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• Friedrich HÖLDERLIN
-Iperione (1797): romanzo epistolare dove Iperione racconta all'amico Bellarmino la
propria esperienza prima in Grecia e poi in Germania, inviandogli anche lettere private
indirizzate all'amata. Differisce dagli altri romanzi epistolari in quanto non si focalizza
sull'immediatezza dell'esperienza vissuta, bensì è una riflessione del protagonista sulle
proprie esperienze passate, una riflessione della coscienza su se stessa.
È la vicenda dell'uomo moderno, dell'uomo tedesco nello specifico, che non è capace di
armonizzare le forze della sua anima perché ha perduto il senso del divino e dell'armonia.
Compito del poeta è quello di tenere desto il culto degli dèi sia nella morta Grecia
(doppiamente morta in quanto oppressa dai Turchi e immemore degli dèi), sia nella
Germania (incapace di agire). Il poeta dunque è un vate che, fallito sul piano dell'azione
pratica e violenta della guerra, decide di lottare per il proprio popolo aiutando a ristabilire
la perduta armonia.
• Thomas MANN
-I Buddenbrook (1901), primo romanzo di Mann, pubblicato all'età di ventisei anni,
riscosse immediatamente un notevole successo di pubblico in Germania.
Opera dal forte carattere autobiografico, narra della ascesa e caduta di una ricca famiglia
di commercianti, seguendone le vicende attraverso diverse generazioni. Anticipando
alcuni tratti distintivi di tutta la produzione successiva, all'acuta analisi e descrizione
psicologica dei personaggi si affianca una altrettanto attenta osservazione della società
e dei suoi mutamenti dagli inizi del diciannovesimo secolo fino all'unificazione.
Nel 1929 Mann vinse il Premio Nobel per la letteratura
Appunti creati da Giovanna Cafagna