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INDICE

Introduzione………………………………………………………… pag. 4

CAP. 1 - Il cervello, protagonista della conoscenza……….…pag. 5

CAP. 2 - Le quattro aree dello sviluppo infantile…………...…pag. 6

CAP. 3 - Gioco, sperimento, imparo ………………….…………pag. 9

CAP. 4 - Le sette chiavi della stimolazione efficace………… pag. 11

CAP. 5 – La stimolazione in pratica: il caso del neonato……pag. 16

Conclusione ………………………………………….……………..pag. 19

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Introduzione
Trasformarsi in mamma è una decisione per tutta la vita: richiede tempo
e preparazione – ma soprattutto molto amore e cura.

Dopo nove mesi di ansiosa attesa, diventi mamma senza avere


l’esperienza e ignorando il futuro che aspetta questo esserino che ora
stringi tra le braccia.

E’ successo anche a me…

I nostri sogni sono grandi: vogliamo che sia il nostro bimbo il più felice
ed intelligente possibile – però nessuno ci ha insegnato a renderlo tale.

Proprio per questo mi sono impegnata a ricercare estensivamente tutte


quelle modalità di stimolazione infantile che sono state scientificamente
provate e che permettono di:

1. crescere un bimbo più sano, intelligente e socievole


2. rafforzare il legame emotivo con la mamma.

Quest’ebook costituisce l’introduzione ideale al concetto e alla pratica


della stimolazione infantile.

Cosa scoprirai grazie a quest’ebook

L’ incredibile verità sul cervello del bimbo nei suoi primi 3 anni di
vita.

Come ogni bimbo può sviluppare al massimo il suo potenziale.

Le 4 aree delle sviluppo infantile e perché conoscerle ti aiuta a


fornire al tuo bimbo gli stimoli giusti.

Cos’è esattamente la stimolazione infantile

7 segreti per un’adeguata stimolazione.

…e molto altro ancora!

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CAP. 1

Il cervello, protagonista della conoscenza

Lo sapevi che nei primi 3 anni di vita del bimbo si crea la maggior
quantità di connessioni neurali nel cervello?

Già a partire dalla decima settimana di gestazione quest’organo


dall’apparenza rugosa comincia a formarsi e a crescere, fino a
raggiungere alla nascita una grandezza pari ad un quarto del cervello
adulto.

E, per quanto possa sembrare incredibile, in questo piccolo organo


comincia a prodursi il maggior lavoro che realizza il cervello in tutta la sua
vita.

Tutti gli stimoli – giochi, carezze, dialoghi o la tua semplice compagnia –


producono delle “impronte” neurali che rendono possibile l’apprendimento
di nuove informazioni.

In questo processo giocano un ruolo importante anche altri fattori come


l’eredità genetica, la nutrizione e la salute in generale.

Tuttavia, se questi elementi si integrassero con un’adeguata


stimolazione, con la quale si trasmette sicurezza, affetto, e la possibilità di
esplorare e sperimentare nuove sensazioni e relazioni con l’ambiente
esterno, il bimbo può sviluppare al massimo il suo potenziale.

Ora, questo NON significa essere un genio, ma diventare ciò che è in


potenza: un bimbo felice e sicuro di se stesso.

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CAP. 2

Le quattro aree dello sviluppo infantile


Per favorire lo sviluppo evolutivo del bimbo è necessario prendere in
considerazione quattro aree, strettamente relazionate fra loro, dalla cui
interazione e progresso dipende l’integrità di ogni essere umano.

Si tratta precisamente dell’area cognitiva, senso-motoria, linguistica e


socio-emotiva.

Vediamo di che si tratta in dettaglio…

L’area cognitiva

Consiste nella capacità che ha il bimbo di “ordinare” la


realtà tramite strutture ed associazioni mentali, che
gli permettono di esplorare, confrontare, scegliere,
domandare, classificare ecc…

L’area cognitiva comprende tutti quegli stimoli di cui ha bisogno la mente


per comprendere, porsi in relazione e adattarsi a situazioni nuove
mediante l’uso del pensiero e l’interazione diretta con gli oggetti ed il
mondo esterno.

Per raggiungere questa conoscenza, l’essere umano utilizza tre sistemi


di elaborazione:

a) l’azione, facilitata dalla sua dimensione senso-motoria;

b) la costruzione di immagini mentali, cioè la capacità di capire


che un oggetto esiste indipendentemente dal fatto che si
possa vedere o toccare;

c) il linguaggio, che permette di rappresentare le esperienze con


maggiore flessibilità.

In questo ambito di sviluppo, esistono anche tre parole chiave: curiosità,


osservazione e sperimentazione.

La prima è l’impulso che muove il bimbo a indagare e porre domande su


tutto. Quest’impulso si associa all’osservazione, che gli permette di
scoprire dettagli o intuire analogie. Tuttavia, ciò che fornisce al bimbo i
maggiori stimoli è la realizzazione di attività: ad es., un frutto può essere
“bello”, “giallo”, “grande” ecc…, ma, per capire che si mangia ed è buono,
il bimbo deve assaggiarlo.

Solo nella misura in cui gli proponi della esperienze, il bimbo può
sviluppare la sua capacità di pensare, ragionare, porre attenzione, seguire
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istruzioni, risolvere problemi e reagire rapidamente di fronte a diverse
situazioni.

L’area senso-motoria

Consiste nella capacità di muoversi e permette


al bimbo di conoscere il mondo e prendere
contatto con questo.

Come indica il suo nome, comprende due


dimensioni:

a) i sensi, cioè la capacità di vedere, udire, odorare, percepire sapori,


la consistenza della materia e la temperatura;

b) i movimenti.

Questi ultimi, a loro volta, si suddividono in fini – che richiedono la


coordinazione tra ciò che si vede e ciò che si tocca, come ad es.
prendere oggetti con le dita, dipingere, disegnare, fare nodi ecc… e
globali – cioè spostamenti, cambi di posizione, postura ed equilibrio.

Queste caratteristiche dell’area senso-motoria aiutano inoltre lo


sviluppo cerebrale del bimbo.

Per questo, è fondamentale permettergli di toccare, manipolare


oggetti, portarsi alla bocca quello che vede, senza “troncargli” delle
possibilità, stabilendo comunque dei limiti di fronte a potenziali pericoli.

L’area linguistica

Si riferisce alla capacità del bimbo di comunicare


con gli altri. Comprende tre aspetti principali: la
capacità comprensiva, espressiva e gestuale.

Il bimbo padroneggia l’area linguistica quando ha


la capacità di comprendere ed interpretare stimoli
uditivi, ricordare parole ed ordinarle in forma logica
per esprimere un’idea sia verbalmente sia utilizzando il linguaggio del
corpo.

Senza dubbio, la prima capacità a svilupparsi è quella della


comprensione: stimoli sonori costanti dalla nascita (o anche dalla
gravidanza) permetteranno al piccolo di intendere certe parole ben prima
che sia in grado di pronunciare suoni di senso compiuto.

Per questo è importante parlargli continuamente, scandendo bene le


parole, senza ricorrere a diminutivi o a parole tipo “bau”, “bua” ecc…,
cantargli e dare un nome ad ogni oggetto che tocca, poiché solo in questo

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modo imparerà a riconoscere i suoni delle parole per poi imitarli, dargli un
significato e farne uso come strumento di comunicazione.

Ogni bimbo nasce con un linguaggio che gli permette di esprimere le


sue necessità, disagi, emozioni e sensazioni, inizialmente attraverso il
pianto, e poi lamenti, grida, gesti e movimenti e alla fine attraverso le
parole.

L’area socio-emotiva

Quest’area implica la capacità di riconoscere ed


esprimere emozioni e sentimenti. Rappresenta
tutto quell’insieme di esperienze affettive e sociali
che permettono al piccolo di percepirsi come un
individuo unico, diverso dagli altri, ma
contemporaneamente amato, sicuro di sé e
compreso, capace di entrare in relazione con gli
altri secondo certe regole sociali.

Da questo punto di vista, il tuo ruolo di mamma è essenziale per creare


un profondo legame affettivo. E’ nei primi tre anni di vita, infatti, che il
bimbo avrà un contatto quasi esclusivo con te.

Da qui l’importanza di dargli affetto, sicurezza, farlo sentire membro


della famiglia nella quale troverà sempre amore, cura ed attenzione e che
sempre avrà a cuore la sua crescita.

Tu fungerai da modello perché lui possa imparare a comportarsi nei


confronti degli altri in un determinato modo.

Il gioco rappresenta in quest’area lo strumento principale per ottenere


questi obiettivi. Giocando il bimbo impara a sorridere, interagire con gli
altri, aspettare il suo turno, rispettare ed avere fiducia nelle persone che lo
circondano.

Tramite il gioco e le dimostrazioni di affetto il bimbo impara l’importanza


dei valori familiari, le regole sociali che gli permettono di controllare la sua
condotta e raggiungere poco a poco lo sviluppo della sua volontà,
autonomia e l’espressione dei suoi sentimenti.

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CAP. 3

Gioco, sperimento, imparo

Sono stati nove mesi di attesa. Nove mesi in cui hai tessuto i sogni più
incredibili su questo bimbo che ora stringi tra le braccia: vuoi che sia il più
grande, il più intelligente, il più simpatico, il più bel bimbo al mondo…

La sai una cosa?

Non è poi così difficile ottenere questo risultato, anche se “migliore” non
significa che si trasformerà in un genio, ma nel miglior bimbo che può
diventare con le sue caratteristiche personali.

Il piccolo è avido di conoscere tutto ciò che lo circonda, vuole entrare in


contatto con il mondo, osservare questa nuova realtà che lo impressiona
con i suoi colori, odori, sensazioni e suoni.

Vuole apprendere da queste esperienze le conoscenze necessarie ad


integrarsi nella società ed interagire con l’ambiente che lo circonda con
sempre maggior autonomia e indipendenza.

Tutti i segnali che il bimbo riceve costituiscono stimoli fondamentali per


la sua crescita fisica, emotiva ed intellettuale, soprattutto se avvengono
nei primi 3 anni di vita.

Infatti, è proprio questo il periodo in cui si produce la maggior parte delle


connessioni neurali nel suo cervello.

Questo processo può essere favorito da una corretta stimolazione


infantile.

Ma in cosa consiste esattamente?

Una corretta stimolazione comprende tutta una serie di attività di


contatto o gioco con un neonato o con un bimbo che favorisca,
appoggi e rafforzi adeguatamente le sue potenzialità in tutte le
diverse aree del suo sviluppo.

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Da questo punto di vista, tu, come mamma, hai un ruolo fondamentale. Il
legame affettivo incondizionato che crei con il tuo bimbo in questi
delicatissimi anni della sua vita avrà delle ripercussioni enormi sul suo
futuro.

Se questo legame sarà sufficientemente forte, tuo figlio diventerà un


uomo sicuro di sé, capace di dare amore e di affrontare efficacemente le
diverse sfide che la vita inevitabilmente gli porrà.

L’affetto è naturalmente uno degli ingredienti più importanti. Gesti


semplici come una carezza, un sorriso, il gioco durante il bagnetto o
mentre gli cambi i vestiti, segnano in modo indelebile la vita del piccolo.

Tuttavia, è opportuno che tu comprenda a fondo le diverse tappe di vita


che sta vivendo e gli offra degli stimoli adeguati che arricchiscano
ulteriormente i gesti di affetto che manifesti nei suoi confronti.

Vediamo ora come sia possibile.

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CAP. 4

Le sette chiavi della stimolazione efficace


Non è difficile renderti conto che tuo figlio è molto diverso da un altro per
carattere, comportamento o modo di relazionarsi agli altri.

Proprio per queste caratteristiche individuali è necessario conoscere e


rispettare i ritmi propri di apprendimento tipici del tuo bimbo, in modo da
non produrre in lui frustrazione per l’impossibilità di “rispondere”
adeguatamente a ciò che gli proponi.

Per una stimolazione adeguata esistono delle regole fondamentali – che


qui ho chiamato chiavi – riguardo il tempo, l’attitudine, l’ambiente ecc…
richiesti.

La prima domanda da porsi è:

Come stimolare?

Non esiste una formula magica per condurre attività di stimolazione. Ci


sono però degli ingredienti che ne aumentano la produttività.

Vediamone alcuni:

1. Disposizione del bimbo

Il primo elemento da tenere in considerazione è la disposizione del


bimbo per realizzare esercizi e attività. Ciò significa che non si deve
stravolgere la sua routine giornaliera, né tanto meno obbligarlo a compiere
le attività quando è di malumore, assonnato, stanco o quando piange o ha
fame.

Al contrario, è necessario trovare il momento adeguato in cui il bimbo sia


tranquillo e sia disposto a “giocare” – che è in definitiva ciò che si vuole
realizzare.

Normalmente, il bimbo è ben disposto qualche minuto prima e dopo il


bagnetto – o anche durante quest’ultimo – mentre si cambia il vestito, al
risveglio la mattina o mentre sta già giocando con te.

A questo punto è fondamentale imparare a riconoscere i differenti gesti,


movimenti ed espressioni che utilizza il bimbo per manifestare le sue
necessità.

Un semplice lamento, pianto, grido o sguardo possono rivelare il suo


stato d’animo.

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Se non si verificano le condizioni favorevoli alla stimolazione, è meglio
rinviarla e prendersi cura delle necessità immediate del piccolo.

2. La tua attitudine.

Anche per te ci possono essere dei giorni inadeguati a stimolare il


bimbo! Una giornata lavorativa molto intensa, problemi economici o
familiari ecc… sono situazioni distraesti che ti impediscono di realizzare
un buon lavoro di stimolazione.

Questo è ancora più importante se pensi che il più grande dono che tu
possa fare a tuo figlio è la tua totale attenzione nei suoi confronti!

Il bimbo ha necessità del tuo buon umore, attenzione e disponibilità.

Per questo, prima ancora di iniziare qualunque attività è necessario che


tu:

b. Diventi consapevole del tuo stato d’animo;

c. Ti renda conto se questo è adeguato o meno a realizzare attività di


stimolazione;

d. Ti tranquillizzi e lasci per un momento da parte i tuoi problemi


per concentrarti esclusivamente sul bimbo.

Tieni conto che tuo figlio –come una sensibilissima pellicola


fotografica – capta immediatamente il tuo umore e quello delle altre
persone che lo circondano.

3. L’ambiente fisico

Se il momento è opportuno, si deve trovare anche un ambiente fisico


adatto a realizzare le attività di stimolazione.

In particolare, un ambiente che abbia:

- una buona illuminazione;

- la minore quantità di distrazioni, come ad es. rumori esterni che


interferiscono con l’apprendimento;

- la temperatura e la ventilazione adatte perché il bimbo si mantenga


sveglio e si senta comodo e attivo.

Questo non significa che si debba necessariamente disporre di ampi


spazi ed un ambiente specifico per la stimolazione, basta solo un po’ di
creatività e organizzazione.

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Ogni angolo della tua casa può diventare adatto a realizzare attività di
stimolazione, dando un tocco speciale ad ogni parete, porta o finestra che
sia alla vista del bimbo: un mobile, un disegno, ritagli di figure o foto
possono rappresentare elementi molto importanti nella stimolazione di tuo
figlio.

Anche una semplice coperta o tappeto collocati in una certa parte


della casa possono offrire un mondo di possibilità.

Man mano che il bimbo cresce si può adattare questo spazio


aggiungendo una piccola “palestra”, un tavolo con una sediolina o altri
elementi di questo genere, facendo sempre attenzione alla sicurezza del
bimbo, cioè senza lasciare nelle vicinanze oggetti pericolosi o appuntiti.

4. Il tempo

Riguardo al tempo da dedicare alla stimolazione esistono diverse scuole


di pensiero. Ad ogni modo, si raccomanda di considerare tre aspetti di
base:

a) L’età del bimbo;

b) La sua capacità di rimanere attento e rispondere ai diversi stimoli;

c) La sua disposizione ad essere stimolato in un dato momento.

Qualunque attività si scelga, è bene non applicarla in orari rigidamente


fissati come se si trattasse di una scuola, ma approfittare delle diverse
circostanze di disponibilità spontanea da parte del bimbo che
sorgono durante il giorno, ad es. dopo pranzo, al momento di vestirlo,
durante i lavori domestici ecc…

5. Rinforzo positivo

Ogni attività deve comprendere sempre carezze, elogi, baci,


comunicazione affettiva e rinforzi positivi costanti per tutto quello che il tuo
bimbo riesce a realizzare, per quanto insignificante possa sembrare.

Allo stesso modo, quando affronta degli ostacoli o sente che ha “fallito”
in qualche compito, lo dovrai motivare a superare questo momento di
avversità, incoraggiandolo a provare nuovamente.

Solo in questo modo il piccolo potrà rafforzare la sua autostima,


diventare autonomo e apprendere in modo efficace a partire dai
propri errori.

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È fondamentale sapere che i bimbi non realizzano tutti gli obiettivi
immediatamente, ma hanno bisogno di un certo lasso di tempo che
dipende in larga misura dalla tappa di sviluppo in cui si trovano.

All’inizio, sembra che il bimbo non interagisca affatto con l’ambiente che
ha intorno, però, man mano che cresce, diventa più attivo e partecipativo.

E’ quindi indispensabile fornire stimoli, ma sempre lasciando al bimbo


un sufficiente spazio di libertà per esplorare e godere pienamente del
gioco e delle attività che gli si propongono.

6. Il vestiario

Non meno importante è la comodità del vestire. Esiste una grande


varietà di vestiti per bimbi, che però rischiano di “limitare” la sua capacità
di muoversi.

Se la temperatura lo permette, non c’è nulla di meglio che un pannolino


ed un vestito leggero di cotone per poter muovere gambe e braccia!

Se fa freddo, bisogna tenere l’ambiente sufficientemente riscaldato in


modo da non coprire eccessivamente il bimbo, impedendogli anche in
questo caso di muoversi liberamente.

7. Attenzione a NON stimolare troppo!

L’ansia di raggiungere un ottimo sviluppo delle capacità del tuo bimbo e


di ottenere risultati imposti da una società sempre più esigente, portano
molte mamme a nutrire aspettative irrealistiche nei confronti del proprio
bimbo.

Iniziano a “riempirlo” di attività, gli chiedono più di una cosa alla volta, lo
sovraccaricano di stimoli pensando che lo renderanno più intelligente.

Qual è il risultato?

Quello di trasformarlo in un essere insicuro, con scarso senso di


indipendenza e con un alta probabilità di avere in futuro problemi di
condotta, difficoltà di attenzione e/o iper-attività e conseguenti problemi
di apprendimento.

Il problema è questo: se si forniscono TROPPI stimoli


contemporaneamente, ma non si dà tempo sufficiente per la crescita
cognitiva del cervello, il pensiero si disperde generando nel bimbo un
senso di frustrazione o astio.

Per questo, è opportuno conoscere gli stimoli adeguati per ogni tappa
dello sviluppo, considerando le caratteristiche individuali del piccolo ed il
suo proprio ritmo di apprendimento.

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Tuo figlio è unico sulla faccia della terra ed il tuo modo di educarlo e di
comunicare con lui è anch’esso unico.

Lascia che sia lui stesso a suggerirti come accompagnarlo alla scoperta
del mondo!

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CAP. 5

Le stimolazione in pratica: il caso del neonato

A questo punto è probabile che tu ti stia chiedendo: ma come stimolare


in pratica?

In quest’ultimo capitolo dell’ebook voglio darti “un’assaggio” di alcune


attività di stimolazione che insegno nei miei seminari dal vivo.

Si tratta solo di alcuni dei possibili esercizi che puoi mettere in pratica se
ad es. il tuo bimbo è nato da poco.

Ci sono attività di stimolazione adatte a qualunque età e tappa di


sviluppo del tuo bimbo.

Siccome sei iscritta alla newsletter di BimbiFeliciOnline.it riceverai


periodicamente suggerimenti e proposte pratiche per attività di
stimolazione anche per bimbi più grandi.

Per ora – e puramente a titolo esemplificativo – prendo in


considerazione degli esercizi che puoi praticare se hai un neonato.

Vediamo in dettaglio di che si tratta.

Attività per lo sviluppo sensoriale

1. Obiettivo: stimolare il senso dell’udito

- Suona al bimbo diversi oggetti come sonagli, maracas, scatole


ripiene di semi ecc… ad una certa distanza per non infastidirlo.
Suona questi oggetti prima verso l’orecchio sinistro, poi il destro, da
lontano, da vicino, in alto, in basso ecc…

- Parla al bimbo con diversi toni e volumi di voce.

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2. Obiettivo: stimolare il senso dell’olfatto

- Mentre gli fai il bagnetto, avvicinagli con cura oggetti profumati


come sapone, olii essenziali ecc... in modo che apprenda a
differenziare diversi odori e preferisca alcuni di questi rispetto ad
altri.

- Mentre lo allatti, assicurati che tra te ed il bimbo ci sia un contatto


stretto, pelle contro pelle, in modo che possa riconoscere il tuo
odore.

3. Obiettivo: stimolare il senso del tatto

- Lo sviluppo del tatto è la chiave dell’evoluzione del bimbo. Le


carezze
favoriscono lo sviluppo fisico, motorio, affettivo ed immunologico del
bimbo.

- Fai distendere il bimbo e strofina con le due mani la parte inferiore


del torace, procedendo dall’alto verso il basso. I movimenti devono
essere ritmici e continui.

- Con le punta delle dita, massaggia la schiena del bimbo,


disegnando piccoli cerchi. Realizza quest’esercizio su tutta la
superficie della spalla.

4. Obiettivo: stimolare il senso della vista

- La vista è il primo senso che comincia a svilupparsi quando il bimbo


è ancora nell’utero, tuttavia è l’ultimo a raggiungere il suo pieno
sviluppo solo verso i 6 anni di età.

Utilizza giocattoli dai colori bianco, nero e rosso dal momento che i
neonati possono percepire solo questi colori. Poni questi giocattoli
ad
una distanza di circa 20-25 cm dai suoi occhi, quindi avvicinali
ed allontanali da lui diverse volte.

5. Obiettivo: stimolare lo sviluppo motorio

- Verso il primo mese di vita, poni il bimbo con il viso in giù,


mostrandogli oggetti vistosi e sonori da un lato e poi dall’altro, in
modo che cerchi di sollevare la testa e rafforzi i muscoli del collo.

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- Durante il primo mese, ogni volta che gli cambi il pannolino o lo
vesti, afferra le sue braccia e muovile dolcemente verso l’alto e poi
verso il basso; poi aprile e chiudile. Fai lo stesso con le gambe e
termina l’esercizio piegandole e stirandole con cura. Ripeti la
sequenza 5 o 6 volte.

Attività per lo sviluppo affettivo

- Prendi il bimbo in braccio, bacialo, sussurragli parole dolci o


cantagli delle canzoni. Non temere che si possa “viziare” tenendolo
in braccio: questo può accadere solo quando il bimbo avrà già
compiuto un anno, cioè quando è già cosciente dell’effetto dei suoi
comportamenti sulle altre persone.

- Una voce soave può essere come una carezza per il bimbo:
guardalo negli occhi, chiamalo per nome e sorridigli. Questo
rafforzerà la relazione tra te ed il tuo bimbo.

Attività per lo sviluppo del linguaggio

- Accompagna a parole ogni attività che realizzi con il bimbo, ad


esempio mentre gli fai il bagnetto, gli dai la pappa, lo vesti o lo
coccoli. Parlagli chiaramente e soprattutto con un tono affettuoso.
Ripeti ogni suono che produce il bimbo, anche se solo rumori
vocali: così comprenderà che questo è un modo di comunicare.

Seguendo le attività consigliate, potrai sviluppare l’intelligenza fisica,


mentale ed emotiva del neonato, rafforzare il legame emotivo con lui e
prepararlo al meglio per le sfide mentali e fisiche delle tappe successive
della sua crescita.

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CONCLUSIONE

Bene, spero che quest’ebook ti abbia fornito delle informazioni utili ed


interessanti riguardo l’affascinante mondo della stimolazione infantile.

Naturalmente, il contenuto del libro è solo la punta dell’iceberg di ciò che


si può conoscere su questo tema.

Ma puoi stare tranquilla: siccome sei iscritta alla newsletter di


Stimolazione Infantile.it riceverai ogni settimana, direttamente nella tua
casella di posta elettronica, informazioni, suggerimenti e offerte di
materiale formativo su quest’argomento.

Grazie intanto per aver letto fin qui.

Cordialmente,

Liliana Jaramillo, psicologa,


esperta in stimolazione infantile
e mamma di Lucas e Martina

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