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www.illibraio.it
ISBN 978-88-304-5627-3
L’autrice
Frontespizio
Pagina di copyright
Introduzione
Comunità
Il programma
Il programma giornaliero
Il pannello settimanale
Gli orari
Gli schermi
La lettura
Varianti ed estensioni
Il pericolo
La libertà e lo sbaglio
Il bambino
L’adulto
L’ambiente
Le attività
Ubbidienza: primo grado
Attività numero 1
Attività numero 2
Attività numero 3
Attività numero 4
Attività numero 5
Attività numero 6
Attività numero 7
Attività numero 8
Il bambino
L’adulto
L’ambiente
Le attività
Ubbidienza: secondo grado
Attività numero 1
Attività numero 2
Attività numero 3
Attività numero 4
Attività numero 5
Attività numero 6
Attività numero 7
Attività numero 8
Il bambino
L’adulto
L’ambiente
Le attività
Ubbidienza: terzo grado
Attività numero 1
Attività numero 2
Attività numero 3
Attività numero 4
Attività numero 5
Attività numero 6
Attività numero 7
Attività numero 8
Conclusioni
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Introduzione
Facciamo ordine
Ordine ambientale
Ordine temporale
I bambini non hanno la stessa concezione del tempo degli adulti. Per
esempio finché non imparano a leggere l’orologio devono affidarsi ad altri
“strumenti” per misurare lo scorrere della giornata, che concepiscono
quindi come una successione di attività e situazioni piuttosto che come un
susseguirsi di ore. Ecco perché la routine gioca un ruolo determinante, nella
vita dei piccoli: consente loro di orientarsi e al tempo stesso li rasserena.
Sapere esattamente a che punto del programma giornaliero o settimanale
ci troviamo può rappresentare un aiuto fondamentale, per i bambini come
per gli adulti, in quanto programmare il tempo semplifica l’avvicendarsi
degli eventi. Dopo aver stabilito un calendario fisso di attività a cui
attenersi, non sarà più necessaria la programmazione continua giorno per
giorno (o peggio ancora, ora per ora) e anche il faticoso spazio
dell’improvvisazione si ridurrà, con il risultato di una generale attenuazione
dello stress e dell’angoscia di piccoli e grandi, oltre a un netto risparmio di
energie.
Ordine emotivo
Ordine normativo
Ordine sonoro
Nella vita di tutti i giorni i bambini si svegliano, vanno a scuola per un certo
numero di ore, trascorrono del tempo dai nonni, partecipano ad attività
extra-scolastiche, accompagnano i genitori a fare la spesa. La loro
settimana, solitamente, è scandita da appuntamenti definiti e ricorrenti.
Abbiamo visto come tale scansione, quando è adeguata, ponderata e
ripetuta, rassicuri il bambino aiutandolo a orientarsi nel tempo e nello
spazio con naturalezza e senza difficoltà. È esperienza comune di tutti i
genitori che, quando le routine collaudate vengono scombussolate per
esigenze familiari o ragioni non controllabili, i bambini ne soffrono e
possono manifestare disagio e malessere.
In seguito all’emanazione dei recenti decreti ministeriali per il contrasto
del coronavirus, le famiglie hanno visto modificarsi in modo improvviso e
repentino orari, spazi, routine. Le giornate si sono trasformate: niente più
scuola, niente lavoro oppure (nel migliore dei casi) smart working, magari
in case piccole, con spazi ristretti.
Questo libro nasce proprio dal desiderio, nel tempo sconcertante della crisi,
di offrire a genitori e figli degli spunti utili e facili da seguire per
trasformare lo sconcerto in armonia e aiutare i bambini a vivere
serenamente e, per quanto possibile, costruttivamente quella che è e resterà
un’esperienza altamente formativa nelle loro e nelle nostre vite.
Nei prossimi capitoli cercherò di guidare i genitori nel delicato compito
di ricostruire l’ordine domestico per i propri bambini, a partire dalla
riorganizzazione degli spazi e delle routine quotidiane, per arrivare alla
proposta di trenta attività di ispirazione montessoriana da fare insieme,
suddivise per fasce d’età e ambienti della casa.
Primo capitolo
Privacy
“Voglio stare un po’ da solo! Chiudi la porta! Per dieci minuti non
voglio sentire nessuno!”
Carlo, 7 anni
Spazio per sé. È più semplice, per mamma o papà, o per un figlio
adolescente, articolare questa elementare richiesta di intimità e portarla a
realizzazione. Per un bambino, invece, potrebbe essere più complesso. Ma
il bisogno di privacy, silenzio e isolamento è un desiderio comune a grandi
e piccini.
Intorno ai sei o sette anni i bambini iniziano a comprendere tale bisogno
e a cercare soluzioni per soddisfarlo (per esempio, esternandolo, come fa
Carlo nella frase riportata in apertura del paragrafo). Quanto ai bambini più
piccoli, di quattro o cinque anni, potrebbe servire l’aiuto di mamma e papà
per decifrare quel bisogno, e mettere in pratica strategie utili a realizzarlo.
Soprattutto in presenza di fratelli di età differenti può accadere che in alcuni
momenti della giornata si percepisca il naturale desiderio di distanziarsi e
differenziare le attività e quando lo spazio (magari ristretto, come in
appartamento!) non facilita gli spostamenti, occorre compiere una scelta.
Comunità
Il programma
8.30-9.00 Colazione
9.00-10.00 Compiti
13.00-14.00 Pranzo
... E così via
Naturalmente ciascuna famiglia riempirà gli spazi della tabella con attività
originali, stabilite dal gruppo ma con la guida dei genitori, che sanno cosa
va fatto durante la giornata.
Nella costruzione del programma non vanno esclusi i bambini più piccoli
che sono, in realtà, i principali beneficiari di tale azione educativa. Proprio
per questo potrebbe essere necessario costruire un programma facilmente
leggibile da tutti, anche da chi ancora non sa leggere. Come? Ad esempio
ricorrendo all’infografica per esplicitare i diversi momenti: l’immagine di
una tazza rappresenterà la colazione, una palla il tempo del gioco,
l’immagine di un pc il tempo del lavoro e così via.
Un suggerimento utile
I più piccoli non solo non sanno leggere l’ora, ma hanno anche una
scarsa competenza di orientamento temporale. Il problema si può
risolvere ricorrendo all’immagine di un piccolo orologio. Disegnatelo
accanto a ciascuna attività, con le lancette ben visibili e collocate nella
posizione esatta. Quindi posizionate il cartellone con il programma al
fianco di un vero orologio, naturalmente ad altezza bambini. In questo
modo anche i piccoli potranno orientarsi il più possibile in autonomia
nella lettura dei tempi della giornata, e inizieranno anche a
familiarizzare con l’interpretazione dell’orologio.
Il pannello settimanale
Senza la scuola, le attività extra-scolastiche, la cena dai nonni e il weekend
potrebbe nascere l’urgenza di aiutare i bambini nell’orientamento temporale
del passaggio dei giorni. In questo caso potrebbe essere opportuno costruire
un piano settimanale, facilmente leggibile anche dai bambini più piccoli,
perché non perdano di vista in quale giorno della settimana ci troviamo.
Nel pannello che andremo a costruire dovranno essere indicate tutte le
attività speciali che orienteranno il bambino nello scorrere della settimana.
Ad esempio: la spesa (anche se in questo periodo non li vedrà coinvolti
direttamente, ma alla quale potranno partecipare contribuendo alla stesura
della lista dei prodotti da acquistare, o nel riordino degli alimenti quando il
genitore incaricato rientra a casa), il bagno, la pizza settimanale, la serata
cinema, le letture notturne a lume di candela, l’attività di giardinaggio, la
pittura con le dita e chissà cos’altro: scatenate la fantasia!
Le buone abitudini
Il movimento
Il suggerimento utile
Una serie di attività educative – che allo stesso tempo tornano
utilissime per far fare movimento ai piccoli – riguardano le grandi
pulizie domestiche, ovvero la pulizia e la cura di tavoli, finestre, sedie,
pavimenti. Lavare, insaponare, sciacquare, asciugare grandi superfici
può rivelarsi un ottimo impiego per i muscoli, l’apprendimento, la
cura dell’ambiente, la concentrazione, e naturalmente il divertimento è
assicurato! Predisponete quindi tutto l’occorrente e mostrate con cura i
passaggi ai vostri piccoli aiutanti.
Il suggerimento utile
Un’attività da fare con i bambini potrebbe essere quella di strutturare
un menu per ciascun giorno della settimana. L’importante è che sia
vario ed equilibrato. Sarà un valido riferimento per la preparazione dei
pasti e aiuterà i grandi nel razionalizzare gli acquisti e risparmiare
tempo.
Gli orari
Per dare ai bambini un ritmo della giornata ben scandito, con turni di veglia
e riposo ordinati e adeguati, è opportuno stabilire degli orari e mantenerli
stabili il più possibile. Non stravolgiamo troppo le loro abitudini: cerchiamo
di conservare orari simili a quelli precedenti l’inizio della quarantena.
La sveglia è uno strumento che può essere introdotto nella routine dei
bambini già molto presto. La sveglia che suona all’ora del risveglio detterà
l’inizio della giornata senza che ci debba essere l’intermediazione e la
dipendenza dai genitori. Programmare la sveglia e leggere l’orologio sono
competenze che favoriscono e educano all’indipendenza.
Fissare un orario stabile per i pasti, i compiti, il gioco e l’igiene
personale garantirà ai bambini di orientarsi nello scorrere del tempo senza
farli sentire dispersi o in balìa degli eventi. È importante che anche il
momento dell’addormentamento rimanga stabile e non casuale, in modo da
assicurare ai bambini le giuste ore di riposo.
Gli schermi
Oggi più che mai una buona scelta del come e del quando fare uso di
dispositivi elettronici è non solo una decisione sana, ma utile per
l’armonia di tutta la famiglia.
La lettura
Le attività
Il tempo della noia, della ricerca, della scelta, è un tempo che ai bambini va
concesso per svariati motivi: imparare ad ascoltarsi, trovare soluzioni in
modo autonomo, sviluppare la fantasia e la creatività, ridurre la dipendenza
dal mondo degli adulti per l’organizzazione delle proprie attività e del
proprio tempo.
Maria Montessori chiedeva all’adulto di avere “pazienza che il bambino
si manifesti”: se lo facciamo, quello stesso bambino potrebbe sorprenderci!
Secondo la Montessori, l’adulto deve consentire qualsiasi attività il
bambino svolga in autonomia quando questa si mostra costruttiva, ovvero
quando il bambino impiega energie per imparare qualcosa: affinare il
movimento delle mani, coordinare i movimenti del corpo, sviluppare il
linguaggio, affinare i sensi, rielaborare vissuti e relazioni, sviluppare
l’astrazione o la logica.
L’azione da parte dell’adulto di indirizzare altrove l’agire del bambino
dovrebbe manifestarsi solo quando si percepisce uno spreco di energie, o un
investimento di tali risorse in azioni che non possano giovargli in alcun
modo.
Quando i nostri bambini sanno come impiegare il loro tempo in
autonomia, quindi, le nostre proposte possono attendere. Se invece i
bambini si mostrano annoiati e vagano per casa in cerca di un’idea,
potrebbe essere il momento opportuno per dar loro un suggerimento. In
questo caso, recuperato il materiale occorrente, lo si può organizzare in uno
spazio adeguato e invitare il bambino al lavoro.
Le domande o curiosità che nascono spontaneamente dai nostri figli
potranno essere di stimolo per noi genitori per proporre un’attività
interessante.
Il suggerimento utile
Quando un bambino sta giocando o lavorando su un’attività e lo
vedete concentrato, non disturbatelo, non richiamate continuamente la
sua attenzione. In questo periodo si pongono le basi per la
concentrazione profonda e i bambini ne sono capacissimi fin da molto
piccoli.
La presentazione dell’attività e il riordino conclusivo
Varianti ed estensioni
Il pericolo
La libertà e lo sbaglio
È importante ricordare che non solo il bambino reagisce agli stimoli che
riceve dall’esterno, ma agisce: libero di muoversi nell’ambiente, effettua
delle scelte sin da prima ancora di compiere l’anno. La sua curiosità e il suo
desiderio di esplorare lo guidano nella scelta di oggetti da toccare, spazi da
visitare, azioni da imitare. Il loro intento è quasi sempre positivo: lava il
pavimento per fare come mamma e papà, svuota il dentifricio per lavarsi i
denti o sale sulla sedia per dissetarsi, prende in braccio la sorellina piccola
per aiutare i genitori, allaga il corridoio per curare le piante di casa. Non è
l’intento, ovvero l’idea, a essere sbagliato, ma le modalità impiegate, il
luogo scelto o il momento inopportuno individuato.
Quando si verificano questi episodi, è importante riconoscere ai bambini
la loro buona intenzione e aiutarli nell’individuare modalità corrette per
portare a termine il loro progetto in sicurezza, nel rispetto dell’ambiente e
degli altri: “Se vuoi consolare la tua sorellina, siediti e prova a coccolarla,
oppure portale un oggetto con cui giocare. Prenderla in braccio non è
possibile, è troppo pericoloso, ormai è pesante! Grazie, però, per aver
provato a consolarla, è stato un pensiero molto gentile da parte tua”.
Durante la “correzione” di un gesto o di una scelta è importante non
giudicare il bambino ma il suo operato, tale osservazione non minerà la sua
autostima o la sua persona, ma sarà un giudizio rivolto solo al suo
comportamento. Così “sei stato maldestro” può lasciare il posto a “il tuo
gesto era impreciso, per questo non sei riuscito”, “sei un pasticcione”
diventa “hai combinato un pasticcio!”, e “sei disordinato” si traduce in “hai
lasciato il materiale in disordine”.
Il poco esercizio e la scarsa esperienza dei bambini sono le cause dei
disastri che possono combinare! Perciò quando i genitori intervengono in
una situazione di “pasticcio”, dovrebbero sempre porsi dalla parte dei
bambini offrendo soluzioni tecniche e pratiche costruttive, per aiutarli a fare
meglio la prossima volta: “Riempi meno l’annaffiatoio, così sarà più
semplice trasportarlo e non allegherai più il corridoio”.
Le schede
Il bambino
L’adulto
L’ambiente
Le attività
Allestimento
all’interno del vassoio poniamo, una a fianco all’altra, le due ciotole;
vicino alle ciotole andrà la spugna;
all’interno di una ciotola poniamo un certo quantitativo d’acqua
colorata.
Come si presenta
• immergiamo la spugna della ciotola piena;
• spostiamo la spugna sopra alla ciotola vuota;
• strizziamo la spugna;
• spostiamo la spugna sulla ciotola piena;
• ripetiamo sino a completare il travaso.
Attività numero 2
Cura della pianta
Allestimento
all’interno della scatola o del cestino poniamo il materiale occorrente e
sistemiamo tale contenitore in un posto preciso o direttamente vicino alla
pianta da curare.
Come si presenta
• vaporizziamo un po’ d’acqua su una foglia;
• passiamo sulla superficie della foglia il batuffolo di cotone per renderla
lucida;
• in caso di foglie o rametti secchi, individuiamoli e recidiamoli con la
piccola forbice;
• poniamo gli scarti nella ciotola del secco.
Attività numero 3
Asciugare l’insalata
Cosa ci serve: una testa di insalata, una ciotola, una centrifuga, una
tovaglietta.
Allestimento
nella ciotola poniamo una testa di insalata accuratamente lavata;
di fianco alla ciotola sistemiamo la centrifuga.
Come si presenta
• stacchiamo alcune foglie di insalata (precedentemente nominata e
presentata al bambino descrivendone nome e caratteristiche);
• disponiamo le foglie all’interno della centrifuga;
• chiudiamo il coperchio;
• ruotiamo con precisione e forza la manopola per avviare l’asciugatura.
Attività numero 4
Setacciare
Allestimento
in una ciotola poniamo farina e lenticchie mescolate;
le altre due ciotole sono vuote;
di fianco alle ciotole poniamo il cucchiaino e il colino.
Come si presenta
• appoggiamo il colino sopra a una ciotola vuota;
• travasiamo un cucchiaio di farina e lenticchie dentro il colino;
• con il cucchiaino giriamo il contenuto del colino sino al completo
passaggio della farina;
• travasiamo le lenticchie rimaste nel colino nella ciotola vuota;
• ripetiamo l’operazione sino allo svuotamento della ciotola contenente
farina e lenticchie mescolate.
Note
Per complicare l’attività sarà sufficiente escludere l’uso del cucchiaino e
proporre al bambino l’azione di setacciare tramite lo scuotimento lento e
controllato del colino.
Attività numero 5
Cerca la forma
Allestimento
disposto a terra il tappeto posizioniamo una forma geometrica in alto a
sinistra;
al termine della prima sezione di ricerca si procederà con le altre forme
geometriche, una alla volta.
Come si presenta
• posizionata la forma geometrica invitiamo il bambino alla ricerca
nell’ambiente di dieci oggetti che abbiamo quella forma;
• ogni oggetto recuperato verrà posto sul tappeto;
• recuperati tutti e dieci gli oggetti, nominiamoli uno alla volta;
• controlliamo la forma sovrapponendo la forma geometrica di controllo su
ogni oggetto recuperato.
Note
Per complicare l’attività sarà sufficiente introdurre nuove forme
geometriche da cercare, utilizzare i solidi al posto delle figure piane, ridurre
il campo di ricerca o fornire un tempo massimo per la ricerca degli oggetti
con l’aiuto, ad esempio, di un timer.
Per facilitare l’attività è possibile incentrare la caccia all’oggetto usando
come discriminante la tinta anziché la forma geometrica.
Attività numero 6
Pescare le pietre
Cosa ci serve: due secchi o bacinelle di cui uno più grande dell’altro, pietre
di varie dimensioni, una schiumarola, tappetino.
Allestimento
su un tappetino poniamo i due secchi, uno contenente acqua e sassi e
l’altro vuoto;
posizioniamo di fianco ai secchi una schiumarola facilmente
manipolabile dalla mano del bambino.
Come si presenta
• con la schiumarola peschiamo una pietra alla volta;
• disponiamo la pietra pescata all’interno del secchio vuoto;
• procediamo sino al completamento della pesca;
• posizioniamo nuovamente le pietre all’interno del secchio con l’acqua per
ricominciare la pesca.
Note
Per complicare l’attività è possibile scegliere pietre dal diametro più
piccolo, aumentare il numero di pietre da pescare, oppure utilizzare oggetti
magnetici e una canna da pesca per attirare i materiali da pescare.
Per facilitare l’attività si può concedere ai bambini di pescare con le
mani le pietre dal secchio.
Attività numero 7
Dipingere con l’acqua
Allestimento
poniamo un piccolo quantitativo d’acqua all’interno del vasetto;
poniamo all’interno del vasetto un pennello.
Come si presenta
• immergiamo nell’acqua il pennello;
• tracciamo con l’acqua una linea su una superficie come le piastrelle, la
pietra, il muro o una scatola di cartone.
Note
È importante non giudicare mai l’operato del bambino quando si esprime
graficamente. Sarà il bambino stesso a raccontare e condividere ciò che ha
tracciato quando ne avrà il desiderio. Anche il tal caso il nostro ascolto
dovrà essere privo di giudizio o di richiesta di spiegazione.
Attività numero 8
Le nomenclature
Allestimento
su un tappeto poniamo il cestino o la sacchetta contenente gli oggetti e le
tessere custodite all’interno di una busta o scatolina.
Come si presenta
• disponiamo una accanto all’altra le immagini nominandole durante il
posizionamento, usando solo il nome dell’oggetto rappresentato senza
l’uso dell’articolo (ad esempio “pera”, “mela” eccetera);
• peschiamo dalla sacchetta o dal cestino un oggetto e lo nominiamo;
• posizioniamo l’oggetto sopra all’immagine corrispondente;
• una volta posizionati tutti gli oggetti, riordiniamoli chiedendo al bambino:
“Mi dai pera?”, “Mi dai mela?”;
• procediamo allo stesso modo con il riordino delle immagini.
Note
In caso di errore non correggiamo il bambino ma permettiamogli di
procedere; magari si autocorreggerà. Nel caso non lo facesse, al termine
dell’attività isoleremo gli oggetti non riconosciuti e li nomineremo un paio
di volte per rinforzare il nome dell’oggetto.
2.
Il bambino
L’adulto
La mano del bambino risponde sempre meglio ai comandi che riceve dalla
mente e può perfezionarsi attraverso l’esercizio: cucire, cucinare, dipingere,
ricostruire immagini. Così i sensi si affinano: una semplice percezione
sensoriale acquisisce un nome specifico e offre importanti informazioni
circa il funzionamento del sorprendente corpo dell’essere umano. Le attività
proposte aiutano il bambino a fare ordine nella sua mente. L’ambiente di
conseguenza può essere maggiormente organizzato: ogni attività può
estendersi per collegare informazioni riguardanti altre sfere del sapere.
Le attività
Allestimento
all’interno del vassoio poniamo una scatolina contenente tutti i pezzi del
puzzle;
disponiamo nel vassoio un cartoncino nero che servirà al bambino da
fondo per la ricostruzione dell’immagine.
Come si presenta
• estraiamo dal vassoio il cartoncino nero ponendocelo di fronte;
• apriamo la scatolina ed estraiamo un pezzo alla volta cercandone la giusta
collocazione;
• completiamo la ricostruzione dell’immagine.
Note
Per rendere più complessa l’attività si può aumentare il numero dei
quadratini o offrire un’immagine più complessa da ricostruire.
Per semplificare l’attività possiamo invece ridurre il numero dei
quadratini (sino a un minimo di quattro pezzi) o offrire l’immagine intera
come riferimento per la ricostruzione.
Attività numero 2
Cucire
Allestimento
all’interno del vassoio disponiamo il foglietto di feltro (o di sughero), il
punteruolo, la matita, il cartoncino e, all’interno di una piccola ciotola o
scatolina, la stringa.
Come si presenta
• estraiamo il foglietto di feltro (o sughero);
• appoggiamo il cartoncino e prendiamo la matita;
• con la matita tracciamo una sagoma (inizialmente molto semplice: un
quadrato, un rettangolo);
• sempre con la matita segniamo dei puntini poco distanti tra loro che
ripercorrano l’intero perimetro della figura;
• il punteruolo ci permetterà di forare in corrispondenza dei puntini
disegnati precedentemente;
• presa la stringa, iniziamo da un foro e procediamo in senso orario con la
cucitura.
Note
Per rendere più complessa l’attività si potrà usare un ago da lana e un filo
grosso e complicare l’immagine da seguire.
Per semplificare l’attività possiamo invece ridurre il numero dei fori da
passare con la stringa e proporre il cartoncino già tracciato e forato.
Attività numero 3
Lavare la bambola
Lavare è un’attività amata da quasi ogni bambino: chi lava i panni, chi le
macchinine, chi la verdura, chi le sedie e chi le bambole. Lavare la bambola
oltre a divertire per l’atto stesso del lavare contribuisce ad apprendere anche
altre competenze.
Allestimento
sul tappetino srotolato poniamo la bacinella con a fianco la bambola
vestita;
sempre sul tappetino poniamo anche la saponetta, l’asciugamano e la
brocca.
Come si presenta
• riempiamo la brocca d’acqua e travasiamo l’acqua nella bacinella;
• svestiamo la bambola nominando i capi che vengono tolti;
• immergiamo in posizione seduta la bambola;
• immergiamo la spugna nell’acqua e strofiniamo la saponetta sulla spugna;
• insaponiamo la bambola nominando le varie parti del corpo man mano
che le laviamo;
• riempiamo di nuovo la brocca e risciacquiamo la bambola;
• avvolgiamo la bambola nell’asciugamano nominando ancora le parti del
corpo;
• rivestiamo la bambola.
Note
Per rendere più complessa l’attività si potrà inserire un vasetto di crema
idratante per la bambola dopo il bagno e confezionare con stoffa e velcro un
piccolo pannolino da bambola.
Attività numero 4
Disegnare con le spezie
Cosa ci serve: un cartoncino bianco o colorato tinta unita (il colore dipende
dalle spezie di cui dispongo; ciò che deve essere privilegiato è un buon
contrasto tra la spezia e la superficie su cui il bambino traccerà), un vassoio,
un barattolo di colla vinilica, un pennello a punta fine, spezie in polvere di
vario genere (se sono scadute meglio, per evitare sprechi alimentari), un
foglio di giornale o di carta assorbente.
Allestimento
all’interno di un vassoio poniamo la colla, tre cartoncini colorati grandi
circa 20x20 cm, un pennello, il cucchiaino e le spezie suddivise in
barattoli in vetro (perché il bambino possa vederne bene il contenuto).
Come si presenta
• appoggiamo di fronte a noi un cartoncino;
• scegliamo la spezia con la quale intendiamo lavorare e la estraiamo dal
vassoio;
• immergiamo il pennello nella colla;
• tracciamo sul cartoncino delle semplici righe o delle immagini;
• con il cucchiaino preleviamo una piccola quantità di polvere di spezia che
poi versiamo in corrispondenza delle tracce di colla;
• attendiamo qualche istante che la colla asciughi;
• svuotiamo l’eccesso di polvere sul foglio di giornale (o di carta
assorbente);
• procediamo con nuove tracce sino al completamento del lavoro.
Note
Se si utilizzano i barattoli di spezie con il dosatore, l’uso del cucchiaino non
sarà necessario: si lascerà cadere la polvere in corrispondenza della colla
direttamente con il dosatore.
Dopo aver fatto un po’ di pratica con la tecnica, il bambino potrà
utilizzare più spezie nello stesso foglio usandole come colori.
Attività numero 5
Scrivere nella farina
Scopo: prendere confidenza con l’atto della scrittura, orientarsi nello spazio,
favorire il controllo oculo-manuale.
Cosa ci serve: un vassoio o una scatola con bordo alto almeno 4 cm, farina
gialla, strisce di cartoncino (lunghe 20 cm e alte 7cm circa), un pennarello,
una scatola porta cartoncini.
Allestimento
ricopriamo il fondo del vassoio o della scatola con la farina gialla (il
quantitativo esatto consentirà di vedere il fondo del contenitore durante il
gesto della traccia);
nella scatola porta cartoncini, posizioniamo i cartoncini sui quali avremo
riprodotto (con il pennarello) delle linee astratte: cerchi uno vicino
all’altro, linea ondulata spezzata, linea curva spezzata, serie di linee rette
spezzate e così via.
Come si presenta
• estraiamo la serie dei cartoncini e poniamoli di fianco al vassoio;
• iniziamo a riprodurre sul vassoio l’immagine riportata sul primo
cartoncino, tracciando i segni con il dito indice;
• riponiamo nella scatola il cartoncino già riprodotto;
• muoviamo leggermente il vassoio a destra e sinistra per “cancellare” e
procedere con la riproduzione della nuova immagine;
• ripetiamo le operazioni per tutti i cartoncini.
Note
Se si è mancini e il bambino è destrorso non forziamoci nell’utilizzare la
nostra mano non dominante ma mostriamo l’attività al bambino con
l’impiego della mano con la quale ci troviamo più a nostro agio, il bambino
userà la sua.
Per complicare l’attività: inserire uno strumento con cui tracciare,
differente dal dito (per esempio un bastoncino di legno), riportare sui
cartoncini lettere e numeri sino ad arrivare a comporre semplici parole.
Attività numero 6
Tocca e riconosci
Allestimento
poniamo all’interno del sacchetto tutti gli oggetti recuperati;
impiliamo uno sopra l’altro i cartoncini di fronte a noi con l’immagine
visibile.
Come si presenta
• nominiamo l’immagine rappresentata sul cartoncino (ad esempio:
“Noce”);
• inseriamo la mano nel sacchetto degli oggetti e senza guardare cerchiamo
“Noce”;
• quando reputiamo di avere individuato l’oggetto, lo estraiamo e lo
poniamo sul cartoncino corrispondente;
• se abbiamo sbagliato, rimettiamo l’oggetto pescato nel sacchetto e
riproviamo;
• ripetiamo le operazioni per tutti gli oggetti contenuti nel sacchetto.
Note
Per complicare l’attività: aumentare il numero degli oggetti da riconoscere,
scegliere oggetti molto simili tra loro. Per facilitare l’attività fare l’opposto.
Questa attività può essere svolta anche senza l’uso dei cartellini ma
come un gioco di coppia o di gruppo: un giocatore infila la mano nel
sacchetto e inizia a descrivere l’oggetto selezionato nelle sue caratteristiche
(se si tratta di animaletti potrà dire: “Ha la coda abbastanza lunga, le
orecchie sono piccole, poggia su quattro zampe, non ha grandi artigli”) gli
altri giocatori devono cercare di indovinare di quale oggetto (o animale, in
questo caso) si sta parlando.
Le tipologie con le quali si può giocare sono: oggetti specifici di un
ambiente (cucina, bagno eccetera), categoria (animali, fiori, frutta, ortaggi),
oggetti di una certa dimensione tondeggianti provenienti da categorie
totalmente differenti (noce, saponetta, mandarino, biglia, uovo da cucito
eccetera).
Attività numero 7
Bicchieri sonori
Allestimento
riempiamo la brocca con l’acqua con dentro il colorante;
disponiamo i bicchieri vuoti uno di fianco all’altro, senza che si
tocchino;
poniamo il cucchiaino di fronte alla fila di bicchieri.
Come si presenta
• riempiamo il primo bicchiere con pochissima acqua;
• procediamo a riempire anche gli altri bicchieri, aumentando
progressivamente la dose a ogni bicchiere, finché l’ultimo sarà quasi
colmo;
• con il cucchiaino percuotiamo delicatamente ciascun bicchiere, dal primo
all’ultimo;
• ascoltiamo la scala sonora che si è creata;
• prendiamo confidenza con i suoni gravi e acuti.
Note
Il bambino, avendo compreso la differenza tra acuto e grave, potrà ricercare
nell’ambiente suoni che siano acuti o gravi. Se il bambino lo desidera
possiamo anche bendargli gli occhi e giocare prima a riconoscere i suoni
acuti e gravi, poi a riconoscere alcuni suoni domestici (per esempio
stropicciare la carta, aprire un cassetto, versare acqua da una brocca,
sfogliare un libro, aprire una cerniera).
Attività numero 8
Allenare il senso del gusto
Allestimento
PRIMA PARTE DELL’ATTIVITÀ
– poniamo le tazze sul vassoio;
– nella prima tazza mettiamo un goccio di succo di limone, nella
seconda versiamo acqua molto zuccherata, nella terza un cucchiaino
di orzo solubile e un goccio d’acqua, nella quarta sale e un goccio
d’acqua;
– in ogni tazza poniamo un cucchiaino;
– scriviamo sui cartoncini bianchi “SALATO”, “DOLCE”, “ACIDO”,
“AMARO”.
SECONDA PARTE DELL’ATTIVITÀ:
– poniamo sul tavolo il cartoncino rosso, le forbici, la colla, le matite
colorate.
Come si presenta
• PRIMA PARTE DELL’ATTIVITÀ:
– bendiamo gli occhi, assaggiamo dal primo cucchiaino e diciamo il
gusto che percepiamo (per esempio “salato”), apriamo gli occhi e
verifichiamo il cartellino;
– proseguiamo con tutti e quattro i gusti;
– immaginiamo quali cibi abbiamo assaggiato in passato che si
abbinano alle varie percezioni gustative (per esempio a “salato”
corrisponde “salame” eccetera).
• SECONDA PARTE DELL’ATTIVITÀ:
– tracciamo sul cartoncino rosso la sagoma di una lingua,
sufficientemente grande;
– su fogli bianchi invitiamo il bambino a tracciare un alimento che gli
viene in mente pensando al gusto salato, dolce, amaro e acido;
– ritagliamo le sagome degli alimenti disegnati e incolliamoli sulla
sagoma della lingua, nella parte in cui le papille gustative li
percepiscono meglio: amaro sul fondo, acido sul bordo verso il fondo,
salato sul bordo più vicino alla punta, dolce sull’estremità della
lingua.
Note
È possibile organizzare una sorta di caccia al tesoro in cucina,
raggruppando gli alimenti presenti e suddividendoli per tipologia di gusto:
sarà un’occasione per il bambino di prendere confidenza con le
caratteristiche dei cibi.
3.
Il bambino
L’adulto
L’ambiente
Le attività
Scopo: costruire la propria linea del tempo a partire dai membri della
famiglia, esercitare il pensiero matematico.
Preparazione
su un tavolo disponiamo tutto il materiale occorrente;
ritagliamo le sagome dei membri della famiglia dalle fotografie, per
isolare le singole persone;
sulla stoffa disegniamo una tacca per ogni decennio a partire dal 1900,
riportando la data (1900/1910/1920/eccetera) e tra un decennio e l’altro
indichiamo con dieci piccole tacche gli anni che intercorrono;
incolliamo le fotografie e invitiamo il bambino a leggere la striscia:
quanti anni dividono la tua nascita e quella della nonna bis? È più
giovane il nonno Claudio o il nonno Vittorio?
Come si usa
• una volta costruita, la striscia viene chiamata in causa ogni qualvolta il
bambino voglia collocare nel tempo un accadimento, una scoperta
scientifica, la creazione di un’opera d’arte, un evento climatico o sociale
particolare o l’invenzione di un oggetto. In questo caso si cercherà
un’immagine rappresentativa, la si ritaglierà e la si incollerà nel periodo
corrispondente;
• la striscia potrà essere ampliata, allungandola indietreggiando nella storia
man mano che il bambino avrà preso confidenza con lo strumento.
Attività numero 2
I contrasti geografici
L’acqua e la terra sono i due elementi principali presenti sul nostro pianeta
che, combinati tra loro, danno origine a varie conformazioni geografiche:
isole, laghi, arcipelaghi, golfi. Attraverso un’attività in cui ci sporcheremo
le mani, potremmo dare vita ai contrasti geografici presenti sul globo.
Preparazione
una ciotola contiene il pongo naturale;
nella brocca versiamo l’acqua colorata.
Come si usa
• scegliamo il contrasto da riprodurre, ad esempio LAGO/ISOLA;
• rivestiamo l’intero fondo di un piattino con uno strato di pongo naturale;
• poniamo accanto il piattino vuoto;
• dal pongo appiattito togliamo una parte tondeggiante dal centro e
poniamola al centro del piattino vuoto;
• ora i due piattini si presentano uno con un buco al centro circondato da
terra (A) e l’altro vuoto ai bordi con in mezzo un tondo di terra (B);
• coloriamo di azzurro le parti non occupate dal pongo versando l’acqua
colorata nei piattini: daremo così origine al lago (A) e all’isola (B);
• tale operazione va ripetuta per tutti gli altri contrasti geografici: a partire
da un piattino ricoperto di pongo (terra) togliamo ciò che permette la
nascita del contrasto;
• al termine della creazione di ciascun contrasto poniamo di fianco a ogni
piattino la tessera con l’immagine corrispondente.
Note
Per ampliare e arricchire l’attività sarà possibile cercare in rete o sui libri le
immagini di veri contrasti geografici, stampare o fotocopiare le fotografie e
porle accanto al lavoro realizzato con il pongo e l’acqua.
Attività numero 3
Il vulcano
Preparazione
coloriamo l’aceto bianco con il colorante alimentare rosso;
poniamo sul vassoio il vasetto.
Come si usa
• poniamo sul fondo del vasetto un cucchiaino di bicarbonato (camera
magmatica);
• con la brocca versiamo l’aceto bianco sul bicarbonato;
• l’aceto risalirà il collo del vasetto (cono del vulcano), uscirà (cratere) e
ricadrà lungo le pareti (colata lavica).
Note
Lasciamo che il bambino sperimenti più volte l’eruzione e arricchiamo
l’attività mostrando immagini o filmati di eruzioni vere. L’esperimento
permetterà di raccontare gli strati che compongono la Terra e con un uovo
sodo potrete mostrare questi strati: tuorlo (nucleo), albume (mantello) e
guscio (crosta terreste).
Attività numero 4
Gli animali nell’ambiente
Scopo: arricchire la conoscenza delle specie animali, del loro habitat e delle
loro abitudini.
Preparazione
raduniamo gli animaletti;
con l’aiuto di un’enciclopedia suddividiamoli per habitat: savana,
banchisa, foresta, fattoria, mare.
Come si usa
• ogni contenitore (una scatola o una cassetta) servirà per la ricostruzione di
una ambientazione;
• con il materiale di recupero e molta fantasia ricreiamo particolari
dell’ambiente: alberi, rocce, scogli, iceberg e mare, prati, aia e tutto ciò
che ci occorre;
• poniamo ciascun animale nel suo ambiente e lasciamo spazio alla fantasia
per inventare storie e avventure.
Note
Con l’aiuto di libri e filmati consentiamo al bambino di documentarsi circa
le caratteristiche specifiche degli ambienti: piante, terreno, rilievi,
indagando su nomi specifici, peculiarità e caratteristiche per rendere il
lavoro di riproduzione ancora più interessante.
Attività numero 5
Programmare saltellando
Preparazione
suddividiamo due fogli di carta in sei rettangoli;
su ciascun rettangolo scriviamo un numero (0-1-2-3-4-5);
fissiamo a terra con il nastro di carta le due file di numeri in ordine
crescente, facendo sì che gli stessi numeri siano uno di fronte all’altro.
Come si usa
• essendoci due file di numeri, possono giocare due persone in
contemporanea, ognuno di fronte alla propria linea di numeri, posizionato
di fronte al 3;
• un terzo giocatore detterà i comandi inventando una sequenza a piacere
(0-1-2-1);
• ciascun giocatore dovrà saltellare sui numeri a piedi pari, rispettando la
sequenza;
• se si gioca in due può innescarsi una gara e perderà chi non riuscirà a
memorizzare e svolgere la sequenza corretta;
• per abituare il bambino al gioco, inizieremo con sequenze semplici di tre
numeri per poi crescere sino a cinque o sei numeri consecutivi.
Note
Anche i bambini sotto i 6 anni possono partecipare all’attività, cogliendo
questa come un’occasione per familiarizzare con le cifre e il loro rispettivo
segno grafico.
Attività numero 6
Fare un libro
Preparazione
pieghiamo il foglio a metà per quattro volte così da creare i sedicesimi di
cui è composto un libro;
pinziamo sul bordo totalmente chiuso;
tagliamo i lati delle pagine che ancora si mostrano chiusi.
Come si usa
• ora che la struttura del libro è pronta si può procedere con la scrittura
della storia e l’illustrazione;
• sulla prima pagina scriviamo il titolo, il nome dell’autore e illustriamo la
copertina;
• inventiamo la storia e sviluppiamola con le immagini, utilizzando ogni
pagina;
• una volta completata l’illustrazione, scriviamo il testo che descrive le
immagini;
• nella quarta di copertina scriviamo la data di pubblicazione.
Note
Soprattutto quando il bambino mette in campo la sua creatività e la fantasia
è importante che l’adulto non interferisca o indirizzi troppo il pensiero. I
consigli che potremo offrire saranno di natura tecnica: sfruttamento dello
spazio della pagina, posizionamento testuale e illustrativo, sintassi,
ortografia.
Attività numero 7
Fare un cartone animato
Preparazione
scriviamo una storia, che sia il più possibile semplice, almeno all’inizio,
si sviluppi in poche azioni e che non abbia bisogno di dialoghi (per farlo,
può ispirarci la visione di un film muto). Il suggerimento è di iniziare
evidenziando soggetto (chi fa il movimento), verbo (il movimento) e
complemento oggetto (su cosa ricade l’azione);
creiamo lo storyboard: ovvero numeriamo le azioni in progressione
temporale e disegniamole. Inizialmente raffigureremo in modo primitivo
i nostri personaggi per comprendere bene il movimento dei loro arti;
proviamo a leggere la storia come fosse un fumetto;
una volta approvata la storia, disegniamo tutti i movimenti in
progressione dei personaggi (ad esempio se il soggetto sta camminando e
scivola su una buccia di banana, dovremo disegnare passo a passo il
movimento della gamba che si sposta, l’espressione del volto, le braccia
che si muovono, l’istante in cui sta per mettere il piede sulla buccia,
quello in cui lo mette, poi quando lo sposta in avanti, quando perde
l’equilibrio e così via);
fotografiamo ogni disegno della nostra scena in progressione. A questo
scopo potremo usare il telefonino. È importante che l’inquadratura resti
fissa da un disegno al successivo;
visualizziamo rapidamente le foto in sequenza dalla gallery del telefono:
se soddisfatti, potremo a questo punto confezionare il nostro video con
un programma di montaggio, esportando tutte le fotografie in sequenza.
Chi è pratico potrà aggiungere l’elemento del sonoro: la musica, i
dialoghi, i rumori.
Come si usa
• una volta concluso il nostro progetto, potremo allestire per la sera il set di
proiezione, preparando inviti, cartelloni pubblicitari del film e magari
anche una cena di gala.
Note
Se i bambini sono grandi e sanno utilizzare il computer le varie attività
possono essere svolte sotto la nostra supervisione direttamente da
loro.Trova questo e tutti gli altri libri gratis molto prima nel sito da cui
vengono copiati. Clicchi su questo testo e troverà la biblioteca,
completamente gratuita, più fornita del web. Se invece questo link non si
dovesse aprire, cerchi cortesemente eurekaddl.today su Google. La
aspettiamo! Altrimenti suddividiamoci i compiti. Partiamo sempre da
progetti semplici e realizzabili in poco tempo e, man mano che i risultati
arrivano, aumentiamo il grado di difficoltà.
Attività numero 8
Mappa del tesoro
Cosa ci serve: fogli, matita, metro da sarta (tè per antichizzare la carta).
Preparazione
introduciamo la giornata con un racconto legato all’isola del tesoro e alla
mappa che guidò a ritrovare il prezioso bottino;
spieghiamo la regola dell’attività: realizzare una mappa per permettere il
ritrovamento del tesoro all’interno della stanza (quando saremo pratici
del gioco, potremo allargare il perimetro all’intera casa);
mostriamo come si misura con il metro una parete e come la si trasporta
con il righello su carta in proporzione 1 metro uguale a 1 centimetro;
ora diamo al bambino il compito di disegnare sulla pergamena (potremo
realizzarla immergendo la sera prima un foglio bianco nel tè e
lasciandolo asciugare per tutta la notte) la mappa della sua camera;
possiamo far realizzare una legenda dei simboli relativi agli oggetti
principali della stanza;
una volta terminata la Mappa, il bambino dovrà nascondere il tesoro
(scegliamo un piccolo oggetto, che possa stare in un cassetto) in camera e
riportare la sua posizione sulla mappa;
facciamo consegnare la Mappa a un fratello/sorella o a noi stessi. Se la
mappa sarà disegnata in modo corretto, dovremmo riuscire a trovare il
tesoro.
Come si usa
• possiamo catalogare le mappe realizzate, stanza per stanza. Se
possediamo la mappa catastale della casa possiamo mostrarla al bambino,
spiegando a cosa serve e come funziona.
Note
Ricordiamo che la mappa non riporta mai tutti i dettagli, ma seleziona solo
quelli più importanti.
Conclusioni
Il 23 gennaio 2020 abbiamo scoperto che nella città cinese di Wuhan, che in
pochi avevano sentito nominare, era scoppiata una strana epidemia. Le
autorità, per prevenire la diffusione del contagio al resto della Cina,
avevano messo in isolamento ottanta milioni di persone nella provincia di
Hubei. Il primo commento unanime fu: “Roba da matti. Qui da noi sarebbe
impensabile”. Un mese e mezzo dopo, il 9 marzo, in Italia l’epidemia aveva
raggiunto dimensioni tali da indurre il Presidente Conte a emanare misure
restrittive sull’intero territorio nazionale. Di colpo il lockdown non era più
una “stranezza” del lontano Oriente ma una realtà con cui fare i conti.
Il Covid-19 è un virus sconosciuto, a noi e al nostro corpo. I laboratori
scientifici di tutto il mondo sono al lavoro per studiarlo, così che giorno
dopo giorno ci giunge notizia di nuove evidenze sperimentali. In una
situazione tanto fluida le informazioni si dimostrano mutevoli e tra la gente
serpeggia l’incertezza, fertile terreno per bugie, bufale e bizzarre credenze
messe in giro, talvolta in buona fede, altre meno, da ciarlatani improvvisati.
Il fisico e divulgatore Valerio Rossi Albertini prova a fare chiarezza in
questo breve “manuale di istruzioni” che si propone di aiutare i lettori a
informarsi su ciò che si sa e ciò che ancora non si sa sul nostro nuovo
nemico. Un nemico tanto più spaventoso quanto ignoto ma che, affidandoci
alla scienza, abbiamo i mezzi e le capacità di smascherare, contenere e,
infine, distruggere.