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INFERMIERISTICA PREVENTIVA E DI COMUNITÀ

Servizio Sanitario Nazionale (SSN) - 23 dicembre 1978 la Legge m. 833

Riorganizzazione della sanità in Italia con lo scopo di creare un servizio assolutamente e ciente e orientato a soddisfare i bisogni
della popolazione, senza alcun tipo di discriminazione

È un sistema di strutture e servizi che hanno lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso
universale all'erogazione equa delle prestazioni sanitarie, in attuazione dell'art.32 della Costituzione

(Art. 32 Costituzione Italiana


La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.)

Il SSN fornisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito e lavoro e si base sui
seguenti principi fondamentali:
- Universalità,
- Uguaglianza
- Equità.

- Universalità
Estensione delle prestazioni sanitarie a tutta la popolazione.
La salute, a partire dal 1978, è stata intesa infatti non soltanto come bene individuale ma soprattutto come risorsa della comunità.
II SSN applica questo principio attraverso:
- La promozione,
- Il mantenimento
- Il recupero della salute sica e psichica
di tutta la popolazione con una organizzazione capillare sul territorio nazionale i cui servizi sono erogati dalle Aziende sanitarie
locali, dalle Aziende ospedaliere e da strutture private convenzionate con il SSN.
Turi garantiscono, in modo uniforme, i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) alla popolazione.

- Uguaglianza
I cittadini devono accedere alle prestazioni del SSN senza nessuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche.
Ai cittadini, che non appartengono a categorie esenti, è richiesto il pagamento di un ticket che varia per ogni singola prestazione
prevista dai LEA

- Equità
A tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute
Principio fondamentale che ha il ne di superare le diseguaglianze di accesso dei cittadini alle prestazioni sanitarie.
Per la sua applicazione è necessario:
- Garantire a tutti qualità, e cienza, appropriatezza e trasparenza del servizio e in particolare delle prestazioni;
- Fornire, da parte del medico, infermiere e operatore sanitario, una comunicazione corretta sulla prestazione sanitaria necessaria
per il cittadino e adeguata al suo grado di istruzione e comprensione (consenso informato, presa in carico).

> Art 1:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività mediante il Servizio Sanitario
Nazionale.
La tutela della salute sica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della
Libertà della persona umana.
Il Servizio Sanitario Nazionale è costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinate alla
promozione, al mantenimento ed al recupero della salute sica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni
individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio

> Art 2:
Il conseguimento delle nalità di cui al precedente articolo è assicurato mediante:
1. La formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di una adeguata educazione sanitaria del cittadino e delle
comunità;
2. La prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito…
3. La promozione e la salvaguardia della salubrità e dell'igiene dell'ambiente naturale di vita e di lavoro;

Il Servizio Sanitario Nazionale nell'ambito delle sue competenze persegue:


- Il superamento degli squilibri territoriali nelle condizioni socio-sanitarie del paese,
- La sicurezza del lavoro, con la partecipazione dei lavoratori e delle loro organizzazioni, per prevenire ed eliminare condizioni
pregiudizievoli alla salute e per garantire nelle fabbriche e negli altri luoghi di lavoro gli strumenti ed i servizi necessari;
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Obiettivi del Servizio Sanitario Nazionale:
1. La costituzione di una moderna coscienza sanitaria, grazie a un'adeguata educazione della popolazione.
2. La prevenzione delle patologie e degli infortuni in contesti di vita e di lavoro.
3. La diagnosi e la cura delle malattie, a prescindere da cause, fenomenologia e durata.
4. La riabilitazione delle condizioni di invalidità somatica e psichica.
5. La salvaguardia dell'igiene dell'ambiente in cui si vive e si lavora
6. L'igiene di alimenti, bevande e prodotti generici per la salute delle persone
7. La prevenzione e tutela sanitaria degli allevamenti animali e controllo della loro alimentazione.
8. La giusta sperimentazione, produzione e distribuzione dei farmaci e dell'informazione scienti ca, per assicurare e cacia nelle
cure, la non nocività e la economicità dei prodotti.
9. La formazione professionale e l'aggiornamento scienti co del personale del Servizio Sanitario Nazionale.
10. La tutela della maternità e dell'infanzia
11. La promozione della salute in età evolutiva
12. La tutela della salute degli anziani
13. La tutela della salute mentale

Principi organizzativi basilari per la programmazione sanitaria


• Centralità della persona,
• Responsabilità pubblica per la tutela del diritto alla salute,
• Collaborazione tra i livelli di governo del SSN
• Valorizzazione della professionalità degli operatori sanitari
• Integrazione socio-sanitaria

• Centralità della persona


Si estrinseca in una serie di diritti esercitabili da parte dei singoli cittadini
- Libertà di scelta del luogo di cura
- Diritto a essere informato sulla malattia
- Diritto a essere informato sulla terapia e opporsi o dare il consenso (consenso informato)
- Diritto del paziente di "essere preso in carico" dal medico o dall'equipe sanitaria durante tutto il percorso terapeutico
- Diritto alla riservatezza
- Dovere della programmazione sanitaria di anteporre la tutela della salute dei cittadini (motivo principale dell’istituzione del SSN)
a tutte le scelte, compatibilmente alle risorse economiche disponibili.

• Responsabilità pubblica per la tutela del diritto alla salute


Lo Stato determina i LEA che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.
Mentre le Regioni programmano e gestiscono in piena autonomia la sanità nell'ambito territoriale di loro competenza.

LEA
I Livelli Essenziali di Assistenza sono le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini,
gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la scalità
generale (tasse).

I Lea sono organizzati in tre settori:


- Prevenzione collettiva e sanità pubblica
- Assistenza distrettuale
- Assistenza ospedaliera.

Collaborazione tra i livelli di governo del SSN


Stato, Regioni, Aziende e Comuni, nei rispettivi ambiti di competenze, devono collaborare tra di loro, con l’obbiettivo di assicurare
condizioni e garanzie di salute uniformi su tutto il territorio nazionale e livelli delle prestazioni sanitarie accettabili e appropriate per
tutti i cittadini.

• Valorizzazione della professionalità degli operatori sanitari


La professionalità dei medici e infermieri, non solo in senso tecnico, ma anche come capacità di interagire con i pazienti e
rapportarsi con i colleghi nel lavoro di équipe, è determinante ai ni della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni.

• Integrazione socio-sanitaria
È un dovere integrare l'assistenza sanitaria e quella sociale quando il cittadino richiede prestazioni sanitarie e, insieme, protezione
sociale che deve garantire, anche per lunghi periodi, continuità tra cura e riabilitazione.
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Il Servizio Sanitario è a secondo diversi livelli di responsabilità e di governo:

• Livello Centrale
lo Stato ha la responsabilità di assicurare a tutti i cittadini il diritto alla salute mediante un forte sistema di garanzie, attraverso i
Livelli Essenziali di Assistenza;

• Livello Regionale
le Regioni hanno la responsabilità diretta della realizzazione del governo e della spesa per il raggiungimento degli obiettivi di salute.
Le Regioni hanno competenza esclusiva nella regolamentazione ed organizzazione di servizi e di attività destinate alla tutela della
salate e dei criteri di nanziamento delle Aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere

II SSN non è un'unica amministrazione, ma un insieme di Enti ed Organi che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di tutela
della salute dei cittadini.
Lo compongono infatti:
• Organismi centrali dello stato:
- Ministero della Sanità,
- Consiglio Superiore di Sanità,
- Istituto Superiore di Sanità, Conferenza Stato Regioni,
- Agenzia Italiana del farmaco,
- Istituti Zoopro lattici Sperimentali,
- Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali

Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali 1993 (Agenas)

È un ente pubblico non economico di rilievo nazionale, svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di
governo dei servizi sanitari di Stato e Regioni, attraverso attività di:
- Ricerca,
- Monitoraggio,
- Valutazione
- Formazione,
- Innovazione.
Sottoposto alla vigilanza del Ministero della salute

Scopo:
- Supportare il Ministero della Salute, Regioni e Enti del Sistema Sanitario Nazionale per contribuire a rendere la sanità pubblica e
privata sostenibile e capace di gestire situazioni di elevata complessità clinica e organizzativa, assicurando il rispetto degli
standard di qualità, quantità, sicurezza, e cacia, e cienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati.
- Vigilare sull'operato di tutti i Provider ECM e collabora con loro per lo sviluppo del programma formativo per l'Educazione
Continua in Medicina.

ECM

L’Educazione Continua in Medicina è il processo attraverso il quale il professionista della salute si mantiene aggiornato per
rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze del Servizio sanitario e al proprio sviluppo professionale.

Art. 25 dell'accordo stato regioni del 2 febbraio 2017


“II professionista sanitario ha l'obbligo di curare la propria formazione e competenza professionale nell'interesse della salute
individuale e collettiva".
"I professionisti sanitari hanno l'obbligo deontologico di mettere in pratica le nuove conoscenze e competenze per o rire una
assistenza qualitativamente utile.
Prendersi, quindi, cura dei propri pazienti con competenze aggiornate, senza con itti di interesse, in modo da poter essere un
buon professionista della sanità."

• Competenze legislative per l coordinamento del SSN


Lo Stato assolve le sue competenze legislative tramite il Ministero della Salute.
Le delibere del Consiglio dei Ministri consentono il coordinamento delle Regioni in materia sanitaria.

II Ministero si occuperà di:


- Programmazioni
- Valutazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie.
- Valutazione dei requisiti che devono avere i pro li professionali degli operatori sanitari.
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• Competenze legislative delle Regioni
Le Regioni possono governare nel rispetto delle leggi statali, de nendo i livelli essenziali.
• Organismi regionali
- Assessorato alle attività Sanitarie
- Conferenza regionale permanente

• Competenze legislatire dei Comuni


“Sono attribuite ai comuni tutte le funzioni amministrative in materia di assistenza sanitaria ed ospedaliera che non siano
espressamente riservate allo stato ed alle Regioni”

• Organismi territoriali
- Aziende Sanitarie Locali,
- Aziende Ospedaliere,
- Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scienti co

PIANO SANITARIO NAZIONALE

II Piano sanitario nazionale è il principale strumento di programmazione sanitaria mediante il quale, in un dato arco temporale,
vengono de niti gli obiettivi da raggiungere, attraverso l'individuazione di azioni e di strategie strumentali alla realizzazione delle
prestazioni istituzionali del Servizio sanitario nazionale.
E' il primo punto di riferimento per ogni riforma e iniziativa riguardante il sistema sanitario, sia a livello centrale sia a livello locale.

Stabilisce le linee generali di indirizzo del SSN, nell'osservanza degli obiettivi e dei vincoli posti dalla programmazione economico-
nanziaria nazionale, in materia di prevenzione, cura e riabilitazione, nonché di assistenza sanitaria da applicare conformemente e
secondo criteri di uniformità su tutto il territorio nazionale.

Il PSN viene predisposto dal Governo su proposta del Ministro della sanità, sentito
- Consiglio sanitario nazionale
- Commissioni parlamentari competenti per materia che si esprimono entro 30 gg dalla trasmissione dell'atto;
- Confederazioni sindacali maggiormente rappresentative le quali comunicano il loro parere entro 20 gg,
- Proposte di piano formulate dalle Regioni entro il 31 luglio del ultimo anno di valenza con riferimento alle esigenze territoriali.

Il PSN è sottoposto dal Governo al Parlamento ai ni della sua approvazione con atto non legislativo.
Viene adottato Decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, d'intesa con la Conferenza
uni cata.
II PSN ha una validità triennale ma può essere modi cato nel corso del triennio!

Nell’ ipotesi in cui il governo si voglia discostare dal parere espresso dalle Commissioni deve darne adeguata motivazione.
Terminato il predetto iter viene adottato d'intesa con la conferenza uni cata entro il 30 novembre dell'ultimo anno di vigenza.
Nel corso del triennio il PSN può essere modi cato con lo stesso procedimento.
II PSN è un metodo di programmazione pluriennale e ha durata triennale
Costituisce un principio fondamentale in materia di "tutela della salute” rappresenta il primo punto di riferimento per ogni riforma e
iniziativa riguardante il sistema sanitario.

Il PSN indica:
- Le aree prioritarie di intervento, con l'obiettivo di ridurre diseguaglianze sociali e territoriali
- Livelli essenziali di assistenza sanitaria
- La quota annuale di nanziamento da assicurare alle regioni
- Progetti obbiettivo
- Le nalità generali e i settori principali della ricerca
- Le esigenze in merito alla formazione
- Le linee guida per favorire modalità di revisione e valutazione all'interno di ciascuna struttura
- Criteri e indicatori di veri ca dei livelli di assistenza.

L'attuale normativa prevede che il Ministero della salute predisponga ogni 3 anni una Relazione sullo Stato Sanitario del Prese
(RSSP)
È uno strumento di valutazione del processo attuativo del piano sanitario nazionale.

Relazione sullo stato sanitario del Paese (RSSP) —> “…periodica informativa al Parlamento, e conseguentemente ai cittadini, sullo
stato di salute della popolazione e sull'attuazione delle politiche sanitarie. La Relazione costituisce una componente essenziale per
la piani cazione e programmazione del Servizio sanitario nazionale, in quanto funge da strumento organico di valutazione degli
obiettivi di salute raggiunti e delle strategie poste in essere per il loro conseguimento, al ne di valorizzare la promozione della
salute e riorganizzare le reti assistenziali, riposizionando gli assistiti al centro di un sistema di cure integrate"
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PIANO SANITARIO REGIONALE

Entro 150 giorni dalla data di entrata in rigore del PSN, le Regioni devono adottare il proprio Piano Sanitario Regionali (PSR), la cui
predisposizione è di competenza della giunta regionale.
Essi devono essere predisposti tenendo conto degli obiettivi individuati dal PSN
Le Regioni trasmettono al Ministro della Salute gli schemi o i progetti allo scopo di acquisire il parere sul PSR per guanto attiene
alla coerenza dei medesimi con gli indirizzi del PSN.

"Piano Socio-Sanitario Regionale 2020-2022 Il cittadino, l'integrazione, l'accessibilità e la sostenibilità".

Il Piano SSR 2020-2022 della Regione Marche si ispira al modello comune di politica Salute 2020, che i 53 Stati Membri della
Regione Europea dell'OMS hanno concordato.

Migliorare in modo signi cativo la salute e il benessere delle popolazioni, ridurre le diseguaglianze di salute, ra orzare la sanità
pubblica e garantire sistemi sanitari che pongano al centro la persona e che siano universali, equi, sostenibili e di alta qualità

Contiene:
- L’inquadramento della situazione regionale e la de nizione delle logiche strategiche e degli indirizzi prioritari che
rappresenteranno lo scenario della sanità dei prossimi anni,
- Descrive le aree generali di intervento a cui fare riferimento per la de nizione di interventi speci ci,
- Fornisce un nutrito elenco di obiettivi speci ci descritti in schede intervento per una immediata attuazione.

Le aree di intervento
- Prevenzione collettiva, veterinaria e sicurezza alimentare
- Assistenza territoriale ed integrazione socio sanitaria
- Assistenza ospedaliera ed emergenza urgenza
- Aree di intervento trasversali
- Aree di interesse regionale: maxi emergenze e aree interne

Gli obiettivi strategici della programmazione:


- Fragilità e cronicità dal neonato all’anziano
- Accessibilità e prossimità
- Equità del sistema
- Qualità e appropriatezza dei servizi e dei trattamenti
- Sostenibilità del sistema

Direttrici trasversali di sviluppo:


- Quali cazione scienti ca e professionale
- Innovazione e info-telematica
- Adeguamento strutturale e tecnologico
- Integrazione organizzativa
- Consolidamento dell'assetto istituzionale
- Partecipazione, responsabilità trasparenza

Il PSN della regione Marche va da:


- Servizi Ospedalieri
- Servizi territoriali
- Servizi per la prevenzione
- Assistenza primaria

SSN —> SSR

Il Servizio Sanitario Nazionale sta sempre più con gurandosi come un "federazione" di Sistemi Sanitari Regionali.
Il processo di devolution e l'e etto delle normative sul federalismo scale ci hanno riconsegnato un sistema sanitario articolato e
di erenziato tra regioni sia sotto il pro lo organizzativo che economico- nanziaria.
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L’infermieristica preventiva e di comunità ha origini molto lontane
“Secondo me la missione delle cure infermieristiche in de nitiva è quella di curare il malato a casa... intravedo la sparizione di tutti
gli ospedali e di tutti gli ospizi... ma a che cosa serve parlarne ora dell’anno 2000?”,
Florence Nightingale

De nizioni

INFERMIERISTICA:
L'Infermieristica è un corpus complesso e sistematico di conoscenze e strumenti teorico-metodologici volti all'esercizio delle
funzioni di tutela e promozione della salute, individuale e collettiva.

PREVENTIVA:
Azione diretta a impedire il veri carsi o il di ondersi di fatti non desiderati.

COMUNITÀ:
«Insieme di persone che interagiscono tra loro e i cui interessi condivisi o caratteristiche comuni formano le basi del senso di unità
e di appartenenza»

1924 Croce Rossa


nascono le scuole per Assistenti Sanitarie Visitatrici:
“categoria di infermiere professioniste per l'assistenza igienico-sociale alla popolazione” materie di insegnamento:
- Igiene
- Previdenza sociale
- Pro lassi
- Assistenza scolastica e domiciliare
- Malattie del lavoro
- Igiene industriale.

Decreto del Ministero del 30/09/1938


Scuole per Infermiere —> Visione puramente Ospedaliera
Scuole per ASV —> Svolge opera con utilità e ducia presso le masse popolari;
“L'ASV deve apprendere gli insegnamenti per poterli applicare e per saperli di ondere opportunamente nella popolazione”

D.P.R. 128/1969
Infermieri —> Assistenza diretta in Ospedale
ASV —> Medicina preventiva-sociale,
Educazione sanitaria

Legge 124 del 25/02/1971


Ingresso degli uomini alla Scuole che assumono la nuova denominazione di Scuole per Infermieri Professionali

Legge 795 del 15/11/1973


Recepimento da parte dell'ordinamento Italiano dell'accordo di Strasburgo (25/10/1967)

Capitolo 1 dell'allegato 1
De nisce le norme minime per l'istruzione e formazione dell'Infermiere
“.. prodigare negli ospedali, a domicilio, nelle scuole, nei luoghi di lavoro un assistenza infermieristica competente alle persone..”
“..l'insegnamento deve comprendere tutti gli aspetti delle cure infermieristiche compresa la prevenzione delle malattie e l'istruzione
sanitaria..”

Legge 833/1978
Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale
Il Servizio Sanitario Nazionale è costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla
promozione, al mantenimento ed al recupero della salute sica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni
individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l'eguaglianza dei cittadini nei\ confronti del servizio

D.M. 739/1994
• Art 1
“..l’infermiere è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale, è
responsabile dell'assistenza generale infermieristica”.
• Art 1 comma 2
“L'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali
funzioni sono la prevenzione delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l'educazione sanitaria”.
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CODICE DEONTOLOGICO

Funzione Educativa dell'Infermiere

Capo 1, Principi e valori professionali


• Art 2 Azione
“.. orienta il suo agire al bene della persona, della famiglia e della collettività. Le sue azioni…dell'educazione e della rісеrса”.

• Art 4 Relazione di cura


“Nell'agire professionale…stabilisce una relazione di cura. Si fa garante che la persona assistita non sia mai lasciata in abbandono
coinvolgendo, con il consenso dell'interessato, le sue gure di riferimento… il tempo di relazione è tempo di cura”.

Capo Il, Responsabilità assistenziale


• Art. 7 Cultura della salute
“..promuove la cultura della salute favorendo stili di vita sani e la tutela ambientale nell'ottica dei determinanti della salute, della
riduzione delle disuguaglianze e progettando speci ci interventi educativi e informativi a singoli, gruppi e collettività”.

Capo III, Rapporti professionali


• Art. 12 Cooperazione e collaborazione
“.. sostenere la cooperazione con i professionisti coinvolti nel percorso di cura, adottando comportamenti leali e collaborativi con i
colleghi e gli altri operatori. Riconosce e valorizza il loro speci co apporto nel processo assistenziale”.

• Art 13 Agire competente, consulenza e condivisione delle informazioni


“..agisce sulla base del proprio livello di competenza e ricorre, alla consulenza e all'intervento di infermieri esperti o specialisti.
Presta consulenza ponendo i suoi saperi e abilità a disposizione della propria e delle altre comunità professionali e istituzioni.
Partecipa al percorso di cura e si adopera a nché la persona assistita disponga delle informazioni condivise con l'equipe,
necessarie ai suoi bisogni di vita e alla scelta consapevole dei percorsi di cura proposti”.

• Art 16 Interazione integrazione


“..riconosce l'interazione e l'integrazione intra e interprofessionale, quali elementi fondamentali per rispondere alle richieste della
persona”.

Capo IV, Rapporti con la persona assistita


• Art 17 Rapporto con la persona assistita
“..valorizza e accoglie il contributo della persona, il suo punto di vista e le sue emozioni e facilita l'espressione della so erenza.
…informa, coinvolge, educa e supporta l'interessato e con il suo libero consenso, le persone di riferimento, per favorire l'adesione
al percorso di cura e per valutare e attivare le risorse disponibili”.

• Art 24 Cura nel ne vita


“..sostiene i familiari e le persone di riferimento della persona assistita nell'evoluzione nale della malattia, nel momento della
perdita e nella fase di elaborazione del lutto leali e collaborativi con i colleghi e gli altri operatori”.

SALUTE
“Uno stato di completo benessere sico, psichico e sociale della persona e non soltanto assenza di malattia..
… il godimento dello standard più elevato che si possa conseguire è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano”.
OMS

Per chi conosce le realtà medica è questo un traguardo spesso impossibile da raggiungere per molti
Questo concetto mette in evidenza alcuni aspetti problematici:
“..uno stato di completo benessere sico, psichico e sociale...»
de nizione utopistica e poco traducibile a livello operativo.

Perciò, la deontologia professionale ha spinto a modi care l’obbiettivo da raggiungere in questi casi:
“non l'eliminazione della patologia, ma il miglioramento della qualità della vita, a prescindere dalle condizioni della
persona”.

Nel 1966 venne così modi cata questa de nizione:


“La salute è una condizione di armonico equilibrio sico e psichico dell'individuo dinamicamente integrato nel suo ambiente
naturale e sociale”

Nel 2011 fu nuovamente cambiata:


“La Salute è la capacità di adattamento e di auto gestirsi di fronte alle s de sociali, siche ed emotive".
Tale de nizione pone l'accento sulla capacità dell'uomo persona di convivere con la malattia nelle sue varie fasi
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L'OMS
Organismo di indirizzo e coordinamento in materia di salute all'interno del sistema delle Nazioni Unite.
• È guida sulle questioni sanitarie globali, indirizzare la ricerca sanitaria, stabilire norme e standard e formulare scelte di politica
sanitaria basate sull'evidenza scienti ca;
• Garantisce assistenza tecnica agli Stati Membri, monitora e valuta le tendenze in ambito sanitario;
• Finanzia la ricerca medica e fornisme aiuti di emergenza in caso di calamità;
• Migliorare in tutto il mondo la nutrizione, le condizioni abitative, l'igiene e le condizioni di lavoro.

L'ATTO DI COSTITUZIONE DELL'OMS SANCISCE:


Il possesso del miglior stato di salute possibile è uno dei DIRITTI FONDAMENTALI di tutti gli esseri umani, indipendentemente da
- Razza,
- Religione,
- Opinioni politiche,
- Condizioni economiche e sociali.
La salute di tutti i popoli è una condizione fondamentale della pace e della sicurezza nel mondo

OMS HA 6 PRIORITÀ
1. Ampliare la copertura sanitaria: per consentire ai paesi di sostenere o espandere l’accesso a tutti i servizi sanitari necessari, la
protezione nanziarie, e promuovere la copertura sanitaria universale
2. A rontare i problemi riguardanti le malattie non trasmissibili, la salute mentale, la violenza, lesioni e disabilità
3. Il raggiungimento degli obiettivi sanitari di sviluppo:
- potenziamento di s de non raggiunte e future in materia di salute materna e infantile
- lotta a HIV, la malaria. TB, e completare l'eradicazione della polio ed una pluralità di malattie tropicali trascurate.
4. Garantire che tutti i paesi possano rispondere alle improvvise minacce per la salute pubblica sotto la guida del Regolamento
sanitario internazionale
5. Aumentare l’accesso a prodotti medici di qualità, sicuri, e caci e convenienti (farmaci, vaccini, diagnostica e altre tecnologie
sanitarie)
6. Modi care i determinanti di salute sociali, economici e ambientali al ne di promuovere i risultati di salute e di ridurre
disuguaglianze sanitarie all’interno e tra i paesi

CONFERENZA DI ALMA ATA


(ex Unione Sovietica)
6-12 settembre 1978

È una conferenza internazionale sull'assistenza sanitaria primaria, organizzata da


- OMS
- Organizzazione panamericana della salute
- UNICEF

«Salute per tutti entro il 2000»

- Per la prima volta nella storia che i rappresentanti di tutti i paesi del mondo si ritrovano per la promozione e lo sviluppo di una
assistenza sanitaria per tutti.
- Per la prima volta che si a rontano i problemi sanitari dei paesi poven
È un occasione che collega i temi della salute a quelli dello sviluppo.

Parteciparono:
- 134 paesi
- 67 organizzazioni internazionali.
Repubblica popolare Cinese grande assente

La conferenza ria erma fermamente che la salute (come stato di benessere sico sociale e mentale, non solo come assenza di
malattia e infermità) è un diritto fondamentale dell'uomo e l'accesso ad un livello più alto della salute è un obiettivo sociale
estremamente importante, di interesse mondiale e presuppone la partecipazione di numerosi settori socio-economici oltre che di
quelli sanitari

Assistenza primaria
La dichiarazione di Alma Ala sottolinea l'importanza dell'attenzione primaria alla salute come strategia per ottenere un miglior
livello di salute della popolazione.
L'Assistenza primaria è l'assistenza sanitaria che entra in contatto per la prima volta con un paziente.
É il primo punto di contatto che una persona ha con il mondo della medicina qualora si ammali.

L’assistenza sanitaria primaria è una parte integrante sia del sistema sanitario di un paese, del quale rappresenta la funzione
centrale e il punto principale, sia del completo sviluppo sociale ed economico della comunità.
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L'assistenza primaria costituisce il primo elemento di un processo continuo di assistenza sanitaria.
Servizi, prestazioni sanitarie e sociosanitarie, erogate in contesti assistenziali prossimi ai luoghi in cui il paziente e la sua famiglia
vivono.
Finalizzate alla tutela globale della salute promozione e prevenzione e trattamento delle patologie comuni più di use, croniche

I professionisti che forniscono cure primarie possono essere:


- Medici pediatri.
- Ostetrici.
- Medici internisti.
- Medici generici,
- Infermieri
che esercitano la loro professione in strutture che forniscono assistenza di base.

Dalla Conferenza di Alma Ata nel 1978 emerse il concetto di


Primary Health Care
come assistenza sanitaria "essenziale" basata su metodi tecnologi e pratici, scienti ci e socialmente accettabili:
Un’assistenza resa universalmente accessibile ed a costi sostenibili.

Primary Care (PC)


“..Il complesso delle attività e prestazioni sanitarie e sociosanitarie dirette alla prevenzione, al trattamento delle malattie e degli
incidenti di più larga di usione di minore gravità, malattie e disabilità ad andamento cronico, quando non necessitano di
prestazioni specialistiche di particolare complessità clinica e tecnologia”.

Modello centrato sull'Assistenza Primaria


(Primars Health Care - PHC)
La responsabilità che un sistema sanitario ha di promuovere salute e garantire interventi appropriati e sostenibili dal punto di vista
economico, sociale ed ambientale, nei confronti degli assistiti che presentano bisogni di salute e necessità sia di interventi mirati a
ridurre l'esposizione a speci ci fattori di rischio.

Primary Health Care - PHC si rivolge principalmente a 4 target di assistiti, di erenziati nelle diverse fasi della vita (età pediatrica,
adulta, terza) in una prospettiva temporale e con eventuali di erenze legate al genere:
1. Assistito sano o apparentemente sano, sul quale si può intervenire tramite programmi di educazione e promozione della salute
e prevenzione attiva;
2. Parente "indi erenziato": colui che manifesta per la prima volta una condizione per la quale non è ancora classi cabile per
disturbo o patologia; è questo paziente che non trovando sposte organizzate si rivolge in maniera impropria al sistema di
emergenza-urgenza.
3. Paziente cronico, multi-cronico autosu ciente;
4. Paziente non autosu ciente e/o fragile.

ASSISTENZA PRIMARIA —> prevenzione e promozione


Servizi e prestazioni sanitarie sociosanitarie, erogate in contesti assistenziali il più possibile prossimi ai luoghi in cui il paziente e la
sua famiglia vivono (territorio)

ASSISTENZA SECONDARIA
Fornisce ai pazienti cure specialistiche presso le strutture sanitarie curative. Ospedale (ambulatorialmente o in fase di ricovero)

ASSISTENZA TERZIARIA
Livello superiore di cure specialistiche all’interno dell’ospedale, assistenza che necessita di attrezzature e competenze altamente
specializzate.
Fornisce ai pazienti servizi sanitari curativi più avanzati.

Dieci punti della Conferenza di Alma Ata

1. “..la salute, stato di completo benessere sico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia o infermità, è un
diritto umano fondamentale (...) il raggiungimento del maggior livello di salute possibile è un risultato sociale estremamente
importante in tutto il mondo, la cui realizzazione richiede il contributo di molti altri settori economici e sociali in aggiunta a
quello sanitario”.
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2. “L'enorme disparità esistente nello stato di salute delle persone, in modo particolare tra i paesi sviluppati e quelli in via di
sviluppo ma anche all'interno delle nazioni, è inaccettabile dal punto di vista politico, economico, sociale e rappresenta una
preoccupazione comune a tutti i paesi”.

3. “Lo sviluppo economico e sociale (…)di importanza fondamentale per raggiungere appieno la salute per tutti e per ridurre il
divario tra lo stato di salute dei paesi in via di sviluppo e quello dei paesi sviluppati. La promozione e la tutela della salute delle
persone è indispensabile per un intenso sviluppo economico e sociale e contribuisce a una miglior qualità della vita e alla pace
mondiale.

4. “Le persone hanno il diritto e il dovere di partecipare individualmente e collettivamente alla progettazione e alla realizzazione
dell'assistenza sanitaria di cui hanno bisogno”.

5. I governi sono responsabili della salute dei propri cittadini: essa può essere raggiunta solo mettendo a disposizione adeguate
misure sanitarie e sociali. (...) entro l'anno 2000, di un livello di salute che permetta a tutti i popoli del mondo di condurre una
vita socialmente ed economicamente produttiva. L'assistenza sanitaria primario è la chiare per conseguire questo risultato
dentro la cornice dello sviluppo in uno spirito di giustizia sociale.

6. L'assistenza sanitaria primaria è una parte integrante sia del sistema sanitario di un paese, del quale rappresenta la funzione
centrale e il punto principale, sia del completo sviluppo sociale ed economico della comunità. Essa rappresenta la prima
occasione di contatto degli individui, della famiglia e della comunità con il sistema sanitario nazionale, portando l'assistenza
sanitaria il più vicino possibile ai luoghi di vita e di lavoro, e costituisce il primo elemento di un processo continuo di assistenza
sanitaria.

7. L'assistenza sanitaria primaria:


A) ri ette e si sviluppa dalle condizioni economiche e dalle caratteristiche socioculturali e politiche di un paese e delle sue
comunità; essa si fonda sull’applicazione dei risultati signi cativi ottenuti dalla ricerca sociale, biomedica e nei servizi sanitari e
sull’esperienza maturata in sanità pubblica;
B) a ronta i principali problemi di salute nella comunità, fornendo i necessari servizi di promozione, prevenzione. cura e
riabilitazione;
C) comprende almeno: l'educazione sui principali problemi di salute e sui metodi per prevenirli e controllarli; la promozione di un
sistema di approvvigionamento alimentare e di una corretta alimentazione: un'adeguata disponibilità di acqua sicura e il
miglioramento delle condizioni igieniche fondamentali; l'assistenza sanitaria materna e infantile, compresa la piani cazione
familiare; l'immunizzazione contro le principali malattie infettive; la prevenzione e il controllo delle malattie endemiche locali un
appropriato trattamento delle malattie e delle lesioni più comuni; la fornitura dei farmaci essenziali;
D) al settore sanitario, gli altri settori e aspetti dello sviluppo nazionale e della comunità che sono collegati, in particolare
l'agricoltura, la zootecnica, la produzione alimentare, l’industria, l'istruzione, l'edilizia, i lavori pubblici, le comunicazioni..; inoltre
necessita del coordinamento delle attività tra tutti questi settori;
E) richiede e promuove al massimo l'autonomia dell'individuo e della comunità e la partecipazione alla progettazione,
organizzazione, funzionamento e controllo dell'assistenza sanitaria primaria stessa, usando appieno le risorse locali, nazionali e
le altre disponibili: per questo ne sviluppa, attraverso un'adeguata educazione, la capacità delle comunità a partecipare;
F) Dovrebbe essere sostenuta da sistemi di riferimento integrati, funzionali e di supporto reciproco che portano a un progressivo
miglioramento dell’assistenza sanitaria globale per tutti e danno priorità a coloro che sono maggiormente nel bisogno;
G) A livello locale e ai livello di riferimento l’assistenza sanitaria primaria dipende dagli operatori sanitari (…) essi devono essere
adeguatamente preparati, dal punto di vista sociale e tecnico, a lavorare come una squadra per la salute e a rispondere ai
bisogni di salute espressi della comunità

8. Tutti i governi dovrebbero formulare a livello nazionale politiche, strategie e piani d'azione per di ondere e sostenere
l'assistenza sanitaria primaria come parte dell'intero sistema sanitario nazionale e in modo coordinato con gli altri settori. A questo
scopo, sarà necessario esercitare una volontà politica, mobilitare le risorse del paese e usare razionalmente le risorse esterne
disponibili.

9. Tutte le nazioni dovrebbero agire in uno spirito di stretta cooperazione e di servizio per garantire a ciascuno l'assistenza
sanitaria primaria, dal momento che il raggiungimento della salute da parte delle persone di un qualsiasi paese interessa
direttamente e rappresenta un bene cio per tutte le altre nazioni. In questo contesto il supporto congiunto sull'assistenza sanitaria
primaria curato dall'OMS e del/'UNICEF costituisce una solida base per lo sviluppo e le attività ulteriori dell'assistenza sanitaria
primaria in ogni parte del mondo.

10. Un accettabile livello di salute (...) può essere raggiunto entro l'anno 2000 grazie a un migliore uso delle risorse mondiali, una
parte considerevole delle quali è oggi destinata agli armamenti e ai con itti militari. Una politica di indipendenza, di pace, di
distensione e di disarmo potrebbe e dovrebbe liberare risorse aggiuntive che potrebbero essere ben destinate a scopi paci ci e in
particolare (all'accelerazione dello sviluppo sociale ed economico: all'assistenza sanitaria primaria, come parte essenziale di tale
sviluppo, dovrebbe essere assegnata una quota adeguata delle risorse rese disponibili.

La dichiarazione di Alma Ata sull'assistenza sanitaria primaria non consegui la meta della salute per tutti entro l'anno 2000,
mancarono la volontà medica, politica ed ideologica

"Primary health care is in crisis"


Con questa rude a ermazione si apre l'editoriale di Lancet (20 ottobre 2018) dedicato alla Global Conference on Primary health
care
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La Primary health care è in crisi.
- Poco sviluppata in molti paesi, sotto- nanziata in altri.
- Metà della popolazione mondiale non ha accesso alla gran parte dei servizi sanitari essenziali.
- 80-90% dei bisogni sanitari della popolazione possono essere soddisfatti all'interno della rete delle cure primarie, dall'assistenza
alla gravidanza alla prevenzione delle malattie tramite le vaccinazioni, alla gestione delle malattie croniche, alle cure palliative;
- La popolazione invecchia e la multimorbosità diventa la regola, il ruolo delle cure primarie diventa ancora più importante

Nel 1978 la Dichiarazione di Alma-Ata fu rivoluzionaria perché portò alla condivisione dell'importanza della Primary health care
come chiave per riuscire a fornire a tutti una migliore salute, per dare valore alla giustizia sociale, all'equità nella salute e ai
determinanti sociali di salute.
Ma dopo 40 anni dobbiamo constatare che questa visione non si è realizzata

CARTA DI OTTAWA (Canada 1986)

Ha de nito il concetto di promozione della salute:


«Un processo che permetta alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla
propria salute e di migliorarla»

Obiettivi
"Portare la promozione della salute nel 21 'secolo"
1. Il benessere psico- sico della persona.
2. Ra orzare le capacità e le competenze degli individui
3. Modi care le condizioni sociali, ambientali ed economiche in modo tale da mitigare
l'impatto che esse hanno sulla salute del singolo e della collettività

Conferenza internazionale sulla promozione alla salute


Obbiettivo: “Per raggiungere uno stato di completo benessere sico, mentale e sociale,
un individuo deve essere capace di identi care e realizzare le proprie aspirazioni, di
soddisfare i propri bisogni, di cambiare l'ambiente circostante o farvi fronte”

La Promozione della Salute


"un insieme di azioni in ambito sociale educativo e politico tese ad aumentare la consapevolezza pubblica della salute ed a
promuovere stili di vita individuali salubri ed idonee azioni comunitarie atte all'ottenimento di un ambiente e di sistemi economici e
sociali orientati alla salute ed al benessere”.

Tutti devono essere messi nelle condizioni migliori per poter raggiungere il proprio pieno potenziale di salute.
Questa equità si ottiene però solo grazie all'intervento fattivo di tutti i soggetti chiamati in causa:
- governo,
- sanità pubblica e privata,
- organizzazioni non governative
- mass media.

Prerequisiti per la salute:


- PACE
- RIPARO
- EDUCAZIONE
- CIBO
- REDDITO
- ECOSITEMA STABILE
- RISORSE SOSTENIBILI
- GIUSTIZIA SOCIALE
- EQUITA'

- SENSIBILIZZARE
fornire agli individui e alle comunità i mezzi materiali, le conoscenze e le capacità per controllare e migliorare la propria salute

- OFFRIRE I MEZZI
sostenere il diritto delle popolazioni alla salute lanciando nuove idee e anche prendendo le parti dei meno favoriti della comunità, in
nome dell'equità di fronte alla salute

- MEDIARE
tra i di erenti interessi della società per il raggiungimento della salute, la promozione della salute impone il coordinamento di tutti
gli organismi interessati: i governi, i settori sanitari, sociali e economici, le organizzazioni non governative, le autorità locali,
l'industria e i mezzi di comunicazione.
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Strategie
1. Costruire una politica pubblica per la salute
2. Sviluppare le competenze dei cittadini
3. Creazione di ambienti favorevoli
4. Ra orzamento dell'azione di comunità
5. Re-orientamento dei servizi sanitari

1. Costruire una politica pubblica per la salute coinvolgendo tutti i settori della società, non solo quello sanitario:
- Responsabili politici
- Legislazione
- Politica scale e sociale

2. Sviluppare le competenze dei cittadini per renderli interlocutori responsabili delle scelte di salute

3. Creazione di ambienti favorevoli alla salute:


- Condizioni di vita
- Condizioni di lavoro

4. Ra orzamento dell'azione di comunità:


- Partecipazione e ettiva e concreta della comunità nella de nizione delle priorità, decisioni, elaborazione delle strategie

5. Re-orientamento dei servizi sanitari al centro dell'attenzione la persona:


- Aggiornamento dei Servizi Sanitari,
- Ricerca
- Modi che a livello della educazione e formazione del personale

Promozione della salute come Promozione del benessere.


Per aumentare il proprio benessere, gli individui o i gruppi devono essere messi in grado di identi care e realizzare le proprie
aspirazioni, soddisfare i propri bisogni e modi care gli ambienti di vita.

La Promozione della salute è il processo che mette in grado le persone e le comunità di aumentare il controllo sulla propria salute e
di migliorarla
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LE RACCOMANDAZIONI DI ADELAIDE (Australia 5-9 aprile 1988)

2° Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute

“...una politica pubblica per la salute realizzata nel breve periodo porta a bene ci economici a lungo termine."
“I governi e tutti coloro che hanno un controllo sulle risorse devono rispondere ai cittadini delle conseguenze sulla salute provocate
dalle loro scelte o dalla mancanza di esse."

Obiettivi:
1. Sostenere la salute delle donne
2. Garantire ad ogni persona la disponibilità di adeguate quantità di cibo sano, secondo modalità culturalmente accettabili;
3. Sviluppare politiche pubbliche per ridurre la produzione, il commercio e i consumi di alcool e tabacco;
4. Creare ambienti favorevoli

1. Sostenere la salute delle donne


Le donne sono le principali promotrici di salute in tutto il mondo e le reti e le organizzazioni delle donne rappresentano dei modelli
per il processo di organizzazione, piani cazione e realizzazione della promozione della salute.
Tutte le donne che appartengono a gruppi etnici, indigeni o minoritari, hanno il diritto di autodeterminare la propria salute
garantendone cosi la rilevanza culturale.

Le nazioni devono mettere al centro, nell'avviare una politica pubblica per la salute, le questioni della salute delle donne attraverso:
- L'equa distribuzione del lavoro assistenziale prestato nella società;
- La possibilità di partorire secondo le preferenze e i bisogni delle donne:
- Garantire i meccanismi di supporto al lavoro assistenziale, come il sostegno alle donne con gli e i congedi per l'assistenza
sanitaria dei genitori o delle persone a carico.

2. Garantire ad ogni persona la disponibilità di adeguate quantità di cibo sano, secondo modalità culturalmente accettabili
La Conferenza precisa che:
"La scon tta della fame nel mondo e della malnutrizione è un obbiettivo fondamentale per una politica pubblica per la salute”.
"Le politiche per il cibo e l'alimentazione devono integrare i metodi di produzione e distribuzione del cibo, sia pubblici che privati,
per ottenere un accesso equo al cibo a un prezzo sostenibile”.

3. Sviluppare politiche pubbliche per ridurre la produzione, il commercio e i consumi di alcool e tabacco;
Due importanti pericoli per la salute!!!!.

"Oltre al danno diretto provocato dal tabacco sulla salute dei fumatori, sono ora più chiaramente riconosciute che nel passato le
conseguenze sulla salute del fumo passivo, specialmente sui bambini.
L'alcool contribuisce alla discordia sociale e ai traumi sici e mentali”.

La Conferenza:
“esorta tutti governi a ri ettere sul prezzo che stanno pagando in termini di potenziale umano perduto, essendo complici delle vite
perdute e delle malattie provocate dal fumo di tabacco e dall'abuso di alcool”.

4. Creare ambienti favorevoli


Le politiche ambientali devano porsi l'obiettivo di tutelare la salute nei confronti delle conseguenze negative, sin dirette che
indirette, di fattori biologici, chimici e sici
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IL RAPPORTO DI SUNDSVALL (Svezia)

Discussione di come creare salute e ambienti favorevoli

Ambiente favorevole —> si intendono Aspetti Fisici. Sociali, Economici, Politici, Spirituali questi aspetti hanno molteplici
dimensioni ciascuna delle quali “è inestricabilmente legata alle altre in una interazione dinamica”

La dimensione sociale
comprende le modalità con cui le norme, le usanze e i meccanismi sociali in uenzano la Salute.

La dimensione politica
impone ai governi di garantire la partecipazione democratica al processo decisionale e il decentramento delle responsabilità e delle
risorse.

La dimensione economica
richiede un ri-orientamento delle risorse per il raggiungimento della 'Salute per tutti’ e di uno sviluppo sostenibile

Altri punti focalizzati:


- Le disuguaglianze in salute non diminuiscono
- La povertà frustra le aspirazioni
—> povertà e privazione = minaccia alla salute
- Importanza del ruolo delle donne per sviluppare ambienti favorevoli, politiche e strategie per la promozione della Salute, anche
se in maggioranza delle popolazioni, sono ancora oppresse.

Le strategie della Salute devono basarsi su due principi fondamentali: Equità e Interdipendenza

Equità = prioritaria per la creazione di ambienti favorevoli alla Salute con un'attenzione tutta protesa ai più poveri, agli emarginati,
alle persone con disabilità e gruppi minoritari;

Interdipendenza = deve essere riconosciuta quale relazione fondamentale tra tutti gli esseri viventi e come criterio per la gestione
delle risorse naturali che tenga conto delle esigenze delle generazioni future.

DICHIARAZIONE DI JAKARTA (quarta conferenza internazionale sulla promozione della salute)

Ribadisce che la salute è un diritto fondamentale del essere umano e un fattore essenziale per lo sviluppo economico e sociale e si
pone come obiettivo:
- Ri ettere su quanto fatto no a questo momento,
- Riesaminare i Determinanti della Salute,
- Individuare nuove strategie per la Promozione della Salute nel 21° secolo.

Si ribadisce che: Povertà - Urbanizzazione - Numero crescente di anziani - Sedentarietà - Malattie cronico degenerative -
Antibiotico resistenza - Droghe - Abuso di droghe Alcool - Violenza domestica sono delle minacce per la salute

Priorità:

1. Promuovere la responsabilità sociale per la salute:


- Proteggere l'ambiente, assicurare un uso sostenibile delle risorse;
- Limitare la produzione e commercio di beni e sostanze pericolose, come tabacco, armamenti e comportamenti che non
favoriscono la salute;
- Salvaguardare i cittadini nei luoghi di lavoro;
- Includere valutazioni di impatto sulla salute focalizzate sull’ equità, come parte integrante dello sviluppo politico.

2. Aumentare gli investimenti per lo sviluppo della salute


- Gli investimenti a favore della salute dovrebbero essere coerenti con i bisogni: Riorientamento delle risorse

3. Consolidare ed espandere gli accordi operativi per la salute.


Gli accordi operativi esistenti devono essere ra orzati

4. Aumentare le capacità della comunità e potenziare le capacità dell'individuo


La promozione della salute si compie per mezzo delle persone e insieme a loro. La promozione della salute migliora la capacità
degli individui a prendere l'iniziativa

5. Garantire una infrastruttura per la promozione della salute


Trovare nuovi meccanismi per nanziarla a livello locale, nazionale e globale
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Lo stato di salate di un individuo e più estesamente di una comunità o di una popolazione è in uenzato e determinato, da
molteplici fattori.

—> Lo studio dei determinanti della salute costituisce la base e la sostanza della sanità pubblica, perché consente di analizzare (e
possibilmente modi care) i fattori che in varia misura in uenzano l'insorgenza e l'evoluzione delle malattie

I DETERMINANTI della SALUTE —> gamma di fattori personali, socioeconomici e ambientali che determinano lo stato di salute
delle singole persone o delle popolazione.
(WHO,1998, p.7)
Sono fondamentali da analizzare per programmare interventi e caci di promozione della salute

I determinanti della salute sono i fattori la cui presenza in uenza in senso positivo o negativo lo stato di salute di un individuo e
-più estesamente- di una comunità o di una popolazione.
La considerazione dei determinanti è necessaria alle strategie di prevenzione e di politiche sanitarie

I Determinanti della Salute possono essere suddivisi in:


• PROSSIMALI:
Processi attraverso cui il contesto sociale e le politiche in uenzano direttamente lo stato di salute della popolazione e/o il singolo
individuo.

• DISTALI:
Fattori individuali e ambientali che sono responsabili delle disuguaglianze sociali e che in uenzano l'azione degli altri determinanti
di salute

Es: il fumo è responsabile direttamente di una patologia tumorale del polmone. Mentre il distale corrisponde al perchè la persona
ha iniziato a fumare?
La sedentarietà corrisponde alla causa di patologie cardio circolatorie. Il determinante distale corrisponde alla non conoscenza del
fatto che la sedentarietà può causare malattie.

La Medicina Clinica si occupa delle cause più prossime (Determinanti Prossimali) delle
Malattie (agenti infettivi, sici, chimici) o dei fattori di rischio di speci che patologie (iperglicemia, Ipertensione)
Determinanti prossimali —> Diretto collegamento con un risultato di salute

La Sanità Pubblica promuove politiche ed interventi di prevenzione e alla ricerca delle cause delle cause (Determinanti Distali)
Determinanti distali —> si collocano all'inizio di una lunga e complessa catena di cause

Determinanti:
Non modi cabili Ambientali Stili di vita Socio economici Accesso ai servizi

Genetica Aria Alimentazione Povertà Sistema sanitario

Genere Acqua Attività sica Occupazione Servizi sociali

Età Alimenti Fumo, alcool, droghe Esclusione sociale Trasporti

Etnia Housing Sesso non sicuro Istruzione Attività ricreative

Incidenti Farmaci Ambiente sociale e


culturale

Determinanti di primo livello: fattori individuali non modi cabili


Devono essere presi in considerazione quando si intende costruire il Pro lo di salute di una popolazione

Determinanti di secondo livello: stili di vita individuali modi cabili


Modi cabili con opportune politiche e interventi di promozione e prevenzione della salute

Determinanti di terzo livello: reti sociali


(gruppo di individui connessi tra loro da diversi legami sociali, conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari e anche
a legami di amicizia)

Determinanti di macro livello: fattori strutturali propri del contesto o individuali (livelli di istruzione, condizione professionale,
ecc) che non hanno e etto diretto sulla salute
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Determinanti delle DISUGUAGLIANZE DI SALUTE

Le disuguaglianze sociali nella salute rappresentano un problema complesso.


—> Si vive in una società strati cata
Persone privilegiate stanno meglio, si ammalano di meno e vivono più a lungo
L'intensità delle disuguaglianze è variabile secondo il contesto di vita, età, genere
Su base geogra ca si riscontrano disuguaglianze di maggior intensità nei paesi dell’Europa dell'Est rispetto a paesi dell'Europa
Centro settentrionale,
In Italia analogo gradiente tra Nord e Sud

DICHIARAZIONE MONDIALE SULLA SANITA’


"Strategia della Salute per tutti per il 21° secolo".
Maggio 1998

Salute per tutti è la parola d'ordine.


Gli Stati membri OMS si impegnano a realizzare nel rispetto del principio enunciato nella propria Costituzione ovvero uno dei diritti
fondamentale di ogni essere umano è quelli di godere del massimo livello ottenibile di salute

Successivamente gli Stati Membri della Regione Europea dell'OMS traducevano la "Dichiarazione mondiale sulla salute" in un
documento di carattere politico-tecnico ed operativo con cui venivano stabiliti 21 punti chiave per la promozione della salute
nella Comunità Europea (HFA, Health For All).

Come stabilito nel 1998 dalla Dichiarazione della Sanità Mondiale, godere di un buono stato di salute costituisce uno dei diritti
fondamentali di ogni essere umano.

La buona salute è
- La precondizione per il benessere e la qualità della vita.
- il riferimento per misurare la riduzione della povertà, la promozione della coesione sociale e l'eliminazione della discriminazione.
- È fondamentale per una crescita economica sostenibile.

HEALTH 21

Scopo:
- Raggiungimento per tutti del massimo potenziale di salute

Obiettivi:
- Promozione e protezione della salute degli individui per tutto l'arco della vita
- Riduzione della incidenza delle malattie e il sollievo alle so erenze che esse causano

Tre valori di Health 21:


1. Salute quale diritto fondamentale
2. Equità nella salute e solidarietà nell'azione all'interno delle nazioni e fra di esse e i loro abitanti;
3. Partecipazione e responsabilità da parte degli individui, gruppi, istruzioni comunità per lo sviluppo permanente della salute

21 punti che impegnano gli stati membri della Comunità Europea a raggiungere i seguenti obiettivi entro il 2020:

1. Solidarietà per la salute nella regione europea


Ridurre la dispariti dello stato di salute tra gli Stati.

2. Equità nella salute


Ridurre le disuguaglianze dello stato di salute, all'interno di ciascuna nazione europea

3. Iniziare la vita in buona salute


Migliorando la salute delle madri, riducendo la mortalità infantile, assicurare un sano inizio di vita a tutti i neonati e i bambini in età
prescolare

4. La salute dei giovani


creare le condizioni per una migliore salute dei giovani, acquisendo maggior capacità di fare scelte sane:
- Ridurre l'uso di droghe, alcool e tabacco,
- Ridurre almeno del 50% la mortalità e invalidità per violenza e/o incidenti
- Ridurre almeno il 30°le gravidanza delle minorenni.
Tutto ciò quale premessa indispensabile per un inserimento attivo e pro cuo nella società.

5. Invecchiare in buona salute


- Ottenere un aumento delle aspettative di vita
- Assicurare alle persone > 65 anni uno stato di salute che permetta loro di svolgere ancora un ruolo attivo nella società.
- Far si che anche per gli ultra 80enni possano restare al proprio domicilio
6. Migliorare la salute mentale
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migliorare il benessere psicosociale della popolazione, ridurre il numero dei suicidi, o rire una migliore assistenza sanitaria alle
persone con problemi di salute mentale

7. Ridurre le malattie trasmissibili


ridurre in maniera rilevante gli e etti dannosi e l'impatto negativo delle malattie contagiose trasmissibili sulla salute pubblica
Intensi cazione dei programmi di vaccinazione:
- Vaccinazione supplementare per poliomielite per soggetti ad alto rischio, vaccinazione per morbillo al 95% della popolazione,
- Vaccinazione per bambini ‹12 anni per di erite, tetano, rosolia, pertosse
- Vaccinazione per almeno il 65% dei soggetti >65aa

8. Ridurre le malattie non trasmissibili


Ridurre la morbilità, disabilita e mortalità prematura provocata dalle principali malattie croniche

9. Ridurre le lesioni provocate da violenze e da incidenti


ridurre in maniera sostanziale il numero di lesioni, invalidità e morti provocati da eventi traumatici.

10. Un ambiente sico sano e sicuro


rendere l'ambiente più sano e sicuro controllando e riducendo l'esposizione gli agenti inquinanti dannosi a livelli che non superino
quelli concordati su scala internazionale

11. Stili di vita più sani


- Favorire e far adottare da tutti i gruppi della popolazione stili di vita più sani.
- Migliorare la disponibilità, la distribuzione e l'accessibilità economica de alimenti sani
- Creare le condizioni per aumentare l'esercizio sico
- Conoscenze dei problemi legati al sesso per scelte consapevoli, sane e sicure

12. Ridurre i danni provocati da alcol, droga e tabacco


Limitare i danni alla salute provocati dall'uso di sostanze che inducono alla dipendenza o agiscono sulla psiche come il tabacco,
l'alcol e la droga.
Dimezzare nel prossimo decennio il numero di morti legate all'uso di tali sostanze

13. Ambienti favorevoli alla salute


O rire a tuta la popolazione la possibilità di vivere in ambiente sico e sociale salutare casa, scuola, luogo di lavoro e propria
località.

14. Responsabilità multisettoriale per la salute


coinvolgere la responsabilità di tutti i soggetti

15. Sistema sanitario integrato


o rire a tutta la popolazione un migliore accesso a un'assistenza sanitaria di base e un sistema ospedaliero capace di rispondere
alle diverse esigenze:
- Particolare attenzione sanitaria di primo livello
- Infermiera di famiglia, assistenza domiciliare
- Servizi più specializzati da parte del medico di famiglia
- Libertà di scelta e sostegno dell'autocura

16. Gestire la qualità dell'assistenza sanitaria


garantire una gestione del sistema sanitario coerente, dalla programmazione territoriale alle cure individuali con l'obiettivo della
salute per tutti

17. Finanziamento della sanità e allocazione delle risorse


assicurare ai sistemi sanitari un nanziamento atto a consentire equità d'accesso alle cure per tutti e cienza e qualità dei servizi.

17. Migliorare le risorse umane per la salute


garantire una formazione del personale sanitario e di altri settori atta a far acquisire le competenze necessarie per la tutela e la
promozione della salute.

18. Lo sviluppo delle risorse umane orientate alla salute


I programmi di formazione dovrebbero fondarsi sui principi della "Strategia della Salute per tutti". Dovrebbe essere accresciuta a
tutti livelli e in tutti i settori la capacità di sviluppo tecnico e manageriale, prestando la massima attenzione all'impatto e all'azione
sulla salute

19. Ricerca e conoscenze per la salute


dispone di sistemi di ricerca, informazione e comunicazione atti favorire l’implementazione delle conoscenze e la loro circolazione.

20. Mobilitare i partner per la salute


avviare alleanze e collaborazioni a livello di individui, di organizzazioni pubbliche e privare e di società civile per la messa in atto di
strategie condivise per la "Salute per tutti".

21. Politiche e strategie della "salute per tutti"


coinvolgere tutti gli stati membri nell'adozione e nell'attuazione di politiche per la "Salute per tuti" a livello nazionale, regionale e
locale
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MEXICO 2000
5° Conferenza Internazionale sulla promozione della salute
5 giugno 2000, Città del Messico:

Azioni per colmare le di erenze di equità in promozione della salute.

Vengono identi cate le azioni per colmare le di erenze di equità in promozione della salute, attraverso più forti meccanismi di
collaborazione in tutti i settori ed i livelli della società.

Per la dimostrazione di e cacia della promozione della salute:


- Mobilitazione delle risorse, nanziarie, materiali ed umane.
- Accesso alle informazioni sui determinanti della salute.
- Sviluppo di risorse umane attraverso l'informazione, la formazione e lo scambio di esperienze.
- Promozione della salute come fondamentale priorità nei programmi e nelle politiche a tutti i livelli di governo.
- Dare importanza all'attiva partecipazione di tutti ai settori della società.

LA CARTA DI BANGKOK
per la promozione della salute in un mondo globalizzato
6° Conferenza Internazionale sulla promozione della salute, 2005

La Carta di Bangkok riprende e completa i valori, i principi e le strategie di azione della promozione della salute stabiliti dalla Carta
di Ottawa per la Promozione della Salute, e le raccomandazioni delle successive conferenze globali per la promozione della salute.

La Carta di Bangkok de nisce azioni e impegni necessari per agire sui determinanti di salute in un mondo globalizzato attraverso la
promozione della salute.

Per fare ulteriori passi in avanti tutti i settori e i contesti devono agire per:
- Sostenere la causa della salute basandosi sui diritti umani e la solidarietà;
- Investire in politiche, azioni e infrastrutture sostenibili per indirizzare i determinanti della salute;
- Creare competenze per lo sviluppo politico, la capacità di guida, la pratica della promozione della salute, la di usione delle
conoscenze, la ricerca e l'alfabetizzazione sanitaria;
- Regolare e legiferare per assicurare un alto livello di protezione da ogni causa di danno alla salute e permettere uguali
opportunità di salute e benessere per tutti;
- Associarsi e costruire alleanze tra il settore pubblico, quello privato, le organizzazioni non governative e la società civile per
creare azioni sostenibili.
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DICHIARAZIONE POLITICA DI RIO SUI DETERMINANTI DELLA SALUTE
Rio de Janeiro (Brasile), 21 ottobre 2011

Appello per un 'azione globale

«Noi, Capi di Governo, Ministri e rappresentanti governativi, ria ermiamo solennemente la nostra determinazione a intervenire sui
determinanti sociali della salute per creare società dinamiche, inclusive, eque, economicamente produttive e in buona salute, e a
superare gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo sostenibile a livello nazionale, regionale e mondiale. Esprimiamo il nostro
fermo sostegno a tali obiettivi comuni e la nostra determinazione a raggiungerli».

EU4HEALTH

Programma d'azione dell'Unione Europea in materia di salute 2021-2027 è il più ampio programma mai realizzato dall’UE in ambito
sanitario in termini di risorse nanziarie (5 miliardi), rappresenta la risposta dell'Unione Europea alla pandemia da COVID-19 e
fornirà nanziamenti ai Paesi dell'UE, alle organizzazioni sanitarie e alle ONG.

La pandemia ha messo in luce la fragilità dei sistemi sanitari nazionali.


EU4Health invia un messaggio chiaro: la salute pubblica è una priorità

—> 4 obiettivi generali che rappresentano le ambizioni del programma


—> 10 obiettivi speci ci che rappresentano i settori di intervento:

1. Migliorare e promuovere la salute


2. Proteggere le persone
3. Garantire l'accesso a medicinali, dispositivi medici e prodotti rilevanti in caso di crisi
4. Ra orzare i sistemi sanitari

1. Migliorare e promuovere la salute


- promuovere la salute e prevenire le malattie, in particolare il cancro
- mettere in atto iniziative internazionali in materia di salute e cooperazione

2. Proteggere le persone
- favorire la prevenzione, la preparazione e la risposta alle minacce sanitarie transfrontaliere
- integrare le riserve nazionali di prodotti essenziali rilevanti in caso di crisi
- Costituire una riserva di personale medico, sanitario e di sostegno

3. Garantire l'accesso a medicinali, dispositivi medici e prodotti rilevanti in caso di crisi


- assicurare che questi prodotti siano accessibili e disponibili a prezzi abbordabili

4. Ra orzare i sistemi sanitari


- ra orzare i dati sanitari, gli strumenti e i servizi digitali, la trasformazione digitale dell'assistenza sanitaria
- migliorare l'accesso all'assistenza sanitaria
- sviluppare e attuare la legislazione dell'UE in materia di salute e un processo decisionale basato su elementi concreti
- favorire la cooperazione integrata tra i sistemi sanitari nazionali.

Il programma EU4Health spianerà la strada alla Unione Europea investendo nelle priorità sanitarie più urgenti
• Risposta alla emergenza COVID e il ra orzamento della resilienza dell'UE alle minacce sanitarie transfrontaliere
• Piano Europeo contro il cancro
• Strategia Farmaceutica per l'Europa
• Intensi cazione di settori, quali:
- Digitalizzazione dei sistemi sanitari
- Riduzione del numero di infezioni resistenti agli antimicrobici
- Aumento dei tassi di vaccinazione.
• Ampliamento delle reti di riferimento europee per le malattie rare
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RIASSUMENDO

Prima conferenza Internazionale di Alma Ata


L'enorme disparità esistente nello stato di salute delle persone è inaccettabile

Importanza dell'attenzione primaria alla salute come strategia per ottenere un miglior livello di salute della popolazione
- Assistenza Sanitaria Primaria
- Raggiungere un accettabile livello di salute per tutte le persone del mondo entro il 2000
- Equità in Salute

8 elementi su cui si basa l'ASSISTENZA PRIMARIA:


1. Educazione-prevenzione e controllo
2. Promozione di alimentazione e nutrizione corretta
3. Acque sicure ed igiene di base
4. Assistenza materna ed infantile
5. Immunizzazione
6. Prevenzione e controllo delle malattie endemiche
7. Appropriato trattamento delle malattie comuni
8. Approvvigionamento di medicinali essenziali

Carta di Ottawa
La promozione della salute è il processo che permette alle persone di aumentare il controllo della propria salute e di migliorarla.

Per raggiungere uno stato di completo benessere sico, mentale e il benessere sociale, di un individuo o di un gruppo devono
essere in grado di:
- Identi care e realizzare le proprie aspirazioni,
- Soddisfare i bisogni,
- Cambiare o far fronte con l'ambiente

Le strategie essenziali per la promozione della salute:


- La costruzione di una politica pubblica per la salute
- La creazione di ambienti (sociali, sici, economici) di sostegno per la salute
- Il ra orzamento dell'azione comunitaria per la salute
- Lo sviluppo di abilità personali a questo ne
- Il riorientamento di servizi sanitari

Raccomandazioni di Adelaide
I governi e tutti coloro che hanno un controllo sulle risorse devono rispondere ai cittadini delle conseguenze sulla salute provocate
dalle loro scelte o dalla mancanza di esse

- Impegno ad attuare politiche pubbliche favorevoli alla salute


- Salute è un diritto fondamentale ed investimento sociale.
- Equità accesso e sviluppo

Le aree di azione suggerite:


- Salute delle donne
- Politiche per gli alimenti e la alimentazione
- Tabacco e alcool
- Creazione di ambienti favorevoli

Rapporto di Sundesvall

Milioni di persone vivono in condizioni di estrema povertà, in un ambiente degradato che minaccia la salute e che rende
impossibile realizzare l'obiettivo “salute per tutti”
Impegno attivo nella realizzazione di ambienti più favorevoli alla salute.

I punti principali:
- Le disuguaglianze in salute non diminuiscono
- La povertà frusta le aspirazioni
- Le donne, maggioranza delle popolazioni, sono ancora oppresse
- Ambienti favorevoli va riferito agli aspetti sici, sociali, spinali, economici, politici

- Impegno attivo nella realizzazione di un ambiente più favorevole per la salute


- Istruzione come fondamentale diritto umano
- Correlazione tra salute -ambiente- sviluppo
- Miglioramenti nella qualità della vita, della salute e della protezione ambientale.
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Dichiarazione di Jakarta

Cinque priorità:
1. Promuovere una responsabilità sociale per la salute
2. Aumentare gli investimenti per lo sviluppo della salute
3. Consolidare ed espandere "accordi operativi per la salute"
4. Accrescere le capacità della comunità ed *attribuire maggiore potere" agli individui in materia di salute
5. Garantire un infrastruttura per la promozione della salute

Messico city 2000


Identi cate le azioni per colmare le di erenze di equità in promozione della salute, attraverso meccanismi di collaborazione in tutti i
settori ed i livelli della società.
- Mobilitazione delle risorse
- Accesso alle informazioni
- Sviluppo di risorse umane attraverso l'informazione, la formazione e lo scambio di esperienze.
- Promozione della salute come fondamentale priorità nei programmi e nelle politiche a tutti i livelli di governo.
- Dare importanza all'attiva partecipazione di tutti ai settori della società.

Carta di Bangkok
De nisce azioni e impegni necessari per agire sui determinanti di salute in un mondo globalizzato attraverso la promozione della
salute.

Agire per:
- sostenere la causa della salute,
- Investire in politiche,
- Di usione delle conoscenze, la ricerca e l'alfabetizzazione sanitaria;
- Regolare e legiferare e permettere uguali opportunità di salute e benessere per tutti;
- Associarsi e costruire alleanze tra settore pubblico e privato, organizzazioni non governative e società civile per creare azioni
sostenibili

1999
British Chief Medical O cer

Dieci regole per la buona salute:


1. Non fumare. Se ci riesci smetti. Se non ce la fai riduci
2. Segui una dieta bilanciata ricca di frutta e verdura
3. Mantieniti attivo sicamente
4. Controlla il tuo stress, ad esempio parlandone oppure ritagliati del tempo per rilassarti
5. Se bevi alcool, fallo con moderazione;
6. Copriti quando sei al sole, e proteggi i bambini dalle scottature;
7. Adotta abitudini sessuali sicure;
8. Aderisci alle opportunità di screening;
9. Guida in maniera sicura, rispetta il codice della strada;
10. Impara le procedure di primo soccorso: vie aeree, respiro, circolazione

Si sovrappongono con il codice europeo conto il cancro


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Promozione ≠ Prevenzione

La Promozione della salute e la Prevenzione delle malattie usano approcci decisamente diversi:
- la prima punta a migliorare la forma sica, il benessere e la qualità della vita, partendo dalle risorse e dalle capacità del singolo
individuo,
- la seconda si concentra sui fattori di rischio e sul pericolo per la salute rappresentato da malattie e disturbi.

Entrambi approcci utili e tra loro complementari per raggiungere lo stesso obiettivo: la cura della salute di tutti.

Promozione: punta a migliorare la forma sica, il benessere e la qualità della vita, partendo dalle risorse e dalle capacità del
singolo individuo
- Rinforzare i punti forti
- Luoghi e contesti sociali
Prevenzione: si concentra sui fattori di rischio e sul pericolo per la salute rappresentato da malattie e disturbi
- Indebolire i punti deboli
- Impedire la malattia

Entrambi gli approcci utili e complementari tra loro per raggiungere lo stesso obiettivo: la cura e la salute di tutti

OMS:
Promozione
Processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla
La promozione della agute opera per motivare le persone a scegliere uno stile di vita sano in maniera consapevole e autonoma
Focus su un concetto “positivo” di salute intesa come risorsa per la vita di ogni giorno
Di pertinenza della popolazione attraverso un processo di empowerment e attraverso la partecipazione attiva
Richiede la collaborazione dei diversi settori della società, riconoscendo che il settore sanitario è uno tra i tanti

Prevenzione
La prevenzione in sanità è il complesso delle misure utili a prevenire la comparsa, la di usione e la progressione delle malattie e il
determinarsi di danni irreversibili quando la patologia è in atto
Insieme delle azioni ed attività che mirano a ridurre la mortalità, la morbilità o gli e etti dovuti a determinati fattori di rischio o ad
una certa patologia, promuovendo la salute e il benessere individuale e collettivo
Focus su un concetto “negativo” di salute intesa come assenza di malattia
Di pertinenza della scienza medica, in. particolare dell’igiene, anche se agisce sulla popolazione/individui
Si colloca all’interno dello spettro delle attività di tutela della salute

La Salutogenesi
Si occupa delle cause o meglio delle fonti della salute
Essa da avvio a un nuovo approccio alla salute con l’obiettivo di andare oltre il modello patogenetico, meccanicistico ovvero
“salute come assenza di malattia”, masi concentra sull’’insorgenza, cura e prevenzione delle malattie

È tutto ciò che crea salute ovvero tutto ciò ce permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità, di compiere scelte
consapevoli utilizzando risorse(interne ed esterne) accrescendo le proprie resilienza e capacità proattiva.

Interne: fattori biologico, personalità, atteggiamenti, capacità vitali o life skills


Esterne: beni a disposizione nel proprio contesto, relazioni, servizi

Salute: mentale, emotiva, spirituale


Questi tre aspetti appartengono ad ognuno di noi si in uenzano e si alimentano reciprocamente dirigendoci verso la salute
Secondo Antonovsky, padre dell’approccio salutogenico, la capacità di spostarci verso una condizioni di salute o malattia dipende
dalle risorse generali di resistenza, ossia le capacità di una persona o di una collettività di far emergere le proprie risorse con cui
fronteggiare fattori di stress. Non ci si riferisce solo a ciò che c’è a disposizione ma a ciò che le persone sono in grado di utilizzare
e riutilizzare. Non ci si riferisce solo a ciò che c’è a disposizione ma a ciò che le persone sono in grado di utilizzare

De nizioni
Resilienza
È la capacità degli individui di far fronte allo stress e alle avversità uscendone ra orzati, di saper resistere e di riorganizzare
positivamente la propria vita e le proprie abitudini a seguito di un evento critico negativo

Capacità proattiva
Persona proattiva è colui che non si lascia abbattere da imprevisti, blocchi e ostacoli ma reagiscono con responsabilità e impegno
a rontando le di coltà e cercando altre strade

Medicina clinica
Parte delle scienze mediche indirizzata allo studio diretto del malato e al conseguente trattamento terapeutico; a seconda che
questo sia di natura medica o chirurgica. Si occupa di interventi di diagnosi, cura, riabilitazione e assistenza terminale, interventi
che si attuano quando la malattia si è instaurata e che interessano di volta in volta
i singoli soggetti
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Medicina preventiva
La medicina preventiva è una disciplina che ha come obiettivo la tutela della salute dell'individuo e della collettività.
Ha come oggetto /individuo sano per mantenerlo tale o addirittura per accrescere, promuovere la sua salute, Quindi ha come
scopo la promozione, il mantenimento e il potenziamento dello stato di salute degli individui e delle popolazioni ed è l'insieme di
tutte le procedure preventive che devono essere attivate per rispondere ai problemi e ai bisogni di salute delle collettività, Si tratta
di un approccio proattivo alla cura dei pazienti.

Igiene
Disciplina che si propone di promuovere e conservare la salute sia individuale che collettiva con interventi di tipo preventivo e
curativo
L’igiene è una disciplina clinica caratterizzata da tre peculiarità: de nizione, nalità e contenuti dell’igiene
L’oggetto del proprio interesse non è l’uomo malato bensì quello sano
L’ambito di intervento non è limitato solo al singolo individuo bensì esteso all’intera collettività
La tipologia degli interventi non sono limitati all’uomo bensì estesi all’ambiente sico, biologico e sociale nel quale esso si trova
inserito

Prevenzione primaria
Adozione di interventi e comportamenti che volti ad evitare l’insorgenza(incidenza) di malattie o venti sfavorevole nelle popolazioni
sane. La prevenzione primaria può avvenire sia a livello individuale sia di popolazione

L’insieme di interventi è nalizzato alla riduzione del rischio e all’eliminazione dei determinanti di malattia
Agire sulle cause originarie responsabili di un danno alla salute oppure sulle difese dell’individuo, prima che l’interazione tra questi
due ordini di fattori abbia la possibilità di innescare un processo morboso
Tale azione può essere esercitata sia attraverso un intervento diretto ad abbattere all’origine le cause, sia attraverso misure
pro lattiche in grado di ra orzare le resistenze dell’individuo no a determinare l’immunità ancor prima che si instauri un danno

Progetti di educazione, campagne di sensibilizzazione e informare sulla salute, interventi sull’uomo per rilevare e correggere errate
abitudini di vita, individuare e correggere situazione che predispongono alla malattia:
Educazione alimentare
Campagne antifumo
Lavaggio mani
Igiene dentale

Interventi sull’ambiente per eliminare o oreggerei le cause delle malattie


Acqua, Ri uti, Aria, Abitazioni

Interventi legislativi per vietare o controllare


Uso di prodotti pericolosi, incapsulamento o rimozione di sostanze cancerogene
Imporre pratiche di sicurezza
Sicurezza nei luoghi di lavoro

Promozione e incentivazione delle vaccinazioni e attività di pro lassi immunitaria


I vaccini agiscono utilizzando i nostri meccanismi di difesa naturali: simulando il primo contatto con agente infettivo (virus o
batterio) stimolano le cellule del nostro sistema immunitario ad attivarsi contro di esso e ricordarlo. Così, in caso di nuovo contatto
con il microrganismo, le nostre difese naturali lo neutralizzano immediatamente, senza che si manifestano i sintomi della malattia
infettiva e le sue possibili conseguenza

Pro lassi=premunirsi
È una qualsiasi procedura medica o di sanità pubblica a scopo di prevenzione, oppure a scopo terapeutico, di una malattia. È il
complesso di misure, interventi che possono essere messi in atto al ne di impedire, limitare l'insorgenza e la di usione delle
malattie trasmissibili. Può essere applicata al singolo individuo oppure su intere popolazioni
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Pro lassi diretta
Interventi che si attuano in presenza di un pericolo reale, un determinato agente eziologico speci co, quando cioè si sono già
veri cati casi di malattia, e sono indirizzati ad impedirne la di usione.

Pro lassi diretta generica


Interventi che si attuano in presenza di un pericolo reale, un determinato agente eziologico speci co, quando cioè si sono già
veri cati casi di malattia, e sono indirizzati ad impedirne la di usione.

Ambientale
- Disinfestazione (eliminazione vettori animali)
- Disinfezione (eliminazione microrganismi patogeni e non)
- Sterilizzazione (eliminazione di tutti microorganismi patogeni e non, comprese le spore di resistenza)
Diretta alla fonte, l’isolamento (domiciliare o ospedalierO) per evitare la trasmissione di patogeni altamente contagiosi

Pro lassi diretta speci ca


Immunopro lassi: somministrazione di vaccino (immunizzazione arti ciale attiva, con produzione di anticorpi da parte del paziente)
Sieropro lassi: somministrazione di anticorpi speci ci al paziente (immunizzazione arti ciale passiva)
Chemiopro lassi: azione diretta ad opera di farmaci su un determinato microrganismo per prevenire una infezione possibile o
altamente probabile

Pro lassi indiretta


Interventi e provvedimenti generici e non speci ci indirizzati all'ambiente sico e sociale al ne di correggerlo , boni carlo e
renderlo inadatto alla persistenza ed all' insediamento di agenti morbosi.
(igiene urbana, igiene degli alimenti, rete idrica, ri uti)

- Ambientale
Indirizzata all’ambiente sico e ambientali sociale

- Persona
Educazione, formazione e informazione sanitaria per prevenire malattie e comportamenti

Educazione
Processo che conduce l'individuo ad acquisire nuove conoscenze e competenze, fornendogli una nuova consapevolezza.

Educazione sanitaria
Acquisizione di conoscenze, atteggiamenti, abitudini, valori, che contribuiscono a proteggere da un danno alla salute.

OMS educazione sanitaria


Ogni combinazione di esperienze educative programmate per aiutare gli individui e le comunità a migliorare la propria salute,
aumentando le loro conoscenze o in uenzando i loro atteggiamenti
Un insieme di opportunità educative di comunicazione allo scopo di migliorare l’alfabetizzazione sanitaria, lo sviluppo di abilità per
la vita volte alla salute dell’individuo e delle comunità

Educazione Formale o Esplicita: intenzione, dichiarata, da parte di un soggetto a trasferire informazioni e conoscenze a un altro
o a un gruppo
(programmi di educazione sanitaria svolli nelle scuole, nei consultori, in famiglia)

Educazione informale o implicita: passaggio di informazioni, involontario e non preparato in anticipo, e spesso assorbito
passivamente (nel bene e nel male)

Quest'ultima modalità condiziona moltissimo il comportamento di tutti noi, ed è frutto delle interazioni sociali e a ettive.
Es: se in casa si tende a fumare, mangiare cibi grassi e in grosse quantità, il
messaggio che passa è quello di una scarsa attenzione alla salute.
Viceversa, atteggiamenti virtuosi possono favorire comportamenti corretti.

Educazione sanitaria ha 3 obiettivi


- Obiettivi cognitivi: migliorare il patrimonio di conoscenze e di informazioni posseduto dall’individuo
- Obiettivi a ettivi: variare gli reggimenti, i valori di un individuo dal punto di vista emotivo e relazionale
- Obiettivi di comportamento: cambiamento delle sue abilità, del so comportamento e/o abitudini
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Prevenzione secondaria
Ha come obiettivo la diagnosi precoce di una patologia nascente, permettendo cosi di intervenire sulla stessa precocemente e
aumentando le opportunità d'intervento per prevenirne la progressione e ridurre gli e etti negativi e prevenire le complicanze

Diagnosticare precocemente una malattia modi candone positivamente la sua storia—> riduzione della prevalenza.
La prevenzione secondaria è rivolta a ricercare nella popolazione quegli individui in cui è già in atto un processo
morboso non ancora riconosciuto (fase pre-sintomatica o pre-clinica).
Obiettivo della prevenzione secondaria è scoprire la patologia ancora non sintomatica al ne di arrestare tempestivamente
l’evoluzione

Screening
I programmi di screening sono interventi di sanità pubblica, nei quali il Sistema Sanitario o re attivamente, gratuitamente e
sistematicamente un percorso organizzato di prevenzione secondaria per individuare precocemente un tumore, o i suoi precursori,
permettendo così di intervenire tempestivamente su di esso.
L’obiettivo principale dei programmi di screening è ridurre la mortalità per tumore attraverso una diagnosi precoce.
Sono esami condotti a tappeto su una fascia più o meno ampia della popolazione allo scopo di identi care, in una popolazione
considerata a rischio per una determinata malattia, quei soggetti che hanno maggiori probabilità di so rirne, indirizzandoli a
speci ci esami diagnostici che in caso di positività permettono di adottare strategie terapeutiche precoci, e per questo
generalmente e caci o addirittura preventive

Caratteristiche screening
Gli screening devono utilizzare esami:
- Sicuri
le persone che si sottopongono ai test di screening è sana, perciò è fondamentale che gli esami abbiano il più basso livello
possibile di e etti collaterali e rischi

- Accettabili
una persona che ritiene sana di cilmente si sottopone ad esami fastidiosi o complessi; è, dunque, necessario scegliere test che
siano quanto più accettabili per i cittadini

- Attendibili
Esami che devono permettere di identi care le persone malate con la maggiore precisione possibile ma, rivolgendosi a persone
quasi certamente sane, soprattutto non devono diagnosticare erroneamente una malattia in chi non ne è a etto quindi avere
sensibilità e speci cità elevate

- Rapidità e facilità di esecuzione

- Costo regionale

Gli esami per lui e per lei:


- Nei
- Prostata
- Colon-retto
- Tumore della mammella
- Tumore del collo dell’utero

Criteri per l’avvio di un programma di screening nella popolazione:


- Evidenza di e cacia: riduzione di mortalità e dell’incidenza delle forme invasive
- Popolazione bersaglio: deve essere chiaramente de nita ed identi cabile
- Livello di partecipazione deve essere elevato
- Malattia grave e comportare un costo elevato per la collettività oltre che per il paziente
- Malattia deve essere preceduta da uno stadio precoce asintomatico che deve coincidere con il periodo di reversibilità
- Per i positivi allo screening deve essere disponibile un protocollo sia di diagnosi che di terapia
- Avere a disposizione risorse umane, organizzative ed economiche adeguate sia per gli approfondimenti diagnostici sia per il
trattamento chirurgico, radiante e medico
- E cace intervento terapeutico che deve essere realmente praticabile su tutti coloro che risultano malati

E etti avversi
Come qualsiasi test medico i test usati nello screening non sono perfetti

- Falsi positivi
Quando il test potrebbe risultare positivi in pazienti che contrariamente non hanno la malattia

- Falsi negativi
Quando il test oppure risulta negativo mancare la diagnosi in persone che invece hanno la malattia
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Prevenzione terziaria
Insieme delle attività e interventi nalizzate a contenere e controllare gli esiti complessi di una patologia,
Si occupa quindi di persone già malate, con malattie croniche o irreversibili, con l'obiettivo di limitare la comparsa di recidive,
complicanze o di invalidità

La Prevenzione Terziaria ha lo scopo di conservare le residue funzioni dell'individuo migliorando la sua qualità di vita
—>MISURE RIABILITATIVE ASSISTENZIALI
La prevenzione terziaria comprende interventi messi in atto a fronte di una patologia manifesta. L'obiettivo è quello di arrestare la
progressiva evoluzione della malattia traverso appositi interventi terapeutici e riabilitativi. Ciò non solo al ne di ottenere il massimo
recupero possibile delle condizioni di salute dell'individuo, ma anche impedirne ulteriori danni e complicanze che potrebbero lesivi
della sua salute e/o della sua qualità di vita.

La prevenzione terziaria prevede interventi nalizzati all'aumento della qualità della vita, consiste nell'adottare interventi che
permettano di riportare al massimo di salute ottenibile l'individuo a etto da malattia
- Fisioterapici
- Riabilitativi
- Psicoterapeutici,
- Reinserimento familiare, sociale e lavorativo della persona
- Monitoraggio dei valori biomedici correlati con il processo patologico della malattia

Es.
Prevenzione terziaria del diabete si fonda su un attento monitoraggio della glicemia, un'eccellente cura della pelle,
esami del piede frequenti e attività sica costante.

Es.
Prevenzione terziaria per un soggetto che ha avuto un ictus potrebbe prevedere l'assunzione di aspirina per prevenire
l’ insorgenza di un secondo ictus. Prevenzione terziaria comprende anche la prevenzione delle complicanze negli invalidi, lesioni da
decubito nel paziente allettato

Prevenzione quaternaria
Prevenire un intervento medico eccessivo è un obbligo particolare della medicina generale
È la prevenzione della medicina non necessaria o la prevenzione dell’eccessiva e inappropriata medicalizzazione

Medicalizzazione
Estensione del dominio della medicina sulle diverse sfere della vita umana
Consiste nel considerare eventi siologici e del tutto naturali come condizioni mediche che necessitano di diagnosi e trattamento e
che determinano la corsa all'uso improprio o eccessivo dei servizi sanitari. lavoro, invecchiamento, bellezza, sessualità, parto,
morte, calvizie, lentiggini, cellulite vengono considerati impropriamente eventi burden line tra il concetto di salute e quello di
malattia

Disease mongering
Insieme di strategie per «inventare» nuove malattie e per aumentare il numero dei malati e di conseguenza far crescere il mercato
per coloro che producono e vendono farmaci

È una pratica insidiosa che richiede seri provvedimenti in quanto comporta il rischio di scelte terapeutiche inopportune, malattie
iatrogene e sprechi che minacciano la sostenibilità economica dei nostri sistemi sanitari sottraendo risorse utili alla cura
prevenzione di patologie più gravi e reali. Il disease mongering contribuisce a modi care il modo in cui vengono percepite la salute
e la malattia, promuovendo la medicalizzazione e focalizzando l'attenzione esclusivamente su soluzioni farmacologiche.

Ha lo scopo di fornire sicurezza ai pazienti è il complesso di tecniche e di azioni intraprese per evitare un uso eccessivo
delle risorse sanitarie da parte degli operatori sanitari e dei pazienti.

Si applica durante tutto l'episodio di cura (periodo preclinico e clinico).


A di erenza delle altre precedenti, in questo caso si previene il trattamento di una malattia che non solo non c'è,
ma che c'è stata ed è stata completamente scon tta

È mirata al contrasto dei fenomeni di ipermedicalizzazione e merci cazione della medicina, nell'ottica di evitare pratiche mediche
inutili o addirittura dannose per l'organismo. Non eliminare, ma piuttosto di moderare la medicalizzazione della vita quotidiana

Esempi di abuso
- Eccesso degli esami diagnostici
L'eccessiva prescrizioni di diagnostica per immagini potrebbe causare un aumento delle patologie legate alle radiazioni

- Test di prevenzione primaria


Vengono indicati dallo specialista, ma molti altri non godono di alcun supporto scienti co.
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- Uso irrazionale degli antibiotici
Causa della antibiotico-resistenza, e spesso e etti avversi nel paziente.

- Prescrizione di farmaci
Molte persone assumono un gran numero di pillole al giorno che interagiscono. Spesso ogni specialista in un ramo diverso
prescrive farmaci speci ci, senza controllare se gli e etti dell'uno e dell'altro si contrastano a vicenda.

Le probabili radici di questo fenomeno sono:


- Fattore culturale
- Sistema sanitario
- Industria
- Professionisti
- Pazienti e popolazione in generale

- Fattore culturale
Meglio fare di più piuttosto che fare meno, il paziente è più soddisfatto, si sente ascoltato, e il medico evita il rischio di
ripercussioni legali
Spesso i professionisti vengono sanzionati se non riconoscono precocemente una malattia e non viceversa, se fanno
sovradiagnosi.
Alcuni studi hanno dimostrato che i pazienti erano rassicurati da un numero maggiore di test e trattamenti, anche quando, questi,
potevano associarsi a rischi di e etti collaterali.

- Sistema sanitario
Test diagnostici sempre più sensibili e precisi = progresso positivo della scienza medica
C'è infatti una forte ducia collettiva nei bene ci degli screening e della diagnosi precoce benché questo sia importante è
fondamentale trovare un equilibrio e non essere ossessionati dalla paura di una malattia non diagnosticata o non diagnosticata in
tempo.

- Pazienti e popolazione in generale


Spesso la paura dell'invecchiamento, della morte e della malattia contribuisce a questo fenomeno e spinge alla ricerca di risposte
e soluzioni nella medicina, anche quando questa non può darle.

- Industria e professionisti
Membri delle commissioni che decidono le de nizioni e i parametri delle malattie e delle terapie, possono avere talvolta con itto di
interessi, in quanto legati ad aziende che fanno pro tto nell'ambito della sanità.
Allo stesso modo, anche alcuni professionisti della salute possono far parte di organizzazioni o associazioni che bene ciano di un
aumento della popolazione "malata". Alcune strutture sanitarie ricevono incentivi proporzionali al numero di esami diagnostici e
trattamenti che eseguono, e questo ne favorisce l'abuso.

Epidemiologia
Modello preventivo “classico”
Basato sulla rilevazione di dati Epidemiologici, studia la distribuzione di una malattia nello spazio, nel tempo e i
fattori che spiegano tale distribuzione

Promozione alla salute


Modello “ecologico”
Mira al perseguimento della salute innalzando il livello di benessere e delle condizioni ideali di vita. Ciò tende a stimolare la
partecipazione e l’assunzione di maggiori responsabilità nei riguardi della salute

Epidemiologia è uno studio sulla popolazione


Clinica:
- Singolo paziente
- Diagnosi della malattia
- Curare della persona

Epidemiologia
- Moltitudine di persone
- Capire il perchè di una malattia come essa insorge
- Studia come è distribuita una malattia all’interno di una speci ca popolazione
- Cerca di identi care i fattori di rischio che determinano la patologia

In un’ottica di sanità pubblica, tali conoscenze dovrebbero essere nalizzate a programmare gli interventi preventivi più idonei

Il concetto di promozione della salute include in sé non solo la cura delle malattie, la prevenzione e la riabilitazione, bensì il
principio che è necessario, attraverso interventi multisettoriali e di erenziati, «dare ad ognuno la possibilità di sviluppare se stesso,
cioè di sviluppare e tradurre in atto le proprie potenzialità di natura biologica, psicologica e sociale»
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Green a Kreuter sostengono che, il punto di partenza della promozione della salute rimane l'approccio educativo.
L'educazione alla salute cerca di rendere le persone consapevoli delle conseguenze di determinati comportamenti sulla salute, di
accrescere la preoccupazione nei riguardi della salute e di stimolare l'azione

L’educazione alla salute è un'attività orientata alla promozione di comportamenti degli individui e dei gruppi con lo scopo di:
- Accrescere la salute
- Diminuire le malattie,

L'educazione alla salute non si limita a comunicare le informazioni, ma favorisce anche la motivazione, le capacità e la ducia

OMS educazione alla salute


Comprende le opportunità di apprendimento costruite consapevolmente che coinvolgono alcune forme di comunicazione ideate
per conoscere meglio la salute , per migliorare le condizioni e per sviluppare quelle capacità di vita che contribuiscono alla salute

Obiettivi generali
- Far crescere la competenza e le capacità individuali riguardo la salute e la malattia, il corpo, le sue funzioni, la prevenzione e
autogestione (coping)
- Innalzare la competenza e la conoscenza per l'uso dei servizi sanitari e per comprenderne il funzionamento
- Accrescere la coscienza sui fattori sociali, politici ed ambientali che in uenzano la salute

L'educazione alla salute opera sulla modi cazione del comportamento, puntando sulla piena consapevolezza e accettazione degli
individui che accolgono l'azione educativa.

Educare alla salute implica comunicare informazioni che incidono sulla salute;
- Condizioni socioeconomiche
- Condizioni ambientali
- Fattori individuali
- Fattori di rischio
- Comportamenti a rischio,
Uso del sistema di assistenza sanitaria

Metodi di educazione alla salute


- Unidirezionali o indiretti adatti a veicolare l’informazione sanitaria (Stampa, Cinema, Radio)
- Bidirezionall basati sulla creazione di rapporti interpersonali (colloquio, discussioni, dibattito, lavoro di gruppo, conferenze)

Progettare interventi di educazione e promozione alla salute nella comunità


Gli interventi educativi sono attuati attraverso l'impostazione di processi che, tenendo in considerazione le condizioni cliniche di
base, possano agevolare la persona nel raggiungimento di miglioramenti relativi ad autonomie personali e competenze adattive,
con conseguente miglioramento della qualità di vita.

Ingravescente epidemia di
Malattie Croniche Non Trasmissibili (MCNT)
Non Communicable Diseases (NCD)

Sono condizioni patologiche che colpiscono l'individuo, caratterizzate da un lungo decorso, e che richiedono un'assistenza a
lungo termine. Sempli cando, sono problemi di salute che richiedono un trattamento continuo durante un periodo di tempo che
varia da pochi anni a decenni.

"Alla base delle principali malattie croniche ci sono fattori di rischio comuni e modi cabili, come alimentazione poco sana,
consumo di tabacco, abuso di alcol, mancanza di attività sica. Queste cause possono generare quelli che vengono de niti fattori
di ischio intermedi, ovvero l'ipertensione, la glicemia elevata, eccesso di colesterolo e l'obesità. Ci sono poi fattori di rischio che
non si possono modi care, come l'età o la predisposizione genetica.
Nel loro insieme questi fattori di rischio sono responsabili della maggior parte dei decessi per malattie croniche in tutto il mondo e
in entrambi i sessi.”
(Epicentro dell’istituto superiore di sanità)

Sono le principali cause di morte a livello mondiale


OMS:
- 41.000.000 milioni di decessi/ anno, pari al 71% di tuti i decessi a livello globale,
Malattie con un forte gradiente socio-economico, marcate di erenze di genere e sono quindi responsabili di molte delle
disuguaglianze sanitarie.

Oltre ad avere un alto tasso di mortalità, le MCNT possono essere anche particolarmente invalidanti
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Per esprimere quantitativamente l'impatto di una malattia sulla salute si utilizza una particolare unità di misura, gli anni di vita persi
a causa della disabilità
Daly, Disability Adjusted Life Year
Daly è pari alla somma di anni di vita persi per morte prematura e anni vissuti in cattivo stato di salute o disabilità.

Daly = YLL (years of life lost) + YLD (years lived with disability)

In Italia le MCNT sono ritenute responsabili del 92% dei decessi totali
Cause principali di decesso
Si stima che i costi delle MCNT si elevino al 70-80% del budget totale che i paesi europei spendono per la salute

Indicatori demogra ci ISTAT


- malattie del sistema circolatorio: 230,283
- tumori: 186.495
- malattie del sistema respiratorio: 52.905
- malattie del sistema nervoso: 30,404
- malattie endocrine e metaboliche; 29.199
- disturbi psichici e comportamentali: 24.252
- cause esterne di traumatismo e avvelenamento: 24.027
- malattie dell'apparato digerente: 22,782
- malattie infettive e parassitare: 13.785
- malattie dell'apparato genitourinario: 11.921
- malattie del sistema osleomuscolare e del tessuto: 3.601
- malattie della cute e del tessuto sottocutaneo: 1.399
- malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche: 1.203
- complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio: 10

Le malattie croniche, sono legale anche a determinanti impliciti, "cause delle cause", un ri esso delle principali forze che trainano
le modi che sociali, economiche e culturali: la globalizzazione, 'urbanizzazione, l'invecchiamento progressivo della popolazione, le
politiche ambientali, la povertà.

Cos’è l’educazione alla Salute?


Facciamo educazione ogni qualvolta produciamo un cambiamento nelle conoscenze, negli atteggiamenti, nelle abilità, nei
comportamenti ecc...di un altro individuo esponendolo a stimoli educativi, cioè comunicando con lui.
A seconda di ciò che si intende cambiare si parla di educazione quando il cambiamento in gioco riguarda quelle conoscenze,
atteggiamenti, abitudini, valori che contribuiscono ad esporre o a proteggere da un danno alla «salute».

L’educazione quindi a di erenza dell’ informazione è un processo interattivo che tenendo conto di tutti i fattori, biologici, sociali,
ambientali, socioculturali che intervengono sulla salute mette al centro il «paziente» rendendolo partecipe e in grado di
autodeterminarsi.

Obbiettivi e nalità dell’educazione alla salute


- Obbiettivi cognitivi ( area del sapere): scopo è migliorare il patrimonio di conoscenze e di informazioni possedute dall’individuo
- Obbiettivi a ettivi (area del saper essere): scopo è di mutare gli atteggiamenti, i signi cati emotivi che la persona attribuisce a
certe abitudini o alcune delle sue capacità relazionali ( es. aumentare la capacità di ri utare l’alcol da parte di amici senza
sentirsi non apprezzato)
- Obbiettivi di comportamento (area del saper fare): scopo è modi care le abilità, il comportamento, le abitudini dell’individuo (es.
ridurre il consumo giornaliero di bevande alcoliche)

Educazione alla salute formale o Esplicita


si realizza ogni volta che qualcuno, in maniera esplicita e soprattutto intenzionale, cerca di insegnare a qualcun altro cosa sapere o
come comportarsi per tutelare la propria salute.
- L’insegnante o l’operatore sanitario che illustrano ad una l’importanza del consumo di frutta per una sana alimentazione
- Il genitore che raccomanda al glio l’uso del casco in ciclomotore.

Educazione alla salute informale o Implicita


è invece quel tipo di educazione che passa in modo non intenzionale (e viene assorbita in modo spesso inconsapevole) attraverso
le relazioni quotidiane, i discorsi di tutti i giorni, l’osservazione del comportamento altrui, l’identi cazione con persone modello,
ecc....
- Il genitore che non usa le cinture di sicurezza,
- una scuola dove è funzionante un bar che vende solo merendine,
- il gruppo di amici che si prende gioco di chi fa uso del casco

Progettare interventi educazione e promozione alla salute


Non esiste una unica modalità corretta per fare Educazione Sanitaria;
- Approccio direttivo
- Approccio Educativo
- Approccio centrato sul destinatario
- Approccio volto al cambiamento sociale
Ciascuna modalità non va considerata isolata dalle altre potrebbe essere appropriato usare approcci integrati
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Approccio direttivo o prescrittivo esortativo
Modello storicamente più noto e di uso.
Relazione asimmetrica, si fonda sull’idea che l’educazione sanitaria debba essere intesa come una relazione tra:
chi sa che cosa la gente dovrebbe fare per tutelare la propria salute : l’operatore sanitario, e chi invece ha bisogno di essere
persuaso a fare certe cose ritenute utili e ad evitarne altre ritenute dannose: l’ individuo.

Approccio direttivo o prescrittivo esortativo


Limiti:
- Dare per scontato che solo gli esperti dei problemi sanitari sanno che cosa è vantaggioso, o dannoso per la salute ed il
benessere;
- Imposizione della gerarchia di valori della medicina rispetto ai valori dell’utente;
- Colpevolizza l’utente se non segue le regole date «per il suo bene», «per il suo interesse»
- Utente incapace di decidere per sè

Approccio Educativo
Mira a fornire conoscenze e a garantire la comprensione dei problemi di salute (scelti comunque dall’educatore), in modo tale da
aiutare l’utente ad analizzare autonomamente i comportamenti e le proprie abitudini e, conseguentemente a prendere decisioni
consapevoli su ciò che cosa sia importante per la propria salute.

Approccio centrato sul destinatario


Ogni individuo possiede la capacità di auto-comprendersi, migliorare e trovare soluzioni alle proprie di coltà.
Caratteristica peculiare è quella di operare sul destinatario dell’intervento educativo partendo anzitutto dai suoi bisogni di
informazione e di conoscenza, allo scopo di favorire scelte consapevoli ed autonome prese dal destinatario sulla base dei propri
interessi e valori.
Simile all’approccio educativo, ma in questo caso i bisogni, le tematiche sono scelte dall’utente.

Approccio volto al cambiamento sociale


Si propone di modi care l’ambiente in modo da permettere o facilitare le scelte per una vita più sana, intervenendo a livello politico
e/o sociale
Non è un vero e proprio intervento di educazione sanitaria, bensì una azione parallela e facilitante per indurre gli individui a fare
scelte utili per la salute.
Es.: divieto di fumare in luoghi pubblici, sui mezzi di trasporto

Progetto educativo: un risposta al problema


Progettare: de nire gli obbiettivi in funzione della soluzione dei problemi stabilendo modi e tempi per raggiungerli

Fasi del processo educativo: conoscenza del problema


- Si procede a partire da un’analisi dettagliata del problema sul quale si vuole intervenire;
- Valutare il fenomeno,
- Iniziale raccolta d’informazioni:
- Dati statistici; Popolazione interessata (età, sesso, etnia, livello socio – economico, istruzione ecc.);
- E etti sugli individui e sulla comunità;
- Cause e concause;
- Misure preventive in atto e attuate;
- Impatto sociale e possibilità d’intervento;
- Quale migliore modalità di comunicazione da adottare,
- Consultazione delle banche dati;
- Identi cazione delle attività già esistenti, dei loro punti di forza/debolezza.

Che cosa vogliamo ottenere con il nostro intervento?

Fasi del processo educativo


1. Analisi e identi cazione dei bisogni
2. Identi cazione dei destinatari
3. De nizione delle nalità educativa
4. Formulazione degli obiettivi
5. Selezione dei contenuti metodi e sussidi
6. De nizione delle risorse (umane e materiali)
7. Realizzazione dell’intervento
8. Valutazione dei risultati

1. Analisi e identi cazione dei bisogni


- Bisogno = mancanza di determinate risorse materiali o non materiali, oggettivamente o soggettivamente necessarie ad un certo
soggetto per raggiungere uno stato di maggiore benessere o e cienza o funzionalità rispetto allo stato attuale.
- Bisogno = (Hogart) assenza di salute, determinata da fattori biologici o epidemiologici ed esige misure di prevenzione, di cura, di
controllo e si sradicamento.
- Bisogno = (Brown) il è uno stato di malattia avvertito dall’individuo e accertato dal medico.
- Bisogno = (Donabedian) disturbo di salute o di benessere
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Individuare i problemi, i comportamenti a rischio e le situazioni ambientali ma anche le risorse attraverso una raccolta di dati
qualitativi (opinioni, percezioni, ...) e dati quantitativi (epidemiologici, statistici, sociali)

Strumenti/dati quantitativi
- Analisi banche dati
- Studi, ricerche
- Indicatori di salute e di comportamenti
- Indicatori di malattia (tassi)
- Utilizzo di servizi

Strumenti/dati qualitativi
- Focus group
- Interviste
- Questionari
- Diario
- Forum o gruppo di discussione

Conoscenza del problema, analisi dettagliata del problema sul quale si vuole intervenire valutare il fenomeno, identi carne le
componenti, studiare le possibili soluzioni.
Revisione sistematica delle istanze di salute di una popolazione che porta a concordare priorità e allocazione di risorse per
migliorarne la salute e ridurre le diseguaglianze

1. Qual è il problema?
2. Quali sono la natura e le dimensioni del problema?
3. Quali sono gli attuali servizi sanitari o erti?
4. Cosa desiderano i pazienti?
5. Quali sono le soluzioni più appropriate ed e caci in termini clinici e di costi?
6. Quali sono le implicazioni in termini di risorse?
7. Quali sono gli esiti per valutare i cambiamenti e i criteri per la riuscita degli audit?

- Bisogno identi cato in base a valori soglia. i valori soglia sono de niti da esperti (ad es., de nizione medica di obesità); il
bisogno nasce quando il valore soglia non viene raggiunto.
- Bisogno percepito avvertito realmente dalla popolazione (ma non sempre sono reali); in uenza la domanda verso i servizi
sanitari (ad es., percepire che perdere peso potrebbe essere un bene cio).
- Bisogno espresso è un bisogno percepito che si è trasformato in domanda (ad es., chiedere consigli sulla riduzione del peso)
- Bisogno che nasce dal confronto nasce dal confronto tra bisogni per severità, dimensione, tipologia di interventi, costi (ad es.,
o rire un servizio sulla riduzione del peso solo alle persone al di sopra di un certo peso)

- Lavorare in modo collaborativo con i diversi portatori di interesse (altri professionisti, associazioni di pazienti, volontari, ecc.), al
ne di determinare i problemi di salute prioritari e piani care interventi mirati .
- Assicurare che le risorse, sempre più scarse, siano allocate dove c’è il massimo bene cio in termini.
- Adottare nella pratica il principio di equità

I bisogni di salute di una popolazione sono in continuo cambiamento e molti di essi non sono e non saranno riconducibili a
interventi sanitari

2. Identi cazione dei destinatari

- Chiara de nizione del gruppo di popolazione i cui bisogni di salute devono essere analizzati. (es.:persone diabetiche)
- Identi cazione dei sottogruppi della popolazione con particolari bisogni di salute. (persone con diabete insulino-dipendente e
persone con diabete non insulino-dipendente).
- Stimare la prevalenza e l’incidenza dei sottogruppi
- Quanti casi sono presenti?
- Quanti sono i nuovi casi nel tempo e con quale velocità si sviluppano e sono diagnosticati?

Stimare la prevalenza e l’incidenza dei sottogruppi. Per ciascun sottogruppo, quanti casi sono presenti?
Quanti sono i nuovi casi nel tempo e con quale velocità si sviluppano e sono diagnosticati?
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3. De nizione delle nalità educativa

4. Formulazione degli obiettivi

De nire e speci care la nalità educativa a cui vogliamo tendere Che cosa vogliamo ottenere con il nostro intervento?
Speci ci,
Misurabili,
Accettabili,
Realistici,
Temporizzati,
E cace per il cambiamento
Reserch based

5. Selezione dei contenuti metodi e sussidi

- Campagne informative
- Conferenze-Lezioni
- Lavoro di gruppo
- Gruppi di discussione o di addestramento
- Contatto individuale

6. De nizione delle risorse (umane e materiali)

7. Realizzazione dell’intervento

8. Valutazione dei risultati

Secondo Rossi e Freeman (1993), valutare il processo signi ca veri care la corrispondenza fra quanto teorizzato e quanto
realizzato, prendendo in considerazione anche le risorse impiegate e il target di popolazione raggiunto.

Valutazione di impatto (Output )


Output = l'insieme dei dati che costituiscono il risultato nale di un'elaborazione, è il prodotto concreto di un intervento

Indicatori di e cienza
Misura gli e etti immediati a breve termine del programma sui comportamenti target e i fattori predisponenti, facilitanti e rinforzanti
che li determinano

Valutazione di risultato (Outcome)


Outcome = sono i risultati a lungo termine.
Consistono in cambiamenti nello stato di salute o nella qualità della vita la constatazione dell’e ettivo cambiamento di
comportamento e di atteggiamento verso la tematica salute nel tempo.

Indicatori di e cacia
Misura il cambiamento negli obiettivi complessivi e nei bene ci a livello di salute o qualità della vita.

PRECEDE-PROCEED
Cominciare dalla ne
Prende l’avvio da due assunti fondamentali:
1. La salute è un processo multidimensionale e multipli sono i fattori di rischio
2. Multidimensionale e multidisciplinare deve di conseguenza essere l’approccio di chi lavora per promuovere la salute
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Esigenza di interventi di promozione della salute che andassero oltre gli approcci educativi tradizionali alla modi cazione dei
comportamenti non salutari

Anni ‘70 PRECEDE —> Anni ‘80 PROCEED

Si parte dal presupposto che i fattori che agiscono sulla qualità della vita e sulla salute devono essere valutati prima della
progettazione dell’intervento.
- Identi care i molteplici fattori che in uenzano le condizioni di salute
- Individuare gli speci ci obiettivi dell’intervento

PRECEDE-PROCEED
Modello multidimensionale dell’educazione e promozione della salute che si è sviluppato con il contributo di diverse discipline
come sociologia medica, marketing sociale, scienze amministrative ed educazione.

Modello che si basa sui seguenti principi:


- La salute e i fattori di rischio sono determinati da molteplici cause appartenenti alla “storia” dell’ individuo, alla sua rete sociale
di riferimento e all’ambiente di vita,
- Per contrastare malattie e stili di vita scorretti è necessario promuovere cambiamenti a livello di comportamento individuale e
sociale, a livello ambientale attuando interventi, multidimensionali, multisettoriali e fondati sulla partecipazione,
- L’analisi dell’ambiente ha una nalità diretta per la promozione della salute degli stessi destinatari nali e intermedi del progetto.

PRECEDE
Raccolta di informazioni con l’obbiettivo di individuare e descrivere i determinanti:
- Predisponenti
- Abilitanti
- Rinforzanti
Dei comportamenti a rischio e arrivare a stabilire le priorità e gli obbiettivi del programma.
Individua gli obbiettivi e criteri per la valutazione dell’e cacia dell’intervento

PROCEED
Percorso nalizzato alla progettazione, realizzazione e valutazione degli interventi indicati dalla letteratura e sostenibili dal gruppo
di progetto.
Individua fasi aggiuntive che riguardano l’implementazione dell’intervento e la sua valutazione

Le due componenti del modello procedono parallelamente, infatti l’identi cazione delle priorità nelle fasi del PRE conduce alla
formulazione di obiettivi che diventeranno gli scopi e i target della fase di implementazione del PRO, nonché i suoi criteri di
successo.
Il modello dirige la sua attenzione sui risultati invece che sugli input costringendo il promotore ad iniziare da lì.
Le determinanti della salute devono essere diagnosticate prima dell’intervento; in caso contrario questo potrebbe essere
ine cace.

PRECEDE

Predisposing Predisposizione
Reinforcing Rinforzante
Enabling Abilitare
Constructs Costrutti
Educational/Ecological Educativo/Ecologico
Diagnosis Diagnosi
Evaluation Valutazione

Il modello prevede 5 fasi:


Fase 1: Diagnosi sociale
Fase 2: Diagnosi epidemiologica
Fase 3: Diagnosi dei comportamenti e dell’ambiente
Fase 4: Diagnosi educativa e organizzativa
Fase 5: Diagnosi amministrativa e politica

PROCEED

Policy Politica
Regulatory Normativa
Organizational Organizzazione
Constructs Costrutti
Educational Educazione
Environmental Ambientale
Development Sviluppo
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PRECEDE

Il modello prevede 5 fasi:


Fase 1: Diagnosi sociale
Fase 2: Diagnosi epidemiologica
Fase 3: Diagnosi dei comportamenti e dell’ambiente Fase 4: Diagnosi educativa e organizzativa
Fase 5: Diagnosi amministrativa e politica

PROCEED

Il modello prevede 4 fasi:


Fase 1: implementazione dell’intervento
Fase 2: Valutazione di processo
Fase 3: Valutazione di impatto su comportamenti ed ambiente
Fase 4: Valutazione di risultato

Cominciare dalla ne................


Focalizzare da subito l’attenzione sull’output desiderato, interrogandosi perché ricercare quel risultato, prima ancora di chiedersi
come raggiungerlo
Prevede di procedere iniziando dal risultato desiderato ed avanzando verso le sue possibili cause prima di passare alla
progettazione dell’intervento a alla sua valutazione.

PRECEDE

Fase 1 Diagnosi sociale

1. Quali sono le preoccupazioni sociali di salute e di qualità della vita, così come sono percepite dalla popolazione
2. Quali sono i problemi di salute speci ci, misurati oggettivamente ?

OBIETTIVO:
Identi care e valutare i problemi (sociali, economici, aspirazioni, bisogni) che in uenzano la qualità della vita di una popolazione
target.
Riconoscere le risorse, le capacità, i valori e le preoccupazioni principali della popolazione.
È fondamentale analizzare anche il grado di consapevolezza della popolazione verso la patologia, così come la motivazione e
l'interesse a migliorare i fattori con implicazione sulla salute

Analisi del contesto, vengono studiate le condizioni di vita della popolazione bersaglio che viene direttamente interpellata tramite:
- sondaggi,
- interviste
- questionari
L'interesse è focalizzato verso la qualità di vita, il benessere percepito, il grado di soddisfazione, i bisogni e l'identi cazione e
valutazione dei problemi di carattere sociale ed economico.

Fase 2 Diagnosi epidemiologica

Lo scopo di questa fase è quello di identi care i problemi di salute della popolazione analizzata nella prima fase.
Vengono indagate le patologie, i fattori di rischio correlati, la distribuzione nella popolazione e le zone più o meno colpite.
Per la raccolta dei dati viene data particolare importanza allo stile di vita ed alle condizioni socio-economiche della popolazione
bersaglio
Strumenti di indagine epidemiologica (es. indice di disabilità, prevalenza, morbilità, incidenza ecc.)

Fase 3 Diagnosi dei comportamenti e dell’ambiente

Obiettivo identi care ed analizzare le condizioni ambientali e comportamentali dell'individuo che potrebbero avere un e etto
negativo sulla salute.
Nella fase di diagnosi dell'ambiente viene tenuto conto del contesto abitativo, dell'ambiente di lavoro, degli spazi del tempo libero
e più in generale dell'ambiente di vita quotidiana.
La fase di diagnosi comportamentale considera le attività ed abitudini dell'individuo le quali possono danneggiare la sua salute o
esporlo ai fattori di rischio correlati al quadro patologico studiato.
I fattori comportamentali sono modi cabili, quindi potenzialmente evitabili o limitabili dall'individuo

Fase 4 Diagnosi educativa e organizzativa

Consiste nella ricerca ed identi cazione dei principali fattori di rischio e dei determinanti della salute sui quali bisogna intervenire
per primi, al ne di ottenere un cambiamento positivo nello stile di vita dell'individuo.
a) Fattori predisponenti,
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b) Fattori abilitanti
c) Determinanti rinforzanti.

Fattori predisponenti
Forniscono il motivo al cambiamento
Connotazione prevalentemente a ettiva e cognitiva, lasciando quindi grande spazio alla soggettività dell'individuo ed alla sua
identità.
L'autostima e la motivazione della persona non possono essere trascurate
- Conoscenze,
- Saperi,
- Comportamenti,
- Valori,
- Credenze
- Autoe cacia.

Fattori abilitanti
Facilitano e sostengono la motivazione
Sono legati al contesto in cui si svolge un comportamento, sia a livello individuale che di gruppi di persone.
Questi fattori riassumono le risorse, le abilità, gli ostacoli e le competenze a disposizione delle persone per la messa in pratica di
un determinato comportamento.
Disponibilità e accessibilità alle risorse, leggi, skill per la salute

Fattori rinforzanti
Incentivano al persistere e ripetersi del comportamento
Sono legati al giudizio positivo o negativo rispetto al comportamento dell'individuo, sia da un punto di vista soggettivo che di
immagine sociale.
È quindi necessario considerare il contesto sociale della persona, il gruppo dei pari, l'entourage di amici e conoscenti, le opinioni
della famiglia o dei colleghi, l'in usso dei mass- media e dell'opinione pubblica.
Famiglia, Gruppo, datori di lavoro

Fase 5 Diagnosi amministrativa e politica

Si de nisce il programma di intervento operativo vero e proprio, basato sulle informazioni raccolte nelle precedenti 4 fasi.
Dalle analisi si ottengono tutti i dati rilevanti per la progettazione e piani cazione del modello di promozione della salute speci co
per il problema di salute identi cato nella popolazione bersaglio
Valutazione delle risorse( personale, badget....) necessarie all'implementazione dell'intervento previsto.
Bisogna considerare anche le leggi, i tempi, gli spazi, i costi ed i vincoli politico-organizzativi.
In questa fase si de nisce anche il setting e gli spazi nei quali si intende procedere con gli interventi di promozione della salute.

Concetto di Valutazione
La valutazione è un’attività attraverso la quale le persone (singoli, gruppi, comunità, istituzioni) esprimono un giudizio riguardo ad
un fatto rilevante e signi cativo.
Essa deve essere strettamente collegata alle procedure e metodi utilizzati a nché il giudizio risulti condizionato il meno possibile
da aspetti individualistici raggiungendo un’elevata attendibilità

Indicatori
Gli indicatori sono strumenti in grado di mostrare (misurare) l'andamento di un fenomeno che si ritiene rappresentativo per l'analisi
e sono utilizzati per monitorare o valutare il grado di successo, oppure l'adeguatezza delle attività implementate

- ...informazioni cruciali e selezionate che aiutano a misurare cambiamenti in relazione a bisogni prioritari.... ().
- ....rappresentano informazioni selezionate allo scopo di misurare i cambiamenti che si veri cano nei fenomeni osservati e,
conseguentemente, per orientare i processi decisionali (Decreto Ministeriale. Ministero della Sanità- 24 luglio 1995).
- Variabili quantitative o parametri qualitativi che registrano un certo fenomeno, ritenuto «indicativo» di un fattore di qualità
(Ministero della Sanità- 1996).
- Informazioni selezionate allo scopo di conoscere fenomeni di interesse, misurandone i cambiamenti e, conseguentemente,
contribuendo ad orientare i processi decisionali dei diversi livelli istituzionali

Indicatori Caratteristiche
Costruibilità = possibilità di generarlo a basso costo con dati già disponibili
A dabilità = capacità di rilevare le variazioni del fenomeno
Comprensibilità = per gli operatori e nei confronti degli operatori
Assenza di ambiguità

Indicatori di processo: misurano l’appropriatezza del processo assistenziale in relazione a standard di riferimento (Linee guida,
percorsi assistenziali)

Indicatori di risultato (outcome): Documentano una modi ca in termini di esiti (miglioramento, peggioramento):
- clinici (mortalità, morbilità),
- economici (costi diretti e indiretti)
- umanistici (qualità di vita, soddisfazione)
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EDUCAZIONE TERAPEUTICA

Educazione alla salute


Apprendimento consapevole che prevede forme di comunicazione orientate allo sviluppo conoscenze e delle abilità per la salute
sia individuale che collettiva.
E’ rivolta alle persone in stato di salute per promuove stili di vita salutari sulla base dell’autoresponsabilizzazione della popolazione.

Educazione Sanitaria
Attività di comunicazione volte ad incrementare la salute e a ridurre/eliminare i fattori di rischio e a prevenire le malattie Realizzata
per in uenzare positivamente gli atteggiamenti e comportamenti del singolo e della comunità

—> Educazione Terapeutica


Intervento sanitario che consiste nell'addestrare il paziente nelle abilità di autogestione o adattamento del trattamento alla sua
particolare situazione di cronicità, nonché nei processi di coping.

Perché la necessità dell’educazione terapeutica?


- Aumento della aspettativa di vita
- Aumento delle malattie cronico-degenerative
- Aumento delle persone con pluripatologie
- Capacità decisionali conferite alla persona malata
- Aumentata complessità delle procedure diagnostico/terapeutiche
- Esigenza di qualità ed e cacia nei servizi sanitari
- Per evitare le conseguenze della scarsa aderenza ai trattamenti

Aumento della aspettativa di vita: Italia


Arco temporale che va dal 1978 al 2018 ed evidenzia una profonda trasformazione demogra ca derivante da diversi fattori, primo
su tutti l’abbassamento sostanziale del tasso di mortalità precoce.
Dal 1978 ad oggi strategie di prevenzione primaria e secondaria, diagnosi precoci, nuove terapie e un’assistenza sanitaria più
attenta appare hanno contribuito a dimezzare la mortalità precoce:
da 485,7 a 205,3 decessi ogni 100.000 abitanti.

L’Italia registra infatti il valore più alto di percentuale di popolazione anziana in Europa, pari al 22,4% ed è destinata a salire: si
stima che entro il 2065 gli ultra sessantacinquenni rappresenteranno il 32,6% della popolazione.
La distribuzione territoriale nazionale della longevità mostra che valori superiori alla media nazionale si riscontrano nelle regioni del
Centro-Sud per il sesso maschile, mentre per quello femminile si osserva una maggiore variabilità.
E’ stabile su tutto il tessuto nazionale la di erenza di 6 anni di vita tra donne e uomini in favore delle prime.
Minori livelli di mortalità delle donne per malattie vascolari e dei tumori.

Malattie Cronico-Degenerative
Cosa sono?
National Commission on Chronic Illness = tutte quelle patologie «caratterizzate da un lento e progressivo declino delle normali
funzioni siologiche»
- Sono patologie che interessano il soggetto colpito per un lungo periodo o per tutta la vita.
- Possono degenerare causando una serie di lesioni ad altri organi, apparati.
- Malattie che presentano sintomi che non si risolvono nel tempo né giungono a miglioramento;
- Patologie che interessano il soggetto colpito per un lungo periodo o per tutta la vita causando una serie di lesioni a organi,
apparati e che richiedono un’assistenza a lungo termine.
- Patologie che determinano una scadente qualità di vita e spesso sono causa di morte con la caratteristica di pluricausalità e
aspeci cità.

Pluricasualità e aspeci cità


Sono patologie pluricausali ovvero conseguenza di una serie complessa di fattori: fattori di rischio.
In alcuni casi una malattia degenerativa si può veri care anche in assenza di fattori di rischio riconosciuti.
I fattori di rischio sono aspeci ci, ovvero ciascuno di essi può favorire la comparsa di più malattie

Caratteri delle patologi cronico degenerative


1. Manca un agente eziologico unico e identi cabile, ma si conoscono numerosi fattori di rischio che combinano la loro azione
determinando un graduale insorgere della malattia
2. I fattori di rischio esercitano la loro azione a lungo termine
3. I sintomi delle malattie cronico-degenerative si manifestano, in genere, dopo la determinazione del danno biologico

La predisposizione ad avere particolari problemi di salute e determinato dal nostro genoma, ma il processo necessario perché si
manifesti una patologia cronico degenerativa può venire favorita sia dalle condizioni ambientali che dagli stili di vita.

Aumento delle malattie cronico-degenerative


Patologie croniche in Italia sono in costante aumento in Italia con incremento della spesa sanitaria.
2019 —> 40% della popolazione Italiana, cioè 24 milioni so re di malattia cronica. 12,5 milioni con multi-cronicità.
2028 —> il numero di malati cronici salirà a 25 milioni, 14 milioni con multi-cronicità
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Per il buon esito della terapia, non conta esclusivamente l’assunzione della terapia prescritta, ma è altrettanto importante a rontare
e gestire in maniera e cace tutte le dimensioni che sono coinvolte nel processo di cura, compreso l’aspetto psicologico e
relazionale che, se non accolto e a rontato spesso rischia di in ciare il trattamento stesso.
La malattia cronica comporta, infatti, un cambiamento radicale rispetto alle abitudini consolidate in precedenza e necessita il
riadattamento della persona che si ammala e della sua famiglia alla nuova condizione.

Curare le malattie croniche signi ca dover dire ad un paziente che non guarirà; questo gli rende di cile accettare la malattia e di
conseguenza una terapia a lungo termine.
Per un malato cronico generalmente è possibile trattare i sintomi, ma non curare la malattia

Obbiettivi dell’OMS per la gestione delle malattie croniche


- Favorire e mantenere l’adesione all’assunzione di terapie e caci: compliance, aderenza, alleanza terapeutica
- Sviluppare competenze per l’autogestione delle condizioni di cronicità: educazione terapeutica
- Programmare controlli regolari dei pazienti portatori di patologia cronica
- Favorire il cambiamento degli stili di vita o aumentare la percezione del rischio

L’Educazione Terapeutica deve permettere al paziente di acquisire e mantenere le capacità e le competenze che lo aiutano a vivere
in maniera ottimale con la sua malattia. È un processo permanente, integrato alle cure e centrato sul paziente. Implica attività
organizzate di sensibilizzazione, informazione, apprendimento dell’autogestione e sostegno psicologico concernenti la malattia, il
trattamento prescritto, le terapie, il contesto ospedaliero e di cura, le informazioni relative all’organizzazione e i comportamenti di
salute e di malattia.

L’ E.T. è nalizzata ad aiutare i pazienti e le loro famiglie a comprendere la malattia e il trattamento, cooperare con i curanti, vivere
in maniera più sana e mantenere o migliorare la loro qualità di vita [...].
(L’E.T.) forma il malato a nché possa acquisire un sapere, saper fare e un saper essere adeguato per raggiungere un equilibrio tra
la sua vita e il controllo ottimale della malattia [...] è un processo continuo che fa parte integrante della cura

E.T. si rivolge al malato cronico per il quale l’apprendimento di conoscenze , competenze comportamenti sono necessari per
vivere —>
- Ritardare le complicazioni evitabili derivanti dalla patologia
- Consapevolezza della propria malattia
- Ridurre la sua dipendenza migliorando o mantenendo la qualità della propria vita
- Gestire il trattamento della malattia

“Il Paziente è e resta attore fondamentale della propria cura”


L’Educazione Terapeutica rivede il ruolo del curante proponendone un cambiamento di modello.
Malattia acuta —> il paziente attende dal curante delle risposte, delle soluzioni e una cura (curante attivo, paziente passivo).
Malattia cronica —> il paziente protagonista del proprio trattamento.

Malattia cronica
Non può guarire, si può curare
È silenziosamente progressiva
Ha evoluzione incerta
Può dipendere dallo stile di vita
Viene a rontata in ambulatorio con visite programmate

Trattamento
È un legame quotidiano
È per tutta la vita e richiede tempo dedicato
Spesso è complesso e invasivo
Ha e etti collaterali Interferisce con la vita sociale
È sulle spalle del malato

Cosa non è l’educazione terapeutica


- Non è una forma di semplice educazione alla salute
- Non è informale
- Non è una comunicazione unilaterale
- Non si rivolge solo al paziente

Cosa è l’educazione terapeutica


- Prevede un processo pedagogico formativo
- Molto ben formalizzata de nita e strutturata
- Usa la relazione con il paziente e familiari
- Per funzionare deve rivolgersi a tutto l’entourage del soggetto

L’Educazione Terapeutica permette al paziente di sviluppare nuove competenze, di aiutarlo ad utilizzare le risorse proprie, dell’
ambiente che lo circonda (famiglia, il curante, la società).
Il paziente acquisisce i mezzi per divenire un partner di cura e cace.
L’accettazione, la convivenza con una malattia cronica, la modi cazione del sentimento d’identità, la stima in sé stessi, o ancora il
sentimento di autosu cienza sono dei componenti essenziali per una migliore adesione al trattamento.
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Aree di intervento
Gli interventi di educazione terapeutica si a ancano alla terapia convenzionale, integrandola e completandola.
- Riabilitazione post-chirurgica
- Gestione delle attività quotidiane
- Conoscenza degli aspetti burocratico amministrativi
- Gestione domiciliare della malattia
- Utilizzo domiciliare di presidi medico-chirurgici
- Nutrizione arti ciale
- Prevenzione e il trattamento degli e etti collaterali e delle complicanze della chemioterapia

La gestione della malattia a lungo termine implica dei cambiamenti di comportamento quali:
- l’assunzione dei farmaci,
- le misure di auto-sorveglianza,
- la modi cazione delle abitudini alimentari
- la messa in pratica di un’attività sica regolare
Che sono di cili da mantenere a lungo!
Il lavoro svolto per motivare il paziente fa così parte integrante del processo di educazione terapeutica.

Un nuovo paradigma
- Necessità di un modello meno ospedalecentrico
- Democratizzazione delle conoscenze
- Partecipazione del paziente e familiari alla cura
- Responsabilizzazione
- L’educazione prescrittiva verso educazione partecipativa

Approccio Terapeutico
Centrato sul medico
- Compliance
- Piani cazione per il paziente
- Cambio di comportamento
- Paziente passivo
- Dipendenza
- Bisogni ssati dal curante

Centrato sul paziente


- Adesione/Autonomia/Partecipazione
- Piani cazione con il paziente
- Piena responsabilizzazione
- Paziente attivo Indipendenza
- Bisogni de niti dal paziente

Compliance = Tendenza di un paziente ad assumere farmaci secondo la prescrizione del medico curante
Aderenza = Accettazione in termini di progetto terapeutico e la motivazione del paziente è relativa alle raccomandazioni del medico

Educazione terapeutica —> Alleanza terapeutica


È una dimensione interattiva riferita, capacità di paziente e operatore sanitario nalizzata ad a rontare i problemi e le di coltà del
paziente.

L’educazione terapeutica è:
- Condivisione di obiettivi tra paziente e operatore sanitario,
- De nizione di compiti reciproci,
- Lavoro collaborativo tra due soggetti interagenti ed entrambi attivi, ciascuno nel proprio ruolo

Le qualità centrali della relazione terapeutica, comprendono l'ascolto attivo, la ducia, il rispetto, l’autenticità, l’empatia e il
rispondere alle preoccupazioni del cliente

Risultati attesi:
- Migliorare la qualità e la durata della vita
- Valorizzare le risorse del paziente e aumentare l’adesione al trattamento
- Incrementare il controllo delle condizioni cliniche
- Ridurre il numero delle ospedalizzazioni e ridurre il consumo dei farmaci
- Promuovere un utilizzo più razionale dei servizi
- Ottimizzare i tempi di gestione dell’assistenza
- Favorire le relazioni fra curanti
- Sviluppare un modello centrato sul paziente
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L’Educazione Terapeutica Partecipativa (ETP)
Si prende cura della persona partendo dalle sue caratteristiche individuali e uniche.

Utilizza gli strumenti didattici e terapeutici più adeguati a nché la persona possa sviluppare al meglio le sue potenzialità e
interviene nella misura del possibile, anche sull’ambiente circostante a nché si riducano le cause di malattia.

L’ETP prende in considerazione:


- I processi di adattamento dei pazienti:
- la capacità di saper a rontare la malattia,
- il “ locus of control”,
- le credenze sulla salute
- le percezioni socioculturali
- I bisogni soggettivi ed oggettivi dei pazienti, sia espressi che no;
- È una parte integrante del trattamento e dell’ assistenza;
- Riguarda la vita quotidiana del paziente e l’ambiente psico-sociale, ed impegna quanto più possibile lo stile di vita del paziente,
dei parenti e amici
- È un processo continuo che deve essere adattato al decorso della malattia, aI paziente e al suo stile di vita;
- Deve essere strutturata, organizzata e fornita sistematicamente a ciascun paziente attraverso una varietà di mezzi;
- È multiprofessionale, interprofessionale;
- Comprende una valutazione;
- È impartita da operatori sanitari formati nelle metodologie di educazione dei pazienti

LOCUS of CONTROL = “luogo attraverso cui si esercita il controllo”


In Psicologia si può de nire come una disposizione mentale o un atteggiamento attraverso cui si possono
in uenzare le proprie azioni e i risultati che ne derivano.

Interno = Colui chi crede di avere pieno controllo della propria vita attraverso le sue azioni
Esterno = chi attribuisce il suo successo o fallimento a cause esterne ha un locus of control esterno.

Ciò implica un vero e proprio trasferimento piani cato ed organizzato di competenze terapeutiche dagli operatori sanitaria ai
pazienti, grazie al quale la dipendenza lascia progressivamente il posto alla responsabilizzazione ed alla collaborazione attiva.

Competenze attese per gli operatori sanitari in materia di educazione terapeutica del paziente
1. Adattare il proprio comportamento professionale ai pazienti ed alle loro patologie (acute/croniche)
2. Adattareilpropriocomportamentoprofessionaleai pazienti, singolarmente, ed alle rispettive famiglie e gruppi
3. Adattare costantemente il proprio ruolo a quello del team assistenziale o didattico con il quale cooperano
4. Comunicareempaticamenteconipazienti
5. Riconoscere i bisogni dei pazienti
6. Tener conto dello stato emotivo dei pazienti, delle loro esperienze e delle loro rappresentazioni mentali della malattia e del
trattamento
7. Aiutare i pazienti ad imparare
8. Educare i pazienti nella gestione del trattamento e nell’utilizzo delle risorse sanitarie, sociali ed economiche disponibili
9. Aiutare i pazienti a gestire il proprio modo di vivere
10. Educare e consigliare i pazienti su come gestire le crisi ed i fattori che interferiscono con il normale andamento delle loro
condizioni
11. Scegliere gli strumenti per educare i pazienti
12. Utilizzare ed integrare tali strumenti nell’assistenza ai pazienti e nel processo di apprendimento (contratto con il paziente)
13. Tenere conto della dimensione educativa, psicologica e sociale dell’assistenza a lungo termine
14. Valutare l’educazione al paziente in termini di e etti terapeutici (clinici,biologici, psicologici, educativi, sociali, economici) ed
apportare i necessari aggiustamenti
15. Valutare periodicamente e migliorare le performance didattiche degli operatori sanitari

Compiti degli operatori sanitari


- Identi care i bisogni educativi di ogni paziente,
- Negoziare col paziente contenuti e obiettivi educativi,
- Proporre percorsi d'apprendimento pertinenti e interattivi
- Controllare qualità e risultati dell'attività educativa con strumenti idonei

L’E.T.
Rappresenta un processo interattivo focalizzato su colui che apprende.
È una pratica complessa che implica una diagnosi educativa, la scelta di obiettivi d'apprendimento e l’applicazione di tecniche
d'insegnamento e di valutazione pertinenti al ne di consentire al paziente di:
SAPERE = CONOSCENZA (Conoscere la propria malattia)
SAPER FARE = AUTOGESTIONE (Gestire la terapia in modo competente)
SAPER ESSERE = COMPORTAMENTI (Prevenire le complicanze evitabili)
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Area delle conoscenze SAPERE
Nozioni elementari di anatomia e siologia possibili cause e meccanismi biologici che producono la malattia, fattori ambientali e
comportamentali che ne in uenzano il decorso, segni e sintomi precoci di ricaduta, conservazione, dosaggio, modalità di utilizzo e
azione dei farmaci sui predetti meccanismi e i bene ci che possono derivarne, e etti secondari e indesiderati dei farmaci, anche in
rapporto a concomitanti malattie, all’uso di altri farmaci o ad una possibile gravidanza.

Area dei gesti SAPER FARE


Conservare ed assumere correttamente i farmaci nelle diverse situazioni quotidiane
Attuare adeguati interventi di tipo diagnostico e terapeutico se richiesto dalla patologia
A rontare correttamente e tempestivamente una eventuale ricaduta
Tenere un dossier sanitario personale

Area dei Comportamenti SAPER ESSERE


Adottare comportamenti adeguati in rapporto agli stress psico- sici
Comunicare sulla propria malattia in modo coerente, preciso e tempestivo con i curanti e, quando le circostanze lo richiedano,
anche con gli altri.

Analisi del bisogno —> Identi cazione dei bisogni educativi di ogni paziente
Analizzare il bisogno non signi ca solo individuare «ciò che manca», ma anche individuare le potenzialità del paziente, i punti di
forza su cui agire

—> DIAGNOSI EDUCATIVA

Insieme di giudizi e quali che che hanno l'obiettivo di valutare le diverse caratteristiche delle persone all'interno di un processo di
insegnamento.
Consiste nell’esplorare le ripercussione della malattia nella vita della persona, nel suo contesto di vita familiare e sociale sui suoi
progetti, il grado di accettazione della malattia, gli ostacoli o le potenzialità di apprendimento
Per ogni comportamento individuato come causale di un problema di salute i fattori che in uisco sul suo instaurarsi
Fattori predisponenti - Fattori abilitanti - Rinforzanti

Strumento utilizzato: Questionario da sottoporre anche ai familiari del paziente


Dati richiesti dal questionario: Dati anagra ci, livello di istruzione conoscenza sulla patologia, grado di accettazione della
situazione, …

Contratto tra Operatore e Utente Contratto educativo terapeutico


La stipulazione di un contratto è uno strumento e cace che coinvolge attivamente il paziente e l’infermiere;
essi reciprocamente si ispirano e si motivano alla volta di obiettivi congiuntamente accettati.
Questa è una negoziazione bidirezionale; il paziente e l'infermiere partecipano come membri paritari nell’attività educativa

Nel contratto educativo vanno de niti chiaramente:


1) obiettivi di apprendimento (comportamento positivo)
2) metodi d’insegnamento
3) ricompense incorporate nel piano
4) responsabilità dell’educatore e del discente
5) membri dell’équipe che hanno un ruolo nel determinare il cambiamento
6) follow-up e valutazione

Fattori che in uenzano l’aderenza al contratto educativo


• Fattori positivi
- Locus of control interno
- L’in uenza della famiglia
- La stabilità della famiglia
- L’e cacia della terapia
• Fattori negativi
- La durata della terapia.
- ll numero di farmaci o di terapie concomitanti
- Gli e etti collaterali.

Attività che l’infermiere mette in atto nell’educazione terapeutica


- Ascoltare
- Spiegare
- Guidare una discussione
- Dare istruzioni
- Addestrare
- Dare consigli
- Aiutare a prendere una decisione

I compiti e comportamenti richiesti all’infermiere per svolgere il processo educativo, su tre elementi principali:
Mansione
Relazione
Maturità
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La teoria della direzione situazionale
- Comportamento Mansionale (direttive che l’ infermiere fornirà all’utente)
- Comportamento Relazionale (capacità interpersonale che l’infermiere deve possedere)
- Maturità del paziente(responsabilità o prontezza che il paziente dimostra )
COMUNITÀ
«Una collettività può essere de nita comunità quando i suoi membri agiscono reciprocamente e nei confronti di altri, (…),
anteponendo più o meno consapevolmente i valori, le norme, gli interessi della collettività, considerata come un tutto, a quelli
personali: (…) quando la coscienza di interessi comuni (...), e l'esperienza di relazioni sociali diventano di per sé fattori operanti di
solidarietà».

Community Care
È un completo ripensamento del sistema di interventi e servizi sociali in vista della realizzazione di politiche per la comunità e da
parte della comunità stessa cioè orientato alla creazione di una "caring society".
Primo principio della community care è la presa in carico della comunità da parte della comunità in tutti i suoi elementi attraverso
(intreccio di questi aiuti informali spontanei.

Forma di sostegno fornito in modo formalmente e/o informale, alle persone fragili che risiedono nella «comunità», ovvero di norma
nelle loro abitazioni piuttosto che nelle istituzioni

Forma di politica sociale del moderno Welfare

Priorità
organizzare cure assistenziali a favore delle categorie sociali più deboli ponendo come

Esigenza fondamentale
La possibilità per queste persone di continuare a condurre la propria vita entro i con ni della comunità dove sono sempre vissute,
anziché rivolgersi a strutture residenziali.

Welfare state
Complesso di politiche pubbliche messe in atto da uno stato che interviene per garantire l'assistenza ed il benessere dei cittadini.

gli obiettivi perseguiti dal welfare state sono fondamentalmente:


- Assicurare un tenore di vita minimo ai cittadini;
- Dare sicurezze agli individui ed alle famiglie in presenza di eventi naturali es economici sfavorevoli di vario genere;
- Consentire a tutti i cittadini di usufruire di alcuni servizi fondamentali quali istruzione e sanità

È trascorso oltre un decennio da quando l'OMS ha de nito il ruolo di una nuova gura professionale centrale per l'assistenza di
base: l'infermiere di famiglia e di comunità.

In itala van tentativi per inserire questa gura, senza però mai giungere ad una sua convalidazione e regolamentazione u ciale.
- Riorganizzazione del SSN
- Riduzione di servizi ospedalieri
- Potenziamento dei servizi territoriali e delle cure primarie
—> Infermiere di famiglia e di comunità
È la soluzione e cace per garantire la continuità assistenziale e integrazione socio-sanitaria

La Legge 328/2000 ha segnato il passaggio dalla concezione di


- Utente quale portatore di un bisogno specialistico —> a —> persona intesa nella sua totalità costituita anche dalle sue risorse e
dal suo contesto familiare e territoriale;
- Accezione tradizionale di assistenza, come luogo di realizzazione di interventi meramente riparativi del disagio —> a —>
Protezione sociale attiva, luogo di rimozione delle cause di disagio, ma soprattutto luogo di prevenzione e promozione
dell'inserimento della persona nella società attraverso la valorizzazione delle sue capacità

L'attenzione con tale legge si è spostata:

Da A
Una prestazione disarticolata —> un progetto di intervento e al
percorso accompagnato

prestazioni monetarie volte a —> interventi complessi che


risolvere problemi di natura intendono rispondere ad una
esclusivamente economica molteplicità di bisogni

azione esclusiva dell'ente pubblico —> azione svolta da una pluralità


di attori quali quelli del terzo settore
Il nuovo paradigma
«una partnership tra paziente-utente e operatore sanitario» implica un approccio terapeutico collaborativo e una educazione
all'autogestione:
I pazienti che acquisiscono capacità di autogestione hanno probabilità più elevate di non subire un ricovero e di godere di maggior
benessere

Responsabilizzazione del paziente-utente verso la propria salute


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Patient Engagement - Coinvolgimento del paziente

Promuove un comportamento positivo nel paziente.


USA (Carta dei Diritti del Paziente) è l'assunzione da parte del paziente di un ruolo attivo nel mantenersi in salute.
AHRQ (Agency for Healthcare Research and Quality). de nisce il patient engagement: il coinvolgimento delle persone (e/o altre
persone che indicano) nelle loro cure, con l’obiettivo di essere competenti e ben-informati per prendere decisioni sulla propria
salute, assistenza sanitaria e agire per sostenere tali decisioni.

Trasformazione del rapporto medico-paziente


Patient Empowerment

È l’evoluzione del rapporto operatore sanitario-paziente/utente.


Si assiste ad un profondo cambio di prospettiva, che prevede instaurazione di una relazione di rispetto e ducia reciproca,
basata su una comunicazione chiara e autentica.
L'Emponerment promuove comportamenti favorevoli alla salute, fornendo alla persona gli strumenti critici per prendere decisioni
migliori per il suo benessere.

Punti fondamentali:
- Paziente поп attore passivo, ma protagonista del processo decisionale di cura
- Paziente con un maggiore controllo sulle decisioni e azioni che riguardano la propria salute.
- Partecipazione attiva del paziente, che può avvenire a diversi livelli, esercitando il diritto ad essere informato su tutti gli aspetti
lo riguardano.
- Collaborazione attiva del paziente che ha, poi ricadute positive sulla qualità dei servizi sanitari, migliorandone il funzionamento.

Patient Engagement —>


Patient education —> Patient empowerment
Patient activation —>

Coping
Capacità di fronteggiare, gestire e risolvere i problemi, ovvero linsieme di strategie mentali e comportamentali messe in alto per
a rontare una situazione stressogena
Beasley e Thompson 2003
"Far fronte", "Fronteggiare", "Tenere testa"
usato in psicologia per indicare comportamenti messi in atto dagli individui per cercare di tenere sotto controllo, a rontare e/o
minimizzare con itti e situazioni o eventi stressanti.

«Strategie di Coping» o «Abilità di Coping»


Meccanismi di adattamento e risposta che la persona può adottare quando si trova in condizioni di stress di varia natura e/o
particolarmente con ittuali
Ciascun individuo reagisce alle situazioni problematiche in maniera soggettiva e, non sempre le strategie che mette in pratica sono
positive.
Le strategie che mirano a ridurre lo stress vengono de nite come "adattive" o di "coping" quelle che, invece, tendono ad
aumentare lo stress vengono de nite "disadattive" o di "non coping".

Community Care
I nuovi modelli assistenziali prevedono:
- Integrazione ospedale territorio
- Istituzione di nuove gure professionali per gestire al meglio i piani di cura concordati con il paziente:
- Care Manager (gestione del processo di cura)
- Case manager (gestione del caso)
- Care giver (Family care)
- Aggregazione tra professionisti (multiprofessionalità e lavoro a rete)

Family Care
Famiglia = due o più persone che hanno tra di loro un vincolo, di tipo biologico, legale od emozionale.
Essa riveste un ruolo speciale per alcune speci che categorie, quali bambini, anziani e malati cronici.

È soprattutto il nucleo primario di qualunque welfare.


In grado di tutelare i deboli e di scambiare protezione e cura, perché sistema di relazioni, in cui i soggetti non sono solo portatori di
bisogni, ma anche di soluzioni, stimoli e innovazioni

È un modello assistenziale di intervento nalizzato a:


- Assistenza diretta al paziente a domicilio con interventi infermieristici tecnici riabilitativi
- Educazione ed informazione sanitaria per rendere consapevole la persona e la sua rete primaria di riferimento
- Supporto tecnico nalizzato a rendere la famiglia indipendente nella gestione della persona a etta da patologia cronico-
degenerativa
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È un modello di cura degli utenti che attribuisce valore al fatto che, non solo il paziente ma anche i suoi familiari siano pienamente
coinvolti, in collaborazione con il team medico, nel prendere decisioni informate in merito ai servizi e assistenza medica.

Nel Family Care


tutti gli aspetti dell'assistenza sono orientati a sostenere e coinvolgere la famiglia con l'obiettivo di migliorare la qualità, il
benessere psicologico, i risultati clinici del paziente in generale e l'esperienza della sua famiglia.
Oggi esiste un consenso generale sull'importanza del coinvolgimento della famiglia in cure di alta qualità per i bambini
ospedalizzati.
La famiglia come luogo di Self care e Home care
Il self-care = autocura, cura del sé o cura della propria persona

Il self care
Negli ultimi anni ha avuto una crescente rilevanza nell'ambito della letteratura internazionale sanitara, e infermieristica, tanto da
essere riconosciuta come un esilio sensibile all assistenza infermieristica

Scopo: mantenere la salute, prevenire malattie, gestire malattie acute, croniche e disabilità.

La persona non come ricevente passivo dei servizi, ma come primo operatore di cura nei confronti della propria Salute.
Il self-care non fa riferimento solo alla cura e ettuata direttamente dalla persona su di sé, ma è un concetto allargato anche alle
cure fornite ad una persona da parte di altre Persone:
- Care giver formali
- Care giver informali

Caregiver = “chi si prende cura” e si riferisce alle persone che assistono per un periodo continuativo di tempo, un loro congiunto
ammalato e/o disabile non autosu ciente.

Caregiver informale o familiare


È la persona che si prende cura di un proprio familiare ( glio, genitore amico)

Caregiver formali
Coloro che svolgono la loro attività di cura sotto forma di lavoro retribuito.
I caregiver formali sono sia gure professionali che lavorano nella sanità
(OSS, educatori, psicologi, infermieri, sioterapisti), sia le badanti a cui le famiglie italiane, che ne hanno bisogno, a dano i loro
congiunti in supporto al familiare che se ne prenda cura

Chronic Care Model (CCM)


Modello assistenziale che non porta più il paziente verso l'ospedale, ma il sistema salute verso il cittadino attraverso la
rami cazione dei servizi sul territorio, impiego di strutture come le case della salute, la maggiore erogazione di prestazioni da parte
dei distretti sanitari, la forte presenza di medici di base e l'introduzione di gure come l'infermiere di famiglia ed il case manager.

- L'empowerment del paziente assume un'enorme importanza e si incardina al centro del CCM.
- "Approccio "proattivo" tra il personale sanitario e i pazienti stessi, con questi ultimi che diventano parte integrante del processo
assistenziale.
- Il concetto di auto-cura viene enfatizzato e favorito ed il paziente lontano dall'ambiente ospedaliero riprende in mano la propria
vita.
- Tassello importante del CCM è l'informazione ed educazione, vengono previsti sistemi informativi che consentano di stabilire
nuovi canali comunicativi e caci e in grado di raggiungere più facilmente gli utenti sul territorio
6 direttive sulle quali si muove il CCM:
1. Le risorse della comunità
per migliorare l’assistenza ai pazienti cronici le organizzazioni sanitarie devono stabilire solidi collegamenti
con le risorse della comunità: gruppi di volontariato, gruppi di auto aiuto, centri per anziani autogestiti.
2. Le organizzazioni sanitarie
una nuova gestione delle malattie croniche deve far parte delle priorità degli erogatori e dei nanziatori
dell’assistenza sanitaria
3. Il supporto all’autocura
nelle malattie croniche il paziente diventa il protagonista dei processi assistenziali. La gestione di queste
malattie pò essere insegnata alla maggior parte dei pazienti
4. L’organizzazione del team
la struttura del team assistenziale (MMG,inf., ecc) deve essere modi cata, separando l’assistenza ai pazienti
acuti dalle gestione programmata dei pazienti cronici. Il MMG tratta i pazienti acuti , interviene nei casi cronici
complicati. L’infermiere è formato per supportare l’auto-cura dei pazienti ed assicurare la programmazione e lo
svolgimento del follow-up dei pazienti
5. Il supporto alle decisioni
l’adozione di linee guida basate sull’evidenza forniscono gli standard per fornire un’assistenza ottimale ai
pazienti cronici
6. I sistemi informativi
- sistema di allerta ce aiuta i team delle cure primarie ad attenersi alle linee-guida;
- feedback per medici, mostrando i loro livelli di performance nei confronti degli indicatori delle malattie
croniche i livelli di emoglobina Atc e di lipidi;
- registri di patologia per piani care la cura individuale dei pazienti
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Il Chronic Care Model è un modello guida per il miglioramento della gestione delle malattie croniche.
I risultati di salute non dipendono solo dalla qualità della prestazione, ma trovano radici più profonde nella responsabilizzazione dei
soggetti coinvolti e nella capacità di collaborare.
Fondamentale è
- Ra orzare l'autonomia decisionale degli utenti
- Promuovere e facilitare l'uso appropriato dei servizi sanitari
- Aiutare a convivere attivamente con la cronicità

Lavoro a rete
«Modalità di lavoro che a partire da un problema speci co o da un settore de nisce le integrazioni necessarie per garantire
continuità nei percorsi e le interrelazioni tra le funzioni dei servizi convalli a vantaggio di un miglior trattamento dei problemi di
salute della persona o della comunità»
F. Folgheralter

Che cos’è una rete?


INTEGRAZIONE
Insieme di processi sociali e culturali che rendono l'individuo membro di una società.
Essa dipende dalla capacità di socializzazione di ogni individuo.
Integrare signi ca rendere interno, pieno, perfetto ciò che è incompleto o insu ciente a un determinato scopo, aggiungendo
quanto è necessario o supplendo al difetto con mezzi opportuni"

INTEGRAZIONE SOCIALE
Signi ca che le persone in di coltà sociale hanno la possibilità di vivere come, tutte le altre persone: avere un lavoro, partecipare
alla vita sociale e culturale.
Signi ca che le persone partecipano ai processi decisionali che riguardano la propria vita.

Una rete è un insieme di punti (nodi) autonomi però collegati.


I nodi sono le persone e le linee che uniscono i punti sono le relazioni
Una seconda caratteristica delle rete è che non ha una struttura gerarchica.
Una rete è tale non solo se le persone cooperano tra loro, ma anche se rispettano nei fatti il principio della loro parità.
Quindi la rete è l'insieme delle relazioni in cui è inserito ognuno di noi

Perchè lavoro a rete


1. Motivazioni epidemiologiche: prevalenza della malattie attuali (ictus, demenza, depressione, diabete, malattie cardiovascolari
ecc.)
2. Complessità dell'intervento non più erogabile da un solo servizio o un solo operatore,
3. Motivi culturali,
4. Motivazioni economiche o sostenibilità dei costi,
5. Motivazioni etiche (equità)

Nurse-led care
Modello assistenziale gestito da infermieri sulla base di protocolli ben de niti
In tale ambito viene assicurata un'assistenza globale di alta qualità: coordinamento generale, gestione dei sintomi, prevenzione
delle complicanze, continuità delle cure, gestione della rilevazione della soddisfazione dei pazienti.....
Gli infermieri hanno in carico pazienti per i quali hanno la responsabilità primaria, con partnership appropriate con alti professionisti
sanitari, per soddisfare i bisogni sanitari
della persona

Infermiere di Famiglia/Comunità
OMS: L'Infermiere di famiglia in una prima enunciazione viene de nito come il professionista "che aiuterà gli individui e le famiglie
ad adattarsi alla malattia e alla disabilità cronica, o nei momenti di stress, trascorrendo buona parte del loro tempo a lavorare a
domicilio dei pazienti e con le loro famiglie".

«Infermiere di Famiglia, che dovrà assicurare un contributo chiave in seno all'equipe multidisciplinare di professionisti della salute,
al raggiungimento dei 21 obiettivi per il XX secolo».

Obiettivo 15 di SALUTE21:
Sistema sanitario integrato
O rire a tuta la popolazione un migliore accesso a un'assistenza sanitaria di base e un sistema ospedaliero capace di rispondere
alle diverse esigense.
- Particolare attenzione sanitaria di primo livello
- Infermiera di famiglia, assistenza domiciliare
- Servizi più specializzati da parte del medico di famiglia
- Libertà di scelta e sostegno dell'autocura

La posizione ed il ruolo del «nuovo»


Infermiere di Famiglia/Comunità
può essere ra gurata sotto "'ombrello" della salute pubblica e dell'assistenza primaria e nel contesto del settore sanitario
integrato
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Esperienze di paesi Anglofoni
- UK —> Public Healty Nurse
una gura che presta il suo servizio in grandi comunità e si occupa degli aspetti relazionali e pratici che riguardano il mantenimento
e il supporto della salute del paziente.
- USA —> Family Nurse Practitioner
opera sotto la supervisione di un medico occupandosi della salute della famiglia, ponendo le basi alla riabilitazione educativa del
paziente qualora fosse richiesto e più in generale attività di supporto nell'assistenza sanitaria.

In Italia
La gura professionale del 'Infermiere di famiglia è un percorso iniziato anni fa e non ancora del tutto concluso...
- Dicembre del 2014
Introduzione della gura professionale dell'Infermiere di famiglia attraverso una proposta di legge volta a modi care il decreto
Balduzzi;
- Decreto "Rilancio" (DL 348/2020)
Istituzione dell’ infermiere di famiglia o di comunità. A decorrere dal 1° gennaio 2021, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario
Nazionale, possono procedere al reclutamento di infermieri, da adibire alla funzione di infermieri di famiglia o di comunità (850.000)
- Decreto Ministro della Salute 77/2020
«standard per lo sviluppo dell'Assistenza Territoriale che ha previsto, all'interno delle Case della Comunità, la gura dell'Infermiere
di Famiglia o Comunità» e
"Linee di indirizzo regionali in materia di infermiere di famiglia e di comunità", per il potenziamento dell'assistenza sanitaria
territoriale. (1/3.000)

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 10 settembre, ha approvato le “linee di indirizzo infermiere di famiglia/
comunità. Ex lg 17 luglio 2020 n. 77”

«Un'evoluzione importante nell'assistenza sul territorio»


L'infermiere di famiglia potrà in sinergia con il medico di famiglia meglio integrare / servizi sanitari e fornire una prima risposta
indispensabile per il corretto svolgimento delle cure ".
Il testo delle linee guida è stato inviato dal Presidente della Conferenza delle Regioni a tutti i Presidenti e Assessori alla Salute delle
Regioni e delle Province autonome, con l'obiettivo di garantire comportamenti omogenei sull'intero territorio nazionale,
attraverso comuni “..orientamenti organizzativi e formativi adattabili alle diverse realtà regionali in rmeito all'introduzione di tale
gura, tenuto conto dell'urgenza determinata dal fenomeno epidemico da SARS-CoV-2 e, contestualmente, delle potenzialità
determinate dall'introduzione di tale professionista sanitario per il potenziamento delle cure primarie”.
Legge 77/2020
Contesto organizzativo:
L’IF/C è inserito all'interno dei servizi/strutture distrettuali e garantisce la sua presenza:
- Case della Salute,
- Domicilio,
- Sedi ambulatoriali,
- Luoghi di vita e, ove sia possibile agire interventi educativi, di prevenzione, di cura ed assistenza.

Opera in sinergia con la Medicina Generale, con i Servizi sociali e tutti


¡professionisti coinvolti nei setting di riferimento in una logica di riconoscimento delle speci che autonomie ed ambiti
professionali e di interrelazione ed integrazione multiprofessionale.

Target di popolazione:
L’infermiere di comunità, presente nel territorio con continuità, è di riferimento per tutta la popolazione :
- Soggetti anziani,
- Utenti con patologie cronico-degenerative,
- Istituti scolastici ed educativi che seguono bambini e adolescenti,
- Strutture residenziali per non autosu cienti.
Il focus del IF/C prevede modalità e livelli diversi di intervento coerenti con l’intensità e le caratteristiche del bisogno.
Bisogno che viene identi cato attraverso l'analisi dei dati epidemiologici e sociodemogra ci.

Attualmente viste le caratteristiche epidemiologiche e il pro lo demogra co nazionale, target preferenziale é la fascia di
popolazione anziana con patologie cronico-degenerativo.
In particolari condizioni epidemiologiche, (covo-19) il suo intervento può essere orientato alla gestione di un target di popolazione
speci ca, ad es. per il tracciamento e monitoraggio dei casi coadiuvando le USCA, in collaborazione con MMG, con Igiene
Pubblica e nelle campagne vaccinali.

10 potrebbero essere le funzioni he lo descrivono, sempre, si intende concordate e coordinate in base allo spirito
multiprofessionale e di collaborazione:
1. Valutare lo stato di salute e i bisogni della persona nelle diverse fasi della vita (adulta, infanzia, adolescenza), del contesto
familiare e conoscere quelli di comunità
2. Promuovere e partecipare ad iniziative di prevenzione e promozione della salute rivolte alla
collettività
3. Promuovere interventi informativi ed educativi rivolti ai singoli, alle famiglie e ai gruppi, atti a promuovere modi cazioni degli stili
di vita
4. Presidiare e facilitare i percorsi nei diversi servizi utilizzando le competenze presenti nella rete
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5. Piani care ed erogare interventi assistenziali personalizzati alla persona e alla famiglia, anche avvalendosi delle consulenze
speci che degli infermieri esperti (es. wound care, sto mie e nutrizione arti ciale domiciliare, ventilazione domiciliare, cure
palliative ed altre)
6. Promuovere l'aderenza ai piani terapeutici e riabilitativi
7. Partecipare alla veri ca e monitoraggio dei risultati di salute
8. Sostenere i percorsi di continuità assistenziale tra sociale e sanitario, tra ospedale e territorio e nel ambito dei servizi territoriali
sanitari e sociosanitari residenziali e semi-residenziali
9. Garantire le attività previste per la realizzazione degli obiettivi della nuova sanità di iniziativa
10. Partecipare nell'integrazione professionale al perseguimento dell'appropriatezza degli interventi terapeutici e assistenziali,
contribuendo alla relazione di cura, al rispetto delle volontà del paziente espresse nella piani cazione delle cure, anche in
attuazione della Legge 219/17 (consenso informato..)

Applicando il concetto alla strati cazione della popolazione, i ruoli assumibili dalla professione infermieristica possono essere
identi cati su tre livelli:

INFERMIERE DI INFERMIERE DI FAMIGLIA INFERMIERE DISEASE -


COMUNITÀ O WELFARE - CARE MANAGER CASE MANAGER
COMUNITARIO

INNESCO Proattivo Proattivo-Reattivo Reattivo

FOCUS Speci co contesto sociale Persona assistita/caregiver Persone assistite inserite


inseriti in un contesto in un contesto sanitario e
sanitario e sociale sociale selezionate in base
selezionati in base a a strati cazioni derivate d
strati cazioni derivate da ussi informativi
ussi informativi istituzionali
istituzionali

OBBIETTIVO Prevenzione e screening Valutazione, gestione, Valutazione, gestione,


per individui che integrazione e facilitazione integrazione e facilitazione
richiedono percorsi di processi integrati di di processi integrati di
personalizzati, gestione presa in carico al ne di presa in carico anche
dell’integrazione e mantenere e migliorare il attraverso il colelgamento
facilitazione dei processi soddisfacimento dei diretto con il case
integrati di promozione bisogni e il livello di salute. management specialistico
della salute promuovendo Essere riferimento stabile (ospedaliero), al ne di
comportamenti aderenti ai del paziente e dei suoi ridurre i ricoveri impropri e
determinanti della salute caregiver n dal momento garantire la gestione
(OMS) della presa in carico. precoce della complessità
e delle complicanze

USCA
Unità Speciali di Continuità Assistenziale
Nel marzo 2020 il governo ha istituito le USCA per agevolare il lavoro del MMG nella gestione sul territorio dei pazienti COVID + o
sospetti COVID. USCA attive dalle 8.00 alle 20.00 compresi i festivi, sono composte da un medico e un infermiere e hanno lo
speci co compito di valutare, su segnalazione del medico di famiglia o del pediatra, i pazienti Covid positivi o sospetti, che sono a
domicilio, nelle strutture territoriali, dimessi dal pronto soccorso o dal reparto.
È il medico del team USCA che decide, (avvalendosi anche dei colleghi specialisti pneumologi), se il paziente ha la necessità di
e ettuare un tampone, in questo caso sarà eseguito
Immediatamente, oppure se necessità di ricovero, attivando il 118.

Durante le epidemie, il maggior pericolo è rappresentato dal panico della popolazione.


I cittadini, quando non hanno ducia di poter essere curati adeguatamente a casa e a ollano gli ospedali. Tutto il bacino
dell'ospedale viene messo in crisi.
I compiti delle USCA sono:
- mantenere la ducia dei cittadini sul fatto di essere assistiti;
- evitare che i medici di medicina generale si ammalino;
- identi care precocemente i casi gravi da mandare in ospedale e curare a casa gli altri.

Legge 77/2020 Formazione:


I requisiti formativi previsti sono da de nire con un ordine temporale di erenziato.
1. Percorso di formazione speci ca con l'acquisizione di titoli accademici
Master in Infermieristica di Famiglia e Comunità

Considerata la necessità di avviare tempestivamente l'organizzazione dell'assistenza territoriale come indicato dalla L. 77/2020 si
ipotizza la valorizzare della esperienza acquisita, la motivazione e l'interesse all'ambito territoriale dell'assistenza.
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Es: infermiere con esperienza di almeno 2 aa in ambito
- Distrettuale/territoriale,
- Domiciliare,
- Infermiere con esperienza di percorsi clinico-assistenziali (PDTA),
- Infermiere con esperienza di percorsi di integrazione ospedale-territorio,
- Infermiere con esperienza di percorsi di presa in carico di soggetti fragili.

Contestualmente..
Si prevede di aviare, su indicazioni regionali, iniziative di formazione aziendale che permettano di formare, in tempi brevi, anche
con modalità blended (mista) e formazione sul campo, infermieri per questa nuova forma di attività assistenziale territoriale.
Si ipotizza che tale formazione potrà essere riconosciuta e considerata anche ai ni dell'eventuale accesso successivo a percorsi
accademici.

L'infermiere di famiglia e comunità è un professionista..


..responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità, in possesso di conoscenze e competenze
specialistiche nelle cure primarie e sanità pubblica.
Agisce le competenze nella erogazione di cure infermieristiche complesse, nella promozione della salute, nella prevenzione e nella
gestione partecipativa dei processi di salute individuali, familiari e della comunità, operando all'interno del sistema dell'Assistenza
Sanitaria Primaria.

L’infermiere di famiglia e di comunità ha come obiettivo la salute..


..e opera rispondendo ai bisogni di salute della popolazione adulta e pediatrica di uno speci co ambito territoriale e comunitario di
riferimento e favorendo l’integrazione sanitaria e sociale dei servizi.
Agisce in autonomia professionale, a erendo ai servizi infermieristici del Distretto di riferimento, in stretto raccordo con i servizi
sanitari e sociali e con gli altri professionisti del Servizio Sanitario Nazionale

L'infermiere di famiglia e comunità non è l'assistente di studio del MMG,..


..non è 'assunto' da questo, né toglie nulla delle prerogative di diagnosi e cura al medico di famiglia, ma è una gura professionale
che insieme ad altre gure professionali forma la rete integrata territoriale, prende in carico in modo autonomo la famiglia, la
collettività e il singolo.

L'infermiere di famiglia e comunità è diverso da Infermiere ADI


Il mandato dell'Infermiere di Famiglia/Comunità è:
- Migliorare gli aspetti attinenti alla salute dell'utente aiutandolo ad evitare comportamenti che possano peggiorarne le condizioni
o a iggere se stesso o i componenti familiari, un lavoro da realizzarsi nel tempo, inserendosi nelle dinamiche più delicate delle
fasi della malattia.
- Collabora con tutti e può erogare prestazioni correlate alle sue speci che competenze clinico assistenziali, svolgendo una
funzione integrata e aggiuntiva.
- Agisce in modo preventivo, proattivo e partecipativo rispetto all'utente e alla sua famiglia a nché questi siano in grado di
comprendere la loro situazione e quindi a rontarla secondo i parametri necessari all'assistenza e alla tutela della salute, ma
anche da punto di vista sociale e di integrazione per una qualità di vita migliore.

L'intervento del Infermiere di Famiglia e di Comunità si esprime a:

• Livello individuale e familiare


- Attraverso interventi diretti e indiretti che hanno come destinatari la persona, la sua famiglia e le sue persone di
riferimento.
- Favorendo la promozione e il mantenimento della salute della persona ra orzando la sua autonomia decisionale.
- Garantendo un'o erta assistenziale non solo con prestazioni tecniche, ma anticipando la lettura dei bisogni ancora
inespressi, con l'obiettivo nale di accompagnare i cittadini nel loro percorso di gestione del processo di salute e di vita,
del quale diventano protagonisti

• Livello comunitario
- Con azioni rivolle alle comunità, all'interno di una rete di relazioni e connessioni formali e informali, in cui il problema trova
soluzione.
- Interagisce con tutte le risorse presenti nella comunità (volontariato, associazioni, parrocchie, vicinato....).
- Non solo un erogatore di care, ma attivatore di potenziali di care, presenti in modo latente nella comunità
- Svolge attività trasversali di implementazione dell'integrazione con l'obiettivo di favorire l'attivazione e l'integrazione tra i vari
operatori sanitari e sociali e le possibili risorse formali e informali presenti sul territorio utili a risolvere problematiche inerenti ai
bisogni di salute.

• Livello ambulatoriale
- Assistenza a tuti gli utenti che sono in grado di deambulare e che necessitano di assistenza infermieristica a medio-bassa
complessità e/o interventi di educazione promozione alla salute.
- L’attività ambulatoriale può essere svolta in strutture residenziali a nché si attivino percorsi di integrazione e caci è
fondamentale la vicinanza dell’ambulatorio infermieristico al luogo di attività dell'assistente sociale, facilitando il riconoscimento
di una sede socio-assistenziale e di conseguenza l’integrazione delle due aree.
- L’attività ambulatoriale provvede all'erogazione delle prestazioni di maggiore richiesta degli utenti (prelievi, medicazioni, iniezioni,
infusioni, controllo e monitoraggio dei parametri vitali, ecc) con una modalità di risposta complessiva che permetta di limitare in
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modo signi cativo la distanza, non solo sica, tra cittadino e istituzioni migliorando l’accesso e l’utilizzo dei servizi sanitari
pubblici;

• Livello domiciliare
- L’infermiere eroga /assistenza a tutti gli utenti che non possono recarsi in ambulatorio per gravi patologie o per di coltà alla
deambulazione che necessitano di assistenza infermieristica a medio- alla complessità, con carattere di continuità, con bassi
livelli di autonomia che abbisognano di periodiche prestazioni sanitarie.
- Inoltre il professionista segue utenti che vivono in un contesto familiare e sociale che richiede una particolare sorveglianza e/o
protezione.
- L'attività a domicilio si caratterizza di funzioni di promozione della continuità delle cure tra ospedale e territorio e viceversa
attraverso la messa in rete di tutti i servizi e i professionisti sanitari e sociali presenti nel territorio;
- Promozione della salute attraverso l'integrazione delle cure infermieristiche rispetto alle esigenze di ordine sanitario, sociale ed
educativo del nucleo famigliare, valorizzando le risorse delle singole famiglie indirizzandole verso una corretta autocura ed
autogestione;
- Promozione della presa in carico leggera ed anticipata quando ancora il bisogno non sia stato espresso, ma è già
potenzialmente presente;

• Livello sociale
- L’infermiere svolge attività trasversali di fattivo sostegno dell'integrazione con l’obbiettivo di favorire l'attivazione e l’integrazione
tra gli operatori sanitari e sociali e le possibili risorse formali ed informali presenti sul territorio utili a risolvere problematiche
inerenti i bisogni di salute.
- Tutto ciò l’infermiere lo svolge attraverso il lavoro di rete che si può de nire una modalità di lavoro nel quale a partire da un
problema speci co, si de niscono le integrazioni necessarie per garantire la continuità dei percorsi, nonché le interrelazioni tra le
funzioni dei servizi coinvolti a vantaggio di un miglior trattamento dei problemi di salute della persona o della comunità.

E ettua una valutazione dei bisogni di salute:


• Prevenzione primaria,
• Prevenzione secondaria,
• Prevenzione terziaria,
• Prevenzione quaternaria;

Prevenzione Primaria
- Veri ca la possibile presenza di fattori dannosi che minacciano la salute,
- Agisce su quei fattori di rischio di malattia attraverso l'educazione sanitaria sul fattori modi cabili (dieta, tabagismo, esercizio
sica)
- Aiuta e sostiene la famiglia nella costruzione delle proprie risorse difensive attraverso l'educazione sanitaria.

Prevenzione Secondaria
- Promuove attività e programmi di screening, programmi vaccinali.
- La conoscenza approfondita della persona e della famiglia, permette rapidi interventi per ridurre al minimo la disgregazione
individuale e famigliare, coinvolgendo altre risorse e altri professionisti della salute.

Prevenzione Terziaria
- Obbiettivo riabilitazione e ricostruzione delle “risorse di resistenza e difensive” della famiglia.
- Tutti quegli interventi utili ad evitare le riacutizzazioni/complicanze delle malattie croniche, con riabilitazione e la ricostruzione
delle «risorse di resistenza e difensive» della famiglia;
- Collaborazione tra l'infermiere e la famiglia o con il singolo per appropriati interventi di cura, riabilitazione, cure palliative e o
sostegno.

Prevenzione Quaternaria
- Nei casi critici fornisce assistenza dalla cura, riabilitazione, cure palliative e follow up

Caratteristiche:
- Deve essere un esperta dell'assistenza distrettuale, di igiene e sanità pubblica, a partire dagli ambulatori infermieristici,
ambulatori specialistici, agli ambulatori di cronicità a tutte le dinamiche che riguardano l'Assistenza Domiciliare Integrata e /
assistenza residenziale territoriale;
- Deve saper gestire i pazienti cronici secondo il Chronic Care Model (CCM);
- Deve avere le competenze per saper lavorare in Equipe (MMG, Pediatri di Libera Scelta...);
- Deve saper piani care l'assistenza infermieristica con il linguaggio standardizzato;
- Deve saper gestire le prescrizioni Infermieristiche;
- Deve essere collegata alle dinamiche distrettuali per quanto riguarda i problemi assistenziali sulle famiglie e comunità per
garantire la continuità assistenziale con i servizi domiciliari e residenziali (Dimissioni Ospedaliere Protette e Ammissioni Protette)
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IL DISTRETTO SANITARIO

È una articolazione dell’Azienda Sanitaria Locale che assicura la risposta unitaria coordinata e continuativa ai bisogni di salute
della popolazione di un dato territorio.
La Legge di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale 833/1978 prevede, all’art. 10 (organizzazione territoriale), “i Comuni singoli
o associati articolano le USL in Distretti sanitari di base, quali strutture tecnico-funzionali per l’erogazione dei servizi ambulatoriali
di primo livello e pronto intervento”

È titolare dello stato di salute della popolazione e assicura, attraverso i propri operatori ed in particolare attraverso i MMG ed i
pediatri di libera scelta (PLS), i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie, indirizzando la propria
attività verso un’e cace politica di governo della domanda e di valutazione delle prestazioni erogate alla popolazione di
riferimento.
- Analizza la domanda ed orienta la stessa garantendo continuità terapeutica, indipendentemente dai diversi luoghi di trattamento.
- Organizza e gestisce i servizi sanitari territoriali portandoli vicino al luogo di vita dei cittadini per:
- assicurare loro l’assistenza di base,
- promuovere la salute e incentivare la partecipazione degli utenti al servizio.

Funzioni :
- Assistenza primaria:
- Medico di Medicina generale,
- Pediatra di libera scelta,
- Continuità Assistenziale, (ex Guardia medica)
- Assistenza farmaceutica
- Assistenza specialistica extraospedaliera
- Assistenza protesica
- Consultori
- Assistenza:
- Territoriale,
- Semiresidenziale e residenziale per tossicodipendenti,
- Semiresidenziale e residenziale per disabili, handicap, anziani e altri soggetti non autosu cienti, malati psichiatrici,
- malati in fase terminale (hospice territoriale), - malati a etti da HIV

Rientrano nelle funzioni del Distretto:


Assistenza Domiciliare
OMS = la possibilità di fornire a domicilio servizi e strumenti che contribuiscono al mantenimento globale del massimo livello di
benessere, salute e capacità della persona

Assistenza Domiciliare
—> Assistenza Domiciliare Integrata
—> Assistenza Domiciliare Sociale

Assistenza Domiciliare Integrata (o Cure domiciliari sanitarie)


È un servizio di competenza del SSN, ricompreso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che eroga interventi e prestazioni di
- Medicina generale e specialistica,
- Infermieristici,
- Fisioterapici,
- Riabilitativi,
determinati di volta in volta sulla base delle speci che esigenze della persona

Assistenza Domiciliare Sociale (SAD)


È la forma di assistenza che risponde esclusivamente ai bisogni sociali della persona che non necessita di cure sanitarie.
Viene erogata dai servizi sociali del Comune (Ambito Sociale) o del Distretto sociosanitario di appartenenza e garantisce servizi di
aiuto per l’igiene della persona,per la pulizia della casa, per la preparazione dei pasti, per commissioni esterne, di compagnia, e
quanto altro ritenuto necessario.

Rientrano nelle funzioni del Distretto Sanitario:


- Assistenza termale
- Rilascio tessere sanitarie
- Attestati di esenzione
- Prenotazione/erogazione prestazioni specialistiche
- Attività di coordinamento e di raccordo con le altre strutture aziendali (Ospedale, Dipartimento di prevenzione).

Continuità assistenziale
È necessario:
- Superare l’ottica della prestazione a favore della visione di insieme
- Sostenere le capacità di ognuno di a rontare le di coltà nel proprio modo
- Superare le barriere professionali, dipartimentali, strutturali, di servizio e creare soluzioni personalizzate all’interno di percorsi
facilitati
- Creare una vera rete a cui si possa accedere da un punto qualsiasi ottenendo lo stesso tipo di risposta (equità ed educazione
all’uso dei servizi)
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Casa della salute
Legge Finanziaria 2007
- (Legge n. 296 del 2006 - Art. 1, comma 806, lett. a) sperimentazione del modello assistenziale case della salute.
- Decreto del Ministero della Salute del 10 luglio 2007 «linee guida per l'accesso al co nanziamento ai ni della sperimentazione
progettuale delle case della salute quali strutture polivalenti in grado di erogare in uno stesso spazio sico prestazioni socio-
sanitarie integrate ai cittadini».

La realizzazione della Casa della Salute è uno degli obiettivi che il Ministero della Salute ha identi cato per un potenziamento del
sistema di cure primarie

La Casa della salute è da intendersi come la sede pubblica dove trovano allocazione, in uno stesso spazio sico, i servizi territoriali
che erogano prestazioni sanitarie, ivi compresi gli ambulatori di Medicina generale e Specialistica ambulatoriale, e sociali per una
determinata e programmata porzione di popolazione.
In essa si realizza la prevenzione per tutto l'arco della vita e la comunità locale si organizza per la promozione della salute e del
ben-essere sociale»

È il luogo dove i cittadini trovano servizi socio-sanitari di base o erti dal Sistema Sanitario
Nella casa della salute lavora un team multidisciplinare, formato da Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta
(PLS), Infermieri, altri professionisti sanitari, personale sociale e amministrativo che garantiscono la presa in carico globale della
persona, la continuità assistenziale ospedale-territorio e l'integrazione tra assistenza sanitaria e sociale.

È una tappa del percorso di riorganizzazione dell’assistenza territoriale inserita in una logica di connessione di sistema, che rende
più completo ed appropriato il servizio o erto al cittadino.
È un vero e proprio modello assistenziale-organizzativo che raccoglie in sé, tutta l’assistenza al paziente cronico, le cure primarie e
la medicina territoriale che gli ospedali non riescono più ad assorbire a causa dei tagli, delle chiusure e delle politiche di rientro.

Perché è nato il modello della Casa della Salute


Molti i fattori in gioco che esortavano verso una soluzione all’enorme problema della sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale:
- Invecchiamento della popolazione e aumento della quota di non autosu cienti.
- L’evoluzione delle professioni sanitarie verso una maggiore autonomia (infermiere di famiglia).
- Nuove tecnologie favoriscono il monitoraggio clinico del paziente direttamente al domicilio, riducendo i costi per il SSN.
- Politiche di risparmio ed e cienza economica per sostenere il SSN.
- Aspettative dei cittadini: riferimenti certi e presa in carico, continuità e informazioni chiare sul proprio percorso di cura, equità
nella fruizione dei servizi sanitari.

Le Case della salute hanno tutte un unico obiettivo, rispondere con e cacia ai bisogni assistenziali del territorio:
- Dare centralità al paziente
- Presentarsi come un unico punto di riferimento per l’assistenza territoriale, aperto tutti i giorni, tutto il giorno.
- Ridurre gli accessi al Pronto Soccorso, trattando quei casi con gurati come codici bianchi.
- Accogliere le dimissioni protette che provengono dagli ospedali e ne integra al domicilio il percorso di cura tramite continuità dei
PDTA a pazienti cronici, a pazienti che richiedono accertamenti di elevata complessità, a pazienti con problemi di salute
mentale.
- Promuovere programmi di prevenzione per il cittadino e la sua comunità.
- Assistenza sanitaria speci ca e problemi ambulatoriali urgenti.

Il ruolo dell’infermiere nelle Case della Salute


Oltre all’assistenza infermieristica, egli trova il suo maggiore speci co nell’attività di care management e si occupa di:
- Creare, in collaborazione con le altre professioni,
percorsi e pro li di cura;
Identi care e prendere in carico il paziente cronico e seguirlo in continuità assistenziale , preferibilmente in un setting che
comprenda il domicilio.
Identi care e promuovere la crescita del modello attraverso la formazione, l’informazione e la de nizione di standard di riferimento
e di e cienza del progetto.

Casa della Salute —> Bassa complessità assistenziale (Spoke)


- Accoglienza e orientamento (punto informativo);
- Amministrativo;
- Valutazione del bisogno;
- Assistenza del medico di medicina generale;
- Assistenza del pediatra di libera scelta;
- Assistenza infermieristica (ambulatorio e ambulatorio infermieristico);
- Assistenza specialistica a supporto dei percorsi;
- assistenza ostetrica;
- Assistenza sociale.

Case della Salute a media/alta complessità assistenziale accesso H 12 (Hub)


- Accoglienza e orientamento ;
- Amministrative (Centro Unico di Prenotazione);
- Valutazione del bisogno (punto unico di accesso sociale e sanitario, unità valutazione multidimensionale, sportello sociale);
- Supporto (punto prelievi, distribuzione ausili protesici, distribuzione farmaci);
- Prevenzione collettiva e sanità pubblica ( vaccinazioni, screening);
- Ambulatorio infermieristico per la gestione integrata della cronicità e ambulatorio prestazionale;
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- Assistenza a favore della donna; dell’infanzia e delle giovani generazioni, delle famiglie (consultorio familiare);
- Assistenza per problemi di salute mentale e di dipendenze patologiche;
- Centro per i disturbi cognitivi e le demenze; assistenza specialistica;
- Diagnostica strumentaleecogra caeradiologica;ed eventualmente anche chirurgia ambulatoriale;
- Recupero e rieducazione funzionale;
- Assistenza domiciliare; rete cure palliative.
- Organizzazione attività di promozione della salute individuale e collettiva.

OSPEDALI DI COMUNITÀ
Sono strutture sanitarie di ricovero di cure intermedie, destinate a ricoveri brevi per pazienti che hanno bisogno di
interventi sanitari a bassa intensità clinica.
Gli ospedali di comunità contribuiscono a fornire cure più appropriate riducendo gli accessi impropri al P.S. o ad altri servizi
sanitari.
L’ospedale di comunità consente di facilitare il trasferimento dei pazienti dall’ospedale al proprio domicilio
consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di
cura dei pazienti.

Pur avendo un'autonomia funzionale, deve operare in forte integrazione con gli altri servizi sanitari:
- servizi sociali,
- associazioni di volontariato,
- rete delle cure intermedie,
- servizi di assistenza specialistica ambulatoriale
- servizi di emergenza urgenza territoriali.

La responsabilità clinica è:
- MMG
- Medico dipendente
- Medico convenzionato
- Medico operante all'interno di una struttura pubblica o privata accreditata con il SSN.

La responsabilità organizzativa e gestionale è:


- Coordinatore infermieristico

La responsabilità assistenziale è:
- Infermiere (assistenza/sorveglianza sanitaria infermieristica è garantita nelle 24 ore.)
- OSS attività supporto e funzioni secondo le proprie competenze

CURE INTERMEDIE
Si identi ca la “struttura per le cure intermedie” quale nuova struttura residenziale sanitaria extraospedaliera.
All’interno di tale tipologia, secondo il D.M. n. 70/2015, è il cosiddetto ospedale di comunità.

Le cure intermedie sono tutte quelle attività atte a garantire un percorso di continuità ai pazienti dimessi, ancora in stato di fragilità,
e con bisogni complessi di tipo clinico, assistenziale e sociale.
Ogni centro che svolge cure intermedie accoglie dunque pazienti sia direttamente dal domicilio, che dall’ospedale o da altre
strutture della rete sociosanitaria per completare il suo percorso di cura dopo un episodio acuto, facilitandone così il rientro alla
quotidianità.

Costituiscono l’area delle cure che si trovano a metà tra l’intensività assistenziale delle cure ospedaliere e l’estensività assistenziale
per la cronicità garantita a domicilio o nelle strutture residenziali
Il presidio di cure intermedie è una struttura extraospedaliera residenziale temporanea destinata a pazienti comunque in situazione
di malattia, ma non così tanto grave da avere necessità di risiedere in una struttura ospedaliera.
Si applicano dunque a quegli Ospiti che ancora non sono su cientemente stabilizzati per vivere al proprio domicilio.

Dimissioni ospedaliere protette


È la dimissione da un reparto ospedaliero di una persona non autosu ciente, (anziano o disabile...), che ha problemi sanitari o
sociosanitari per i quali è necessario de nire una serie di interventi terapeutico - assistenziali (progetto assistenziale personalizzato)
per garantire la continuità nel delicato passaggio dal ricovero ospedaliero al rientro al domicilio o ad altro setting assistenziale.

La dimissione dall’ospedale viene spesso vissuto dai pazienti come un passaggio critico, a seguito del quale si devono a rontare
molti disagi (assistenza h24 ad un livello assistenziale ridotto), che spesso grava sulle famiglie.
L’istituzione delle Dimissioni protette nasce proprio al ne di assicurare al paziente un percorso di cure anche al di fuori dell’
ospedale, attraverso un lavoro integrato tra ospedale, e distretti sociosanitari, allo scopo di garantire una continuità nel processo di
cura e assistenza
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