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Linguistica = materia di studio; il mondo esterno è lasciato fuori. Lingua > Pensiero
Valore (cavallo degli scacchi – lenticchia) e identità (treno Ginevra – Parigi) non legati
alla materialità, ma ai RUOLI
Strutturalismo (relazione tra elementi più importante degli elementi in se), trasponibilità
della struttura
Linguistica sincronica o statica (studia gli stati di una lingua, alto grado di astrazione) >
linguistica diacronica o evolutiva (evoluzione di una lingua, cambiamenti)
HJELMSLEV
Linguaggio = struttura astratta autosufficiente con una sua logica interna che parla della
realtà essendo distaccato da essa e ha bisogno di essere convertito in suoni per essere
compreso.
PIANI DI LINGUAGGIO:
1. Piano dell’Espressione Forma dell’espressione (astratta, permette di differenziare,
tanto – town, riorganizza la materia) + Sostanza dell’espressione (concreto, suoni)
2. Piano del Contenuto Forma del contenuto (logica oppositiva, sedia è non sgabello) +
Sostanza del contenuto (accezioni linguistiche, sedia sul dizionario – scaldare la sedia)
I linguaggi vanno studiati considerando due assi: Processo (testo, sintagmi) e Sistema
(lingua, associazioni)
Commutazione (cane – pane); Permutazione (il falegname pialla una porta – il falegname
porta una pialla); Sostituzione (r – r moscia).
Denotazione= “casa” denota un edificio; Connotazione= “casa” detta con la C aspirata
connota la provenienza. La connotazione può dipendere dai diversi stili, dai toni, dal
lessico, dagli idiomi…
GREIMAS
DIRE COSE SENSATE SUL SENSO – tutto passa da espressioni che producono
significati tutto è testo
Influenza di Prop e Straus, rifacimento ai miti greci, morfologia delle fiabe da micro a
macro (i miti stessi interi appunto). Greimas dal mito a qualsiasi tipo di prodotto culturale
può assumere una forma narrativa.
SEMIOTICA DEI TESTI: odierno storytelling, schema narrativo che ritorna: eroe – luogo
– obiettivo.
STRUTTURE
della
TESTUALITA’
DISCORSIVE semantica discorsiva (tematizzazione,
figurativizzazione; di cosa si parla)
Livello concreto Sintassi discorsiva (attori, spazi, tempi;
com’è la disposizione del testo)
SEMIO Superficie (livello antropomorfo, 6 ruoli
NARRATIVE attanziali, attanti = ruoli sintattici)
Profondità (semantico, quadrato
Livello astratto semiotico, astratto, statico, produce
assiologie, acronico, opposizione
semantica, relazioni tra contrari-
conraddittori-complementari.)
NARRATIVITA’ ≠ narrazione: la prima serve a descrivere la struttura profonda di ogni
manifestazione culturale. È l’insieme delle caratteristiche costanti, essenziali, formali e
astratte del racconto (sia esso letterario o meno). La seconda, invece, è l’insieme dei prodotti
testuali che vengono intesi come racconti (fiabe, leggende…).
La narratività diviene uno strumento per comprendere i significati e comprendere la
significazione.
DOPPIO APPROCCIO PER ANALISI DEI TESTI: teoria della significazione (aspetto
immanente) + strutture narrative (logica testuale, scelta macro)
TEORIA DELLA MODALITA’: i processi che avvengono nella fase della competenza
possono essere descritti tramite le modalità, che possono essere di 4 tipi (volere, potere,
sapere, dovere).
TRACCE: sorta di firma più o meno segreta, intenzionale o consapevole dell’autore rivolta
al fruitore. Tutto è traccia
DEBRAJAGE – EMBRAJAGE
TEMATICO: livello astratto, sottoposto a realizzazioni figurative diverse. Dal rapporto tra
figurativo e tematico talvolta nascono gli stereotipi. Il tema non è associato solo alle
figure, ma anche ai ruoli tematici, poiché anche i personaggi assumono su loro stessi dei
caratteri tematici (cowboy = avventura).
PIERCE
SEMIOTICA INTERPRETATIVA
SEGNI: qualcosa che sta al posto di qualcos’altro, oggetti empirici, espressioni linguistiche
(cartelli stradali, “piove”). Non è mai uguale alla cosa di cui si sta parlando (sempre un po’
di più o un po’ di meno)
OGGETTO DEL SEGNO: ciò che non è presente di cui parla il segno
ECO
SIGNIFICATO: unità semantica e culturale, posta in uno spazio preciso entro un sistema
semantico in questo modo Eco unisce due prospettive: quella strutturale e quella
interpretativa. Per essere compreso, deve ricorrere ad altre unità culturali, ad altri segni.
MODELLO IBRIDO: semiosi + struttura. Le due prospettive devono coesistere perché solo
così si può conoscere e comunicare.
OPPOSIZIONE: modello dizionariale (Hjemslev) vs modello enciclopedico (Pierce), con
preferenza per quest’ultimo. L’enciclopedia racchiude un potere potenzialmente illimitato ed
Eco lo definisce modello rizomatico: non ha un centro, non ci sono limiti.
RUOLO DEL DESTINATARIO: Eco nel ’79 inizia a supporre che il testo di per sé preveda
dei lettori, tracciando un percorso interpretativo per gli stessi. Il destinatario non è quello
emprico; nel testo è già previsto un lettore (in senso astratto) per il quale sono previste delle
strategie PRAGMATICA DEL TESTO: presa in considerazione del testo e del contesto,
attività cooperativa poiché un testo, nel momento in cui viene scritto, prevede già un
destinatario che a sua volta cerca di capire ciò che il testo non dice il lettore riempi gli
spazi vuoti, o grazie alla sua esperienza o grazie ad altri testi che già conosce il testo
vuole che qualcuno lo aiuti a funzionare.
LETTORE MODELLO: nulla a che fare con il lettore empirico; è un concetto che si trova
nel testo ed è un riferimento strategico al quale adeguare le proprie scelte testuali. Si prevede
in base alle scelte della lingua, scelte stilistiche, scelte di temi, scelte di una certa
enciclopedia
TOPIC: scelta pragmatica che consiste nello stabilire di che cosa si sta parlando, scelta di un
tema o di un argomento. Aiuta il destinatario nell’individuazione delle istopie,
nell’interpretazione, nella magnificazione o narcotizzazione di alcune proprietà semantiche
sulla base di una chiave di lettura.