Sei sulla pagina 1di 4

1. La glottodidattica si definisce una scienza teorico-pratica e interdisciplinare. Spiega queste definizioni.

È una scienza teorico-pratica poiché si pone come obiettivo di individuare e descrivere i problemi relativi all'educazione linguistica e quindi elabora modelli operativi
finalizzati alla loro soluzione.
È interdisciplinare, questa caratteristica la rende una scienza complessa. Essa elabora per i propri fini teorie e modelli da altre scienze quali la linguistica, la psicologia, la
pedagogia, la neurolinguistica e la psicolinguistica.

2. Differenza tra linguistica e glottodidattica


La linguistica è la scienza che studia la lingua in quanto tale e le varie lingue naturali.
La glottodidattica è la scienza che studia l'educazione linguistica, è una scienza teorico-pratica.

3. Differenza tra approccio e metodo.


L'approccio è la filosofia di fondo di ogni proposta glottodidattica.
Il metodo è la realizzazione di un approccio in termini di procedure didattiche e modelli operativi.

4. Quali sono le principali caratteristiche dell'approccio comunicativo?


Si sviluppa già negli anni ‘60, è alla base di numerosi metodi ed è ancora oggi l’approccio alla base dell’insegnamento delle lingue straniere.
Lo scopo dell'insegnamento di una lingua straniera non è solo il raggiungimento della competenza linguistica ma anche della competenza comunicativa che comprende: la
competenza linguistica, sociolinguistica, paralinguistica, extralinguistica.
Nei diversi metodi che lo realizzano il percorso è induttivo; i materiali didattici sono autentici; oltre alla correttezza formale, i parametri per la valutazione sono l'efficacia
pragmatica e l'appropriatezza socio-culturale.

5. Descrivi il metodo situazionale


Il metodo situazionale è una delle realizzazioni del metodo comunicativo. Si sviluppa negli anni '60 e '70. Vengono mantenuti elementi dell'approccio strutturalistico per le
esercitazioni, ma le strutture e il lessico vengono contestualizzate in situazioni (una serata al bar, etc.) definite sulla base di coordinate spazio temporali, del ruolo dei
partecipanti e dei loro scopi. La base è sociolinguistica.

6. Descrivi il metodo nozionale-funzionale


Il metodo nozionale-funzionale realizza l'approccio comunicativo e si è imposto a seguito del Progetto Lingue Moderne negli anni '60.
Secondo questo metodo la lingua da proporre non è analizzata in termini di descrizione formale (nome, verbo, aggettivo, soggetto, predicato,...), ma in termini di scopi
comunicativi universali, atti linguistici detti “funzioni” come “salutare”, “presentarsi”, “offrire”,... che implicano, per poter essere realizzate la conoscenza di specifiche
“nozioni”: spaziali, temporali, di numero, di genere, di possesso, di quantità, di relazione,... che spesso variano da cultura a cultura e che presuppongono la conoscenza di
un certo lessico di base; le funzioni si realizzano attraverso esponenti o strutture scelte in modo strettamente correlato alla situazione sociale.
Le abilità orali hanno priorità su quelle scritte, la competenza socio-pragmatica è il fulcro dell'attenzione

7. Descrivi i metodi clinici


Negli anni '60 e '70 una serie di proposte caratterizzate da una forte componente psicologica ebbero diffusione, vennero chiamati clinici perché molte volte riprendono il
modello del rapporto tra psicologo e paziente nella psicoterapia: l'insegnante parla poco, incoraggia lo studente con sorrisi...
I metodi clinici sono quattro: total physical response, community language learning, silent way e suggestopedia.

8. Che cosa si intende per glottodidattica "umanistica"


La glottodidattica umanistica risente molto dei numerosi studi fatti dalla psicologia e dalla psicodidattica umanistica. Si è sviluppata dagli anni '80 in poi.
l tema principale è il ruolo dell'emozionalità nell'apprendimento (soprattutto nei bambini e negli adolescenti); la bimodalità del cervello (dx con conoscenze olistiche,
globali, intuitive; sx analitico, razionale, logico); l'ordine naturale di acquisizione, teorizzato da Krashen; l'apprendimento significativo; il cooperative learning.

9. Descrivi la teoria di Krashen


Krashen ha elaborato la Second language acquisition theory (SLAT) negli anni '80 mettendola alla base del suo approccio naturale. Si rifà alla teoria della LAD di Chomsky
(meccanismo di acquisizione linguistica) ed elabora i principi che ne spiegano la natura e il funzionamento. Distingue innanzitutto i principi di acquisition (acquisizione) e
learning (apprendimento).
L'acquisizione avviene quando l'allievo si concentra sul significato dell'input e non sulla sua forma: se ad una persona si fornisce un input reso comprensibile (LASS) allora il
LAD si attiva e si procede all'acquisizione. Devono però verificarsi due situazioni:
- l'input per essere acquisito deve collocarsi al gradino dell'ordine naturale successivo all'input finora acquisito (i+1)
- il filtro affettivo non deve essere attivo.

10. Descrivi la Rule of forgetting


La Rule of forgetting è stata teorizzata da Krashen: si acquisisce di più una lingua quando ci si dimentica di usarla o che la si sta imparando.

11. Descrivi la LAD di Chomsky


Chomsky ha ipotizzato l'esistenza di un Language acquisition device, un meccanismo innato di acquisizione linguistica.
Successivamente Bruner afferma che esso è insufficiente se non si considera anche il LASS, cioè il Language Acquisition Support System, costituito dall'aiuto che il bambino
riceve da parte degli adulti e di altri bambini più grandi. Nell'insegnamento linguistico, il principale ruolo del docente sarebbe quello di gestire il LASS, costituito dalla sua
azione didattica e dall'uso che egli fa dei sussidi, dei materiali vari, ecc.

12. Descrivi l'approccio formalistico.


Nell'approccio formalistico e nel metodo grammatico-traduttivo, l'attenzione è sulla morfologia e sintassi, la fonetica viene concepita come regole di pronuncia, e il lessico
viene appreso in liste di frequenza. Il percorso è deduttivo, lo studente è una tabula rasa, il docente è un giudice insidacabile, la cultura è letteraria e classica.

13. Descrivi il metodo diretto


Il metodo diretto è la realizzazione dell'approccio naturale: il suo fondatore è Berlitz che nel 1872 fonda la prima scuola di tedesco a Rhode Island, New York. Questo
metodo è caratterizzato dalla presenza di un docente madrelingua, dall'accentuazione delle abilità orali , di lettura e di comprensione del testo, dall'utilizzo di materiali
autentici e dall'esclusione della lingua materna degli studenti in classe.

14. Descrivi il reading method


Il reading method si è diffuso a partire dal 1914 come conseguenza dell'isolazionismo, delle dittature e della crisi economica. Esso è un approccio perché la sua filosofia è
unica: esclude lo sviluppo delle competenze orali, il docente è una guida per la lettura dei testi stranieri, dà qualche schema grammaticale, è un facilitatore e un dizionario
vivente.

15. Descrivi l'approccio strutturalistico


Diffuso negli anni '50 fin quando Chomsky lo critica apertamente: anche Lado aveva affermato che le microstrutture non avevano significato se non in un contesto sociale,
requisito minimo della comunicazione.
È basato sulla teoria comportamentistica dell'apprendimento del linguaggio che si rifà alla teoria dell'apprendimento neo-behavioristica di Skinner secondo le quali
l’individuo nasce come tabula rasa su cui una serie ininterrotta di sequenze stimolo®risposta®rinforzo (positivo o negativo) crea degli abiti mentali, dei meccanismi inconsci
di reazione agli stimoli, gli esercizi strutturali non permettono però una riflessione e privilegiano la memorizzazione.
Altre caratteristiche di questo approccio sono l'uso del laboratorio linguistico e i registratori e lo scarso interesse per gli aspetti culturali e comunicativi.

16. Che cos'è l'interlingua?


L'interlingua è un sistema linguistico parziale che lo studente costruisce quando apprende una L2, LS. È caratterizzata dalle interferenze con la lingua materna.

17. Dal punto di vista neurolinguistico cosa si intende per direzionalità della lingua? Quali importanti implicazioni glottodidattiche se ne ricavano?
Entrambe le modalità del cervello sono coinvolte nella comunicazione linguistica e devono essere integrate affinché la mente dell'allievo venga coinvolta nel processo di
acquisizione linguistica. L'uso bimodale del cervello avviene secondo una direzione ben precisa: dall'emisfero destro (globalità, analogia, simultaneità) al sinistro (analisi,
logica, sequenzialità). Ne consegue che per l'acquisizione linguistica, ogni input deve essere affrontato prima in modo globale e poi in modo analitico, solo così ciò che
viene appreso potrà passare alla memoria a lungo termine e quindi sarà acquisito.

18. Descrivi da un punto di vista neurolinguistico le caratteristiche dell'emisfero destro e sinistro.


All'emisfero DX sono affidati i compiti olistici e intuitivi, la percezione è globale.
All'emisfero SX sono affidati i compiti logici e razionali, l'analisi.

19. Qual è la differenza tra unità di apprendimento e lezione?


L'unità di acquisizione o apprendimento è una molecola matetica e si definisce sulla base di ricerche psicodidattiche, in particolare sulla psicologia della Gestalt, che
descrive la percezione in termini di globalità, analisi, sintesi.
È l'unità di misura secondo la quale lo studente percepisce il suo apprendimento: può durare pochi minuti, un'ora o più.
La lezione si basa sulla lectio, tipica dell'educazione religiosa in cui il sacerdote legge il testo sacro e i fedeli ascoltano in silenzio. Con l'affermarzione dell'approccio
comunicativo, la lezione ha smesso di avere senso.
Viene utilizzata l'UD che comprende una rete di UdA.

20. Definisci il concetto di certificazione.


Particolare forma di verifica e valutazione che ad opera del Consiglio d'Europa dà corpo al Portfolio Europeo delle lingue, che certifica la competenza linguistica
suddividendola in sei livelli omogenei per tutte le lingue coinvolte, conosciuti come A1, A2, B1, B2, C1, C2.

21. Qual è la differenza tra verifica e valutazione?


La verifica è una raccolta di dati per misurare il raggiungimento di alcuni obiettivi o di un dato livello.
I dati raccolti attraverso la verifica vengono valutati secondo dei parametri specifici dall'insegnante. Sul piano dell'acquisizione essa è utile solo se viene discussa con
l'allievo.

22. A quale livello si è in grado di usare l'imperfetto? B1


23. Il futuro semplice: quale livello? A2 – B1

24. Definisci la competenza socio-pragmatica


La competenza socio-pragmatica è una componente essenziale della competenza comunicativa: è il saper fare con la lingua. Essa viene acquisita quando lo studente riesce
a realizzare le sei funzioni del linguaggio attraverso gli atti comunicativi adeguati.

25. Cos'è la lingua franca?


La lingua franca è una lingua usata in maniera semplificata per facilitare la comunicazione internazionale. Lo è stato il latino, oggi lo è l'inglese.

26. Mete glottodidattiche


- sviluppo della competenza comunicativa nella lingua e nella cultura straniera;
- sviluppo della competenza pragmatica interagire in LS o L2 in base alle proprie intenzioni e in sintonia con le convenzioni socio-pragmatiche del contesto;
- sviluppo della competenza glottomatetica capacità di apprendimento linguistico;
- sviluppo della competenza espressiva esprimere in LS o L2 il proprio mondo interiore.

27. Mete educative


Le mete sono le finalità ultime dell'educazione, in generale e in ordine di acquisizione sono:
- la culturizzazione, conoscenza e rispetto di modelli culturali e valori di civiltà dei paesi dove si parla la LS o L2
- la socializzazione, la possibilità di avere relazioni sociali usando la LS o L2
- l'autopromozione, possibilità di procedere nella realizzazione del proprio progetto di vita

28. Quale tecnica è la più adatta da adottare con bambini? UD – UdA – Modulo

29. Definisci in modo sintetico le caratteristiche che differenziano: acquisizione e apprendimento


Acquisizione: processo inconscio che sfrutta le strategie globali dell'emisfero DX a quelle analitiche dell'emisfero SX. Ciò che viene acquisito entra nella memoria a lungo
termine.
Apprendimento: processo razionale governato dall'emisfero sinistro che non produce acquizione stabile. La competenza appresa è provvisoria. Nella comunicazione reale
vi si fa ricorso solo come monitor.

30. Secondo Krashen si apprende lingua attraverso input, purché collocato nell'ordine i + 1. Descrivi questa affermazione.
L'input deve essere collocato al gradino dell'ordine naturale successivo all'input finora acquisito.
i+1 è la distanza tra ciò che una persona sa fare e ciò che può fare.
i rappresenta il compito linguistico o comunicativo che si è in grado di eseguire perché acquisito, mentre +1 è l'area potenziale di sviluppo.

31. In che senso si può sostenere che l'UD rispetta i principi naturali di acquisizione?
Le tre fasi della percezione gestaltica, alla base anche dell'UD, prevedono che ogni input venga affrontato prima in maniera globale, poi analitica, infine realizzando una
sintesi in maniera più autonoma possibile, per ultima una riflessione che permette di trasformare l'apprendimento in acquisizione. Questo processo non riguarda solo le
lingue straniere ma è anche il processo naturale di acquisizione.

32. Descrivi la fase di analisi all'interno dell'UD


La fase di analisi è preceduta dal contatto globale con l'input dato, in cui gioca un ruolo primario l'emisfero destro del cervello. Nella fase di analisi la comprensione si fa
più dettagliata e precisa, fondandosi sempre più nell'emisfero sinistro.
A sua volta si apre una serie di sequenze analisi>sintesi>riflessione guidata relative agli atti comunicativi da acquisire, agli aspetti linguistici, ai temi culturali e ai linguaggi
non verbali.
33. In cosa il concetto di riflessione sulla lingua si differenzia dall'insegnamento tradizionale della grammatica?
L'attività di riflessione ha come soggetto l'allievo e come oggetto la competenza comunicativa, mentre l'insegnamento della grammatica ha come soggetto l'insegnante e
come oggetto la morfosintassi o le regole testuali. Da ciò ne deriva anche la dicotomia deduttivo (dalla regola alla sua applicazione) vs. induttivo (dalla sua applicazione alla
regola). La riflessione sulla lingua porta la grammatica da "esplicita" a "implicita" e rinforza i processi cognitivi.
Il processo di riflessione linguistica può essere schematizzato il 5 fasi:
- formazione di ipotesi
- verifica delle ipotesi
- fissazione delle regole
- riutilizzo delle regole
- riflessione sulla lingua

34. Competenza d'uso e competenza sull'uso della lingua.


La competenza d'uso è la capacità di usare le regole.
La competenza sull'uso è la capacità di riflettere e ragionare sulle regole stesse.

35. Cosa si intende per metodo induttivo e deduttivo?


Nell'insegnamento, il metodo deduttivo prevede di partire dalla regola della lingua spiegandola allo studente e poi applicare in esercizi vari: dal generale al particolare.
Nel metodo induttivo si parte da un input (testo, porzione di lingua, ecc.) e si estrapola la regola: dal particolare al generale.

36. Cosa si intende per funzione linguistica?


La lingua viene usata per espletare delle funzioni: esse sono gli scopi di azione sociale ed espressione personale che si possono realizzare con la lingua. In Italia si è
accostato il modello di Halliday a quello di Jakobson. Possedere questa competenza pragmatica significa saper realizzare le 6 funzioni del linguaggio attraverso degli atti
comunicativi e generi appropriati:
personale rileva la soggettività, le emozioni, i sentimenti, i pensieri; interpersonale quando la lingua serve a stabilire, mantenere o chiudere un'interazione orale o scritta;
regolativo-strumentale la lingua si usa per agire sugli altri per comportamento o ottenere qualcosa; referenziale per descrivere, spiegare la realtà; metalinguistica per
parlare di lingua o riflettere sulla lingua; poetico-immaginativa per effetti ritmici, musicali, metafore.

37. Definizione di expectancy grammar


La grammatica dell'anticipazione è l'elemento che sta alla base del processo di comprensione: è la capacità di prevedere ciò che può essere detto in un determinato
contesto. Essa si basa sulle conoscenze linguistiche, enciclopediche e comunicative del soggetto e costituisce il meccanismo principale per attivare il processo di
comprensione.

38. Le caratteristiche del modello educativo di Hymes. (SPEAKING)


La comunicazione si situa in un evento comunicativo, in cui ogni fattore influisce sulla comunicazione.
Il modello canonico per l'analisi di un evento comunicativo è quello di Dell Hymes rappresentato dall'acronimo SPEAKING:
S: setting (luogo fisico)
P: partecipanti
E: ends (scopi per cui si comunica)
A: atti (azioni compiute per raggiungere degli scopi)
K: key (chiave psicologica, dimensione psicologica per i partecipanti all'evento comunicativo)
I: instruments, strumenti verbali o non, anche strumenti per trasmettere i messaggi)
N: norme di interazione e di interpretazione (dei messaggi)
G: genere comunicativo, (conferenze, conversazioni, barzellette, generi letterari, etc.)

39. Elenca le fasi dell'UD


L'UD è una tranche linguistico-comunicativa complessa, realizzata unendo eventi comunicativi, atti, espressioni e strutture linguistiche. Può avere una durata dalle 6 alle 10
ore.
L'UD per l'insegnamento delle lingue straniere o seconde, è una struttura base per l'insegnante per programmare le attività: è prevista una prima fase di motivazione, poi
una rete di unità di acquisizione (a sua volta suddivise in fasi di globalità, analisi, sintesi) che può essere modificata a seconda delle necessità, una fase di verifica e
valutazione e una serie di attività supplementari.

40. Definizione di L2, LS e lingua etnica


La lingua seconda è la lingua studiata e appresa nel paese in cui si parla, la lingua che lo studente può trovare in ambiente extra-scolastico (l'input è forte e proviene
dall'esterno).
la lingua straniera è la lingua studiata in una zona in cui essa non è presente, se non in contesto scolastico (l'input viene fornito dall'insegnante).
la lingua etnica è la lingua della comunità di origine quando essa non è la sua lingua materna, ma è comunque presente negli ambienti degli immigrati.

41. A quali discipline si rifà la glottodidattica?


La glottodidattica elabora per i propri fini teorie e modelli da altre scienze quali la linguistica, la psicologia, la pedagogia, la neurolinguistica e la psicolinguistica.

42. Definizione di filtro affettivo


Il filtro affettivo è un meccanismo di difesa che viene attivato in presenza di attività che creano stati d'ansia, che minano l'immagine e l'autostima e attività che provocano
la sensazione di non essere in grado di apprendere. Se il filtro affettivo è attivo, esso non permette ciò che è stato appreso non viene acquisito.

43. Che cos'è il livello soglia


È il livello minimo di competenza linguistica, grazie al quale i discenti sono in grado di sopravvivere, dal punto di vista linguistico, in un paese stranieri e di
stabilire e mantenere contatti sociali con i parlanti nativi. Nel QCER corrisponde al livello B1.

44. Elencare 5 tecniche per la comprensione del testo


Sia per la comprensione orale che scritta: cloze, incastro, domanda aperta, griglia, risposta multipla (transcodificazione, accoppiamento termine-definizione).

45. Elencare 3 tecniche per le abilità di produzione.


Produzione orale: monologo (es. monologo con cambiamento di registro o genere); autobiografia (reale o immaginaria).
Produzione scritta: ricopiatura, composizione (giornale di classe, romanzo collettivo).

46. Elenca alcune tecniche per la riflessione sulla lingua


Inclusione in due insiemi, esclusione da un insieme, seriazione, tecniche di manipolazione, tecniche di esplicitazione, esercizi strutturali, intonazione, aspetto grafemico,
attività ludiche per l'esercitazione grammaticale.
47. Elenca alcune tecniche per facilitare l'acquisizione del lessico
accoppiare la memoria verbale con quella visiva, acc. la memoria verbale a quella cinestetica, acc. la memoria verbale a quella musicale, creare reti semantiche.

48. Quali tecniche non sono adatte allo studente adulto?


Le tecniche didattiche ottimali per lo studente adulto sono quelle che pongono l'allievo di fronte alla propria competenza e in autonomia (es. dettato autocorretto, cloze,
accoppiamento parole-immagini, incastro) mentre da evitare sono le attività che lo portano ad interagire con i compagni e soprattutto quelle che lo pongono a confronto
diretto insegnante-giudice (es. role play, drammatizzazione, dialogo, attività ludiche, si possono però spiegare).

49. Qual è il metodo migliore per insegnare la grammatica ai bambini?


L'approccio deve essere induttivo e concreto; deve essere proposto sottoforma di gioco o soluzione di problema; deve prevedere l'uso dell'analisi contrastiva; deve
sfruttare il più possibile l'interazione tra pari.

50. Qual è il metodo migliore per insegnare la grammatica agli adolesceti?


Approccio intuitivo, induttivo deve essere accompagnato da un graduale lavoro e un ragionamento sulle strutture e più rivolto alla riflessione linguistica esplicita, alla
catalogazione, al confronto diretto tra lingue, definizioni, diverse realizzazioni delle diverse funzioni.

51. Qual è il metodo migliore per insegnare la grammatica agli adulti?


Bisogna ricordare che gli adulti:
- hanno sviluppato capacità cognitive e di manipolazione astratta che li facilitano nella formalizzazione grammaticale
- hanno già avuto esperienze di apprendimento linguistico basato sullo studio esplicito delle regole grammaticali
- sono naturalmente portati all'individualismo e all'autonomia: hanno una personalità ormai formata, un'esperienza di vita unica, motivazioni complesse e
personali, un rapporto con l'insegnante da pari a pari

52. Descrivi la differenza tra errore e sbaglio


L'errore è dato dalla mancanza di conoscenza mentre lo sbaglio è dato dalla distrazione o disattenzione.

53. Che cos'è il QCER


Il Modern Language Project del Consiglio d'Europa che aveva elaborato i Livelli Soglia, negli anni '90 si evolve e produce il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le
lingue, un sistema descrittivo riconosciuto internazionalmente per valutare le capacità linguistiche. Il QCER è accettato in tutta Europa ed è sempre più comune nel resto
del mondo.

54. Che cos'è il Portfolio Europeo delle lingue


Il PEL è un documento che accompagna coloro che studiano una lingua nel loro percorso di apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Il PEL è formato da tre sezioni: il
passaporto linguistico, la biografia di apprendimento, il dossier.

55. Che cosa sono le intelligenze multiple?


La teoria delle intelligenze multiple di Gardner individua sette tipi di intelligenza, presenti in ogni persona ma in combinazioni e dominanze diverse:
linguistica, logico-matematica, spaziale, musicale, intra/interpersonali. Ci sono altri tipi di intelligenza ma sono irrilevanti dal punto di vista dell'apprendimento linguistico.

56. Stili cognitivi e di apprendimento


Riguardano il modo di affrontare un compito, sono individuali e non bisogna confonderli con i tipi di intelligenza. Stili:
analitico/globale, ideativo/esecutivo, in/tolleranza per l'ambiguità, in/dipendenza dal campo, capacità/difficoltà di prevedere i contenuti del testo sulla base del contesto,
tendenza/difficoltà ad apprendere dai propri errori, autonomia/dipendenza nei processi di studio.

57. Descrivi il modello egodinamico di Titone


Secondo il glottodidatta Titone, ogni persona ha un progetto di sé più o meno consapevole o esplicito. Se questo progetto è la conoscenza di una lingua, la persona
individua una "strategia" (ad es. si iscrive ad un corso), quindi subentra il momento "tattico": se i risultati sono soddisfacenti la strategia si rinforza e crea motivazione, se il
feedback è negativo, si inserisce il filtro affettivo e il progetto di imparare la lingua decade.

58. Descrivi il modello tripolare


Dalla teoria della motivazione applicata al marketing si trae il modello motivazionale che individua tre cause dell'agire umano:
- dovere, a meno che esso non diventi "senso del dovere", le informazioni apprese vengono perse in breve;
- il bisogno, governato dall'emisfero SX, funziona ma deve essere percepito fino a che lo studente ritiene di aver soddisfatto il bisogno;
- il piacere, governato dall'emisfero DX, diventa potentissimo se viene coinvolto anche il SX: il piacere di apprendere, della varietà, dell'imprevisto, dell'insolito, della sfida,
della sistematizzazione, di rispondere al proprio senso del dovere.

59. Che cos'è il periodo critico?


Negli anni '700 Lennenberg ha individuato un periodo di acquisizione linguistica detto critico, che decade con la pubertà, ma le ipotesi successive hanno dimostrato che a
decadere è solo la perfetta acquisizione fonetica. Il bambino ha vantaggi nella rapidità di acquisizione e nella sensibilità fonetica.
In seguito è stata teorizzata l'esistenza di diversi periodi critici.

60. Che cos'è il cooperative learning?


L'apprendimento cooperativo è un tipo di didattica molto diffuso nella formazione aziendale, soprattutto sul modello americano. Poco applicata all'insegnamento
linguistico poiché spesso è considerato un processo individuale, in realtà in piccoli lavori di gruppo dovrebbe essere la prassi favorita.

61. Che cos'è il teacher's talk?


È il forestierese usato dall'insegnante per farsi capire dallo studente (sintassi paratattica, lessico ridotto, selezionato per origine, dimensione fonetica: rallentamento
dell'eloquio, etc) che andrebbe limitato ai primissimi passi.

62. Differenza tra lessico, vocabolario e parola


il lessico è l'insime delle parole e locuzioni di una lingua;
il vocabolario è l'insieme del lessico che una persona possiede;
la parola è quella compresa tra due spazi, ma in realtà ci sono "parole piene", "parole vuote" e "locuzioni" e "collocazioni".

63. Che cos'è il CLIL?


Content and Language Integrated Learning è l'uso veicolare della lingua straniera per insegnare altre discipline.

Potrebbero piacerti anche