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AFFINIT ELETTIVE

"Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo"

Paulo Freire e la pedagogia della libert


Paulo Freire stato uno dei pi grandi pedagoghi del nostro tempo, . Fu incaricato dal governo come responsabile del piano nazionale di alfabetizzazione, in quanto si era dimostrato in grado di alfabetizzare nellarco di un anno circa sei milioni di brasiliani. Negli anni in cui collabor attivamente allazione governativa, scrisse i suoi libri pi noti: "La pedagogia degli oppressi" e "L'educazione come pratica della libert", che affrontano il tema dell'alfabetizzazione partendo da unapprofondita esperienza e analisi- sociale. Accusato di essere un pericoloso nemico della patria e incarcerato nel 64, riusc a lasciare il Brasile, e per quattordici anni ne rimase lontano, in esilio. Tuttavia prosegu il suo lavoro, presso lUnesco ed altri importanti centri internazionali quale maestro e formatore, non abbandon mai la sua ricerca e il grande ideale che la muoveva. Quando pot ritornare in Brasile fu protagonista della grande stagione della riscossa culturale e sociale del paese, collaborando in maniera sostanziale al periodo della cosiddetta teologia della liberazione insieme al francescano Leonardo Boff. L'uomo, secondo Freire, sempre in grado, qualsiasi siano le sue condizioni ambientali, sociali e culturali, di fare una propria lettura della realt. Rendere anche i pi umili gli oppressi- capaci di saperlo, coscienti di esserne capaci, fu la sua grande scommessa, che egli port avanti in un processo di crescita e di liberazione della coscienza. Se le persone si dividono tra coloro che sanno e coloro che non sanno, ai primi che spetta il compito di comunicare agli altri il frutto del loro sapere, di trasmettere loro la sicurezza di cui fanno uso e le corrispondenti norme di comportamento, mentre ai secondi si richiede l'umilt di imparare, obbedire ed eseguire quanto viene loro detto. Ma questa visione ha in s uno schema opprimente, che lascia il mondo esattamente come lo trova. Freire elabor dunque una riflessione la cosiddetta "pedagogia degli oppressi"- secondo cui: 1- educare indissolubilmente legato ad imparare; 2- il maestro insegna e impara e l'alunno impara e insegna; 3- se entrambi sono capaci di meraviglia di fronte alla natura e alla storia, saranno in grado anche di trasformare il mondo e la storia. Questa, di trasformare il mondo, , secondo Freire, la vocazione propria delluomo, sopra ad ogni altra. Scelgo alcune delle sue molte e sempre profondamente umane riflessioni: "insegnare richiede disponibilit al dialogo ed esige che si voglia bene agli allievi, e ci significa dire, di fatto, che l'affettivit non mi spaventa, che non ho paura di esprimerla!". Se gli uomini trasformano il mondo dandogli un nome, attraverso la parola, il dialogo si impone come cammino per cui gli uomini acquistano significato in quanto uomini. Perci il dialogo un'esigenza esistenziale.

Il dialogo comincia nella ricerca del contenuto programmatico dell'educazione [...] Ne risulta che per una educazione concepita come pratica della libert il dialogo comincia non quando l'educatore/educando si trova con gli educandi/educatori in una situazione pedagogica, ma piuttosto quando quello si domanda su che cosa dialogher con questi.

Brasiliano, nato a Recife nel 1921, laureatosi in Diritto, si spos con Elza, maestra, la quale lo port a dedicarsi alleducazione abbandonando la carriera di avvocato. Fu cos che lavor presso il dipartimento di Educazione e Cultura di Pernanbuco, dove inizi le sue esperienze educative e il metodo di alfabetizzazione degli adulti. Data la sorprendente efficacia del suo approccio il Governo Federale decise di estendere lazione educativa in tutto il territorio brasiliano. Ma nel 1964 dopo il Golpe di Stato si interruppe la campagna di alfabetizzazione che Freire aveva organizzato ed egli fu incarcerato come sovversivo intenzionale. Alluscita dal carcere inizi per Freire un lungo esilio. In quegli anni il l suo metodo fu utilizzato nelle campagne di alfabetizzazione in Cile. Nel 1969 fu nominato esperto dellUnesco. Dopo 17 anni di esilio, mutata la situazione politica del paese, rientr in Brasile e fiss la sua residenza a Sao Paulo dove prosegu lo sviluppo della sua teoria pedagogica. Nel 1986 gli fu assegnato il premio Educazione dellUnesco. Mor il 3 maggio 1997 nel suo paese di nascita.

Non esiste dialogo, se non esiste un amore profondo per il mondo e per gli uomini. Non possibile dare un nome al mondo, in un gesto di creazione e ricreazione, se non l'amore a provocarlo. L'amore, che fondamento del dialogo, anch'esso dialogo. Pedagogia della speranza Gruppo Abele edizioni - 2008 Pedagogia dellautonomia Gruppo Abele edizioni - 2004 La pedagogia degli oppressi Gruppo Abele edizioni - 2002
Laura Branchini

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