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Xenofobia e Protezionismo
Gli anni Venti furono quindi un periodo di profondo rinnovamento culturale ed economico, tuttavia una
più attenta analisi obbliga a sfumare notevolmente dall'immagine convenzionale degli anni ruggenti, che
furono caratterizzati anche da un periodo di intolleranza, xenofobia e ostilità verso qualunque forma di
diversità. Il Ku Klux Klan (rilanciato nel 1915), infatti, possedeva circa 4 milioni di affiliati, i quali, oltre i
neri, disprezzavano anche i socialisti, i cattolici e gli ebrei. Tra gli episodi più scandalosi di questo clima,
ricordiamo la condanna a morte dei due anarchici italiani, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, accusati di
aver ucciso due persone durante una rapina. Nonostante le prove che li scagionavano, furono ugualmente
condannati alla sedia elettrica, il 23 agosto 1927, nel penitenziario del Massachussetts. Nel 1977 l'America
li riabilitò.
In questo ambito di sentimenti di intolleranza nei confronti dello straniero, né risentì anche la legge (il
Volstead Act del 1920) che aprì negli USA la stagione del proibizionismo, ossia il divieto di vendere
alcolici con una percentuale di alcool superiore allo 0,5%. Questo provvedimento si rivelò assolutamente
controproducente, infatti l’alcolismo non fu affatto sconfitto, mentre aumentò la criminalità organizzata,
che gestì il contrabbando e la produzione clandestina di alcolici. Tra i gangster più celebri ricordiamo
l’immigrato italiano Al Capone.