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GRUPPO 28

Capodilupo Carlo, Facciorusso Rossana, Falcone Rossana,


Frisoli Valentina, Guadagno Elisabetta, Guerra Francesco,
Laconca Sergio, Liberatore Chiara, Melchionda Luciano, Murgo Giulia.

LEGISLAZIONE PRIMARIA E
SECONDARIA RIFERITA
ALL’INTEGRAZIONE
SCOLASTICA
ARTICOLO 10, comma 3
lettera a) del T.U. n. 297/94
“il Consiglio di circolo o di istituto delibera sull’adozione del
regolamento interno che " deve stabilire le modalità …. per la
vigilanza degli alunni durante l’ingresso e la permanenza
nella scuola, nonché durante l’uscita dalla medesima "

art.28 della Costituzione


• "I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti
pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi
penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in
violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si
estende allo Stato e agli enti pubblici“
• L'articolo in questione rende responsabile lo Stato per i
danni commessi dai propri dipendenti
CULPA IN VIGILANDO

Secondo il principio più volte enunciato dalla Cassazione, il


dovere di vigilanza è inversamente proporzionale all’età dei
minori vigilati, nel senso che il medesimo diviene
progressivamente meno intenso, in rapporto al crescere
dell’età dei minori (Cass. n. 12424/1998) In ogni caso la
vigilanza consiste nel complesso di attività volte a conseguire
le finalità stabilite dalla legge e non nella semplice presenza
fisica (Cass. n. 6937/1993) L'obbligo di vigilanza grava sul
personale docente e nei limiti fissati dalle specifiche norme
contrattuali (ex art. 36, comma 2, lett. d) CCNL 1999), anche
sul personale ATA. L'obbligo di vigilanza permane per il
tempo in cui gli allievi fruiscono della prestazione scolastica,
ossia per il tempo stabilito dall'art. 39 del r.d. n. 965/1924,
dall'ingresso degli stessi nei locali della scuola, fino all'orario
di uscita (Cass. n. 5424/1986; Cass. n. 3074/1999), compreso
il periodo dedicato alla ricreazione (Cass. n. 2590/1972; n.
2342/1977).
La Responsabilità
penale dell’insegnante

In Italia, la responsabilità penale dei docenti è regolata


principalmente dall'articolo 2049 del Codice Civile, che
stabilisce che i docenti sono tenuti ad adottare tutte le misure
necessarie per proteggere l'incolumità dei loro studenti durante
l'attività didattica. Inoltre, l'articolo 590 del Codice Penale
prevede la punibilità di coloro che abusano dei loro poteri o
delle loro attribuzioni, ovvero i docenti che commettono reati
durante l'esercizio delle loro funzioni. Esiste inoltre una serie di
normative specifiche che riguardano la responsabilità penale dei
docenti in diversi contesti. Ad esempio, il Decreto Legislativo
81/2008 stabilisce le norme in materia di salute e sicurezza sui
luoghi di lavoro, tra cui le scuole, e il Decreto Legislativo
196/2003 prevede il trattamento dei dati personali e il rispetto
della privacy degli studenti. In caso di reati commessi da un
docente, la responsabilità penale sarà valutata dalla magistratura
competente, in base alle circostanze specifiche del caso.
SENTENZA
N. 15091 11 Luglio
2013
SENTENZA

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Napoli, con sentenza n.15091


dell’ 11 Luglio 2013, annulla doppia sanzione disciplinare irrogata
dal dirigente scolastico della scuola media annessa al Convitto
Nazionale Vittorio Emanuele II di Napoli a docente di sostegno W.
D’A., rappresentata e difesa in giudizio dall’avv. Giuseppe Marone
del Foro di Napoli e condanna il MIUR a pagare anche 800 euro di
spese di lite in applicazione della regola di soccombenza.
IL CASO
  Nella sua classe un alunno s’infortunava leggermente, da
qui scaturiva una serie di contestazioni che si concludevano
con 2 censure avverso le quali si esperiva il tentativo di
conciliazione tramite il segretario regionale del SAB
Campania prof. Vincenzo Cozzino, contestando il
comportamento del dirigente scolastico sia perché non
coincideva l’orario dell’infortunio in quanto la predetta
docente non era in quella classe, perché sostituiva un altra
classe, sia perché non si era mai allontanata dalla classe
assegnata, conciliazione che si concludeva con esito
negativo, da qui il ricorso al Tribunale.
Ricorso al Tribunale
Il Giudice, nel ritenere fondata la domanda che è meritevole
d’accoglimento, evidenzia che non vi è stata nessuna omissione di
soccorso, mera abrasione dello zigomo. In merito alla seconda
sanzione di “comportamento scorretto, alla presenza di alunni, nei
confronti del collega responsabile del coordinamento della scuola
media per il sabato”, a tal proposito deve rilevarsi che la
contestazione nella sua assoluta genericità non consente di
individuare con esattezza quale sia stato il comportamento scorretto
tenuto. Da tale genericità discende l’impossibilità per la predetta
docente di esercitare il diritto di difesa.
Sentenza finale
Tuttavia, il fatto vissuto dalla docente di essere destinataria di
censure infondate in relazione ai propri doveri di presenza
nell’orario di servizio da parte dei preposti al controllo del Convitto
a ben vedere integra per il Giudice una accusa allarmante per un
dipendente diligente, il che giustifica, nella concitazione del
momento, la richiesta di intervento delle Forze dell’Ordine, per cui
le sanzioni irrogate ed impugnate appaiono destituite di
fondamento e comunque sproporzionate pur nella loro lievità.
Il SAB, tramite il segretario generale prof. Francesco Sola, esprime
viva soddisfazione per la giustizia resa alla docente sanzionata
illegittimamente che vede soccombere il MIUR anche per il
pagamento delle spese di lite.
“Quando al mattino un insegnante
esce dal porto, non sa mai cosa
l’aspetta. Può navigare su un placido
fiume o affrontare tempeste in mare
aperto.”
FABRIZIO CARAMAGNA

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