di Okinawa e dell altre isole delle Ryükyû. Secondo l'opinione dell’Imperatore, tale occupazione darebbe
beneficio agli Stati Uniti e fornirebbe anche protezione al Giappone. L'Imperatore crede che tale misura possa incontrare un
'ampia approvazione tra la popolazione Giapponese, che teme non solo la minaccia dell'Unione Sovietica, ma pure il fatto che, dopo
la fine dell'occupazione, possano crescere i gruppi estremisti e che possa essere provocato un "incidente" atto a fornire all'Unione
Sovietica un pretesto per interferire nella politica interna in Giappone […] L'Imperatore crede altresì che l'occupazione militare di
Okinawa (e delle altre isole che potrebbero essere necessarie) debba essere basata sulla finzione [gisei, fiction] di un affitto a
lungo termine [chôkisoshaku, long-term lease] - da venticinque ai cinquanta anni o più - ove la sovranità resti al Giappone.
Secondo l'Imperatore, questa forma di occupazione convincerebbe la popolazione giapponese che gli Stati Uniti non hanno mire
permanenti sulle isole Ryûkyû; inoltre, alle altre nazioni, in particolare all'Unione Sovietica e alla Cina, sarebbe così preclusa la
richiesta di diritti simili. Per quanto riguarda la procedura, Terasaki crede che l'acquisizione dei "diritti sulle basi militari, più che
rientrare nel trattato di pace del Giappone con gli Alleati, debba piuttosto basarsi su un accordo bilaterale tra Stati Uniti e
Giappone."
Sembra che l’Imperatore stia scambiando Okinawa per una garanzia di sicurezza. L’imperatore era al corrente della situazione reale
dunque. Interesse personale imperatore > all’epoca della scrittura delle lettere, il processo di Tokyo si stava concludendo.

 Scritte nel 20 settembre 1947, pubblicate nel 1979 → fecero scalpore poiché suggerivano che l’imperatore sapesse
dell’occupazione.
Ipotesi che si sviluppò = imperatore avesse concepito l’idea di lasciare Okinawa all’occupazione statunitense durante gli incontri con
MacArthur per fare in modo di non essere coinvolto dei processi di Tokyo (aprile 1946-novembre 1948)
• Sebald scrive: "Il fatto che l'Imperatore del Giappone speri che l'America prosegua l'occupazione militare di Okinawa e delle
altre isole delle Ryukyu, è un auspicio che, senza dubbio, si basa grandemente sul suo interesse personale".
Dichiarazione di George E. Kennan (all'epoca direttore dell'Ufficio di Pianificazione Politica del Dipartimento di Stato) nell'ottobre
1947 → "Il Comando unificato e lo stesso MacArthur reputavano essenziale, per la sicurezza degli Stati Uniti, il mantenimento di un
controllo effettivo sulle isole Ryukyu" = valutato positivamente dall’ufficio in cui lavorava
• Staff di Kennan: il suggerimento dell'imperatore in merito al proseguimento dell'occupazione militare nella regione sulla base di
un affitto a lungo termine venne vagliata come valida alternativa all'amministrazione fiduciaria

N.B. solo nel 1949, dopo la nascita della Rep. Popolare Cinese, fu chiaro che Okinawa sarebbe rimasta sotto il controllo USA.
L’occupazione inizia nel 1945 e termina nel 1972. Costituirà, prima e dopo il ritorno, la regione in cui si concentrano la maggior
parte delle basi USA in Giappone (siamo nel panorama della Guerra Fredda + ascesa Cina+ tensioni nell’area anche dopo la fine
della guerra fredda). Ancora oggi Okinawa resta un deterrente degli Usa nella regione, simbolo della coalizione USA-Giappone. Gli
abitanti si battono da molti anni per la riduzione di queste basi militari, soprattutto quelle che si trovano in posizione centrale.
Okinawa resta centrale per gli accordi di sicurezza USA-Giappone.
Altre coincidenze
• Messaggi dell’imperatore vennero introdotti proprio durante il processo di Tokyo ←stati chiedevano che l’imperatore fosse
giudicato per le sue presunte responsabilità, MA la sua posizione favorevole agli US poteva cambiare la situa
• Governo Giapponese cominciò a chiedere una riduzione della presenza militare a Tokyo nello stesso periodo
Occupazione USA a Okinawa
• Lettere consegnate a fine occupazione (1972), ma che sollevano ancora oggi delle problematiche e controversie
• Basi militari vennero istituite lontane dal Giappone → basi militari = 71% del territorio
• Dopo 1996 Okinawa chiese che le basi militari fossero spostate fuori dal centro abitato (in seguito a un ulteriore caso di stupro di
una bimba di 11 anni), ma OGGI ancora problemi per il trasferimento della base più grande a ridosso dei centri abitati

SVILUPPI POLITICI E ECONOMICI DOPO FINE OCCUPAZIONE


La rinascita del "nuovo Giappone": gli anni ’50
Il nuovo Giappone conobbe una democratizzazione delle istituzioni (dal basso e dall’alto) sotto la guida dello SCAP ← problema
riguarda la cultura politica (indotta o propria?).
1952, Trattato di San Francisco = il Giappone riacquisì la propria sovranità
1952, Trattato di Sicurezza = Giappone e USA strinsero forti legami politici e economici = alleati

Lato economico = ne beneficiò con la ripresa economica, iniziata con la guerra di Corea (1950-53), e proseguita con l’aiuto USA,
l’economia giapponese ritornò ai livelli di crescita prebellica nel 1953. → crescita esponenziale. Si investì molto nelle riforme
economiche
Lato politico = stabilità, a partire dal 1955 (sistema 1955, rispecchia le logiche della guerra fredda e del bipolarismo dell’epoca)
riassunto di partiti in due:
1. Fronte conservatore (Partito Liberal Democratico o PLD) = schierato con US e ANTICOMUNISTA + obiettivo ampliare
le prerogative di difesa giapponese (limitare le riforme 'eccessive' attuate nella prima fase occupazionale) = PARTITO
CONSERVATORE. Appoggia le riforme prodotte dopo l’inversione di rotta e limitare le riforme eccessive messe in atto nella
prima fase, ad esempio l’articolo 9, puntavano a limitare il potere dei sindacati e dei partiti di sinistra.
A. e.g. simile alla vecchia Democrazia Cristina Italiana, entrambi partiti atlantisti = insieme di tante anime politiche MA che
funziona grazie alla volontà anticomunista che determinerà certe scelte all’interno e all’esterno del paese
B. Particolarità: PLD nasce nel novembre 1955 e resta al potere fino al 1993 → crisi 1993-1996, 2010-2012 → dal 2012 di
nuovo al governo fino al 2022 = partito nato sulle spinte della guerra fredda, ma che ancora permane al potere. Conosce
fazioni e lotte interne tra varie correnti, spesso ci sono governi di breve durata.
2. Opposizione (Partito Socialista o PSG) = difendere le riforme basate sulla smilitarizzazione e democratizzazione (riforme
generate dalla prima fase dell’occupazione, difendevano l’articolo 9 della costituzione.
→ "Sistema del 1955" = grande partito popolare, che gravita attorno agli US e percepito come garante dello sviluppo economico, e
grande partito di opposizione, che promuovevano una difesa delle garanzie democratiche dell’occupazione.
Il sistema del 1955 a leadership PLD
• Classe politica che sembra si muova per vie ereditarie, quasi una "aristocrazia politica"
• Ci sono tuttavia alcune lotte interne al partito tra le fazioni che infieriscono sulla durata dal governo, ma non ne mettono a
repentaglio la stabilità generale
• Partito supportato da Washington (Il primo ministro del partito PLD, Ryūtarō Hashimoto, tra 2009-10, propose di rivedere gli
articoli riguardanti l’assetto sulla sicurezza ← trattato freddamente da Washington che non aveva intenzione di rivedere il trattato)
Il sistema del 1955 costituiscono l’ossatura del governo giapponese: PLD, PSG (partito socialista) e Komeito (partito del governo
pulito), nato nel 1954 in forte correlazione con la setta gokai sakkai (fortemente buddista e pacifista)
Komeito ora come supporter del PSG > supportano forte pacifismo. Domina tutta la scena politica almeno fino alla fine della guerra
fredda.

Problema del sistema 1955: corruzione (un partito a capo per molto tempo spesso finiva per attuare queste misure = definito sistema
"bloccato" a causa di un mancato ricambio politico) → ricambio non solo nel governo tra due partiti, ma anche interno al partito
stesso, es. molte famiglie hanno egemonizzato le cariche per molto tempo (di padre in figlio)
"Triangolo di ferro" = classe politica, classe burocratica e mondo economico-finanziario ← attorno a cui si sviluppa sistema di
corruzione

Alla stabilità economica è legata anche la ripresa dell’economia, il PLD fu sostenuto anche dal forte sviluppo economico del paese.
Dal punto di vista sociale, dopo la fine della guerra la popolazione conosce una crisi identitaria molto forte, che la crescita economica
riesce finalmente a sanare; il Giappone si riscopre un paese ricco, che garantisce lavoro a quasi tutti, il cui sistema aziendale
garantiva fino alla crisi del 2008 un fortissimo tasso di occupazione; il livello di benessere appariva abbastanza generalizzato. I
cittadini percepivano la presenza di un grande ceto medio e vi si identificavano.
Stabilità politica fu messa in relazione alla capacità di garantire uno sviluppo economico = conservatorismo del PLD trovava
giustificazione nel voler sviluppare l’economia e trovare una nuova identità per il Giappone → crescita generale, ma che produrrà sia
benessere che divari nella società.
Gli anni 50, sopratutto nel 1955 nascita di un sistema politico e stabile, governato senza interruzioni dal PLD, che porterà a stabilità
politica interpretata come condizioni per uno sviluppo economico
Key Points sul Giappone post-occupato:
• Trattato di Sicurezza e art 9 del Trattato di Pace di San Francisco che sanciva il controllo dell’arcipelago di Okinawa + ambiguità
della mancata richiesta alle UN per ottenere l’amministrazione fiduciaria
• Sistema politico: caratteristico del Giappone fino al giorno d’oggi, con funzione anticomunista che fa da collante nel partito PLD
• Giappone post-occupato → ripresa dei rapporti internazionali e crescita economica:
‣Ruolo del Giappone nel mondo: entra nel IMF (1953) e nel GATT (1955)
‣1956: ripresa delle relazioni diplomatiche con l’Unione Sovietica (trattato di pace non ancora firmato a causa della questione dei
territori del nord) e l’annessione all’UN del Giappone (= celebrato come un ritorno alla convivenza pacifica → lasciate a seguito
dell’incidente di Manchuria e istituzione dello stato fantoccio in cui molti stati lo avevano criticato)
• 1960: rinnovo del Trattato di Sicurezza MA opinione pubblica ostile al rinnovo (movimenti studenteschi, partiti politici e sindacati
→ non riescono a impedire l’approvazione del trattato ma primo ministro, Jōsei Toda, fu costretto a dimettersi, sostituito da Ikeda
Daisaku nel 1960

DAL PRIMATO DELLA POLITICA A QUELLO DELL’ECONOMIA: DA KISHI A IKEDA: DAL PRIMATO DELLA
POLITICA AD UN PRIMATO DELL’ECONOMIA
Crescita ed economia
Il tasso di crescita dell’economia Giappone nel post-guerra fu la più alta al mondo (soprattutto con l’inizio della guerra di Corea) =
prosegue a ritmi altissimi fino agli anni 70 (forte flessione dovuta alla crisi petrolifera, ma comunque tasso di crescita giapponese
sarà superiore alla media mondiale e quelle delle grandi economie globali)
• 1950: PIL giapponese pari al 20% di quello USA
• 1953: PIL pari al periodo prebellico
• 1995: PIL giapponese pari al 77% di quello USA (seconda economia mondiale)
Il tasso di crescita media tra 1950-1973 = 10% (il più alto tra tutti i paesi democratici) e tra i 1950-1990 il tasso medio mai sotto 8%
≠ anni ’90 = meno dell’1%
Alla base della crescita economica giapponese: guerra di Corea (1950-53) in cui il Giappone fu trasformato nel principale fornitore di
servizi alle truppe statunitensi e, a partire dagli anni 60, il basso costo del petrolio (importato) permette l’aumento delle esportazioni
sia negli US anche in Europa (forte sviluppo tecnologico, soprattutto nei settori automobilistici e lettori audio/video, giochi e
computer = "made in Japan")
Giappone grande esportatore
Rinascita grandi gruppi industriali che si fondano su piccole imprese che forniscono prodotti che le grandi industrie non hanno
interesse a produrre. + risorse in precedenza destinate alla crescita militare concentrate sulla crescita economica (accordi di
sicurezza). Esportazioni verso mercati USA e anche Europei, necessari per compensare richiesta di materie prime e generi alimentar
e poi sviluppo tecnologico (autoveicoli, lettori audio, CD and son on)  pareggio economico e anzi crescita economico.
Economia interna
Sopratutto negli anni 70, con l’affermazione sui mercati per i prodotti ad alta tecnologia, si guarda al Giappone per capire come sia
possibile che l’economia crescesse a un tasso così elevato (anche rispetto alla Germania). Caratteristiche alla base dello sviluppo
interno che permisero una ripresa economica:
• Dualismo industriale: sistema fatto da grandi aziende, keiretsu, che si appoggiano a piccole imprese specializzate = aziende
che lavorano solo per un gruppo, es. piccola azienda che fornisce pezzi/componenti solo alla Mitsubishi → aziende specializzate
sulla MONO-produzione (un solo elemento).
• → Dualismo che riguarda anche le condizioni di lavoro → riguardo le garanzie occupazionali e di avanzamento della carriera ma
raffigura la realtà delle grandi aziende, mentre nelle piccole entità i lavoratori non godevano di grandi condizioni occupazionali (=
meno tutelanti)
• Ruolo dello stato/governo (Ministero dell’Industria e del Commercio Estero o MITI) = organizza e distribuisce tutto ciò che
serve nei settori → organizzava studi per capire le esigenze e le potenzialità dei vari mercati esteri, orientando la produzione
industrial così da produrre solo i prodotti richiesti = sviluppo industriale al servizio dell’esportazione = capacità di
competitività.
• Ruolo dei risparmi: i lavoratori versavano molto sui crediti bancari, fornendo di conseguenza grandi quantità di denaro alle
banche che potevano così effettuare prestiti a tassi più bassi
• Sindacati deboli (= sindacati di impresa e non di categoria) = includono al proprio interno categorie diversificate (dall’operaio al
titolare) e ciò complica trattative → scarsa conflittualità sociale (= primato dell’armonia confuciana) = tutti i lavoratori
vengono inclusi nelle riunioni che dettavano le linee dell’azienda = tutti si sentono partecipi e dunque pochi dissensi, e.g. sindacati
come sindacati dell’armonia con poca forza contrattuale
• → Dedizione all’impresa/al lavoro: impresa come un padre confuciano che si prende cura del lavoratore (es. gli studenti che
avrebbero scelto una specifica università, sapevano che avrebbero avuto più chance di essere assunti da determinate imprese) =
azione totalizzante = collegare ambiente lavorativo con ambiente famigliare, e.g. cene aziendali a carattere informale che non
erano un proseguimento dello stesso = STRUTTURA SOCIO-CULTURALE DIVERSA CHE FU DIFFICILE DA IMPORTARE
NEGLI ALTRI PAESI
MITI
• MITI (Ministero dell’Industria e del Commercio Estero): forte ruolo tra la produzione e le esportazioni = organo che detta le linee
delle scelte strategiche industriali = regola e orienta lo sviluppo economico = RUOLO dello STATO nella vita ECONOMICA ≠
contesto socialista
La crescita economica fu favorita anche dai prezzi del petrolio (sostanzialmente bassi fino al 1973) → Giappone opera scelte
strategiche per limitare spese di trasporto (aumentando la capienza delle navi cisterna) + sviluppo imprese e complessi industriali
vicino alle coste marittime → scopo = ridurre costi
Dedizione all’impresa
• Sistema occupazionale giapponese che:
• Garantiva impiego a vita (agli studenti che avrebbero scelto determinate università)
• Costante aumento salariale e avanzamento in carriera legati all’anzianità di servizio (≠ legato al merito) → da foto senso di
identificazione con azienda in cui lavorava
• Rafforzare rapporti umani (interpersonali) attraverso cene pagate dall’azienda
• Impiegati = ampliano la classe media e danno origine a un nuovo stile di vita (= modelli comportamentali, es. abitazioni,
OMOGENEE) → porta molti giapponesi a volersi identificare così, un nuovo modello di vita
1960: rinnovo del Trattato di Sicurezza (anpo)
Il decennio del 60 si chiude con un periodo abbastanza turbolento. Molte contestazioni alla ratifica del trattato.
Il rinnovo del trattato = la possibilità di manifestare opposizione contro il trattato che aveva suscitato perplessità nel 1951 ma che
non erano state espresse al momento della stipulazione → manifestazioni pubbliche.
• Trattato = riaffermazione della delega del Giappone agli USA per la sicurezza e che comportava la presenza di basi militari a
Okinawa (ancora occupata)
• Firmato a Washington dal primo ministro Kishi Nobusuke, ma necessitava della ratifica del parlamento giapponese in quanto
trattato internazionale = prevista per il 5 febbraio 1960 ← proteste la rimandano al 20 maggio 1960
Condizioni:
• US si impegnavano a difendere in Giappone in caso di attacco (vige ancora art. 9)
• US obbligati a consultarsi con il governo giapponese per qualsiasi modifica allo schieramento o all’equipaggiamento militare (es.
introduzione di nuove armi) non previsti dall’art 5 (e art. 6) ≠ da vincoli decisionali di Tokyo, non era necessaria l’approvazione
ma era un passo avanti
• Trattato deve essere rinnovato ogni 10 anni
All’interno degli schieramenti politici: PLD (fronte conservatore e pro US) favorevole, mentre PSG (partito socialista giapponese),
PCG e altre formazioni liberali volevano difendere le riforme ispirate alla radicale smilitarizzazione e democratizzazione del paese,
perciò contro rinnovo
• 1960: grande partecipazione popolare alle manifestazioni contro il rinnovo (studenti, sindacati, fronti di opposizione)
Video dimostrazioni popolari contro trattato sicurezza:
• Prima e ultima volta che si videro manifestazioni simili
• Azioni di ostacolo e di boicottaggio che vennero fermate solo dall’intervento della polizia Giapponese (entro anche in parlamento
= azione contestata)
• Gruppi liberali e progressisti si schierarono apertamente contro la firma
Video blocco parlamentare alla ratifica:
• Parlamentari dell’opposizione tentarono di boicottare la ratifica alla camera, impedendo l’entrata in aula dei membri del PLD, che
venne garantito solo dall’intervento delle forze di polizia (entrarono in aula e destò perplessità sul metodo democratico
dell’approvazione)
• Scontri tra polizia e rappresentati dei partiti liberali
• In quel periodo era prevista la visita del presidnete Eisenhowet, che fu cancellata per evitare forti proteste. Crisi di credibilità della
leadership giapponese agli occhi degli stati uniti, c’era l’da che il governo non sapesse tenere a basa i movimenti di sinistra.
Post ratifica trattato
Problema politico in seguito ai trattati = frattura politica tra i due fronti, conservatore e liberale → le influenze statunitensi in
Giappone e in Asia vengono messi a rischio = sempre più persone iniziano ad avere sospetti su US e viene messa in crisi la
leadership Giapponese
• Rivolte popolari = mettono a rischio il paese che è fondato su partito filo statunitense = diffidenza verso Washington
• Eisenhower cancella la sua visita nel paese
• Crisi politic interna e internazionale
• PDL = risolve la situazione con le dimissioni di Kishi
Il rinnovo del trattato nel 1960 rappresentò tuttavia la prima vera esperienza di democrazia dal basso, attraverso le manifestazioni
popolari (capaci di opposti alle decisioni del governo), ma allo stesso tempo la stessa può avere delle ambiguità nel caso del voto in
aula in cui era presenta anche la polizia.
• Ratifica del trattato = sconfitta dell’attivismo dal basso. A qesti movimenti partecioarono anche molti intelettuali.
Asanuma Inejiro (PSG)
Il 12 ottobre 1960, il presidente del PSG, Asanuma Inejiro intervenne al dibattito televisivo per le elezioni alla camera bassa e sul
trattato di sicurezza ← assassinato da studente 17enne appartenente alla destra.
• Lo studente si suiciderà in seguito all’arresto
Hayato Ikeda (19 luglio 1960 - 9 novembre 1964)
Forti tensioni in campo politico e nei rapporti con Washington → dopo Kishi salì Hayato Ikeda, ex funzionario del ministero delle
finanze, vice ministro delle finanza dal 1947-48 e ministro delle finanze dal 1949 e collaboratore del piano Dodge.
Obiettivo = crescita economica attraverso le esportazioni Giapponesi:
• Piano per raddoppiare il reddito nazionale nell’arco di un decennio, riuscendoci in mento tempo.
• Competizioni tra opposizioni al governo passano dal piano politico-post guerra al piano economico
• Governo Ikeda = anni 50 caratterizzati dal post guerra e sconfitta, mentre anni 60 rinascita e sviluppo economico
• Politica estera (non i punto forte del presidente) = rafforza posizione internazionale del Giappone, anche attraverso numerose
missioni tra europa e USA, ma anche nel Sudest Asiatico
• Si ritirerà 4 anni dopo per motivi di salute → ma idea di politica in secondo piano, economia in primo piano
• Le metropoli giapponesi sembrano prednere ispirazione dalle meyropoli statunitensi.
• Recap:
• Anni ’50: Kishi gestisce tutte le trattative del rinnovo del Trattato di Sicurezza (1960) ma pressioni esterne e interne
(manifestazioni) lo obbligano alle dimissioni
• Anni ’60: Ikeda, passato da burocrate, diventa nuovo premier → opposizioni di natura politica coagula le posizioni politiche, con
Ikeda di passa da focus sulla politica a politica finanziaria in ambito export = riforme economiche per rilanciare economia e
lasciarsi alla spalle le ombre della guerra
• Discorso di insediamento si propone di raddoppiare il reddito nazionale nell’arco di un decennio = riforme sul piano economico
piuttosto che politico
• Passaggio da periodo di dopo guerra che condizionava la società a fase in cui Giappone si libera dal passato
• Posizione giapponese a livello internazionale rafforzata = rapporti commerciali con europa e Sud Est asiatico
Le olimpiadi 10-24 ottobre 64
Occasione per il Giappone per dimostrare il cambiamento ottenuto negli anni, da paese liberato dalle catene di MacArthur a paese
moderno e tecnologico ("nuovo volto del Giappone" = basato sulla crescita economica, riabilitato nella comunità internazionale,
capace di puntare sugli sviluppi tecnologici) = Olimpiadi del 1964
• Primo paese asiatico a ospitare i giochi olimpici europei → programmato nel 1936, ma rinunciò all’occasione per concentrare la
propria politica sull’aspetto imperialista
• Motivo di orgoglio e di dimostrazione delle proprie capacità = rappresentò una sfida → realizzato uno stadio olimpico apposito
per l’occasione, progettato dall’architetto Tange Kenzo e inaugurato 1964
• Primo giochi trasmessi via satellite = diretta televisiva
• Inaugurate dall’imperatore Hirohito (seduto in tribuna d’onore) e si fece appello a simbolismo per ribadire la pace (liberata circa
8000 colombe bianche), mentre per l’accensione della fiamma si scelse un ragazzo nato esattamente il 6 agosto 1945, giorno del
bombardamento di Hiroshima.
• 1° ottobre del 1964: inaugurato Shinkansen, "treno proiettile", forte investimento nei trasporti e nelle infreastrutture
• Evento sportivo con valenza politica ed economica: concludono il periodo di carica del premier Ikeda (9 nov. Fine mandato) e
rappresentarono una vetrina per mostrare i vari successi che il Giappone aveva raggiunto (tecnologia, organizzazione,
architettura, ecc) → es. costruzione dello stadio (se comparato con quello di Roma del 60, la differenza è palese) + forte impulso
economico al paese che in qualche modo confermarono la guida e le idee di Ikeda come sentiero giusto da seguire per il Giappone
(non solo ripresa o ricostruzione del Giappone)
• Ikeda annuncia le dimissioni io giorno successivo alla chiusura delle Olimpiadi, il 25 ottobre.
Come le relazioni nippo-statunitensi si sviluppano negli anni 60/70
Il 1960 segna uno spartiacque in Giappone:
• Cambiamenti socio-culturale: affermazione di nuovi stili di vita e che si identificano negli obiettivi che Ikeda aveva fissato in
quanto avrebbero rappresentato un’ascesa economica per gli stessi → lavoro a vita = garantiva aumento salariale con l’eta e
dunque stabilità economica
• Delusione nei confronti di chi aveva sperato che con le lotte e le manifestazioni nei confronti del rinnovo del Trattato di Sicurezza
fosse finalmente evidente la democrazia dal basso, ma così non fu
• Il movimento popolare si disperse e frantumò in: i lavoratori furono attratti dallo sviluppo economico rispetto le battaglie
sociali = sviluppo economico riassorbe il movimento sociale, e avanguardie culturali o ambientali e formazioni attorno al
partito socialista, es. pressioni in occasione della guerra del Vietnam (movimento studentesco si sgonfiò in parte, ma si
riorganizzò nei moti del 1968) = livelli di partecipazione del movimento mai più toccate
• Nascita della fama dei proditti tecnologici fabbricati nel giappone come buoni e affidabili, made in jaoan
L’immagine del nuovo Giappone
Anti-americanismo che non mira solo a criticare l’intervento statunitense in Vietnam, ma anche un tradimento del USA nei
confronti del Giappone con l’inversione di rotta (il proposito era di smilitarizzare ma non fu portato a termine).
• Anti-americanismo: basi americane e posizione di Okinawa (fino 1972), sotto l’influenza e occupazione statunitense
Pacifismo giapponese
In contrasto con l’anti-americanismo, nasce e si diffonde il concetto di pacifismo (proprio durante olimpiadi), con l’evocazione
dell’esperienza atomica in seguito all’attacco US
• Pacifismo come elemento identitario della società giapponese
• Pacifismo a carattere politico: "pacifismo dal basso" a difesa della costituzione e delle promesse = improntata su un reale
antimilitarismo e non riarmo fondato sull’art. 9 della costituzione
• Pacifismo a carattere civile: patrimonio condiviso dall’intera popolazione e che nasce dal fatto che si è stati vittime dei
bombardamenti, ma che non tiene in considerazione i lutti che il paese aveva provocato negli altri paesi → PACIFISMO fondato
su Giappone come vittima e non su Giappone come aggressore

Crisi identitaria nel Giappone anni ’60


• Crisi identitaria sopratutto da parte dei giovani in questo Giappone scintillante.
Lo sviluppo su cui il Giappone punta per ricostruire un’immagine di se stesso = esibire nuova cultura e volto, ma percezione che,
sopratutto a partire dagli anni 90, esista un vuoto nell’elaborazione collettiva dei giapponesi di metabolizzare l’esperienza prebellica
→ occupazione come esperienza punitivo e che esula il Giappone dal fare i conti con il proprio passato.
Il salto e l’allontanamento dagli anni 50 (guerra), lasciano vuoto, es. ragazzo intervistato che dice di non credere in nulla → i ragazzi
della crisi identitaria = nati durante il baby boom della seconda metà degli anni ’40: dal 47 al 49
Effetti sia economici che sociali: crescita della natalità porta ad avere lavoratori da impiegare per lo sviluppo del paese, ma allo
stesso tempo le problematiche di tipo sociale (pensioni) negli anni 90
• Tra il 1947-1949 le nascite totali furono di quasi 2,7 milioni (es. 2020 solo 841 mila) → aumenta la pressione nelle scuole (tra il
1953 le classi sono mediamente di 55/60 studenti)
• Aumenta livello di scolarizzazione, anche universitaria (in seguito alla stabilizzazione economica delle famiglie) → diventeranno
manodopera necessaria per lo sviluppo economico del Giappone tra ’60/70
Diplomati e laureati
• Diplomati: 1950 = 42,5% e 1975 = 91,9%
• Laureati: 1955 = 523 e 1994 = 2.480.000 studenti universitari
Tutti questi giovani entreranno nel mondo del lavoro e andranno a comporre la classe media che tra gli anni 1960/70, incarnando
così l’ideale della nuova classe media = "colletti bianchi" impiegati in grandi aziende (avevano condizioni più favorevoli rispetto a
impiegati in piccole aziende)
• Ezra Vogel (1963) scrive delle caratteristiche della nuova middle class giapponese: "nuova classe media rappresenta la
maggioranza simbolica di lavoratori, consumatori e una nuova vita brillante"
Cambiamenti sociali: famiglia reale
Nel 1959, forse sulla scia del nuovo Giappone più democratizzato, l’imperatore Akihito sposa una borghese Michiko, dando così
maggiore forza al concetti di democratizzazione e all’idea di un matrimonio per amore (matrimonio combinato era ancora molto
ricorrente)
• Matrimonio = coerente con il mito di un nuovo Giappone.
• Immagine della coppia borghese venne accentuata da foto (rese pubbliche da parte della famiglia reale) che li ritraeva in
comportamenti che calcavano "l’ideale di famiglia del ceto medio": giocare a tennis, andare in barca, cucinare, portare i figli a
scuola.

Cambiamenti sociali: consumismo e edilizia


• Nello stesso periodo entrano all’interno dell’ideale della classe media anche "tre sacri tesori": televisione, frigorifero e lavatrice
→ 90% della popolazione lo possiede
• es. Phamplet delle olimpiadi: differenza tra Roma in bianco e nero e Tokyo a colori (televisione)
• Anni 60 promuovono anche ideali di abitazione: danchi, "terreno di gruppo", sono complessi abitativi che rappresentano il nuovo
simbolo di ideale di vita e di classe media (es. Shitamachi no taiyo = film in cui la protagonista di augura di poter vivere in un
danchi)
Negli anni 60 = affermazione di un nuovo modello di Giappone ≠ da quello lanciato da MacArthur (anche se deve molto
all’intervento statunitense, es. musica, motociclismo, costumi), ma promosso dagli stessi Giapponesi.
• Periodo in cui il Giappone si distingue per le capacità tecnologiche, lo sviluppavo economico e la mobilità verticale (in ambito
lavorativo, "white collar") e orizzontale (territoriale = spostamento dalla periferia ai danchi).
• La mobilita sociale e economica è garantita e eseguita attraverso l’educazione = diventa mezzo per l’avanzamento e ingrasso
nella nuova classe media
• Classe media = modello ideale, con influenze US, ma con caratteristiche giapponesi (es. che aziendali)
• "Pusher" che nelle ore di punta spingono persone dentro ai treni
1970
La forte crescita economica degli anni 60 ha un improvviso cambio negli anni 70.
Nixon’s shocks del 1971:
1.Cina ammessa come membro permanente del consiglio di sicurezza nell’UN da Nixon e annuncio del presidente della visita nel
paese
2.Fine di Bretton Woods = sistema di cambi fissi legati all’oro (gold standard)
Il primo shock, luglio del 1971
Nel luglio del 1971, viene annunciata la programmazione di una visita del presidente Nixon nella Repubblica Popolare Cinese →
Giappone percepisce a visita come una manovra di isolamento da parte US
• Giappone temeva possibili rapporti tra US e altri paesi dell’Asia
• Problema: visita non era stata annunciata = colse di sorpresa il Giappone
Di fatto, Nixon visitò la Cina solo nel 1972, mentre la ripresa delle trattative tra i due paesi ricominciò nel 1979 in coincidenza con la
visita di Deng Xiaoping in US
Il secondo Nixon shock, agosto del 1971
Nixon decreta la sospensione della convertibilità del dollaro in oro (gold standard) o sistema BW (15 agosto 1971) poiché troppo
oneroso per USA, e passa a un sistema di cambi flessibili = fluttuazioni e svalutazioni monetarie che erano state legate al dollaro fino
a quel momento
• Gold standard limitava la circolazione di moneta = doveva essere equiparata all’oro posseduto (Federal Reserve)
• Osservazione di alcuni giapponesi sulla coincidenza tra l’annuncio della fine di BW e la resa giapponese
• Fine dei tassi fissi e inizio tassi fluttuanti + sovrattasso del 10% sulle importazioni → US fece anche pressioni affinché le
economie partner rivalutassero le loro monete.
• Provvedimenti che cercavano di limitare l’esportazione delle merci Giapponesi nei mercati americani, che tuttavia non cessa di
aumentare nonostante le fluttuazioni monetarie e la tassa aggiuntiva del 10%
Nonostante i due shock, le esportazioni giapponesi non subiscono grandi variazioni o rallentamenti → lo sviluppo economico
giapponese continuò così a credere a ritmi altissimi, anche se viene definita come una crescita disordinata definita da parte degli
economisti (a crescita più razionalizzata), tra il 1950-1973.
La prima vera crisi che avrà un fortissimo impatto sul Giappone fu la crisi energetica, o petrolifera, e il brusco rialzo dei prezzi
del petrolio (da cui il Giappone dipendeva pienamente) → crisi sopraggiunta in seguito all’embargo dei paesi dell’OPEC nel 1973
• Arresto momentaneo, ma che non porta l’economia Giapponese a decrescere, seppure più bassa rispetto agli anni precedenti, tasso
di crescita rimase sopra il 5%
• Anni 80 = Giappone diventa seconda economia globale

7th of November
Usa di Obama (2009-2017) > Pivot to Asia
Usa, ascesa cinese e tensioni in Asia: il sorpasso del 2010. Affermazione economica, politica e militare della cina che nel 2010
sorprassa il Giappone come seconda economia mondiale, questo impensierisce molto il Giappone.
Settembre 2009: elezioni politiche in Giappone, rompe il periodo di lunga egemonia social democratica, Governo Yukio Hatoyama
(Partito Democratico) > in campagna elettorale punta molto sul “ritorno all’Asia” del giappone, cioè incrementare la cooperazione
con i paesi vicini e diventare più indipendenti dagli Usa, promette revisione degli accordi di sicurezza in merito alle basi militari ad
Okinawa e prospetta una comunità dell’Asia orientale.
Obama visitò il Giappone ma nonostante ci fosse molta anticipazione per l’arrivo di questo presidente usa democratico, Obama si
dimostra contrario ad alterare la linea USA sulle basi militari ad Okinawa. Dopo pochi mesi, nel giugno del 2010, Hatoyama
annuncia in lacrime le sue dimissioni affermando che la relazione tra Giappone e USA era indispensabile per la pace nell’area,
ribadendo anche l’importanza delle basi militari ad Okinawa. Chiede scusa alla popolazione dell’isola che lo aveva molto appoggiato
ed era rimasta molto delusa dalla conclusione del suo operato.
A questo presidente succede poi … che verrà travolto dalla crisi provocata dall’emergenza di Fukushima. Si dimise dopo che
l’emergenza e i lavori per mettere in sicurezza l’area terminarono.
Nel 2021 il partito liberal democratico torna alla guida del paese con un’esponente di spicco.
Shinzo Abe (dic. 2012-2020 premier)
Con l’elezione di Abe, il partito PLD ritornò alla guida del governo → in coincidenza con Park Geun-hye nella Repubblica di Corea
e di Xi Jinping nella Pubblica Popolare Cinese
• Tutti esprimono nazionalismo particolare = non favoriscono integrazione e collaborazione tra i paesi della regione + fimne della
counità dell’asia
• Una riduzione dei vincoli verso Washington sarebbe stata colmata da un nuovo orientamento verso l’Asia = creare "comunità
asiatica" sotto il Partito Democratico, ma con il ritorno del PLD, e al salita degli altri leader, la politica fu ripensata
Abe inaugurò un’inversione di rotta rispetto alla politica del 2009: sotto la sua amministrazione si registrano molte tensioni nella
regione asiatica orientale. I rapporti con la Cina furono abbastanza turbolenti. Nella repubblica di korea, la presidentessa Park assume
la guida del paese nel 2013. Questi 3 personaggi hanno tutti posizioni molto nazionaliste, idea dell’affermazione dell’identità
nazionale, periodo di forti nazionalismi, sia sullo scenario economico che anche strategico-militare. Si torna a guardare quindi
all’asse USA-giappone come pivotal in politica estera.

Pivot to Asia
Da asia e dal pacifico provengono le maggiori sfide all’egemonia statunitense (dinamismo economico asiatico) + crescita del volume
degli scambi commerciali transpacifici, ormai superiore a quelli transatlantici.
Obama identifica nell’Asia la regione da cui possono provenire le maggiori sfide economiche all’egemonia statunitense → obiettivo
= consolidare scambi commerciali abolendo tariffe e barriere doganali (così come movimento lavorativo e transizioni ambientali)
• Trans Pacific Partnership o TPP: con funzione di contenimento della Cina ma con vantaggi per i partecipanti (40% della
produzione mondiale è dovuta agli stati partecipanti) ← sostenuto da Abe. Programma ambizioso che riuniva la prima e la terza
economia mondiale e una serie di paesi molto importanti dal punto di vista commericlae, l’obbiettivo era creare un’area di libero
scambio con tariffe doganali ridotte e condivise regole riguardanti ambiente, lavoro e investimenti. Molto voluto dall’america di
obama ma il progetto fu poi terminato con l’avvento di Trump. Escludeva la Cina, palese la politica che questo accordo
sottintendeva.
I paesi che aderirono rappresentavano circa il 40% della produzione mondiale, grande importanza geopolitica di questo accordo.
Ridefinisce le regole dell’economia globale + risalda le relazioni nippo-statunitensi.

Tensioni tra Giappone e Cina


Le tensioni tra pechino e tokyo aumentano, non solo per motivi economici ma anche per dispute territoriali: isole di Senkaku/
Diayou. Ascesa economica della Cina, sopratutto a partire dal 2011, crea tensioni con il Giappone → soprattutto per il controllo delle
risorse marittime (Senkaku/Diaoyu ricche di riserve petrolifere e risorse ittiche e minerarie). Le tensioni avranno momenti molto hot
come nel 2013.
• 2013: Cina annuncia intenzione di istituire una Zona d’identificazione per la difesa aere su una porzione di mare che comprende
anche queste isole e di sottoporre l’accesso alle autorità cinesi: si tratta di una provocazione secondo gli USA ← US rispondono
con l’invio di due bombardieri che entrano nella zona di difesa aere cinese = denunciato come violazione dello spazio aereo da
parte della cina.
• Ci saranno molte altre provocazioni di questo tipo, fino ad ora però non ci sono state situazioni di non ritorno.
Tensioni tra Giappone e Corea del Sud
Tensione che emerge in seguito al passato coloniale dello stato coreano → Abe visita il santuario Yasukuni (santuario buddista che
divenne santuario per le vittime di guerra) e viene deciso di inserire tra i nomi commemorati anche coloro che erano stati condannati
a morti con i processo di Tokyo (criminali di guerra) = provoca proteste

Abe era in veste politica in un luogo di natura religiosa = criticato


Nel 2014 acuita contesa Takeshima/Dokdo → ministro dell’educazione decide di revisionare i testi studiati inserendo nel territorio
nazionale anche isole Takeshima (= disputate con la Corea) e Senkaku (= disputate con la Cina)
Questione irrisolta delle "comfort women" (molte furono coreane) > questione che deriva dal passato imperiale cinese: si trattava di
vere e proprie schiave sessuali, un fenomeno che il Giappone continua a negare e che irrita molto la corea del Sud.
Abenomics: riforma delle tre gambe che non sortì risultati e non decollò

Tensioni tra Giappone e Corea del Nord


L’incremento dei test atomici coreani crea tensioni con il Giappone che si vede costretto a schierare barriere anti-missile a Tokyo e a
chiedere l’appoggio US in caso di difesa del paese dalla minaccia nordcoreana
• 2009: 2° test atomico
• 2011: potere Kim Jong-un
• 2012: lancio 2 missili balistici
• 2013: 3° test nucleare e minacce al Giappone e alle basi militari US con lancio di missili nel Mar del Giappone
• Dal 2016 i test nucleari sono proseguiti

Politiche di Sicurezza
Misure adottate da Abe in risposta all’aumento della minaccia Coreana (permette argine di manovra per ottenere obiettivi) = politica
più pro-attiva
• Creazione di un consiglio di sicurezza nazionale giapponese nel 2013 + possibilità per il governo di secretare documenti sulla
difesa, diplomazia, antiterrorismo e controspionaggio (= aumentano di conseguenza le pene per chi le violasse)
• Allentamento vincoli all’export di armi e tecnologia militare (= infrange caposaldo del pacifismo) nel 2014 = politiche sulla
sicurezza e difesa
• Nel 2015 legge che espande l’impiego e ruolo delle forze di autodifesa = abilita l’uso in aiuto di paesi amici o alleati senza che vi
sia una diretta minaccia per il Giappone, anche al di fuori del territorio nazionale.
Abe> mira a consentire al giappone un “contributo proattivo alla pace” questo aumenta il tima di tensione con i paesi asiatici e in
particolare con la cina, che denunciano questo tentativo di riarmo del paese, che in realtà erauno degli obbiettivi a lungo termine
dell’amministrazione trump. > Stato giapponese diventa più pro-attivo in tema di garantire la pace, ma cerca comunque l’appoggio
US anche in seguito alle elezioni di Trump (che non mancò di lanciare delle frecciate riguardo la scarsa capacità militare del paese) +
toni di clima di guerra commerciale accusando il Giappone di essere un partner commerciale sleale MA dovuto al fatto che US
continuano ad avere deficit commerciale alto sopratutto con Giappone.
• Con Trump idea del TPP (partnership pacifica) viene fermato con il ritiro degli US
• Trump formula polemica della concorrenza sleale cinese che verrà estesa anche al Giappone

➣Era Trump: molte minacce da parte degli USA ma alla fine niente tensioni perché il Giappone rimane un alleato importantissimo
nella regione.
Abe si ritira dalla scena politica nel settembre 2020, senza essere riuscito a mutare l’assetto militare del Giappone. Il suo successore,
è Yoshihide Suga (aiutante di Abe) mentre a Washington si passa da Trump a Biden. Già dal 2013, quando Biden era vicepresidente,
consigliò di abbassare i toni con la Cina, ma non venne ascoltato. Ad oggi persistono ancora tensioni con la Cina.

Yoshihide Suga non sarà rilevante dal punto di vista internazionale, ma verrà criticato per la gestione della situazione Covid e le
Olimpiadi, partite con un anno di ritardo a causa della rallentata apertura alle vaccinazioni; si dimette nell’autunno del 2021.

Fumio Kishida è il nuovo premier giapponese dal 4 ottobre 2021. Ribadisce l’alleanza con gli Stati Uniti, per ribadire anche la
propria posizione contraria a Cina e Corea del Nord, e la cooperazione con gli USA in ambito di sicurezza. Riconosce però la
rilevanza della collaborazione commerciale con la Cina. La posizione del paese però non muta in merito alle isole Senkaku nel mare
meridionale cinese. Dopo la sua elezione avrà subito un colloquio con Biden, riaffermando l’alleanza bilaterale, la cooperazione su
sicurezza nazionale tenendo conto delle tensioni con la Cina e Corea del Nord, e l’impegno a difendere le isole Senkaku.

Collaborazione con la Cina dal punto di vista commerciale ma si ribadisce il no a un mutamento dello status quo nel mar cinese
meridionale. Kishida vuole proseguire sul solco di Abe, rafforzando la potenza miliatre del giappone ma sempre sul solco della
relazione bilateriale.
• Incontro con Biden alla Cop-26 di Glasgow e rinnovano i rapporti stabiliti con Abe
Interrogativo attuale, viste le poche modifiche, Giappone si svincolerà dall'alleanza con US per la posizione tra le economie mondiali

➣Era Biden: si apre con una domanda: il Giappone è in grado di riarmarsi e di provvedere da solo alla sua difesa nazionale?

Nel maggio del 2022 Biden ha fatto un tour asiatico, notando che la crescente instabilità mondiale spinge verso un ulteriore
rafforzamento della cooperazione tra Usa e Giappone. Anche il Giappone, di fronte all’espansionismo cinese e alle dispute territoriali
continua a puntare sul rapporto bilaterale con l’America. L’attuale crisi ucraina ha rinsaldato l’asse Tokyo-Washington, anche a
fronte di alcune tensioni verificatesi USA e Cina sulla questione. Quindi gli USA continuano a puntare sul Giappone come principale
alleato nella regione.

Potrebbero piacerti anche