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Corso di Laurea

in
SCIENZE E TECNICHE DEL SERVIZIO SOCIALE

IGIENE E MEDICINA SOCIALE


Concetti generali

Prof.ssa Eleonora LUZI


A.A. 2020-2021
Di che
cosa si
parlerà
SCIENZE E TECNICHE DEL SERVIZIO SOCIALE – L39
IGIENE E MEDICINA SOCIALE CFU 6
Primo semestre

PROGRAMMA
A.A. 2020/2021

NOZIONI INTRODUTTIVE
Finalità e metodo della medicina sociale
Definizione ed evoluzione del concetto di salute
Fondamenti e ambiti di attività della Sanità Pubblica
Gli strumenti della Sanità Pubblica e gli operatori
Concetto di Medicina Preventiva: prevenzione primaria, secondaria e terziaria
Determinanti di salute e malattia, stili di vita, empowerment
Determinanti sociali della salute e disuguaglianze sociali nella salute

CAUSE E PREVENZIONE DELLE MALATTIE


Cause di malattia e fattori di rischio per la salute
Epidemiologia delle malattie infettive
Malattie infettive: una priorità nella Sanità pubblica
Profilassi delle malattie infettive e vaccinoprofilassi
Epidemiologia delle malattie non infettive
Prevenzione delle malattie non infettive
L’ORGANIZZAZIONE SANITARIA ITALIANA
Evoluzione storica delle legislazione sanitaria in Italia
La struttura del Sistema Sanitario Nazionale: livello nazionale, livello regionale,
livello locale
Rapporto Stato Regioni in materia sanitaria
I criteri di finanziamento delle attività sanitarie
Efficacia, efficienza e appropriatezza
I livelli essenziali di assistenza (LEA)
L’attività sanitaria nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale
La tutela della salute tra diritto e contenimento della spesa sanitaria

L’AREA DELLE PROFESSIONI SOCIOSANITARIE


I principi e gli strumenti per l'integrazione dei servizi e attività sanitarie,
sociosanitarie e sociali
Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e prestazioni sociali a rilevanza sanitaria
L'accesso alla rete integrata dei servizi sociosanitari
Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Il caregiver familiare
Valutazione multidimensionale e Piano Assistenziale Individualizzato (PAI)
Normativa di riordino del profilo professionale degli operatori sociosanitari

PREVIDENZA, ASSISTENZA E SICUREZZA SOCIO SANITARIA


Welfare State e politiche di assistenza sociale
Il sistema di sicurezza sociale italiano
Invalidità civile, disabilità ed handicap: gli istituti di tutela giuridica e medicolegale
Rischi professionali di maggiore rilievo sociale
Assicurazioni sociali e private. INPS ed INAIL
QUESTIONI SANITARIE DI RILEVANZA SOCIALE
Malattia sociale e problematiche emergenti in medicina sociale e di comunità
Patologie cronico-degenerative di rilevanza sociale
Epidemiologia delle demenze: strategie terapeutiche non solo farmacologiche
Aspetti del disagio giovanile
 Autismo
 Autolesionismo, disturbi d’ansia e altri disturbi psicotici
 Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)

Epidemiologia ed aspetti sociali della malattie mentali


I Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA)
La continuità assistenziale nella malattia terminale e le cure palliative
Questioni di fine vita e di tutela delle fragilità (accanimento terapeutico, eutanasia,
suicidio assistito dichiarazioni anticipate di trattamento)

QUESTIONI SOCIALI DI RILEVANZA MEDICA


Globalizzazione e salute
Popolazione migrante e stato di salute della popolazione migrante in Italia
Maltrattamento e abuso su minori
Abuso di sostanze legali e illegali capaci di produrre dipendenza

Libri di testo:

Lanciotti E. Igiene – Medicina sociale e di comunità. McGraw Hill, 2011


Materiale didattico fornito dalla docente
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
IGIENE
«Igiene» parola che deriva dal greco vuol
dire «buona salute»

«Disciplina appartenente alle scienze bio-sanitarie


che, attraverso il potenziamento dei fattori utili
alla salute e all’allontanamento o alla correzione
dei fattori responsabili delle malattie, consegue
uno stato di completo benessere fisico, mentale
sociale dei singoli e delle collettività»
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
IGIENE
A differenza delle altre discipline cliniche, l’Igiene
presenta tre caratteristiche:
1. L’oggetto del proprio interesse: non è l’uomo
malato, ma l’individuo sano
2. L’ambito di intervento che risulta essere esteso
all’intera collettività
3. La tipologia degli interventi che non sono
limitati all’uomo, ma coinvolgono l’ambiente
fisico e sociale
IGIENE
IGIENE: E’ la disciplina che si occupa della
promozione, del mantenimento e del
potenziamento dello stato di salute della
popolazione.
GLI STRUMENTI DELL’IGIENE
Poiché la salute dei singoli, e soprattutto quella
della popolazione, è la risultante di un enorme
numero di fattori di ordine sanitario, ma anche
economico, politico, ambientale, sociale, per
realizzare i suoi obiettivi l’Igiene si avvale di una
serie di strumenti, che possono essere
sinteticamente classificati in investigativi,
legislativi ed educativi.
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
IGIENE
Gli strumenti investigativi
Gli strumenti investigativi costituiscono un
complesso di interventi che hanno lo scopo di
individuare le cause dei fenomeni morbosi: essi si
identificano in gran parte con gli studi
epidemiologici.
EPIDEMIOLOGIA lo studio dei fattori che
determinano le malattie e la salute in una
popolazione
Con questo termine si tendeva in passato a indicare gli
studi e le azioni volte a controllare le epidemie di
malattie contagiose, e questo perché, fino ad alcuni
decenni fa, le principali cause delle malattie e delle morti,
in grado di colpire intere popolazioni con quelle che
chiamiamo epidemie, erano gli agenti microbiologici, o
agenti infettivi: soprattutto i batteri e i virus.
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
IGIENE
L’EPIDEMIOLOGIA
Attualmente, l’epidemiologia si prefigge lo scopo
di individuare le cause e i determinanti delle
malattie in genere, soprattutto quelle che non
riconoscono un unico fattore eziologico (cioè
causale), ma sono dovute all’interazione di fattori
i più diversi e spesso non conosciuti: è il caso
delle malattie cardiovascolari (infarto, ictus,
ipertensione, ecc.) e dei tumori, che, peraltro,
insieme rappresentano le principali cause di
morte in Italia (circa 2/3 di tutte le cause di
morte).
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
IGIENE
Gli strumenti legislativi
Una volta individuati i fattori causali, si devono
prevenire le malattie.
Lo strumento legislativo può essere impiegato ad
esempio, per obbligare i cittadini a vaccinarsi contro
malattie infettive (come per le vaccinazioni obbligatorie
per l’infanzia), oppure per limitare le varie forme di
inquinamento, o, ancora, per stabilire i limiti per le
sostanze che vengono aggiunte agli alimenti per la loro
conservazione. Anche la normativa sulla sicurezza
stradale (ad esempio, l’obbligatorietà del casco per i
veicoli a due ruote) ha un impatto notevole sulle morti, le
lesioni e le disabilità legate agli incidenti stradali.
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
IGIENE
Gli strumenti educativi
La prevenzione delle malattie, non può
prescindere dal coinvolgimento attivo e
cosciente dei cittadini stessi; la lotta al fumo,
all’obesità e ai principali errori
nell’alimentazione, all’inquinamento urbano non
possono realizzarsi senza il coinvolgimento attivo
della popolazione.
L’educazione sanitaria è la disciplina che mira
ad informare correttamente e, soprattutto, a
promuovere comportamenti utili a mantenere e
potenziare lo stato di salute dei singoli e delle
popolazioni.
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
MEDICINA SOCIALE
Medicina sociale è quella «branca della scienza
medica che si occupa di studiare le caratteristiche
dei fenomeni biologici che interessano la società
(obesità, sedentarietà, disabilità) e le condizioni
sociali di rilevanza medica».

Sul piano applicativo essa suggerisce le modalità


più idonee affinché tutta la popolazione sia dotata
di mezzi di natura preventiva.
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
MEDICINA SOCIALE
“La medicina sociale è quella branca dello scibile medico
alla quale compete, sotto il profilo scientifico e pratico di
indagare, acquisire e studiare gli elementi ed i caratteri dei
fenomeni biologici che interessano la società e le
condizioni sociali di rilevanza medica, nella loro evoluzione
e nel loro continuo divenire; sul piano applicativo reperisce
ed indica le modalità più idonee affinché tutta la
popolazione sia dotata ed usufruisca dei mezzi di ordine
preventivo, curativo e riabilitativo propri della medicina; le
sue finalità si concretizzano nel mantenimento o nella
realizzazione del benessere dell’uomo inserito nella
società”.
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
MEDICINA SOCIALE
La medicina sociale è lo studio della salute nel senso più
ampio, a differenza della medicina clinica che studia i
problemi di salute del singolo, ricerca i determinanti della
salute come reddito, povertà, educazione, fattori
ambientali.
Essa ha tre importanti campi di studio e di azione:
1. studiare la distribuzione di una malattia e delle disabilità
nella popolazione
2. studiare i fattori che influenzano questa distribuzione
3. analizzare l'organizzazione del sistema sanitario nella
comunità.
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
MEDICINA SOCIALE
La medicina sociale è una scienza interdisciplinare
-Sociologia: studia le relazioni sociali all’interno della collettività (lavoro,
sanità, sicurezza)
-Medicina del lavoro: studia i meccanismi attraverso i quali un tipo di
lavoro può determinare l’insorgere di certe patologie
-Medicina legale: studia i rapporti tra biologia e norma
-Economia sanitaria: studia i costi della malattia
-Statistica sanitaria: studia i fenomeni collettivi che interessano la
salute (es. frequenza di certe patologie tumorali nel Sud Italia)
IGIENE E MEDICINA SOCIALE
IGIENE MEDICINA SOCIALE
INDIVIDUO SANO INDIVIDUO SANO E INDIVIDUO
MALATO
COLLETTIVITA’ SANA
COLLETTIVITA’ SANA E
AMBIENTE FISICO, BIOLOGICO COLLETTIVITA’ MALATA
CONTESTO SOCIALE
L’interesse della medicina
sociale è rivolto alla
COLLETTIVITA’ SANA E MALATA
oggetto del suo studio è anche
l’organizzazione sociale della
medicina: in tal senso si
identifica con la SANITA’
SANITA’ PUBBLICA
SANITA’ PUBBLICA: E’ l’organizzazione che
mobilita risorse scientifiche, tecniche,
professionali ed economiche per far fronte
ai problemi sanitari delle popolazioni
cercando di garantire loro il godimento
dello standard più alto di salute possibile.

Disciplina che si interessa alle


problematiche della salute collettiva
o di un gruppo di persone
SANITA’ PUBBLICA
Obiettivo
aumento della speranza di vita
miglioramento della qualità della vita
prevenzione
Presuppone il coinvolgimento di diverse figure
professionali, non soltanto sanitarie, medici, le diverse
figure delle professioni sanitarie, ma anche biologi, fisici,
chimici, ingegneri e architetti per le decisioni
tecnologiche che impattano sulla salute umana, sociologi,
psicologi, antropologi, per gli interventi educativi e di
promozione della salute.
OPERATORE DI SALUTE CLINICO → PAZIENTE
OPERATORE DI SALUTE PUBBLICA→COLLETTIVITA’
SANITA’ PUBBLICA
OPERATORE DI SALUTE PUBBLICA
Identifica i bisogni di salute, sulla base dei dati
epidemiologici e socio-culturali
Medico igienista
Medico del Lavoro
Statistico Medico
Assistente Socio Sanitario o Operatore Socio
Sanitario
Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei
luoghi di lavoro
SANITA’ PUBBLICA
Gli ambiti di attività della sanità pubblica
Epidemiologia
Prevenzione delle malattie infettive
Prevenzione delle malattie cronico degenerative
Igiene degli alimenti e della nutrizione
Igiene edilizia e civile
Igiene ambientale
Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro
Medicina veterinaria
Igiene ospedaliera
Organizzazione dei servizi sanitari di base
EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI
SALUTE
In passato il concetto di salute era semplice ed
basato su un’affermazione NEGATIVA

“Sano è colui che non ha malattie”


“Chi ha malattie non è sano”
“Salute è assenza di malattie”
L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA
SANITA’ (OMS)
Fondata a New York il 22 luglio 1946 con atto
costitutivo sottoscritto dai rappresentanti di 51
Nazioni; istituita operativamente il 7 aprile 1948 con
sede a Ginevra.
1.È agenzia speciale ONU per la salute;
2.È l’unica agenzia sanitaria internazionale, avendo
assorbito gli uffici esistenti prima della Carta delle
Nazioni Unite (Uff. Internazionale di Igiene Pubblica,
Organizzazione di Igiene della Società delle Nazioni e
Uff. Sanitario Panamericano).
3.È ente specializzato delle Nazioni Unite con
responsabilità primaria nel coordinamento delle
problematiche di salute e di sanità pubblica a livello
internazionale.
SALUTE E
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’
(OMS)
L’Atto di Costituzione dell’OMS sancisce che la
Salute è:

“Stato di completo benessere fisico,


mentale e sociale e non soltanto
assenza di malattia o di infermità”.
(OMS, 1948)
SALUTE E
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’
(OMS)

Dimensione fisica: regolare funzionamento dell’organismo


Dimensione psichica : equilibrio psichico
Dimensione emotiva: capacità di riconoscere emozioni come
paura, dolore, gioia, rabbia e nell’esprimerle appropriatamente.
L’equilibrio consiste nel far fronte a situazioni di tensione,
depressione, ansia (stabilità emotiva)
Dimensione relazionale: consiste nell’essere in grado di
mantenere relazioni con gli altri
Dimensione sociale: la salute dell’individuo si misura con
riferimento all’ambiente di vita
SALUTE E
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’
(OMS)

PRINCIPALI CRITICHE
Definizione irreale e idealistica in senso generale
Stato indica un concetto di staticità
Ognuno da una definizione personale di
benessere
Critiche etiche della ricerca del benessere per sé
EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI
SALUTE
«La salute è una condizione di
armonico equilibrio funzionale,
fisico e psichico, dell'individuo
dinamicamente integrato nel suo
ambiente naturale e sociale»

 La salute è la capacità dell’individuo di vivere in


particolare contesto sociale in modo soddisfacente rispetto
alle sue possibilità ed ai suoi obbiettivi (capacità di
adattamento).
 La salute è un bene dinamico da conquistare, da
difendere e da ricomporre senza sosta durante il corso della
EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI
SALUTE
CONFERENZA ALMA-ATA (1978)

La Conferenza di Alma-Ata riafferma fermamente


che la salute «come stato di benessere fisico,
sociale e mentale e non solo come assenza di
malattia e infermità» è un diritto fondamentale
dell’uomo e l’accesso a un livello più alto di
salute è un obiettivo sociale estremamente
importante, d’interesse mondiale e presuppone
la partecipazione di numerosi settori socio-
economici, oltre che di quelli sanitari
EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI
SALUTE

L’affermazione positiva della salute come


benessere fisico, psichico e sociale della persona,
vuole che i servizi sanitari si occupino non più
soltanto di diagnosi e cura della malattia, ma anche
di tutela e PROMOZIONE DELLA SALUTE
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
Concetto codificato nel 1986 dalla Carta di Ottawa
per la promozione della salute;
“Il processo che consente alle
persone di esercitare un maggior
controllo sulla propria salute e di
migliorarla".
A distanza di più di trent'anni costituisce un importante
quanto attuale documento di riferimento per lo sviluppo di
politiche orientate alla salute.
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
DICHIARAZIONE DI OTTAWA (1986)
1) approccio globale allo sviluppo della
salute
2)ambiente come opportunità per mettere
in atto le strategie di promozione della
salute
3) partecipazione attiva e non delegata
4) accesso all'educazione e alla informazione
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
La promozione della salute rappresenta dunque, un
processo globale, SOCIALE E POLITICO,
“orientato alla trasformazione delle condizioni
sociali, ambientali, culturali, economiche e
strutturali e al rinforzo delle capacità e dei livelli di
autonomia delle persone nelle scelte che hanno un
impatto sulla salute individuale e collettiva”
(empowerment for health): processo attraverso il
quale la persona acquisisce un maggior controllo
sulle decisioni e sulle azioni che riguardano la
propria salute
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
Il concetto di promozione della salute non si
identifica con il concetto di prevenzione delle
malattie

PROMOZIONE = MUOVERE VERSO


PREVENZIONE = VENIRE PRIMA

PREVENZIONE DELLE MALATTIE


Insieme degli interventi efficaci (sanitari e non) che
mirano ad evitare l’insorgenza delle malattie o a
rallentarne l’evoluzione
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
Il concetto di promozione della salute non si
identifica con il concetto di
EDUCAZIONE ALLA SALUTE

Insieme delle opportunità di apprendimento


progettate per migliorare le conoscenze, le abilità e
le motivazioni che possono influire sui
comportamenti individuali e/o sociali rilevanti per
la salute, al fine di consentire al singolo individuo di
avere un maggior controllo sulla propria salute e di
migliorarla.
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
In sintesi:
l’EDUCAZIONE SANITARIA tende a
modificare i comportamenti individuali
senza la modifica del contesto;

la PROMOZIONE DELLA SALUTE tende al


cambiamento dei comportamenti individuali
anche attraverso il cambiamento delle
regole di contesto.
I DETERMINANTI DELLA SALUTE
I determinanti della salute in una
popolazione sono quattro:
IMPRONTA GENETICA
COMPORTAMENTI INDIVIDUALI
CONDIZIONI SOCIO-AMBIENTALI
ASSISTENZA SANITARIA
I DETERMINANTI DELLA SALUTE
IMPRONTA GENETICA fattore che agisce per via ereditaria
creando condizioni individuali di suscettibilità o di
predisposizione.
COMPORTAMENTI INDIVIDUALI sono in grado di spiegare
una quota consistente di morbosità.
ASSISTENZA SANITARIA interviene in una fase della
malattia in cui essa può avere solo effetti modesti sulla
prevalenza e sulla mortalità della malattia stessa.
CONDIZIONI SOCIO-AMBIENTALI in tutta la storia della
civiltà umana hanno segnato in forme diverse, il profilo di
salute della popolazione, dai problemi di fame e di riparo
dalle avversità alle epidemie legate alle precarie condizioni
igieniche di gruppi o di popolazioni.
I DETERMINANTI DELLA SALUTE
Le influenze sociali intorno al nucleo della salute
dell’individuo si possono descrivere come tre anelli
concentrici:
1. Quello in cui gravitano le influenze dell’ambiente
immediatamente circostante la persona.
2. Quello in cui trovano collocazione le influenze della
comunità o dell’area residenziale.
3. Quello in cui si raggruppano le influenze macrosociali, il
sistema economico, politico ecc.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
PREVENZIONE: E’ data dell’insieme degli
interventi efficaci (sanitari e non) che
mirano ad evitare l’insorgenza delle
malattie o a rallentarne l’evoluzione.
Essa comprende pertanto un ampia serie di interventi
attuati con il fine prioritario di promuovere, preservare
lo stato di salute ovvero evitare la progressione della
malattia una volta che si sia sviluppata.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
La prevenzione delle malattie è una attività
sanitaria che:
è capace di impedire l'insorgenza e la
progressione delle malattie;
tende a conservare lo stato di salute;
è rivolta essenzialmente a individui o gruppi a
rischio.
Gli interventi di prevenzione sono rivolti a:
eliminare o ridurre le cause ed i fattori di rischio
delle malattie (obesità, sedentarietà,
dipendenze);
potenziare le capacità di difesa dell'organismo;
indurre comportamenti positivi.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
A seconda degli obiettivi e delle metodologie di
intervento si distinguono tre livelli di
prevenzione:

prevenzione primaria
prevenzione secondaria
prevenzione terziaria
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione primaria
Quella forma di prevenzione che viene
attuata prima che si instauri la malattia:
E’ data dall’insieme di interventi volti a
prevenire l’insorgenza di un processo
patologico.

Consiste nella rimozione dei fattori di


rischio (ad esempio, campagne contro il fumo,
l’alcolismo, la sedentarietà, l’abbattimento del
contenuto di sale negli alimenti, le vaccinazioni)
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione primaria
La Prevenzione Primaria ha il suo campo d’azione sul
soggetto sano e si propone di mantenere le condizioni
di benessere e di evitare la comparsa di malattie. In
particolare è un insieme di attività, azioni ed interventi
che attraverso il potenziamento dei fattori utili alla
salute e l’allontanamento o la correzione dei fattori
causali delle malattie, tendono al conseguimento di uno
stato di completo benessere fisico, psichico e sociale dei
singoli e della collettività o quanto meno ad evitare
l’insorgenza di condizioni morbose.

L’insieme di questi interventi è pertanto finalizzato a


ridurre la probabilità che si verifichi un evento avverso
non desiderato (riduzione del rischio)
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Le campagne informative

Per campagna informativa s’intende un intervento di


prevenzione rivolto a target differenti.

Limite: è necessario tener presente che, in primo luogo,


esiste sempre un rischio di arbitrarietà e superficialità
nell’utilizzare lo stesso messaggio, pensando che possa
essere significativo per i ragazzi e per gli adulti, per gli
uomini e per le donne, per i consumatori di sostanze e
per coloro che non lo sono o non lo sono ancora.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Le campagne informative sono da considerarsi come
strumenti necessari a porre l’attenzione pubblica su un
dato problema, es. problema droga, tuttavia non sono
sufficienti a modificare i comportamenti e per questo
motivo richiedono il supporto di altre attività.

E’ ormai risaputo che un’informazione calata dall’alto,


che drammatizzi gli effetti dannosi di una data condotta
e che si presenti come minacciosa, rischia di essere
controproducente se fornita agli adolescenti. Può infatti
dar luogo ad un rifiuto aprioristico, dettato dalla
diffidenza generazionale o, addirittura, può ingenerare
curiosità, voglia di sfida, pulsione a forzare i limiti imposti
dal mondo adulto.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione secondaria
La Prevenzione Secondaria, attiene a un grado
successivo rispetto alla prevenzione primaria,
intervenendo su soggetti già ammalati, anche se
in uno stadio iniziale.
Consente l’identificazione di una malattia o di
una condizione di particolare rischio seguita da
un immediato intervento terapeutico efficace,
atto a interromperne o rallentarne il decorso.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione secondaria = diagnosi precoce
Quella forma di prevenzione che viene attuata
quando la malattia si è già instaurata, ma non è
ancora evidente dal punto di vista dei sintomi
clinici.
Consiste nella individuazione precoce dei casi tramite
uno screening:
Pap test per il tumore dell’utero;
mammografia per il tumore del seno;
screening per la ricerca di sangue occulto nelle feci per il tumore del
colon;
programmi di screening alla nascita per l’individuazione delle
malattie metaboliche congenite.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione secondaria = diagnosi precoce
La prevenzione secondaria si rivolge ad una
fascia molto ampia della popolazione ritenuta a
rischio per il processo patologico da prevenire
(es. individui di età superiore a 50 anni per neoplasie del
tratto digerente; individui di sesso maschile di età
superiore a 40 anni per le patologie prostatiche);
per questo la sua attuazione deve avvenire
attraverso procedure di basso costo e di rapida
esecuzione (mammografia per il tumore del seno, Pap-
test per il tumore del collo dell’utero) .
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione terziaria
Quella forma di prevenzione che viene
attuata quando la malattia si è
manifestata clinicamente.
Essa comprende l’insieme degli interventi
messi in atto su un processo patologico già
instauratosi e già evoluto in direzione di
malignità.
Scopo della prevenzione terziaria non è
soltanto quello di agire sull’aspettativa di vita
di un paziente, bensì anche quello di agire sulla
qualità di vita da lui percepita.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione terziaria = diagnosi precoce
Consiste nella somministrazione di terapie
appropriate e riabilitazione per prevenire
o ridurre le conseguenze negative della
malattia stessa
ad esempio
la riabilitazione per gli infartuati, l’assistenza a
pazienti affetti da neoplasie attraverso interventi
mirati ad aumentarne la sopravvivenza; gli
intervenenti per il controllo del dolore percepito
dal paziente; gli interventi di alimentazione ed
idratazione artificiale
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione quaternaria = diagnosi precoce
Consiste in un'azione diretta ad
identificare un paziente a rischio di sovra-
medicalizzazione, per proteggerlo da
eccessivi interventi medici
Si va affermando con sempre maggiore diffusione la
cultura della ricerca spasmodica della malattia di fronte a
qualsiasi disturbo, anche non necessariamente connesso
a manifestazioni cliniche di patologia, che molte volte
genera sovra-trattamento e possibile danno per il
paziente. Un fenomeno culturale, favorito senz'altro
dalla pressione dell'industria sanitaria (del farmaco o
delle tecnologie) c.d medicalizzazione della società
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Attualmente non si parla più di prevenzione primaria,
secondaria e terziaria, ma si preferisce la classificazione
proposta dall’Institute of Medicine (I.O.M.) del 1994,
adottata anche a livello europeo per la prevenzione delle
dipendenze. Gli interventi possono appartenere a tre
diverse categorie:
 Prevenzione universale
 Prevenzione selettiva
 Prevenzione indicata

PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione universale
Si indirizza all’intera popolazione (nazione, comunità
locale, scuola, quartiere) con messaggi e con programmi
mirati a evitare o ritardare ad esempio l’abuso di alcool,
l’uso di tabacco e altre droghe. La mission della
prevenzione universale è scoraggiare l’inizio dell’abuso
di sostanze, l’adozione di comportamenti errati,
fornendo a tutti gli individui il necessario di informazioni.
I programmi di prevenzione universale sono indirizzati a
grandi gruppi, senza alcuna selezione precedente per
gruppi di popolazione a rischio.
(es. i messaggi per la protezione nei rapporti sessuali a rischio)
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione selettiva
Si riferisce a strategie rivolte a specifici gruppi che più di
altri rischiano di sviluppare problemi legati all’abuso di
sostanze. Essa si rivolge all’intero gruppo
indipendentemente dal grado di rischio del singolo
individuo che vi appartiene.
(es. prevenire l’abuso di sostanze rafforzando fattori di protezione,
quali la considerazione di sé stessi e le capacità di risolvere i
problemi ed aiutando l’adolescente ad affrontare in maniera
efficace fattori di rischio, quali vivere in un ambiente dove si fa uso
di droghe)
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione indicata
Mira ad identificare individui che mostrano segni iniziali,
atteggiamenti bord line (schizofrenia) di abuso di
sostanze e altri comportamenti problematici e a
coinvolgerli con interventi speciali. Sono individuati per
fattori di rischio specifici, come il consumo di alcol e
droghe, la caduta del rendimento scolastico, i disturbi
della condotta, l’allontanamento dai genitori, dalla
scuola.
La prevenzione indicata fa riferimento ai comportamenti
a un livello sub-clinico, spesso ancora all’interno della
gamma di variabilità del comportamento nella fascia
adolescenziale.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Prevenzione e dipendenze patologiche
strategie di prevenzione
Nel campo delle dipendenze patologiche, possiamo
analizzare delle strategie preventive che seguono tre
diverse finalità in base alle modalità dell’intervento:

 Strategia limitativa
 Strategia educativa
 Strategia della «riduzione del danno»
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Strategia limitativa
E’ la strategia che tende a introdurre limitazioni nella
disponibilità di sostanze sia legali che illegali nella
comunità.
Alcuni studi sull’uso di alcool e tabacco nei giovani, hanno dimostrato
l’efficacia sul comportamento dei consumatori, degli interventi sui
gestori dei locali di ristorazione, sui gestori di locali ove si
somministrano bevande alcoliche, sui tabaccai che introducono ad
esempio il divieto di vendita e di somministrazione ai minorenni,
limitazioni all’orario e ai giorni di vendita delle bevande alcoliche,
restrizioni nella pubblicità e nelle promozioni, l’incremento del
prezzo di vendita.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Strategia educativa
Prende il nome di “educativa”, in quanto l’intento è
quello di aumentare la consapevolezza e le capacità
decisionali, a modificare opinioni, atteggiamenti e
comportamenti riguardanti le sostanze e che
operativamente ha la sua più ampia applicazione nel
mondo della scuola.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE
Strategia della «riduzione del danno»
La Riduzione del danno/Limitazione dei Rischi, secondo
la letteratura internazionale e le linee guida europee è
definita sia come un approccio o sistema di interventi
che mira a ridurre le conseguenze negative del consumo
di droghe, legali e illegali, sul piano della salute, sociale
ed economico, per i singoli, le comunità e la società.
E’ la strategia adottata in particolare negli interventi in
ambito ricreativo notturno e riguarda non solo l’uso di
sostanze, ma anche altri rischi come rapporti sessuali
non protetti.
Nel dibattito internazionale, e tra le pratiche di molti paesi, la
strategia di riduzione del danno è riconosciuta da anni. Le pratiche
più note sono la diffusione di siringhe sterili, la distribuzione di
preservativi e l’uso sistematico del metadone per ridurre il bisogno
compulsivo dell’eroina nelle situazioni più croniche

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