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Dal XVI al XIX si sostenne un’idea di un'unitarietà culturale dell'Europa fatta di costumi, fede

cristiana, tradizione classica e un retaggio storico condiviso e vennero scritti molti trattati a
favore della sua unità politica.
Nel XXII secolo William Penn scrisse un trattato: "An Essay Towards the Present and Future
Peace of Europe” (1693), dove sostenne che per porre fine alle guerre interne europee gli
stati europei dovevano costituire uno stato unico.
[Jean-Jacque Rousseau].
Nell'Ottocento il democratico Giuseppe Mazzini fondò il movimento Giovine Europa e
promosse l'idea di un'Europa federale, prendendo come esempio gli Stati Uniti, un vasto
territorio composto da poche colonie prive di una tradizione politica e istituzionale e abitato
da soggetti desiderosi di parlare una lingua comune: la nascita delle nazione europee
doveva favorire un dialogo e omogeneizzazione dei diversi paesi europei.
Alla fine della prima guerra mondiale due furono gli elementi che favorirono la ripresa forte
dell’idea di nazione in Europa occidentale:
1. Pericolo rappresentato dal bolscevismo, che da un lato riprese il concetto di Marx, e
in qualche maniera favorì l’idea dell’abbattimento delle barriere nazionali, dall’altro il
bolscevismo rappresentava un vero e proprio pericolo per paura che si diffondesse
anche in occidente
2. Presa di coscienza che l’Europa aveva ormai perso la leadership mondiale, in
particolare il Regno Unito (la più grande potenza), la Germania e gli Stati Uniti, la cui
ascesa fece rendere conto che la supremazia è ormai persa.
Anche all’interno della seconda guerra mondiale continuò la riflessione sull’Europa. La
resistenza al nazifascismo venne tuttavia compiuta su un’idea non europeista, bensì
nazionale.
Altieri Spinelli: giornalista che venne mandato al confino (prassi utilizzata dal fascismo per
alcune tipologie di antifascisti). Egli si trovava in un’isola dove non c'era praticamente nulla.
Passò lunghi anni lì e nel 1941 elaborò il manifesto per un’Europa libera, in base al quale
l’unica maniera per non ricadere in una guerra mondiale era che gli stati europei si unissero.
Nel maggio del 1945 l'Europa si ritrovò semidistrutta tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, ma
fu proprio in questo clima che vennero intraprese le prime iniziative per la costruzione di
un'Europa federale, ma la divisione della Germania, la sovietizzazione dell'Europa
centro-orientale e il Patto Atlantico del 1949 fecero capire che la parte occidentale
dipendeva militarmente dagli Stati Uniti.
In questi anni decisivi incominciò a svilupparsi un’idea più concreta di Europa.
Nella seconda metà degli anni quaranta ci fu un atmosfera che favorì le istituzioni
transnazionali (superamento delle divisioni nazionali): nacque l’ONU, la banca mondiale, il
WTO (organizzazione mondiale dei paesi). Nel 1949 nacque il consiglio d’Europa,
un’organizzazione di tutti i paesi europei deputata principalmente alle questioni legate ai
diritti.
Il 1949 è anche la data della divisione della Germania e della nascita della Nato. Si venne a
sancire chiaramente quella divisione in due blocchi dell’Europa, che prenderà il nome di
guerra fredda.
Nel 1955 seguì il patto di Varsavia tra i paesi comunisti, che si sciolse dopo la caduta
dell’unione sovietica.
Vari paesi dell’ex patto (Polonia, Ungheria, rep ceca, rep Slovacca), chiesero e ottennero la
richiesta di entrata nel patto di difesa della NATO.
Dibattito dopo la fine della 2WW —> rappresentò la differenza principale tra coloro che
volevano più Europa politica e coloro che volevano meno Europa. Le due opzioni sul campo
erano:
1. Chi voleva un’Europa senza nazioni, cioè all’interno della quale il processo di
federazione fosse progressivo e desse luogo a qualcosa che assomigliasse a uno
stato federale (fedus: fodero della spada - federale: mettere la spada dentro il feretro,
unire, mettere insieme)
2. Chi concepiva l’Europa come un accordo all’interno della quale gli stati membri
mantenevano una forte autonomia e fisionomia nazionale, creando una libera
cooperazione tra stati sovrani.
[Europeisti e sovranisti]

5 uomini politici che posero le prime basi per la costruzione dell’edificio europeo
cominciarono a pensare che creando un'Europa economica unita, si avrebbe assistito anche
ad una sua unione politica:
- Jean Monnet, un francese che era un funzionario:
- Robert Schuman, un politico francese
- Paul-Henry Spaak, un politico belga
- Konrad Adenauer, il presidente della repubblica tedesca (democristiano)
- Alcide De Gasperi, capo del partito democristiano romano

Nel 1951 venne fondata la CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio), che
consentì la condivisione delle politiche di produzione e smercio e incluse Francia, Germania,
Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo mentre la Gran Bretagna che era allora la
maggiore produttrice continentale non vi aderì. Nel 1952 gli stessi stati firmarono la CED
(comunità economica della difesa) che avrebbe funzionato come la Ceca seppur controllata
dalla Nato, ma a causa della Francia contraria al fatto di voler militarizzare nuovamente la
Germania Ovest e del timore di perdere la propria indipendenza, bocciò il trattato.
Successivamente a Roma nel 1957 i sei crearono la CEE (comunità economica europea) e
l'EURATOM (agenzia per l'energia atomica), ma fu solo grazie alla CEE che venne rilanciata
l'economia, tanto che la Gran Bretagna chiese di poterne fare parte. Infatti, Il Regno Unito
non volle i soldi del piano Marshall e quando venne formata la CECA ritennero di poter
mantenere il loro livello di prezzi restando al di fuori. In realtà grazie alla CECA i prezzi
europei scenderanno, mentre quelli di UK resteranno alti e quindi l’esportazione di carbone e
acciaio inglese crolleranno. Era quindi un paese più povero rispetto al resto dell’Europa. Gli
inglesi chiederanno quindi di affrontare il lungo processo per entrare nella CECA (i francesi li
faranno aspettare).

Il protagonista di questi anni fu Charles De Gaulle, il presidente della repubblica francese;


era stato il capo della resistenza francese antifascista in esilio a Londra. Era un
conservatore. Fu importante per la storia dell’Europa perché mise il dito su alcuni problemi
fondamentali.
1. Se l’Europa non comunista è un’alleanza militare con gli Stati Uniti, che tipo di
relazione c'è tra la dipendenza militare degli USA e l’autonomia dell’Europa
occidentale? Che ruolo abbiamo noi europei?
2. Che criterio si utilizza per le decisioni? Nella comunità economica le decisioni
venivano prese all’unanimità. Poi si è accettato che le decisioni venissero prese a
maggioranza
3. L’Europa dev’essere un super-stato o una federazione di stati? Ognuno si mantiene
con le proprie leggi
Per far fronte alla crisi degli anni Settanta che portò inflazione, disoccupazione ed instabilità
economica, nel 1979 venne creato il SME (sistema monetario europeo), all'interno del quale
i tassi di cambio tra le monete non potevano salire o scendere oltre un certo limite. Venne
anche creato un Fondo monetario europeo e fu ideata una moneta di conto europea,
l’European Currency Unit (ECU). Ecu in francese vuol dire scudo: ra una moneta di cambio,
usata solo per gli scambi ma non esisteva come valore reale. Nel 1999 venne trasformata in
una vera moneta che prese il nome di euro.

Nel 1973 si aggregarono anche regno Unito, Irlanda e Danimarca e nel 1974 venne creato il
primo Consiglio europeo con i vari capi di governo per trattare questioni di ordine generale.
Si fecero dei passi in avanti anche dal punto di vista politico. Le istituzioni fondamentali
dell’Europa erano:
1. La commissione europea, formata da un commissario per ogni stato membro
2. Il parlamento europeo, formato da 630 parlamentari, che si riunì per la prima volta a
suffragio universale diretto.
La commissione è qualcosa che assomiglia al governo dell’Europa, ma non è frutto della
maggioranza del parlamento europeo. Il parlamento europeo non vota per la commissione
europea.
Negli anni Ottanta entrarono a far parte della CECA le tre repubbliche appena uscite da una
fase di dittatura: la Grecia, la Spagna e il Portogallo, formando i Dodici: gli stati europei
quando uscivano da una situazione di dittatura cercavano l’Europa, perché rappresentava
una garanzia di sviluppo democratico.
Negli anni ’80 sono importanti: Lady di ferro, Margareth Thatcher, primo ministro inglese e
Jacque Delors, politico francese che ha portato all’Atto unico, un pacchetto di norme che
ridisegnò gli ambiti delle politiche comunitarie, includendo le norme che conferivano diritti
reali ai cittadini europei e altre questioni dove la legislazione europea fosse vincolante per i
singoli stati. Nel 1951 nacque la Corte di giustizia europea.
L’Atto unico portò a un cambiamento importante: se prima di esso solo un terzo delle
decisioni potevano essere prese a maggioranza, dopo l’Atto questo rapporto salì a tre quarti.

Nel 1989-1990 crollò il blocco sovietico. Succedettero quindi due presidenti fino a che venne
eletto un segretario che produsse una politica all’insegna di due parole d’ordine: trasparenza
e rinnovamento. Ciò provocò nel corpo dell’unione sovietica una frattura per la quale non era
pronta, che condusse in pochi anni a un processo di distacco di alcuni paesi, in primo luogo
quelli baltici; ci fu poi un’apertura dei confini con l’Austria e nel novembre 1989 vennero
abbattute le barriere. Iniziò per la Russia il decennio selvaggio: privatizzazioni, malavita,
crollo del potere d’acquisto, povertà della popolazione, arricchimento di fasce sociali.
Con il crollo del blocco sovietico si pensò che per realizzare la riunificazione tedesca fosse
necessario intervenire a livello centrale europeo, per accelerare il processo di integrazione
ed eliminare eventuali preoccupazioni per il passato tedesco. Nel 1992 in Olanda venne
creato il trattato di Maastricht, che comportò la creazione di un sistema monetario unico e di
un'unica valuta europea: il 1 novembrel 1993 nacque l'Unione Europea.
[Casa unica sotto il tetto europeo: Francois Mitterrand e Helmut Kohl.]

Il trattato di Maastricht stabilì che:


1. La comunità economica Europa (10 componenti, quasi tutta l’Europa occidentale), prese il
nome di Unione Europea: si passò da un accordo economico a un nome politico.
2. Dal 2002 i paesi che avrebbero voluto farne parte avrebbero potuto far parte di un’unione
basata su una moneta che ha corso reale, che si chiama euro.
3. Venne fondata una banca europea, che gestì la moneta nazionale europea (emissione,
circolazione, cambio), ed era incaricata di mantenere la stabilità del mercato finanziario e dei
prezzi sotto il 2% di inflazione e di fissare i tassi di interesse.
Era molto potente e autonoma in modo che nessuno stato la potesse controllare.
4. Più giurisdizioni comuni: il trattato allargava gli ambiti di competenza comunitaria anche al
campo dei diritti dei lavoratori, della protezione sociale e dei diritti civili e delle politiche di
sicurezza
5. Venne istituita la cittadinanza europea, la libertà di circolazione e soggiorno nell'area degli
stati membri e la possibilità di votare per le elezioni comunali da qualsiasi paese in cui si
risieda.
L'abolizione dei controlli alle frontiere fu frutto di un processo che portò alla creazione della
cosiddetta “area Schengen”.

Nei Balcani nel frattempo scoppiò la prima guerra europea dopo il 1945, che portò alla
rottura della comunità jugoslava: ci fu un’esplosione di quel sottile cemento che teneva
assieme in modo provvisorio Stati che avevano identità totalmente diverse, i primi furono
Slovenia e Croazia. Senza spargimenti di sangue la prima, la Croazia ebbe alcuni conflitti in
Serbia, Montenegro e Cecoslovacchia. Introdusse una nuova espressione: pulizia etnica,
per la quale furono processati i capi serbi e che portò per es. al massacro di Srebrenica
(1995). Gli accordi di Dayton (novembre 1995) posero fine al conflitto, segnando la nascita
di due entità: la Federazione di Bosnia ed Erzegovina, a maggioranza musulmana e croata,
e la Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina.
Tuttavia la situazione nei Balcani non si stabilizzò definitivamente: nel Kosovo ci fu una
guerra civile, per le azioni messe in campo contro i civili della Serbia: L’Unione Europea non
fu in grado di gestire questa guerra, e intervenne perciò la NATO, con bombardamenti sulla
Serbia.

Nell’anno ‘95, l’unione europea si apre ad altri paesi: la Finlandia, Austria . Nonostante i
parametri di Maastricht non fossero stati rispettati da tutti gli stati, soprattutto per quanto
riguarda il debito pubblico, il 1 gennaio del 2002 l'euro entrò in uso in 12 stati su 15 (Gran
Bretagna, danimarca e Svezia mantennero le loro vecchie valute). Nel 2004 entrarono
anche Malta, Cipro e altri 8 paesi, 2007 Bulgaria e Romania e nel 2013 la Croazia.
L'11 settembre del 2001 accadde però il peggio: membri dell'organizzazione sunnita di al
Qaeda dirottarono 4 aerei di linea statunitensi facendone schiantare due contro le torri
gemelle del World Trade Center a Manhattan e uno sul Pentagono. Cambiò il modo di fare
guerra: mentre una volta essa veniva dichiarata, si sapeva chi la conduceva e il nemico
aveva una propria sede, Al Qaida non aveva sede, si conosceva solo il capo Osama Bin
Laden, quindi guerra destoricizzata, usava gli strumenti del terrorismo, deterritorializzata. Il
loro scopo era una lotta all’Occidente per rivendicare, seppur in ritardo, gli attentati. Non ci fu
un confronto nazionale, è indeterminato, contro i simboli della civiltà occidentale.
Si aprì perciò un nuovo capitolo di relazioni internazionali caratterizzata dalla guerra globale
al terrorismo: gli Stati Uniti iniziarono una campagna militare contro il regime islamista
afgano dei Talebani, ritenuto responsabile di ospitare e coprire Osama Bin Laden, il capo di
Al Qaeda. I talebani erano un'organizzazione politica e militare afghana, a ideologia
fondamentalista islamica che tradotta in italiano vuol dire studenti.
Nel 2006 ci fu una seconda guerra del Golfo, dove venne rovesciato il regime in Iraq di
Saddam Hussein poichè accusato di sostenere il terrorismo e di detenere armi di distruzione
di massa. A questa “guerra preventiva” vi parteciparono Usa, inglesi, polacchi, italiani,
spagnoli e danesi mentre non vi aderirono Francia, Germania e Belgio, e si creò quindi una
spaccatura all’interno dell’Unione Europea.
Ci fu una catena di attentati islamisti in europa (islamismo: teoria politica che vuole
l’espansione dell’ISLAM in tutto il mondo e proiezione di una visione fondamentalista
dell’islam, dove le leggi religiose devono diventare leggi civili). Il primo attentato fu nel 2004
a Madrid: bombe su un treno. Più di 600 vittime in Europa.

Nel 2004 a Roma i capi di stato dei 25 paesi sottoscrissero il Trattato che adotta una
Costituzione per l'Europa. Abortì immediatamente; sarebbe stato il passaggio a un’Europa
pienamente politica, ma non funzionò:
- Di fatto non era una costituzione: si trattava piuttosto di un trattato che intendeva
riordinare la complessa architettura europea senza spiegare cosa fosse o cosa
volesse l’Unione
- Era qualcosa di astratto e impersonale
- Si era sotto l’effetto dell’allargamento e molte erano le voci che questo avrebbe
distrutto l’Europa
- Era posta all’ordine del giorno la possibile adesione della Turchia all’UE
Nel 2009 venne emanato il trattato di Lisbona, che ha riordinato i precedenti trattati e
aumentato e disciplinato nuovi campi di intervento dell’Unione Europa.

Ci furono poi dei cambiamenti nella società: dagli anni ’80 si aprì la società post industriale. Si
passò da un modello industriale basato sulla catena di montaggio e sul fordismo a un
modello diverso in cui prendono spazio i servizi a scapito dell’industria. Invenzione della
robotica (toyotismo —> Toyota prima fabbrica ad applicare robot nelle catene di montaggio).
Ciò portò tuttavia disoccupazione e precarietà del lavoro, tanto che si parlò di una società
liquida in cui i vecchi legami e i vincoli non funzionavano più. Ci furono altri cambiamenti
come il progressivo invecchiamento della popolazione o l'arrovo sempre più numeroso di
immigrati extraeuropei sollevarono dubbi sulla capacità degli stati europei di saper
mantenere il benessere raggiunto e per la prima volta, dopo molto tempo, le generazioni
adulte furono pessimiste sulla possibilità di garantire ai propri figli un avvenire migliore del
proprio.
Negli Stati Uniti nel 2007 si sviluppò una crisi finanziaria che portò a un aumento della
disoccupazione, crisi bancarie, perdita di produttività e aumenti delle fasce di popolazione a
rischio di povertà: si creò la cosiddetta “crisi del debito sovrano europeo”.
(Portogallo, Irlanda, Spagna, Grecia, Italia e Cipro = presero il nome di pigs) debolezza
dell’Europa del sud.
Le differenze presenti in Europa delle aree meno sviluppate, sono accentuate in questa crisi,
il punto più grave è la crisi della Grecia, dove si scoprì che i suoi bilanci erano stati falsificati
da quando era entrata nell’Unione europea e dal 2009 si avviò la crisi. L’Europa salvò la
Grecia a costo di sacrifici propri: la Grecia perse il 25% della sua ricchezza.

Nel 2013 scoppiò una guerra civile in Siria, dove c’era un regime dittatoriale, e all’interno
della guerra nacque un protettorato, un “califfato” islamico: islamic state, o ISIS.
Nel 2014 presero luogo delle elezioni a Londra che sancirono la Brexit, l’uscita della Gran
Bretagna dall’Unione Europea. Il processo di mettere insieme i paesi europei viene meno.
Nel Regno Unito queste posizioni vennero portate fuori dai conservatori (centrodestra); il suo
leader era contrario all’uscita, fece un referendum per affermare che doveva restare ma
parse il referendum.

[Next generation EU: politica comune europea per rispondere alla crisi pandemica, si tratta
di un fondo comune finanziato dai vari paesi europei e suddiviso in prestiti a fondo perduto.
Per finanziare ciò, i paesi emettono un titolo pubblico europeo. In qualche modo tutti ci
facciamo carico delle spese che incontrano solo alcuni stati, perché questi fondi sono
destinati agli stati in misura diversa: lo stato che ne ricevette di più fu l’Italia con 209 miliardi
di euro che dovrà in parte restituire ma non tutta. La novità è difficile coglierla nella sua
grandezza, per la prima volta abbiamo un debito pubblico europeo.
La Russia di Putin: percorso molto più intuitivo dopo l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio.
Voleva ristabilire una statura internazionale e una importanza/leadership internazionale che
la Russia aveva perso ma che ancora adesso non cambierà nulla. In base all’invasione
dell’Ucraina si capisce meglio la seconda guerra cecena nel 1999-2009, la guerra dei 5
giorni in Georgia nel 2008, l’invasione della Crimea nel 2014, e l’intervento in Siria e Libia.]

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