Sei sulla pagina 1di 3

Letteratura russa

• LevTOLSTOJ
-Guerra e Pace (1869):racconta le vicende di tre famiglie, i
Bolkonskij, i Rostov e i Bezuchov, dal 1805 al 1820, nella
cornice di importanti eventi storici: la guerra tra la Russia e la
Francia napoleonica, la sconfitta nella battaglia di Austerlitz, a
cui partecipò il principe Andrej Bolkonskij (uno dei protagonisti
del romanzo Guerra e pace), l'invasione della Russia da parte
della truppe francesi, la guerra patriottica che vede insorgere il
popolo, in difesa del territorio nazionale, l'incendio di Mosca e
la sua liberazione. È considerato da molti critici un romanzo
storico (tra i più importanti di tutte le letterature), in quanto offre un ampio affresco della
nobiltà russa nel periodo napoleonico.
-Anna Karenina (1878): racconta le vicende, viste in parallelo, dell’amore adulterino tra
Anna e il giovane conte Aleksej Vronskij e del felice matrimonio tra Kitty e Levin. I
personaggi del romanzo, decritti da un punto di vista psicologico ed introspettivo, sono tutti
legati tra loro da vincoli di parentela e amicizia.Ricco di finestre aperte sulla società russa
dell’epoca, Anna Karenina ce ne offre un mirabile spaccato, da cui riusciamo a cogliere usi
e costumi dell’aristocrazia russa ottocentesca.
-Resurrezione (1899): ultimo romanzo, dedicato a una passionale protesta contro la
Russia zarista e le sue decadenti istituzioni, inclusa la chiesa ortodossa; perciò nel 1901
Tolstoj fu scomunicato.

• FëdorDOSTOEVSKIJ
-Memorie del sottosuolo (1864), che in realtà consta di due parti: “Il sottosuolo” e “A
proposito della neve fradicia”. È un romanzo intenso sull’animo umano, sulle sue ossessioni
e sull’inconscio, tanto da attirare l’attenzione dello stesso Freud.
È stato partorito dallo scrittore russo durante i lavori forzati in Siberia a cui fu condannato
per sovversione e si traduce nella prima parte in una condanna dell’ovvietà e di una società
schematica, mediocre e dunque infelice. In questo contesto si inserisce il protagonista, ex
impiegato che trova soddisfazione nel disprezzare e nel fare male agli altri, più umili e
disprezzati di lui, sprofondando nel più profondo
“sottosuolo” esistenziale.
-Le notti bianche (1848), ambientato in una San
Pietroburgo insolitamente romantica che fa da
sfondo agli incontri in quattro notti tra un sognatore
e la giovane Nasten’ka. Il sognatore è solo, ama
passeggiare per la città che ormai ha perso
interesse ai suoi occhi e trova nella giovane un
essere come lui, sofferente e rassegnato ad una vita passiva. L’uomo che ha sempre
vissuto di sogni, trova in Nasten’ka il senso della propria esistenza e comincia ad
idealizzare un amore con lei.Nasconde i sentimenti per la giovane ed anzi la aiuta a
realizzare il suo sogno d’amore con un altro giovane, che però lascia la città alla volta di
Mosca in cerca di fortuna. Al suo ritorno, un anno dopo, il sognatore aiuta Nasten’ka a ad
ottenere con lui un appuntamento al quale il giovane non si presenterà per la disperazione
della ragazza che accetterà l’amore del caro e buono sognatore.
Ma la gioia ha vita breve in quanto Nasten’ka incontrerà il giovane e abbandonerà il
sognatore che però non la odierà mai perché, nonostante sia ripiombato in uno stato
esistenziale immobile, la ragazza le ha regalato “un attimo di beatitudine e di felicità”.
-L’idiota (1869), fondato sul contrasto tra la purezza e e il male: la purezza è il principe
Myškin, affetto da epilessia, ma dall’animo candido e incapace di far male. Il male è
rappresentato da tutti i personaggi che gravitano attorno al principe, dall’audace Rogozin a
Ganja. Le vicende ruotano attorno al destino della bella Nastas’ja che Myškin vuole salvare
e di Aglaja di cui egli è sempre stato innamorato.Il romanzo si concentra sulla scelta tra
amore e pietà che si risolverà in un fallimento per il povero Myškin che perderà entrambe e
impazzirà: proprio nella follia il principe tornerà alla sua originaria purezza.
-I fratelli Karamazov (1879), incentrato essenzialmente su tre temi: la colpa, la libertà e
l’espiazione. E’ un’opera complessa che ha come punto di partenza il parricidio e come
punto più alto la leggenda del cosiddetto “grande inquisitore” che racchiude il pensiero
religioso e politico dello stesso scrittore russo.
Nel romanzo, la colpa coinvolge i quattro figli del vecchio Fedor: Alëša, il novizio che
assiste alla deriva della sua famiglia senza far nulla; Dmitrij, il più vicino al padre col quale
condivideva una vita lussuriosa ma con maggiore coscienza; Smerdjakov trattato come
servo ma in realtà figlio naturale di Fedor ed esecutore materiale dell’omicida; il deciso
Ivan, il mandante e dunque il vero colpevole. Sarà Ivan stesso delirante per le febbri ad
introdurre la leggenda del grande inquisitore, che incolpa Dio di avere lasciato troppa libertà
di scelta all’uomo.L’espiazione occupa la parte finale di questo grande romanzo polifonico:
dal dolore, dalla mancanza di libertà e dalle catene deriverà la rinascita, cioè quella
rigenerazione spirituale alla quale i fratelli giungeranno seppure attraverso strade diverse.

• IsaacASIMOV
Egli, per primo, rinnovò il concetto di robot, trasformandolo da versione futuristica del
mostro di Frankenstein tipico della fantascienza precedente a creatura versatile e realizzata
su scala industriale per fungere da aiutante, o sostituto, dell'uomo.
-Io, robot è certamente uno dei più noti e conosciuti libri di
fantascienza pubblicati da Asimov, capostipite del Pre-Ciclo
dei Robot. Si tratta di un gruppo di 9 racconti dato alle stampe
nel 1950 e scritto nell'arco di dieci anni. Protagonisti delle
varie storie sono i robot positronici, i quali obbedivano alle
cosiddette Tre leggi della robotica, dogmi basati su
contraddizioni ed apparentemente pieni di lacune:
❖ Prima Legge: Un robot non può recare danno a un
essere umano, né può permettere che, a causa del suo
mancato intervento, un essere umano riceva danno.
❖ Seconda Legge: Un robot deve obbedire agli ordini
impartiti dagli esseri umani, a meno che questi ordini
non contrastino con la Prima Legge.
❖ Terza Legge: Un robot deve salvaguardare la propria
esistenza, a meno che questa autodifesa non contrasti con la Prima o la Seconda
Legge.
Ogni racconto è stato strutturato in maniera da essere indipendente l'uno dall'altro ma il
tema centrale è sempre quello della comunicazione tra robot e uomini e della loro morale.

• VladimirNABOKOV
-Lolita (1955): romanzo che suscitò immediato scandalo per il contenuto scabroso nel
narrare la passione di un uomo maturo per una ragazza pre-adolescente. Il narratore è un
professore di letteratura di trentasette anni ossessionato da Lolita, una ragazza dodicenne,
con la quale intreccia una relazione sessuale dopo esserne diventato il patrigno. Lolita è il
soprannome che l'uomo dà in privato alla ragazzina.

• Boris PASTERNAK
-Il dottor Živago (1957):narra la vita avventurosa di un medico e poeta, Jurij
AndreevičŽivago, diviso dall'amore per due donne – sposato con la cugina Tonia e travolto
dalla passione per la crocerossina Lara Antipov, sullo sfondo della guerra civile combattuta
tra bianchi e rossi a seguito della rivoluzione d'ottobre. Si susseguono incontri, aspre
separazioni e rincongiungimenti fino al tragico finale.Unico romanzo che Pasternak scrisse,
gli valse il premio Nobel per la letteratura nel 1958, pochi anni prima della sua morte. Non
poté ritirarlo per l'opposizione di Chruščёv, a cui dovette indirizzare una domanda di grazia,
poiché accusato di tradimento, escluso dall'Unione degli scrittori, minacciato di espulsione
dall'URSS e privato della nazionalità.

Appunti creati da Giovanna Cafagna

Potrebbero piacerti anche