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MODELLI DI CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE PER TESI DI LAUREA CATTEDRA DI BIBLIOTECONOMIA E BIBLIOGRAFIA

PROF.SSA MARIA GIOIA TAVONI

LA CITAZIONE DI LIBRI A STAMPA


NORME GENERALI 1. In linea generale, la successione delle informazioni nella citazione bibliografica la seguente: AUTORE/I, titolo, informazioni di edizione, altri contributi secondari, luogo di edizione, casa editrice, anno di edizione. es. Carlo REVELLI, Il Catalogo, in collaborazione con Giulia Visintin, Milano, Editrice
Bibliografica, 1996.

2. Per ottenere le informazioni bibliografiche si deve far riferimento in primis al frontespizio delledizione citata. Tutte le informazioni colte da fonti esterne ad esso (verso del frontespizio, colophon, ecc.) saranno poste, se si desidera, fra parentesi quadre. es. Mario PAZZAGLIA, Manuale di metrica italiana, [Firenze], Sansoni, [1994].
3. Quando la responsabilit diretta, lautore o il titolo (nel caso di edizioni

miscellanee o anonime) si citano per primi, con il cognome dellautore in MAIUSCOLETTO, seguto da virgola. es.1 Armando PETRUCCI, La descrizione del manoscritto: storia, problemi, modelli, 2. ed. corretta
e aggiornata, Roma, Carocci, 2001. es.2 Alma Mater librorum: nove secoli di editoria bolognese per lUniversit, Bologna, CLUEB, Il Mulino, Nuova Alfa, Zanichelli, 1988.

4. Se gli autori sono due o tre, i nomi devono essere riportati nellordine in cui appaiono nel frontespizio e separati da virgola. es. Paola DONATI GIACOMINI, Gabriella POMA, Cittadini e non cittadini nel mondo romano: guida ai testi e documenti, Bologna, CLUEB, 1996. 5. Se gli autori sono pi di tre, la citazione inizia con il titolo, eventualmente seguito dal nome e cognome del/dei curatore/i (mai in maiuscolo). es.1 Dizionario degli editori musicali italiani, a cura di Bianca Maria Antolini, Pisa, ETS, 2000. es.2 Il paratesto, a cura di Cristina Demaria e Riccardo Fedriga, Milano, Sylvestre Bonnard,
2001.

es.3 Leditoria del ' 700 e i Remondini: atti del Convegno: Bassano 28-29 settembre 1990, a
cura di Mario Infelise e Paola Marini, Bassano del Grappa, Ghedina & Tassotti, 1992, p. 261-289, in particolare p. 263.

6. Assolutamente da evitare lindicazione di autori vari (e dei suoi diversi acronimi).


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es. NO:

AA.VV. Le Arti, Bergamo, Atlas, 2000. S: Le Arti, Bergamo, Atlas, 2000. [In questo caso gli autori menzionati nel frontespizio sono ben quattro: Gillo Dorfles, Annibale Pinotti, Marcello Ragazzi, Cristina Dalla Costa].

7. Il titolo delledizione sar in corsivo. Ogni complemento del titolo, quando fornisce informazioni essenziali sul contenuto del documento, sar sempre in corsivo e preceduto da due punti, oppure dalla punteggiatura presente nelloriginale. Non vi ragione di prediligere luna o laltra scelta ma, una volta sposata una delle due, opportuno attenervisi in modo uniforme. es.1 Rino PENSATO, Corso di bibliografia: guida alla compilazione e alluso dei repertori
bibliografici, 4. ed., appendici a cura di Franco Pasti, Milano, Editrice Bibliografica, 1998. es.2 Vittorio MESSORI, Il Miracolo: Spagna, 1640: indagine sul pi sconvolgente prodigio mariano, Milano, Rizzoli, 1998.

8. A volte si rivela opportuno integrare il titolo con altre informazioni: ad esempio, se il titolo in una lingua straniera non comune e si pensa che il lettore non la conosca, pu essere utile la sua traduzione posta, di seguito, fra parentesi quadre. es. Nihon TEREBI, Uzumoreta bunmei: ankoru iseki [I monumenti di Angkor], Tokyo, Nihon
Terebi Hosomo, 1981.

9. Il luogo di edizione, il nome delleditore e lanno di edizione sono fra loro separati da virgola + spazio. Se i luoghi di edizione sono pi di uno, appaiono separati da virgola, eventualmente associati al relativo editore; da trattino solo se di norma leditore adotta sempre i medesimi luoghi; il nome delleditore deve essere citato in forma sintetica o cos come appare sul frontespizio; se non reperibile lanno di edizione, ma solo quello di stampa, necessario specificarlo. es.1 (due luoghi, un editore): Roma, Modena, Formiggini. es.2 (due luoghi, due editori): Roma, ICCU, Milano, Editrice Bibliografica. es.3 (due luoghi consueti, un editore): Roma, Bari, Laterza ovvero Roma-Bari, Laterza. es.4 (editore e anno di stampa): [Ravenna], Montanari, stampa 2002. NO: S: (editore in forma estesa): Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1994. (editore in forma sintetica): Milano, Mondadori, 1994.

10. Spesso occorre specificare il numero del volume/tomo (se si tratta di edizioni in pi volumi/tomi) e la pagina esatta da cui si colta la citazione, cos questa viene riportata dopo lanno di edizione e preceduta da virgola + spazio + p.; se si fa riferimento a pi di una pagina, la prima e lultima saranno separate da un trattino; se citiamo diverse pagine non consecutive utilizzeremo virgola + spazio + e prima dellultima. es.1 (pagina esatta): , Bologna, Ptron, 2001, p. 34. es.2 (pagine consecutive): , p. 35-44. es.3 (pagine non consecutive): , p. 24, 65 e 78.
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11.Ogni citazione deve sempre essere conclusa da punto. 12.Quando unedizione gi stata citata, non necessario ripetere lintera citazione ma sufficiente fornire al lettore le informazioni utili per reperirla nelle pagine precedenti. Si scriver cos: COGNOME DELLAUTORE, prime parole del titolo, cit. es. TAVONI, Precariet e fortuna, cit., p. 15-20. Se non vi un autore ma un curatore, si abbrevia con a c. di + cognome. es. Leopardi e Bologna, a c. di Bazzocchi, cit. Quando la medesima edizione viene citata in una nota e in quella subito successiva (oppure allinterno della stessa nota in punti diversi ma successivi), non importa ripetere la citazione, anche se in forma ridotta: baster scrivere Ivi oppure Ibidem (anche abbreviato Ibid.) + il numero della pagina. Esempio di note a pi pagina:
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Alfredo STUSSI, Introduzione agli studi di filologia italiana, Bologna, Il Mulino, 1994, p. 72. Ibidem, p. 100.

Esempi di citazione Articolo in quotidiano: AUTORE, titolo, quotidiano, data. es. Alberto CRESCENTINI, Pirati, ennesimo assalto, Il Resto del Carlino, 12 settembre 2003. Articolo in rivista: AUTORE, titolo, rivista o periodico, indicazioni cronologiche, pagine. es.1 Mirella BARTOLOTTI, Sui Capitoli di Nicol V per la citt di Bologna nella storia del
conflitto col governo centrale, Annali della Facolt di Lettere e Filosofia dellUniversit di Macerata, III-IV (1970-71), p. 513-538. es.2 Maria Gioia TAVONI, La fortuna di Gregorio Biasini (1732-1788) editore a Cesena nel XVIII secolo, Accademie e biblioteche dItalia, LXVII (1999), p. 7-28.

Cd-rom: EVENTUALE/I AUTORE/I, titolo, eventuale/i curatore/i, luogo, editore (cdrom). es.1 Tesori darte in Italia, a cura di Gualtiero e Roberto Carraro, Aldo Devizzi, Novara, De
Agostini Multimedia, 1998 (cd-rom). es.2 Codici & Leggi dItalia. Testo vigente. Parte 1: Codici dItalia e Costituzione della Repubblica, Novara, De Agostini, 1995- (cd-rom).

Contributo in miscellanea: AUTORE, titolo, in EVENTUALE/I AUTORE/I, titolo della miscellanea o del repertorio, eventuale curatore, luogo, editore, anno, pagine. es. Pantaleo PALMIERI, Giacomo Leopardi e la Scuola Classica Romagnola, in Leopardi e
Bologna: atti del Convegno di Studi per il Secondo Centenario Leopardiano (Bologna, 18-19 Maggio 1998), a cura di Marco Antonio Bazzocchi, Firenze, Olschki, 1999, p. 113-132.

Contributo in miscellanea dello stesso autore: AUTORE, titolo, in ID. (= Idem, se uomo) oppure EAD. (=Eadem, se donna), titolo della raccolta, luogo, editore, anno, pagine.
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es. Maria Gioia TAVONI, Il libro naturalistico nelle biblioteche modenesi, in EAD., Libri e lettura da un secolo allaltro, Modena, Mucchi, 1987, p. 13-54, in particolare p. 25. Monografia: AUTORE/I, titolo, eventuale curatore, luogo, editore, anno, eventuale specificazione del volume e della/e pagina/e. es.1 Giorgio MONTECCHI, Aziende tipografiche, stampatori e librai a Modena dal Quattrocento al
Settecento, Modena, Mucchi, 1988, p. 147-153. es.2 La Colonia Renia: profilo documentario e critico dellArcadia bolognese, vol. 2, a cura di Mario Saccenti, Modena, Mucchi, 1988. es.3 Luigi PIRANDELLO, Uno, nessuno e centomila, a cura di Giancarlo Mazzacurati, Torino, Einaudi, 1994. es.4 Paola PES DI VILLAMARINA, Giosue CARDUCCI, Carteggio (agosto 1887 febbraio 1906), a cura di Anna Maria Giorgetti Vichi, Modena, Mucchi, 2002.

Recensione: AUTORE, Recensione a: AUTORE/I, titolo (luogo, editore, anno), periodico, indicazioni cronologiche, pagine. es. Franca ARDUINI, Recensione a: Armando PETRUCCI, La descrizione del manoscritto: storia,
problemi, modelli (Roma, NIS, 1984), Biblioteche oggi, II (1984), 5, p. 122-126.

Sito internet: AUTORE, titolo del sito, < indirizzo del sito >, data dellultima consultazione. Il titolo del sito dedotto dalla pagina iniziale o dal banner di intestazione. es.1 AIB, AIB-WEB, < http://www.aib.it >, ultima consultazione: 26.09.2003.
es.2 Google: Italia, < http://www.google.it >, ultima consultazione: 12.12.2003. es.3 The British Library: the worlds knowledge, < http://www.bl.uk >, ultima consultazione: 04.01.2004.

Voce di dizionario o lessico enciclopedico: Titolo del repertorio, luogo, editore, data, s.v. [voce]. es. Enciclopedia Garzanti della Musica, Milano, Garzanti, 1974, s.v. Contrappunto. Voce di enciclopedia: AUTORE, voce, in titolo dellenciclopedia, volume, luogo, editore, data, pagine. es.1 Mario SCOTTI, Foscolo Ugo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 49, Roma, Istituto
della Enciclopedia Italiana, 1997, p. 457-473. es.2 Alberto ASOR ROSA, Avanguardia, in Enciclopedia, vol. 2, Torino, Einaudi, 1977, p. 195231.

LA CITAZIONE DI TESI DI LAUREA


LAUREANDO, titolo della Tesi, Tesi di laurea in (materia), Universit di , relatore Prof. , a.a. , pagine. es. Moira BERTUSI, Tipografi bolognesi fra Seicento e Settecento: la famiglia Pisarri, Tesi di
laurea in Storia del libro e delle biblioteche, Universit di Bologna, relatore Prof.ssa Maria Gioia Tavoni, a.a. 1991-92.

LA CITAZIONE DI LIBRI ANTICHI A STAMPA (ANTE 1830)


Quando si cita un libro antico a stampa necessario scegliere fra la citazione in forma sintetica e quella in forma diplomatica, che riproduce il frontespizio in maniera fedele al suo aspetto, per quanto lo consente luso dei moderni caratteri a stampa (oggi questo tipo di citazione spesso sostituita dalla riproduzione fotografica del frontespizio stesso). a) La citazione diplomatica opportuna nel caso in cui largomento richieda grande precisione in merito alle informazioni sulledizione di un certo testo: si render quindi necessario contattare personalmente il relatore. b) Assai pi frequente la citazione sintetica, in cui la successione di informazioni simile a quella in uso per i libri moderni. tuttavia necessario prestare particolare attenzione alle forme con le quali il frontespizio d le indicazioni di edizione. es.1 Francesco ACCOLTI, Expliciunt elegantissima consilia magnifici equitis Romani: ac
iurisconsultorum etate nostra principis domini Francisci de accoltis de Aretio, Pisis impressa, 1482 die vero xxiij. mensis Martii. es.2 Ludovico ARIOSTO, La Cassaria, in Venetia, per gli heredi di Bortolamio Rubin, 1587.

es.3 Alessandro ADIMARI, La Clio ouero Cinquanta sonetti sopra piu persone della famiglia o
casata degli Adimari che da che sha notizia del suo principio in Firenze fino allanno 1550 sono stati per qualche virt o dignita meriteuoli di memoria. Opera dAlessandro Adimari fondata su l testimonio distorici o di scrittori degni di fede, in Fiorenza, nella stamperia di Amadore Massi e Lorenzo Landi, 1639. es.4 Celestino PETRACCHI, Della insigne abbaziale basilica di S. Stefano di Bologna libri due, in Bologna, nella stamperia di Domenico Guidotti e Giacomo Mellini sotto il Seminario, 1747.

LA CITAZIONE DI MATERIALE MANOSCRITTO


NORME GENERALI 1. La prima volta che si cita un manoscritto (dora in poi ms.) bene riportare, oltre alla denominazione dellistituto di conservazione, lindicazione di: a) Segnatura: si usa la formula adottata nellistituto di appartenenza. Pu succedere che diversi ms. siano stati legati insieme e contraddistinti, di solito, da un numero romano: in questo caso la collocazione sar comune ma ogni ms. dovr essere considerato un pezzo a s. es. BCAB, ms. B 2862, II. b) Materiale scrittorio: si designa con le espressioni abbreviate membr.
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per indicare la pergamena e cart. per la carta. Si pu precisare quali parti sono di pergamena e quali cartacee. es. cart. e membr.; membr. i fogli esterni di ciascun fascicolo e precisamente le cc. 1, 8, se il codice prevalentemente cartaceo. c) Data: se il ms. datato, si pone lanno esatto oppure il periodo al quale lo si pu datare, specificando le ragioni di tali termini ante e post quem. Non potendo essere precisi, si riporta solo il secolo, possibilmente evidenziando se allinizio (in. = ineunte), a met (m. = medio) o alla fine (ex. = exeunte). es.1 (anno esatto): 1454. es.2 (periodo): 1454-1460, in quanto es.3 (secolo): sec. XIV in. d) Misure: calcolate sulle carte (non sulla legatura!), si indicano generalmente in millimetri, prima laltezza, poi la larghezza. Se i fascicoli presentano misure diverse, si possono indicare i dati estremi, oppure, qualora le differenze siano molto forti, si segnalano le misure della legatura, specificandolo. es.1 (fascicoli della stessa misura): 320 x 260 mm. es.2 (fascicoli di misure diverse): 320-5 x 260-8 mm. es.3 (legatura): 325 x 265 mm (legatura). e) Consistenza: si ripetono i dati della numerazione esistente, generalmente eseguita per carte (cartulazione), avendo cura di distinguere le carte di guardia, facenti parte della legatura e indicate con cifre romane, da quelle del corpo del codice, in cifre arabiche. es. III + 252 + II. f) Struttura: si pu qui descrivere la costituzione in pi fascicoli del codice. es. 1 binione + 3 quaderni + 1 senione mancante della terza carta. g) Legatura: la descrizione approfondita della legatura comporta un notevole impegno e necessita di una preparazione specifica. Tuttavia per una informazione sommaria saranno sufficienti le indicazioni acquisibili da cataloghi, da studi specialistici, da schede di mostre, etc. es. Legatura risalente al sec. XV. Coperta originale con mezza legatura di pelle
settecentesca su assi di legno scoperte. Dorso a tre nervature.

2. Non sempre tutte le indicazioni da riportare la prima volta che si cita un ms. si trovano nel catalogo dellistituto di conservazione o, viceversa, ve ne possono essere contenute altre, ad esempio relative al tipo di ornamentazione: di volta in volta, sar quindi utile attenersi a tale descrizione, a meno che questa non sia
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superata o eccessivamente scarna. Oltre al catalogo/inventario dei manoscritti, unottima fonte per questo lavoro possono essere gli Inventari dei manoscritti delle Biblioteche dItalia, a cura di Giuseppe Mazzatinti [et al.] (Forl [etc.], Bordandini [et al.], 1890-) e le bibliografie sui singoli pezzi stilate dalle maggiori biblioteche italiane. 3. Resta inteso che eventuali citazioni successive alla prima si presenteranno in forma sintetica. 4. Frequenti abbreviazioni bibliografiche: bu. = busta/e c./cc. = carta/e cod./codd. = codice/i f./ff.= foglio/fogli f.v./ff.vv. = foglio/i volante/i fasc./fascc. = fascicolo/i in-fol. = in folio in 4 o in-4 = in quarto misc. = miscellaneo mod. = modernamente standard utilizzate nelle citazioni

caps. = capsula/e (di biblioteca) cart. = cartone/i o cartaceo ms. = manoscritto/i num./n.n. = numerati/non numerati prov. = provenienza r. = rigo r = recto della c. s.d. = senza data v = verso della c. vol./voll. = volume/i

5. Se necessario ripetere il nome dellIstituto, spesso piuttosto lungo, frequente luso di sigle o abbreviazioni, che dovranno essere dichiarate in unapposita legenda preliminare. Pur non esistendo sigle standard universalmente riconosciute, sono frequenti quindi obbligatorie le abbreviazioni tradizionali adottate allinterno di ciascun istituto: BCAB (Biblioteca Comunale dellArchiginnasio Bologna), BUB (Biblioteca Universitaria Bologna), ASB (Archivio di Stato Bologna), BEU (Biblioteca Estense Universitaria Modena), ASMO (Archivio di Stato di Modena), BNCF (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze) e cos via. Sar cura di ciascun laureando informarsi sulla sigla pi comunemente utilizzata per indicare lIstituto di riferimento. es. ASB, Notarile, Notaio Pietro Cassani, 2 settembre 1824, Societ contratta fra li signori
Annesio Nobili e Giacinto Fiori. [in apertura di tesi, di capitolo o di altra partizione] ASB = Archivio di Stato di Bologna

Esempi di citazione del manoscritto


Prima citazione Bernardo ILICINO, Commento ai Trionfi di Francesco Petrarca, sec. XV; cart..; cc. 180, in 18 quinterni; mm 338x236. Cc. numerate mod. a lapis; segnatura dei fascicoli a penna coeva al ms. Testo a piena pagina in scrittura umanistica. Legatura tiraboschiana (sec. XVIII), con stemma estense e titolo (Lapinvs Sposizione del Petra[r]ca) impressi in oro al dorso. Errore nella legatura: [d]10 legato tra [s]10 e [t]10. Prov.: antico fondo estense (BEU, ms. .H.3.2=it. 397).
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Citazione successiva ILICINO, Commento ai Trionfi, cit., c. 3r.

FONTI ARCHIVISTICHE La successione degli elementi nella citazione di solito la seguente: Istituto, sezione, fondo o serie interna, eventuale titolo, segnatura del volume, del fascicolo o della busta (ogni istituto ha un proprio sistema di collocazione del materiale), eventuale titolo del manoscritto, anno o precisazione cronologica, indicazione della/e carta/e, busta, etc. citate. es.1 ASB, Notarile, notaio Teodori Zenobio Egidio, 30 gennaio 1772. es.2 ASB, Archivi dello Studio, Libri segreti del Collegio Canonico 135, 7 luglio 1732, cc. 198r
200v.

es.3 ASMO, Gesuiti soppressi, Modena, f. 22, Nota de libri hauuti dal studio del Sig.r Giulio
Scala a di 26 Genn.o 1639.

Caso particolare costituiscono i ms. documentari conservati nelle biblioteche, a volte ricompresi in fondi archivistici veri e propri. es. Documenti di nobilt della famiglia Mattioli, 1703, cart., 295 x 200 mm (BCAB, ms. B
3746).

EPISTOLARI MANOSCRITTI Occorre inserire il nome del mittente e quello del destinatario, il luogo e la data dello scritto. Talvolta queste informazioni sono assenti o incerte, tuttavia, se dedotte, dovranno essere poste fra parentesi quadre. Saranno poi segnalati fra parentesi tonde listituto in cui conservato il ms. e la segnatura. es.1 Lettera di Benedetto XIV a Filippo Mazzi, [Roma], 12 maggio 1745 (BUB, ms. 4331, vol.
II, c. 181). es.2 Lettera di Giacinto Marini a Lodovico Savioli, Cento (Ferrara), 1796 (BCAB, ms. B 3739, Lettere dirette a Lodovico Vittorio Savioli in qualit di uno dei deputati di Bologna a Parigi e memorie relative, 1796-1807, fascicolo A, c. 21). es.3 Cartolina postale di James Joyce ad Angelo Fortunato Formiggini, Parigi, 3 agosto 1923 (BEU, Archivio Formiggini, c. 3.6).

MANOSCRITTI LIBRARI Nel caso in cui non sia necessario servirsi di citazione approfondita del ms., si faccia riferimento al seguente modello: AUTORE, titolo, luogo e data di stesura, materiale (Istituto, sezione dellIstituto, segnatura del volume, eventuale parte in cifre romane - se in miscellanea -, eventuale parte in cui diviso il testo in cifre arabiche, eventuale/i carta/e). es.1 Francesco PETRARCA, I Trionfi colle Rime, [Firenze], 1466, cart. (BNCF, Ms. Pal. 37). es.2 ANTONINUS (S.) Ep. FLORENTINUS, De peccatis in generali (Summa de virtutibus et vitiis), sec.
XV (ca. 1460), cart. (Biblioteca Ambrosiana Milano, ms. A 191 inf.).
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ALTRI APPARATI REDAZIONALI DELLA TESI DI LAUREA


GLI INDICI FINALI La tesi dovr concludersi con un indice alfabetico dei nomi citati, distinguendo se il nome compare a testo o in nota (es. Rossi Mario 34, 67, 88, 103n, 332), e con una bibliografia di riferimento, redatta secondo i seguenti criteri: a) Ordinamento alfabetico per autore/titolo o per argomento (tematico); b) Nel caso di ordinamento per autore/titolo, sottoordinamento per data di pubblicazione (pi titoli pubblicati nello stesso anno si susseguono in ordine alfabetico); nel caso di ordinamento tematico, sottoordinamento per autore/titolo e data di pubblicazione; c) Intestazione delle miscellanee al titolo. Esempio di bibliografia ordinata per autore/titolo (sottoordinamento per data di pubblicazione)
ACCORNERO Ferdinando, Lorganizzazione del proprio lavoro intellettuale, Roma, Tumminelli, 1956. AGHEMO Aurelio, Informare in biblioteca, Milano, Editrice Bibliografica, 1992. AGHEMO Aurelio, Le risorse informative elettroniche, Biblioteche oggi, XIII (1995), n. 9, p. 813. Biblioteche speciali: atti del Convegno di studio La biblioteca speciale e specializzata, Vinci, Biblioteca Leonardiana, 3-4 ottobre 1985, a cura di Mauro Guerrini, Milano, Editrice Bibliografica, 1986. CALOT Frantz, THOMAS Georges, Guide pratique de bibliographie, Paris, Delagrave, 1950. NERI Franco, Uso delle fonti e ricerca bibliografica, in Il coordinatore dei servizi di biblioteca: materiali di lavoro, a cura di Maria Stella Dal Pos, Mestre, IRRSAE del Veneto, 1993, p. 195-198. VOLPATO Giancarlo, Rassegna di studi sulla bibliografia 1990-1995, Accademie e biblioteche dItalia, LXIII (1995), n. 4, p. 35-42.

Esempio di bibliografia tematica (sottoordinamento per autore/titolo e data di pubblicazione)


Biblioteche comunali FACCHINI Carla, TRANIELLO Paolo, Gli spazi della lettura: indagine sullutenza delle biblioteche comunali in Lombardia, Milano, Angeli, 1990. Quale biblioteca: dati sulle biblioteche comunali, a cura dellUfficio cultura, coordinati e commentati da Massimo Di Salvatore, [S.l., s.n.], 1980 (Albese, Meroni Tipolitografia). Biblioteche scolastiche CALCAGNO Guido, Biblioteche scolastiche, Milano, Mondadori, 1958. COLOMBO Enzo, ROSETTI Annamaria, La biblioteca nella scuola, Roma, NIS, 1986. Guida alla biblioteca di classe: 50 proposte per la scuola secondaria, a cura di Franco Baratta, prefazione di Tullio De Mauro, Roma, Editori Riuniti, 1977.

LA CITAZIONE AUTORE-DATA un metodo di riferimento bibliografico che consente, nelle note a pi di pagina, di richiamare le edizioni citate nella bibliografia finale, evitando cos lunghe note bibliografiche. Per ogni edizione vengono specificati solo lautore e lanno di edizione e, qualora vi siano varie opere dello stesso autore uscite nel medesimo anno, esse sono distinte con diversa lettera alfabetica o con parola significativa del titolo. Esempio In nota a pi di pagina si trover
ECO, 1968b, p. 54. ECO, 1968a, p. 36-78. ECO, 1969, p. 33.

La bibliografia finale si presenter cos


ECO, 1968a ECO, 1968b ECO, 1968c ECO, 1969 ECO Umberto, La definizione dellarte, Milano, Mursia, 1968. ECO Umberto, Lignes dune recherche smiologique sur le message tlvisuel, in Recherches sur les systmes significants, The Hague, Mouton, 1968. ECO Umberto, La struttura assente, Milano, Bompiani, 1968. ECO Umberto, Le strutture narrative in Fleming, in Lanalisi del racconto, Milano, Bompiani, 1969.

Nota
Per la compilazione di questo breve prospetto ci si serviti soprattutto di PENSATO Rino, Corso di bibliografia: guida alla compilazione e alluso dei repertori bibliografici, 4. ed., appendici a cura di Franco Pasti, Milano, Editrice Bibliografica, 1998. PETRUCCI Armando, La descrizione del manoscritto: storia, problemi, modelli, 2. ed. corretta e aggiornata, Roma, Carocci, 2001. Quando non frutto di fantasia, gli esempi di citazione sono stati tratti, oltre che dagli Inventari dei manoscritti delle biblioteche dItalia, dalle opere di Pensato (specialmente dalle appendici di Pasti) e Petrucci, per lo pi da CIPRIANI Renata, Codici miniati dellAmbrosiana: contributo a un catalogo, Milano, Neri Pozza, 1968. DI CARLO Carla, Il libro in Benedetto XIV, Bologna, Ptron, 2000. TAVONI Maria Gioia, Il banco del libraio e lo scaffale del giurista: Carlo Trenti nella Bologna di fine Settecento, Bologna, Ptron, 1993. TAVONI Maria Gioia, Da un inedito di Albano Sorbelli: il Corpus chartarum e il commento ai Trionfi di Bernardo Ilicino, Bologna, AMSCampus, 2003, disponibile come pre-print in Almae Matris Studiorum Campus, < http://amscampus.cib.unibo.it/ >, ultima consultazione: 31.10.2003. TAVONI Maria Gioia, Libri e lettura da un secolo allaltro, Modena, Mucchi, 1987. TINTI Paolo, La libraria dei Gesuiti di Modena: il fondo antico dal Collegio di S.
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Bartolomeo al Liceo Muratori, premessa di Maria Gioia Tavoni, Bologna, Ptron, 2001.

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