Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
- Primo paragrafo
L’analisi delle politiche sociali consiste nello studio di un sottoinsieme di corsi
di azione volti a risolvere problemi e a raggiungere obiettivi di natura sociale.
I problemi e gli obiettivi che caratterizzano le politiche sociali sono strutturati
sulla base di costruzione di norme standard per poter garantire a tutti i
cittadini delle opportunità considerati rilevanti per le condizioni di vita.
Queste norme standard, nelle società contemporanee, le troviamo incorporate
nella nozione di cittadinanza sociale, essere cittadino infatti non significa
solamente godere di diritti politici e civili ma anche di diritti sociali/spettanze.
La cittadinanza sociale contribuisce alla concreta realizzazione di diritti sociali
che fanno parte della società occidentale moderna: libertà, uguaglianza e
sicurezza. Come vengono garantiti questi diritti sociali? Vengono garantiti
attraverso gli schemi previdenziali, i servizi sanitari o quelli per l’impiego.
A livello amministrativo questi organi sono alcune delle istituzioni più
importanti. Come le politiche pubbliche anche le politiche sociali sono corsi di
azione nei quali si incontrano e interagiscono attori pubblici e non pubblici.
Inoltre anche lo stato incide sulla distribuzione di queste risorse, in particolare
nei paesi Europei circa ¼ del PIL viene speso per garantire i fondamentali
diritti e spettanze ai cittadini.
A caratterizzare le politiche sociali sono anche le nozioni di:
- BISOGNO: connota la carenza/mancanza di qualcosa che è importante,
ad esempio un deficit di salute che crea l’esigenza di una forma di
assistenza medica. Es: la mancanza di terapie intensive durante la
pandemia globale dettata dal covid-19.
- RISCHIO: esposizione a determinate eventualità che possono accadere e
che a loro volta generano dei bisogni. ES: la malattia Bisogno e rischio
costituiscono delle sfide, in senso più lato per il welfare e in maniera più
specifica per le politiche sociali. A queste sfide si può fare ricorso tramite
la sfera del mercato, della famiglia e delle associazioni intermedie.
- ASSOCIAZIONI INTERMEDIE: Con questo termine non si fa riferimento
soltanto alle comunità informali, come ad esempio il vicinato, ma anche
a gruppi organizzati come le associazioni di categoria o le associazioni
che fanno parte del terzo settore, associazioni che ricoprono un ruolo
importantissimo nella società di oggi, che operano senza fini di lucro.
- BENESSERE: le politiche sociali lavorano intorno alle necessità delle varie
fasi dell’esistenza, sorreggendo l’individuo al fine di ottenere una vita
dignitosa. Es. Le pensioni
Queste sfere costituiscono il diamante del welfare, che vede la collaborazione
attiva di queste sfere (mercato,stato,famiglia e associazioni intermedie) per il
raggiungimento del benessere. Questa collaborazione attiva traduce il welfare
state in welfare mix. Nel corso del tempo lo stato all’interno del diamante, ha
assunto un ruolo sempre più fondamentale nel tutelare i rischi e i bisogni
principali. Possiamo quindi enunciare che le politiche sociali forniscono
protezione sociale, che va al di là dei panieri codificati della società.
ES: struttura demografica, organizzazione politica ed economica di una data
società. Un determinato stato può avere delle politiche sociali più o meno
estese rispetto ad un altro, basta pensare al sistema della sanità americano
(privato) e al sistema sanitario italiano (pubblico) in riferimento ai paesi OCSE.
I bordi del diamante rappresentano i confini territoriali, che nel caso dell’UE
sono “sconfinanti” un cittadino (facente parte dell’UE può muoversi
liberamente all’interno dei confini dell’Unione Europea). Per quanto riguarda
gli immigrati, e quindi chi non è cittadino dell’UE è lo stato che si occupa di
coordinarli. Tra le politiche sociali più importanti troviamo:
- POLITICHE PENSIONISTICHE: azioni attraverso cui viene tutta la
vecchiaia e in particolare la perdita della capacità lavorativa, e dunque la
perdita di una stabilità economica che caratterizza l’età anziana ma
anche la disabilità o in caso di superstite all’interno di un nucleo
familiare. tutto ciò con l'obiettivo di garantire agli anziani un reddito
vitalizio nella fase della vita in cui non è permessa l'attività lavorativa.
Per quanto riguarda il concetto di anzianità, è un termine dinamico,
quindi che cambia a seconda di alcuni fattori, come ad esempio il
genere, il luogo e il tempo storico.
- POLITICHE SANITARIE: queste politiche si basano sui diritti di
cittadinanza estese a tutta la popolazione, gestendo la salvaguardia dei
cittadini garantendo il diritto alla salute. (non sempre garantito in tutti i
Paesi)
Queste politiche riguardano dunque i rischi di malattia e i bisogni
sanitari a esso connessi.
- POLITICHE DI ASSISTENZA DEI SERVIZI SOCIALI: hanno come oggetto
un ventaglio più sfumato di rischi e bisogni: perdita dell’autosufficienza.
Le politiche rispondono ad esigenze di tutela della popolazione anche
all’interno delle famiglie garantendo loro prestazioni e servizi, come ad
esempio gli assegni familiari. Possiamo dire che questa politica ha uno
scopo di inclusione sociale, cercando di mettere i cittadini in una
situazione di parità sociale.
- POLITICHE DEL LAVORO: interventi nel mercato del lavoro che agiscono
per promuovere l’occupazione e agevolare la ricerca del lavoro.
- WELFARE STATE: La definizione riguarda in particolare gli stati dall’800
a oggi, che con il passare del tempo hanno cambiato la loro
organizzazione passando da una società di tipo rurale ad una società
industrializzata, e che quindi ha alcune caratteristiche fondamentali,
come ad esempio l’aumento del grado di alfabetizzazione,
l’urbanizzazione e dei nuovi e più efficaci sistemi politici amministrativi.
Il welfare è quindi un insieme di politiche pubbliche connesse al
processo di modernizzazione tramite le quali lo stato fornisce ai propri
cittadini protezione contro rischi e bisogni sotto forma di assistenza,
assicurazioni e sicurezza sociale. Introduce inoltre i diritti sociali nonché
specifici doveri di contribuzione finanziaria.
3. Espansione (1945-1970)
Fu un periodo importantissimo in quanto lo Stato arriva ad estendere e a
migliorare sempre più i propri interventi, appunto il raggio di copertura dei
vari schemi assicurativi raggiunse i propri limiti naturali (ossia la totalità dei
cittadini). Si introdusse un modello “verticale” di welfare, quindi chi aveva un
reddito maggiore pagava delle tasse maggiori. Fu così che piano piano si
andava consolidando un modello universalistico di welfare, detto anche
“Beveridgiano” che comprendeva degli schemi generosi che miravano
all’uguaglianza dei cittadini, basato su un getto fiscale e quindi sul
pagamento delle tasse. Nei paesi dell’Europa continentale invece, si affermò il
modello occupazionale, più instabile rispetto al modello universalistico, basato
su una pluralità di schemi professionali, con regole e formule di prestazione
differenziate, principalmente finanziato tramite contributi sociali.
5. Riforma (1990)
Il contenimento dei costi ha interessato soprattutto i settori pensionistico e
sanitario: nel settore delle pensioni le riforme hanno riguardato soprattutto
l'età pensionabile (che è stata elevata), in campo sanitario sono state
introdotte misure di contenimento dei costi e al tempo stesso misure Per
accrescere l'efficienza e l'efficacia dei servizi.
La Maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro e la ridefinizione
dei rapporti di genere hanno posto una più efficace Conciliazione tra vita
professionale e soluzione sociale. L’instabilità crescente del matrimonio della
famiglia tradizionale a cui post-merger e sintomi di nuova povertà ( pensiamo
alle famiglie monogenitoriali) che non hanno trovato adeguata tutela degli
effetti vigenti.
Il termine più appropriato per designare questo delicato processo di
adattamento istituzionale è quello di ricalibratura, ossia un processo di
cambiamento istituzionale caratterizzato dalla presenza di un insieme di
vincoli che condizionano le scelte dei decisori politici e l'interdipendenza fra
eventuali scelte espansive e scelte restrittive.
La ricalibratura può essere di vari tipi:
- FUNZIONALE: concerne i principali rischi che si sviluppano all’interno del
welfare. ES: vecchiaia
- DISTRIBUTIVA: concerne il grado di protezione sociale delle categorie
ipergarantite (dipendenti pubblici) e quelle sottogarantite (chi cerca
un'occupazione)
- NORMATIVA: concerne quelle norme e valori morali per poter passare da
una situazione di inefficienza e inefficacia ad una situazione migliore (
trasformazione status quo)
6. Una nuova Grande Trasformazione
La ricalibratura del Welfare si è resa necessaria anche difronte alle dinamiche
della globalizzazione: essa ha attuato delle nuove sfide per gli stati che hanno
dovuto attuare un processo di riadattamento istituzionale volto a conciliare
redistribuzione e solidarietà sociale con efficienza e competitività economica.
C’è stato, con la globalizzazione, un netto miglioramento del benessere e delle
condizioni di vita nei paesi in via di sviluppo, ma dall’altra parte ha creato delle
notevoli differenze nei paesi già sviluppati. Sono aumentati i redditi delle
famiglie più ricche, ma sono aumentati anche la povertà e l’esclusione sociale.
Questo processo di disuguaglianza ha portato ad una disarticolazione della
struttura sociale in termini di chance di vita. La struttura di classe della società
si è riarticolata in quattro segmenti:
- In altro troviamo una élite in grado di consumare e vivere in un mondo
senza confini, che ha tratto grande vantaggio dalla globalizzazione in
termini di ricchezza, reddito ma anche in termini politici
- A seguire vi è il ceto borghese, composto da gente benestante e
controlla una buona parte delle posizioni di autorità all’interno del nostro
paese
- La massa media, che può contare su un reddito regolare da lavoro
dipendente, autonomo o pensione. Anche loro hanno assistito ad una
stagnazione dei propri redditi e nel periodo di crisi addirittura ad una
riduzione, questa classe accede ai beni di consuma portati dalla
globalizzazione, ma di questa globalizzazione percepisce soprattutto i
fattori negativi in termini di sicurezza economica e sociale
- Gli esclusi, si trovano in basso e a loro è arrivato poco o niente, anche per
assenza di politiche di sviluppo e di assistenza sociale adeguata
In questo contesto l’UE nel 2008 è stata colpita da una grande crisi finanziaria,
che ha provocato una severa recessione soprattutto nei confronti del Sud
Europa, dove il tasso di disoccupazione è massicciamente aumentato
soprattutto tra i giovani. Fino al 2011 la quota della parte di popolazione a
rischio di povertà e di esclusione sociale era sottocontrollo, anche se dal 2013
quasi il 25% delle famiglie a basso reddito si è ritrovata in serie condizioni di
difficoltà finanziaria.
I paesi Europei inoltre, per fare leva al problema e anche per la forte pressione
dei mercati finanziari, ha dovuto aumentare le tasse e ridurre la spesa sociale
in modo molto rapido, contribuendo ad una generale compressione dei
consumi. L’UE ha così istituito degli schemi sovranazionali di prestito di
emergenza, anche se molti Governi hanno avuto difficoltà ad accedere per via
del contenimento del debito sovrano. Fortunatamente dal 2014 la recessione è
andata attuandosi, consentendo una ripresa di produzione e consumi.
Ci si chiede se non sia in atto una seconda Grande Trasformazione, anche se
oggi non si intuisce pienamente quale potrebbe essere la strategia capace di
costruire nuovi contraffattori sociali e istituzionali per proteggere i nuovi rischi
e i nuovi bisogni. Da un lato vi è la riflessione su come fornire sicurezza e
protezione calibrate sulle nuove modalità di lavoro e di organizzazione sociale,
dall’altro si riflette su come approfittare della globalizzazione della
flessibilizzazione e delle nuove tecnologie.
BISMARKIANO BEVERIDGIANO
La Riforma Amato:
Condizioni di accesso al pensionamento Importo delle prestazioni
RIPARTIZIONE CAPITALIZZAZIONE
4 La politica sanitaria
- Primo paragrafo
Il sistema sanitario è l'insieme delle istituzioni, degli attori e delle risorse che
concorrono alla promozione, al recupero e al mantenimento della salute. Si
compone di vari sottosistemi che interagiscono tra di loro e nei quali operano
attori diversi. I sottosistemi principali sono tre:
1. sottosistema della domanda raggruppa la popolazione che esprime il
bisogno di salute e richiede prestazioni per ripristinare il proprio stato di
benessere.
2. sottosistema dell'offerta ha il compito di produrre e distribuire servizi e
prestazioni sanitarie.
3. sottosistema del finanziamento si occupa di raccogliere e distribuire le
risorse monetarie necessarie a far funzionare il sistema nel suo
complesso.
Un sistema sanitario persegue diverse finalità che vanno dalla prevenzione
della morte alla guarigione delle malattie. Le attività svolte possono essere
raggruppate in:
● prevenzione primaria, volta a eliminare le cause di insorgenza della
malattia e i possibili fattori di rischio per la salute, interviene su individui
sani per ridurre il rischio.
● prevenzione secondaria, finalizzata a individuare le malattie in fase
precoce e ad arrestarne l'evoluzione.
● diagnosi e cura, volta a identificare le cause della malattie e ritardarne
il decorso attraverso cure primarie e specializzate.
● riabilitazione, finalizzata a recuperare le capacità funzionali
compromesse dalla malattia e a impedirne la cronicità.
Vi sono molti fattori che possono influenzare in positivo o in negativo la salute
di un individuo o di una popolazione. Tali fattori si possono raggruppare in
patrimonio genetico, fattori ambientali, fattori socioculturali, fattori economici
e stile di vita, uso dei servizi sanitari. I parametri con cui valutare un sistema
sanitario sono:
1. l'efficienza, misurata dal numero di prestazioni realizzate da un unità di
fattore produttivo impiegato.
2. l'efficacia, misurata dal miglioramento di salute in seguito al consumo di
una prestazione sanitaria.
3. costi, il cui indicatore principale è rappresentato dalla spesa sanitaria
totale pro capite.
4. l'equità, l'uguaglianza di accesso alle cure sanitarie indipendentemente
dalle condizioni socioeconomiche degli individui.
I sistemi sanitari dei diversi paesi sviluppati possono essere raggruppati in:
● sistema delle assicurazioni sociali di malattia di stampo mutualistico. I
principali destinatari sono i lavoratori. Il principale erogatore di
prestazioni e servizi è il privato. Il meccanismo di finanziamento è di tipo
contributivo.
● servizio sanitario nazionale. I destinatari sono tutta la popolazione
residente. Il principale erogatore è lo stato. Il meccanismo di
finanziamento è fiscale.
● assicurazioni private di malattia che è finanziato attraverso i premi
pagati da coloro che scelgono liberamente di sottoscrivere una polizza
assicurativa. Questo modello è diffuso principalmente negli Stati Uniti e
in Svizzera.
All'interno dei sistemi di welfare vengono garantiti almeno due prestazioni
monetarie: l'indennità di malattia che è una somma pagata in sostituzione
della retribuzione ai lavoratori che si ammalano, e l'indennità di maternità a
cui hanno diritto le lavoratrici madri e che permette loro di assentarsi per un
periodo definito dal posto di lavoro. I principali attori del sistema sanitario
sono: i cittadini, gli enti centrali e periferici dello Stato, le strutture di
erogazione dei servizi e i soggetti economico-finanziari.