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MARIA MONTESSORI

Nacque il 1760 a Chiaravalle, ma per motivi di lavoro del padre si trasferì a Roma, intraprendendo
gli studi universitari di medicina, affrontando il padre che avrebbe voluto per la figlia una carriera
di maestra elementare.
Si laureò in medicina dimostrandosi determinata nonostante l'opposizione del padre e del rettore.
Avrà l'occasione di occuparsi di bambini con disturbi psichici che vivevano in manicomio, al quale
cerca di insegnare a leggere e scrivere. Scoprirà che l'esperienza fa capire che il metodo che aveva
adottato, poteva funzionare anche per i bambini normodotati.
Istituisce la sua prima scuola nel quartiere popolare San Lorenzo, con il nome di "Casa dei
bambini" . Aprì questa scuola poiché aveva notato che i bambini erano affidati a sé stessi, poiché i
genitori lavoravano, dando la possibilità ai bambini di avere un'istruzione.
Un luogo dove i bambini si dovevano sentire a casa, seguendo i principi dell'attivismo:
Il bambino doveva essere protagonista del loro apprendimento.
Essere libero ed autonomo.
Quindi per la Montessori, bisognava anche rivoluzionare le aule piccole, con l'aggiunta di lavagne e
armadietti, a portata di bambini, leggeri e piccoli, per spostarli in base alle attività. Come le sorelle
Agazzi anche la Montessori insegnava ai bambini l'ordine. Il ruolo dell'insegnante era marginale,
poiché serviva solo a far capire agli alunni dove stavano sbagliando.
Aveva uno spazio all'aperto dove tutti i bambini avevano il contatto con l'aria aperta e si
incontravano tutti quanti, aumentando la socializzazione tra i bambini siccome la scuola era divisa
in varie piccole classi.
La scuola riscosse molto successo, quindi il metodo Montessori iniziò ad espandersi, nacquero
scuole in tutta Italia e lei prepara forma i futuri maestri. Nei primi anni del suo operato, fu
supportata dal governo fascista di Mussolini, poiché egli poteva dare lustro al suo operato e anche
perché l'istruzione poteva essere motivo di propaganda.
Mussolini però impose la chiusura delle scuole Montessoriane, perché la Montessori era piuttosto
libera per la realizzazione del suo progetto.
Quindi lei partì in America, dove lei riscosse grande successo con il suo metodo.
Farà ritorno soltanto dopo la caduta del fascismo fino agli ultimi anni di vita.
Morì nel 1952 all'età di 82 anni.
Scrisse anche molte opere dalla quale poter ricostruire il suo metodo pedagogico.
Lei si dedicò alle opere di Itard e Seguin, entrambi si erano occupati di bambini speciali.
L'esperienza li fece capire che i bambini speciali e normodotati hanno una "mente assorbente",
capace di fare propri gli stimoli dall'esterno, il compito degli insegnanti sarà quello di servire degli
stimoli in maniera ordinata e graduale, fornendo dei materiali che serviranno a favorire la crescita
sensoriale (5 sensi) e quindi cognitiva, dalla quale impareranno.
In questa maniera si riduce anche l'intervento degli insegnanti che dovrà solo preparare la strada,
fornendo ai bambini un luogo di crescita, anche facendo esperienza.
La maestra viene chiamata dalla Montessori "direttrice" poiché i bambini sappiano che la figura di
essa è presente nel caso abbiano bisogno di aiuto.
I bambini dovevano apprendere in silenzio e se non si rispettava questa regola, si veniva isolati per
guardare i bambini mentre lavoravano.
L'acquisizione delle 4 materie fondamentali: quadriga trionfante
Aritmetica
Disegno
Lettura
Scrittura
I bambini piccoli sono molto ricettivi, assimilare tutto ciò che li si spiega.
Deve sviluppare, tutti i 5 sensi.
Una delle discipline che nella casa dei bambini era fondamentale, era "l'educazione alla pace", i
bambini già molto piccoli possono imparare già quanto sia importante la pace, con il rispetto delle
regole, rispetto reciproco, rispetto del pensiero.

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