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Progettazione del PDF e del

PEI - progetto di vita e


modelli di Qualità della Vita:
dalla programmazione alla
valutazione

Prof. Francesco Sulla


francesco.sulla@unifg.it
Contenuti
+ PDF, PEI e la prospettiva bio-psico-sociale;
+ Osservazione della relazione alunno-contesti per la progettazione degli interventi
+ Apprendimento;
+ Metodologie di intervento da integrare nella programmazione educativo-didattica
+ Valutazione dei progressi in itinere
FONTI:
Sulla, F. (2022). Psicologia dell’Educazione – Create, II edizione. Milano: McGrawHill Education
+ Ministero dell’Istruzione https://www.istruzione.it/inclusione-e-nuovo-pei/
+ Canale YouTube Ministero dell’Istruzione e Edizioni Centro Studi Erickson (Nuovo PEI)
+ Orizzontescuola.it
+ Ianes, Cramerotti, Fogarlo (2021, a cura di). Il nuovo PEI in prospettiva bio-psico-sociale ed ecologica. Trento:
Erickson

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Un po’ di storia…
+ Fin dagli anni ‘70 la politica dell’istruzione del nostro Paese si è
orientata alla ricerca di qualità dell’esperienza, sia di apprendimento
sia di partecipazione, delle alunne e degli alunni con disabilità.
+ La concettualizzazione legislativa del PEI si è compiuta con la Legge
n. 104/1992 e, successivamente, con l’Atto di indirizzo e
coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali del 1994,
che sanciscono la necessità di costruire un punto di contatto fra la
programmazione curricolare e quella di studenti con bisogni specifici
e disabilità.
Ci si può rappresentare il PEI come quello strumento che rende
accessibile ad alunne e alunni con disabilità il curricolo nazionale e il
curricolo della scuola che frequentano insieme ai propri coetanei

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Un po’ di storia…
+ ll PEI (Piano Educativo Individualizzato) è lo strumento con
cui il consiglio di classe disegna un percorso didattico inclusivo
per student* con disabilità. Il documento fissa gli obiettivi e le
attività che si faranno durante l'anno scolastico. Vi
confluiscono, ad esempio, la programmazione per obiettivi
minimi o la programmazione differenziata
+ D.lgs. n. 66/2017, e le sue successive modifiche attraverso il
D.lgs. n. 96/2019, hanno introdotto l’idea di un PEI fondato
sulla prospettiva bio-psico-sociale del funzionamento umano
che si ispira all’antropologia ICF-CY (International Classification
of Functioning, Disability and Health for Children and Youth),
introdotta nel nostro Paese dal 2002 (OMS, 2002; 2007).

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ICF
L'ICF è una delle tre classificazioni di riferimento dell'OMS,
insieme alla Classificazione internazionale statistica delle
malattie e dei problemi sanitari correlati (ICD) giunta alla
decima revisione (ICD-10) e alla Classificazione internazionale
degli interventi sanitari (ICHI), in corso di sviluppo. L'OMS le ha
sviluppate per poter raccogliere e scambiare in modo
unitario e standard le informazioni sulle malattie, sul
funzionamento e sugli interventi sanitari.
l'ICF si divide in due parti, ciascuna composta da due
componenti:
+ Parte 1: Funzionamento e Disabilità
Vengono classificate Funzioni e Strutture corporee, in otto
distinti capitoli e Attività e Partecipazione, in nove distinti
capitoli.
+ Parte 2: Fattori Contestuali
Vengono classificati i Fattori Ambientali, in cinque distinti
capitoli. Questa parte comprende anche i Fattori Personali, che
al momento non sono classificati.
L'OMS ha sviluppato inoltre un sistema per descrivere l'entità
dei problemi a livello delle funzioni e delle strutture corporee,
delle attività e della partecipazione e dei fattori ambientali. Tale
sistema prevede di usare i cosiddetti qualificatori che
permettono di chiarire se esiste un problema e quanto sia
importante: un valore di qualificatore pari a 0 descrive
l'assenza di problema, mentre il valore pari a 4 descrive un
problema completo.

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ICF
+ I qualificatori principali della componente Attività e
Partecipazione sono "Performance" e "Capacità". Il
qualificatore Performance descrive la difficoltà con cui
viene realizzata un'attività tenendo in considerazione i
fattori ambientali che influenzano tale svolgimento. Il
qualificatore Capacità descrive la difficoltà con cui viene
svolta un'attività in assenza di fattori ambientali specifici o
adattati. Per ogni attività considerata nella valutazione di
un individuo, I due qualificatori principali devono essere
indicati. Fondamentale è poter analizzare e descrivere
l'effetto dei Fattori ambientali. L'ICF permette di
descrivere Fattori ambientali Facilitatori e Fattori
ambientali Barriera.
+ La traduzione italiana della versione OMS del 2001 è stata
realizzata dalla casa editrice Erickson.
+ L'ICF viene aggiornata annualmente dall'OMS. La
traduzione italiana degli aggiornamenti prodotti dall'OMS
viene curata dal Centro collaboratore italiano dell'OMS per
la Famiglia delle Classificazioni internazionali, che le
pubblica sul Portale italiano delle classificazioni
sanitarie[2].
+ Nel 2007 ne è stata approvata una versione "CY", ovvero
"for children and youth", orientata alla popolazione
pediatrica

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Cosa porta di nuovo la prospettiva
bio-psico-sociale al PEI?
+ Il contributo fondamentale è una visione antropologica
del funzionamento umano che è globale, sistemica,
multidimensionale, interconnessa e relazionale,
rappresentata dall’approccio ICF (OMS, 2002; 2007)
+ Il funzionamento di un alunno/a non si può ridurre
soltanto a qualche singolo aspetto, va invece analizzato e
compreso nella sua globalità, nella sua interezza,
considerando le molte e diverse dimensioni della sua
situazione, anche quando ci sembrano lontane dal nostro
sguardo diretto

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Passaggio da Integrazione
a Inclusione (1 di 3)

+ L’idea di integrazione rimandava


all’individuo che doveva modificare i
propri comportamenti e le proprie
credenze per aderire al sistema della
cultura dominante, quindi assume un
significato più vicino all’assimilazione
in cui manca l’idea dello scambio
reciproco. Mentre la parola inclusione
contiene in sé il concetto di un
rapporto più equo tra la persona e
l’ambiente, di reciproca influenza,
poiché l’ambiente è più in linea
rispetto all’individuo che vi si inserisce.

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Passaggio da Integrazione a
Inclusione (2 di 3)
+ Una riflessione interessante proposta da Dovigo nell’index per
l’inclusione riporta che occorrerebbe abbandonare il
riferimento ai Bisogni Educativi Speciali – che suggerisce una
visione della disabilità come problema che riguarda il singolo
individuo – e sostituirlo con quello di ostacoli
all’apprendimento e alla partecipazione
+ Disabile non è l’individuo, ma la situazione che, non tenendo
conto della pluralità di soggetti e delle loro caratteristiche
specifiche, ne privilegia alcuni a scapito di altri

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Ad esempio…
L’autismo viene oggi riconosciuto come una differenza nel sistema nervoso o
neurodivergenza. Queste differenze sono riconducibili a caratteristiche
collocabili su uno spettro che riguardano, tra le altre, percezione sensoriale,
interessi, comunicazione, funzioni esecutive, regolazione emotiva. Si parla quindi
di un neurotipo differente: ovvero, una maniera diversa di ricevere, processare e
trasmettere le informazioni, così come la realtà circostante.
Il termine neurodiversità è stato coniato negli anni ‘90 dalla sociologa e attivista
australiana Judy Singer (1999), come sinonimo di biodiversità neurologica, per
intendere che siamo tutti neurodiversi e ci sono differenze in ogni cervello della
specie umana - in riferimento a variazioni nella cognizione, nella socialità,
nell’apprendimento, nell’attenzione, nell’umore, ecc. Nella vastissima varietà
della neurodiversità ci sono molti individui che condividono alcuni tratti comuni,
e sono quindi denominati neurotipici. Allo stesso tempo, tra il 15 e il 20% della
popolazione (tra questi gli individui con autismo) presenta uno sviluppo
neurologico differente. Questa popolazione è denominata neurodivergente.
Vale la pena ricordare che non esistono comportamenti che siano
intrinsecamente ‘tipici’ o ‘atipici’, ma la distinzione si basa su criteri e
consuetudini sociali e culturali

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Passaggio da Integrazione a
Inclusione (3 di 3)
+ Così intesa l’inclusione diventa un paradigma
pedagogico secondo il quale l’accoglienza non è
condizionata dalla disponibilità della ‘maggioranza’ a
integrare una ‘minoranza’, ma scaturisce dal
riconoscimento del comune diritto alla diversità,
una diversità che non si identifica solo con la
disabilità, ma comprende la molteplicità delle
situazioni personali, così che sia l’eterogeneità a
divenire normalità

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Il modello di PEI più recente
COSA CAMBIA?
+ Le sezioni del PEI più significative per la
valorizzazione della prospettiva bio-psico-sociale
sono quelle dedicate al contesto e, più nello
specifico, al riconoscimento di barriere e
facilitatori nell’ambiente scolastico e
all’attivazione di strategie per la costruzione di un
ambiente inclusivo per tutte e tutti

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Barriere e facilitatori (sezione 6)
+ La prospettiva bio-psico-sociale alla base di ICF CY identifica, nei fattori
contestuali, due grandi ambiti, che interagiscono tra di loro: fattori
ambientali (estrinseci ed esterni all’alunno/a) e fattori personali (intrinseci
ed “interni”), tuttavia non ancora definiti da ICF. Entrambi i fattori sono in
relazione con le Funzioni del Corpo, le Attività Personali e la Partecipazione
sociale, migliorandone o rendendone possibile il funzionamento (facilitatori)
oppure ostacolandolo (barriere). In ambito scolastico possiamo osservare
anche fattori contestuali che hanno entrambe queste valenze – di facilitatore
o barriera ‒ (ad esempio barriere architettoniche, locali eccessivamente
rumorosi, carenza di tecnologie specifiche, mancanza di supporti per
l'autonomia personale etc.).
+ Al fine di realizzare un contesto scolastico adatto a un progetto inclusivo, è
opportuno individuare gli elementi che possono essere facilitatori, da
valorizzare nella progettazione e negli interventi educativi e didattici, e
identificare gli elementi che rappresentano delle barriere da rimuovere.

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COSA CAMBIA?

+ Le sezioni del PEI più significative per la


valorizzazione della voce delle alunne e degli alunni
con disabilità sono invece quelle che riguardano la
compilazione del Quadro informativo «a cura dei
genitori o esercenti la responsabilità genitoriale»,
la quale evidenzia il valore attribuito allo sguardo
dei familiari come attori del primo contesto di vita
del bambino o del ragazzo con disabilità

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COSA CAMBIA?

+ Altro punto essenziale del nuovo PEI è il riferimento


all’autodeterminazione, ovvero «alla partecipazione
attiva degli studenti e delle studentesse con
condizione di disabilità in età evolutiva ai fini
dell’inclusione scolastica nel rispetto del principio di
autodeterminazione»

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AUTODETERMINAZIONE
+ Un buon PEI guarda al percorso dell’alunn* con disabilità attraverso
una compresente e divergente ottica: da un lato c’è il qui e ora
degli apprendimenti e della partecipazione sociale nelle attività
attuali della classe frequentata, ma dall’altro lato c’è lo sguardo
lungo, prospettico del Progetto di vita, dell’adultità che chiama con
voce sempre più forte ogni anno che passa
+ Sarebbe utile sempre parlare di PEI/Progetto di vita, per aprire
spazi progettuali e psicologici, nei vari attori degli ecosistemi, al
diventare adulto, all’autodeterminazione e alla vita realizzata e
indipendente. Un PEI strabico, che con un occhio guarda all’oggi e
con l’altro guarda al futuro

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PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)

A partire dal 1° gennaio 2019, il profilo di funzionamento


sostituisce la (1) diagnosi funzionale e il (2) profilo dinamico
funzionale: (1) descrizione analitica della compromissione
funzionale dello stato psicofisico dell'alunno in situazione di
handicap. Il (2) è l’atto successivo alla diagnosi funzionale che
indica, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il
prevedibile livello di sviluppo che l'alunno in situazione di
handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei
tempi medi (due anni)

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Novità inerenti alla stesura del PEI introdotte dal
Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66
«Norme per la promozione dell’inclusione
scolastica degli studenti con disabilità»
(Legge 107/2015)

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PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)

• definisce le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno


e delle risorse strutturali utili per l’inclusione scolastica;
• è redatto con la collaborazione dei genitori dell’alunno, nonché, nel rispetto
del diritto di autodeterminazione, nella massima misura possibile, dello
studente con disabilità, con la partecipazione del dirigente scolastico ovvero
di un docente specializzato sul sostegno didattico della scuola;
• è aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola
dell’infanzia, nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di
funzionamento della persona;
• è trasmesso dai genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale alla
scuola e all’ente locale competente, ai fini della predisposizione
rispettivamente del PEI e del Progetto individuale, qualora questo venga
richiesto.

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PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)
Linee guida per criteri, contenuti e modalità di redazione del Profilo di funzionamento
+ Criteri, contenuti e modalità di redazione del Profilo di funzionamento, tenuto conto della
classificazione ICF dell’OMS, saranno indicati in apposite Linee Guida.
+ Le Linee Guida dovranno essere definite con decreto del Ministro della salute, di concerto con i
Ministri dell’Istruzione, del Lavoro e delle Politiche sociali, dell’Economia e delle Finanze, per gli
Affari Regionali e le Autonomie, sentito l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, da
adottate entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.
+ Le Linee Guida conterranno anche criteri, contenuti e modalità di redazione della certificazione
di disabilità in età evolutiva, ai fini dell’inclusione scolastica, tenuto conto della Classificazione
Internazionale delle Malattie (ICD) e della Classificazione Internazionale del Funzionamento,
della Disabilità e della Salute (ICF) dell’OMS
+ a fronte di nuove evidenze scientifiche, sono aggiornate con cadenza almeno triennale (le
più recenti sono del 27/04/2022, 92 pagg.)

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Le aree fondamentali del Profilo di
funzionamento su base ICF-CY
La situazione globale di una persona, del suo stato di salute e di funzionamento nei suoi
contesti reali di vita va descritta mettendo in relazione informazioni su:
+ condizioni fisiche
+ funzioni corporee
+ strutture corporee
+ attività personali
+ partecipazione sociale
+ fattori contestuali ambientali
+ fattori contestuali personali

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Le aree fondamentali
del Profilo di
funzionamento su
base ICF-CY

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Decreto Interministeriale M.I. 29.12.2020, n. 182
Art. 5 - Raccordo del PEI con il Profilo di Funzionamento
+ Ai sensi dell'articolo 5, comma 4, lettera a) del DLgs 66/2017, il Profilo di
Funzionamento è il documento propedeutico e necessario alla
redazione del PEI. Pertanto, è opportuno che il GLO, oltre a prendere
visione del Profilo di Funzionamento, ne fornisca una sintesi che metta
in evidenza le informazioni relative alle dimensioni rispetto alle quali
è necessaria un'analisi puntuale, seguita dalla progettazione di
interventi specifici.
+ Nel PEI sono riportati, attraverso una sintetica descrizione, gli elementi
generali desunti dal Profilo di Funzionamento.
+ Qualora, nella fase transitoria di attuazione delle norme, non fosse
disponibile il Profilo di funzionamento, le informazioni necessarie alla
redazione del PEI sono desunte dalla Diagnosi Funzionale e dal Profilo
Dinamico Funzionale.

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Nuovo PEI: Operativamente, cosa cambia?

+ Modello unico, comune ad ogni ordine di scuola


+ Tempistiche definite da rispettare
+ Responsabilità del GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) –
prima (legge 104) c’era una parte di responsabilità
dell’ASL e una parte della scuola: operatore psico-
pedagogico e insegnante di sostegno
+ Viene codificata e definita la progettazione didattica in
tutte le materie

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Modello unico comune ad + Viene redatto a partire dalla
scuola dell'infanzia ed è
ogni ordine di scuola aggiornato in presenza di nuove e
sopravvenute condizioni di
funzionamento della persona

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Tempistiche
+ Il DLgs 66/2017, all’articolo 7 comma 2, prevede diversi momenti per le riunioni del GLO finalizzati alla la redazione del
PEI, prima in versione provvisoria (entro giugno, per alunni e alunne di nuova iscrizione o certificazione) e poi definitiva
(entro ottobre) e almeno una verifica periodica, da stabilire secondo le esigenze dei soggetti coinvolti, nel corso
dell'anno.
+ Nel corso di un anno scolastico sono previste, pertanto, le seguenti convocazioni:
1. Un incontro del GLO all'inizio dell'anno scolastico per l'approvazione del PEI valido per l'anno in corso.
Il limite temporale indicato dal Decreto («di norma, non oltre il mese di ottobre») dovrebbe rappresentare la scadenza
massima, salvo situazioni particolari (ad esempio ritardi consistenti nella nomina degli insegnanti, non solo di sostegno, o
frequenza irregolare dell'alunno/a nel primo periodo). Se ci sono le condizioni, le istituzioni scolastiche si impegnano a
definire ed approvare il documento entro le prime settimane di lezione, per ridurre al minimo il periodo di lavoro svolto senza
progettazione. Si ricorda che l'espressione "in via definitiva" usata dal decreto ha lo scopo di distinguere il PEI redatto all’inizio
dell’anno scolastico dal PEI redatto in via provvisoria di giugno, ma certamente il documento può essere modificato anche
nel corso dell’anno scolastico in quanto rappresenta uno strumento di lavoro flessibile e dinamico, da rivedere tutte le volte
che appare necessario;
2. Incontri intermedi di verifica (almeno uno) per «accertare il raggiungimento degli obiettivi e apportare eventuali
modifiche ed integrazioni» (comma 2, lettera h). Il numero di questi incontri dipende dai bisogni emersi, e dalla conseguente
necessità di apporre correttivi e integrazioni al testo precedentemente approvato. Gli incontri di verifica possono essere
preventivamente calendarizzati, ma anche proposti dai membri del GLO, con richiesta motivata al Dirigente scolastico, per
affrontare emergenze o problemi particolari;
3. Un incontro finale, da tenere entro il mese di giugno, che ha la duplice funzione di verifica conclusiva per l'anno scolastico
in corso e di formalizzazione delle proposte di sostegno didattico e di altre risorse per quello successivo

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Composizione del GLO (Gruppo di Lavoro
Operativo)

+ La convocazione del GLO avviene tramite


comunicazione diretta a coloro che hanno diritto a
parteciparvi da parte de* Dirigente scolastico
+ Tutti i membri del GLO ricevono la documentazione
utilizzata nell'incontro e hanno accesso al PEI discusso e
approvato, nonché ai verbali.
+ La firma di tutti i membri del GLO è prevista sul PEI
redatto in via definitiva entro il mese di ottobre e, alla
fine dell'anno scolastico, nell'incontro di verifica.

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Composizione del GLO (Gruppo di Lavoro
Operativo)
+ Team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, ivi compreso l’insegnante specializzato per il sostegno didattico, e presieduto dal dirigente
scolastico o da un suo delegato.
+ I genitori dell’alunno con disabilità - o chi esercita la responsabilità genitoriale.
+ Il decreto indica, inoltre, come partecipanti al GLO altre persone definite «figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione
scolastica che interagiscono con la classe e con la bambina o il bambino, l’alunna o l’alunno, la studentessa o lo studente con disabilità».
L'individuazione non è univoca e richiede pertanto una precisa autorizzazione formale da parte del Dirigente scolastico. Requisito essenziale è
che si tratti di una "figura professionale" (escludendo quindi supporti di altro tipo legati a relazioni familiari o amicali) che abbia un'interazione
con l'alunno o con la classe. A titolo di esempio :
+ docenti referenti per le attività di inclusione o docenti con incarico nel GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) per il supporto alla classe
nell'attuazione del PEI
+ docenti che svolgano azioni di supporto alla classe nel quadro delle attività di completamento.
Resta di competenza della dirigenza stabilire la necessità o meno di tale individuazione formale, ricordando che, se ritenuto utile, è possibile prevedere
la loro partecipazione in qualità di esterni a singoli incontri. In tal senso, può essere prevista anche la partecipazione di collaboratori scolastici e
collaboratrici scolastiche che coadiuvano nell’assistenza di base.
Tra le figure esterne all'amministrazione scolastica, ma che operano stabilmente a scuola, si possono considerare le persone che forniscono
l’assistenza specialistica per l'autonomia e la comunicazione, nominate dall'Ente locale.
Tra le figure esterne al contesto scolastico, possono prendere parte al GLO:
+ specialisti e terapisti dell'ASL;
+ specialisti e terapisti privati segnalati dalla famiglia;
+ operatori/operatrici dell'Ente Locale, soprattutto se è attivo un Progetto Individuale;
+ componenti del GIT.

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GLO: partecipazione dell* student*

+ Se uno studente non è in grado di comprendere di cosa si sta parlando,


o appare terrorizzato alla sola idea di partecipare a un incontro con tutti
i professori e i genitori, è obbligato lo stesso a partecipare al GLO?
Il DLgs 66/2017 dice che la partecipazione dello studente è “assicurata”, ma
non si può ovviamente imporla se non ci sono le condizioni. La questione va
gestita con buon senso, valutando le condizioni reali di applicazione e
impostando eventualmente un percorso di autonomia che porti
gradualmente lo studente a comprendere la funzione di questi incontri per
partecipare nel modo più responsabile possibile, ma senza inutili forzature.
Formalmente lo studente fa parte del GLO e quindi va sempre invitato, ma
se non si presenta si procede ugualmente (V. Linee Guida a pag. 10).

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GLO: partecipazione dell* student*

+ È possibile parlare davanti al ragazzo dei problemi che lo


riguardano?
La partecipazione degli studenti si basa sul principio di
autodeterminazione definito dalla Convenzione ONU: «Il rispetto per
la dignità intrinseca, l’autonomia individuale – compresa la libertà di
compiere le proprie scelte – e l’indipendenza delle persone». Gli
incontri del GLO non hanno lo scopo di valutare l'alunno ma di
decidere quali sono gli interventi più efficaci per superare le sue
difficoltà, e su questi temi è molto probabile che lui abbia
qualcosa da dire. Come per tutti i compagni, anche per lui/lei la
valutazione degli apprendimenti si colloca in un altro momento
(Consiglio di Classe) e va tenuta distinta dal GLO e dal PEI

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Dimensioni
È strumento di progettazione educativa e didattica e
ha durata annuale con riferimento agli obiettivi
educativi e didattici, a strumenti e strategie da
adottare al fine di realizzare un ambiente di
apprendimento che promuova lo sviluppo delle
facoltà degli alunni con disabilità e il soddisfacimento
dei bisogni educativi individuati

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Dimensioni
Nel nuovo modello di PEI le diverse dimensioni nelle quali si sviluppa
l’attività della persona, in relazione allo sviluppo degli apprendimenti,
nel senso sopra indicato:
A. Dimensione della Socializzazione e dell’Interazione
B. Dimensione della Comunicazione e del Linguaggio
C. Dimensione dell’Autonomia e dell’Orientamento
D. Dimensione Cognitiva, Neuropsicologica e dell'Apprendimento
Nelle succitate “Dimensioni” sono ricompresi tutti i diversi aspetti
registrabili in ordine alle potenzialità del soggetto, riguadagnando e
aggregando, in un’ottica di sintesi, i precedenti “parametri” o “assi” già
utilizzati per la redazione del PEI

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Settembre 2021: il TAR boccia il nuovo
modello di PEI e le linee guida
+ Con l’anno scolastico 2021/22 avrebbe dovuto entrare pienamente
in vigore il nuovo PEI, inteso sia come modello unico nazionale che
come applicazione delle varie procedure introdotte dal D.lgs. n. 66
del 2017 le cui disposizioni erano in vigore da tempo ma solo nel
mese di gennaio del 2021, con la pubblicazione del Decreto
interministeriale n. 182, il Ministero dell’istruzione aveva
effettivamente formalizzato e comunicato alle scuole.
+ Con sentenza n. 9795/2021 del 14 settembre 2021, il Tribunale
Amministrativo Regionale del Lazio, Sez. III bis, ha disposto
l’annullamento del Decreto interministeriale n. 182/2020 e dei suoi
allegati (Linee guida, Modelli di PEI, Allegati C e C1)

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Il Ministero ha emanato una nota con la quale informa le
scuole su quanto disposto dal Tar e ha fornito “indicazioni
operative sugli adempimenti relativi ai processi di
inclusione degli alunni con disabilità nonché, in particolare,
sulle modalità di redazione dei PEI per l’a.s.2021/2022, al fine
di tutelare il diritto all’inclusione scolastica, nelle more
dell’emanazione di nuovi provvedimenti e/o degli esiti
definitivi dell’iter giudiziario.”

notaPei.pdf

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La sentenza del TAR che ha annullato il DI n. 182, pubblicata a settembre proprio
quando tutto doveva entrare realmente in vigore, ha condizionato l’intera
applicazione della riforma: anche se formalmente essa ha annullato solo il Decreto
interministeriale con i suoi allegati, e non tutte le novità del Decreto legislativo n. 66
che ne è alla base, si è diffuso nelle scuole un pesante clima di incertezza che ha
frenato, e in certi casi effettivamente bloccato, il processo di innovazione che si stava
mettendo in atto. Ma non è stato tempo perso. Anche se in modo ridotto,
coinvolgendo solo una parte delle scuole, il nuovo PEI è stato sperimentato
concretamente in moltissime situazioni anche attraverso una versione dei
modelli ministeriali, predisposta e diffusa dal Centro Studi Erickson, che togliendo
poche righe di testo nelle sezioni 9 e 11 aveva rimosso tutte le cause di censura
segnalate dal TAR offrendo però alle scuole uno strumento operativo in linea con il
D.lgs. n. 66.

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Per cercare di capire cosa stava effettivamente succedendo nelle scuole, il centro studi
Erickson ha organizzato tra i mesi di gennaio e giugno 2022 un sondaggio online,
articolato in 5 rilevazioni e destinato a tutte le figure coinvolte (insegnanti, dirigenti,
operatori di assistenza, educatori, genitori, specialisti, ecc.) per cercare di comprendere
cosa era effettivamente successo nelle nostre scuole, facendo emergere le criticità ma
anche le iniziative o strategie che erano state localmente attivate e che avevano
prodotto risultati positivi, o comunque offerto spunti per migliorare la situazione.

I cinque aspetti del nuovo PEI che sono stati oggetto dei vari sondaggi:
1. il GLO (gruppi 1-6)
2. la corresponsabilità educativa (gruppi 7-12)
3. il contesto e l’ambiente educativo (gruppi 13-19)
4. le osservazioni e gli interventi sulle quattro dimensioni (gruppi 20-24)
5. il percorso curricolare e la valutazione (gruppi 25-28)

ATTIVITÀ IN GRUPPI – Attività 1

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