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del bambino
sviluppo relazionale
sviluppo posturale
e motorio
maturazione degli elementi psicologici e motori
che costituiscono il comportamento
essenzialmente dipendenti
dalla maturazione del SNC
ambiente
Lo sviluppo, anche morfologico, di alcune funzioni
presuppone un triggering funzionale attraverso un input
ambientale
Capacità compensatoria della corteccia nelle fasi
precoci dello sviluppo
Epoche “sensibili” o “vulnerabili”: periodi dello sviluppo
limitati, funzione-specifici e cronologicamente ben
definiti, caratterizzati da una maggiore vulnerabilità,
ma anche da una maggiore capacità di recupero
(Goodman, 1991)
vita intrauterina
complessa e
imprevedibile
Thomas Verny
elevati livelli di stress
prenatale
sviluppo cerebrale
alterazioni di sviluppo
dal feto… al neonato
Eravamo al caldo, nell’acqua, con
luci e suoni ovattati, nessuno
che ci tocca, senza respirare e
senza dover mangiare; in pochi
secondi ci troviamo alla luce, al
rumore, tra gente che urla e
che ci afferra, con la paura di
cadere perchè non c’è più l’acqua
che ci sostiene, e poi la fatica di
dover respirare e il sangue nel
cuore che cambia percorso per
andare ai polmoni, il freddo...
per fortuna nessuno ci aveva
avvisato, ma soprattutto non
avevamo scelta, dovevamo
saltare e siamo saltati...
nel mondo
Dolore di bambino
William Blake
Tutti i suoi sensi sono
all'erta, pronti a entrare in
comunicazione diretta col
mondo, con gli altri esseri
umani e soprattutto con la
mamma
estrema sensibilità
sorprendente capacità di
apprendimento e di adattamento
aspetti cognitivi
aspetti relazionali
aspetti motori
successivamente…
progressi cognitivi
procede da solo, in
modo naturale, grazie
agli stimoli dell'ambiente
Movimento
strumento di adattamento indispensabile per
la vita vegetativa e
di relazione
sviluppo posturo-motorio
da un atteggiamento extragravitario …
movimenti di
strisciamento,
arrampicamento e
propulsione simili a
quelli del subacqueo
sviluppo posturo-motorio
3 mesi
Controllo antigravitario
del capo
7-8 mesi
Stazione seduta
10-12 mesi
Stazione eretta
Deambulazione
autonoma
sviluppo posturo-motorio
Controllo antigravitario
del capo
sviluppo posturo-motorio
I° periodo
5-6 mesi
Interazione aritmica di sillabe
II° periodo
Lallazione modulata. L'articolazione dei suoni diviene più chiara in
entrata, particolarmente con la madre, ma anche in uscita.
E' da precisare che il cervello del bambino è in grado di
rappresentare ed evocare oggetti e/o situazioni molto prima di 7-9 mesi
essere in grado di pronunciare una parola.
In tale periodo il bambino, con la comparsa della rappresentazione
mentale giunge alla comprensione delle prime parole. Espande il
suo patrimonio comunicativo con atti illocutori: offre, porge, indica,
prende, ecc.
VERSO IL CONTROLLO ARTICOLATORIO
dai 4-5 mesi ai 10-12 mesi
III° periodo
Lallazione comunicativa. 9-11 mesi
Fase iniziale dell'imitazione.
IV° periodo
Fonema affettivo. Un fonema particolare viene associato
sempre alla stessa gestualità. Si inaugura l'associazione 11-12
indice-suono-oggetto. La comunicazione acquista un mesi
carattere spiccatamente volitivo, legata all'oggetto e alla
persona.
V° periodo
12-13
Fonema indicativo. Il linguaggio nelle sue parti elementari mesi
acquista valore segnico, indicando un oggetto specifico.
STADIO INTERLINGUISTICO
PRIMARIO
dai 12 ai 36 mesi
I° periodo
Periodo della parola-frase (olofrase). Indicativamente dalla fine del primo al secondo anno.
Il bambino è strettamente legato all'intelligenza linguistica e ai modelli di comunicazione dei
genitori.
Intorno ai dodici mesi inizia il periodo baby-talk che continua fino circa i trentasei mesi, 12-24
dividendosi in sub-stadi secondo alcuni studiosi. Il bambino impara a produrre le prime parole mesi
comprendendo comandi semplici e poco articolati.
Nomi e interiezioni costituiscono insieme circa il 50/60% del patrimonio verbale di un bambino
di circa 18 mesi, proporzione che decresce con il passare dell'età. Progressivamente
aumentano la frequenza dei pronomi, dei verbi, degli aggettivi, delle congiunzioni e
preposizioni.
II° periodo
Periodo dell'elaborazione delocutoria. Il discorso del bambino avviene in terza persona, fino a
esprime giudizi elementari, ricorda nomi e cose senza la loro presenza. Al bambino che tenta 20/21
di parlare come i genitori mancano la grammatica e la sintassi, e la precisione circa le mesi
coordinate spaziali e temporali.
STADIO INTERLINGUISTICO
PRIMARIO
dai 18 ai 36 mesi
III° periodo
Periodo della frase grammaticale o del "linguaggio costituito". Il bambino passa dalla
terza alla prima persona, utilizzando il pronome personale io. Costruisce frasi complete,
acquistando gradualmente gli elementi grammaticali e della sintassi (unisce il verbo con
l'aggettivo in maniera conforme alle leggi sintattiche). In questo periodo il bambino inizia a
oltre i due
comprendere frasi che si riferiscono a oggetti e/o situazioni non presenti nel suo campo
anni
percettivo.
La produzione linguistica di questo periodo inizialmente è estremamente sintetica, linguaggio
telegrafico, per la mancanza di elementi sintattici connettivi, pur procedendo l'arricchimento
lessicale e la precisione nell'articolazione dei suoni. Il linguaggio consiste di nomi, verbi e
aggettivi, contandosi pochi pronomi e pochissime congiunzioni (connettivi).
IV° periodo
Periodo del PERCHE'. Il bambino assimila introiettandole le forme sintattiche e grammaticali fino ai 3-4
attraverso un'incessante domandare che arricchisce il lessico e il vocabolario. Questo anni
periodo che inizia verso i due anni è legato alla qualità e alla quantità delle risposte ricevute
dal bambino da parte dei genitori.
STADIO INTERLINGUISTICO
SECONDARIO
dai 3-4 ai 7-8 anni
Dai 3-4 anni in poi il bambino dovrebbe raggiungere
una normalità espressiva. Tale sviluppo dipende più di
ogni altro momento dalla stimolazione dei genitori e
dalla situazione ambientale.
Il bambino diventa capace di padroneggiare strutture
linguistiche complesse, come l'uso dell'imperativo, del
condizionale, ecc. Progressiva comprensione e
produzione delle frasi interrogative.
A rilento invece procede l'apprendimento delle frasi
negative rispetto a quelle affermative.
Lo sviluppo della socialità promossa dalla
scolarizzazione materna ed elementare caratterizza
questa fase di sviluppo.
STADIO INTERLINGUISTICO
SECONDARIO
dai 3-4 ai 7-8 anni
E' il periodo del monologo egocentrico, del pensiero ad alta voce (come lo
interpreta Vygotskij), che anticipando il linguaggio interiore aiuta
ludicamente, come principio regolatore, il pensiero e il comportamento.
Il gioco simbolico gli consente di interpretare ruoli sociali (il papà, la
mamma, la maestra, il dottore, ecc.).
L'ingresso nella scuola primaria espande e generalizza l'uso delle principali
funzioni interattive del bambino; si perfezionano le modalità con cui si
scambiano le informazioni e si formulano le domande, le funzioni matetiche
(immaginare, descrivere, commentare, valutare secondo riferimenti ad
oggetti concreti)
I bambini di 4/6 anni progredendo nella competenza cognitiva riescono a
giungere anche a livelli considerevoli di consapevolezza metalinguistica.
Lo sviluppo e l'espansione del lessico impegna il bambino a coniugare le
esigenze della sintassi (prime regole) e l'organizzazione delle idee
(esitazioni e ripetizioni, in particolare nell'esordio della frase, possono
originare disfluenze).
STADIO LINGUISTICO
dai 7-8 anni
Completato il controllo del sistema fonologico con la produzione chiara di
fonemi complessi quali la consonante liquida / r /, dei gruppi policonsonantici
(es. / str /) e delle parole di qualsiasi lunghezza, l'acquisizione del linguaggio
può definirsi compiuta.
Apprendimenti quali la storia, la geografia sono possibili unicamente per la
possibilità del bambino di utilizzare lo strumento linguistico senza
riferimenti sensoriali concreti (spazio) e temporali. Il vocabolario si
espande in assenza del riferimento alle esperienze vissute.
Lo stile narrativo, descrittivo ed espositivo tipici del discorso si consolidano
grazie alla scolarizzazione e grazie anche ad una sintassi resa versatile
dall'uso dei modi verbali.
Verso gli 11-12 anni il codice linguistico può considerarsi, da un punto di vista
strutturale sia fonologico che sintattico, evolutivamente compiuto, mentre le
modalità cognitive e l'espansione del vocabolario rimangono in permanente
evoluzione durante tutto l'arco della vita.
Sviluppo cognitivo
conoscenza
La teoria freudiana
Conscio/inconscio
(Es, Io, super Io)
Mirella Dapretto,
Mari S Davies,
Jennifer H Pfeifer,
Ashley A Scott’,
Marian Sigman,
Susan
Bookheimer &
Marco Iacoboni
Nature
Neuroscience,
2006,9:28-30
Dall’egocentrismo logico ed affettivo alla
capacità di confrontarsi con la realtà e con
gli altri.
Il pensiero è ancora basato su una logica
concreta ma si è sviluppata la reversibilità, è
possibile l’utilizzazione di linguaggio scritto
e simboli numerici.
La socializzazione viene favorita dalla
scolarizzazione: i giudizi perdono il carattere
egocentrico ed assoluto.
Lo sviluppo dell’Io (funzioni cognitive,
motorie, decisionali) consente
l’adattamento all’ambiente ed il controllo
delle funzioni istintive che in questo
periodo sono meno forti (“latenza”).
Se il b. non ha superato bene le fasi
precedenti l’esperienza scolastica sarà
vissuta come allontanamento
dell’ambiente protettivo e rassicurante
della famiglia.
Comparsa dei caratteri sessuali secondari
capacità generativa; modificazioni fisiche
(statura - peso - organi interni)
disarmonia fra i vari segmenti corporei.
Variabile istintuali ed emotive (sessualità -
rapporti con gli amici - con i familiari)
razionali (interessi, apprendimento) sociali
(entrata nel mondo degli adulti - scelta di un
ruolo) etiche (vita spirituale, politica).
Determinanti culturali (nei popoli
primitivi passaggio “netto”)
Tema centrale comune è, comunque, il
fenomeno della “desatellizzazione”.
L’identificazione con modelli
stereotipici, figure idealizzate di
personaggi molto noti – dotati di
carisma
… per concludere
intelligenza
fattori ereditari
fattori ambientali
fattori fisici
E' importante ricordarsi che ogni bimbo, in
qualunque momento della sua vita, è in grado
di apprendere, di provare emozioni e di avere
delle preferenze
Occorre quindi fornirgli stimoli adeguati nel
rispetto dei suoi ritmi di sviluppo e delle sue
esigenze, valorizzando le sue doti innate e
facendogli conoscere anche ciò che non lo
attrae
Gli adulti che si prendono cura
del bambino lo preparano al
successo o al fallimento