Sei sulla pagina 1di 30

Storia della Guerra in Vietnam

La tragedia in Asia e la fine del sogno americano. Di Marc Frey Piccola Biblioteca Einaudi Mappe 2008 Einaudi Torino

NOTE ESTRAPOLATE

Capitolo Primo - La guerra francese in Indocina e gli Stati Uniti (1945-54) 1) Dominazione coloniale e anticoloniale in Vietnam fino al 1945.
(pag.3)

Aerei statunitensi stavano facendo un giro donore nel cielo di Hanoi, una banda musicale suonava con brio lo Star-Spanged-Banner e, dalla tribuna, anche i collaboratori dellOffice of Strategic Service (OSS), il servizio segreto degli Stati Uniti, osservavano la piazza in cui si erano radunate centinaia di migliaia di persone. Al centro dellattenzione generale era Ho Chi Minh, un nazionalista e comunista vietnamita. Quel 2 settembre 1945, certamente memore di Thomas Jefferson, Ho Chi Minh stava proclamando lindipendenza del paese dalla dominazione coloniale francese e dalloccupazione giapponese
(pag.6)

Gli sviluppi della situazione politica internazionale in particolare la vittoria della Germania di Hitler sulla Francia nel 1940, loccupazione del Vietnam da parte del Giappone alleato con la Germania (settembre 1940 luglio 1941) e la collaborazione dellamministrazione coloniale francese (rimasta fedele al regime filo-germanico di Vichy) con i giapponesi-procurarono tuttavia adesioni sempre maggiori al Partito comunista dIndocina e agli altri movimenti nazionalisti di liberazione dellAsia. Quando i giapponesi, pochi mesi dopo lattacco a Pearl Harbor del dicembre 1941, invasero vaste parti del Sud- est asiatico, sembr profilarsi la fine della

dominazione coloniale europea nel suo complesso. Anche se loccupazione giapponese si rivel molto pi brutale del governo coloniale europeo, lesempio nipponico dimostr chiaramente ai movimenti di liberazione nazionale della Birmania, della Malesia, dellIndonesia e dellIndocina che la presunta superiorit occidentale sulla cultura asiatica, sulla strategia asiatica, sulla politica e sulle articolazioni organizzative del loro continente era un mito infondato.
(pag.8)

Nei cinque mesi fra il marzo 1945 e la capitolazione del Giappone (firmata il 15 agosto) i viet minh divennero ufficialmente alleati delle potenze occidentali. Agenti dellOSS inviati in Vietnam si valsero dellappoggio logistico del movimento di liberazione, ottennero informazioni sugli spostamenti di truppe giapponesi, e guerriglieri viet minh aiutarono, offrendo loro rifugio e vitto, gli aviatori americani i cui aerei erano stati abbattuti. LOSS per parte sua riforn i viet minh di armi e arruol perfino Ho Chi Minh come proprio agente con il nome di copertura Lucius. Quando lindiscusso capo del Vietnam proclam il 2 settembre del 1945 la Repubblica democratica del Vietnam, gli americani e i viet minh, gli agenti dellOSS e Ho Chi Minh avevano un lungo periodo di positiva collaborazione alle spalle. Nessuno, in quel momento, poteva immaginare che lalleanza si sarebbe ben presto incrinata e rotta. 2) Linizio della guerra francese in Indocina
(pag.10)

Conformemente a quanto era stato deciso dalla conferenza alleata di Potsdam del luglio 1945, nel successivo mese di settembre le truppe britanniche occuparono parte meridionale del Vietnam, mentre un esercito della Cina nazionalista avanz da nord fino al 17 parallelo. Ai britannici subentrarono poi le truppe francesi che furono trasportate in Vietnam, almeno in parte, proprio a bordo di navi statunitensi. Dopo cinque mesi di violenti combattimenti contro i viet minh, il generale Philippe Leclerc annunci di essere riuscito a prevalere nel meridione del paese dove le due sette Cao Dai e Hoa Hao, inizialmente alleate con i viet minh, avevano cambiato idea e trovato un modus vivendi con i francesi.
(pag.11)

Nel settentrione del Vietnam la situazione era anche pi complicata. Le truppe della Cina nazionalista saccheggiarono il paese senza piet. Ho Chi Minh si appell invano alle Nazioni Unite chiedendo che si ponesse fine agli abusi delle truppe predatrici e che si impedisse il ritorno dei francesi. Nel febbraio 1946, Ciang Kai-shek, capo dei nazionalisti cinesi, firm con i francesi un accordo che permise alla potenza coloniale di tornare a insediarsi anche nel Tonchino in cambio della rinuncia di Parigi alle agevolazioni economiche di cui aveva goduto fino ad allora in Cona. Ho Chi Minh si trov a quel punto in una situazione difficile. Poteva tentare di impedire lesecuzione dellaccordo combattendo sia i cinesi che i francesi. Unaltra possibilit sarebbe stata quella di scendere a patti con i nazionalisti cinesi. Infine decise per di avviare trattative con Jean Sainteny, inviato del generale De Gaulle, trattative che sfociarono il 6 marzo 1946 in un compromesso provvisorio: la Francia riconobbe il

Vietnam come stato libero allinterno dellUnione Francese, la denominazione che fu a quel punto data al vecchio impero coloniale di Parigi.In cambio Ho Chi-minh accett di rispettare il controllo francese anche sul Vietnam settentrionale per un periodo di cinque anni. Ho, che si espose aderendo a questo accordo a dure critiche da parte dei suoi, motiv la sua condotta con queste parole:Per quel che mi riguarda, preferisco sopportare per altri cinque anni la puzza della merda francese piuttosto che continuare a mangiare alla cinese per il resto della mia vita. 4) il riconoscimento del regime di Bao Dai

(pag.16)

La politica estera statunitense si sarebbe trovata anche in seguito, ripetutamente, alle prese con questo dilemma: da un lato limpegno per porre fine al colonialismo, propagandare il diritto allautodecisione dei popoli e lavorare discretamente per la dissoluzione degli imperi coloniali ; dallaltro la riluttanza a esercitare una effettiva pressione sulle potenze coloniali europee (fatta eccezione per i Paesi Bassi e la loro perdurante dominazione in Indonesia). Conseguenza di tutto ci fu che Washington, alla fine, scelse con intransigenza di non stabilire contatti con i movimenti nazionalcomunisti di quello che si stava configurando come terzo mondo.
(pag.18)

Nel gennaio 1950 la Repubblica popolare cinese e lUnione Sovietica riconobbero il governo dei viet minh come lunico legittimo della Repubblica popolare del Vietnam. Questo passo sembr a Washington lultima prova di una stretta collaborazione fra comunisti vietnamiti, cinesi e sovietici. Per reazione, gli Stati Uniti riconobbero il 7 febbraio, cinque giorni dopo la ratifica dellaccordo dellEliseo da parte del Parlamento francese, lo stato del Vietnam guidato dallimperatore Bao Dai come paese indipendente nellambito dellUnione Francese. Fin dal marzo di quellanno lamministrazione Truman decise inoltre di dare il proprio sostegno finanziario alla a guerra che i francesi stavano combattendo in Indocina e invi 15 milioni di dollari di aiuti militari. Con il riconoscimento diplomatico, gli Stati Uniti legittimarono la loro dominazione coloniale francese in Indocina. Da quel momento vi furono in concorrenza fra di loro per il potere sul paese, legittimati luno dal blocco orientale e laltro dalloccidente, i quali rivendicavano entrambi la sovranit sullintero Vietnam (19) Ma alla fine, nel clima politico interno ed estero acceso a causa della perdita della Cina, ci si arrese a quello che fu ritenutoli male minore. Bao Dai e i francesi apparvero i difensori dei valori e dei modelli sociali occidentali. Di conseguenza, nella percezione statunitense, la sollevazione nazionale dei viet minh egemonizzati dai comunisti si trasform in un aspetto della globale congiura del comunismo contro lOccidente che si stava apertamente manifestando in Vietnam.

Non c altro documento della statunitense post-guerra che illumini meglio la visione che gli Usa avevano del conflitto Est- Ovest di un prospetto strategico elaborato in quei giorni dal Consiglio per la sicurezza nazionale (NSC) di Washington. Il NSC-68denominazione sintetica dellanalisi elaborata prevalentemente da Paul Nitze, direttore dellufficio di pianificazione politica del Dipartimento di stato ribad le linee fondamentali della politica estera degli Stati Uniti in vigore dal1947, ma le sottopose a una verifica sotto limpressione del primo esperimento atomico effettuato dai sovietici. Il documento, che analizz tutti gli ambiti della politica estera e di sicurezza degli Usa, cominciava con la frase: I problemi di cui ci occupiamo sono immensi, e non riguardano solo la propriet o la fine di questo nostro paese, ma della civilt tutta in generale. Obbiettivo dellunione Sovietica, guidata da una nuova fanatica convinzione, sarebbe stata la dominazione assoluta sul resto del mondo. (20)Come mezzi adatti allo scopo furono indicati: massiccio riarmo, aiuti allo sviluppo, cooperazione militare, operazioni clandestine ovvero coperte (covert operations) dei servizi segreti, guerra psicologica e la rapida soluzione dei problemi economici del Giappone e dellEuropa occidentale. (21)Quello che venne dagli Usa fu un aiuto di cui la Francia aveva urgente bisogno. Nel solo 1949 la guerra aveva ingoiato 167 milioni di franchi, denaro prezioso che sarebbe stato necessario per procedere con maggiore sollecitudine alla ricostruzione postbellica della stessa Francia. Tra il 1950 e il 1954 affluirono in Francia e nel Vietnam soldi, macchinari e assistenza militare statunitensi per un controvalore di 2,76 miliardi di dollari: Parigi ricevette fra laltro 1800 veicoli corazzati, 31000 jeep, 361000 fra armi da fuoco individuali e mitragliatrici, 2 portaerei e 500 aerei. La quota di finanziamento della guerra francese in Vietnam da parte deghi Stati Uniti pass dal 40 per cento del 1952 all80 del 1954. Gli aiuti per lo sviluppo economico forniti ai governi dellIndocina furono invece limitati a complessivi 50 milioni di dollari. (22) Fino al dicembre 1952 le truppe francesi lamentarono 90000 fra morti, feriti e prigionieri (va detto che, fra il 1946 e il 1954, nei ranghi della Legione straniera anche 35000 legionari tedeschi, per lo pi giovani orfani di uno o entrambi i genitori, e circa 40000 soldati nordafricani o provenienti dalla cosiddetta Africa nera). Avvenne cos che lopinione pubblica francese si stanc della sporca guerra (sale guerre) e che allAssemblea Nazionale dilag linsofferenza contro gli alti costi del conflitto. A Washington si guard invece allo sviluppo della situazione con crescente preoccupazione, perch la guerra francese era diventata da tempo una guerra americana combattuta per interposte persone. Dal punto di vista statunitense, i francesi, in Indocina, difendevano lOccidente proprio come gli Usa lo facevano in Corea: su due fronti dello stesso conflitto globale contro il comunismo internazionale.

Dien Bien Phu


(pag.27)

Per prevenire un possibile intervento di truppe cinesi, Ely e lammiraglio Arthur Radford, capo dello stato maggiore interforze (JSC), discussero anche della possibilit di effettuare bombardamenti sulle montagne intorno a Dien Bien Phu. Il capo di Stato maggiore dellAir Force, Nathan Twining, prospett perfino leventualit dun attacco nucleare: Ci si potrebbe impiegare anche unintera giornata per essere sicuri di piazzare la bomba nel posto giusto. Nessuna resistenza. I comunisti verrebbero spazzati via, la banda potrebbe suonare la Marsigliese e i francesi andarsene bellamente inquadrati e in ottime condizioni di spirito da Dien Bien Phu. Mentre i comunisti dovrebbero dirsi Ehi, quei tipi potrebbero anche riprovarci. Forse il caso di essere pi prudenti in avvenire.
(pag.28)

In quell occasione Eisenhower diede anche un nome nuovo a una visione della politica estera statunitense ( e dellOccidente in genere) ormai incardinata fin dal 1950: E infine ci sono alcune considerazioni complessive che potrebbero riassumere nel concetto di effetto domino. Se si dispongono di seguito di seguito le tessere del domino e si imprime un colpo alla prima, cadranno sicuramente anche tutte la altre. Ci a cui il presidente e il suo segretario di Stato pensavano per contrastare lavversario era unazione concertata (united action), vale a dire una coalizione formata da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Thailandia, Filippine e gli stati gi associati fra loro dellIndocina, la quale avrebbe dovuto difendere coralmente il Vietnam, e con il Vietnam, tutto il Sud-est asiatico dai comunisti. Una simile coalizione -questo il calcolo di Eisenhower- avrebbe rinvigorito la disponibilit della Francia a continuare a battersi e inoltre avrebbe scongiurato un intervento cinese.
(pag.29)

Anche se a Washington certo non ci fu soddisfazione per il rifiuto britannico e la questione dellattacco aereo continu a essere oggetto di consultazioni, Eisenhower non volle a quel punto, per convinzione personale e in considerazione dellatteggiamento del Congresso, impegnare gli Stati Uniti in unazione militare concordata soltanto con la Francia. Una simile condotta non corrispondeva agli interessi americani perch avrebbero identificato eccessivamente, agli occhi dellopinione pubblica mondiale, gli Stati Uniti con la potenza coloniale.

Per tutto questo la sorte delle truppe francesi a Dien Bien Phu era segnata: capitolarono il 7 maggio 1954, dopo 55 giorni dassedio e bombardamento ininterrotto dellartiglieria dei viet minh. Dien Bien Phu suggell non soltanto la fine della dominazione coloniale francese nel nord del Vietnam; la sconfitta era il preludio al ritiro della Francia da tutta lIndocina. (pag.29)

Il generale Giap aveva scelto alla perfezione il momento per la battaglia decisiva, perch il giorno dopo la capitolazione di Dien Bien Phu si incontrarono a Ginevra i ministri degli Esteri delle quattro grandi potenze che a suo tempo avevano costituito la coalizione contro il nazifascismo: Unione Sovietica, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Per la prima volta dopo la conquista del potere da parte dei comunisti, fece la sua comparsa ufficiale sulla scena politica internazionale anche un a delegazione cinese guidata dal ministro degli Esteri Chou En-lai. Alla conferenza di Ginevra sullIndocina (8 maggio-21 luglio 1954) parteciparono inoltre due delegazioni vietnamite: una delegazione del regime di Bao Dai e, in rappresentanza della Repubblica democratica del Vietnam, gli inviati dei viet min con alla testa il primo ministro, Pham Van Dong. Gli americani per, al tavolo delle trattative per lIndocina, parteciparono solo come osservatori, tanto vero che il segretario di Stato Dulles ripart poco dopo la cerimonia inaugurale. Non condivideva, per considerazioni di principio, lidea stessa della conferenza esattamente come le trattative dirette con i cinesi rossi. Solo un incidente stradale, disse Dulles alla stampa, lo avrebbe potuto far entrare in contatto con Chou En-lai.
(pag.32)

6) La conferenza di Ginevra sullIndocina.

Di fatto il governo statunitense riusc a realizzare in ampia misura il suo proposito. Il 20 luglio 1954 la Repubblica popolare del Vietnam e la Franca sottoscrissero un armistizio che prevedeva fra laltro un diverso posizionamento delle forze in campo. I viet minh si sarebbero ritirati a nord del paese, oltre il 17 parallelo, mentre le truppe francesi avrebbero abbandonato il Tonchino. Fino alla svolgimento delle elezioni generali, i due tronconi del Vietnam avrebbero amministrato la loro parte di territorio e rispettato una fascia in corrispondenza del 17 parallelo, una zona smilitarizzata.
(pag.33)

Tutte le parti in causa si resero conto che le deliberazioni adottate dalla conferenza di Ginevra sancivano soltanto un armistizio, ma non la fine del conflitto. Nel corso della conferenza, Eisenhower e Dulles fecero una scelta che vincol di fatto gli Stati Uniti, nel lungo periodo, con il destino del Vietnam: gli Usa subentrarono cio alla Francia e decisero di garantire loro la sicurezza del Vietnam del Sud, del Laos e della Cambogia. Questo comport una svolta importante nella politica americana per lIndocina. Fra il 1946 e il 1950 il governo statunitense aveva conservato una benevola neutralit di fronte alla dominazione coloniale francese. Dal marzo 1950 aveva finanziato la guerra francese, fornendo aiuti che dallelezione di Eisenhower erano stati notevolmente aumentati. Tuttavia gli Stati Uniti si erano sempre rifiutati di impegnarsi direttamente in Indocina. La crisi di Dien Bien Phu e il rigetto delloperazione vulture da parte di Eisenhower lavevano ribadito. Ora invece legarono i propri interessi con un paese che era in gran parte controllato dallavversario. Lassunzione della responsabilit politica di garantire la sicurezza dellaria era la necessaria premessa dellimpegno diretto americano in Vietam.
Capitolo Secondo Un Paese diviso (1954 - 60)

1)La svolta nella Repubblica democratica del Vietnam

(pag.38)

Ancora nel 1950 Ho Chi Minh aveva dichiarato che tentare di convertire i contadini al comunismo sarebbe stata solo fatica sprecata e denaro buttato. Verso la fine degli anni cinquanta chiese invece al partito di diffondere nella popolazione, in misura crescente, le idee marxiste-leniniste. Si oppose tuttavia sempre a una trasposizione di principi ideologici che non tenesse adeguatamente conto delle particolari condizioni vietnamite. Il diritto al libero esercizio delle pratiche religiose rimase per esempio largamente conservato e i cattolici residenti nel settentrione del paese non furono perseguitati. La direzione del partito e dello stato tent piuttosto di acquistare influenza sulla gerarchia della Chiesa cattolica, ma vi riusc solo in misura limitata. Non si verific inoltre nella Repubblica popolare del Vietnam, come accadde invece in Unione Sovietica e nella Repubblica popolare cinese, il culto della personalit imposto dai vertici del partito. Ci dipese strettamente dalla personalit di Ho Chi Minh che, diversamente da altri leader comunisti, praticava la teoria marxista- leninista anche nella vita privata. Il suo modesto stile di vitaviveva in un capanno nei pressi degli edifici governativi-, il suo impegno a favore della partecipazione politica dei contadini e per lequiparazione di uomini e donne fecero di zio Ho una personificazione della rivoluzione e una credibile figura paterna per tutta la nazione.

2) La politica statunitense per il Vietnam dopo al conferenza di Ginevra


(pag.40)

Era il giugno del 1954 quando il colonnello dellAir Force EDWARD LANSDALE arriv a Saigon con dodici agenti della Cia per cercare, come disse il futuro capo del servizio segreto WILLIAM COLBY, di salvare il salvabile. Lansdale, un ex pubblicitario,aveva dato un rilevante contributo alla repressione della rivolta comunista nelle Filippine. Come nessun altro americano presente in Vietnam negli anni cinquanta, Lansdale incarn lo spirito attivistico del can do, del si pu fare dellepoca. Era fermamente convinto che gli aiuti economici uniti al proverbiale pragmatismo americano potevano fare dei paesi del Terzo Mondo delle societ evolute, democratiche e capitaliste. Poich tuttavia il comunismo presente in ogni parte del mondo era dostacolo, Lansdale consider suo compito preminente quello di distruggerlo mediante lazione concreta e lesempio personale. Ricordatevi soltanto questo disse ad alcuni militari I guerriglieri comunisti si nascondono in mezzo al popolo. Se conquistate il popolo e lo fate passare dalla vostra parte, i guerriglieri comunisti non hanno nessun posto in cui nascondersi. Senza un posto in cui nascondersi, li potete trovare. E a quel punto voi militari puntate le armi e finiteli con un sol colpo!. . (41) Lansdale si serv in Vietnam dun vasto ventaglio di metodi e espedienti tipici dei servizi segreti. . Poco dopo la conferenza di Ginevra, cominci a spedire nel nord del Vietnam piccole squadre di sabotatori i cui componenti, fra laltro, versavano zucchero nei serbatoi degli autobus di Hanoi per paralizzare il sistema dei trasporti pubblici e attizzare il malumore della popolazione. Gran parte degli astrologi, che in Vietnam venivano spesso consultati, furono corrotti perch pronosticassero un cupo avvenire per il nord. Invece le azioni di volantinaggio furono destinate in particolare ai cattolici affinch abbandonassero il Vietnam del Nord, e non solo perch cerano i comunisti. Anche la Maria Vergine, dicevano i volantini della Cia, ha voltato le spalle a nord e si trasferita al sud. Questa guerra psicologica fu sicuramente un fattore determinante dellemigrazione di circa un milione di vietnamiti (in gran parte cattolici) che si trasferirono al meridione dopo la conferenza di Ginevra. . fu la marina degli Stati Uniti a creare un ponte della libert a provvedere al trasporto degli emigranti.
(pag.44-45)

Cinque mesi dopo Diem fece i conti anche con Bao Dai, il suo ultimo concorrente per il potere nel Vietnam del Sud. Nel corso di una elezione si fece designare presidente della sovrana Repubblica del Vietnam e pose cos fine, contemporaneamente, alla dominazione coloniale francese. Il pubblicitario Lansdale, non trascur nulla e non lasci nulla al caso per garantirgli lesito del voto: ottenne che le schede elettorali favorevoli a Diem fossero rosse (colore della fortuna) e quelle a favore di Bao Dai verdi (colore della sfortuna). Lansdale si sarebbe accontentato di un 60% di voti, ritenendo tale maggioranza del tutto sufficiente; in realt Diem ebbe invece il 98,5 per cento dei suffragi. A Saigon, dove gli elettori registrati erano 405 000, Diem ebbe 605 000 voti. Le elezioni furono un imbroglio ma Washington lo consider un dettaglio di secondaria importanza. AllAmministrazione Eisenhower bast che Diem fosse risolutamente anticomunista e antifrancese, e che avesse rafforzato con energia il suo potere.

3) National Building nel Vietnam del Sud


(pag.54)

Infranto il potere delle Sette e dopo che la maggior parte dei Viet-minh del sud si erano trasferiti al nord, Diem si impegn a distruggere i resti del Partito Comunista nel meridione. Nel 1955 fu avviata una campagna di delazione che provoc disordini e ribellioni in vaste parti del paese. Migliaia di persone furono arbitrariamente arrestate e chiuse in campi di concentramento. Furono colpiti non solo i comunisti ma anche i leader delle sette, aderenti a partiti minori, giornalisti e sindacalisti. Una disposizione di Diem del giugno 1956 consent larresto di chiunque potesse risultare pericoloso per lo stato. Lesecuzione di questa norma fu affidata ai capi locali dellamministrazione che spesso ne approfittarono per una resa dei conti con avversari personali e per intimidire la popolazione rurale. Tre anni dopo, nel maggio 1959, Diem var la famigerata legge 10/59 che istitu i tribunali militari. A questi organismi fu dato lincarico non solo di mettere a tacere gli avversari politici ma anche di incarcerali a tempo illimitato o di eliminarli fisicamente. Agli imputati fu negato il diritto di avvalersi di avvocati difensori di loro fiducia e le uniche sentenze pronunciate furono di condanne a morte o allergastolo. I dati sul numero delle vittime oscillano. Il governo di Saigon ammise lesistenza di circa 50000 detenuti politici fra il 1954 e il 1960; valutazioni indipendenti parlano di 150000 incarcerati. Soltanto fra il 1955 e il 1957 sarebbero state eseguite 12.000 condanne a morte.
(pag.56-57)

Per poter controllare in modo pi efficace la popolazione contadina e scovare pi facilmente i seguaci del Viet-minh, il governo di Saigon cominci nel luglio 1959 a costruire nel delta del Mekong le cosiddette agroville. Di fatto si tratt dun trasferimento coatto della popolazione contadina in villaggi fortificati. La promessa che avrebbero trovato nei nuovi insediamenti abitazioni pronte e buona terra da coltivare si rivel spesso falsa. Funzionari del regime corrotti costrinsero i contadini a demolire le loro vecchie capanne e a usare i materiali ricavati per costruirsi quelle nuove. Lunico aiuto che ottennero consistette spesso soltanto nellelargizione di un minimo contributo (5,50 dollari) messo a disposizione dagli Stati Uniti. Tuttavia, anche questi pochi soldi venivano poi sottratti loro, perch i funzionari governativi,che miravano soltanto al profitto personale, si facevano pagare le terre che erano state promesse gratis ai contadini. Oltre al danno materiale che molti subirono, pes in misura maggiore abbandonare le tombe di famiglia. Nella concezione confuciana e buddista, gli antenati sono parte importante e integrante dellesistenza ; separare i contadini da loro signific sradicarli ed esporli inermi ai pericoli delluniverso. La maggior parte delle 500 000 persone che avrebbero dovuto popolare agroville si rifiutarono di andarci e molti, dopo esserci andati, tornarono dopo poche settimane nei villaggi dorigine. In questo modo lintero programma risult condannato al fallimento e chi era stato costretto a parteciparvi suo malgrado si trasform in un nemico mortale del regime di Diem.

Capitolo Terzo - Fasi Interlocutorie (1961 1963)

1) Il mondo del Movimento di liberazione nazionale.

(pag.67)

Nel 1956-57 la vita era abbastanza facile, gli abitanti del villaggio avevano delle biciclette. Fu poi promulgata la legge 10/59. Questa legge dette a Diem il diritto di tagliare la testa alle persone sospette di essere simpatizzanti dei viet-cong (.) molta gente era inquieta . Nel marzo 1960 ci fu un incontro di calcio fra la mia squadra e unaltra. Le due squadre combatterono con accanimento. Poich i famigliari di alcuni ragazzi lavoravano per il governo, ero convinto che si sarebbero vendicati su di me. Ero spaventato e cercai di nascondermi. Andai a cassa. I vietcong seppero che avevo vinto la partita e vennero per farmi propaganda. Dissero Stai attento, ti sei nascosto ma non puoi nasconderti veramente. Non hai armi. La gente ti scoprir e ti far del male. I vietcong scavarono un rifugio dove mi potei nascondere. 4) Il fallimento della strategia della counterinsurgency
(pag.85)

Corresponsabili del fallimento del programma dei villaggi fortificati e della counter insurgency furono il comando militare americano a Saigon e, a Washington, il JSC. Anzich convincere Diem che solo una permanente messa in sicurezza dei villaggi, unita a una riforma agraria e al ristabilimento dellauto-amministrazione degli enti locali, avrebbero prodotto autentici successi, appoggiarono la tattica di corto respiro di Nhu. Con lappoggio del pentagono, il comandante del MACV, generale Paul D.Harkins, si dedic in sostanza a combattere la guerriglia con sistemi

convenzionali: gli elicotteri american erano impegnati per localizzare consistenti gruppi di nemici e spingerli in braccio alle forze sud-vietamite a terra . Per togliere al Fln la disponibilit di territori in cui ritirarsi, gli Stati Uniti impegnarono, dalla fine 1961, non solo il napalm ma anche, per la prima vota armi chimiche per distruggere i raccolti. Con lo sloganSolo noi possiamo impedire la formazione dei boschi, gli americani sparsero con loperazioneRanch Hand, nei successivi otto anni, centinaia di migliaia di tonnellate di erbicidi sul Vietnam del Sud. Il defogliante Agent Orange fu usato dal 1963; solo anni dopo si seppe che era cancerogeno.

(pag.87)

Quando per esempio la portaerei Core sost nel porto di Saigon, i cronisti riuniti sulla terrazza che funge da tetto dellhotel Majestic poterono lanciare i mozziconi delle loro sigarette quasi sulla tolda della nave, l dove erano parcheggiati gli elicotteri. Per se qualcuno chiedeva conferma che quella era una portaerei, la risposta ufficiale era No Comment.

(pag. 88)

Quel che certo solo che il presidente fin dalla primavera del 1963 fu tormentato da dubbi sullefficacia dei consiglieri americani nel Vietnam meridionale. Era perfettamente consapevole del dilemma che lIndocina costituiva per il suo governo. 5) Lacrisi dei Buddisti
(pag. 90)

Washington vide che era giunto il momento di esercitare energiche pressioni su Diem. Alla fine di giugno lamministrazione americana nomin Henry Cabot Lodge, candidato repubblicano alla vicepresidenza nelle elezioni del 1960, nuovo ambasciatore a Saigon. Nipote dellomonimo senatore che, a inizio secolo, aveva praticato con Theodore Roosevelt una politica estera allinsegna del motto: Speak sostly but carry a big stick (Parla con mitezza ma portati dietro un grosso randello); Lodge avrebbe dovuto non solo preservare lamministrazione dai possibili attacchi dei repubblicani, ma anche riportare alla ragione il presidente sudvietamitamita.

Capitolo Quarto ESCALATION - (1964 1965)

1) Teste nuove, politica vecchia

(pag. 95)

Non consentir mai che il Vietnam faccia la stessa fine della Cina. Ho ordinato loro (ai suoi consiglieri) di andarci e di spiegare a quei generali di Saigon che Lyndon Johnson manterr la nostra parola. Per, perdio, voglio che si diano una mossa, che vadano in quella giungla e insegnino ai comunisti ad avere paura. 2)Operazioni coperte e la risoluzione del golfo del Tonchino

(pag.97 - 101)

Nel marzo 1964 il ministro della difesa McNamara part per una nuova missione esplorativa in Vietnam del Sud. Poco prima lARVN aveva subito una secca sconfitta: 3000soldati governativi erano stati sconfitti dalle unit dellEsercito di liberazione del popolo, nel delta del Mekong. McNamara lod pubblicamente il governo di Khanh e dichiar ai giornalisti che la guerra sarebbe stata vinta, per poi, in un rapporto riservato, prospett un quadro della situazione molto cupo. Convinto assertore della teoria delleffetto domino, il ministro guardava al Vietnam del Sud come a un test della capacit americana di affrontare e sconfiggere unaggressione pilotata dallesterno dai comunisti. Dalla fine del regime di Diem, scrisse McNamara nella sua relazione per il presidente, la situazione del Vietnam del Sud era continuamente peggiorata; Khanh non disponeva di alcun potere politico e la sua influenza sullesercito era dubbia; le diserzioni dallARVN e dalle formazioni regionali e locali del sistema di autodifesa avevano raggiunto proporzioni enormi; il 40 per cento del paese era sotto controllo del Fln, controllo che nelle province attorno a Saigon saliva addirittura al 90 per cento. Vasti strati della popolazione mostrano segni di apatia e indifferenza, scrisse McNamara. Contrariamente ai vertici militari Usa, che proponevano linvio di truppe di terra per stabilizzare la situazione, il ministro raccomand invece un ulteriore rafforzamento degli aiuti militare statunitensi. (98-99-100-101) Per queste ragioni, amministrazione statunitense opt per unintensificazione delle operazioni coperte contro il Vietnam del Nord (sabotaggi, lancio di volantini, sorveglianza aerea segreta) gi avviate fin dal febbraio 1964 assieme ai sudvietnamiti (OPLA 34-A). Il Pentagono per parte sua cominci a preparare piani dettagliati per bombardare il Vietnam del Nord. Per sottolineare limportanza che il Vietnam del Sud aveva per gli Stati Uniti, Johnson nomin nel giugno1964 il generale Maxwell Taylor ambasciatore americano a Saigon. Ci fu un ricambio anche ai vertici militari Usa in

Vietnam: il generale Harkins, troppo ottimista oltre che screditato dagli intrighi di Saigon, fu sostituito con il super decorato William C. Westmoreland. Washington intraprese, contemporaneamente, un primo tentativo per mettersi direttamente in contatto con Hanoi. La cosiddetta missione Seaborn (j:Blair Seaborn, membro canadese della commissione internazionale di controllo insediata nel 1954) risult tuttavia emblematica di tutti gli altri sforzi poi fatti dallamministrazione Johnson per venire a patti con il Vietnam del Nord: si ridusse a un tentativo di intimidire i governanti nordvietnamiti con la strategia the carrot and the stick (del bastone della carota). Partendo dal presupposto che il Vietnam del Nord fosse il burattinaio che reggeva le fila del Fln, Washington chiese la cessazione di ogni aiuto al Fronte di liberazione e il riconoscimento dellindipendenza del Vietnam del Sud. In cambio gli Stati Uniti prospettavano aiuti economici per il Vietnam del Nord. Se invece Hanoi avesse insistito nella sua politica di aggressione, allora si doveva preparare ai bombardamenti aerei che avrebbe inevitabilmente subito. Laumento degli aiuti economici e militari statunitensi (alla fine del 1964 i consiglieri militari statunitensi nel Vietnam del Sud era ormai 23.000) corrispose ancora totalmente alla politica avviata da Kennedy. Tuttavia la tattica fu significativamente modificata con lestensione e laumento delle operazioni coperte contro il Vietnam del Nord e con i preparativi per la guerra aerea .. Unoccasione ben accolta per attuare i piani predisposti e per dimostrare ad Hanoi la determinazione degli Stati Uniti furono gli avvenimenti nel Golfo del Tonchino. Il pomeriggio del 2 agosto 1964 alcune torpediniere nord vietnamite attaccarono il cacciatorpediniere MADDOX. La nave statunitense, che incrociava in acque internazionali, era in ricognizione con il compito di localizzare le stazioni radar nord vietnamite. I dirigenti di Hanoi ritennero invece che la presenza della Maddox potesse spiegarsi solo con il bombardamento, iniziato il giorno prima dai sudvietnamiti, della vicina isola di Hon Me (una delle operazioni previste dal piano OPLAN 34-A). Washington sapeva benissimo che cosa aveva indotto i nordvietnamiti ad attaccare la Maddox. Invece di far allontanare il cacciatorpediniere dalla zona doperazione dei sudvietnamiti, Washington deliberatamente lo scontro. Johnson qualific pubblicamente lepisodio come una provocazione militare e, per sottolineare la legittimit della presenza statunitense nelle acque internazionali, sped nella zona dellincidente un secondo cacciatorpediniere. Quando due giorni dopo, nella notte del 4 agosto, la Maddox e la Turner Joy annunciarono improvvisamente di essere sotto attacco nemico e cominciarono a sparare con tutte le armi di bordo, lamministrazione statunitense decise di reagire con azioni militari contro il Vietnam del Nord.

Le successive comunicazioni giunte dalle due navi, secondo cui non cera stato in realt nessun attacco lequipaggio era stato tratto in inganno da sfavorevoli condizioni metereologi che, oppure da analisi sbagliate degli addetti ai radar furono volutamente ignorate: il 5 agosto gli aerei della VII flotta bombardarono basi della marina nordvietnamita e depositi di carburante. Su questo episodi osi innesc una lunga diatriba, che ora si pu considerare conclusa dopo una decennale ricerca svolta dallo storico Edwin Moise: un secondo attacco norvietnamita non ci fu. Lamministrazione americana non aveva premeditato lincidente, per se ne approfitt subito come buon pretesto per dimostrare alla Rdv la determinazione e la potenza Usa. Inoltre lincidente offr a Johnson la possibilit di presentare il 7 agosto al Congresso una risoluzione che questa s- era gi stata preparata da alcune settimane e autorizzava il presidente a adottare tutti i provvedimenti per respingere gli attacchi e impedire future aggressioni. I rappresentanti della Camera, ai quali era stato nascosto lattacco sudvietnamita allisola di Hon Me, approvarono la risoluzione del Golfo del Tonchino allunanimit. Al Senato ci furono solo due voti contrari. Alcuni senatori come J. William Fulbright, che pure intervenne attivamente perch fosse adottata la sbrigativa decisione, non nascosero le preoccupazioni di fronte a un teso vago ma con ampie possibilit di intervento. La risoluzione, accolta da Johnson come quelle camicie da notte della nonna che coprono tutto, ben presto non fu pi soltanto la base, avallata dal Parlamento, per procedere ad azioni isolate, ma serv per motivare e giustificare la politica di guerra nel complesso. Un assegno in bianco grazie al quale lesecutivo si ritenne autorizzato a inviare in Vietnam centinai di migliaia di soldati. Nicholas Katzenbach, sottosegretario agli Esteri, defin giustamente la risoluzione lequivalente funzionale di una dichiarazione di guerra.

5) La via americana verso la guerra

(pag. 117)

Washington non dovette attendere a lungo loccasione per cominciare gli attacchi aerei. Il 7 febbraio 1965 il Fln assal una base di elicotteri statunitensi presso Pleiku, negli Altopiani centrali. Otto consiglieri militari statunitensi rimasero uccisi, 126 feriti, e ui danni materiali risultarono enormi. Come reazione, il presidente ordin di procedere alloccupazione Flaming Dart (Freccia ardente): 132 cacciabombardieri della marina colpirono obiettivi militari nel Vietnam del Nord. Il Fln replic attaccando il 10 febbraio unaltra base militare Usa, dove uccise 20 americani. Allora Johnson ordin lavvio delloffensiva aerea - non pi limitata nel tempo- contro il Vietnam del Nord. Cominci cos loperazione Rolling Thunder (tuono rotolante).

(pag. 118)

Taylor ammon dunque con insistenza il 22 febbraio a non inviare i marines. Quel passo avrebbe significato rinunciare alla politica fino a quel momento praticata di non utilizzare nel Vietnam del Sud truppe di terra statunitensi: Se ci discosteremo da questa linea, sar poi difficile porre dei limiti. Non appena dovesse emergere che siamo disposti ad assumerci altre responsabilit, il governo del Vietnam tenter molto verosimilmente di scaricarci altri compiti per svolgere i quali ci vorranno truppe di terra. E un numero crescente di truppe di terra nel Vietnam del Sud aumenter le possibilit di tensioni con la popolazione locale. Il soldato bianco non per armamento, equipaggiamento e addestramento adatto alla guerriglia che si combatte nelle foreste e nelle giungle asiatiche. I francesi ci hanno provato e hanno fallito. Dubito che truppe americane possono far meglio. Inoltre si porrebbe inevitabilmente la questione di come un soldato estraneo alla realt locale possa distinguere fra un vietcong e un pacifico e amichevole contadino sudvietnamita.
(pag. 123)

Lamministrazione statunitense si mosse consapevolmente lungo la strada percorsa a suo tempo dai francesi e che alla fine li aveva cacciati in un vicolo cieco: lumiliante sconfitta di Diem Bien Phu. Andato alla Casa Bianca con la visione di una great society per gli Stati Uniti e i loro alleati, Johnson alla fine segu le orme dei colonialisti. Di pi: il presidente gli Stati Uniti in guerra senza informare adeguatamente la popolazione e il Congresso. Respinse tutti i suggerimenti dei consiglieri di chiedere agli elettori e al Congresso di appoggiare la sua politica. Davanti alla stampa neg che vi fosse stata una svolta nella politica americana per il Vietnam del Sud e al suo entourage dichiar che la risoluzione del golfo del Tonchino era sufficiente per legittimare le sue scelte. Johnson volle il burro e i cannoni, e temette che un pubblico dibattito su quella puttana duna guerra avrebbe distrutto la donna che veramente amo, la great society . Per questo motivo rigett anche la richiesta del Pentagono e dei militari di mobilitare i riservisti e la guardia nazionale, e di dichiarare lo stato demergenza nazionale. Henry Cabot Lodge riassume tutte le perplessit sulla politica di disinformazione praticata da Johnson in una sola domanda: Se la sente davvero di mandare tanti giovani laggi senza spiegare loro il perch?
Capitolo Quinto - La guerra americana in Vietnam (1965 67)

1) Rolling Thunder

(pag. 126)

Le sole semplici cifre forniscono unidea appena approssimativa della portata e dellintensit delloffensiva aerea: nel 1965 i bombardieri statunitensi decollarono dalle basi del Vietnam del Sud e dellisola di Guam, oltre che dalle portaerei, per eseguire 25.000 missioni. Un anno dopo le missioni furono gi 79.000 e nel 1967 oltre 108.000.

Durante il primo anno delloperazione Rolling Thunder scaricarono 63000 tonnellate di bombe sul Vietnam del Nord: una pioggia devastante che sal a 136000 tonnellate nel 1966 e a 226000 nel 1967. (Per un confronto:durante il pi spaventoso bombardamento aereo non atomico della seconda guerra mondiale, quello che distrusse Dresda nel febbraio 1945, erano state scaricate 2659 tonnellate di bombe). LUS Air Force impieg tutto quello che i laboratori di ricerca e le industrie per gli armamenti avevano da offrire, fra laltro: armi teleguidate, velivoli senza equipaggio, cacciabombardieri supersonici e i temuti B-52. Ognuno di questi bombardieri a reazione e un carico di quasi 30 tonnellate di bombe, era in grado di trasformare una fetta di territorio larga 800 metri e lunga 4,5 chilometri in un paesaggio lunare costellato di crateri con un solo bombardamento. E non ci si limit alle gradi bombe . Gli americani usarono in abbondanza anche il napalm e le cosiddette bombe a frammentazione, che esplodevano poco prima dellimpatto con il terreno sparando tuttattorno centinaia di piccoli proiettili causarono gravi perdite soprattutto alla popolazione civile e suscitarono indignazione in tutto il mondo. Lo spettacolo della pi grande superpotenza del mondo, ammise il ministro alla Difesa Mc Namara nel maggio 1967, che uccide o ferisce gravemente ogni settimana mille civili per piegare un piccolo paese arretrato alla sua volont e conseguire un obbiettivo assai discutibile non decisamente dei migliori. Molte localit furono letteralmente rase al suolo. Uno dei primi statunitensi che pot farsi personalmente unidea della portata delle distruzioni fu, tra il 1966 e il 1967, Harrison E. Salisbuury del New York Times. I suoi reportage non coincisero affatto con le comunicazioni del Pentagono, secondo cui tutti gli obiettivi nordvietnamiti colpiti erano solo ed esclusivamente impianti militari: Come la maggior parte degli obiettivi militari che o avuto modo di vedere nel Vietnam del Nord, Nam Dinh appariva nel linguaggio dun portavoce del Pentagono molto pi importante di quando la si vedeva con i propri occhi. Non era una grande citt. Non lo era mai stata. Ora, dopo le evacuazioni imposte dalla guerra, era pressoch abbandonata. Isolato dopo isolato non ho potuto vedere altro che devastazioni. Abitazioni, botteghe, tutti gli edifici erano distrutti, danneggiati o bombardati. Ho avuto limpressione di passare per la citt duna civilt sepolta. Qua e l cera un pugno di giovani, uomini e donne, al lavoro. Con pazienza, estraevano legname da costruzione dalle rovine e lo accatastavano accuratamente. Che ragionevole significato poteva avere quella devastazione? A quale scopo militare serviva ?. 2) Le forze armate statunitensi nel Vietnam del Sud
(pag. 129)

Quando quel pomeriggio di marzo cominciarono a marciare fra le risaie, avevamo oltre agli zaini e ai fucili anche lovvia convinzione che i vietcong sarebbero stati

rapidamente battuti e che noi stavamo facendo qualcosa di onorevole e di buono. Conservammo gli zaini e i fucili, ma perdemmo le nostre convinzioni. Quella che era cominciata come unavventura si trasform entro lautunno in una estenuante, incerta guerra di logoramento nella quale combattemmo pi che altro per salvarci la pelle.
(pag. 132)

Ancora nel 1967 Westmoreland si rifiut di apportare modifiche tattiche e strategiche al suo piano: Vuol dire che il salasso continuer fino a quando Hanoi si accorger di aver succhiato tanto di quel sangue al paese da trovarsi sullorlo della catastrofe nazionale. E allora dovranno rivedere il loro atteggiamento. Il fatto che il generale indicasse come responsabile delle perdite, del salasso, non gli <Stati Uniti ma il Vietnam del Nord, corrispondeva alle argomentazioni dei suoi superiori. Infatti Johnson continuava a segnalare ad Hanoi che dipendeva da loro, e non da lui, porre fine alloperazione Rolling Tunder.

(pag. 133-134)

Tipiche del modo americano di concepire la guerra furono le dichiarazioni che il giornalista Neil Sheehan raccolse nel gennaio 1966. Alla domanda su che cosa il maggior generale comandante intendesse fare dopo tutti quei giorni e giorni di combattimento, Westmoreland rispose che avrebbe semplicemente ritirato le truppe. Non cerano piani per procedere alla pacificazione delle zone conquistate. Rimasi stupito di quella risposta. Non avrei mai pensato che un generale statunitense potesse sacrificare tanti soldati e causare tante distruzioni per poi andarsene semplicemente. Gli chiesi come mai fosse in quel villaggio se non aveva lintenzione di restarci e di conseguirci qualcosa di duraturo. Mi rispose di non aver soldati a sufficienza per lasciarne in parte sul posto a protezione di uneventuale squadra incaricata della pacificazione. Lunica cosa che poteva fare era destabilizzare i vietcong e il PAVN. In effetti gli Stati Uniti riuscirono a fermare il tracollo del Vietnam del Sud e a respingere gli avversari, fino al 1970, ma solo nel 25 per cento circa del territorio sudvietnamita. Per Westmoreland dovette chiedere linvio di sempre nuove truppe. Alla fine del 1965, 184000 soldati americani erano nel Vietnam del Sud; due anni dopo, nel dicembre 1967, erano gi 485000. Sal anche il numero dei caduti: la guerra fino alla fine del 1967 cost la vita a 16000 soldati americani. Ci nonostante, il comando statunitense si attenne ostinatamente al piano inizialmente prefissato :

La soluzione in Vietnam dichiar il generale William Depuy, uno dei padri della Strategy of Attrition fatta di pi bombe, pi granate pi napalm, fino a quando il nemico croller e si arrender. 4) Vietnam del Sud: una societ in guerra

(pag. 142)

Nel 1960, soltanto il 20 per cento della popolazione sudvietnamita abitava nelle citt;nel 1968 era il 40 e sarebbe diventata il 60 per cento nel 1974. Nei quartieri poveri delle citt, lelevata disoccupazione favor enormemente lo sviluppo della criminalit, il consumo di droga e la prostituzione. Lo straniamento che procedette di pari passo con la fuga dagli ambiti di vita tradizionali e con il collasso della societ rurale spalanc le porte allegoismo pi brutale e ai comportamenti antisociali. Ne furono particolarmente colpiti i giovani con meno di ventanni, che costituivano allinizio degli anni settanta il 60 per cento della popolazione urbana. Eufemisticamente il politologo Samuel Huntington dallUniversit di Harvard defin inurbamento forzato il processo in atto, Il governo non fece nulla per tentare di risolvere limmenso problema costituito dai profughi. In un certo senso gli torn utile, perch pot rafforzare il proprio controllo su una parte della popolazione. A causa della guerra leconomia sudvietnamita croll in vaste parti del paese. Solamente il crescente import di prodotti statunitensi (soprattutto generi alimentari e beni di consumo) , che arriv a toccare nel 1970 quasi il50 per cento del valore del prodotto interno lordo, mantenne il tenore di vita artificiosamente elevato e fece fiorire uneconomia clandestina alla quale partecipava una vasta parte della popolazione. Nelle maggiori citt della costa e specialmente a Saigon si potevano comperare per strada non solo merci di contrabbando o frutto di ricettazione come beni di consumo, alimenti comuni e generi di lusso, ma anche mitragliatrici, mine e mortai. Poich dalla met degli anni sessanta linflazione aveva letteralmente divorato i salari la remunerazione reale di un soldato dllARVN si era ridotta, nel 1969, a un terzo del valore di quella del 1063 molti dovettero arrangiarsi praticando il mercato nero. Cerano sicuramente funzionari e militari onesti, per la miseria economica della gente comune e lavidit degli alti gradi dellamministrazione statale e dellesercito fecero della corruzione secondo il giudizio conclusivo duno studio commissionato dal Pentagono la caratteristica fondamentale della societ sudvietnamita. Anche il generale Thieu si arricch abbondantemente con i soldi dei contribuenti americani. Quando fugg do Saigon, nel1975, aveva parecchi milioni di dollari depositati in banche allestero. Un ministro della Difesa dirott assegnazioni statunitensi, destinate allo sfruttamento dei terreni abbandonati, sul suo conto privato; i capi dei distretti si facevano pagare in oro gli impieghi pubblici che diventavano disponibili; nei capoluoghi di provincia i funzionari di rango inferiore intascavano denaro pubblico per versarne una parte al Fln in cambio di protezione. La corruzione dilag come un cancro in tutti i settori delleconomia e dellamministrazione e vanific ogni sforzo statunitense di stabilizzare economicamente il paese.

7) Opinione pubblica, mezzi di comunicazione e movimento pacifista

(pag. 151)

Fino alloffensiva del Tet, nel 1968, negli Stati Uniti la gran parte della carta stampata, esattamente come le radio e le televisioni, erano favorevoli alla guerra. Voci critiche si erano levate in pochi quotidiani come il New York Times e il Globe di Boston, e in rari settimanali come Newsweek. Il New York Times mise in dubbio limpegno statunitense solo due anni dopo linvio delle truppe di terra: In effetti ci si chiede sempre maggiore insistenza se vi sia qualcuno a Washington che sappia che cosa il nostro paese sta cercando di ottenere in Vietnam. Critica che tradiva apprensione e frustrazione ma non era un esplicito invito al ritiro. La guerra in Vietnam fu il primo conflitto militare che gli americani poterono seguire in diretta seduti davanti ai teleschermi di casa loro. Tuttavia, con la confezione dei programmi la scelta delle immagini, la televisione non aliment nei primi anni di guerra clima contrario allimpegno militare. Anzi: appoggi la politica del governo. La televisione descrisse a lungo gli avversari dellimpegno statunitense come lavativi e imboscati che aggredivano i soldati alle spalle, o come pericolosi pelandroni che si facevano infinocchiare dalla propaganda comunista. Fatte poche eccezioni, i telegiornali della sera mezzora di notizie interrotte da pubblicit non misero in onda immagini di violenti combattimenti, di morti o villaggi distrutti. Ospitarono portavoce del Pentagono e generali che fecero previsioni ottimistiche, e mostrarono elicotteri che facevano sbarcare coraggiosi soldati intenti a cercare immediate coperture. Per sottolineare le impressioni visive, i telegiornali usavano come sfondo sonoro il cupo tuono delle artiglierie e dei bombardieri che sembrava promettere imminenti vittorie. Non c dubbio che questo modo retorico ed enfatico di raccontare le cose contribu alla fine, con il passare degli anni, a suscitare in molti statunitensi qualche dubbio sulla sensatezza di quella guerra. Per le televisioni diedero soprattutto limpressione duna guerra pulita che faceva progressi.

(pag. 159)

Mentre il movimento pacifista era sorretto prevalentemente dagli studenti e da una giovane ambiziosa lite intellettuale, lo stato danimo silenzioso, tacitamente ostile al conflitto attecch maggiormente fra chi era colpito pi direttamente dalla guerra. Non particolarmente forte tra il ceto medio, coinvolse i ceti inferiori, gli operai e i poveri. E, fra questi, a dirsi ostili al conflitto furono pi che proporzionalmente le donne e gli afroamericani. Le ragioni sono evidenti, dal momento che la guerra in Vietnam era combattuta prevalentemente dai giovani degli stati sociali pi bassi. Steve Harper, un reduce di Akton (Ohio), ha ricordato: Oggi i critici se la pigliano con noi solo perch abbiamo dovuto combattere quella guerra . Ma doverano i loro figli? Nelle universit pi care? Certo non nel mio plotone. Quelli con noi erano operai e gente simile. Se la guerra era cos importante, perch i nostri capi non ci hanno mandato i figli di tutti, invece che soltanto noi?. Cera una sola cosa che quelli come Harper odiavano pi della guerra : i movimenti contro la guerra, e questo modo di pensare spiega perch fino al 1968 i pacifisti non

riuscirono a radunare di pi di 3-4 milioni di attivisti. Tuttavia il movimento pacifista e lostilit al conflitto esercitarono un notevole peso sulla politica di Washington. Le esitanti iniziative di pace del governo furono sempre assunte tenendo docchio i sondaggi e le dimostrazioni. Il fatto che una notevole parte degli universitari, dunque la futura classe dirigente, si esprimesse contro la guerra suscit preoccupazioni in Johnson e nei suoi consiglieri. Il presidente, sensibilissimo ai sondaggi e bisognoso di approvazione in modo addirittura nevrotico, si sent offeso personalmente dallostilit dei figli e delle figlie dei migliori e pi intelligenti. Inutilmente tent di diffamare gli attivisti del movimento contro la guerra e i pacifisti dimostranti come strumenti del comunismo internazionali. Con laiuto del Fbi fece spiare migliaia di cittadini statunitensi. Nel quadro di questa Operazione Chaos, gli agenti del Fbi avrebbero dovuto anche confondere ideologicamente e politicamente le diverse organizzazioni che si battevano contro la guerra e quindi spezzare lunit del movimento nel complesso. Johnson mobilit per qualche tempo perfino la Cia. Ben prima che Nixon si sporcasse le mani con certe attivit illegali, Johnson viol la legge usando i servizi segreti costituiti per agire allestero in operazioni e per scopi interni. Incerto sulla lealt perfino dei pi stretti collaboratori, per la rabbia verso i pacifisti, fece addirittura installare microfoni segreti per spiarli alla Casa Bianca.

Capitolo Sesto La svolta: 1968, lanno della crisi.

1) Loffensiva del Tet

(pag. 165)

Non solo Hue era stata devastata. Nel delta del Mekong, durante la riconquista duna localit , un ufficiale superiore statunitense forn alla stampa uninformazione destinata a diventare tristemente famosa: Per salvare Ben Tre abbiamo dovuto distruggerla . (M. Herr Dispacci 1991)

Il bilancio delloffensiva del Tet fu spaventoso: 14000 civili morti (pi di 6000 nella sola Saigon) e 25000 feriti, innumerevoli case e abitazioni distrutte e 670000 persone senza un tetto. Tantissime di queste non riuscirono pi a tornare nei luoghi di provenienza e naufragarono nei campi di raccolta o nei quartieri poveri e degradati delle citt. Nel corso delloffensiva del Tet si manifest anche, esplodendo brutalmente, la frustrazione accumulata di non pochi soldati statunitensi per i tanti insuccessi, la paura di essere colpiti dai cecchini, gli scontri corpo a corpo, le trappole anti uomo, infine per dover combattere solo per salvarsi la vita.. Particolarmente orribili fu quel che accadde, nel marzo 1968, a My Lai, dove un reparto comandato dal tenente William Calley comp un sanguinoso massacro. I soldati violentarono le donne e fucilarono poi tutti i 200 abitanti del villaggio, donne vecchi e bambini compresi. Il massacro di My Lai fu un episodio

isolato, ma la motivazione profonda del crimine si sarebbe potuta trovare in molti soldati statunitensi: per loro la guerra era da tempo una guerra fra americani e vietnamiti. Le norme di diritto internazionale sul trattamento delle popolazioni civili e dei prigionieri di guerra furono violate da entrambe le parti con quotidiana frequenza. Per il Fln loffensiva del Tet si risolse in una sconfitta. Il Fronte di liberazione e i comandanti nordvietnamiti dovettero prendere atto della delusione delle loro speranze: la sollevazione degli abitanti delle citt non si era verificata. Se era vero che solo una piccola parte della popolazione si era apertamente schierata a favore del regime di Saigon, era altrettanto vero che la maggioranza era rimasta neutrale e aveva cercato soltanto di non finire in mezzo al fuoco incrociato. Le perdite del Fln furono molto gravi: alcune stime parlano di 40000 morti. Per il Fln la situazione nelle campagne risult fatale. Poich non era pi cos forte da poter difendere le zone in cui usava ritirarsi e i suoi altri capisaldi tradizionali, lEsercito del Vietnam e le truppe americane penetrarono in quei territori con relativa facilit. Questo non comport solo una rilevante perdita di risorse e di influenza politica, ma anche di reclutamento di nuove leve risult compromesso. La passivit e il bisogno di pace dilagarono nella popolazione contadina al punto che, dopo il1969, il Fln che era stato forte soprattutto nelle campagne non ebbe pi un ruolo decisivo a livello militare. La gran parte della responsabilit della conduzione della guerra nel Vietnam del Sud fu assunta dalle truppe regolari nordvietnamite. Ma bisogna anche tener presente che in Vietnam non ci fu una guerra convenzionale: se a livello militare il Fln sub una notevole e in buona parte irrimediabile sconfitta, a livello politico loffensiva del Tet risult un successo determinante, fu la svolta della guerra. Perch la scossa prodotta dal Tet caus un terremoto nella lontana Wasshington.

2) Reazioni americane al Tet.


(pag. 166 )

Quel 31 gennaio 1968 la popolazione statunitense rimase inchiodata ai teleschermi. Le immagini dellambasciata Usa sventrata dagli esplosivi e dei corpi senza vita sparsi sulle aiuole del centro nevralgico del potere americano nel Vietnam del Sud inflissero agli Stati Uniti uno shock collettivo. La televisione mostr militari con i nervi scoperti, soldati uccisi, strade cosparse di cadaveri. Forse nessuna immagine svel pi brutalmente la ferocia della guerra delle fotografie del capo della polizia sudvietnamita che, in mezzo a una strada, puntava la canna duna pistola alla tempia dun guerrigliero legato e premeva il grilletto. Quelle foto fecero il giro del mondo. Quel che non mostrarono, Quel che non poterono mostrare subito fu la famiglia del capo della polizia massacrata da quel guerrigliero pochi minuti prima. In ogni caso, con gli occhi dei 700 giornalisti inviati in Vietnam, gli statunitensi videro in 50 milioni di case, sbalorditi sconcertati, il paese che i loro soldati avrebbero dovuto proteggere devastato dalle fiamme e dalle bombe. Lo speaker della Cbs Walter Cronkite, ovvero la voce che impersonava la vera, lautentica America, espresse lo sgomento di tutta una nazione in poche parole: Ma cosa accidenti sta succedendo laggi? Pensavo che fossimo sul punto di vincere quella guerra!.
(pag. 167 )

Fu di nuovo Cronkite, alla fine di febbraio, da Saigon, a tradurre in parole quello che gli americani pensavano: Credere, dopo quello che accaduto, che oggi saremmo pi vicini alla vittoria significa dar retta a quegli stessi ottimisti che hanno sbagliato in passato La popolarit di Johnson cal giorno dopo giorno. Ancora peggio, la grandissima maggioranza degli americani non gli riconobbe pi la principale qualit di cui un presidente deve disporre: la credibilit. Per tre lunghi anni il presidente aveva abbellito la situazione in Vietnam del Sud, e cercato di convincere la popolazione, oltre che se stesso, che il prossimo passo dellescalation avrebbe portato la situazione a favore degli Stati Uniti. Ancora nellanno del 1967 aveva fatto dichiarare dal suo generale che i progressi fatti erano risolutivi e che il nemico stava per crollare, Da un giorno allaltro, loffensiva del Tet aveva invece smascherato questi discorsi come unillusione. La credibilit di Johnson era distrutta.

(pag. 169 )

Clark M. Clifford, dal 1 marzo 1968 nuovo ministro della Difesa, aveva gi aiutato il presidente Truman, venti anni prima, a cavarsela in una situazione apparentemente senza vie duscita. Giovane avvocato, aveva fornito allimpopolare presidente una ricetta per le elezioni che lo avevano portato alla vittoria. Per il plurimiliardario nonch uomo di fiducia delllite del potere a Washington si era poi sempre rifiutato di assumere un incarico ufficiale di governo. Ora, non toccato personalmente dellagonia dellamministrazione Johnson, pot dedicarsi al compito che il presidente, stretto fra il rapporto Wheeler e le elezioni di novembre ormai non lontane, gli pose: Dimmi qual il male minore . Clifford form una unit di crisi, verific le varie opzioni e poi chiese ai capi di stato maggiore di parlare fuori dai denti: Quando, domandai loro, avremmo potuto vincere in Vietnam? Non lo sapevano. Di quanti altri uomini avevamo bisogno? Non erano in grado di dirlo. Ne sarebbero bastati 200 000 ?. Non erano certi. Ne volevano di pi ? Si,forse era il caso che gliene dessi di pi. Il nemico avrebbe potuto compensare lo svantaggio ? Beh, lunico piano era quello di logorare i comunisti fino a quando non si fossero arresi. Cera un qualche segnale a dire che eravamo prossimi a quellobiettivo ? No, non cera.

4) La guerra in Vietnam e lOccidente


(pag. 180)

Gli statunitensi ebbero un appoggio sostanzioso, nellavventura vietnamita, soprattutto dalla Corea del Sud. Memore della difesa del paese da parte degli americani fin dal 1950, il governo di Seul invi in Vietnam del Sud le prime unit ospedaliere e della sanit militare gi nel settembre 1964. Due anni dopo, le truppe sudcoreane consistevano di 50 000 uomini. Sotto la direzione americana, presero parte a operazioni di terra e a iniziative di pacificazione. Guardati costantemente come invasori dalla popolazione sudvietamita, i sudcoreani ottennero scarsi successi

militari. Per la Corea del Sud limpegno assunse per le caratteristiche dun gigantesco programma di rilancio economico, perch Washington si addoss generosamente tutte le spese. Poi per, quando nel gennaio 1968, i nordcoreani catturarono la nave da guerra statunitense Pueblo con 68 uomini a bordo, e quando, pochi giorni dopo, lattacco a Khe Sanh dissuase lamministrazione Johnson dal reagire duramente allumiliazione, Seul ritir una parte delle sue truppe dal Vietnam per riportarle in Corea. Gli Stati Uniti si mostrarono comprensivi, considerate le continue tensioni che si verificavano lungo la frontiera fra le due Coree, ma la decisione, venuta proprio nel momento delloffensiva del Tet, suscit parecchio malumore. Anche la Cina nazionalista di Taiwan invi in Vietnam alcune migliaia di uomini, che parteciparono soprattutto alle cosiddette operazioni coperte. Thailandia e Filippine intervennero nella guerra con piccoli contingenti, la cui presenza ebbe tuttavia un carattere prevalentemente simbolico. Anche Nuova Zelanda e Australia, i cui governi mostrarono fin verso la met degli anni sessanta di condividere la teoria delleffetto domino, mandarono unit da combattimento. LAustralia port nel Vietnam del Sud 8000 uomini e la Nuova Zelanda un battaglione di artiglieria. Tutto sommato, la partecipazione degli alleati Usa alla guerra in Vietnam tocc il suo momento di maggior consistenza nella primavera del 1969, con 71 000 uomini. Di pi gli alleati non se la sentirono di fare. Gi due anni prima il generale Maxwell Taylor e lambasciatore straordinario Claek Clifford avevano dovuto dolorosamente constatare durante un viaggio in Asia che quei paesi non erano disposti a mandare altre truppe nellex Indocina. Gentilmente ma fermamente, i vari governi avevano sottolineato con enfasi ci che aveva gi fatto e che sembrava loro pi che sufficiente. Solo a Seul gli inviati degli Stati uniti, ricordando la guerra in Corea, erano riusciti a indurre il governo locale a mandare altre truppe. In Australia e in Nuova Zelanda un vivace movimento contro la guerra esponeva i propri governanti a notevole pressione. Negli altri stati dellarea, retti da regimi pi autoritari, lopinione pubblica non svolgeva invece un grande ruolo a causa dei limiti imposti alla libert di stampa. Va detto ancora che solo in tempi recenti media sudcoreani si sono occupati maggiormente dellimpegno del proprio paese in Vietnam e della sorte di decine di migliaia di reduci. La maggior delusione per Johnson fu latteggiamento britannico. Il governo di Londra appoggi la sua politica in Vietnam, per, al di l delle belle parole, emersero ben presto notevoli differenze dopinione. Risalivano in parte addirittura al 1950, quando la Gran Bretagna aveva riconosciuto anche a livello diplomatico la Repubblica popolare cinese. Mentre Washington rifiutava categoricamente ogni dialogo con Pechino, Londra si era mostrata disposta a una limitata collaborazione con i comunisti cinesi a causa di Hong Kong. Stando cos le cose, la Gran Bretagna, pur membro della Seato, non se la sent di inviare truppe in Vietnam.

Capitolo Settimo La vietnamizzazione (1969 73)

4) Linvasione della Cambogia

(pag. 199)

Il 1 maggio di quellanno 31 000 soldati americani e 43 000 sudvietnamiti entrarono in Cambogia.

(pag. 200)

A loro volta i Khmer rossi, con laiuto dei nordvietnamiti e della Cina, riuscirono in tempo relativamente breve a estendere il loro, controllo su quasi la met del territorio cambogiano. Linvasione attizz quindi il conflitto che covava da anni fra i Khmer rossi e il governo di Phnom Penh. Pol Pot e le sue bande, composte prevalentemente da minorenni, cominciarono a trasformare il paese in un immenso cimitero. Nel lungo periodo, linvasone favor il genocidio in Cambogia. Solo una risicata maggioranza degli statunitensi approv lestensione del conflitto. Ma il 4 maggio 1970 la guardia nazionale apr il fuoco sui manifestanti che dimostravano contro la guerra nel campus della Kent State University dellOhio e uccise quattro studenti; si verificarono allora le pi violente dimostrazioni di protesta della storia della guerra in Vietnam. Gli avvenimenti alla Kent State University gli suggerirono addirittura una notturna e non sorvegliata puntata fra i dimostranti accampati presso il Lincoln Memorial. Come si vede nel film di Oliver Stone Nixon (1995), interpretato con efficacia da Antony Hopkins, il presidente ormai isolato e solo tent anche in quel modo di superare lincomunicabilit fra governanti e governanti. Ma intanto dichiar guerra ai mezzi di comunicazione liberale al Senato, insult i suoi oppositori di politica interna dal Fbi la sorveglianza di migliaia di cittadini americani. La polizia federale si oppose a quella grossolana violazione della Costituzione. Nixon, ha scritto il suo biografo Stephen Ambrose, non poteva vincere la guerra, non voleva finirla e si rifiutava di perderla. 5) Malessere negli Stati Uniti e in Vietnam

(pag. 201 )

Negli Stati Uniti la diffusa stanchezza della guerra si accentu ulteriormente dopo linvasione della Cambogia. Quasi il 60 per cento degli intervistati dichiar alla fine del 1970 che la guerra era immorale, e oltre due terzi si dissero convinti che lavventura in Vietnam era stato un terribile errore. Questa dilagante insofferenza al conflitto era dovuta anche al processo contro il tenente Calley, lufficiale che aveva ordinato il massacro di My Lai, condannato a tre anni e mezzo di prigione per aver assassinato 22 civili. Nellestate del 1971 il New York Times cominci la pubblicazione dei cosiddetti Pentagon Parers. Erano documenti strettamente riservati che Daniel Ellsberg, un collaboratore del governo Johnson, pass al giornale. Lincartamento era stato raccolto nel 1967 per iniziativa dellallora ministro della Difesa McNamara, documentava la storia dellimpero americano in Vietnam e dimostrava che i responsabili delle decisioni politiche si erano fatti guidare per decenni, in modo eclatante, pi da ipotetiche minacce che da analisi realistiche. Inoltre i Pentagon Parers evidenziavano che Kennedy e Johnson avevano minimizzato la portata dellimpegno statunitense e fuorviato di proposito lopinione

pubblica. Nixon tent inutilmente di impedire la pubblicazione dei documenti con unordinanza giudiziaria. Ossessionato dallidea che collaboratori del suo governo potessero passare alla stampa altri segreti, fece costituire un gruppo di esperti in sicurezza, i plumbers (stagnai), che tentarono di far passare Ellsberg per uno psicopatico ed eseguirono una serie di azioni illegali: effrazioni, intercettazioni clandestine, violazioni del segreto epistolare e della sfera privata.
(pag. 203)

La vietnaminazione e il clima ostile alla guerra ebbero ripercussioni anche sui reduci. Fino al 1069 avevano dovuto combattere prevalentemente con problemi personali. Limprevedibilit della guerra e la difettosa assistenza psicologica avevano prodotto le cosidette nevrosi post-traumatiche che spesso non guarirono nemmeno dopo decenni di cure. Philip Caputo ha descritto i sintomi: Difficolt di concentrazione, paura infantile del buio, rapido affaticamento, incubi cronici, ipersensibilit ai rumori, improvvisi attacchi di depressione e di rabbia. Ma, per la maggior diffusione di droghe e il generale disinteresse fra la popolazione, dopo il 1969 aument anche la difficolt a reintegrarsi dei reduci. Nel 1971 si registrarono pi reduci disoccupati (330.000) che soldati americani in Vietnam; un anno dopo, dei 2 milioni di reduci, oltre 300.000 erano in carcere. Mentre nelle guerre precedenti i soldati erano stati celebrati come eroi, ora erano solo pi gli strumenti duna politica fallita, espressione vivente duno smacco, e brutali killer. Il governo fece poco per mitigare gli immensi problemi psicologici, sociali ed economici dei cosiddetti veterani.

6) Il Vietnam del Nord, il Fln e la vietnamizzazione

(pag. 207)

Nel luglio del 1971, il consigliere per la sicurezza Henry Kissinger and a Pechino; dal 1949, era il primo americano di grande responsabilit politica inviato in missione segreta. Prospett ai dirigenti cinesi un miglioramento delle relazioni a tutti i livelli a patto che Pechino esercitasse pressioni su Hanoi e si adoperasse per raggiungere la pace in Vietnam. Quando, poco dopo, i nordvietnamiti seppero di questi colloqui, alla direzione politica di Hanoi squillarono i campanelli dallallarme. Il primo ministro Pham Van Dong raggiunse velocemente Pechino per dissuadere Mao dallaccogliere in visita ufficiale Nixon, viaggio previsto per il mese di febbraio del 1972. La missione di Pham Van Dong non ebbe successo. Mao ricorse a unimmagine per spiegarsi: La nostra scopa troppo corta per spazzare via gli americani da Taiwan, ma la vostra troppo corta per raggiungere in Vietnam lo stesso obiettivo. Il consiglio di Mao a Parigi puntare a una pace di compromesso ricord fin troppo ai dirigenti nordvietnamiti la conferenza di Ginevra del 1954, durante la quale i cinesi

avevano premuto su Ho Chi Minh e sullo stesso Pham Van Dong per indurli ad accettare le richieste statunitensi. Non vollero far rivivere quella sconfitta politica. 7) Loffensiva di Pasqua del 1972
(pag. 208-209)

A marzo, 120 000 nordvietnamiti a bordo di carri armati sovietici penetrarono nel Vietnam del Sud: una colonna attravers la zona smilitarizzata, una seconda ondata offensiva mir agli Altopiani centrali, e una terza si mosse dalla Cambogia in direzione Saigon. Quindi, proprio come il suo predecessore, Nixon non volle assolutamente esporsi a una sconfitta militare nellanno delle elezioni, n volle abbandonare il Vietnam del Sud al suo destino. L8 maggio annunci la pi pericolosa escalation della guerra dal 1965: la posa di mine nel porto Haiphong, il blocco navale del Vietnam del Nord e la ripresa delloffensiva aerea. Con loperazione Linebacker, i bombardieri effettuarono i pi pesanti attacchi su obiettivi nordvietnamiti dallinizio della guerra. Nel solo mese di giugno scaricarono 112 000 tonnellate di bombe, fra cui,per la prima volta, le smart bombs (bombe intelligenti) dotate di telecamera e tecnica laser e guidate sullobiettivo da computer. Diversamente da tutte le precedenti offensive aeree, loperazione Linebacker consent effetti rilevanti.

(pag. 210) Loffensiva di Pasqua non si limit dunque a elevare il livello della violenza e

delle distruzioni. Alla fine, nessuna parte era soddisfatta della situazione militare, ma sia lamministrazione Nixon sia i dirigenti di Hanoi si resero conto che la guerra non poteva proseguire allinfinito: la pressione politica interna negli Stati Uniti e lo sfinimento nel Vietnam del Nord costituirono quindi le condizioni essenziali perch le trattative di pace fossero coronate da successo.

8) Laccordo di Parigi del gennaio 1973 (210) A lato dei colloqui ufficiali di pace in corso a Parigi, Kissinger ormai si era incontrato pi volte, in convegni segreti, con l negoziatore nordvietnamita Le Duc Tho ma le loro posizioni non si erano mai avvicinate a causa dellinconciliabilit dei punti di vista. A quel punto per, considerati gli sviluppi militari e internazionali, i dirigenti nordvietnamiti si convinsero che ritardare ancora le trattative non avrebbe portato alcun vantaggio. Inoltre non si illudevano circa il fatto che Mc Govern potesse vincere le elezioni presidenziali e che un eventuale governo democratico fosse pi disposto a fare concessioni: i sondaggi attribuivano a Nixon un vantaggio troppo elevato. A sua volta Nixon condivise il punto di vista di Kissinger: era venuto il momento di una pace onorevole. (211) Pendolare della diplomazia fra Washington, Parigi e Saigon, Kissinger constat ripetutamente che Thieu non era affatto sintonizzato sulla nostra lunghezza donda: Soltanto poco alla volta cominciammo a renderci conto che non ci trovavamo di fronte a problemi di stesura, ma a un fondamentale contrasto filosofico. La realt

della sostanza consisteva nel fatto che Tieu e il suo governo non erano, semplicemente, pronti a una pace negoziata. Avevano alcune vaghe idee che equivalevano alla resa incondizionata di Hanoi. Non si accontentavano di sopravvivere volevano la garanzia che sarebbero riusciti a prevalere.
(212) Riconfermato presidente il 7 novembre 1972, Nixon si adoper in tutti i modi

affinch il regime di Saigon, dopo larmistizio, si potesse trovare in una posizione pi favorevole. Nel quadro delloperazione Enhance plus, gli Stati Uniti consegnarono al Vietnam del Sud, ancora una volta, rilevanti quantitativi di armi. Inoltre, con lettere confidenziali, Nixon assicur a Tieu ulteriore collaborazione militare e promise che avrebbe ordinato attacchi aerei contro il Vietnam del Nord anche dopo larmistizio se Hanoi non avesse rispettato gli accordi. Nel frattempo, a Parigi, Kissinger sottoponeva a Le Duc Tho nuove richieste. Il 13 dicembre ammon il Vietnam del Nord a non ricorrere a iniziative drastiche e chiese una sospensione. In realt Nixon volle tentare per lultima volta di costringere i dirigenti nordvietnamiti ad accettare le sue richieste, di rafforzare la posizione Thieu e di mostrare al mondo che gli Stati Uniti non avrebbero piantato in asso lalleato: e ordin attacchi aerei contro Hanoi. Allammiraglio Thomas Moorer, capo del JSC, il presidente dichiar brutalmente: Facciamola finita con queste castronerie che non possiamo colpire questo o quel bersaglio. Questa la sua occasione di usare la forza militare con efficacia per vincere la guerra. Con la sola eccezione della vigilia di Natale, dal 18 al 29 dicembre 1972 i bombardieri compirono 24 ore su 24 complessivamente 3.500 missioni (Linebacker II): 2.000 civili uccisi, 1.500 feriti e alcuni quartieri residenziali di Hanoi gravemente danneggiati. Lopinione pubblica mondiale e i mezzi di comunicazione accolsero con indignata costernazione il bombardamento di Natale . Perfino Paolo VI espresse il suo orrore. Gli Stati Uniti non erano mai caduti tanto in basso nella considerazione del mondo occidentale.

(214)

LAccordo corrisponde essenzialmente al compromesso patteggiato nellottobre precedente: i combattimenti furono sospesi e gli Stati Uniti si impegnarono a un totale ritiro militare entro 60 giorni. Le truppe nordvietnamite poterono rimanere nel sud, e in cambio Hanoi promise di liberare tutti i prigionieri americani. Il Consiglio nazionale per la conciliazione e la riunificazione avrebbe cominciato subito il suo lavoro ma il paese sarebbe stato ancora amministrato, nelle zone rispettivamente controllate, dal governo del Fln e da quello di Saigon. Alla zona smilitarizzata fu conferito lo status di linea provvisoria di demarcazione e non assunse quindi il carattere dun confine internazionale riconosciuto. In un protocollo aggiuntivo segreto, lamministrazione Nixon si impegn a versare al Vietnam del Nord un miliardo circa di dollari a titolo di aiuti per la ricostruzione. Infine lAccordo previde linterruzione delle operazioni militari straniere nei territori della Cambogia e del Laos.

(215) Lestensione voluta da Nixon del conflitto alla Cambogia e al Laos aveva fatto

precipitare questi paesi nel vortice della violenza e della guerra. Per ottenere una pace a suon di bombe, Nixon aveva inasprito loffensiva aerea e gravato il Vietnam di gravi problemi ambientali la cui soluzione avrebbe richiesto il lavoro di generazioni.

9) Il Congresso e il Watergate (216) Con il ritorno degli ultimi soldati americani e il rilascio di 580 prigionieri di guerra da parte di Hanoi nel marzo del 1973, venne meno al Congresso e nellopinione pubblica statunitense la disponibilit ad appoggiare ulteriormente il Vietnam del Sud. N poterono influire minimamente su questo atteggiamento i numerosi rapporti sulle violazioni dellAccordo. Il capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Elmo Zumwalt, comment, disincantato: Ci sono almeno due concetti che bisogna evitare per descrivere il risultato di questa politica ambigua.. Uno di questi pace laltro onore. Il Congresso ridusse progressivamente al presidente la possibilit di influire sugli sviluppi in corso in Vietnam. Alla fine di giugno, Camera e Senato votarono il taglio di tutti i mezzi per proseguire la guerra aerea in Indocina. Nixon oppose prima il veto poi cerc, ma inutilmente considerati gli umori del Congresso, un compromesso. Cos, il 15 agosto 1973 cessarono anche i bombardamenti in territorio cambogiano lungo il confine con il Vietnam del Sud. Dal giorno dellarmistizio lUS Air Force aveva sganciato 250 000 tonnellate di bombe pi di tutte quelle cadute sul Giappone durante la seconda guerra mondiale e aveva costretto i 2 dei 7 milioni di cambogiani alla fuga.

(218)

In Vietnam entrambe le parti si rinfacciarono la responsabilit delle numerose violazioni delle norme fissate alla firma dellarmistizio. Se vero che, nella primavera del 1973, il Politburo di Hanoi adott la decisione di proseguire la guerra fino alla vittoriosa conclusione, altrettanto vero che in precedenza erano stati soprattutto i generali sudvietnamiti a non attenersi agli accordi di Parigi

(219) Nel frattempo il regime di Saigon e la popolazione urbana del Vietnam del Sud venivano investiti in pieno dalle conseguenze economiche del ritiro statunitense. Dal 1970 si erano a mano a mano ridotte le entrate che consistevano nel trasferimento nel paese di parecchi miliardi di dollari allanno. Entro il 1973 vennero a mancare 300 000 posti di lavoro alle dipendenze delle forze armate statunitensi e il tasso di disoccupazione nelle citt sal al 40 per cento . La miseria economica si estese nel 1974 anche alle forze armate, poich il Congresso di Washington ridusse sensibilmente allARVN la quantit di denaro versato Per il 1975 elarg al Vietnam del Sud soltanto 700 milioni di dollari a titolo di aiuti militari. Per di questa somma, gi di per s relativamente bassa al passato, detratte le spese di trasporto rimanevano soltanto 3000 milioni di dollari, che non

bastarono per garantire allARVN lusuale condotta militare fatta di fuoco massiccio, tanta tecnologia e alta mobilit.. (220) Con il dilagare della crisi economica cal il consenso delle lite urbane per il regime di Thieu. I benpensanti cominciarono a portar via dal paese le propriet e le famiglie. Logorato dalla corruzione e dal nepotismo, viziato dal flusso dei dollari, il governo si disinteress di tutto ci e si rivel comunque incapace di affrontare i problemi.. Quando, agli inizi di dicembre del 1974, il Fln si impadron a sorpresa di Dong xoai, un capoluogo di provincia non distante dal confine con la Cambogia, i dirigenti di Hanoi valutarono le possibilit di successo duna nuova offensiva. Realisticamente, il primo ministro Pham Van Dong giudic molto inverosimile che gli Stati Uniti dopo larmistizio firmato a Parigi, Laffare Watergate e le dimissioni di Nixon (agosto 1974) sarebbero intervenuti militarmente. Attento osservatore, sapeva bene che il successore di Nixon, Gerald Ford, non disponeva del mandato degli elettori e che esercitava quindi il suo ufficio quanto meno fino alle successive elezioni come una specie di amministratore fiduciario. (221) .. .. Loffensiva nordvietnamita cominci nel marzo del 1975 e si concretizz rapidamente nella conquista di Ban Me Thuot, capoluogo degli Altopiani centrali. Thieu decise di cedere il terreno per guadagnare tempo e compattare le sue forze armate. Suo obbiettivo era di consolidare il proprio potere almeno sulla Concicina e sul delta del Mekong con i loro dieci milioni di persone. Per questo ordin al generale comandante della regione di Pleiku e di Kontum di ritirare le truppe da quel territorio e di spostarsi verso la costa. Senonch il generale prefer fuggire con alcuni fedeli e abbandonare i soldati al loro destino.

(222) Il 21 aprile Thieu cedette il potere a un nuovo governo disposto a scendere a compromessi con il Fln e presieduto dal generale Duong Van-minh, poi scapp allestero. Ormai sicuri di vincere, Hanoi e Fln ignorarono i segnali di pace di Vanminh. Nove giorni dopo, il 1 maggio 1975, le truppe di Hanoi entrarono in Saigon e accettarono la capitolazione del generale. Cess cos la guerra dei trentanni per la supremazia in Vietnam Il Congresso era ancora in consultazioni quando a Saigon la situazione precipit. Lambasciatore Graham Martin avvi in ritardo levacuazione degli americani, e dei tanti vietnamiti che avevano lavorato per il regime o per gli Stati Uniti. Laviazione statunitense riusc comunque a portare via, oltre ai connazionali, anche circa 150 000 vietnamiti. Durante le concitate fasi delloperazione di salvataggio si verificarono disperate scene di panico: gente che si aggrappava agli elicotteri e alle ali degli aerei, altri che pagavano prezzi favolosi per i visti che non ottennero mai, mentre a molti non fu nemmeno data la possibilit di lasciare il paese. Rispetto a ci che accadde in Cambogia in quei giorni, le sofferenze e il caos a Saigon furono tuttavia rose e fiori. In Cambogia, il generale Lon Nol, dopo aver subito una serie di

rovesci militari, si rifugi allestero agli inizi di aprile. Gli ultimi stranieri e numerosi cambogiani furono allontanati in volo con unordinata evacuazione. Il 17 aprile 1975 i khmer rossi raggiunsero Phnom Penh e in pochi giorni la citt sovraffollata da 3 milioni di profughi fu ridotta a deserto. I seguaci di Pol Pot spinsero perfino gli ammalati gravi, costringendoli a compiere assieme al resto della popolazione una marcia della morte verso le campagne con cui, in una specie di anno zero, ricatapultarono la Cambogia allet della pietra. Anche in Laos loffensiva nordvietnamita caus un terremoto politico. I comunisti e lamministrazione locale avevano patteggiato nel febbraio 1973, sullonda dellaccordo di Parigi, un armistizio. Per il fragile gabinetto di coalizione fin poi sempre pi sotto il controllo del Pathet Lao appoggiato da Hanoi. Quando i comunisti presero il potere a Saigon e a Phnom Penh, il Pathet Lao si impadron del governo anche a Vientiane. Washington assistette esterrefatta al collasso dei suoi alleati nel Sud est asiatico: Vietnam del Sud, Cambogia e Laos caddero come birilli. Per gli americani non volevano pi sentir parlare di effetto domino e di guerra. Il presidente Ford aveva gi chiuso alcuni giorni prima della caduta di Saigon, con un discorso tenuto agli studenti della Tulane University, uno dei pi difficili capitoli della storia degli Stati Uniti: LAmerica pu ricuperare il senso dellorgoglio che cera prima del Vietnam. Ma non certo proseguendo una guerra che, per quel che riguarda gli Stati Uniti, gi finita. Il discorso di Ford produsse un effetto liberatorio, ma quando il presidente dichiar che gli Stati Uniti avevano tratto insegnamento dai loro errori, il sollievo per la fine dellincubo vietnamita fu talmente grande che nessun commentatore domand quale fosse linsegnamento.

Potrebbero piacerti anche