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Integrazione scolastica è un modello in continua evoluzione. C’è stata una evoluzione riguardo i concetti, i termini, le pratiche, le
forma organizzative.
Evoluzione del concetto di salute, dalla mancanza di malattia al benessere completo, dove c’è assenza di malattia e godimento di
diritti fondamentali e pieno inserimento nella società.
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C'è un superamento dell'approccio focalizzato solamente sul deficit della persona con disabilità accogliendo il “modello sociale della
disabilità”.
principi di non discriminazione
piena ed effettiva partecipazione inclusione
pari opportunità
accessibilità
autonomia
indipendenza
con l'obiettivo di conseguire la piena inclusione sociale, mediante il coinvolgimento delle stesse persone con disabilità e le loro
famiglie.
PRINCIPIO DI ACCOMODAMENTO RAGIONEVOLE.
I principi fondamentali dei diritti ONU Sono esplicitati e da applicare nel PEI.
Linguaggio comprende le lingue parlate del linguaggio dei segni, come pure altre forme di espressione non verbale.
Discriminazione sulla base della disabilità indica qualsivoglia distinzione, esclusione o restrizione sulla base della disabilità che
abbia lo scopo l'effetto di pregiudicare o annullare il riconoscimento, il godimento su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti
umani, delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale civile o in qualsiasi altro campo. E se include ogni
forma di discriminazione compreso il rifiuto di accomodamento ragionevole.
Accomodamento ragionevole indica le modifiche gli adattamenti necessari ed appropriati che non impongono un onere
sproporzionato o eccessivo per assicurare alle persone con disabilità il godimento l'esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di
tutti i diritti umani e le libertà fondamentali.
Progettazione universale indica la progettazione e realizzazione di prodotti, ambienti, programmi e servizi utilizzabili da tutte le
persone, nella misura più sei estesa possibile, senza il bisogno di adattamento di progettazione specializzate. Progettazione universale
non esclude i dispositivi di ausilio per particolari gruppi di persone con disabilità ove siano necessari.
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ha chiarito la differenza tra:
Inserimento sociale: approccio che riconosce il diritto delle persone con disabilità ad avere un posto nella società, ma
spesso si limita ad inserirle in un posto separato (istituti) o in situazioni passive.
Integrazione sociale: il processo che garantisce alle persone con disabilità il rispetto dei diritti all'interno dei luoghi
ordinari, senza però modificare le regole di principi di funzionamento della società e delle istituzioni che li accolgono.
Prevale l'idea del sostegno che gli interventi speciali e “tecnici”.
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Inclusione sociale: concerto dei documenti ufficiali più recenti: persona con disabilità e il cittadino a pieno titolo è titolare
di tutti i diritti; si riconosce che la società si è organizzata in modo da creare ostacoli, barriere discriminazioni che vanno
rimosse e/o trasformate; si riconosce pieno diritto di partecipazione alle scelte su come la società organizza, sulle sue
regole.
Integrazione: Guarda la situazione del singolo soggetto - Il sistema normale è pensato per lo standard.
Se il soggetto ha difficoltà, ha bisogno di un aiuto o sostegno per integrarsi - Approccio compensatorio.
Incrementa la risposta specialistica.
IL MODELLO RIMANE LA NORMALITÀ.
Inclusione: guarda alla costruzione di un ambiente che vada bene per tutti (Ianes la chiama “Speciale normalità”) dove la
differenziazione della attività didattica diventa prassi comune. La variabilità individuale non è eccezione ma la regola.
Il sistema inclusivo è pensato per tutti i soggetti diversi, e progettato, sin dall'inizio, per rispondere ai bisogni diversi delle persone.
Gli interventi riguardano il contesto o il sistema e non solo la singola persona, coinvolgendo più ambiti.
MODELLO DI SPECIALE NORMALITÀ.
PARADIGMA INCLUSIVO
È inclusiva una scuola che permette a tutti gli alunni, tenendo conto delle loro diverse caratteristiche sociali, biologiche e culturali,
non solo di sentirsi parte attiva del gruppo di appartenenza, ma anche di raggiungere il massimo livello possibile in fatto di
apprendimento. INCLUDERE SIGNIFICA RIMUOVERE OGNI BARRIERA AGLI APPRENDIMENTI E ALLA
PARTECIPAZIONE.
La scuola che fa stare bene NON è inclusiva. Includere significa rimuovere ogni barriera agli apprendimenti e alla partecipazione.
Questo è un modello pedagogico e sociale e assunto a livello normativo.
Decreto Legislativo 13 Aprile 2017, n.66: norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità a
norma dell'articolo uno commi 180 e 181 lettera c), della legge 13 luglio 2015, numero 107
1) inclusione scolastica
a) riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti, risponde ai differenti bisogni
educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di
ciascuno nel rispetto del diritto dell'autodeterminazione e l'accomodamento ragionevole, nella prospettiva della
miglior qualità di vita.
b) Si realizza nell'identità culturale, educativa, progettuale, nell'organizzazione e nel curricolo delle istituzioni scolastiche
nonché attraverso la definizione della condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglia e altri soggetti, pubblici
e privati, operante sul territorio.
c) e impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e
responsabilità concorrono ad assicurare il successo formativo delle bambine e dei bambini delle alunne e degli alunni
studentesse e degli studenti.
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ICF A SCUOLA
Nel 2009 sposta l’attenzione esplicitamente sullo scenario di una scuola inclusiva chiamando in causa tutti gli attori coinvolti.
Riconosce e assume questo modello di inclusione e si basa sul fatto che l’Intesa Stato e Regioni 2008 che regolava le procedure
sull’accertamento prevede la diagnosi funzionale su base ICF.
Nel 2012 il Protocollo di Intesa su diritto alla salute tra Ministero istruzione e Ministero Salute indica l’applicazione progressiva del
modello ICF adeguato alla realtà italiana.
È ancora un modello ibrido, consente di operare e procedere anche senza avere la diagnosi funzionale (ora valutazione diagnostico
funzionale).
Linea guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009)
ICF sta penetrando nelle pratiche di diagnosi condotte dalle Asl virgola che sulla base di esso elaborano diagnosi
funzionale - Riconoscimento assunzione del modello bio-psico-sociale della disabilità.
Il modello ICF prende in considerazione molteplici aspetti della persona, correlandola condizione di salute il suo contesto
pervenendo così una definizione di disabilità come ad una condizione di salute in un ambiente sfavorevole.
Protocollo d'intesa tra MIUR e Ministero della Salute per “la tutela del diritto della salute e del diritto allo studio degli alunni
e degli studenti con disabilità” - 2012.
Garantire l'integrazione degli interventi per l'affermazione del diritto alla salute e all'istruzione.
Applicare progressivamente il modello IC F adeguato alla realtà italiana.
Favorire iniziative di formazione comune congiunta per operatori di scuola e sanità.
Art. 5, comma 6
“… entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono definite le linee di guida contenenti:
a) i criteri i contenuti e le modalità di redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva, secondo la classificazione
statistica internazionale delle malattie dei problemi sanitari correlati (ICD) dell’OMS.
b) criteri, contenuti e modalità di redazione del profilo di funzionamento, secondo la classificazione ICF dell’OMS.
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Decreto n. 182 del 29 dicembre 2020 - Adozione il modello nazionale di piano educativo individualizzato e delle correlate linee
guida.
Art. 2 - Formulazione del Piano Educativo Individualizzato.
1. il PEI:
a) …
b) Tiene conto dell'accertamento delle condizioni di disabilità in età evolutiva ai fini dell'inclusione scolastica […] e del
Profilo di Funzionamento avendo particolare riguardo alle indicazioni dei facilitatori delle barriere secondo la prospettiva
bio-psico-sociale alla base della classificazione ICF dell’OMS.
ICF: E’ la Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute, elaborato dall’OMS, serve per dar
un linguaggio che consenta comunicazione accessibili comprensibili ad ogni livello partendo dall’idea della salute e del
funzionamento.
FUNZIONAMENTO: il focus. È un approccio globale alla salute e al funzionamento umano e quindi non parla di disabilità o
patologie.
1. Volume principale con glossario (Full version 9999 cat. – Short version 99 cat.).
2. Descrizione cliniche linee guida per l'Assessment.
3. Criteri di Assessment per la ricerca.
4. Altre versioni: Adattamenti speciali
Bambini e adolescenti
5. Strumenti specifici di Assessment.
ICF, nuova classificazione internazionale che ingloba e supera le precedenti (ICD X e DSM IV) – Prende gli aspetti medici ma
poi considera la globalità.
ICD X è una classificazione dell’OMG ma si ferma agli aspetti medici. Le diagnosi hanno questi codici. Si è evoluta la persona, gli
studi medici e quindi la i manuali di classificazione da qui ICF.
ICF approvato dalla 54° Assemblea Mondiale della Sanità – 22 maggio 2001
Uso dell'ICF negli Stati membri per la ricerca negli studi di popolazione nei rapporti.
Uso congiunto con ICD
Adattamenti specifici per indagine di incontri clinici.
Revisioni periodiche.
All'elaborazione di questa classificazione hanno partecipato 192 Governi che compongono l'Assemblea Mondiale della Sanità, tra cui
l'Italia, che ha collaborato tramite una rete denominata Disability Italian Network (DIN), formata da centri dislocati sul territorio
nazionale e coordinata dall'Agenzia Regionale della Sanità del Friuli Venezia Giulia.
ICF CHILDREN AND YOUTH: classificazione internazionale del funzionamento umano - Bambini e Adolescenti è una
classificazione “derivata”, approvata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2007, basata su ICF.
affinché ICF possa essere utilizzato per descrivere in maniera adeguata e completa il funzionamento in tutte le età della vita, si è
deciso di integrare le due classificazioni nell'unica classificazione che verrà progressivamente aggiornata.
19 Ottobre 2012 - WHOFIC Council Meeting - Brasilia.
L’ICF appartiene alla famiglia delle classificazioni internazionali sviluppate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
1970 – ICD
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Focalizzato sulla causa, sulla descrizione delle principali caratteristiche cliniche e sulle indicazioni diagnostica
delle patologie. La classificazione ICD e oggi alla decima edizione – ICD 10 -utilizzata a partire dal 1994.
Menomazione (Impairment): perdita o alterazione anatomica, strutturale, funzionale, fisica o psichica (rispetto agli
standard biomedici generalmente accettati)
Disabilità (disability): La limitazione di una persona nello svolgimento di un'attività quel modo nell'ampiezza secondo i
parametri considerati normali per un essere umano, derivante da una menomazione.
Handicap: condizioni di svantaggio conseguente una menomazione a una disabilità che in un soggetto limito impedisce al
raggiungimento di una condizione sociale normale virgola in relazione all'età sesso fattori sociali o culturali. -
(Socializzazione del deficit - condizione di svantaggio conseguente la menomazione).
Classificazioni internazionali elaborate dall’OMS (fondata 1946 ed è un soggetto di diritto internazionale, i paesi aderiscono e fanno
proprie le su elaborazioni)
1970 – ICD: focalizzata sulla causa del disturbo. Ultima edizione 1994. Fatto per capirsi ovunque tramite i codici
1980: ICIDH estensione alla disabilità. (H=handicap) e ha introdotto definizioni che ancora oggi noi troviamo nei documenti che
troviamo per lavorare.
MENOMAZIONE: perdita di qualcosa. Limitazione strutturale rispetto alla funzione ed è
DISABILITA’: limitazione che questa persona ha a seguito della menomazione. Oggettivazione della menomazione
HANDICAP: condizione di vita che deriva dalla disabilità provocata dalla menomazione. Socializzazione del deficit –
svantaggio conseguente alla menomazione.
Anni 90 si cerca un approccio con più prospettive tenendo conto dei limiti rappresentati dall’ICDIH.
La nuova classificazione detta ICF parla di benessere psicofisico. Introduce anche i fattori ambientali. Qui nasce il fondamento
scientifico dell’approccio culturale all’integrazione. Definisce lo stato di salute delle persone piuttosto che le limitazioni, dichiarando
quella persona sana è “individuo in stato di benessere psicofisico”.
Introduce inoltre una classificazione dei fattori ambientali punto lo stato di salute è correlato all'ambiente. L'approccio e quindi multi-
prospettico: biologico, personale, sociale. La disabilità come esito dell'interazione fra condizioni di funzionamento della
persona e contesto sociale.
Approccio culturale all'integrazione.
Da Handicap (ICIDH – 1980) a PERSONA CON DISABILITA’ (ICF – 2001) e non è soltanto una questione di termini, cambia
tutta la prospettiva globale non solo quella medica.
La condizione di salute è data dalla combinazione di aspetto biologico, psichico e sociale.
Da disabilità a ATTIVITA’ LIMITATE considerandola anche non permanente e sono sicuramente condizionate dal contesto di
vita della persona. Elimina la parola Handicap in favore di RESTRIZIONE ALLA PARTECIPAZIONE nelle diverse
situazioni di vita alla partecipazione sociale piena. Disabilità vista non come attributo della persona ma come situazione in cui
qualsiasi persona può trovarsi in presenza di un divario fra capacità individuali e fattori ambientali.
lime
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Si passa da disabilità come condizione di stabilità a una idea di disabilità come variabile in base al tempo (nuovi interventi che
migliorano oppure può anche peggiorare) ed al contesto (zone geografiche diverse, o situazioni di stimoli). Fattori fisici, ambientali
(persone comprese, gli insegnanti possono essere barriera).
La disabilità non è una caratteristica della persona ma la conseguenza di una complessa relazione fra condizioni di salute fattori
contestuali e ambientali, fattori personali, che determinano la possibilità di attività e partecipazione.
IMPORTANTE
Concezione tradizionale
Definizioni OSM (1980)
ICF (2001)
Menomazione (Impairment): perdita o alterazione Non più disabilità ma limitazione delle attività
anatomica, strutturale, funzionale, fisica o psichica personali.
(rispetto agli standard biomedici generalmente non più handicap ma diversa partecipazione
accettati) sociale.
Disabilità (disability): La limitazione di una persona Disabilità come risultante dell'interazione fra
nello svolgimento di un'attività quel modo funzionamento umano e fattori contestuali.
nell'ampiezza secondo i parametri considerati “… La conseguenza è un risultato di una complessa
normali per un essere umano, derivante da una relazione fra condizione di salute di un individuo, fattori
menomazione. personali fattori ambientali che rappresentano le
Handicap: condizioni di svantaggio conseguente una circostanze in cui un individuo vive”
menomazione a una disabilità che in un soggetto disabilità come fenomeno sociale
limito impedisce al raggiungimento di una multidimensionale.
condizione sociale normale virgola in relazione
all'età sesso fattori sociali o culturali. -
(Socializzazione del deficit - condizione di
svantaggio conseguente la menomazione).
ICF consente di cogliere la fenomenologia umana in tutta la sua interezza e globalità. modello bio-psico-sociale: (modello medico +
modello sociale)
UNIVERSALE: riguarda tutte le persone. Qualunque persone in qualunque momento della vita per qualunque causa anche
temporaneamente e può avere una condizione di salute limitante, che se è in cotesto sfavorevole (condizioni ambientali e
immateriali: personali) si traduce in disabilita (attività di partecipazione limitate)
INTERATTIVO: le dimensioni sono interagenti.
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INTEGRATIVO: parte dal deficit ma punta a trovare gli elementi di forza e venga riattivata la partecipazione. Ma
considera l'insieme dei fattori ambientali e personali che interagiscono a tutti i livelli. Le funzioni possono essere analizzate
anche in maniera indipendente.
POSITIVO perché parte da un contesto “fisiologico” individuale e ambientale, inteso in senso dinamico, per dire se quanto
ciascuno se ne discosta.
FONDAMENTI DELL’ICF
Funzionamento umano NON La sola disabilità
Modello universale NON Modello per minoranze
Modello integrato NON Solo medico o sociale
Modello interattivo NON Progressivo-lineare
Equivalenza NON Causalità eziologica
Inclusivo del contesto NON La sola persona
Applicabilità culturale NON Concezione occidentale
Operazionale NON Solo tecnico
Per tutte le classi di età NON Centrato sull’adulto.
Chiunque può trovarsi in un contesto ambientale precario, ciò può causare disabilità. È in tale ambito che l’ICF si pone come
classificatore della salute, prendendo in considerazione gli aspetti sociali dell'individuo menomato. Ciò che importa non è stabilire
la causa della menomazione ma intervenire sul contesto sociale costruendo reti di servizi che riducano la disabilità.
Quindi, nuovo passaggio compiuto dall'ICF elimina il lato negativo ancora attribuito alle persone ed evidenzia il contesto sociale a
discapito di quello medico (il concetto di menomazione come elemento che produce disabilità o handicap), precedentemente di
maggior rilievo.
La disabilità diventa una possibile condizione ordinaria della vita di ciascuno, non legato ad una condizione di malattia, ma
riconosciuta come un'esperienza umana universale.
La correlazione fra lo stato di salute e l'ambiente porta inoltre ad una definizione di disabilità come condizione di salute in un
ambiente sfavorevole.
SCOPI DELL’ICF
Fornire una base scientifica per la descrizione la comprensione e lo studio della salute delle condizioni conseguenze
cause determinanti ad essa correlate.
Di stabilire un linguaggio comune per la descrizione della salute e delle condizioni ad essa correlate allo scopo di
migliorare la comunicazione fra i diversi utilizzatori, fra cui gli operatori sanitari, i ricercatori, gli esponenti politici e
la popolazione, incluse le persone con disabilità.
Rendere possibile il confronto fra dati raccolti fra paesi, discipline sanitarie, servizi in periodi diversi.
Fornirono schema di codifica sistematica per i sistemi informativi sulla salute.
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APPLICAZIONI DELL’ICF
Dalla pubblicazione della prima versione per la sperimentazione è stato usato con vari scopi ad esempio:
Come strumento sistematico nella raccolta e nella registrazione dei dati.
Come strumento di ricerca per misurare gli esiti, la qualità di vita o i fattori ambientali.
Come strumento clinico nella valutazione dei bisogni, nella formulazione dei trattamenti per condizioni specifiche, nella
valutazione professionale, e riabilitativa o di esito.
Come strumento di politica sociale nella pianificazione degli interventi di sicurezza sociale dei sistemi di compensazione
o di implementazione.
Come strumento educativo nella programmazione curriculare per migliorare la conoscenza e favorire l'impegno sociale.
CONCETTO DI FUNZIONAMENTO
Benessere fisico psichico sociale armonicamente composto. Non solo assenza di malattia. Arriva a compimento la definizione del
1948.
E il vocabolo per il quale si è optato per la traduzione italiana della parola inglese functioning.
il termine funzionamento è stato scelto dai traduttori della classificazione ICF perché quello che meglio si avvicina al concetto di
salute definito dall’OMS come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, e non soltanto assenza di malattie e di
infermità.
Nella classificazione il termine funzionamento rappresenta la prima parte della struttura dell’ICF; è definito come termine ombrello
sotto il quale vado a ricomprendere tutti gli elementi del modello. Strutture, funzioni corporee, attività, partecipazione. Indica gli
aspetti positivi dell’interazione tra individuo e fattori contestuali dello stesso individuo.
Nella sigla ICF è stato scelto di puntare sul concetto di funzionamento per invitare ad utilizzare il meno possibile il termine disabilità.
entrambi i processi sono risultato di interazioni complesse fra individuo e ambiente.
Classificare il funzionamento di una persona vuol dire, dunque, descriverla nella sua globalità, a prescindere dall’eziologia (la
scienza che in medicina studia le cause delle malattie), dalla patologia o dal problema che la riguarda.
Considerare il funzionamento globale di una persona significa andare al di là delle etichette diagnostiche delle specifiche cause dei
suoi disturbi e richiede una lettura globale, sistemica e complessa.
Una persona funziona bene dal punto di vista evolutivo se riesce a intrecciare positivamente le spinte biologiche alla crescita con le
varie forme di apprendimento date dall'esperienza e dal contatto con le relazioni umane agli ambienti fisici.
Visione: Globale
Sistemica
Complessa
Multidimensionale
Interconnessa (al proprio interno e con tutto l’esterno tenendo conto della relazionalità.)
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Relazionale
FUNZIONAMENTO E DISABILITA’
Il concetto di BES (Bisogni Educativi Speciali) nasce sul modello di analisi della persona di tipo sistemico, quindi multifattoriale,
che vede ogni caratteristica dell'individuo come necessariamente in relazione con aspetti contestuali, relazionali.
In questa ottica (Approccio bio-psico-sociale) la difficoltà che rientrano sotto l'accezione di BES non sono solo quelle dovute a
situazioni di disabilità o disturbi specifici dell'apprendimento, ma anche difficoltà di tipo emotivo comportamentale, situazioni di
fragilità anche temporanee, svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.
Parte 1
Funzionamento e Disabilità
Funzioni strutture corporee Attività partecipazione
Cambiamento delle funzioni Cambiamento delle Capacità di eseguire compiti Performance ad eseguire
corporee strutture corporee in ambienti standard compiti nell'ambiente
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attuale
le Funzioni Corporee sono le le Strutture Corporee sono le la Capacità è quello che una la Performance è quello che la
funzioni fisiologiche e parti anatomiche del corpo persona riesce a fare in un stessa persona riesce a fare
psicologiche dei sistemi come gli organi, gli arti e i ambiente sconosciuto. nel suo abituale, e
corporei. loro componenti. Es. un ambiente standard generalmente adatto,
come quello di un ambiente di vita.
ambulatorio medico senza
nessun tipo di aiuto.
Parte 2
Funzionamento e Disabilità
Fattori ambientali Fattori personali
Impatto facilitante o ostacolante del mondo esterno Impatto delle caratteristiche della persona
1. Condizioni fisiche.
2. Strutture corporee.
3. Funzioni corporee.
4. Attività personali.
5. Partecipazione sociale.
6. Fattori contestuali ambientali.
7. Fattori contestuali personali.
DEFINIZIONI COMPONENTI
Certificazione del linguaggio utilizzato nel modello.
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Fattori ambientali: tutti gli aspetti del mondo esterno ed estrinseco che formano il contesto della vita di un individuo e
come tali hanno impatto sul funzionamento della persona (atteggiamenti, ambiente fisico e sociale).
Fattori sociali: sono fattore contestuali correlati all'individuo quali l'età, il sesso, la classe sociale, le esperienze di vita.
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DOMINI DEL FUNZIONAMENTO E DELLE DISABILITA’
Noi valutiamo la performance, ma evidentemente abbiamo conoscenza della capacità tramite il profilo del funzionamento. Quindi
andiamo ad individuare le barriere che ancora ci sono oppure quali sono i facilitatori che hanno esaltato la capacità.
La capacità sta alla neuropsichiatria. Abbiamo anche il profilo dinamico funzionale. Con verbale di accertamento si fa come
meglio si può. Ma cmq noi siamo per le performance, non abbiamo gli strumenti di arrivare alle capacità. Perché si usa capacità in
modo inappropriato.
CAPACITA’ PERFORMANCE
Ciò che una persona può fare Ciò che una persona fa
Abilità di eseguire un compito o un'azione SENZA l'influsso, abilità di eseguire un compito o un'azione CON l'influsso
positivo negativo, di fattore contestuale e ambientali personali. positivo negativo di fattori contestuali, ambientali o personali.
Caratteristiche intrinseca della persona. Risultati di fattori sul funzionamento.
Descrive il funzionamento di una persona in un Dipende dall'ambiente.
ambiente che non facilita e non ostacola.
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Descrive il funzionamento della persona
nell'ambiente in cui vive.
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I QUALIFICATORI vengono codificati con 1 oppure 2 numeri dopo un punto.
XXX.0 - Nessun problema
XXX.1 - Indica un problema lieve
XXX.2 – Indica un problema medio
XXX.3 – Indica un problema grave
XXX.4 – Indica un problema completo
XXX.8 – Non specificato
XXX.9 – Non applicabile.
I FACILITATORI hanno la stessa codifica ma c’è un + con 1 o 2 numeri dopo il punto
XXXX.+0 Nessun facilitatore
… e così via.
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ICF A SCUOLA
Osservazione lettura comprensione dell'esperienza del funzionamento in situazioni ciascun soggetto, oltre le definizioni
categorizzanti.
Attenzione alla realtà personale di tutti di ciascuno per raccogliere i bisogni e garantire diritti.
Internazionale reciproca fra funzionamento e partecipazione.
Influenza dinamica del contesto.
Osservazione del funzionamento con carattere contestualizzato, sistemico, prognostico, attraverso check list.
Valorizzazione delle risorse personali e dell'ambiente.
Interpretazione della situazione rilevata per una progettazione educativa e didattica, globale interdisciplinare, che tenga
conto di tutti i fattori, delle aree di forza e debolezza, nella prospettiva del progetto di vita.
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dal concetto di integrazione: consentire facilitare al diverso la maggior partecipazione possibile alla vita
scolastica degli alunni considerati standard.
A quello di inclusione: di strutturare i contesti educativi in modo che tali siano adeguati alla partecipazione
di tutti, ciascuno con le proprie modalità.
D.P.R. 24 Febbraio 1994 no - atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti dell'unità sanitarie locali in materia di alunni
portatori di handicap e successivo regolamento approvato con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, 23 Febbraio 2006, n.
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Preliminare accertamento H
Diagnosi funzionale Profilo dinamico funzionale Piano educativo didattico Verifiche
Diagnosi Funzionale e Profilo Dinamico Funzionale fanno parte del Profilo di Funzionamento (D. Lgs.66/2017).
D. Lsg. 66/2017
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Dalla certificazione al piano educativo individualizzato
Criteri, contenuti e modalità di redazione del PF saranno definiti in apposite linee guida, da adottare tramite un decreto del ministero
della salute, di concerto con il miur, con i ministeri del lavoro e delle politiche sociali, dell'economia e delle finanze, per gli affari
regionali le autonomie, sentito l'osservatorio permanente per l'inclusione scolastica (introdotto all'articolo 15 del decreto 66/2017) e
previa intesa in sede di conferenza unificata.
PEI fase transitoria – siamo in questa fase, se non si dispone del PF (profilo del funzionamento) si compila con i documenti messi a
disposizione: diagnosi funzionale e profilo dinamico funzionale.
OMS raccomanda uso congiunto ICD10 e ICF perché sono complementari e ci danno un’idea generale del funzionamento.
DIAGNOSI FUNZIONALE: descrive analiticamente la compromissione del soggetto. Lo stato generale psicofisico classificato
secondo ICD 10. È una valutazione statica.
Diagnosi eziologica Eziologia studia le cause di un fenomeno. Quindi la diagnosi descrive le cause del
disturbo.
Diagnosi strutturale Evidenzia quali funzioni sono compromesse (in un dato momento) e ci da un’ide adi
deficit della patologia risorse che non sono state toccate.
Diagnosi funzionale Dovrebbe essere spostata sul funzionamento di quella persona. Ci dice pertanto
quali sono i punti di forza e le criticità.
La DF (diagnosi funzionale) è un atto di natura sociosanitaria. Descrive la situazione clinico funzionale. Deve essere aggiornata da
un grado scolastico dall’altro oppure da richiesta di uno specialista che può vedere la situazione migliorata o peggiorata (dal punto di
vista oggettivo).
Nella diagnosi si trova la descrizione della situazione declinata nelle varie aree.
Cognitivo
Affettivo-relazionale
Linguistico
Sensoriale
Motorio-prassico
Neuro-psicologico
Autonomia personale e sociale
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Attività e partecipazione coinvolge l’insegnate e la famiglia.
Obiettivo della DF secondo ICF è quello di darci una descrizione del funzionamento ad ampio raggio. Sicuramente gli specialisti, la
parte sociosanitaria, famiglia e insegnati. Atto di valutazione dinamica di ingresso, di presa in carico, che non vuole etichettare ma
vedere che cosa noi possiamo fare in termini di inclusione.
La diagnosi passa dallo strumento che dava classificazione eziologica negativa (ci dice che cosa manca) ad una diagnosi che descrive
il funzionamento del soggetto. Con una prospettiva integrata.
Concetto di funzionamento va al di la dell’etichetta e fa una lettura globale.
Cognitivo
Affettivo-relazionale
Linguistico
Apprendimenti
Comunicativa
Sensoriale
Motorio-prassico
Neuro-psicologico
Autonomia personale e sociale
PEI
PIANO – Perché è un programma di lavoro, concretezza nella programmazione. Nella sua stesura deve essere chiaro e sistematico.
EDUCATIVO – Leggendolo dovremmo avere una visione globale dell’approccio educativo alla persona nella sua globalità.
INDIVIDUALIZZATO – Perché è per quel soggetto che è una individualità unica e irripetibile.
a) Arriva dalla 104 ma nel 66 ci sono dedicati diversi passaggi. Indicando anche chi lo deve predisporre. Nel Decreto 66 era il
gruppo docenti (tutti sostegni compresi). Il decreto 182 legislazione secondaria rafforza questa idea. Figure che
interagiscono con la classe (l’esperto in attività continuativa dell’anno). Aggiunge il GLO (gruppo di lavoro operativo) e
ribadisce che il pei è elaborato e approvato dal GLO e suggerisce un principio cardine che le linee ribadiscono:
corresponsabilità educativa. L’intero consiglio di classe che è ad ogni effetto inserito il docente di sostegno che diventa una
risorsa teorica e di applicazione pratica.
b) Tiene conto della certificazione di disabilità e del profilo di funzionamento.
c) Individua strategie strumenti e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle DIMENSIONI (assi e
parametri) della relazione, socializzazione…
d) ESPLICITA le modalità didattiche e di valutazione
e) Definisce le modalità per l’alternanza scuola-lavoro.
f) Indica le modalità di coordinamento degli interventi coordinati con il progetto individuale. RACCORDO con il progetto
individuale.
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g) Redatto ogni inizio anno scolastico a partire dalla scuola dell’infanzia. Nel passaggio tra gradi di istruzione è assicurata
l’interlocuzione tra i docenti.
h) Soggetto a verifiche periodiche.
Composizione del GLO (argomento controverso utilizzato per i ricordi al Tar). Decreto 182/2020 art.3
1. C’è il Team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe.
2. Partecipano i genitori, le figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istruzione scolastica.
3. Partecipazione attiva di studenti e delle studentesse secondo il principio dell’autodeterminazione.
4. Rappresentante designato dal direttore sanitario
5. ADP/ASCO o rappresentate di gruppo territoriale oppure se c’è la pedagogista della scuola.
6. Un esperto indicato dalla famiglia.
7. Collaboratore scolastico e altri specialisti vari – gesti educativi. Non c’è niente che non si anche educativo.
8. Il GLO VA NOMINATO a inizio anno dal Dirigente scolastico con formale decreto.
Quadro informativo: non è qualcosa di amministrativo ma è un passaggio fondamentale di acquisizione di conoscenza. Raccolta
sistematica di queste informazioni. Possono essere dati con i codici ICF oppure qualcosa di descrittivo. Dipende dal livello di
partecipazione, meglio trascrivere anche il significato dei codici.
Elementi generali desunti dal profilo di funzionamento: da desumere, in caso mancasse, da diagnosi funzionale… Non lo riporto tutto
ma prendo solo quello che mi serve. Importante indicare la gravità del problema. Sottolineando i punti di forza che sono gli elementi
sui quali costruiamo il nostro intervento. Capacità/Performance. Qui si fa un sunto generale di quello che mi serve nel percorso sulla
base del PF.
PEI nell’ottica del Progetto di Vita. Che comincia fin da subito, dalla scuola dell’infanzia. Non sicuramente quando l’allievo è
maggiorenne.
Osservazioni sull’alunno
4 dimensioni su cui declinare gli interventi.
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Tempificabili
Non è in discussione nemmeno la fragilità in senso lato da intendere non come di residuale ma come attenzione che deve estendersi a
tutto l’ambiente scolastico per diventare ambiente inclusivo.
Questo potranno solo rafforzarlo.
I punti fondanti del PEI non cambieranno il PF, secondo ICF non sarà messo in discussione.
Il ruolo del GLO c’è resta e sa mai verrà rafforzato. Punto fermo del modello insieme alla sinergia tra i diversi enti che partecipano
alla progettazione degli interventi: scuola, ente locale e tutto quanto.
(Slide 2)
4 DIMENSIONI (da sapere).
Obiettivi - SMART: Specifici
Misurabili
Accessibili
Rilevanti
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Tempificabili
In che modo saranno registrati gli esiti che andremo a verificare. Interventi strategici per ciascuna delle 4 dimensioni.
ADATTAMENTO
DEGLI OBIETTIVI SOSTITUZIONE: non si va a incidere sugli obiettivi ma si utilizzano canali diversi
FACILITAZIONE: obiettivi restano gli stessi che si ricontestualizzano attraverso nuove
proposte: ambiente più adatto alla concentrazione, aggiungo dei facilitatori: (ho il medesimo
testo, obiettivo uguale, ma divido in paragrafi il testo, oppure cerchiando le parole chiave…).
SEMPLIFICAZIONE: qui inizio a dover adattare gli obiettivi curricolari (modifico il
lessico, uso la calcolatrice…).
SCOMPOSIZIONE NEI NUCLEI FONDANTI: profili minimi, ma sarebbe meglio dire
“obiettivi essenziali” – PEI DIFFERENZIATO – mi chiedo cosa è irrinunciabile che questo
studente con queste capacitò in questo contesto.
PARTECIPAZIONE ALLA CULTURA DEL COMPITO: La situazione è grave al punto
che non può partecipare all’apprendimento ma si creano situazioni in cui lui partecipa alla vita
della classe.
Domande chiave per gli inseganti: può fare almeno una cosa prevista per la classe che può fare anche lo studente con disabilità
oppure il contrario?
PEI PERSONALIZZATO-SEMPLIFICATO
Valutazione formativa
ATTESTATO CREDITO FORMATIVO C.M. 125 prot. 11186 del 20 luglio 2001. Molto importante che è compilato per i gravi, è
qualcosa di descrittivo del punto di arrivo della formazione del soggetto.
FONDAMENTALE condividere con la famiglia il tipo di percorso del PEI. La famiglia deve essere consapevole della differenza tra
PEI differenziato (NON c’è il diploma) e semplificato ex personalizzato (porterà al diploma).
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Art. 2 c.6
I docenti di sostegno partecipano alla valutazione di tutti gli alunni della classe.
Art. 9 c.3
DEBITO DI FUNZIONAMENTO valutato dal GLO riportando qui la diagnosi secondo ICD, varie dimensioni e a seguire la
richiesta del sostegno.
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