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L’Unione europea

Il processo di integrazione europea


Nel secondo dopo guerra emergono due super potenze, Stati Uniti e URSS che dopo essersi spartiti gran parte dei
territori fino a quel punto contesi iniziarono a combattere una guerra che non sfociò mai in un conflitto militare, la
cosiddetta guerra fredda, una guerra politica e ideologica. Il simbolo di questa divisione divenne la Germania che in
seguito alla divisione in diverse aree di influenza ebbe la costruzione del muro di Berlino nell’omonima città (1961-
1989) che divise anche in senso fisico il blocco sovietico da quello americano. Fu in questa situazione di depressione
politica e spirituale che nasce la consapevolezza di attuare un’unione a livello europeo sia per motivi :

1. economici, pensando per esempio che un’unione a livello europeo potesse essere un punto di partenza per
diventare competitivi rispetto alle due superpotenze;
2. grazie ad un’unione si potevano risolvere definitivamente i contrasti tra gli stati soprattutto tra Germania e
Francia
3. Un Europa unita poteva fungere da forza di pace in grado di svolgere un’opera di mediazione tra Stati Uniti e
Unione Sovietica.

Le tappe del processo


Il primo Trattato europeo fu quello di Parigi nel 1951 quando venne istituita la CECA (Comunità economico europea
del carbone e dell’acciaio) furono 6 i paesi fondatori ( Francia, Germania federale, Italia, Belgio, Paesi Bassi e
Lussemburgo) aveva come obbiettivo un aumento della produzione del carbone e dell’acciaio con sempre l’obbiettivo
di pace militare tra Germania e Francia. Nel 1957 con i trattati di Roma nasce la CEE ( Comunità economica europea)
e l’EURATOM (Comunità europea per l’energia atomica).

Di queste tre la CEE era quella con compiti più estesi, per esempio creare un mercato unico interno senza barriere
doganali, in modo che circolino merci e capitali al fine di aiutare la crescita economica dei paesi europei e riavvicinare
le politiche economiche dei vari stati. In questo processo di rafforzamento comunitario, un passo importante è
rappresentato dall’Atto unico europeo, entrato in vigore nel 1987 che favori la nascita di un mercato unico europeo
( senza più alcun sbarramento alla circolazione delle merci, dei capitali e dei lavoratori).

Il rafforzamento dell’Unione
I Trattati istitutivi delle Comunità sono stati sottoposti a numerose modifiche che hanno mirato a rafforzare l’unione
degli Stati.

Un passo importante è rappresentato dall’Atto unico europeo, entrato in vigore nel 1987, il quale ha realizzato uno
spazio economico europeo, detto “mercato unico europeo”, senza più alcuno sbarramento alla circolazione delle
merci, dei capitali e dei lavoratori.

Con il Trattato di Maastricht del 1992 si inizia a parlare di Unione Europea che diventa sempre più importante anche
dal punto di vista monetario, infatti con questo trattato vengono poste le basi per la futura unione monetaria. Dal 1°
gennaio 2002, nei 12 Paesi dell’Unione Europea che, al tempo, avevano aderito all’unione monetaria, la valuta comune
diventa l’euro che sostituisce le singole monete nazionali. A questo punto diventa necessario avere un organo che
detenesse i poteri della politica monetaria , nasce così, nel 1998, la BCE (Banca Centrale Europea) con sede a
Francoforte con lo scopo della stabilità di prezzi e relativa difesa del potere di acquisto dell’euro.

Nel trattato è prevista per la prima volta il concetto di cittadinanza europea, ovvero ogni un cittadino di uno stato
dell’unione europea è un cittadino europeo, ciò significa che può partecipare alle elezioni del Parlamento, ma volendo
può partecipare alle elezioni nell’ambito dei comuni stranieri appartenenti all’unione e anche candidarsi (solo per
elezioni amministrazioni).

I Trattati di Amsterdam e Nizza


Dopo il 1992 furono così adottati i Trattati di Amsterdam e di Nizza, mentre fra il 1993 e il1995 furono elaborati i
criteri di adesione per l’ammissione all’Unione europea (detti anche criteri di Copenaghen).
Il Trattato di Amsterdam del 1997 (entrata in vigore 1999) tende a democratizzare gli organi dell’unione europea
ampliando i poteri del Parlamento europeo e in più vengono ampliate le competenze in materia di giustizia e di affari
interni.

Il Trattato di Nizza del 2000 (entrata in vigore 2003), i cui contenuti servirono per semplificare alcuni processi
decisionali, allargandosi l’unione europea arrivando agli attuali 27 membri, togliendo per esempio per alcuni casi la
necessità dell’unanimità per prendere decisioni.
Venne anche proclamata la Carta di Nizza (Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea - 2000) che all’inizio
era solo una proclamazione senza avere valenza giuridica ma ottenne valenza grazie al Trattato di Lisbona.
La Costituzione europea
In occasione del Consiglio europeo tenutosi a Laken, in Belgio, nel dicembre 2001 è stato deciso di convocare una
convenzione sul futuro dell’Europa incaricata di presentare agli stati membri un progetto di Costituzione europea.
Tuttavia, data la mancata ratifica da parte di Francia e Paesi Bassi il Trattato è stato abbandonato.

Il Trattato di Lisbona
Con il Trattato di Lisbona del 2007 (entrato in vigore nel 2009) vennero parzialmente recepite le principali
innovazioni contenute nel progetto di Costituzione. Venne sostituita definitivamente sostituita le CEE con l’Unione
Europea. Il termine Unione europea sostituisce Comunità europea.
1. Vengono riformati i trattati europei (Trattato di Roma), e si inizia così a parlare di Trattato sul funzionamento
dell’Unione Europea (TFUE). Rimane però in vigore il trattato di Maastricht che si chiama Trattato sul
l’Unione europea.
2. Viene riconosciuta la Carta di Nizza.
3. E’ stato anche previsto che il Presidente del Consiglio europeo è eletto dal Consiglio per un periodo di due
anni e mezzo.
4. Si prevede la possibilità per gli Stati membri di recedere dall’Unione. Ne ha approfittato il Regno Unito che
attraverso un referendum consultivo ha chiesto ai cittadini se volessero rimanere nell’Unione europea oppure
uscirne. Il risultato fu definito Brexit.

L’organizzazione dell’Unione europea


Le istituzioni dell’Unione sono:
1. il Parlamento europeo;
2. il Consiglio europeo;
3. il Consiglio dell’Unione;
4. la Commissione;
5. la Corte di giustizia dell’Unione;
6. la Corte dei conti;
7. la Banca centrale europea.

Il Parlamento europeo
Il Parlamento europeo è composto dai rappresentanti dei cittadini dell’Unione, è formato da 751 deputati eletti ogni 5
anni a suffragio universale diretto dai cittadini di tutti i paesi dell’Unione e ha sede a Strasburgo. Ogni paese elegge i
propri deputati secondo modalità diverse stabilite da ciascuno Stato membro, e inoltre sono ripartiti in base alla
grandezza dello stato (es. l’Italia avrà una quota diversa rispetto ad un Lussemburgo). All’interno del Parlamento i
deputati non sono suddivisi per nazioni ma per gruppi politici. (Presidente attuale Sassoli)

Le funzioni del Parlamento europeo sono:


1. condivide il potere legislativo con il consiglio dell’Unione;
2. approva il bilancio dell’Unione;
3. svolge la funzione di controllo sul potere esecutivo, ovvero approva la Commissione europea e può darle la
sfiducia costringendola alle dimissioni, ed elegge il Presidente della Commissione proposto dal Consiglio
europeo;
4. può applicare raccomandazioni ad altri organi.

Il Consiglio europeo
Il Consiglio europeo è diventato un organo ufficiale solo con il trattato di Lisbona.
È composto dagli stati di capo e di governo (“i capi di Stato o di Governo”, formula che tiene conto del fatto che, nei
Paesi a regime presidenziale come la Francia, il capo del Governo è il capo dello Stato, per l’Italia andrà Draghi e non
Mattarella) si riuniscono 4 volte l’anno a Bruxelles e si tratta del massimo organo politico. Il consiglio si occupa di
individuare le priorità, i consigli strategici in materie più importanti come criminalità, immigrazione strategie che
verranno poi messe in atto dagli altri organi.
Il presidente attuale è Charles Michelle e dura in carica 2 anni e mezzo.

Il Consiglio dell’Unione
Il Consiglio dell’Unione è un organo a composizione variabile ed ha competenza normativa congiuntamente con il
Parlamento. È variabile perché a seconda della materia che si devono trattare cambiano i ministri, per esempio se si
parla dell’agricoltura si riuniscono i ministri relativi a quella materia. Ha sede a Bruxelles.

La Presidenza è esercitata da gruppi predeterminati di tre Stati membri, per un periodo di 18 mesi, in base a un sistema
di rotazione. Ciascuno dei tre Stati esercita a turno la Presidenza per un periodo di 6 mesi e gli altri due lo assistono
sulla base di un programma stabilito in comune.

Il Consiglio esercita il potere normativo. Tale potere si estrinseca in due tipi di atti:
1. i regolamenti, norme giuridiche che vincolano gli Stati e i loro cittadini dal momento stesso in cui sono
emanate;
2. le direttive, atti che consistono nell’indicazione obbligatoria, rivolta agli Stati, degli obiettivi che essi devono
perseguire approvando proprie norme interne.

Dopo il Trattato di Lisbona, le deliberazioni del Consiglio sono prese a maggioranza qualificata.
Solo per alcune è eccezionalmente richiesta l’unanimità.

La Commissione
La Commissione ha sede a Bruxelles e ha tanti commissari quanti sono i paesi dell’unione, inoltre dura in carica 5 anni.
Per la formazione della Commissione viene innanzitutto individuato il presidente che deve essere approvato dal
Parlamento, successivamente il Presidente con il Consiglio europeo stila una lista di commissari in conformità alle
proposte degli Stati membri, deve poi essere approvata dal Parlamento ma è formalmente nominata dal Consiglio
europeo.
Il ruolo del Presidente è molto importante e può obbligare alle dimissioni un componente della Commissione stessa (il
nostro commissario è Gentiloni e il presidente è la Von der Leyen)

La Commissione:
1. ha funzione di iniziativa legislativa in condivisione al Parlamento europeo;
2. redige i progetti dei regolamenti e delle direttive che verranno approvati dal Consiglio dei ministri e dal
parlamento;
3. ha competenza esecutiva, può dare esecuzione al diritto dell’Unione europea, sia regolamenti che trattati;
4. ha il compito di vigilare sull’osservanza da parte degli Stati di tutta la normativa europea, nel caso in cui
uno Stato risulterebbe inadempiente verso gli obblighi europei la Commissione potrà formulare un parer
motivato in cui si intima lo Stato a conformarsi ai vari obblighi, nel caso in cui lo Stato non lo facesse può
agire dal punto di vista giudiziale: dando avvio ad una procedura di infrazione (82 mosse nei confronti
dell’Italia, 73 per violazione del dritto dell’unione).

La Corte di giustizia dell’Unione


La Corte di giustizia è l’istituzione a cui è attribuito il controllo giurisdizionale, da una parte sulla legittimità degli atti e
dei comportamenti delle istituzioni dell’Unione rispetto ai Trattati, dall’altra sull’interpretazione del diritto comunitario.
È formata da tanti giudici quanti sono gli stati membri, ha sede a Lussemburgo ed è composta da anche otto Avvocati
generali che svolgono il compito come Pubblici ministeri.

Spetta alla Corte giudicare:


1. sulle controversie relative all’adempimento degli obblighi comunitari da parte degli Stati membri;
2. sui ricorsi contro la validità degli atti europei;
3. sulle controversie sollevate dai giudici nazionali, sulla validità e all’interpretazione del diritto;
4. sulle controversie che insorgono tra gli organi dell’Unione europea;
5. sul rispetto dei diritti fondamentali da parte delle istituzioni europee.

La corte di giustizia ha tantissime attribuzioni quelle che in Italia sono riconducibili alla magistratura ordinaria o
amministrativa ma anche alla Corte costituzionale.

La Corte dei conti


La Corte dei conti è l’organo che ha le competenze di carattere contabile, controlla la regolarità dei conti a livello di
unione europea sia per quanto riguarda le entrate che le spese ed è composto da soggetti specializzati e qualificati di
ciascun governo. Non sono ministri, sono uno per ogni stato membro. Sede a Lussemburgo.

La Banca centrale europea


La Banca centrale europea (BCE) è stata istituita nel 1998 con sede a Francoforte, ha competenza in materia di
politica monetaria, tra gli obbiettivi principali c’è quello di mantenere stabilità dei prezzi. Ha competenza anche per
quando riguarda l’emissione dell’euro, è quindi l’unico organo che può autorizzare l’emissione dell’euro.

La BCE è composta da un Comitato esecutivo, di cui fanno parte:


1. un Presidente (l’attuale presidente è Christine Lagarde);
2. un Vicepresidente;
3. 4 membri nominati per 8 anni a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo.

Le fonti del diritto dell’Unione europea


Il diritto dell’unione europea si divide in:
1. diritto convenzionale è il diritto che deriva dall’aver aderito a Trattati internazionali, gran parte delle norme
giuridiche dell’Unione Europea sono contenute nei Trattati come quelli che hanno istituito la Comunità
europea che poi si è trasformata in Unione e poi altri Trattati importanti come quello di Maastricht, di
Amsterdam, di Nizza e di Lisbona.
2. diritto derivato è costituito dagli atti giuridici prodotti dall’Unione.
Essi possono essere di vario tipo:
a. Regolamenti, sono i provvedimenti normativi che una volta adottati dal Consiglio congiuntamente al
Parlamento sono direttamente applicati in ciascuno degli stati membri;
b. Direttive, sono atti normativi che si rivolgono agli stati membri che devono mediante l’adozione di
provvedimenti normativi interni che devono raggiugere un determinato scopo fissato dalla direttiva.
La direttiva pone un obbiettivo poi spetterà agli stati membri con i mezzi normativi che vuole
raggiungere l’obbiettivo.
L’Italia risulta molto spesso inadempiente (inadempiente perché nelle direttive sono indicati dei
termini di tempo, “19 infrazioni dell’Italia riguardano la mancata attuazione delle direttive, l’Italia
non ha applicato quei provvedimenti normativi necessari per dare attuazione alle direttive).
c. Le decisioni hanno caratteristiche che sono simili nel nostro ordinamento a quelle del provvedimento
amministrativo. I destinatari possono essere sia persone fisiche e giuridiche, sia Stati membri.
d. Le raccomandazioni sono dirette agli Stati membri e contengono l’invito a conformarsi a un certo
comportamento.
e. I pareri costituiscono l’atto con cui le istituzioni o altri organi dell’Unione europea esprimono il loro
punto di vista su una determinata materia, svolgendo così una funzione di orientamento.
Sia raccomandazioni che pareri hanno valenza di indirizzo politico ma non sono giuridicamente vincolanti.

Le libertà economiche
Le libertà economiche configuranti il mercato europeo, che l’Unione è tenuta a garantire e a promuovere, sono le
seguenti:
1. la libertà di circolazione delle merci, attraverso l’abolizione dei dazi doganali e delle restrizioni quantitative
all’entrata e all’uscita delle merci dai territori nazionali. Al loro posto è stata istituita una tariffa doganale che
colpisce l’ingresso di merci nel territorio comunitario da Paesi esterni e costituisce un’entrata propria
dell’Unione.
2. la libera circolazione dei lavoratori comunitari, dipendenti e autonomi;
3. il diritto di stabilimento e la libera prestazione dei servizi, consistente nel diritto di svolgere attività
professionali e di costituire e gestire imprese alle condizioni che la legislazione del Paese di stabilimento
prevede per i propri cittadini;
4. la libera circolazione dei capitali;
5. la libertà di concorrenza, consistente nel divieto per le imprese di costituire posizioni dominanti o strutture
monopolistiche.

Le competenze dell’Unione europea


Le competenze dell’Unione sono definite nei Trattati. Esse possono essere:
1. esclusive, quando si tratta di materie che solo l’Unione europea può disciplinare;
2. concorrenti, quando le materie possono essere disciplinate dagli Stati membri soltanto se l’Unione europea ha
scelto di non intervenire.

La competenza esclusiva
Le materie di competenza esclusiva dell’Unione europea sono:
1. l’unione doganale è un’area commerciale unica, nella quale tutte le merci circolano libera-mente, a
prescindere da dove siano state prodotte (se, cioè sono state fabbricate in Europa ose sono state importate da
Paesi terzi). All’interno dell’Unione sono stati aboliti i dazi doganali. Al loro posto è stata istituita una tariffa
doganale che colpisce le merci provenienti da Paesi esterni al loro ingresso nel territorio europeo e rappresenta
un’entrata fiscale propria dell’Unione.
2. la concorrenza tra imprese ha come obiettivo quello di garantire delle condizioni eque e leali sia per le
piccole che per le grandi imprese, tutelando al tempo stesso i diritti dei consumatori.
Essa vieta alle imprese:
a. di concordare i prezzi o di ripartirsi i mercati;
b. di abusare della propria posizione dominante in un determinato mercato per escludere le imprese
concorrenti meno forti;
c. di realizzare fusioni in modo tale da assumere il pieno controllo del mercato in un certo settore.

La competenza concorrente
Nell’ambito della competenza concorrente l’Unione europea è intervenuta:
1. sull’ambiente, l’Unione europea si sta adoperando per salvaguardare le risorse naturali e arrestare il declino
delle specie animali e vegetali minacciate dall’industrializzazione e dall’intervento dell’uomo.
L’Unione europea al fine di proteggere i cittadini dai rischi per la salute provenienti dall’ambiente, mira a:
a. garantire acqua potabile sicura;
b. migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’inquinamento acustico;
c. attenuare gli effetti delle sostanze chimiche nocive.
2. sulla giustizia in quanto i cittadini europei hanno il diritto di vivere in qualunque Paese membro e di circolare
liberamente, perciò hanno il diritto di accedere al sistema giudiziario del Paese in cui si trova.
3. sugli affari interni come:
a. la prevenzione e la lotta contro il terrorismo,
b. la criminalità organizzata,
c. il traffico d’armi,
A tal fine sono stati creati due uffici europei: quello di polizia (Europol) e quello di cooperazione giudiziaria
(Eurojust).

I principi di diritto dell’Unione europea


Il principio di leale cooperazione si può intendere sotto tre diversi profili:
1. come un dovere di leale cooperazione degli organi nazionali nei confronti delle istituzioni europee al fine di
facilitare queste ultime nell’assolvimento dei loro compiti e di contribuire alla realizzazione dei loro obiettivi;
2. come un dovere di leale cooperazione reciproca sia per la risoluzione di problemi specifici, sia in generale;
3. come un dovere di leale cooperazione delle istituzioni dell’Unione nei confronti degli Stati membri.

Il principio di sussidiarietà comporta che l’Unione, nei settori che non sono di sua competenza esclusiva, intervenga
solo nei casi in cui i suoi obiettivi non possano essere realizzati a sufficienza dagli Stati e possano essere meglio
realizzati a livello europeo.

Il principio di uguaglianza vietata ogni discriminazione effettuata in base alla nazionalità (quindi è vietato trattare in
modo diverso situazioni simili o trattare in modo identico situazioni diverse). Ciò vale anche per le discriminazioni che
non hanno a che vedere con le differenze di nazionalità, ma che di fatto conducono a trattamenti ingiustificatamente
diversi tra cittadini dell’Unione.

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