MEDICINA DELLE
COMUNITA’
Prof. F. Traditi
Programma Medicina delle comunita’
• Definizione e finalità.
• Concetti di salute, malattia, comunità, organizzazione sanitaria.
• Miglioramento della salute nella società industriale ; fattori
determinanti e favorenti.
• Modificazione della patologia in rapporto allo sviluppo socio-
economico
• Strumenti di valutazione dello stato di salute di una comunità.
• Specifiche patologie legate allo status comunitario.
• Infezioni nosocomiali ; malattie sessualmente trasmesse ; infezioni
causate dagli alimenti ;
• La medicina del turismo : aspetti epidemiologici e di prevenzione.
• Patologie emergenti.
• Organizzazione , valutazione costi benefici degli interventi di
prevenzione , formazione permanente
MEDICINA DI COMUNITA’
definizioni
MEDICINA : “La medicina, promuovendo la salute e
prevenendo la malattia, si prefigge di conservare i singoli
nel loro ambiente, come membri attivi e realizzati della
società. Ristabilendo la salute e riabilitando i pazienti cerca
di reinserire i singoli nel loro ambiente”
- Henry Sigerist, 1951 -
Roemer 1985
La comunità è uno spazio sociale in cui il concetto di
soddisfazione dei bisogni del gruppo ed il potere
interno di quest’ultimo si compenetrano nel processo
decisionale per la soluzione dei problemi del gruppo
Ordonez, 1985
basi biologiche
FUNZIONI degli SPECIALISTI
– Valutazione del bisogno di servizi sanitari.
– Pianificazione dei servizi per soddisfare tale bisogno.
– Promozione della salute inclusa l’educazione sanitaria.
– Misura e potenziamento dell’efficienza e dell’efficacia dei
servizi di assistenza.
– Promozione della ricerca e dello sviluppo
nell’organizzazione dei servizi di assistenza.
– Integrazione dei servizi sanitari e loro coordinamento con
gli altri servizi, specie con quelli del governo locale.
– Orientamento e coordinamento di altri organismi e servizi
incluse le autorita` locali responsabili dell’igiene
ambientale e del controllo delle malattie infettive.
L’ impegno esclusivo nell’assistenza medica
individuale ci fa spesso lavorare invano
perché i fattori di rischio e le infermità
collettive sono vere e proprie sindromi
comunitarie, verso le quali dobbiamo
indirizzare gli sforzi per agire effica-
cemente nel mantenimento della salute e
sulle infermità dell’oggi. (1993)
La diagnosi clinica sta alla terapia come la
diagnosi epidemiologica sta alla preven-
zione.
CAUSA : identificazione del fattore con
maggiore pregnanza causale verso il quale
volgere l’azione preventiva.
Perché un fattore possa essere considerato
causa di malattia, occorre vi sia una
associazione statistica tra quel fattore e la
malattia .
ASSENZA DI MALATTIA
– Tasso di mortalità`;
– Tasso di morbilità`.
– TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE:
• decessi entro il primo anno di vita / nati vivi;
Mortalita` infantile:
1901 1980
150 / 1.000 12 / 1.000
CAUSE DI MORTALITA’
» 285 aborti
» 5 nati morti
» 15 morti dopo il parto
Si osserva attualmente un notevole incre-
mento di handicap.
Nel 2002 il numero totale delle dimissioni è stato di 339.000, pari a 593 per 100.000 residenti,
contro le 341.000 del 1999 (600 per 100.000). I risultati dell’indagine Istat indicano anche che i
ricoveri per disturbi psichici rappresentano il 2,7 del totale, e avvengono nell’80% dei casi in
strutture pubbliche.
La fascia d’età che fa registrare il più alto tasso di ricoveri è quella oltre i 75 anni, mentre in
valore assoluto è quella compresa fra i 25 e i 44 anni. In particolare, il numero di ricoveri di
minorenni (soprattutto maschi) è salito dall’8,6% del totale nel 1999 al 10,7% nel 2002.
In assoluto, i pazienti sono al 51% donne, ma il tasso sulla popolazione è uguale fra i due sessi.
Per gli uomini la causa principale è rappresentata nel 20% dei casi da schizofrenia e disturbi
correlati.
Nelle donne invece i disturbi affettivi sono la causa principale nel 28% dei casi.
SUICIDIO
nel mondo ogni anno circa 1 milione di persone muore per suicidio
l’OMS valuta che dal 1950 al 1995 la percentuale di morti per suicidio sia cresciuta globalmente
del 60 e si stima che se non si interviene con politiche adeguate, nel 2020 i morti per suicidio nel
mondo potrebbero essere 1,53 milioni.
negli adolescenti sotto i 15 anni il suicidio è la prima causa di morte in alcuni paesi come Cina,
Svezia e Irlanda
il suicidio è invece la prima causa di morte per i giovani tra i 15 ed i 24 anni in moltissimi paesi
il suicidio rappresenta la prima causa di morte negli adulti tra 25 e i 55 anni in quasi tutti i paesi
e per questa fascia d’età il numero di morti per suicidio è superiore della somma dei morti per
guerre e omicidi.
SUICIDIO
Le percentuali di suicidio crescono con l’età ed in molti paesi le percentuali di
suicidio sono più alte tra le persone anziane.
Gli uomini si tolgono la vita in misura 3 volte maggiore delle donne, ma le donne
soprattutto in giovane età tentano il suicidio più degli uomini.
Gli uomini usano di solito metodi con maggiore possibilità di esito fatale.
I relativi costi sociali sono enormi e corrispondono al potenziale economico delle vite
perdute, ai trattamenti medici e psicologici dei tentati suicidi, alla sofferenza e al
carico dei familiari e degli amici.
In Italia si valutano ogni anno tra 3.500 e 4.000 i suicidi ogni anno.
Nel 2004 i suicidi “ufficiali” sono stati per l’Istat 3.265 (758 donne e 2.507
uomini), con un tasso di 5,6 su 100.000 persone, con prevalenza del Nord Est
e valori molto più bassi nell’Italia Meridionale. La regione che appare con il
più alto tasso è il Friuli Venezia Giulia, con il 9,8 e la più bassa la Campania
con il 2,6.
Dal 1950 a oggi, secondo l’OMS il tasso di suicidi in Italia ha toccato il punto
più basso a metà degli anni ‘60, con il 5,4 su 100.000 abitanti e quello più alto
intorno al 1985, con l’8,3.
1984 = 16.4
1987 = 13.3
1990 = 11.4
– Il 70% delle donne ricorre
all’I.V.G. dopo il fallimento o l’uso
non corretto dei metodi contrac-
cettivi.
– Scarsa la conoscenza della fisio-
logia della riproduzione sia tra la
popolazione che abortisce che
quella generale.
INDICATORI SOCIALI
Il reddito delle famiglie
Il mondo del lavoro
Istruzione
Suicidi e tentativi di suicidio
AREE DEBOLI
1. Anziani
• Confinamento
Ripartizioni Persone con Confinament Gravi diff. Gravi diff. Gravi diff.
disabilità o Attività movimento nella
quotidiane comunicazion
e
Italia Nord- 6.42 2.01 2.08 4,22 0,60
Occidentale
Italia Nord- 5.50 1.85 2,28 3,54 0,82
Orientale
Italia 7.75 2.01 3,10 5,14 0,97
Centrale
Italia 9.62 2.60 3,02 5,99 0,68
Meridionale
Italia 8.12 2.34 3,15 4,92 1,13
Insulare
Disabili per ripartizioni territoriali e tipo di
disabilità (1990)
aa 75 ed aa 6-13
aa 14-24 aa 6-13
oltre
aa 14-24
aa 25-44
aa 45-64
aa 25-44 aa 65-74
aa 65-74 aa 75 ed oltre
aa 45-64