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Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei
libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. [dal Manifesto del futurismo di F.T.
Marinetti, 1909]
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizione di parità con gli altri Stati, alle
limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le
Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. (Costituzione
della Repubblica Italiana; art. 11)
Che cos'è la guerra? un omicidio collettivo, di gruppo, una forma di brigantaggio tanto più infame
quanto più estesa. (Erasmo da Rotterdam, pensatore e teologo, 1466-1536)
washington - […] George Bush ha detto quello che tutti aspettavano, ma non ha detto quello che si
sperava. Obbiettivo Terrore, prima di tutto e soprattutto, naturalmente. Nel mondo, ha detto questo
presidente accidentale incoronato re dalla tragedia di settembre, esiste «un Asse del male» che la sua
nazione ha cominciato a sconfiggere in Afghanistan e che ora dovrà affrontare nelle tre nazioni che
formano il nuovo «patto tripartito» del terrorismo, Corea del Nord, Iraq e Iran. […] In uno scontro che il
presidente americano vede come una lotta biblica del «bene» contro il «male» (evil, il male, è la parola
che è stata ripetuta più volte, a una media di una volta ogni 4 minuti) l' America colpita in settembre si
riserva il diritto di colpire chi vuole, dove vuole, quando vuole, nel nome della prevenzione. E' stato un
altro passo avanti nella definizione della «dottrina»: «Il tempo non lavora per noi, e io non aspetterò che
il male colpisca, che il pericolo si avvicini, per muovermi, agirò per primo contro i regimi che minacciano
il mondo con armi di devastazione di massa». […] La guerra sarà vinta con 50 miliardi di euro in più
concessi al Pentagono. I valori della libertà saranno difesi dallo scudo antimissile. I falsi in bilancio
dovranno essere corretti facendo appello «al senso di responsabilità delle grandi corporation».
Prendere o lasciare, è il nocciolo duro della «dottrina». L' America, finora, prende e firma
entusiasticamente la cambiale Bush. L' Europa e il resto della coalizione seguono, disciplinati, leali, ma
con entusiasmo temperato dall'incertezza. Soprattutto in quell'Europa che Bush ha nominato e
ringraziato una sola volta per la collaborazione nella guerra, dandoci - e questo è il vero lato debole
della cosiddetta «dottrina» - per scontati, quasi convitati di pietra al banchetto dell' unilateralismo
personalizzato.
[da un articolo di Vittorio Zucconi, su Repubblica.it 31-01-2002; prima dell'attacco all'Iraq
degli USA e della coalizione dei Paesi NATO]