Maria Montessori è una figura di notevole spicco nell’ambito dell’istruzione dei
bambini. Mostrò fin da subito l’interesse nei confronti dei bambini con maggiore difficoltà, frequentando assiduamente i quartieri più poveri di Roma ed informandosi sempre su argomenti di igiene medica. Nel 1907 istituisce la prima “Casa dei Bambini” dove gli spazi hanno una valenza educativa. Tutti gli ambienti, sia quelli interni sia quelli esterni, i materiali e gli elementi che compongono l’ambiente sono a “misura di bambino”. I bambini sono responsabili del mantenimento dell’ordine degli spazi. Il bambino secondo la Montessori ha una “mente assorbente” che gli permette di apprendere in modo spontaneo e naturale; tuttavia ancora il bambino ha delle difficoltà nel gestire l’accesso degli stimoli che lo circondano. L’educazione deve fornire contesti di esperienza in cui il bambino possa riuscire a gestire questa sovrastimolazione. Per fare ciò la Montessori ha predisposto una serie di materiali che stimolano la crescita sensoriale e cognitiva del bambino in modo ordinato, graduale e progressivo. Tali oggetti variano per forma, colore, altezza, peso, etc. e consentono al bambino di autodirigersi verso una crescita autonoma, con un aiuto minimo dell’insegnante. Il ruolo della maestra direttrice è quello di dirigere il lavoro controllando che proceda seguendo l’ordine e le regole previste. Essa deve intervenire poco e limitarsi ad osservare per permettere al bambino di apprendere autonomamente. L’attenzione rivolta dalla Montessori alle tematiche sulla disabilità si riscontrano nella normativa vigente Legge 104/92. Essa tutela i soggetti diversamente abili, il cui scopo è rimuovere le cause invalidanti, promuovere l’autonomia, la socializzazione e l’integrazione. Il concetto di disabilità ha subito un’evoluzione nel tempo: fino a poco tempo fa, nella clinica tradizionale, il danno subito a conseguenza della malattia veniva considerato fisso, statico, non migliorabile. L’ovvia conseguenza è l’idea secondo la quale non si poteva intervenire in alcun modo a livello medico. Solo dopo con la specializzazione delle varie branche si inizia a parlare di riabilitazione, concetto che ad oggi appare quasi scontato, ma che all’epoca costituì un modo rivoluzionario di approcciarsi alla disabilità. A oggi abbiamo bisogno di andare oltre l’analitica descrizione di patologie e sintomi, bisogna pensare alle condizioni che permettono all’individuo di crescere e arricchirsi secondo le proprie potenzialità e interessi.
25 Attività Montessori per Bambini da 0 a 3 Anni: Attività Pratiche per Sviluppare l'Indipendenza a Casa e Crescere con Amore e Rispetto: Montessori a Casa, #1