C'erano tante teoria su come riunificare l'italia come ad esempio avere una monarchia, una
repubblica o chi diceva di rendere l'italia una repubblica federale.
Tutti sapevano che gli unici che potevano provare una cosa del genere erano i savoia che avevano approvato anni prima lo statuto albertino che resterà in vigore finché non verrà revocato con la forza da Benito Mussolini. Il regno di Sardegna aveva una camera e quindi un parlamento, un esercito. Per cui nella mentalità di tutti solo loro potevano riuscire nell'intento. Carlo Alberto Savoia però sa molto bene che la prima cosa da fare è cacciare gli austriaci che occupano due regioni. Il problema è che Carlo Alberto era poco coraggioso, infatti al tempo veniva chiamato re tentenna. Aspetta finché ha la fortuna che Venezia insorge perché storicamente venezia che aveva una storia secolare non ne vuole sapere di stare sotto il dovere degli austriaci. I primissimi a insorgere saranno gli operai dell'arsenale di venezia che scendono in strada e iniziano una guerriglia contro gli austriaci. Quando a Milano giunge voce della rivolta dei veneti, i milanesi insorgono nel famoso sciopero del fumo. Al tempo ci fu anche il maresciallo Radeschi. Quando Carlo Alberto viene a sapere di queste ribellioni capisce che è il momento giusto. Carlo Alberto così dichiara guerra agli austriaci. Siccome il suo esercito era minore chiede aiuto al duca di toscana, al papa e a Ferdinando II. Inizialmente accettano e mandano contingenti militari che vadano a rinfoltire le fila. Oltre questo in italia per la prima volta si creano gruppi di volontari armati che vanno a combattere per cacciare gli austriaci. In questi gruppi c'erano moltissime persone tra cui un certo Giuseppe Garibaldi che da poco era tornato dal sud america con una moglie e una figlia.