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LINGUAGGIO

Il linguaggio è la capacità cognitiva determinata biologicamente che più caratterizza la specie


umana. Esso può essere genericamente definito come un sistema di segni, usati in modi regolari di
combinazioni, secondo regole convenzionalmente stabilite, allo scopo di comunicare. Le sue
funzioni sono due: 1) comunicativa: l’individuo ha la possibilità di favorire la trasmissione di
informazioni e l’interazione sociale; 2) conoscitiva: il linguaggio permette di descrivere gli eventi
attraverso i concetti che offrono l’occasione di acquisire una serie di conoscenze senza che vi sia
un’esperienza diretta da parte del soggetto.
Il linguaggio possiede diverse proprietà funzionali tra cui: una proprietà espressiva (come mezzo
per segnalare stati d’animo o intenzione dell’emittente); una proprietà evocativa (per influenzare il
ricevente); una proprietà rappresentativa (come mezzo di comunicazione del pensiero astratto);
una proprietà intra-individuale (per controllare il comportamento, per avere libero scambio di
informazioni). Altre caratteristiche importanti del linguaggio riguardano l’arbitrarietà e la
convenzionalità; non esiste una relazione fra forma del messaggio e il suo significato; quest’ultimo
è legato ai processi di apprendimento e agli schemi simbolici condivisi tra chi parla la stessa lingua.
L’uomo possiede diversi linguaggi non verbali che si esprimono, ad esempio, attraverso i
movimenti del corpo, delle braccia, del viso. Nella comunicazione non verbale sono molto
importanti gli aspetti para-linguistici, come l’intonazione, il pianto, il riso, un sospiro. Questi
elementi arricchiscono di importanti significati la comunicazione tra le persone.

SVILUPPO DEL LINGUAGGIO


- Il linguaggio viene acquisito attraverso un percorso che si estende dalla nascita fino ai 12-13
anni. Normalmente verso i 6 mesi i bambini emettono suoni abbastanza indifferenziati, tali
vocalizzi si basano principalmente sulle vocali “a-e” e sulle consonanti “b-m-p-t”. l’unione di
consonanti e vocali costituiscono i primi fonemi “ba, ma, pa”. Questi saranno raddoppiati e
sotto l’influenza della comunicazione dei genitori, costituiranno le prime parole “mamma,
papà”. Questo periodo, detto balbettio, dovrebbe culminare intorno ai 12 mesi.
- Inizialmente queste parole vengono usate in modo generalizzato. Intorno ai 2 anni vi è la fase
della parola olofrastica, in cui una sola parola come “mamma” può stare ad intendere più di
una situazione come “voglio la mamma”, “la mamma non c’è”.
- Lo sviluppo del linguaggio procede fino a che il bambino arriva a possederne uno simili a quello
dell’adulto. Questa conoscenza, intorno ai 5 anni, raggiunge circa duemila parole.
- L’evoluzione successiva si basa sul miglioramento degli aspetti semantici e sintattici, fino ai 12-
13 anni con l’acquisizione del pensiero formale.

PRINCIPALI TEORIE SUL LINGUAGGIO

APPROCCIO TRA PENSIERO E LINGUAGGIO


 PIAGET:
Piaget ha avanzato l’ipotesi che il linguaggio sia una capacità dipendente dal pensiero. Alla nascita
(stadio del pensiero preoperatorio) non vi è una vera e propria esigenza comunicativa da parte del
bambino. Solo dai 18 mesi (stadio dell’intelligenza preoperatoria) e fino ai 6/7 anni si consolidano
schemi di risposta complessi e lo sviluppo di rappresentazioni mentali degli oggetti e delle
interazioni. Successivamente con il passaggio al terzo stadio (intelligenza operatoria concreta), dai
7 a 11 anni, vi è l’uso delle operazioni reversibili da parte del bambino che rappresentano azioni
interiorizzate. Le operazioni sono però concrete, applicabili a ciò che è. Nel quarto stadio
(intelligenza operatoria formale), da 11 anni in poi, vi sono le operazioni formali. Il pensiero
diventa ipotetico-deduttivo, astratto, applicabile a ciò che potrebbe essere. Il soggetto riesce a
formulare ipotesi, verificarne l’attendibilità e la validità attraverso processi logici.

APPROCCIO COMPORTAMENTISTA
 SKINNER:
Skinner si ispirava alla teoria del condizionamento classico sviluppata da Pavlov. Secondo la teoria
di Skinner l’essere umano produce una risposta, nel caso del linguaggio un enunciato, senza che
venga necessariamente dato uno stimolo osservabile, la risposta viene appresa e mantenuta
attraverso il rinforzo. Secondo lo psicologo le conseguenze di un comportamento sono
fondamentali nel determinare il comportamento stesso: se le conseguenze sono incoraggianti
quella determinata risposta viene mantenuta e rinforzata; se le conseguenze sono scoraggianti o
assenti, quel comportamento diventa meno frequente fino ad essere abolito. Tale processo
prende il nome di “legge dell’estinzione”
Secondo i comportamentisti, alla nascita, i bambini non dispongono di nozioni pregresse sul
mondo o sulla lingua; il carattere e il comportamento vengono modellati da condizionamenti
graduali e lenti, grazie al rinforzo. I bambini imitano i suoi che sentono e, se ricevono un rinforzo
positivo, la loro risposta linguistica diventa abituale, condizionata. Così incoraggiati, i bambini
continuano a imitare fino a formare delle abitudini di uso corretto della lingua. Sintetizzando il
pensiero di Skinner, ogni bambino apprende il linguaggio attraverso il meccanismo del rinforzo e
dell’associazione.

APPROCCIO INNATISTA
 CHOMSKY:
Chomsky considerava la teoria comportamentista deficitaria. La produzione e la comprensione del
linguaggio sono determinate da regole grammaticali generative, che consistono in proprietà innate
della mente umana. Chomsky fa una distinzione tr: 1) competence: l’attitudine a generare e a
capire l’insieme infinito di frasi di una lingua; 2) perfomance: attitudine a realizzare concretamente
le possibilità offerte dalla competenza, ovvero le manifestazioni linguistiche reali del soggetto.
Secondo Chomsky tutti i bambini sono geneticamente programmati per il linguaggio e nascono con
un meccanismo per l’acquisizione del linguaggio chiamato LAD (Language Acquisition Device), che
contiene tutti i principi essenziali della grammatica universale, i cosiddetti universali linguistici.
Secondo Chomsky, quindi, il linguaggio si sviluppa nei bambini come qualsiasi altra funzione
biologica come, per esempio, camminare. Questa consapevolezza delle strutture fondamentali di
una lingua è ciò che rende possibile lo sviluppo precoce della comunicazione. Le prime
vocalizzazioni del bambino richiedono solo di essere affinate mediante specifici elementi lessicali e
grammaticali di una particolare lingua, in modo che il LAD del bambino possa agganciarsi alle
strutture comunicative della lingua all’interno di una particolare cultura.

APPROCCIO SOCIO-CULTURALE/COSTRUTTIVISTA
 VYGOTSKIJ:
Secondo Vygotskij, la funzione del linguaggio, sia nei bambini che negli adulti, è la comunicazione e
quindi anche il linguaggio del bambino è sociale. Linguaggio e pensiero sono in origine
indipendenti, ma poi si integrano in un processo reciproco di influenzamento. Il linguaggio
egocentrico rappresenta una fase di incontro e di interrelazione dell’originaria funzione
comunicativa del linguaggio con quella strumentale del pensiero. Il linguaggio egocentrico
testimonia la comparsa di un uso intrapsichico del linguaggio accanto ad un uso sociale e
comunicativo. Il linguaggio viene acquisito attraverso modelli adulti, rapporti sociali,
progressivamente viene interiorizzato e possiede due funzioni, da un lato conserva
l’interazione/comunicazione con le persone (linguaggio sociale), dall’altra diventa meno
dipendente dall’azione in corso e acquisisce la funzione di guida del comportamento e del
pensiero.
“esperimento doppia stimolazione”
Al bambino vengono dati due fonti di stimolo, uno simbolico come una parola, e uno non
simbolico come una forma di un oggetto. Nel raggruppare gli oggetti che rappresentano entrambi
gli stimoli i bambini più grandi usano l’aiuto simbolico, mentre gli altri si basano solo su quello non
simbolico. Si hanno tre gradi di concettualizzazione: nel primo gli oggetti (cubi) vengono
raggruppati a caso, nel secondo i bambini più piccoli raggruppano cubi grandi-blu, con grandi-rossi
e piccoli-rossi, si ha una caratteristica che lega un gruppo al successivo, ma nessun concetto
astratto che li leghi tutti. Nel terzo, i più grandi, usando la parola che simboleggia una classe
astratta di cubi li possono raggruppare correttamente.

TEST
- Test di gessel e amatrude
- Test di brunet e lezine
- Strumenti diretti C.I.I
- Strumenti indiretti: questionario sullo sviluppo comunicativo e linguistico

AMBITI APPLICATIVI
- Clinica
- Neuroscienze
- Sviluppo

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