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Winter Package:
il nuovo pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”
Raffaella Cristofaro
Matricola: 2086756
a.a. 2022/2023
Il Clean Energy Package, anche noto come Winter Package, è un insieme di atti
legislativi dell’Unione europea volti a ridisegnare l’assetto del mercato elettrico
europeo.
Il tema della transizione dell’energia verso un’economia centrata sull’energia pulita,
contenente misure relative all’efficienza energetica, energie rinnovabili, l’assetto del
mercato dell’energia elettrica, la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico e norme
sulla governance per l’Unione dell’energia, è stato oggetto di ben otto proposte
normative presentate dalla Commissione Europea nel novembre del 2016, all’interno
di un pacchetto; il c.d. “Winter Package”.
Il pacchetto, inoltre, comprende anche azioni volte ad accelerare l’innovazione
dell’energia pulita e a favorire le ristrutturazioni edilizie in Europa; e contiene diverse
misure volte all’incoraggiamento di investimenti pubblici e privati, per promuovere la
competitività delle imprese UE e per ridurre l’impatto della transazione all’energia
pulita sulla società.
Ad oggi, il Winter Package, comprende otto atti legislativi, tutti già formalmente
approvati e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea; essi sono:
- La direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (direttiva 2018/844/UE);
- La direttiva sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili (direttiva
2018/2001/UE);
- La direttiva sull’efficienza energetica (direttiva 2018/2002/UE);
- La direttiva relativa alle norme comuni per il mercato interno dell’energia
elettrica (direttiva 2019/944/UE);
- Il regolamento sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica
(regolamento 2019/941/UE);
- Il regolamento relativo all’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori
nazionali dell’energia (ACER) (regolamento 2019/942/UE);
- Il regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’adozione per il
clima (regolamento 2018/1999/UE);
- Il regolamento sul mercato interno dell’energia elettrica (regolamento
2019/943/UE).
Con tale pacchetto, la commissione dell’Unione Europea ha voluto incidere sulle c.d.
cinque dimensioni dell’Unione dell’Energia; vale a dire:
- La sicurezza energetica, per cui la Commissione europea vuole garantire la
sicurezza degli approvvigionamenti, riducendo la dipendenza energetica
attraverso la diversificazione delle fonti, dei fornitori e delle rotte di
approvvigionamento;
- Il mercato interno dell’energia, per la cui realizzazione vi è la necessità di un
miglioramento delle infrastrutture; a tal riguardo, l’unione si è posta come
obiettivo che almeno il 10% dell’elettricità deve poter “attraversare le
frontiere”;
- L’efficienza energetica; in quanto l’Unione persegue l’obiettivo di migliorare,
entro il 2030, l’efficienza energetica del 30%;
- La decarbonizzazione dell’economia e della ricerca, per cui la Commissione
mira a ridurre al minimo le emissioni di gas a effetto serra;
- L’innovazione e competitività, per cui l’Unione ha come obiettivo quello di
accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio,
presentando un piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (piano
SET) con la quale intende dare un nuovo impulso all’impiego di tecnologie a
basse emissioni di carbonio.
Sotto questo punto di vista, significative sono le due nuove direttive sull’efficienza
energetica, che fissa sottoforma di obiettivo per il 2030 che l’efficienza energetica
arrivi al 32,5%; e sulla prestazione energetica nell’edilizia, che mira alla
massimizzazione del potenziale di risparmio energetico di edifici più intelligenti ed
ecologici (rispettivamente le direttive 2018/2002/UE; e 2018/844/UE).
EFFICIENZA ENERGETICA
Per quanto concerne il primo punto, l’efficienza energetica, regolata dalla direttiva
1018/2002/UE, la quale si pone di modificare le disposizioni vigenti direttamente
collegate al raggiungimento degli obiettivi 2030 e introduce nuove norme volta
all’estensione dei diritti dei consumatori e al miglioramento d’accesso a strumenti di
misurazione intelligente (smart metering system), alla fatturazione e alle informazioni
sui consumi, ampliando i diritti dei consumatori in ambito di misurazione e
fatturazione di riscaldamento, raffreddamento e produzione di acqua calda.
Inoltre, la Commissione affida al settore dell’edilizia un ruolo centrale nel
conseguimento del nuovo obiettivo europeo di efficienza energetica per il 2030, e
anche nel rispetto dell’impegno a lungo termine ad azzerare le emissioni nel settore
energetico entro il 2050 (deve infatti attuarsi una “strategia di ristrutturazione a lungo
termine”, come sancisce l’art 2-bis, che stabilisce che ogni Stato membro debba
stabilire una strategia di ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e
non, al fine di ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza
energetica entro il 2050).
Per il raggiungimento di tale obiettivo è, infatti, indispensabile promuovere
investimenti su larga scala per migliorare l’efficienza del patrimonio edilizio. Una più
efficiente prestazione energetica nell’edilizia, infatti, è importante per lo sviluppo di
un sistema energetico sostenibile, competitivo, sicuro e decarbonizzato.
Tuttavia, qualora l’obiettivo perseguito dalla direttiva 2018/844/UE, non possa essere
conseguito in misura soddisfacente dagli Stati membri, ma possa essere conseguito
meglio a livello di Unione; quest’ultima può intervenire in base al principio di
sussidiarietà, sancito dall’art 5 del TUE; il quale prevede che la delimitazione delle
competenze dell’UE sia fondata sul principio di attribuzione. L’esercizio delle
competenze si basa sui principi di sussidiarietà e proporzionalità; in particolare, il
principio di sussidiarietà, che opera solo nei settori di competenza concorrente, si
configura come un principio dinamico, che consente di ampliare le competenze
dell’UE laddove necessario.
La nuova direttiva tiene anche conto del progresso tecnologico, viene quindi
introdotta la definizione di sistema edilizio tecnico. Si tratta di un concetto ampio che
dovrà tenere conto di tutti i sistemi, dal raffreddamento dello spazio all'illuminazione
interna, alla generazione di elettricità. Gli aspetti relativi alla ristrutturazione edilizia
diventano parte integrante della nuova direttiva che contiene anche disposizioni sui
finanziamenti intelligenti e sui piani a lungo termine per la costruzione di edifici ad
energia quasi zero, nonché sulla progressiva decarbonizzazione del settore edilizio.
La tutela ambientale assume, dunque, grande rilevanza in quanto è uno dei principali
obiettivi fissati dal Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
La nuova agenda strategica dell’UE 2019-2024, inoltre, si è posta come obiettivo
quello di costruire un’Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero.
Si è previsto di intensificare le azioni al fine di gestire la minaccia dei cambiamenti
climatici, attraverso modalità che tengano in considerazione delle situazioni
nazionali.
Lo scopo è rendere l’Unione leader dell’energia verde a livello globale. Il piano
nazionale integrato per l’energia e il clima rappresenta lo strumento chiave per il
pacchetto dell’energia pulita, in esso sono descritte le politiche e le misure nazionali
finalizzate al raggiungimento degli obiettivi europei del 2030. Si stabilisce che ogni
Stato debba notificare alla Commissione un PNIEC (Piani Nazionali Integrati per
l’Energia e il Clima), in cui dovranno essere descritti gli elementi di procedura
utilizzata, obiettivi fissati, politiche previste, rispetto degli obblighi di efficienza.