Dal 1621 in poi moltissimi europei lasceranno l'Europa per andare nel nuovo mondo.
La fuga di questi europei avvenne per motivi religiosi.
Nel corso del 1600 e 1700 i territori nei quali si stanziarono i coloni formeranno le
13 colonie.
L'ovest è abitato dai pellerossa che si scontrarono con i coloni.
Le 13 colonie diventeranno territorio inglese, le colonie accetteranno volentieri di far
parte dell'Inghilterra. Bisogna poi fare una distinzione tra le colonie del nord e quelle
del sud.
Le colonie del nord scelsero la strada dell'industria pesante e metallurgica, le colonie
del sud invece investirono nell'agricoltura.
Le colonie non potevano esportare liberamente e non potevano fare concorrenza
all'inghilterra. Le colonie non potevano importare nulla da nessun altro paese e non
potevano intraprendere attività commerciali che facessero concorrenza all'inghilterra.
Potevano esportare soltanto su navi battenti bandiera inglese.
Questo meccanismo si interrompe con l'avvento della guerra dei sette anni dove
alcuni scontri minori (rispetto all'europa) avvennero anche in america.
I francesi mandarono truppe in america per sconfiggere gli inglesi. I coloni
combatteranno per difendere i possedimenti inglesi.
Una volta vinta la guerra le 13 colonie mandano un messaggio all'inghilterra dicendo
che anche se la guerra iniziata da loro era in europa, i coloni hanno comunque
combattuto i francesi, e avuto le loro perdite. Alla luce di ciò le 13 colonie chiesero
una maggiore libertà economica. L'inghilterra dice di no perché sapeva che più
libertà economica corrisponde a una maggiore libertà politica. L'inghilterra non si
limita a dir di no ma limita ancora di più la libertà, obbligando le colonie ad obbedire
a leggi ancora più strette.
Nel 1765 viene approvata la legge dello stamp act, che prevedeva che su ogni
prodotto fatto nelle 13 colonie, bisognava applicare una sorta di bollo che dovevano
pagare le 13 colonie che serviva ad indicare la provenienza. L'inghilterra decide di
fare ciò perché da anni le colonie inglesi da anni avevano iniziato a contrabbandare.
Questa iniziativa inglese inasprisce i rapporti tra le colonie e la corona. La vera
rottura avviene nel 1773 quando l'inghilterra approva la tea act, in cui dice che il
monopolio del tè deve passare alla compagnia delle indie occidentali. Questa legge
obbligava le 13 colonie a non commerciare più con l'Oriente. Questa legge fu la
scintilla che fece esplodere la guerra. In risposta a questa legge, una notte del 1773
un gruppo di uomini affiliati a un gruppo politico chiamato: i figli della libertà,
arrivano nel porto di Boston, e per protesta gettano a mare tutto il carico di thè delle
navi. La corona decide, come azione repressiva, di inviare l'esercito e invia una sorta
di governatore che assume il controllo delle 13 colonie. Nel 1774 tutti i rappresentanti
delle 13 colonie (tranne la Georgia) si incontrano nella città di Filadelfia e aprono il
primo congresso continentale delle 13 colonie. Questi rappresentanti politici scrivono
un documento da inviare a re giorgio III, in cui chiedono di riottenere l'autonomia
amministrativa che avevano perso, il ritiro dell'esercito inglese, e il ripristino delle
leggi commerciali antecedenti alla legge sul the.
Re Giorgio III, non accetterà il documento, motivo per il quale nel 1775 avvengono
due scontri armati tra l'esercito inglese e un esercito che le 13 colonie avevano messo
insieme.. Questi due scontri fanno si che re Giorgio III dichiari le 13 colonie sono
ribelli. Dire ciò vuol dire che adesso sono un territorio che dovrà essere assoggettato
militarmente. E dunque ora il governatore è autorizzato a reprimere col fuoco i ribelli.
In tutta risposta il congresso si riunisce (sempre nel 1775) e stabilisce che da questo
momento in poi bisogna formare un esercito regolare, per cui tutte le colonie
dovranno fornire armi e uomini per affrontare l'esercito inglese. La guida di questo
esercito sarà affidata a un uomo chiamato George Washington. Il 4 luglio del 1776 le
colonie firmeranno la dichiarazione d’Indipendenza.
RIVOLUZIONE FRANCESE
In storia ci siamo lasciati nel 1795 dove in Francia governò il Direttorio che
promuoverà una nuova costituzione che è un sunto delle migliori conquiste ottenute
dalla rivoluzione e alcune idee conservazioniste.
Il più grande merito della rivoluzione fu quello di sdoganare l'ideologia che chi nasce
reale debba governare. La rivoluzione ruppe per sempre questo sistema ispirandosi
alle teorie di John Locke.
Il Direttorio dunque fa uscire la costituzione con grandi libertà come quella di
pensiero, espressione, stampa... allo stesso tempo mette dei principi più
conservazionisti mettendo così un freno alle libertà. Fecero così perché capirono che
per governare la Francia da un lato deve mantenere vive le conquiste fatte, dall'altro
però deve mettere un freno al popolo francese che potrebbe rivoltarsi di nuovo.
Il direttorio capì che per mantenere saldo il potere doveva avere un esercito fedele e
alleato al direttorio. In questo momento storico l'esercito era governato da Napoleone
Bonaparte che era un giacobino, quando Robespierre fu ucciso cadde in disgrazia ma
piano piano riacquisì la stima e fiducia da parte del direttorio. Riuscì a farlo perché
nel marzo del 1796 Napoleone diede il via alla prima campagna d'italia.
L'idea di Napoleone è entrare in italia e da qui attaccare gli austriaci che stanno in
lombardia e veneto. Sconfiggerà gli austriaci che saranno costretti a firmare la pace
di Campoformio nel 1797. I francesi si espandono in italia mentre agli austriaci resta
solo il Veneto.
Napoleone era uno stratega formidabile tant'è che porterà la Francia ad essere la più
grande nazione in Europa. Il fatto che alcuni territori italiani passino alla Francia dà
vita a ciò che in italia si chiama spogliazione per cui napoleone diede ordine ai
soldati di prendere i dipinti e le opere italiane e portarle in Francia.
Una parte di italia era contenta dell'arrivo di napoleone perché pensava che si
sarebbero uniti alla francia e sarebbero diventati una democrazia. Ma un'altra grande
parte non era d'accordo, ovvero la parte più contadina, legata alla terra e alla chiesa.
In questo momento a capo della chiesa c'era Papa Pio VI che verrà arrestato e morirà
in carcere.