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La Rivoluzione americana

La Rivoluzione Americana
Le colonie inglesi nel Nord America
A partire dal seicento sulla sponda atlantica del Nord America sorgono 13 colonie inglesi, che
nel Settecento raggiungono i 2 milioni di abitanti.

Questi possedimenti coloniali sono molto


diversi per struttura sociale ed economica:
» nelle colonie del Nord e del Centro
sono presenti una solida classe
borghese e un’economia di tipo
commerciale;
» al Sud, invece, predominano
i latifondi e le piantagioni coltivate
da schiavi di colore.

La Rivoluzione Americana
Un società aperta e democratica
La società delle 13 colonie è più
democratica di quella europea:
manca infatti una nobiltà ereditaria
e questo consente una maggiore mobilità
sociale.

In America, inoltre, chi ha capacità


imprenditoriali può arricchirsi e raggiungere i
gradini più alti della società.

Infine, nelle colonie amministrate


da governatori di nomina regia, sono attive
assemblee consultive elette
da tutti gli abitanti maschi.

La Rivoluzione Americana
Un clima intellettuale vivace
Nelle colonie inglesi al dinamismo sociale ed
economico si affianca un’estrema vivacità

culturale..

Nel corso del Settecento:


» nascono le università di Harvard,
Princeton e Yale;
» si forma una classe intellettuale aperta
alle suggestioni dell’Illuminismo e alle
idee di libertà e rispetto dei diritti umani.

Simbolo di questa classe intellettuale è lo


scrittore e inventore Benjamin Franklin.

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I rapporti con la madrepatria
Il sistema economico che lega le colonie alla madrepatria è però disuguale.

Le colonie, infatti, sono obbligate a commerciare solo con l’Inghilterra ai prezzi imposti dalla
madrepatria.

Sono costrette, inoltre, a pagare pesanti


tributi imposti dal governo
di Londra:
» per risanare il bilancio statale (minato
dalle spese di guerra);
» per mantenere un esercito di 10.000
uomini in territorio americano.

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No taxation without representation
Nel 1764 l’introduzione dello Stamp Act
(legge sul bollo) scatena una decisa
reazione dei coloni, che si riuniscono in un
Congresso a New York nel 1765 e
contestano la legittimità della tassa.

I coloni si appellano al principio che non ci


possono essere tasse senza
rappresentanza parlamentare
(no taxation without representation).

Le colonie, dunque non manifestano intenti


separatisti, ma rivendicano la possibilità di
far valere i propri interessi in Parlamento.

La Rivoluzione Americana
L’inizio della ribellione
Scoppiano così i primi scontri di piazza:
il 5 maggio 1770, a Boston, alcuni soldati
inglesi sparano su un gruppo di manifestanti,
uccidendone cinque.

Nel dicembre del 1773, sempre a Boston, un


carico di tè inglese viene buttato in mare per
protesta da alcuni “figli della libertà” travestiti da
pellerossa.

L’atto dimostrativo viene battezzato


ironicamente Boston Tea Party: è l’inizio della
ribellione.

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La Dichiarazione d’indipendenza
Sebbene contro l’Inghilterra sia ormai guerra
aperta, pochi coloni pensano
all’indipendenza dalla madrepatria, ma molti
intellettuali, forgiati alle idee illuministiche,
spingono verso questo esito.

Il 4 luglio 1776, a Philadelphia i


rappresentanti del Congresso continentale
approvano la Dichiarazione d’indipendenza
e la costituzione delle colonie in Stati Uniti
d’America: il documento sostiene
l’uguaglianza di tutti gli uomini e l’inviolabilità
dei loro diritti naturali.

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Inizia la guerra
Fra il 1775 e il 1783 i coloni combattono
per l’indipendenza:
la guida del loro esercito viene affidata a
George Washington.

L’esercito inglese è più preparato e


numericamente superiore rispetto a quello
americano. I coloni, però, hanno
l’appoggio militare ed economico di
Francia e Spagna, che:
» rappresentano l’assolutismo più retrivo;
» colgono questa occasione per indebolire
l’Inghilterra.

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Le vittorie di Saratoga e Yorktown
Nel 1777, con la vittoria riportata a
Saratoga, i ribelli si convincono che
l’esercito inglese è vulnerabile e che la
vittoria è possibile.

La situazione evolve poi a favore degli


americani, anche grazie all’entrata in
guerra al loro fianco dell’Olanda.

Il 19 ottobre 1781, a Yorktown in Virginia, i


coloni ottengono una vittoria decisiva: le
sorti del conflitto sono ormai segnate.

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Il trattato di pace di Versailles
Il 3 settembre 1783, a Versailles, Spagna,
Olanda, Francia, Inghilterra e Stati Uniti
d’America firmano un trattato con il quale:
» gli Stati Uniti d’America vedono
riconosciuta la loro indipendenza;
» la Spagna ottiene dall’Inghilterra la

Florida e Minorca;
» alla Francia vengono assegnate basi
nel Senegal e nelle Antille;
» il Canada resta colonia inglese.

Inglesi e americani avviano da questo momento pacifici rapporti commerciali nell’interesse


comune.

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La Costituzione e Washington presidente
Nel maggio del 1787, a Philadelphia
viene adottata una Costituzione
federale.

Nasce quindi un governo federale


superiore ai singoli Stati, che
mantengono comunque ampie
autonomie in molti campi.

Nel febbraio del 1789 si svolgono le


prime elezioni e George Washington
viene eletto primo presidente degli Stati
Uniti d’America.

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