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DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA

VOCABOLI

• Diritto UE > organizzazione internazionale che forma l’ordinamento


giuridico degli stati

• Ordinamento giuridico > insieme delle norme che


un’organizzazione si è data x regolare i rapporti fra parti (come fra UE e
Stati). L’insieme delle norme x regolare il sistema fa parte del sistema
giuridico (a livello statale e nell’UE)

• Stato > un soggetto di diritto internazionale, caratterizzato da:


1) Stato organizzato > deve avere una sua organizzazione interna e
deve essere esercitato su un popolo che deve rispettare le regole
2) Popolo > insieme degli individui conviventi in un determinato
territorio, sotto la potestà di un proprio governo, retti da un
ordinamento giuridico
3) Territorio > è lo spazio entro cui lo Stato esercita la sua sovranità.
Non importa la grandezza del territorio (es. Stato del Vaticano)
4) Indipendenza e autonomia decisionale dagli altri Stati > non
vuol dire non avere alcuna relazione con l’esterno, ma c’è necessità di
avere autonomia gestionale

• Organizzazione internazionale > soggetto di diritto internazionale


costituito da un’associazione di Stati (Corte Internazionale di Giustizia,
1980) > oggi l’UE conta 27 Stati. L’o.i. viene istituita tramite un
documento scritto, come un trattato e deve avere una sua struttura,
come gli ORGANI, che esercitano le loro funzioni nell’interesse dell’o.i.
x creare norme giuridiche. Quest’ultime a cosa servono? Per
raggiungere obbiettivi prefissati nel trattato che fino a quel momento
erano state gestite dai singoli Stati; una volta uniti attribuiscono alcune
competenze all’UE (es.: abolizione dogane, mercato unico…). Le o.i.
hanno diverse tipologie di organi:
1) Primo organo > formato da un rappresentante x ciascuno Stato,
scelto a livello governativo x tutelare gli interessi dei singoli Stati
2) Organo assembleare > è opposto al primo organo, poiché vi è un
rappresentatane indipendente dagli Stati, che invece tutela gli
interessi dell’o.i.
3) Organo parlamentare > rappresenta gli interessi dei cittadini
degli stati membri dell’organizzazione > si parla di “unione di popoli”
da parte dei padri fondatori
4) Corte di giustizia > ha funzioni giudiziarie x richiamare all’ordine
gli Stati e gli stessi organi dell’o.i. > possono esserci sanzioni
pecuniarie, ma NON penali.
L’o.i. adotta le proprie norme, regola il proprio sistema e raggiunge i
propri obbiettivi. Adotta le proprie decisioni attraverso il voto > ci sono
vari tipi di voto:
1) A unanimità > tutti i soggetti si schierano o a favore o contro una
decisione da prendere. Se anche un solo soggetto non dovesse essere
d’accordo la decisione viene annullata. Essa tutela gli interessi del
singolo Stato e non quelli del cittadino > inizialmente caratterizzava
l’o.i., mentre ad oggi prevarica la regola della MAGGIORANZA:
l’interesse dell’o.i. e non del singolo Stato
2) Maggioranza > sacrificio interessi particolari dei singoli:
a. Maggioranza semplice > metà + 1
b. Maggioranza assoluta > metà di coloro che hanno diritto di
voto
c. Maggioranza qualificata > richiede il 55% di voti che
rappresentano gli Stati, che a loro volta devono rappresentare il
65% dei voti dei cittadini

• Trattato > è un atto normativo, un documento scritto di diritto


internazionale. Passaggi:
1) NEGOZIAZIONE tra gli Stati > ai negoziati partecipano coloro
che rappresentano lo stato di appartenenza: i pleni potenziari
2) FIRMA da parte dei pleni potenziari > il documento però non è
ancora in vigore
3) RATIFICA > accettazione formale da parte dello Stato ed è di
competenza del Presidente della Repubblica
4) SCAMBIO O DEPOSITO DELLE RATIFICHE > entra in
vigore solo quando tutti gli stati lo avranno ratificato (entro 2
anni)

IL SECONDO DOPO GUERRA


• La IIGM ha causato il confronto e lo scontro tra gli Stati europei >
grande sfacelo dal punto di vista economico. Cosa fare?
• Era necessario affrontare le relazioni fra stati in modo pacifico x una
crescita duratura
• Nel 1947 intervengono gli USA con Piano Marshall, piano che
prevedeva lo stanziamento di fondi, da parte degli USA, per gli Stati
europei. Ciò avviene x 2 ragioni:
1. Ragione economica > gli stati europei creando nuovi mercati,
davano agli USA la possibilità di vendere i loro prodotti in questi
nuovi mercati
2. Ragione politica > gli USA volevano, come amici, Stati limitrofi
alla Russia x contrapporre un’eventuale avanzata dell’URSS
• Per portare a termine il P.M., gli USA chiedevano un’unica condizione
da seguire agli Stati europei: dovevano aggregarsi fra loro e in questo
modo si sarebbe garantita una gestione comune delle risorse
• Fu questa la prima occasione di incontro fra gli Stati europei, che nel
1948 diede vita all’ Organizzazione Europea per la
Cooperazione Economica (OECE) x gestire i fondi stanziati dagli
USA. Questi portarono alla realizzazione di un codice per il libero
commercio; un primo sistema comune di pagamento fra stati
• Il P.M. crea però dei limiti:
1. Tutte le decisioni vengono prese con la regola dell’unanimità
2. Non è presente una Corte di Giustizia
• 2°occasione di aggregazione: nel 1949 nacque il Consiglio d’Europa
che era un’organizzazione internazionale, aperta a tutti gli Stati europei,
con l’obbiettivo di tutelare i diritti fondamentali dell’individuo > esiste
ancora oggi e conta 44 partecipanti
• Nel 1950 la C.E. adotta la Convenzione Europea per la salvaguardia
dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali > es.: Processo Equo,
art. 6: prevede la giusta durata dei processi)
• 2 soggetti protagonisti: Jean Monnet e Robert Schumann > sono i
padri fondatori della nostra o.i.> grazie a loro si riuscì a mantenere una
pace duratura fra gli Stati
• Era necessario creare delle strutture svincolate nella maggior misura
possibile dagli interessi particolari degli Stati membri UTI SINGULI e
capaci invece di rappresentarli UTI UNIVERSI, in quanto interpreti del
loro momento unitario in maniera istituzionalizzata
• A quel tempo erano molto ambiti i giacimenti carbosiderurgici,
essenziali x lo sviluppo economico degli Stati, nelle zone del nord tra
Francia e Germania (confine Ruhr-Saar)
• Possibile motivo di scontro tra Francia e Germania > Come evitare
questa contesa? M. e S. crearono un 3°soggetto, un’Organizzazione
Internazionale, che:
1. Si sarebbe relazionato con gli Stati europei
2. Avrebbe gestito il ferro e il carbone
3. Avrebbe distribuito le materie in modo equo fra gli Stati
• Il 3 maggio 1950 S. lesse la sua dichiarazione x questo nuovo progetto
• Iniziano le negoziazioni attraverso un trattato fra Stati > nasce nel 1951
la Prima Comunità del Carbone dell’Acciaio (CECA)
• S. propose un programma graduale chiamato FUNZIONALISMO
EUROPEO
• La CECA era un’organizzazione internazionale a termine, che entrò in
vigore il 1° gennaio 1952 e doveva durare 50 anni (fino al 2002 >
quando poi sono nate nuove o.i., come l’UE)
• Scopo: formazione di un mercato comune carbosiderurgico, il regolare
approvvigionamento di tali prodotti, il mantenimento di prezzi bassi, la
modernizzazione delle imprese, il miglioramento delle condizioni di vita
e di lavoro della manodopera
• Le decisioni delle CECA vengono prese a maggioranza x tutelare
l’insieme e non il singolo
• Organi nati con la CECA:
1. ALTA AUTORITÁ > organo composto da 1 rappresentante per
ciascun Stato membro, ma indipendente dallo Stato di
appartenenza > si parla di Ordine Collegiale degli Individui
2. CONSIGLIO SPECIALE DEI MINISTRI > organo composto
da 1 rappresentante x ciascuno Stato, scelto a livello ministeriale.
Ha lo scopo di tutelare gli interessi dei singoli Stati e rappresenta
lo Stato di appartenenza > si parla di Organo Collegiale di
Stati
3. ASSEMBLEA COMUNE > organo a composizione
parlamentare, rappresenta gli interessi dei cittadini degli Stati
membri. È l’organo più importante > l’obbiettivo dei padri
fondatori era “l’unione dei popoli”
4. CORTE DI GIUSTIZIA > organo giurisdizionale cui è affidato il
compito di assicurare il rispetto del diritto nell’interpretazione ed
applicazione del Trattato e degli atti comunitari, nonché il
controllo di legittimità sugli atti stessi

• i primi Stati a partecipare: Italia, Francia, Germania, Belgio,


Lussemburgo e Paesi Bassi
• La CECA ha da subito riscontri positivi a livello economico
• Proposte di nuove o.i., come nel 1952 la creazione di
un’Organizzazione Internazionale Comune per la Difesa, che
aveva come obbiettivo la nascita di un unico esercito formato dagli Stati
europei > proposta che non si realizzò
• Vennero creati 2 nuovi trattati, a causa dei nuovi ambiti di interesse:
1. Mercato largo > circolazione libera delle merci e dei lavoratori
2. Energia nucleare > usare nuovi giacimenti, dopo la chiusura
del Canale di Suez
• 1957: nascita di 2 nuove o.i. tramite il trattato che diede origine alla
CEE (Comunità Economica Europea) e all’EURATOM
(Comunità Europea della Origine Atomica) > firmati entrambi a
Roma nel ’57 e attivi dal 1958L
Þ CEE > obbiettivi: creazione di un mercato comune x garantire la
libera circolazione delle merci, di servizi, delle persone e dei
capitali. Organi:
1. Commissione Europea
2. Consiglio dei ministri
3. Assemblea Comune
4. Corte di Giustizia
Þ EUROTOM > obbiettivi: gestione delle materie fissili, cioè tutto
ciò che era necessario x la produzione di energia nucleare. Organi:
1. Agenzia di Approvvigionamenti
2. Consiglio dei ministri
3. Assemblea comune
4. Corte di giustizia

• sia la CEE che la EURATOM sono trattati con durata illimitata e


comprendono entrambi gli stessi 6 Stati delle CECA
• 1965 > FUSIONE DELLE ISTUTUZIONI: l’Organo Collegiale di
Individui muta in Commissione Europea, mentre l’Organo Collegiale di
Stati muta in Consiglio dei ministri

Dalla CEE ai nuovi trattati


• La CEE Ha portato all’UE
• Dal trattato di Roma sono avvenute modifiche attraverso ulteriori
trattati (purismi di trattati), che hanno garantito ampliamenti di
interessi:
1. ATTO UNICO EUROPEO (1986-87)
2. TRATTATO DI MAASTRICHT- TRATTATO SULL’UNIONE
EUROPEA (1992-93)
3. TRATTATO DI AMSTERDAM (1997-98)
4. TRATTATO DI NIZZA (2001-03)
5. TRATTATO CHE ADATTA UNA COSTITUZIONE PER
L’EUROPA (2004> non è entrato in vigore)
6. TRATTATO DI LISBONA (2007-2009)

• L’art. 48 del Trattato sull’Unione Europea illustra le procedure di


modifica in revisione del trattato > sono 2:
1. Revisione ordinaria: proposta fatta o dal Governo degli
Stati membri o dal Parlamento Europeo o ancora dalla
Commissione > sono 3 soggetti distinti che fanno questa
proposta al Consiglio
2. Revisione semplificata
• le modifiche possono incrementare o ridurre le competenze dell’UE >
dal Trattato di Lisbona > da quest’ultimo vengono anche coinvolti i
Parlamenti Nazionali x dare più voce ai cittadini
• eventuali modifiche ai trattati devono essere discusse da un’assemblea
più ampia, la Convenzione, secondo cui fanno parte: i
rappresentanti dei Parlamenti Nazionali; i Governi degli Stati
membri; i rappresentanti del Parlamento Europeo e la
Commissione Europea > in questo modo ciascuna parte suggerisce
le proprie modifiche, in modo che esse possano essere subito condivise
da tutti > FASE PRELIMINARE
• Viene poi convocata la CONFERENZA INTERGOVERNATIVA, in
cui partecipano i pleni potenziari per negoziare sulle modifiche da
apportare al trattato > fase di realizzazione del trattato, in cui le
modifiche vengono trasfuse in un documento scritto, che verrà
successivamente ratificato dai vari Stati
• se le modifiche hanno valore monetario > deve essere anche consultata
la Banca Centrale d’Europa
• quando le modifiche non stravolgono il contenuto del trattato, il
Consiglio può NON chiamare la Convenzione e passare direttamente
alla fase della negoziazione
• il Trattato di Lisbona ha previsto un preciso procedimento, chiamato
REVISIONE SEMPLIFICATA > se dopo 2 anni non vi è la ratifica
di tutti gli Stati membri, ciò significa che tale trattato contiene
problematiche che devono essere discusse dal Consiglio Europeo x
rivalutarlo e rinegoziarlo. Le modifiche non prevedono la presenza della
Convenzione e della Conferenza Intergovernativa, ma si basa piuttosto
sull’approvazione da parte degli Stati attraverso il voto
dell’unanimità. Questo tipo di revisione non viene usata x aspetti
centrali (es.: modifica assetto europeo), al contrario di quella ordinaria
• tutti i 6 trattati modificati dall’86 al 2009 sono nati e si sono sviluppati
attraverso la revisione ordinaria (tradizionale) > da questi, è stato
realizzato un mercato comune, in cui sono stati aboliti i dazi doganali
x dare il via alla liberalizzazione di merci, servizi e persone; ed è stato
possibile far rilasciare da ciascuno Stato i propri prodotti sul mercato.
Questo sistema funzionò benissimo fin da subito, ma vennero
identificate due carenze:
1. problema del DEFICIT DEMOCRATICO > il Parlamento
Europeo, cioè i cittadini, non aveva grande rilevanza all’interno
dell’UE. Per questo, sin da subito, il P.E. ha cercato di avere un
maggior ruolo nell’0.i. (succede ancora oggi)
2. problema delle SCELTE POLITICHE DEGLI STATI > man
mano gli Stati dell’UE aumentarono, fu sempre più necessario
controllare il mercato comune, poiché erano molti i produttori che
immettevano prodotti uguali ad altri Stati ma ad un prezzo più
basso causando una svalutazione del prodotto stesso. L’obbiettivo
era far sì che tutti gli Stati crescessero in maniera omogenea > x
questo venne valutata l’opportunità di attribuire i prodotti da
immettere sul mercato al 3° soggetto: l’Organizzazione
Internazionale. Quest’ultima aveva come scopo la ridistribuzione
delle produzioni e delle merci da immettere sul mercato.
Inizialmente, questa proposta non venne accolta in maniera
positiva dagli Stati; infatti, venne accettata solo nel 1986 con
l’Atto Unico Europeo, che fin da subito aveva provveduto a
garantire finanziamenti ai produttori con l’aiuto di sovvenzioni,
promuovendo e agevolando le loro attività attraverso i FONDI
STRUTTURALI

Atto Unico Europeo (1986-87)


• aveva previsto entro il 31/10/1992 un mercato interno della CEE,
cioè un unico mercato degli Stati membri dell’o.i. > unico soggetto che
governa il mercato degli Stati
• fino a quel momento si era solo parlato di un mercato comune
• nascono i fondi strutturali
• introduzione e miglioramento di una politica sociale (attenzione ai
lavoratori), di una politica ambientale e di una politica estera di
sicurezza comune
• dal punto di vista organizzativo vennero introdotte 2 nuove procedure
legislative:
1. procedura di parere conforme
2. procedura cooperativa
• queste due procedure avevano permesso al Parlamento Europeo di
essere maggiormente coinvolto, anche se ad oggi non esistono più
• per la prima volta si passa dal voto dell’unanimità al voto della
maggioranza > ciò avvenne x evitare un rischio di blocco di crescita
degli Stati
• nasce il TRIBUNALE DI PRIMO GRADO > è un organo giudiziario
che affianca la Corte di Giustizia e ha come compito quello di
controllare le azioni svolte all’interno dell’UE (ad esempio controllare
che un processo duri max 23/24 mesi e non oltre)

Da questo trattato, però, emergono due lacune:


1. le novità a favore del P.E. NON erano sufficienti
2. esigenza di una moneta unica > inizialmente gli Stati la
vedevano come una perdita di sovranità

Trattato di Maastricht (1992-93)


• modifica il Trattato di Roma del ‘57
• affronta le due lacune sopraelencate:
1. problema del P.E. > il P.E. diventa coolegislatore insieme al
Consiglio Europeo: procedura di coodecisione tra i due organi
2. problema moneta unica > problema assegnato a una
commissione competente, l’Unione Economica Monetaria, il
cui progetto (a tappe) fu ideato da Jaques Delors attraverso
l’introduzione dell’EURO come moneta unica x tutti gli Stati
dell’UE > obbiettivo poi raggiunto solo ne 2002
• questo trattato non si occupa solo dell’aspetto economico, ma si dedica
anche ai cittadini, mostrando più attenzione all’individuo > nasce così la
CITTADINANZA EUROPEA che permette ai cittadini dell’UE di
spostarsi in un altro Stato membro x 3 mesi, senza aver bisogno di alcun
titolo specifico che autorizzi il sostentamento in uno Stato dell’UE
• inoltre, non si parlerà più di Comunità Economica Europea, ma solo di
COMUNITÀ EUROPEA, poiché non più unicamente legata
all’aspetto economico
• dà origine all’Unione Europea nel ‘92, cioè una nuova organizzazione
interna che si basa su 3 pilastri fondamentali (prima erano di
competenza degli Stati membri):
1. pilastro comunitario costituito dalle 3 comunità europee >
CECA, CE, EURATOM > prendono decisioni tramite il voto
della maggioranza
2. Politica Estera di Sicurezza Comune > si occupa della
politica estera di possibili conflitti con Stati terzi (non compresi
nell’UE)
3. Cooperazione Giudiziaria Affari Interni >
Þ cooperazione polizia (cooperazione e coordinamento delle forze di
polizia: nascita di EUROPOL);
Þ cooperazione giudiziaria (rapporti giudiziari tra gli Stati);
Þ immigrazione, visto e asilo (problema immigrazione, rifugiati e
coloro che chiedono asilo > persone di Stati terzi che vogliono
entrare in uno Stato membro dell’UE)
• gli ultimi due pilastri erano prima affrontati singolarmente dai singoli
Stati > dominava ancora la regola dell’unanimità > per passare alla
regola della maggioranza ci vorranno diversi anni, anche se ancora ad
oggi nella PESC vige la regola dell’unanimità
• questi 3 pilastri sono legati dagli organi dell’UE > sono gli stessi
organi delle 3 comunità europee
• questo trattato aveva previsto la nascita di un nuovo organo: il
CONSIGLIO EUROPEO, un organo prettamente politico

dopo Maastricht: viene chiamata una nuova Conferenza


Intergovernativa nel ‘96, in cui vengono evidenziate alcune lacune
dall’ultimo trattato:
1. inidoneità degli organi a gestire l’allargamento dell’UE, poiché
sempre più Stati vogliono farne parte > è necessario che gli organi
vengano riformati
2. il P.E. vuole avere un ruolo maggiore nell’UE ed evince una
mancanza di trasparenza nei confronti dei cittadini >
impossibilità dei cittadini di non poter partecipare attivamente alla
formazione degli atti > vogliono entrare nel vivo dell’o.i.
3. cercare di rendere la lettura dei trattati più semplice e
rinumerarli in modo consequenziale, rimuovendo gli articoli
abrogati
4. legato al terzo pilatro > il tema dell’immigrazione diventa un
argomento sensibile, specialmente per il mercato interno. Per questo, si
sposta dal terzo al primo pilastro, all’interno della Comunità
Europea
5. valutare l’introduzione di un meccanismo che poteva permettere agli
Stati più anziani di avviare nuovi progetti, senza aspettare gli Stati
appena entrati nell’UE e lasciare a quest’ultimi i loro tempi. Questo
meccanismo è chiamato EUROPA A PIÙ VELOCITÀ o A
GEOMETRIA VARIABILE

Trattato di Amsterdam (1997-98)


• cerca di colmare le lacune della C.I. del ’96 > non riesce a risolvere tutti
questi problemi che passeranno alla C.I. successiva
• fallisce nella riforma costituzionale > non riesce a riformare
gli organi, ma allarga il numero di membri nel P.E. a 700. Dopo
questo trattato, viene creata una nuova C.I. x rielaborare gli organi e
renderli pronti agli Stati membri e a quelli futuri
• coinvolgimento cittadini negli atti, legato al principio di trasparenza >
meccanismo di accesso agli atti, colmando il gap democratico
• fa rinumerare i trattati dell’UE ed elimina gli articoli abrogati
• riesce nella COMUNITARRIZZAZIONE DI VISTO E ASILO
IMMIGRAZIONE > atto trasferito e riscritto nel trattato istitutivo
della Comunità Europea, cioè nel primo pilastro in cui la modalità di
voto diventa quella della maggioranza. Da questo momento il terzo
pilastro si chiamerà DISPOSIZIONE SULLA COOPERAZIONE DI
POLIZIA E GIUDIZIARIA IN MATERIA PENALE: il voto rimane
sempre secondo la regola dell’unanimità
• introduzione del meccanismo di COOPERAZIONE RAFFORZATA >
imposta l’Europa su due velocità: gli Stati più anziani hanno la
possibilità di avviare nuovi progetti, senza aspettare gli Stati appena
entrati nell’UE e lasciare a quest’ultimi i loro tempi di organizzazione >
ad esempio, l’introduzione dell’EURO: alcuni Stati membri non hanno
ancora oggi adottato questa moneta (il check avviene ogni due anni)
• introduzione dell’articolo 6 > l’UE è un’organizzazione internazionale
fondata sui diritti fondamentali dell’individuo, che ha come scopo
quello di tutelarli. Si parla di “Stati di diritto”> i diritti degli
individui devono essere tutelati dagli Stati e
dall’organizzazione internazionale. Ad oggi questo articolo
corrisponde all’articolo 2 della costituzione

Trattato di Nizza (2001-2003)


• vengono apportate modifiche alle istituzioni, come x il P.E. e la C.E.
• viene redatto un nuovo documento concordato da tutti gli Stati >
CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UE, in cui vengono
elencati tutti i diritti fondamentali dell’individuo che l’UE si impegnava
a tutelare
• allegato a questo trattato > DICHIARAZIONE NUMERO 23 e
dichiarava che:
Þ il percorso dell’UE non è ancora terminato, ma continua ad
evolversi
Þ è necessario creare un dibattito più ampio tra soggetti
diversi x poter discutere di un nuovo futuro x l’UE >
avviene dopo il Trattato di Nizza

Si evincono dal Trattato di Nizza alcune lacune:


1. la Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE ha un grande limite, perché è
un atto non vincolante
2. è necessario coinvolgere maggiormente i cittadini > come? Attraverso
l’introduzione dei Parlamenti Nazionali

dopo il Trattato di Nizza viene convocato un dibattito, chiamato


CONVENZIONE EUROPEA con 105 membri:
• 15 Stati membri
• 13 candidature
• 16 rappresentanti del P.E.
• 56 rappresentanti dei Parlamenti Nazionali
• 2 rappresentanti della Commissione Europea
• 1 presidente (Valéry Giscard d'Estaing)
• 2 vicepresidenti (Giuliano Amato e Jean-Luc Dehaene)

1. la Convenzione adotta un metodo di lavoro a fasi, attraverso un


meccanismo di consenso:
1. fase di ASCOLTO delle proposte
2. fase di RIFLESSIONE > valutazione delle proposte
3. fase di PROPOSTA > mettere su un documento le proposte
accettate dalla Convenzione

2. il 28 febbraio 2002 la Convenzione inizia a lavorare su questi


problemi, fino al giugno del 2003 > REDAZIONE PROGETTO
COSTITUZIONE EUROPEA > consegna del trattato a Roma nel
2003, al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
giugno 2004 > Trattato che Adotta una Costituzione per
l’Europa: non è mai entrato in vigore

la norma del diritto privato dell’UE prevale sempre su tutti gli Stati dal
1964 > meccanismo accettato dagli stessi Stati (alcuni hanno anche
cambiato la propria costituzione. Lo Stato italiano ha ad esempio due
articoli che riguardano l’UE: art. 11 e 117. L’attuale capo di governo,
Giorgia Meloni, vuole eliminare il primato dell’UE

Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa (2004 > non
entrato in vigore)
• prevedeva la risoluzione di alcuni trattati:
1. modificare la Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE da non
vincolante a vincolante, riscrivendo gli articoli del trattato
stesso
2. eliminare il gap dell’UE e della Comunità Europea > queste
due organizzazioni vengono fuse insieme x crearne una nuova:
si parla solo di Unione Europea
3. stabilire un proprio inno e bandiera per l’UE
4. chiamare gli atti normativi “leggi” e non più direttive o
decisioni o regolamenti
5. creare una nuova figura > Ministro degli Affari Esteri
6. coinvolgere direttamente il P.E. nelle decisioni
dell’UE
• va in ratifica dopo una lunga discussione > la firma avvenne il
29/10/2004 a Roma (come nel 1957)
• finora l’UE comprende 25 Stati > si sono aggiunti 10 nuovi Stati
• fine maggio-inizio giugno 2005 > Francia e Olanda bocciano la
ratifica attraverso un referendum popolare.
!!! per approvare un trattato tutti gli Stati devono ratificarlo
• inizio 2007 > 18 ratifiche su 25
• motivi della mancata ratifica da parte degli Stati:
1. il trattato rischiava di annullare le identità statali
attraverso l’istituzione di un’unica costituzione in Europa
2. nuova scelta lessicale dei trattati, attraverso l’uso del
termine “leggi” invece di direttive, decisioni o regolamenti
> aspetto che spaventò molto
3. la creazione di un Ministro degli Affari Esteri non fu gradita,
poiché una figura già presente in ogni Stato membro
4. problema inno e bandiera > ogni Stato ha un suo inno e
bandiera che caratterizza l’identità di questo. Nella nostra
costituzione si affronta questi due temi nell’articolo 12

gli Stati volevano rimanere distinti e indipendenti dall’UE


• motivi della mancata ratifica da parte dei cittadini:
1. i cittadini devono essere informati su gran parte dei
punti del trattato > veniva chiesta una scelta troppo
impegnativa ai cittadini, che si facevano guidare dal
sentimento
2. L’ingresso di nuovi Stati era visto in maniera negativa, poiché i
lavoratori provenienti da terzi Paesi cercavano lavoro e
accettavano qualsiasi impiego x un salario più basso
rispetto ai cittadini dell’UE. Per questo, il cittadino francese
era contrario all’ingresso di nuovi Stati e li considerava una
minaccia. Si parla di “sindrome dell’idraulico polacco” >
paura x l’ingresso di nuovi Stati da parte dei cittadini dell’UE
• 2007 > rielaborazione di un nuovo trattato

Trattato di Lisbona (2007-2009)


• Venne ratificato da tutti gli Stati membri
• con il nuovo trattato gli Stati membri intendono «completare il processo
avviato dal Trattato di Amsterdam e dal Trattato di Nizza al fine di
rafforzare l’efficienza e la legittimità democratica dell’Unione»
• Le riforme realizzate rimasero nella sostanza uguali alle riforme del
precedente trattato
• Introduce:
1. Un’unica organizzazione internazionale > UNIONE
EUROPEA
2. Il Trattato Istitutivo della Comunità Europea verrà modificato
in TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL’UE, in cui
cambia solo il titolo
3. La Carta dei Diritti Fondamentali viene modificata dandole un
valore vincolante > invece di riscrivere tutti gli articoli,
viene aggiunto all’art. 6 il suo essere vincolante
4. Non si parla più di “legge” > le norme continuano ad essere
chiamate decisioni, direzioni o regolamenti
5. Il nome di Ministro degli Esteri verrà modificato in
RAPPRESENTANTE DELLA POLIZIA ESTERA E DI
SICUREZZA COMUNE > diventa il punto di riferimento x la
PESC
6. Vengono tolti inno e bandiera
7. Il ruolo dei Parlamenti Nazionali rimane invariato
8. in questo trattato viene tolto ogni riferimento all’aspetto
costituzionale
9. x la prima volta viene introdotto il DIRITTO DI
PROCESSO, cioè il diritto di uscita dall’UE che corrisponde
all’art. 50
• entra in vigore dal 2009
• il P.E. con Lisbona ha ottenuto un ruolo sempre più rilevante nell’UE
• unico problema > nella PESC continua a persistere il vincolo
dell’unanimità

FENOMENO DELL’ALLARGAMENTO DELL’UE


• L’art. 49 prevede che attraverso un trattato uno Stato può entrare
a far parte dell’UE. Requisiti:
1. Dev’essere uno Stato europeo (es.: Turchia) > Stati terzi
possono partecipare
2. Ogni Stato deve rispettare l’art. 2: promuovere e tutelare i diritti
fondamentali dell’individuo. Ogni Stato deve essere democratico
e deve eguagliare i diritti tra uomini e donne
3. La domanda di uno Stato europeo può aderire solo se si tiene
conto dei criteri economici del Consiglio Europeo di
Copenaghen, chiamati “criteri di convergenza”. I criteri di
Copenaghen stabiliscono una serie di condizioni democratiche,
economiche e politiche per i paesi che intendono aderire all'UE:
• istituzioni stabili che garantiscano democrazia, stato di diritto, diritti
umani e rispetto e tutela delle minoranze
• un'economia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alla
concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'UE
4. L’UE deve aiutare a migliorare la sua stima attraverso l’aiuto di
fondi strutturali > questi vengono fatti confluire in quantità
maggiore allo Stato che presenta difficoltà economiche, come x il
caso dell’Albania. Esso potrà entrare nell’UE solo una volta
arrivato a livello degli altri Stati membri > fino a quel momento
rimane uno Stato candidato
5. La domanda viene notiziata al P.E. e ai P.N. e successivamente
mandata al Consiglio, che la approverà solo attraverso il voto x
unanimità da parte di tutti gli Stati
6. Negoziazione x l’adesione della domanda > quali impegni di
lavoro lo Stato deve attuare x entrare in azione nell’UE
7. Diventa Stato dell’UE quando l’accordo viene ratificato da tutti
gli Stati membri, compreso lo Stato richiedente
8. Una volta che lo Stato diventa parte dell’UE, dovrà adeguarsi alla
normativa elaborata dall’UE > ACQUIS COMMUNAUTAIRE
• Viene dato una scadenza x dare la possibilità alla Stato di introdurre le
normative nel proprio ordinamento nazionale
• Uno Stato membro non può essere cacciato da altri Stati membri > è
previsto però dal Trattato di Nizza (art.7) la possibilità da parte dell’UE
di limitare il diritto di voto agli Stati non più ritenuti Stati di
diritto, cioè non più democratici. Essi non potranno più prendere
decisioni ma solo subirle dagli altri Stati
PERCORSO DI EVOLUZIONE DEI 27 STATI
• Nel 1957 vi è la ratifica da parte dei padri fondatori
• I primi 6 Stati ad aderire sono: Italia, Francia, Germania,
Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi
• L’UE mostra subito il percorso che gli Stati devono svolgere all’interno
dell’organizzazione
• La Gran Bretagna chiede di aderire nel 1961, ma la candidatura
venne respinta da parte della Francia, poiché aveva paura di perdere
la sua leadership
• La G.B. ripresenta la candidatura nel 1967, ma entrò negli anni ‘70
• Presentano la domanda anche la Danimarca, la Norvegia e
l’Irlanda
• Nel 1972 venne siglato l’Accordo di Adesione
• Il 1° gennaio 1973 vengono perfezionate le ratifiche di Danimarca,
Irlanda e Gran Bretagna
• La Norvegia si tira fuori, dopo che venne fatto un referendum
popolare che votò contro l’entrata del Paese nell’UE
• Nel 1961, oltre la G.B., fece la domanda anche la Grecia che entrò solo
negli anni ’80 > in quegli anni (1967) prese il potere un regime
liberticida, chiamato “dei colonnelli”. La Grecia, in questo modo, non
rispettava uno dei più importanti principi dell’art. 2, cioè essere uno
Stato democratico. La sua domanda venne, quindi, sospesa e
ripresentata negli anni ’70, per poi entrare a far parte dell’UE solo il 1°
gennaio 1981
• L’11° e il 12° Stato sono la Spagna e il Portogallo, che presentano la
domanda nel 1977. Prima non avrebbero potuto, poiché erano due Stati
sotto regimi dittatoriali (Franco e Salazar). L’annessione nell’UE
avvenne solo dopo una lunga e attenta revisione il 1° gennaio
1986, questo poiché i due regimi avevano portato i due Paesi a una
grande crisi economico-finanziaria. L’UE diede, perciò, del tempo
per far assestare e inglobare le normative dell’organizzazione > la S. e il
P. ci misero 7 anni x adeguarsi all’Unione Doganale e 10 anni x
adeguarsi alla politica dell’agricoltura
• Ad oggi l’UE annette gli Stati attraverso un regime di preadesione:
l’organizzazione aiuta lo Stato ad adeguarsi alle normative dell’UE,
prima di diventare Stato membro dell’UE
• Nel 1989 vi è la caduta del muro di Berlino e nel 1990 vi è
l’unione delle due Germanie. Ciò porta l’UE ad espandersi
territorialmente
• Tra il 1991 e il 1992 presentano la domanda anche l’Austria, la
Finlandia, la Svezia e la Norvegia. Quest’ultima, però, continua a
non farne parte perché il referendum popolare aveva votato di nuovo
contro la sua annessione. Gli altri tre Stati, invece, il 1° gennaio 1995
entrano a far parte dell’UE
• Perché i cittadini della Norvegia votano contro? la Norvegia è
uno Stato ricco (ha giacimenti di petrolio) e costituito da pochi
cittadini > questi temono l’allargamento dell’UE e, in particolare,
non volevano condividere le loro ricchezze con altri Stati.
Nonostante la sua non adesione, la N. non è mai stata isolata, anzi ha
sempre avuto un legame con la Svezia, che invece fa parte dell’UE. E
non solo, ma ha sempre mantenuto una relazione con l’UE, firmando
anche gli Accordi di Schengen
• Alla fine degli anni ’90-inizio anni 2000, aderirono all’UE altri 10
Stati (in totale 25, dal 1° maggio 2004) > quelli che riuscirono a
riconquistare la loro autonomia dopo il crollo dell’URSS nel 1991:
Cipro, Malta, Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Ungheria,
Slovacchia, Repubblica Ceca e Slovenia
• Nel 2007 entrano la Bulgheria e la Romania
• Anche la Croazia chiese di far parte dell’UE ma la sua domanda non
trovò subito accoglienza, poiché ospitava persone ritenute responsabili
di crimini contro la ex Jugoslavia. Venne annessa solo nel 2013,
quando le domande di estradizione vennero accolte da Carla Ponti,
permettendo la sua adesione dal 1° luglio 2013. A questi Stati vengono
dati 7 anni di tipo x adeguarsi alle normative: un controllo dopo 3 anni,
un altro dopo 2 e l’ultimo dopo altri 2
• Negoziati di adesione in corso x la Serbia (2014), Montenegro
(2012), Turchia (2005)
• Decisioni relative all'avvio dei negoziati di adesione x Albania (dal
2014) e Macedonia del Nord (dal 2005)
• Nuovi candidati > Ucraina (domanda adesione: 28 febbraio
2022) e Moldova (domanda adesione: 3 marzo 2022)
• Recentemente anche la Georgia ha presentato la domanda
• Potenziali candidati > Bosnia-Erzegovina e Kosovo >entrambe dal
2016

BREXIT
• Oltre tre anni e mezzo: una strada lunga e punteggiata da incognite
quella che ha portato dal referendum del giugno 2016 all'uscita del
Regno Unito dall'UE il 31 gennaio 2020
• Dal Trattato di Lisbona (art.50) gli Stati hanno il diritto di
recesso ed è ciò che è avvenuto con la Gran Bretagna
• Per prima cosa lo Stato deve segnalarlo al Consiglio Europeo ed è in
seguito necessario negoziare la modalità di recesso (la sua uscita)
attraverso un accordo di recesso > se questo non dovesse accadere,
due anni dopo la notifica, lo Stato uscirebbe comunque, a meno che il
Consiglio non decida di attuare una proroga per dare più tempo allo
Stato
• Se lo stato volesse di nuovo aderire nell’UE, tale richiesta dovrebbe
rappresentare tutti i principi fondamentali richiesti dall’articolo 49 x
quanto riguarda la procedura di adesione
• Perché la Gran Bretagna è uscita dall’UE?
Þ Il referendum popolare avvenne il 23 giugno 2016 con
il Primo Ministro David Cameron > il 51% della
popolazione (maggior parte dei cittadini che provengono
dalle campagne) votò a favore x l’uscita del Paese. Londra
e le grandi città votarono contro la brexit
Þ Theresa May notificò al governo la decisione di uscita il 29
marzo 2017 > dando due anni di tempo x uscire (accordo
di recesso con Varney), salvo proroghe da parte del Consiglio
Þ 25 novembre 2018 > 80% dell’accordo era stato
perfezionato, non avendo trattato però i temi più importanti e
complicati
Þ Nasce un movimento contro la brexit, da parte dei
cittadini europei che vivevano nel Regno Unito
Þ 20 marzo 2019 > l’accordo di recesso non venne raggiunto,
x questo, T. May chiede all'UE una proroga fino al 30 giugno.
L'UE offre due date: il 22 maggio se l'accordo è approvato,
altrimenti il 12 aprile. Ciò avviene a causa del tema delle
frontiere con l’Irlanda del Nord: le frontiere vennero
ripristinate e ciò voleva dire ristabilire i controlli. Questo fu
motivo di grande tensione e scontro tra Inghilterra e Irlanda
del Nord > ciò portò ad atti terroristici
Þ Fine 2019 > violazione impegni assunti: dopo due anni la
G.B. non riuscì ancora ad uscire dall’UE, a causa dei
malesseri all’interno del governo
Þ La proroga venne allungata fino al 31 gennaio 2020
Þ Il referendum popolare venne fato anche nel 2020 con
Boris Johnson che fu di nuovo a favore della fuoriuscita
dall’UE
Þ Il 1° febbraio 2020 la Gran Bretagna esca dall’UE e viene
considerata uno Stato terzo > ma fino al 31/10/2020 deve
ancora rispettare del mercato interno dell’UE > periodo di
transizione che darà a amministrazioni, imprese e cittadini
il tempo di adeguarsi e l'UE e il Regno Unito avranno il tempo
di negoziare le relazioni future. Questo periodo può essere
prorogato una volta, fino a uno o due anni, ma deve
essere deciso mediante un accordo reciproco UE – Regno
Unito entro il 1° luglio 2020. Durante il periodo di
transizione, il diritto UE continuerà ad applicarsi al e nel
Regno Unito. L’UE tratterà il Regno Unito come se fosse uno
Stato membro, ad eccezione della partecipazione alle
istituzioni e alle strutture di governance dell’UE.
Þ Nel frattempo, era necessario risolvere due problemi:
1. Il diritto di pesca nel Regno Unito > i pescatori
francesi pescano nelle acque territoriali inglesi > grande
fonte di reddito x la Francia
2. Problema delle frontiere > bisognava ridividere
l’Irlanda dall’Inghilterra e questo causò grande
malcontento e disequilibrio nella Nazione. Ad oggi non
vi è presente una frontiera in terra, ma bensì una
frontiera in mare. Venne scelta un’area doganale
esterna, nelle acque dell’Irlanda del Nord. In questo
modo, il controllo delle merci avviene o su mare o nei
porti, ma mai all’interno dell’Irlanda. L’UE ha garantito
un’agevolazione x quanto riguarda la tassazione delle
merci, ma il controllo è passato ad essere più serrato,
causando un aumento dei costi, poiché è necessario
possedere documenti moto dettagliati x l’entrata e la
fuoriuscita delle merci > grande rallentamento.
Ad oggi, le persone che vogliono entrare nel Paese
necessitano di un visto se decidono di restare x più di tre
mesi oppure se la durata supera i sei mesi è anche
necessaria una copertura sanitaria
Þ Percorso ultimato il 24/12/2020

OBBIETTIVI E COMPETENZE DELL’UE


• L’articolo 1 del Trattato sull’UE afferma che l’UE non nasce con
competenze sue di origine, ma lavora su competenze
attribuite dagli Stati membri > le competenze appartenevano
prima agli Stati, per poi essere state trasferite all’UE
• L’articolo 5 afferma che le competenze date dagli Stati si fondano sul
PRINCIPIO DI ATTRIBUZIONE, cioè gli Stati stabiliscono quali
competenze assegnare e quanto potere dare all’UE. Inoltre,
qualsiasi competenza non attribuita dagli Stati, rimane a quest’ultimi
• Quali sono le competenze? Sono tre e la disciplina che riguarda queste
competenze si trova dall’articolo 2 all’articolo 6 del Trattato sul
Funzionamento dell’UE:
1. COMPETENZA ESCLUSIVA
2. COMPETENZA CONCORRENTE
3. COMPETENZA DI COORDINAMENTO E SOSTEGNO

• L’articolo 3 afferma che l’UE ha competenza esclusiva su:


- unione doganale
- regole di concorrenza
- politica monetaria
- risorse biologiche del mare
- politica commerciale comune
In questo caso, SOLO L’UE si occupa di queste competenze > gli
Stati non hanno ruolo all’interno
• L’articolo 4 afferma che vi è concorrenza tra UE e gli Stati > si parla,
quindi, di competenze concorrenti che riguardano:
- ambiente
- energia
- trasporti
- protezione dei consumatori
- politiche sociali

• L’articolo 6 afferma che l’UE ha un ruolo di USILIO x quanto


riguarda le linee guida da far seguire agli Stati e, inoltre, disciplina le
competenze di coordinamento e sostegno:
- miglioramento e tutela della salute umana
- cultura
- industria
- turismo
- sport
- formazione personale
- gioventù
- protezione civile

• Tutte queste competenze sono state realizzate dal Trattato di


Lisbona, a partire dal 2009
• È anche stato instaurato un nuovo meccanismo che permette di
ampliare le competenze, senza dover revisionare il trattato e
modificarlo, come dice l’articolo 48. Questo meccanismo prende il
nome di CLAUSULA DI FLESSIBILITÀ e si trova nell’articolo
352 del Trattato sul Funzionamento dell’UE. L’articolo si attiva
solo se l’allargamento è necessario > l’UE deve argomentare e
spiegare perché è necessario attivarlo. Se ciò dovesse essere approvato,
la Commissione Europea si farebbe promotrice di questa richiesta
attraverso il voto dell’unanimità. Per poi passare al Consiglio
Europeo che, dopo aver deliberato, decide se concedere o meno
l’ampliamento
• Esiste un altro meccanismo x allargare le competenze dell’UE attraverso
le sentenze della Corte di Giustizia, chiamato TEORIA DEI
POTERI IMPLICITI > meccanismo più semplice e più veloce da
attivare che non prevede il voto, ma si basa sul ragionamento. Venne
già elaborato dalla Corte di Giustizia degli USA. L’UE annuncia questa
teoria nel 1973, dopo una mancanza da parte del Partito dell’Unione
Doganale > gli Stati avevano dimenticato di attribuire all’UE la
possibilità di elencare gli elementi da valutare del prodotto, come ad
esempio il valore del bene. Perciò, questa teoria prevede che se i
trattati e gli Stati hanno attribuito specifici obbiettivi da
raggiungere all’UE, a questa, vengono attribuiti
automaticamente tutti quei passaggi x raggiungere tali
obbiettivi > è implicito che l’UE abbia anche queste
competenze
• L’articolo 5 afferma che: «La delimitazione delle competenze
dell’Unione si fonda sul principio di attribuzione. L’esercizio delle
competenze dell’Unione si fonda sui principi di sussidiarietà
e proporzionalità». Questo articolo comprende, quindi, altri due
principi sull’esercizio delle competenze:
1. PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ > il 3 comma
dell’articolo 5 nasce con l’Atto Unico Europeo, legato alla
politica ambientale > ma solo con Maastricht troverà la sua
applicazione. Fa parte delle competenze concorrenti, per
questo non di sua competenza. L’UE interviene solo se gli Stati
non raggiungono in modo sufficiente gli obbiettivi, dimostrando
di poter fare un lavoro migliore attraverso un controllo. Se anche
l’organizzazione non è in grado di fare di meglio, il lavoro
continua a rimanere comunque nelle mani dell’UE
2. PRINCIPIO DI PROPORZIONALITÀ > trova applicazione
sia nelle competenze concorrenti che in quelle esclusive.
Regola la modalità di intervento dell’UE > quest’ultima
disciplina le normative attraverso i REGOLAMENTI (vincolano
al 100% il destinatario, sono impositivi) oppure attraverso le
DIRETTIVE (vincolano al 50% il destinatario)
• L’UE deve sempre cercare di agire nei limiti x raggiungere i suoi
obbiettivi > interverrà in maniera meno invasiva (al 50%)
• Vennero elaborati altri principi sull‘UE, come il PRINCIPIO DI
PROSSIMITÀ dell’articolo 10 del Trattato sull’UE, che opta scelte
in vicine ai cittadini > il cittadino può prendere parte alle scelte
dell’UE
• Anche il PRINCIPIO DI LEALE COOPERAZIONE (articolo 13),
presente nell’articolo 4 del Trattato sull’UE: descrive i rapporti
tra l’UE e gli Stati > si devono rispettare e assistere x raggiungere
gli obbiettivi (solidarietà tra UE e Stati). Gli Stati membri devono
facilitare i lavori dell’UE, collaborando con gli organi dell’UE > tutte le
parti lavorano per far funzionare la “macchina”. I soggetti
dell’UE (gli organi dell’UE, gli organi statali e gli Stati) devono
adoperarsi x il bene dell’organizzazione e hanno come obbiettivo il
bene unico dl cittadino
• Gli Stati non ostacolano le scelte dell’UE
• Nell’UE NON vale il Principio di Separazione dei Poteri (che
invece è presente negli Stati) > nelle decisioni dell’UE vi è sempre un
coinvolgimento costante e in contemporanea di tutte le istituzioni > x
questo il Principio di Leale Cooperazione è fondamentale e
indispensabile: le istituzioni che si trovano nel TUE (nato nel ’57 e poi
modificato da Maastricht) e TFUE (modificato dal Trattato di Lisbona)
vengono sollecitate da un rapporto

GLI ORGANI
• Permettono l’UE di svolgere il proprio lavoro, creando normative
• Sono portatori di interessi diversi
• L’articolo 13 del Trattato sull’UE afferma che le istituzioni attuano
una leale cooperazione e che:
Þ L’UE ha dal 1965 un insieme di organi UNICO
Þ Gli organi hanno lo scopo di raggiungere gli obbiettivi
prefissati nel trattato
Þ Le ISTITUZIONI sono gli organi di maggior rilievo, sono 7 e
caratterizzano l’UE (non sono gli unici organi
dell’organizzazione, ma sono quelli che fanno funzionare l’UE):
1. PARLAMENTO EUROPEO
2. CONSIGLIO o CONSIGLIO DEI MINISTRI o
CONSIGLIO DELL’UE > NON confondere col Consiglio
d’Europa e col Consiglio Europeo
3. COMMISSIONE
4. CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UE
5. BANCA CENTRALE EUROPEA
6. CONSIGLIO EUROPEO
7. CORTE DEI CONTI
Þ Sono 7 dal Trattato di Lisbona, prima erano 5 > gli organi
trasformati in istituzioni sono il Consiglio Europeo e la
Banca Centrale Europea
Þ L‘art.13 ribadisce continuamente il principio di attribuzione e il
principio di cooperazione
Þ L’UE ha promosso anche strumenti giudiziari che agiscono
nei confronti delle istituzioni che non attuano il principio di
leale cooperazione
Esistono altri organi:
• COMITATO ECONOMICO SOCIALE
• COMITATO DELLE REGIONI

Consiglio Europeo
• Se ne parla x la prima volta nell’Atto Unico Europeo, ma la sua
applicazione avviene col Trattato di Maastricht nel 1992
• È un organo politico
• Prima del ’92 venivano comunque fatti incontri di natura politica
fra gli Stati, ma questi incontri erano informali e avvenivano tra i
Capi di Stato della Cooperazione Europea. Ciò succedeva quando
si riscontravano divergenze tra gli Stati: la prima riunione politica
avvenne nei primi anni ’60, dopo che la Gran Bretagna chiese di
entrare nell’UE > questo fu un grande problema x la Francia (con
presidente De Gaulle). Questa situazione venne sbloccata solo
attraverso una riunione che aveva lo scopo di confrontarsi x capire quali
fossero gli ostacoli che avrebbero inciso sull’O.I. con l’eventuale entrata
del Regno Unito nell’UE. Inizialmente questi incontri erano chiamati
VERTICI e venivano convocati al bisogno x risolvere le divergenze
tra gli Stati, ma più cresceva l’o.i. e più spesso avvenivano gli incontri
informali x creare uno sviluppo armonioso fra gli Stati
• Nel 1974 si decise di dare una formalità a questi incontri > 3 volte
l’anno, x ogni anno, venne deciso di fare queste riunioni che si
sarebbero chiamate “CONSIGLIO DELLA COMUNITÀ A
TITOLO DELLA COOPERAZIONE POLITICA” > la cooperazione
politica era l’obbiettivo principale di questi incontri
• Con Maastricht nasce l’UE e vengono introdotte nuove politiche > x
questo, serviva un organo necessario a regolare gli incontri
• Così, nel 1992 nasce il CONSIGLIO EUROPEO che non è un organo
della CE, ma si occupa della PESC e del CIGAI
• Solo col Trattato di Lisbona la CE e l’UE vengono distinte e, per ciò,
si parlerà dell’Unione Europea come unica organizzazione
internazionale a cui fare riferimento. In più con questo trattato il
Consiglio Europeo venne introdotto all’interno delle istituzioni
fondamentali che regolano l’UE
• Ad oggi, la disciplina del Consiglio Europeo si trova in parte
nell’articolo 15 del Trattato sull’UE e negli articoli 235-236 del
Trattato sul Funzionamento dell’UE
• È composto da:
1. I Capi di Stato o di Governo
2. Il suo Presidente > viene scelto dal Trattato di Lisbona dai
componenti del Consiglio Europe, restando in carica per 2 anni e
mezzo. Egli ha un ruolo fondamentale, poiché rappresenta il
suo organo e ha l’onere di gestire e coordinare le riunioni
3. Il Presidente della Commissione > fa gli interessi dell’o.i.
• Questa viene definita una “composizione ibrida” x i diversi
rappresentanti che partecipano al consiglio
• Partecipa anche l’Alto Rappresentante della PESC che è anche il
vicepresidente della Commissione Europea > monitora e verifica
le scelte del secondo pilastro
• Si riunisce 2 volte a semestre, cioè 4 volte l’anno a Bruxelles >
può anche riunirsi più volte ma solo in via straordinaria, come nei casi
di emergenza
• La riunione viene aperta dal Parlamento dell’UE, più precisamente
dal Presidente del P.E. che manifesta le esigenze dei cittadini
• Analizza le politiche dell’UE e indica gli obbiettivi da raggiungere > è un
organo di impulso, poiché stabilisce quali sono le priorità e i suoi
obbiettivi
• Non esercita una funzione legislativa
• Le riunioni si concludono dopo 2 giorni attraverso un documento
specifico chiamato “CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO
EUROPEO”> deve far sì che le istituzioni raggiungano i loro obbiettivi.
Se questo documento dovesse mancare, le riunioni non potrebbero
concludersi. É un documento misto, poiché tratta tematiche diverse da
risolvere

Parlamento Europeo
• È un’istituzione che tutela gli interessi dei cittadini
• La sua disciplina la troviamo in parte nell’articolo 14 del TUE e in
parte negli articoli 223 a 234 del TFUE
• È composto dai rappresentanti dei cittadini dell’UE
• Prima venivano scelti i Parlamentari Nazionali come rappresentanti
del P.E. > ciò però ha portato ad un problema di assenteismo dei
componenti > modalità di selezione che non funziona
• Nel 1976 venne deciso di optare x l’elezione nazionale dei
rappresentanti, che avvenne nel 1979 a suffragio universale
diretto
• Ogni 5 anni avvengono le elezioni negli stessi giorni in tutti gli Stati
(tra il giovedì e la domenica). Lo spoglio delle schede avviene nello
stesso momento: la domenica sera
• Il numero massimo di rappresentanti è di 750 + il presidente >
prima era di 626
• Ad oggi, il numero si è abbassato a 705 a causa della Brexit > i seggi
inglesi sono stati in parte ridistribuiti fra gli Stati
• Il numero dei rappresentanti viene scelto in base al numero di cittadini
x seggio > ad oggi, la Germania ha 96 seggi mentre l’Italia 74
• Il Trattato di Lisbona ha stabilito un massimo di 96 seggi e un
minimo di 6 seggi x Stato
• Nel luglio del 2013 vi erano più seggi dopo l’entrata della Croazia
nell’UE > bisognava aspettare le nuove elezioni per ritornare a numero
750
• Incompatibilità:
1. Se si è membro del P.E., non si può essere membri di altre
istituzioni
2. Se si è membro del P.E., non si può essere membri dei
Governi Nazionali
3. Se si è membro del P.E., non si può essere membri dei
Parlamenti Nazionali (dal 2004)
• Ancora oggi si verifica il problema dell’assenteismo > x questo si è
stabilito che le decisioni saranno valide solo se siede 1/3 dei
componenti del P.E., cioè almeno 250 rappresentanti
• Il lavoro del Parlamento europeo si articola in due fasi principali:
• COMMISSIONI > preparano la legislazione.
Il Parlamento europeo
conta 20 commissioni e due sottocommissioni, ognuna delle quali si
occupa di un determinato settore. Le commissioni esaminano le
proposte legislative. Gli eurodeputati e i gruppi politici possono
presentare emendamenti o respingerle. Le proposte sono anche
discusse all'interno dei gruppi politici
• SESSIONI PLENARIE > adottano la legislazione.
In questa fase
gli eurodeputati si riuniscono nell’emiciclo per esprimere un voto finale
sulla proposta legislativa e gli emendamenti proposti. Di solito si
svolgono a Strasburgo per quattro giorni al mese, ma talvolta
vengono organizzate sessioni supplementari a Bruxelles
• 9 gruppi politici al parlamento europeo > in ogni spicchio vanno a
sedersi i rappresentanti degli Stati membri > divisi in gruppi
politici di appartenenza
• Il P.E. divide i rappresentanti degli Stati in commissioni
permanenti, in totale ce ne sono 2o
• Come vengono formate le commissioni? È necessario ricreare dei
mini-parlamenti cercando di mantenere le proporzioni tra i vari
gruppi politici; così facendo si creano delle realtà più piccole con un
numero ragionevole di persone. Ad ogni commissione viene attribuita
una materia specifica di interesse (sull’agricoltura, sui trasporti,
sull’agricoltura), cosicché quando verranno interpellati per dare
valutazioni, siano pareri competenti
• 704 + presidente > però il lavoro viene svolto in piccoli gruppi
• Il presidente dura in carica due anni e mezzo, è rinnovabile > eletto
dai rappresentanti dei parlamenti europei
• I parlamenti europei durano in carica 5 anni > riunioni del parlamento
europeo:

Þ dove si riunisce e ogni quanto? Il secondo martedì del


mese di marzo di tutti gli anni c’è sempre la riunione
(sessione plenaria > tutti i parlamentari devono
presentarsi)
Þ ha sessioni > viene fatta una sessione plenaria tutti i mesi: il
secondo martedì del mese di marzo, oppure ci sono le
sessioni delle commissioni permanenti. Il parlamento
europeo è sempre in riunione

• Il lavoro del Parlamento europeo si articola in due fasi principali:


1. COMMISSIONI > preparano la legislazione > il Parlamento
europeo conta 20 commissioni e due sottocommissioni, ognuna
delle quali si occupa di un determinato settore. Le commissioni
esaminano le proposte legislative. Gli eurodeputati e i gruppi politici
possono presentare emendamenti o respingerle. Le proposte sono
anche discusse all'interno dei gruppi politici.
• 2. SESSIONI PLENARIE > adottano la legislazione > in questa
fase gli eurodeputati si riuniscono nell’emiciclo per esprimere un
voto finale sulla proposta legislativa e gli emendamenti proposti > di
solito si svolgono a Strasburgo per quattro giorni al mese, ma
talvolta vengono organizzate sessioni supplementari a Bruxelles
• Sede del parlamento europeo > ‘92 interviene un consiglio europeo
perché a contendersi la sede erano tre stati. Ha 3 sedi > la 1°sede
è a Strasburgo in cui si tengono le 12 sessioni plenarie (1 volta al
mese); la 2° sede è Bruxelles (dove hanno luogo le riunioni delle
commissioni permanenti); la 3° sede è a Lussemburgo (ha sede il
segretario del P.E. > segretario e il suo staff > ente che
materialmente si occupa degli aspetti burocratici del parlamento
europeo
• i parlamentari europei godono di 2 tipologie di immunità >
funzionale e giudiziaria:
Þ Funzionale = i parlamentari europei non possono essere
perseguiti per le opinioni espresse (attività svolte)
nell’esercizio delle loro funzioni;
Þ Giudiziaria = il parlamentare finché è in carica non può
essere processato per attività estranee alle sue funzioni;
l’attività processuale nei suoi confronti è sospesa. Terminato
il mandato, i procedimenti a suo carico verranno riaperti e
potrà essere processato all’interno del proprio stato
d’origine

• Il Parlamento europeo si è sempre lamentato del ruolo poco incisivo


all’interno dell’UE
• L’art.14,1° comma → dice ‘’il parlamento esercita congiuntamente al
Consiglio la funzione legislativa e la funzione di bilancio,
funzioni di controllo politico/consultive alle condizioni
stabilite dai trattati’’ > funzione legislativa, funzione di
bilancio e funzione di controllo/politiche/consultive

Þ Funzione legislativa > distingue 2 tipologie di procedure


legislative che sono previste nel trattato > procedura
legislativa ordinaria e procedura legislative speciali

1. Ordinaria > co-decisione; dove il parlamento europeo


esercita al pari del consiglio la funzione legislativa.
Utilizzata nella maggior parte dei casi attribuiti all’UE.
2. Speciali > sono di 2 tipologie > speciale per
consultazione e per approvazione. Quando sono
richieste queste 2 procedure? Espressamente richieste dal
trattato, è quest’ultimo a dirci cosa vuole quella procedura
(= ‘’previa consultazione della Commissione e previa
approvazione del Parlamento’’)

Þ PROCEDURE LEGISLATIVE SPECIALI > trovano il


riferimento alla loro esistenza art. 289 num. 2 > quando l’atto lo
adotta il Parlamento o il Consiglio, siamo in una procedura
speciale. Partecipazione del parlamento > consultazione o
approvazione

• Procedura per consultazione > è la 1° introdotta, il legislatore


ufficiale è il consiglio. L’atto adottato porta la firma di un solo
presidente > il presidente del consiglio. Il parlamento partecipava con la
forma della consultazione > richiesto un parere al Parlamento del
progetto ricevuto dalla Commissione. Il parere del parlamento europeo
è un atto NON vincolante. Il consiglio può prendere il parere e non
leggerlo neanche; però è un atto obbligatorio > il consiglio è tenuto
obbligatoriamente a chiedere il parere ed è tenuto ad aspettarlo, a
riceverlo. Qualora non lo aspettasse, può essere un atto dichiarato
‘’nullo’’ > in passato, il parlamento con la consapevolezza che quel
parere fosse necessario, si è dimenticato però di scriverlo (poiché́
magari era contrario) > Comportamento inaccettabile > viola il
principio di leale cooperazione, rischiando così un
procedimento nei confronti del Parlamento europeo
• La 2° tipologia è la procedura speciale > partecipazione per
approvazione del Parlamento europeo. Il parlamento esprime un
parere, il consiglio deve interpellarlo per chiedere un consiglio. In
questo caso il parere è parzialmente vincolante nella misura in cui > se il
consiglio adotta l’atto deve conformarsi al parere; è un parere
sostanzialmente vincolante per il contenuto. Il consiglio se non dovesse
approvare o condividere il parere del parlamento, può decidere di non
adottare l’atto. Il Consiglio non è obbligato a conformarsi > piuttosto
se il Consiglio non condivide il parere del Parlamento, non adotta l’atto
• Un caso di procedura la troviamo in materia di cittadinanza europea
> competenza dell'UE dove le decisioni vengono prese con la procedura
speciale. Art. 5 …
• art. 25 modalità di voto > le procedure legislative speciali sono
vincolate dalla modalità di voto dell’unanimità

Þ PROCEDURA LEGISLATIVA ORDINARIA >Trova origine


con il trattato di Maastricht > procedura di co-decisione >
firma per conto del Consiglio e del Parlamento. Disciplinata
dal trattato di Lisbona. È la procedura che vede co-legislatori
il consiglio e il parlamento europeo. Disciplinata dall’art.
294 del trattato > consiste nell’adozione congiunta di un
regolamento, di una direttiva. Il I comma dell’art. 294 indica
le caratteristiche di questa procedura > co-legislatori che
adottano congiuntamente l’atto. Procedura legislativa
ordinaria caratterizzata da una votazione di maggioranza
qualificata

• Non vale il principio di separazione dei poteri all’interno


dell’UE, ma partecipano alle attività tutte le istituzioni
• Tutto parte da una proposta di atto normativo, formulata dalla
Commissione europea (=la proposta di atto vincolante è fatta dalla
commissione europea); ciò perché la commissione tutela
l’organizzazione internazionale. La commissione inoltra la
proposta legislativa al parlamento europeo: il parlamento analizza la
proposta e indica le sue osservazioni. Proposta con aggiunte le
considerazioni espresse dal parlamento europeo, prende il nome di
“posizione del parlamento europeo”
• Posizione che viene inoltrata al Consiglio; cosa può accadere? >
Situazione ideale = il consiglio condivide al 100% la proposta del
Parlamento, l’atto è adottato e diventa vincolante
• Se il consiglio non approva la posizione del parlamento europeo, cosa
accade? Il consiglio formula una proposta che inoltra alla
commissione e del parlamento europeo
• Poi vi è la fase di seconda lettura > chi legge questa volta? È il
parlamento europeo che ha tre mesi di tempo per leggere il
documento inviato dal consiglio ed esprimersi. Il parlamento in questi
tre mesi può:

1. Approvare le decisioni del consiglio e verrà adottato


l’atto
2. Se il parlamento nei tre mesi non dice nulla, a questo punto
si parla di silenzio assenso > l’atto verrà approvato
comunque
3. Rigettare integralmente la proposta del consiglio, in
questo caso l’atto non verrà adottato
4. Può approvare qualcosa e qualcos’altro no > la via
degli emendamenti > il parlamento può formulare
emendamenti; si passa poi al Consiglio che a questo punto
ha 3 mesi di tempo per esprimersi sugli emendamenti del
parlamento. Se il consiglio approva tutti gli emendamenti,
l’atto si può adottare. Se il consiglio approva solo alcuni
emendamenti del parlamento, si apre una nuova fase > fase
di conciliazione, in cui viene creato un comitato di
conciliazione (= si deve conciliare parlamento e consiglio)
composto da alcuni componenti del Parlamento e da alcuni del
Consiglio. Il Comitato che ha 6 settimane di tempo per
elaborare un progetto comune, per cercare di trovare un
punto di contatto tra consiglio e parlamento. Il progetto
comune se entro sei settimane, un documento non viene
redatto, tutto finisce nel cestino. Se invece riesce ad essere
elaborato questo progetto, dev’essere riportato all’attenzione
del parlamento e del consiglio per un’ultima revisione
• Altre funzioni svolte dal Parlamento europeo:
• FUNZIONI DI CONTROLLO > una di queste funzioni sono: controllo
sulle istituzioni, sugli atti adottati dalle istituzioni, funzioni di
controllo sull’apparato amministrativo
• Controllo sulle istituzioni > monitorate dal Parlamento europeo >
il parlamento controlla tutte le istituzioni e queste si controllano a loro
volta (principio di leale cooperazione). Il P.E. controlla attraverso le
interrogazioni > pone quesiti alle varie istituzioni per avere dei
chiarimenti. Una particolare procedura di controllo è esercitata dal
parlamento nei confronti della Commissione (art. 234 TFUE
disciplina questo potere speciale di controllo del parlamento nei
confronti della commissione) > mozione di censura = il
parlamento verifica che tutto funzioni come si deve; la commissione
tutela gli interessi dell’organizzazione, è costituita da un 1
rappresentante per ogni stato membro che è indipendente dallo
stato di appartenenza; il parlamento verifica che la commissione europea
rispetti questo impegno (ovvero che i rappresentanti degli stati membri
siano indipendenti dallo stato di appartenenza, e che tutelino gli interessi
dell’organizzazione internazionale). Qualora il parlamento dovesse
riscontrare delle irregolarità, cosa accade? L’art. 234 prevede una
procedura specifica di controllo operata dal parlamento nei confronti
della commissione. Irregolarità gravi legate al requisito di indipendenza
che i membri della commissione devono avere. Cosa accade? Almeno
1/10 (71 parlamentari) dei parlamenti può presentare una
mozione di censura, che viene portata all’attenzione del Parlamento,
quest’ultimo si pronuncerà decorsi almeno 3 giorni; ciò perché gli
argomenti esposti devono essere attentamente valutati, non si può votare
immediatamente. Conseguenze molto gravi derivanti dalla mozione di
censura > l’intera commissione deve dare le sue dimissioni >
scioglimento dell’intera commissione europea > la mozione di
censura può avere ad oggetto la condotta di un solo componente della
commissione europea > la commissione è un organo collegiale di
individui e ciascuno è responsabile degli altri. Se il presidente
riscontra irregolarità, ha il potere di chiedere le dimissioni al singolo
componente; se il Presidente non chiede ciò può essere dimissionato anche
lui. Svolgerà esclusivamente le funzioni ordinarie
• prima del ‘99 c’è una mozione di censura > ma prima di entrare in
vigore, fu la Commissione stessa a dare le sue dimissioni nel ’99 > la 1°
commissione europea presieduta da Prodi fu nel ’99 (in carica fino al
2004 Prodi come presidente della commissione)
• x la mozione di censura oltre a dover essere approvata da 1/10 dei presenti,
ci deve essere i 2/3 della maggioranza a votare a favore
(parlamentari + 1 > 352 + il presidente) > non maggioranza semplice
ma maggioranza speciale
• L’approvazione comporta le dimissioni dell’intera Commissione
• ogni 5 anni si crea una nuova Commissione Europea
• Il P.E. ha altre funzioni > controlla gli ATTI ADOTTATI SULLE
ISTITUZIONI: 0gni anno la Commissione deve inoltrare al
Parlamento una relazione delle attività svolte l’anno precedente >
il P. controlla glia atti svolti dalla Commissione, x poi esprimere il suo
giudizio e dare indicazioni riguardo al futuro di quest’ultima
• Il Consiglio deve relazionare ogni 6 mesi le attività svolte al Parlamento
• Il P.E. svolge anche le attività di controllo e di adozione
dell’approvazione di BILANCIO > il bilancio è un documento
contabile, dove vengono riportate le entrate (dazi doganali: tasse x
immettere prodotti di Stati terzi nell’UE; quote di IVA: versate all’UE da
tutti gli Stati membri > l’IVA imposta di valore aggiunta sui prodotti) e le
uscite (fondi strutturali: finanziamenti dati dagli Stati dall’UE; affitti che
l’UE paga x le sue istituzioni) > le entrate devono essere pari alle
uscite. Questa attività di controllo deve avvenire ogni 6 mesi
• Entro il 31/12 dell’anno il bilancio deve essere adottato
• È disciplinata dall’articolo 314, dagli articoli 310 al 316
• Come si forma il bilancio? Attraverso la procedura legislativa speciale,
anche se in realtà è più vicina a una ordinaria. Tappe:

Þ Entro il 1/9 la Commissione riceve un progetto preliminare


di bilancio da tutte le istituzioni
Þ La Commissione crea un progetto unico > PROGETTO
PRELIMINARE DI BILANCIO
Þ Il progetto viene trasmesso al Consiglio, che lo esamina e lo
studia x poterlo inviare entro l’1/10
Þ Il Parlamento ha 42 giorni x esprimersi sul progetto > può
approvarlo; può non dire nulla ma viene comunque
approvato (silenzio-assenso); può presentare delle
modifiche, come gli EMANDAMNETI AL BILANCIO
Þ Questi vengono mandati al Consiglio, che ha 10 giorni x
esprimersi > se vengono approvati, anche il bilancio viene
approvato. Se, invece, non li approva tutti, si passa ad una FASE
DI CONCILIAZIONE
Þ Si crea un COMITATO DI CONCILIAZIONE, formato da
membri del Consiglio e del Parlamento, che ha 21 giorni x
elaborare un progetto comune: cercare un equilibrio tra
Consiglio e Parlamento x salvare il bilancio. Se decidesse di
elaborarlo verrebbe mandato al Consiglio e al Parlamento, che
possono decidere di approvarlo o respingerlo entro 14 giorni
(intorno al 20 di dicembre)
Þ Se il bilancio non dovesse essere elaborato entro fine anno,
verrebbe instaurato il REGIME DEI DODICESIMI > ogni mese
si fa riferimento ai parametri di bilancio dell’anno precedente > si
è verificato 2 volte nella storia dell’UE
Þ Chi approva definitivamente il bilancio è il Parlamento, entro
fine dicembre
Þ Chi organizza e monitora il lavoro del bilancio è la Commissione
Europea
Þ Chi controlla l’esecuzione della Commissione è il Parlamento
Þ Per il bilancio viene coinvolta un’altra istituzione, la CORTE DEI
CONTI > è un’istituzione che verifica l’affidabilità dei conti ed
emette un provvedimento di validazione di questi
Þ Le principali autorità di bilancio sono il Consiglio e il
Parlamento

• Il Parlamento Europeo svolge anche una funzione di controllo sull’


APPARATO AMMINISTRATIVO dei piani inferiori all’o.i.
• Chi sollecita il Parlamento sono i cittadini, che inviano le petizioni su
chiarimenti e controlli specifici > possono essere inoltrate in una delle
24 lingue dell’UE > vengono gestite dalla Commissione Petizione >
se valide vengono convocate delle Commissioni di Inchiesta x
poterle risolvere. Questa funzione è disciplinata dall’articolo 227 del
TFUE
• Prima dell’aperura della Commissione è necessaria la figura di un
soggetto specifico, il MEDIATORE EUROPEO che non riceve le
petizioni, ma le denunce sulla cattiva amministrazione > come le
irregolarità sulle procedure all’interno delle istituzioni. Deve
avere tutte le qualifiche dal proprio Stato x poter rivestire le più alte
cariche giudiziarie. Viene nominato dal P.E., dura 5 anni e può
essere rinnovato
• All’interno di tutti gli Stati esiste già un mediatore, chiamato
DIFENSORE CIVICO > verifica le irregolarità sugli incarichi e può
chiedere l’apertura di una Commissione di Inchiesta
• Le denunce possono essere presentate entro i 2 anni
dall’irregolarità subita

CONSIGLIO DELL’UE

• È un organo collegiale di Stati


• Disciplinato dall’articolo 16, dagli articoli 237 al 243 del TFUE
• Il 2° comma afferma che il C. è composta da 1 rappresentante di
ciascuno Stato membro scelto a livello ministeriale.
Rappresenta lo Stato ed è abilitato ad impegnare il governo
dello Stato
• È un organo non permanente > non è composto sempre dalle stese
persone, poiché sono scelti soggetti competenti in base
all’argomento trattato
• Il ruolo di coordinamento del Consiglio è del presidente del
Consiglio dell’UE > cambia ogni 6 mesi e viene scelto il presidente
del governo di uno degli Stati membri > TURNAZIONE DI
SEMESTRI > ad oggi, vi è il semestre della Repubblica Ceca. I
semestri sono legati da un meccanismo, chiamato TROICA (=slitta),
x mantenere un equilibrio tra Stati > sistema che lega tra loro 3
presidenti degli Stati membri. Il presidente in carica lavora
congiuntamente con gli altri futuri presidenti > continuità del
lavoro del Consiglio
• Il Consiglio dell’UE non esiste materialmente sempre (aspetto
di non permanenza)> è previsto un organo speciale che è l’alter ego
permanente del Consiglio -> COMITATO DEI RAPPRESENTANTI
PERMANENTI (COREPER) -> soggetti che fanno le veci del C.
quando è assente > sono sempre presenti in assenza del
Consiglio dell’UE. Essi sono degli ambasciatori, uno per ciascuno
Stato membro (in totale vi sono 27 ambasciatori)
• 2 COREPER -> una per questioni politiche e una per quelle
tecniche. Il COREPER è colui che riceve le proposte legislative
formulate dalla commissione > si sostituisce al Consiglio per
questo riceve le proposte legislative. Svolge anche una funzione di
lettura e suddivisione delle stesse:

1. Proposte inserite nel gruppo A -> proposte ritenute che non


portano alcun tipo di problema, perciò, verranno ratificati
dal Consiglio senza discussioni
2. Nel gruppo B -> proposte che necessiteranno di un
confronto e di una valutazione attenta del Consiglio

• Dopo la suddivisione il COREPER deve almeno 14 giorni prima della


riunione del Consiglio inoltra a tutti gli Stati membri le proposte
ricevute a seconda dell’argomento, all’ordine del giorno -> in base alla
tematica del Consiglio di quel giorno. Ha potere di suddivisione e
organizzazione -> NON PRENDE DECISIONI, quelle spettano
solo al Consiglio
• L’unanimità è stata la prima modalità di voto ad essere usata, nel
tempo si è aggiunto il voto a maggioranza. Dal trattato di Roma c’era
un protocollo in base al quale gli Stati volevano portare alcune
materie dal voto di unanimità a quello di maggioranza x garantire lo
sviluppo dell’o.i. A metà degli anni 60 gli Stati dell’o.i. valutano
queste materie > devono essere tutti d’accordo per questa decisione,
l’unanimità si raggiunge quando ci sono tutti presenti anche se
qualcuno si astiene > non si arriva all’unanimità SOLO se ci sono
ASSENTI (assenza di uno stato)
• La Francia non si presentò più volte -> “politica della sedia
vuota” > aveva paura di attribuire maggior potere all’o.i. ed è
lo stesso periodo in cui non fece entrare la Gran Bretagna dentro l’UE
• La situazione di stallo si è sbloccata nel 1966 con il
COMPROMESSO DI LUSSEMBURGO -> gli Stati si
impegnano a valutare la possibilità di portare alcune materie
dal voto dall’ unanimità a quello di maggioranza, salvo quelle
materie che si ritengono di maggior importanza e che necessitano il
voto all’unanimità -> gli Stati rimangono liberi di valutare quando
continuare a utilizzare l’unanimità. Nessun criterio è stato
utilizzato per determinare materie importanti. Nel 66 gli Stati erano
ancora tanto legati alla loro sovranità, ma la modifica maggiore è
stato nell’86 con il Trattato Unico Europeo dal momento in cui il
voto a maggioranza è stato utilizzato di più
• La cittadinanza europea richiede il voto ad unanimità
• La maggioranza può essere:

Þ MAGGIORANZA SEMPLICE -> prima di Nizza era la


regola di voto tra le maggioranze PREFERITA. Nacque
come regola e diventata un’eccezione oggi, raggiunta con la
metà +1 dei voti. Oggi la raggiungiamo con 14 voti su 27
Stati
Þ MAGGIORANZA QUALIFICATA -> usata
maggiormente oggi. Ha avuto un’enorme
trasformazione nel nostro sistema. Il trattato di Lisbona
l’ha riadattata > prevedeva l’esistenza di un pacchetto di
voti con il totale di 87 voti che venivano distribuiti in base
al principio demografico ai vari Stati membri. La votazione
poteva essere raggiunta quando raggiungevano a favore 62
voti minimi. Con l’allargamento a 15 stati > gli Stati più
grandi perdono potere, perché se ci si trova davanti a
decisioni importanti e molti stati si oppongono, il C. non
potrà adottare la questione ma sarà portata a discussione
per arrivare a 65 voti > questa modalità si chiama
COMPROMESSO DI IOANNINA -> l compromesso
stabilisce che, nel caso in cui una minoranza non costituisca
ostacolo ad una maggioranza qualificata, ma sia comunque
importante in termini numerici (23-25 voti), il Consiglio
debba dibattere ulteriormente l'argomento, procrastinando
per un tempo ragionevole il voto al fine di raccogliere un
consenso più ampio di quello che, pur sufficiente,
risulterebbe tuttavia esiguo
Þ MINORANZA DI BLOCCO = voti che ti impediscono ad arrivare
alla maggioranza qualificata (26 voti) > si è deciso di far scendere
la minoranza di blocco a 23. Aumentando i voti richiesti al
raggiungimento della maggioranza
Þ Il trattato che doveva modificare la struttura dell’org. era Nizza.
Esso stabilì che il numero di voto andava a variare e si passò da 87
a 345 voti e la maggioranza qualificata veniva raggiunta
con 255 voti. Nizza per la prima volta ha previsto la possibilità da
parte di uno Stato di verificare se quei 255 voti rappresentassero
anche il 62% della popolazione dell’UE > meccanismo
facoltativo. Questa è una verifica, un meccanismo che si chiama
DOPPIA MAGGIORANZA
• Il trattato di Lisbona ha semplificato il meccanismo in modo tale che
la maggioranza qualificata venga raggiunta più facilmente. Non
esistevano più i singoli voti ma ogni Stato aveva un voto > la
maggioranza qualificata si raggiunge con 55% di voti degli stati che
rappresentano il 65% della popolazione. La Doppia maggioranza
è diventata una regola perché non è più facoltativi
• Richiesta di una maggioranza diversa -> casi particolari in cui sono
richiesti il 72% dei voti. Questo accade quando le proposte legislative
su cui deve decidere il Consiglio non sono partite dalla
Commissione europea. È prevista anche in questo la Minoranza di
blocco. Per questa fase di stallo -> almeno 4 Stati contrari perché
rappresentino il 35% della popolazione
• Il Consiglio dell’UE ha sede a Bruxelles ma tiene anche alcune riunioni
a Lussemburgo dove ha sede la Corte di Giustizia dell’UE
• Il Consiglio svolge diverse funzioni > si trovano nell’16 del
Trattato sull’UE > Il Consiglio esegue la funzione legislativa e di
bilancio:

Þ La funzione legislativa viene condivisa con il


Parlamento europeo. Nelle procedure legislative speciali -
> unanimità. Procedure legislative ordinarie ->
maggioranza
Þ Funzione di bilancio -> sempre Consiglio e Parlamento
Þ Funzioni di controllo -> le istituzioni devono collaborare
tra loro, “leale collaborazione”. La violazione di questa
collaborazione va indicata dalle altre istituzioni. Il Consiglio
controlla e segnala gli inadempimenti delle istituzioni alla Corte
di Giustizia, facendo ricorso. Questa funzione di controllo, il
Consiglio lo svolgeva sul Parlamento sui pareri della
procedura consultazione che non erano vincolanti ma
obbligatori, quando vi era la rinuncia del parere
Þ Il Consiglio è l’istituzione conclude gli accordi
internazionali tra l’UE e gli Stati terzi. La negoziazione,
perciò il contenuto, è di competenza della Commissione
europea, mentre il Consiglio firma e ratifica alla fine

COMMISSIONE EUROPEA

• Articoli che si occupano della Commissione: 17 e in parte il 18 del


TUE e dal 244 a 250 del Trattato sul funzionamento dell’UE
• Composizione: 1 individuo per ogni Stato indipendente che
tutela gli interessi dell’o.i.
• Durata: 5 anni
• Il Parlamento può presentare una mozione di censura che
prevede le dimissioni dell’intera commissione
• Step richiesti dal trattato per la formazione:

1. Rappresenta gli interessi dell’o.i. Presenti individui per


ogni Stato indipendente. Il commissario non può svolgere
nessun’altra attività professionale durante il periodo
in carica. Anche terminato il mandato non può accettare
qualsiasi lavoro. Bisogna valutare l’incarica futura da assumere
2. Dal Parlamento si passa alla Commissione e si sceglie
il candidato -> articolo: Tenendo conto delle elezioni del
Parlamento europeo e dopo le consultazioni, il Consiglio
europeo propone il candidato alla carica di presidente della
commissione. Quindi è il parlamento europeo che
approva, è lui ad eleggere il presidente. Il candidato che
si presenta, esporrà la propria idea di Commissione
Europea e, in più, ciò che vorrà fare, i suoi progetti per
l’UE e i suoi traguardi, le priorità. Il candidato eletto a
maggioranza dei componenti del Parlamento europeo. Su 705
membri servono 303 voti a favore. Se non riceve la
maggioranza (come nel 2014), il Consiglio europeo
propone entro un mese un altro candidato con la
stessa procedura
3. Il Consiglio, insieme al Presidente eletto, adotta l’elenco
delle altre persone che saranno i membri della
commissione. Con il T. Nizza -> viene scelto un soggetto
per ogni Stato per essere Commissario (decisione presa ad
unanimità). Ancora oggi sono 27 membri
4. Ad eccezione dell’altro rappresentante -> membro della
commissione la cui elezione è disciplinata dall’art. 18
5. Ai futuri membri della commissione verrà assegnata una
COMPETENZA PER MATERIA SPECIFICA > il futuro
commissario a turno si presenterà davanti al
Parlamento ed esporrà il proprio progetto

• La Commissione è il cuore dell’organizzazione internazionale,


detta anche la “Guardiana dei trattati”
• Il P.E. ha un ruolo fondamentale perché forma la Commissione
• Composta da soggetti che lavorano solo x la Commissione >
questi sono indipendenti dagli Stati e formano la Commissione con
1 componente x Stato. Con Lisbona vi è la possibilità di ridurre i
componenti e, quindi, ridurre il numero di Stati > questa procedura non
è ancora stata attuata
• I soggetti sono 27 e, oltre ad essere indipendenti dagli Stati, sono anche
indipendenti da qualsiasi interesse privato
• L’articolo 245, 2° comma afferma che i soggetti non possono
svolgere attività retribuite (o anche non retribuite) da altri e,
in più, gli Stati (con Lisbona) devono rispettare e non
influenzare i componenti (compresa la loro indipendenza)
• I commissari europei, dopo l’elezione del P.E., vengono a loro volta
eletti > ciò avviene ogni 5 anni
• La procedura di nomina è quella che permette di eleggere il
presidente della Commissione -> è il primo soggetto di questa
istituzione. Tutto parte dal Consiglio Europeo che pone sotto
osservazione un candidato che andrà davanti al Parlamento. Se il
candidato soddisfa quest’ultimo, egli verrà eletto seconda la
maggioranza come presidente della Commissione. Se, invece, non
dovesse soddisfare il P.E., il Consiglio avrebbe un mese di tempo
x presentare un altro candidato
• Il presidente sceglie gli altri commissari della Commissione,
insieme al Consiglio (comprende i governi degli Stati membri),
attraverso il voto all’unanimità > essi vengono scelti in base alle loro
conoscenze, poiché si occupano di specifiche materie. Per questo,
sono valutati dal P.E. dopo la nomina del presidente; x poi presentarsi
davanti alla specifica Commissione permanente che si occupa
della materia a lui assegnatagli. Egli deve presentare il suo progetto da
futuro commissario
• I commissari non vengono approvati dal P.E. x volta > ma al termine
della presentazione, il parlamento si riunisce x vedere se approvare
l’INTERA commissione oppure no. I membri approvati vengono
FORMALMENTE approvati dal Consiglio Europeo
• La valutazione riguardo l’indipendenza e l’idoneità dei commissari è
puntuale e specifica
• Nel 2019 alcuni commissari non erano idonei e vennero mandati
via dal Consiglio > il P.E. non può mandare via i commissari
• Ad oggi ci sono 25 commissari + il presidente -> il 27°
componente è l’ALTO RAPPRESENTANTE DELLA PESC -> è
un soggetto competente e la sua disciplina si trova nell’articolo 18
del TUE. La sua elezione non avviene secondo la procedura standard,
ma viene direttamente scelto dal Consiglio e dal presidente x
rivestire il ruolo di vicepresidente. Oltre ad avere questo ruolo ed
essere membro della Commissione, ha un ruolo fondamentale in seno al
Consiglio -> presidente del Consiglio degli Affari Esteri -> è una
situazione anomala perché il Consiglio rappresenta gli interessi degli
Stati -> l’alto rappresentante è, x questo, una figura ibrida
• La Commissione è un ORDINE COLLEGIALE DEGLI
INDIVIDUI, mentre il Consiglio è un ordine collegiale degli Stati
• I membri della Commissione possono venir meno al loro impegno >
possono essere licenziati, dimettersi o morire. La Commissione segue
sempre la procedura standard x sostituire il commissario non più
presente > sta in carica fino alla fine del mendato del
predecessore (quindi, non x forza 5 anni)
• Se la Commissione assume gravi atteggiamenti, può essere messa in
atto una mozione di censura > l’intera Commissione può essere
totalmente dimessa
• La Commissione è un organo permanente che ha competenze
specifiche -> è costituita da un apparato burocratico, in cui sono
presenti 24 direzioni generali, cioè soggetti specifici (es: studiosi)
appellati dai commissari
• La Commissione ha un suo segretario
• Si riunisce una volta a settimana
• Per le decisioni > le votazioni sono valide solo se si raggiunge la metà +
1 dei componenti
• La Commissione svolge 4 FUNZIONI:

1. FUNZIONE LEGISLATIVA -> la Commissione detiene il 95%


delle competenze legislative > emana le proposte legislative.
Essa, inoltre, realizza documenti importanti che però non sono
atti legislativi -> di chiamano “libri bianchi o verdi”,
attraverso i quali la Commissione dà specifiche indicazioni agli
Stati su cosa fare x raggiungere gli obbiettivi prefissati nei trattati
2. FUNZIONE ESECUTIVA -> svolge la funzione di attuazione
di bilancio. la Commissione adotta atti esecutivi che danno
indicazioni agli Stati su cosa fare (articolo 314)

Capita, invece, che siano il Consiglio e il Parlamento a indicare


gli obbiettivi negli atti esecutivi -> e, quindi, sia la
Commissione ad occuparsi degli aspetti pratici degli atti,
emanando atti in esecuzione al provvedimento. Il Consiglio
è colui che indica il perimetro entro cui la Commissione
può muoversi

!! Tutti gli atti emanati dalla Commissione sono


controllati dal Consiglio

3. FUNZIONE DI CONTROLLO -> la Commissione è nominata la


“guardiana degli atti”, poiché verifica la corretta
applicazione dei trattati da parte delle istituzioni e degli
Stati membri davanti la Corte di Giustizia. La Commissione
può anche promuovere ricorsi se uno Stato è inadempiente alle sue
norme
4. FUNZIONE DI RAPPRESENTANZA -> la Commissione è un
organo di rappresentanza, perché rappresenta la nostra
o.i. -> in particolare, è rappresentata dal Presidente della
Commissione. Questo lo si può vedere quando vengono siglati
accordi internazionali tra l’UE e soggetti terzi, poiché la fase di
negoziazione è in capo alla Commissione

CORTE DEI CONTI

• Si occupa di verificare i conti del bilancio


• La sua disciplina si trova dagli articoli 285 a 287 del TFUE
• Istituzione nata nel 1975, ma formalmente introdotta come
istituzione nel 1992 con il Trattato di Maastricht
• È composta da 1 cittadino x ciascuno Stato membro > i membri
sono scelti solo se facenti parte di altre istituzioni che hanno svolto
questo tipo di funzione > devono essere persone specializzate.
Devono essere indipendenti dagli Stati di appartenenza, vengono
scelti dal Consiglio e durano 6 anni (mandato rinnovabile). Questi,
inoltre, designano un presidente che dura in carica 3 anni
(mandato rinnovabile)
• Si occupa di verificare la corretta formazione dei prospetti di
entrate e uscite dell’UE -> esamina i conti delle entrate e delle
uscite di ogni organo dell’UE
• Presenta una DICHIARAZIONE DI AFFIDABILITÀ riguardo i
conti sulle entrate e le uscite riportate nel bilancio. Questa viene poi
pubblicata nella gazzetta ufficiale dell’UE
• Essa oltre ad avere questo ruolo di conteggio, viene coinvolta in
generale dall’UE solo x pareri (atti non vincolanti) > questi possono
essere facoltativi oppure obbligatori (parere atteso dall’UE)

Comitato Economico e Sociale & Comitato delle Regioni


• L’ultimo comma dell’articolo 13 del TUE afferma che questi due
comitati esercitino funzioni consultative nei confronti del
Consiglio, il Parlamento e la Commissione > questi vengono
assistiti dai 2 comitati attraverso una funzione consultativa
• Possono emanare SOLO pareri
• La procedura legislativa che riguarda il mercato interno prevede
che il CES debba essere consultato a prescindere (parere
obbligatorio)
• La loro disciplina si trova dagli articoli 300 a 307 del TUE
• Comitato Economico e Sociale:
Þ Costituito da coloro che rappresentano le categorie socio-
economiche degli Stati, come i lavoratori indipendenti,
gli artigiani, i datori di lavoro…
Þ Max 350 persone > distribuite attraverso il principio
demografico
Þ Scelti dal Consiglio, previa consultazione della Commissione
Europea
Þ Durata > 5 anni rinnovabili
Þ È formato da 1 presidente scelto dai membri, che dura in
carica 2 anni e mezzo

• Comitato delle Regioni:

Þ Composto da coloro che rappresentano le collettività


regionali e locali -> devono avere un mandato elettorale
nell’ambito di attività regionali o locali (persone già vincolate da
un mandato)
Þ Max 350 persone
Þ È formato da 1 presidente scelto dai membri, che dura in
carica 2 anni e mezzo
Þ Membri scelti dal Consiglio -> possono fare parte del
comitato, solo se NON sono membri del Parlamento
Þ Negli anni ha acquisito sempre più potere > infatti, con
Lisbona può presentare ricorso alla Corte di Giustizia >
il CES, invece, non può (DIMENTICANZA)

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