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Caracciolo

LETTERATURA E SCIENZE COGNITIVE


1. Mosse preliminari
- Narratologia= teoria della narrazione
- Narratologia = impermeabile a contesti sociali/cult./pol. di produzione di
testimarginalizzazione che ora lascia spazio a nuovi slanci
svolta narrativa di molte discipline (antropologia, religione,
psicologia sociale)
apertura alle cosiddette scienze cognitive (lenta ma costante
introduz. di lessico/metodologia)

1.2. Che cosa sono le scienze cognitive?


- ad ex. = psicologia fil. della mente intelligenza artificiale (AI) + settori
linguistica/antropologia
- obiettivo comune = studio
a) della cognizione, o meglio,
b) del cosiddetto mente-cervello, della relazione problematica fra queste due
entit (una astratta, laltra concreta)
c) [1.2.1.] meglio ancora [tesi pi storicamente informata]
scienze cognitive di 1 generazione = legame con linformatica = concezione
computazionale della mente, indipendente da una specifica configurazione corporea =
la mente un dispositivo computazionale realizzato fisicamente dal cervello la
mente un computer (>lessico delle scienze cogn.)
scienze cognitive di 2 generazione (G. Lakoff, M. Johnson, Philosophy in the
Flesh: the Embodied Mind and Its Challenge, 1999) = importanza della natura
corporea e incarnata dei nostri processi mentali embodiment ( un certo corpo
causa una certa mente: la mente realizzata fisicamente nel cervello);
F. Varela, Evan Thompson, E. Rosch: The Embodied Mind: Cognitive Science and
Human Experience (1991) corrente enattivista della 2a generazione
ricaduta importante sullapproccio cognitivo alla narrativa e alla letteratura, in
quanto
a) si riempie il divario tra processi biologici e processi culturali;
b) riferimento alla tradizione filosofica della fenomenologia

1.3. Che cos la narratologia cognitiva?


- < teorie della narrazione postclassiche
- influenzata dalle scienze cognitive
- libri influenti del genere:
a) Possible Worlds, Artificial Intelligence and Narrative Theory(Marie.Laure Ryan,
1991) A.I.;
b) Towards aNatural Narratology (Monika Fludernik, 1996)
c) Story Logic: Problems and Possibilities of Narrative (David Herman, 2002)
legame con linguistica cognitica e sociolinguistica (specie sullembodiment)
- prima ancora: a) Lector in Fabula (Umberto Eco, 1979) (frame e script applicati alla
teoria della lettura)
[1.3.1.] Narratologia cognitiva e studi letterari cognitivi (rivedi)

[1.3.2.] Problemi di metodo


Quanto stretto il rapporto tra scienze cognitive propriamente dette e approcci
cognitivi alle forme narrative (incluse quelle letterarie)?
1) minimo scambio interdisciplinare = turismo cognitivo = applic. NON sistematica e
metaforica di nozioni/idee delle scienze cognitive ad artefatti narrativi;
2) ipercognitivismo = adozione acritica di molte idee/metodi delle sc. cognitive
senza rispetto delle specificit di letteratura e narrativa.
3) cognitivismo selettivo = maggiore integrazione, interdisciplinariet mirata:
applicazione di metodi e concezioni di un particolare settore delle scienze cognitive ad
un particolare aspetto dellanalisi dei testi narrativi
4) cognitivismo utopico = teoria della narrazione compenetrata dalle scienze
cognitive in modo equilibrato e sano
- problemi del cognitivismo selettivo (3) questione delleclettismo: con il
ricorrere continuo e non sistematico alle scienze cognitive degli approcci cognitivi
(=mancanza di un programma coerente) alla narrativa e alla letteratura si rischia di
creare un Frankenstein multidisciplinare, con la sovrapposizione di
concezioni/metodologie non compatibili n confrontabili.
tre diversi modi di mettere in relazione narrativa e mente, tre possibili approcci
cognitivi alla narrazione
1.4. Tre approcci: processuale, analogico, funzionale
Si tratta di approcci permeabili e fortemente intrecciati.
1) processuale = studio cognitivo dei processi psicologici attraverso cui
lettori/ascoltatori/spettatori ecc. si relazionano alle storie
2) analogico = presentazione delle tecniche/strategie narrative con cui si espongono i
processi psicologici dei personaggi
3) funzionale = ruolo della narrazione in pi ampi processi psicologici
[1.4.1.] precedente allapproccio processuale = reader-response theory (Roman
Ingarden; N. Holland, S. Fish, W. Iser): i testi letterari (Macchine Pigre) hanno bisogno
dei lettori per funzionare con il tempo si privilegiato il versante della ricezione >
delle storie a quello della produzione.
[1.4.2.] precedenti dellapproccio analogico = D. Cohn (1978), G- Leech/M. Short
(1981), A. Banfield (1982). Fondamentale analogia fra il funzionamento delle menti
reali con quelle delle menti finzionali ( stesso information processing). Perch?
Perch la visione antropomorfica dei personaggi fa parte del modo stesso in cui
usufruiamo/recepiamo le storie (approccio analogico ~ approccio processuale)
[1.4.3.] come la narrativa partecipa/interagisce con i nostri processi mentali.
Precedenti: J. Bruner (1991).
- due tendenze
1) narrativa = strumento cognitivo atto allorganizzazione del flusso dellesperienza
produzione di senso narrativo (Walsh): tendiamo a segmentare e organizzare la
realt in una storia, per interpretare le nostre esperienze
2) narrativa = strumento di costruzione del s le storie che raccontiamo sono parte
integrante di noi e della nostra identit
1.5. Narrativa e letteratura
[1.5.1.] non tutti i testi detti letterari sono anche narrativi (NON COINCIDONO,
nonostante legemonia del romanzo).
La letteratura una pratica socioculturale (trae parte del suo significato dal contesto
in cui si situa: ad ex. oggi la lett. a) scritta e b) prettamente artistica). Le pratiche
letterarie includono tutti i testi che una cultura consiera particolarmente importanti e

rilevanti (in quanto esprimono alcuni valori socioculturali e interagiscono con altri
valori esistenti). Linterpretazione serve a inserire (o meno) un dato testo
nellorizzonte di valori dellindividuo, del gruppo o della societ.
La narrazione pi difficile da definire: una pratica (< contesto) ma anche uno
strumento cognitivo che si applica a pratiche diverse
[1.5.3.] rapporto tra narrazione e valori socioculturali = certe tecniche narrative
possono costruire lorizzonte di valori di un dato testo o farlo risaltare (MA non c una
correlazione diretta tra tecniche narrative e val. socioculturali!)
***

2. Lapproccio processuale

1) che cos la narrativa?


2) che tipo di aiuto danno le scienze cognitive nel formularne una definizione?
ITA = narrativa: narrativa in generale;
ENG = narrative: a) narrativa (storytelling), categoria
oppure
b) racconto, storia (story, account), elementi che appartengono
alla categoria

[2.1.1.]

b)

Storia: oggetto o processo?

Che tipo di cosa una storia?


- concezione oggettuale = un oggetto semiotico, una serie di segni
(linguistici/iconici) realizzati fisicamente su un supporto che rimandano ad una serie di
eventi;
- concezione processuale = un processo cognitivo, il processo attraverso cui
interpretiamo un oggetto come la rappresentazione di una serie di eventi
[2.1.2.] Narrativit, narrativa e dintorni anche oggetti semiotici che non sono
generalmente considerati storie possono possedere un certo grado di narrativit (cap.
di prestarsi ad uninterpretazione narrativa): pi un oggetto narrativo (senza
ambiguit di interpretazione di sorta, come una chiara rappresentazione di una serie
di eventi), meno il lettore dovr effettuare uno sforzo cognitivo dimensione
scalare/graduale della narrativit
Anche le storie possono essere pi o meno narrative, e per giudicarle si applica la
cosiddetta prototype theory (Rsch, 1973): gli elementi di un gruppo (in questo caso le
storie) sono organizzate secondo un criterio di centralit/prototipicit (< fattori
storici/geografici/culturali)
[2.1.3.] Storia: una definizione multidimensionale
Per determinare la narrativit di un oggetto semiotico si applicano diversi criteri:
a) contesto di interazione con un oggetto semiotico (e aspettative su di esso:
Giovanni usc di casa in una lezione di letteratura non ha molto senso n rilievo
come storia)
b) storyworld con
a) un certo num. di soggetti/personaggi che interagiscono fra loro
b) un certo num. di eventi e azioni compiuti dai personaggi su un asse
temporale e causale
c) uno spazio che ospiti personaggi e azioni
c) particolarit, specificit degli eventi e dei personaggi;
d) senso di coerenza tematica interna, come un conflitto tra i personaggi del mondo
narrativo;

e) senso di deviazione risp. a modelli narrativi prestabiliti/predefiniti, tale da rendere la


storia interessante. Il conc. In questione si ricollega ai concetti di 1) script (= seq.
dazione codificata) e 2) raccontabilit/tellability (< W. Labov nel 1972 e Bruner nel
1991), che data da una tensione tra la canonicit di una storia e una sua violazione
(dopo un pranzo al ristorante ti portano 50 euro anzich il conto storia pi
raccontabile e meno canonica di quando portano il conto come al solito)
narrativit raccontabilit = la raccontabilit si riferisce solo e soltanto alla sua
deviazione da una traiettoria definita, cosa che la rende pi interessante e degna di
essere raccontata.

[2.2.] Tempo narrativo e processi di ricezione


- ruolo fondamentale delle dimensioni temporali e causali della narrativa
[2.2.1.] Una doppia temporalit
Distinzione fra
a) tempo rappresentato (= della storia, diciamo)
e b) t. della rappresentazione (= che emerge nel corso della lettura)
DOPPIA TEMPORALITA DELLA NARRATIVA, sottoposta ad anacronie
(disaccordo fra fatti
narrati e fatti realmente svolti: prolessi, analessi )
Nellinterazione fra storia e fruitore per il tempo della storia non un parametro
oggettivo (pag. 33-34) concezione dinamica della relazione con la storia
[2.2.2.] Dinamiche processuali - linterazione tra testo e fruitore non lineare ma
fatta di tensioni, che si manifestano in una serie di effetti sul lettore pressoch
universali:
a) sorpresa = meccanismo di omissione implicita di uninformazione importante
per il tempo rappresentato dal tempo della rappresentazione (tipico della trama
dickensiana)
b) curiosit = mecc. di omissione esplicita: si segnala chiaramente una lacuna
nel tempo rappresentato
c) suspense ~ curiosit ma proiettata al futuro (linea dazione lasciata in
sospeso il lettore cerca di prevedere gli esiti futuri. Questi esiti sono spesso
estrapolati a partire da script (= sequenze dazione stereotipate) temporalit della
storia resa dinamica da *tensione innescata da alcune strategie narrative e *
interazione tra strategie narrative e repertorio di esperienze del lettore/fruitore
[2.2.3.] Storie e mondi privati si tende ad attribuire ai personaggi una visione del
mondo comprendente valori, convinzioni, desideri e motivazioni mondi privati
(Ryan, 1991, come quelli a) della conoscenza, b) dellobbligazione e c) del desiderio),
che interagendo variamente con la realt del mondo narrativo danno origine a storie
pi o meno narrative. Questi mondi privati tendono ad essere adottati dai fruitori di
una storia come corsie preferenziali nella loro interazione con il tempo della storia
(pag. 36).

[2.3.] Spazio narrativo: nuove frontiere


Quale spazio nella narrativa? Si pu parlare di spazio rappresentato e spazio della
rappresentazione?
Chatman (1978) tenta una distinzione tra a) spazio della storia e b) spazio del
discorso. Opportunamente modificata la differenza questa:
a) spazio della rappresentazione = spazio fisico che fa da supporto alloggetto
storia (= pagine di un libro, schermo del cinema/TV ecc.) contesto
b) spazio rappresentato = occupato dagli eventi e dai personaggi rappr. da una
storia
ulteriori distinzioni (Ryan):

b1) ambientazione = coordinate spazio-temporali alla base del mondo


narrativo;
b2) frame = singole unit dello spazio rappresentato (casa di Agnese,
castello dellInnominato ecc.)
b3) spazio narrativo = insieme dei frame spaziali
[2.3.1.] Deictic shift e strategie di spazializzazione i fruitori sono ritenuti
proiettarsi con limmaginazione allinterno dello spazio rappresentato
fictional recentering (ricentramento finzionale, Ryan, 1991),
transportation (Gerrig, 1993),
deictic shift (Herman, 2002)
I fruitori tendono a immaginare gli spazi narrative basandosi sulla loro familiarit con
gli spazi reali, adottando le stesse strategie cognitive di spazializzazione
a) body tour = movimento da un punto ad un altro in un dato
ambiente;
b) gaze tour = osservazione di un ambiente muovendo lo sguardo
ma come funziona limmaginazione? Fino a che punto possiamo impiegarla?
[2.3.2.] Immaginare lo spazio narrativo
Alcuni studiosi hanno applicato la teoria della percezione enattivista (= i lettori
attingono alla loro familiarit con gli spazi reali al fine di ricostruire gli spazi narrativi,
relazionandosi attivamente ad essi, seppur in maniera simulata). importanza della
corporeit dei lettori e della loro familiarit con strategie corporee di cognizione
spaziale la comprensione linguistica si appoggia su meccanismi di simulazione
corporea
[2.3.3.] Linguistica cognitiva e ispessimento dello spazio narrativo
[Linguistica cognitiva = studio del ruolo del linguaggio nei processi di cognizione]
- studio del pensiero metaforico: la frequenza delle cosiddette metafore concettuali
inerenti lo spazio (la vita un viaggio) presuppone la priorit cognitiva
dellesperienza dello spazio. La priorit cognitiva dello spazio nelle storie dimostrata
dal fatto che lo spazio narrativo assume significati emotivi e tematici ispessimento
(thickening) = lo spazio narrativo assorbe ( si ispessisce) le reazioni
emotive/riflessioni dei lettori connotazioni emotive e aspettative relative allo spazio
[2.4.] Dal mondo al testo: IL REPERTORIO ESPERIENZIALE
Il lettore porta il proprio mondo nel testo per fare del testo un mondo (legame fra
approccio processuale e analogico) esistenza di un repertorio esperienziale
(Herman, 2002). A) Da cosa formato? B) Come si attiva durante la lettura?
[2.4.1.] a) schema (plur. schemata): Bartlett, 1932.
Nella memoria sono stoccati schemi che orientano luomo nel mondo, i cui
comportamenti e processi cognitivi sono guidati da costrutti psicologici e
raggruppamenti concettuali di conoscenze maturate con lesperienza. Si tende a
procedere nellesperienza (acquisire fiabe straniere, ad esempio) con strutture mentali
inconsce (schemi) che interagiscono con le nuove informazioni costruendo
interpretazioni convenzionali/riconducendo a ci che noto
- Minski nascita del termine frame (~ schema): selezione dalla memoria di
determinate strutture (= corredi di informazioni pregresse, adattate di volta in volta
per adattarsi alle nuove situazioni. A ognuno di questi frame sono legate certe
informazioni, quali 1) come usare il frame in questione ( finito un giornale in edicola
in edicola ci sono tanti giornali, se ne chiede un secondo), 2) cosa ci si deve
aspettare che accada in questo frame (si chiede il secondo giornale e ledicolante lo

d) e 3) cosa fare se le aspettative relative al frame sono deluse (il giornale richiesto
finito: se ne chiede un terzo, si va altrove ).
termine script = sequenze di azioni interne ad un frame

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