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scrivi un testo dandogli un titolo, scegli la tesi da sostenere e


argomenta il tuo pensiero in merito.

Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei
libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. [dal Manifesto del futurismo di F.T.
Marinetti, 1909]

Cesare Pavese(scrittore italiano, 1908-1950) ne La casa in collina fa dire in chiusura a un suo


personaggio commentando la II Guerra Mondiale:
"Ci si sente umiliati perché si capisce – si tocca con gli occhi – che al posto del morto potremmo essere noi:
non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una
guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione."

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizione di parità con gli altri Stati, alle
limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le
Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. (Costituzione
della Repubblica Italiana; art. 11)

“L'unica difesa sicura è l'attacco. Attaccate sempre!” 


“La razza umana è diventata forte nella lotta perpetua, e non potrà
che perire in una perpetua pace.” (A. Hitler, dittatore dal 1934 al 1945)
L'umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità. (J.F. Kennedy, presidente degli
USA dal 1961 al 1963)

Che cos'è la guerra? un omicidio collettivo, di gruppo, una forma di brigantaggio tanto più infame
quanto più estesa. (Erasmo da Rotterdam, pensatore e teologo, 1466-1536)

washington - […] George Bush ha detto quello che tutti aspettavano, ma non ha detto quello che si
sperava. Obbiettivo Terrore, prima di tutto e soprattutto, naturalmente. Nel mondo, ha detto questo
presidente accidentale incoronato re dalla tragedia di settembre, esiste «un Asse del male» che la sua
nazione ha cominciato a sconfiggere in Afghanistan e che ora dovrà affrontare nelle tre nazioni che
formano il nuovo «patto tripartito» del terrorismo, Corea del Nord, Iraq e Iran. […] In uno scontro che il
presidente americano vede come una lotta biblica del «bene» contro il «male» (evil, il male, è la parola
che è stata ripetuta più volte, a una media di una volta ogni 4 minuti) l' America colpita in settembre si
riserva il diritto di colpire chi vuole, dove vuole, quando vuole, nel nome della prevenzione. E' stato un
altro passo avanti nella definizione della «dottrina»: «Il tempo non lavora per noi, e io non aspetterò che
il male colpisca, che il pericolo si avvicini, per muovermi, agirò per primo contro i regimi che minacciano
il mondo con armi di devastazione di massa». […] La guerra sarà vinta con 50 miliardi di euro in più
concessi al Pentagono. I valori della libertà saranno difesi dallo scudo antimissile. I falsi in bilancio
dovranno essere corretti facendo appello «al senso di responsabilità delle grandi corporation».
Prendere o lasciare, è il nocciolo duro della «dottrina». L' America, finora, prende e firma
entusiasticamente la cambiale Bush. L' Europa e il resto della coalizione seguono, disciplinati, leali, ma
con entusiasmo temperato dall'incertezza. Soprattutto in quell'Europa che Bush ha nominato e
ringraziato una sola volta per la collaborazione nella guerra, dandoci - e questo è il vero lato debole
della cosiddetta «dottrina» - per scontati, quasi convitati di pietra al banchetto dell' unilateralismo
personalizzato.
[da un articolo di Vittorio Zucconi, su Repubblica.it 31-01-2002; prima dell'attacco all'Iraq
degli USA e della coalizione dei Paesi NATO]

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