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Gli eBook di Teknoring

Nuova serie 2023

Roberto Rizzo – Centro Studi Arkivia

L’installazione
dei pannelli
fotovoltaici
alla luce dei più
recenti interventi
legislativi
2 

L’autore

Roberto Rizzo

Centro Studi Arkivia

Avvocato civilista. Centro Studi Arkivia. Studioso della


materia condominiale, urbanistica e edilizia. Articoli-
sta giuridico, collabora con diverse testate, tra le qua-
li: Immobili & Proprietà edito da IPSOA, il Quotidiano
Giuridico edito da Wolters Kluwer, Condominio Soste-
nibile e Certificato, Italia Casa magazine, Condominio
Caffè, Libricondominio.it, Immobiliare.it, Condomi-
niocaffe.it
3 

Sommario
Introduzione............................................................................................................................. 4
1.1 Le energie rinnovabili: origini della crisi energetica e normativa
sovranazionale di riferimento.............................................................................................. 5
1.2. Gli interventi normativi nazionali: il Decreto Semplificazioni bis.......................13
1.3 Il Decreto Energia: gli impianti fotovoltaici sugli edifici in edilizia libera......... 16
1.4 Il Decreto Taglia prezzi liberalizza gli impianti fotovoltaici a terra......................21
1.5 Il Decreto Aiuti e l’ampliamento delle aree considerate ex lege idonee al
fotovoltaico............................................................................................................................. 23
1.6 Dal Decreto Aiuti bis importanti conferme e l’integrazione delle
semplificazioni disposte dal Decreto Aiuti...................................................................... 26
1.7 Il Decreto Aiuti ter dimezza le tempistiche antincendio........................................ 28
1.8. Le modifiche introdotte dal Decreto PNRR 3........................................................... 30
1.9 Lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici.................................................................. 32
4 Introduzione

Introduzione
I gravi eventi degli ultimi anni, dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia
da Covid-19 al conflitto in Ucraina, hanno determinato una crisi economica plane-
taria senza precedenti, che, indubbiamente, vede nell’incontrollato aumento del
costo della materia prima energia uno degli aspetti maggiormente preoccupanti,
perché destinato ad incidere in maniera sensibile sul patrimonio delle famiglie,
depauperandolo fortemente.
In un contesto caratterizzato da una crescente insicurezza e da forti tensioni socia-
li, accresciute ulteriormente dal bisogno dei cittadini meno abbienti, moralmente
e materialmente afflitti dalle difficoltà cagionate da un’inflazione fuori controllo,
dal limitato potere d’acquisto dei salari e dalla mancanza di adeguati strumenti
di sostegno al reddito, il Legislatore comunitario, e di riflesso quello nazionale,
hanno decisamente rivolto lo sguardo alle fonti energetiche rinnovabili che rap-
presentano, senza dubbio, una concreta speranza di ripartenza, per il futuro.
Al vantaggio di costi per i consumi energetici notevolmente contenuti e sostenibi-
li, si aggiunge, infatti, l’ulteriore possibilità rappresentata, per conseguire un con-
creto miglioramento della qualità della vita, dall’impiego delle fonti alternative a
quelle tradizionali.
Nell’ambito di queste, certamente, un posto di rilievo assoluto dev’essere ricono-
sciuto al fotovoltaico ed agli impianti che, più in generale, sfruttano l’energia solare.
Da tali considerazioni di fondo, nasce, dunque, la volontà di realizzare una guida
che, in maniera agevole ed immediatamente comprensibile per il fruitore, facesse
ordine nell’intensa, ma frazionata, attività normativa susseguitasi nel corso degli
ultimi anni in maniera quasi compulsiva.
Lo scritto rappresenta un’opera di razionalizzazione, sviluppata volutamente solo
nell’ottica del riordino legislativo ed esclusivamente in ambito edilizio.
5 1.1 Le energie rinnovabili: origini della crisi energetica e normativa sovranazionale di riferimento

1.1 Le energie rinnovabili: origini


della crisi energetica e normativa
sovranazionale di riferimento
La pandemia da Covid 19, l’immissione dei gas nocivi nell’atmosfera e l’effetto ser-
ra, l’inquinamento ambientale ormai senza controllo e, da ultimo, lo spropositato
aumento del prezzo della materia prima energia, conseguente alla crisi militare in
Ucraina, sono solo alcuni degli elementi che hanno determinato, nell’ultimo ven-
tennio, una decisa accelerazione nell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili,
nella ricerca ormai costante della c.d. green energy.

Il raggiungimento dell’indipendenza energetica dalle fonti tradizionali ad idro-


carburi, è, infatti, l’obiettivo tenacemente perseguito dalla Comunità Europea la
quale, per favorire l’utilizzo dell’energia eolica, dei pannelli solari e fotovoltaici,
delle sonde geotermiche ed un più intenso sfruttamento dell’energia idrica, in
quanto fonti alternative non comportanti alcuna immissione di CO2 nociva per
l’ambiente, ha predisposto, attraverso l’attività della Commissione, una serie di
misure vincolanti per gli Stati membri, che danno vita ad un quadro normativo di
riferimento estremamente complesso e variegato.

Indubbiamente, in questo contesto, e per quanto di nostro interesse specifico in


relazione all’installazione dei pannelli fotovoltaici, che, nell’ambito delle rinnova-
bili, costituiscono, senza dubbio, la fonte di produzione energetica maggiormente
diffusa sul territorio, dobbiamo circoscrivere l’esame del dato legislativo sovra-
nazionale ad alcuni interventi specifici, che hanno tracciato la via da percorrere
in maniera chiara ed inequivoca.
6 1.1 Le energie rinnovabili: origini della crisi energetica e normativa sovranazionale di riferimento

L’analisi, per quanto necessariamente sintetica, non può che prendere le mosse
da quella che, senza dubbio, rappresenta la pietra miliare nell’ambito del più com-
plesso processo che ha come finalità primaria la completa decarbonizzazione, in
un arco temporale ben delimitato, ossia la Direttiva del Parlamento europeo e del
Consiglio sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili 2018/2001/
UE, vale a dire la c.d. RED II, recepita in Italia dal Decreto Legislativo n. 199/20211.

La RED II, con il dichiarato obiettivo di accompagnare il Paese verso una effettiva
transizione ecologica, sostenibile e coerente, in linea con gli obiettivi europei ten-
denti a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, individua gli strumenti, i
meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale, cui uniformarsi per il consegui-
mento dell’incremento della quota di energia utilizzata derivante da fonti rinno-
vabili.

La Direttiva in commento, che sinteticamente abbiamo richiamato, anticipa i con-


cetti di Comunità di energia rinnovabile (CER) e di autoconsumatori di energia
rinnovabile che saranno, successivamente, esplicitati dalla Legge n. 8 del 28 feb-
braio 2020, di conversione del c.d. Decreto Milleproroghe entrato in vigore a fine
febbraio 20202.

Nello specifico, le CER sono dei soggetti giuridici autonomi (come ad esempio
persone fisiche, enti locali, aziende, condomini) dotati di distinti impianti di pro-
duzione di energia da fonti rinnovabili che, su base volontaria, si riuniscono per
produrre e consumare energia elettrica pulita, secondo i principi di autoconsumo
e autosufficienza energetica.

Gli autoconsumatori di energia rinnovabile, invece, sono dei clienti finali che,
operando in propri siti ubicati entro confini definiti, ciascuno utilizzando il pro-
prio impianto fotovoltaico (o ad energia rinnovabile), producono energia elettrica

1 Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 199, in Gazzetta Ufficiale 30 novembre 2021, n. 285 Serie Generale
2 D. L. 162 del 30 dicembre 2019, convertito in Legge 8 del 28 febbraio 2020, pubblicata in G.U. 51 del 29 febbraio 2020
7 1.1 Le energie rinnovabili: origini della crisi energetica e normativa sovranazionale di riferimento

alternativa e pulita per il proprio consumo, con facoltà di immagazzinare le ecce-


denze energetiche autoprodotte (i c.d. Prosumer).

Dal canto suo, il Decreto attuativo della RED II, ossia il D. Lgs. 199/2021, entrato
in vigore il 15 dicembre 2021, composto da ben 50 articoli, presenta tra le novità
più rilevanti l’incremento al 60% della copertura dei fabbisogni energetici degli
edifici privati, nuovi o soggetti a ristrutturazioni rilevanti, mediante l’utilizzo di
fonti rinnovabili, mentre per gli edifici pubblici, l’obbligo in questione sale ulte-
riormente al 65%.

La semplificazione dei procedimenti costituisce, tuttavia, l’essenza del decreto e,


infatti, proprio in quest’ottica, si prevede la creazione di una piattaforma unica
digitale per la presentazione delle istanze, predisposta e gestita dal GSE, e l’ado-
zione di modelli unici per le procedure autorizzative.

La semplificazione si estenderà, altresì, ai procedimenti aventi ad oggetto le ope-


re infrastrutturali funzionali alla produzione del biometano e, soprattutto, all’in-
stallazione di impianti a fonti rinnovabili al servizio di edifici.

Accanto alla Direttiva RED II ed al suo decreto attuativo, un ulteriore impulso ver-
so il raggiungimento dell’autonomia energetica e, dunque, verso una transizione
ecologica basata principalmente sul diffuso ricorso alle fonti alternative, ed in
particolare, ai pannelli fotovoltaici, è arrivato dallo strumento denominato Pro-
gramma Next Generation EU, con una dotazione di ben € 750 miliardi, elaborato
dalla Commissione Europea per favorire la ripartenza degli Stati membri dopo la
gravissima emergenza sanitaria che ha afflitto il mondo negli ultimi due anni.

Il Programma in commento, le cui risorse sono state implementato ulteriormente


da uno scostamento dal bilancio previsionale della Comunità europea per il pe-
riodo 2021/2027, pari a ben 1.074 miliardi di euro, è stato recepito in Italia dal Pia-
no Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, a sua volta, è stato ratificato dal
Consiglio dell’Unione Europea in data 13 luglio 2021, attraverso l’adozione della
8 1.1 Le energie rinnovabili: origini della crisi energetica e normativa sovranazionale di riferimento

Decisione di Esecuzione di cui all’art. 20 del Regolamento UE 2021/241.

Secondo il piano elaborato Governo, ed approvato dall’UE, l’importo destinato


alla ripartenza dell’economia è di € 191,5 miliardi (€ 68,9 miliardi di sovvenzioni e
€ 122,6 miliardi di prestiti) per il periodo 2021-2026.

A questi devono essere aggiunti ulteriori € 30,6 miliardi, facenti parte di un Fondo
complementare, realizzati attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approva-
to dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 aprile, ed € 13 miliardi derivanti dal REACT EU.

Il totale delle risorse previste nel PNRR italiano è dunque pari a € 235,1 miliardi.

Delle sei Missioni in cui si articola il PNRR, suddivise in ben sedici componenti, ai
fini della presente analisi, riveste particolare rilevo la Missione 2 (Rivoluzione verde
e transizione ecologica), Componente 2 (Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mo-
bilità sostenibile), Misura 1, che ha come specifica finalità l’incremento della quota
di energia prodotta da fonti rinnovabili, tra le quali, appunto, i pannelli fotovoltaici.

Tale complesso normativo, mira al raggiungimento della completa decarbonizza-


zione nel periodo compreso tra il 2030 e il 2050, in attuazione del piano, sempre
di matrice europea, denominato “Fit for 55”.

Per Fit for 55 si intende il pacchetto di misure con le quali la Commissione si pro-
pone di raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal, vale a dire, più in
particolare, la riduzione del 55% delle immissioni nell’atmosfera di gas a effetto
serra, rispetto ai livelli del 1990, con l’obiettivo di arrivare alla “carbon neutrality”
alla fine del 20503.

Ancora, la veloce panoramica sulla normativa sovranazionale di riferimento non


può non contenere un cenno al c.d. Piano REPowerEU4, ossia l’ulteriore strategia

3 www.ispionline.it
4 www.ec.europa.eu
9 1.1 Le energie rinnovabili: origini della crisi energetica e normativa sovranazionale di riferimento

d’intervento elaborata dalla Commissione Europea al fine di perseguire alcuni


obiettivi ritenuti, ormai, non più differibili, alla luce della (relativamente) recente
crisi militare (ed economica) determinatasi nel cuore del vecchio continente, a
seguito della guerra in Ucraina, ossia: a) risparmiare energia; b) produrre energia
pulita e c) diversificare l’approvvigionamento energetico dei singoli Stati appar-
tenenti all’UE, sino a raggiungere la piena indipendenza dai combustibili fossili
russi, accelerando la transizione verde ed aumentando, nel contempo, la resilien-
za del sistema energetico dell’Unione Europea nel suo complesso.

Nel dettaglio, la Commissione europea ha presentato un ampio pacchetto di pro-


poste che prevedono investimenti per oltre 200 miliardi di euro, destinati alla
completa trasformazione strutturale dell’impianto energetico europeo, attraver-
so due tipologie di interventi ben definite: 1) raddoppiare la produzione interna
di idrogeno rinnovabile, in modo tale da poter sostituire completamente fino a 50
miliardi di metri cubi all’anno di gas russo; 2) arrivare a 600 gigawatt di potenza
energetica derivante da pannelli solari e fotovoltaici, entro il 2030.

La Commissione UE, in sostanza, intende aumentare la quota di energia elettrica


prodotta da fonti rinnovabili dal 40 al 45% entro il 2030 (attualmente, la quota di
energia da rinnovabili è pari al 22% del totale dell’energia prodotta ed impiegata
in Europa, attraverso l’utilizzo di fonti, anche tradizionali).

Secondo il piano, le installazioni di pannelli fotovoltaici dovrebbero più che rad-


doppiare in termini di capacità, per arrivare a sfiorare i 600 gigawatt entro il 2030.

A detti fini, la Commissione propone di selezionare, insieme ai Paesi membri, spe-


cifiche aree geografiche destinate all’eolico e al fotovoltaico.

Contestualmente, si tenterà, addirittura, di rendere i pannelli fotovoltaici obbli-


gatori, a partire dal 2026, per tutti gli edifici pubblici e commerciali, che abbiano
un’estensione superiore ad una metratura determinata.
10 1.1 Le energie rinnovabili: origini della crisi energetica e normativa sovranazionale di riferimento

Quanto, invece, agli edifici residenziali, si prevede l’obbligatorietà dei pannelli


per tutti i fabbricati dal 2030 in poi.

Infine, il Piano REPowerEU, si articola in ulteriori tre specifici punti:

1) la modifica della Direttiva sull’efficienza energetica5 attraverso l’affermazio-


ne del principio per il quale l’efficienza energetica debba essere la priorità
assoluta per gli Stati membri, ai quali è richiesta una riduzione del 39% della
energia primaria rispetto al 1990;
2) la revisione della Direttiva sulle rinnovabili6 mediante l’obiettivo (invero am-
bizioso) di ridurre i costi per le fonti energetiche eoliche, solari e fotovoltai-
che, appunto, per quanto di nostro interesse;
3) la revisione del sistema di scambio delle emissioni, limitando annualmente,
in maniera costante e progressiva, la percentuale di quelle nocive immesse
sistematicamente nell’atmosfera dai numerosissimi impianti ancora alimen-
tati da fonti ad idrocarburi, ancora esistenti.

Per concludere l’analisi sin qui condotta in relazione agli interventi normativi di
matrice europea nell’ambito delle rinnovabili, ricordiamo il recentissimo Regola-
mento UE 2022/2577 adottato dal Consiglio dell’Unione Europea, su proposta del-
la Commissione, nella seduta del 22 dicembre 2022, che è stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 29 dicembre ultimo scorso ed è entrato
in vigore il giorno seguente.

Il Regolamento in commento ha ridefinito il quadro normativo per accelerare ul-


teriormente la diffusione delle energie rinnovabili, ed è intervenuto a detti fini,
semplificandola, prima di tutto sulla fase del c.d. “permitting”, vale a dire ha cer-
cato di contenere al minimo le lungaggini burocratiche finalizzate all’acquisizione
preventiva delle autorizzazioni amministrative necessarie per l’installazione degli

5 www.ec.europa.eu
6 www.ec.europa.eu
11 1.1 Le energie rinnovabili: origini della crisi energetica e normativa sovranazionale di riferimento

impianti per la produzione di energia pulita.

Il Regolamento UE 2022/2577, adottato in via d’urgenza, e per un periodo di di-


ciotto mesi dalla sua entrata in vigore, attribuisce all’installazione degli impianti
per l’energia alternativa a quella da fonti tradizionali ad idrocarburi la qualità di
interesse pubblico prevalente e d’interesse per la sanità e la sicurezza pubblica
nazionale.

In particolare si stabilisce che, per eliminare le strozzature nella procedura auto-


rizzativa e nella messa in esercizio degli impianti di produzione di energia rinno-
vabile, è opportuno, nell’ambito della procedura di pianificazione e autorizzazio-
ne, che al momento della valutazione comparata degli interessi giuridici coinvolti
nei singoli casi, sia accordata priorità alla costruzione e all’esercizio degli impian-
ti di tale natura, nonché allo sviluppo delle relative infrastrutture di rete, proprio
per quei progetti che sono riconosciuti come d’interesse pubblico.

Per questo, sebbene ai singoli Stati membri, sia sempre riconosciuta la facoltà di
limitare l’applicazione di tali disposizioni a determinate parti del loro territorio e
a determinati tipi di tecnologie o progetti o, per converso, di abbreviare ulterior-
mente i termini già ridotti contenuti nel Regolamento 2022/2577, il fotovoltaico, il
solare e gli impianti di ultima generazione finalizzati alla produzione di energia
rinnovabile sono oggetto (ove, addirittura, non esentati) di valutazione ambien-
tale semplificata.

FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI


NORMATIVA SOVRANAZIONALE DI RIFERIMENTO
QUADRO SINOTTICO RIEPILOGATIVO
PROVVEDIMENTO FINALITÀ
DIRETTIVA 2018/2001/UE Individua gli strumenti e le linee guida da seguire per
c.d. RED II arrivare all’indipendenza energetica ed alla decarbo-
nizzazione, utilizzando le fonti energetiche rinnova-
bili entro il 2050
12 1.1 Le energie rinnovabili: origini della crisi energetica e normativa sovranazionale di riferimento

DECRETO LEGISLATIVO Semplificazione ed incentivazione delle procedure


8 novembre 2021, n. 199 per l’installazione di fonti energetiche rinnovabili, in
attuativo della RED II attuazione dei principi cardine delle Direttiva Red II

PROGRAMMA Favorire la ripartenza economica degli Stati membri


NEXT GENERATION EU dopo la crisi pandemica del 2020

PIANO NAZIONALE DI RIPRESA Dare concreta esecuzione, all’interno dello Stato, alle
E RESILIENZA disposizioni vincolanti contenute nel Programma Next
(PNRR) Generation EU ed accelerare la transizione ecologica e
l’impiego delle rinnovabili (fotovoltaico tra tutte)
FIT FOR 55 Ridurre del 55% le immissioni nell’atmosfera di gas a
effetto serra e “carbon neutrality” entro il 2050
PIANO REPowerEU Strategia d’intervento elaborata dalla Commissione
Europea per favorire la produzione di energia pulita
REGOLAMENTO UE 2022/2577 Ha qualificato l’installazione dei pannelli fotovoltaici,
solari e termici come di prevalente interesse pubbli-
co ed semplificato, se non eliminato, la valutazione
d’impatto ambientale.
13 1.2. Gli interventi normativi nazionali: il Decreto Semplificazioni bis

1.2. Gli interventi normativi


nazionali: il Decreto
Semplificazioni bis
In questo contesto, frutto, come detto, dei numerosi interventi del Legislatore
comunitario, nel corso degli ultimi due anni, quasi a voler sfruttare la scia di una
così prolifica attività legislativa, si sono susseguiti, all’interno del nostro Paese,
altrettante pronunce, tutte, a vario titolo, miranti alla realizzazione concreta degli
obiettivi della transizione ecologica fissati dall’UE, attraverso l’impiego di fonti
rinnovabili, o di energia pulita, tra le quali, ovviamente, un posto di assoluto rilie-
vo dev’essere riconosciuto ai pannelli fotovoltaici.

Dovendo ricostruire il quadro interno di riferimento, cominciamo la nostra analisi,


che, per evidenti ragioni di sintesi espositiva, non potrà essere eccessivamente ap-
profondita, e sarà limitata alle sole disposizioni inerenti al fotovoltaico ed ai titoli
abilitativi eventualmente richiesti, partendo dal c.d. Decreto Semplificazioni bis.

Il Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, nella Legge
29 luglio 2021, n. 108, è il primo provvedimento del nostro Legislatore che ha in-
ciso in maniera determinante sulla semplificazione delle procedure volte all’in-
stallazione degli impianti fotovoltaici.

Di seguito, le principali novità introdotte in materia dal Decreto 77/2021: 1) la Pro-


cedura Abilitativa Semplificata (PAS), di cui al D. Lgs. 03 marzo 2011, n. 28, viene
estesa alla posa in opera degli impianti fotovoltaici fino a 20 MW, connessi alla
rete elettrica di media tensione e localizzati in area a destinazione industriale,
produttiva o commerciale nonché in discariche o lotti di discarica chiusi e ripri-
stinati ovvero in cave o lotti di cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento; 2)
14 1.2. Gli interventi normativi nazionali: il Decreto Semplificazioni bis

la soglia di 1 MW prevista per la Verifica di assoggettabilità (c.d. screening) a VIA


degli impianti fotovoltaici è elevata a 10 MW, purché il proponente alleghi alla di-
chiarazione attestante la compatibilità del progetto con gli strumenti urbanistici,
i regolamenti edilizi, le norme di sicurezza e quelle igienico-sanitarie, un’autodi-
chiarazione dalla quale risulti, anche, che l’impianto non debba essere realizzato
all’interno delle “aree particolarmente sensibili” indicate dalle regioni ai sensi
della lett. f dell’Allegato 3 del D.M. 10 settembre 20107; 3) gli impianti fotovoltaici
di potenza superiore a 10 MW sono assoggettati alla VIA di competenza statale,
e non regionale. Ciò viene stabilito al fine di garantire maggiore coerenza nella
valutazione ed evitare disparità fra le regioni od ostacoli all’autorizzazione, deri-
vanti da particolari situazioni locali; 4) viene innalzata da 20 kW a 50 kW la soglia
minima per sottoporre un impianto fotovoltaico ad Autorizzazione Unica.

Il Decreto Semplificazioni bis, tuttavia, risulta particolarmente importante sia


perché, per la prima volta, fornisce una precisa definizione di edifici sui quali
possono essere installati gli impianti fotovoltaici, sia perché estende le semplifi-
cazioni ai pannelli solari e fotovoltaici installati su strutture o manufatti diversi
dagli edifici.

Quanto alla definizione di edifici, il comma 2-bis del Decreto Semplificazioni bis,
integrando il comma 5 dell’art. 7-bis del D. Lgs. vo 28/2011, specifica che per essi
vale la definizione contenuta nel Regolamento edilizio tipo, adottato dalla Con-
ferenza unificata Stato/Regioni/Comuni.8

In particolare, per edificio su cui installare un impianto fotovoltaico utilizzando


le procedure semplificate di cui al decreto in parola, deve intendersi una: “co-
struzione stabile, dotata di copertura e comunque appoggiata o infissa al suolo,

7 DECRETO Ministero dello Sviluppo Economico 10 settembre 2010, rubricato “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti
alimentati da fonti rinnovabili” in G.U. Serie Generale n.219 del 18 settembre 2010
8 Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente
l’adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all’articolo 4, comma 1-sexies del decreto del Presidente della Repubblica 6
giugno 2001, n. 380, in G.U. Serie Generale n. 268 del 16-11-2016
15 1.2. Gli interventi normativi nazionali: il Decreto Semplificazioni bis

isolata da strade o da aree libere, oppure separata da altre costruzioni mediante


strutture verticali che si elevano senza soluzione di continuità dalle fondamenta
al tetto, funzionalmente indipendente, accessibile alle persone e destinata alla
soddisfazione di esigenze perduranti nel tempo.”

Quanto, invece, all’installazione su strutture non rientranti in tale definizione, il


medesimo comma 2-bis prevede la possibilità di installare liberamente gli im-
pianti solari fotovoltaici e termici non solo sugli edifici come sopra definiti, ma
anche su strutture e manufatti diversi, specificando peraltro che, in tale ultimo
caso, per gli impianti fotovoltaici non è necessario il rispetto delle modalità pre-
viste dall’art. 11, comma 3 del D. Lgs. vo 115/2008.

Ovviamente, secondo il dato testuale del Decreto Semplificazioni bis, rimane fer-
mo che l’installazione secondo le procedure semplificate, non deve riguardare im-
mobili ed aree di notevole interesse pubblico di cui all’art. 136, D. Lgs. vo 42/2004,
comma 1, lett. b) e c) (ville, i giardini e parchi che si distinguono per la loro non
comune bellezza e complessi di cose immobili che compongono un caratteristico
aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici di-
chiarati d’interesse culturale).
16 1.3 Il Decreto Energia: gli impianti fotovoltaici sugli edifici in edilizia libera

1.3 Il Decreto Energia: gli impianti


fotovoltaici sugli edifici in edilizia
libera
Dopo il Decreto Semplificazioni bis, l’analisi dev’essere concentrata su quello
che, probabilmente, rappresenta un vero e proprio spartiacque nell’ambito del-
la normazione interna, tanto da rappresentare l’avvio concreto dell’irreversibile
processo destinato a culminare con l’inserimento nell’alveo dell’edilizia libera
dell’installazione dei pannelli fotovoltaici.

Ci riferiamo al Decreto Legge 1° marzo 2022, n. 17, convertito con modificazio-


ni nella Legge n. 34/2022, recante misure urgenti per il contenimento dei costi
dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili
e per il rilancio delle politiche industriali; si tratta del c.d. Decreto Energia o De-
creto Bollette9.

Il Decreto Energia, all’articolo 9, ha classificato l’installazione di impianti solari


fotovoltaici e termici di potenza impegnata fino a 200 Kw sugli edifici come ma-
nutenzione ordinaria, e dunque come attività di edilizia libera, secondo il dettato
dell’articolo 6 del D.P.R. 380/0110, estendendo a queste ipotesi la procedura abi-
litativa semplificata del Modello Unico.

9 Decreto Legge 1° marzo 2022, n. 17 (in Gazzetta Ufficiale - Serie Generale - n. 50 del 1° marzo 2022), convertito con modifi-
cazioni nelle Legge 27 aprile 2022, n. 34, recante: “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas
naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.” In G.U. Serie Generale n. 98 del
28.04.2022
10 D.P.R. 380/01: “Art. 6 (Attività edilizia libera) 1. Fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque
nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle norme
antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idro-
geologico, nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22
gennaio 2004, n. 42, i seguenti interventi sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo: a) gli interventi di manutenzione ordinaria
di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a) (…)”
17 1.3 Il Decreto Energia: gli impianti fotovoltaici sugli edifici in edilizia libera

Questo vuol dire che non è richiesta nessuna autorizzazione per l’installazione
del fotovoltaico e termico, salvo che non si tratti di impianti su immobili tutelati
dal Codice dei beni culturali e del paesaggio o ubicati in centri storici, e che l’in-
stallazione sulla copertura dei fabbricati di pannelli solari, termici o fotovoltaici,
sarà, dunque, liberalizzata.

Al riguardo, occorre ricordare che la Delibera dell’AREA n. 674 del 06 dicembre


2022, rubricata “Modifiche al Codice Integrato Connessioni attive” in attuazione
del Decreto Mi.T.E. del 2 agosto 2022, ha stabilito che a partire dal 1° febbraio
2023, il Modello Unico previsto dal predetto decreto si applicherà per la realizza-
zione, la connessione e l’esercizio dei pannelli solari fotovoltaici di potenza fino
a 200 Kw e degli impianti di microcogenerazione FER e CAR fino a 50kWe, nonché
alla modifica ed al potenziamento dei medesimi impianti.

Per effetto di tale delibera, l’utente finale che intenda procedere ad una della at-
tività descritte (ora ricondotte nell’alveo dell’edilizia libera, sia pure nel rispetto
delle prescrizioni imposte dal TU dell’edilizia, dal Codice dei Beni culturali e del
paesaggio e dalla disposizioni regolamentari locali), potrà inoltrare la richiesta
direttamente online, superando le complesse procedure burocratiche di scambio
di informazioni tra il Comune in cui l’immobile è ubicato ed il Gestore della rete e
del servizio energetico (GSE).

La procedura, che prevede la compilazione di un apposito modulo on line dal sito


del GSE, prevede distinte fasi:

▸ il richiedente (utente finale, già dotato di punto di prelievo attivo) dovrà


compilare il Modello unico semplificato e trasmetterlo via e-mail al gestore
di rete competente sul territorio;
▸ quest’ultimo, protocollata telematicamente l’istanza, procederà alla verifica
della correttezza formale della richiesta e della sussistenza dei necessari re-
quisiti di legge;
18 1.3 Il Decreto Energia: gli impianti fotovoltaici sugli edifici in edilizia libera

▸ quindi, ove sia stata riscontrata la conformità alla previsione normativa, l’ac-
coglimento della domanda sarà automatico.

Di seguito, con l’ausilio di una tavola sinottica riepilogativa, esaminiamo sinteti-


camente il contenuto degli articoli del provvedimento in esame di maggiore inte-
resse ai fini della nostra trattazione.

IL DECRETO ENERGIA n. 17/2022


ARTICOLI CONTENUTO
Articolo 9, Non è subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti am-
comma 1 ministrativi di assenso, comunque denominati, l’installazione, con qua-
lunque modalità, di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici (o su
strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, ivi comprese strutture,
manufatti e edifici già esistenti all’interno dei comprensori sciistici) e la
realizzazione di tutte le opere funzionali alla connessione alla rete elettri-
ca, compresi eventuali potenziamenti e/o adeguamenti della rete esterni
alle aree dei predetti edifici.
Si tratterà quindi di edilizia libera.
Fanno eccezione gli impianti installati in aree o immobili individuati me-
diante apposito provvedimento amministrativo come di notevole interes-
se storico, paesaggistico, artistico e culturale.
In tali ipotesi, la realizzazione degli interventi è consentita previa acquisi-
zione dell’autorizzazione rilasciata da parte dell’amministrazione compe-
tente, ai sensi del Codice dei beni culturali e paesaggistici.
La realizzazione degli impianti in edilizia libera è consentita anche in pre-
senza di vincoli ai sensi dell’articolo 136, comma 1, lettera c) del medesimo
codice (immobili di pregio e nuclei storici), ai soli fini dell’installazione di
pannelli integrati nelle coperture, non visibili dagli spazi pubblici esterni
e dai punti di vista panoramici (eccettuate le coperture i cui manti siano
realizzati in materiali della tradizione locale).
19 1.3 Il Decreto Energia: gli impianti fotovoltaici sugli edifici in edilizia libera

Art.9, comma 1 Il comma 1-bis dispone che la procedura abilitativa semplificata si applichi
bis ai progetti di nuovi impianti fotovoltaici da realizzare nelle aree idonee,
ai sensi dell’articolo 20 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, di
potenza sino a 10 MW, nonché agli impianti agro-voltaici che adottino so-
luzioni integrative innovative con montaggio dei moduli sollevati da terra
con possibilità di rotazione, che distino non più di 3 chilometri da aree a
destinazione industriale, artigianale e commerciale.
Art. 9, comma 1 Il comma in oggetto, prevede che siano realizzati mediante dichiarazione
quinquies di inizio lavori asseverata (DILA) gli impianti fotovoltaici con moduli a terra
la cui potenza elettrica risulti inferiore a 1 MW, nonché le opere connesse
e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi
impianti ricadenti in aree idonee non sottoposte alle norme di tutela cul-
turale e paesaggistica e al di fuori dei centri urbani soggetti a tutela, per la
cui realizzazione non sono previste procedure di esproprio.
Articolo 10 L’articolo 10 estende il campo di applicazione del modello unico semplifi-
cato per la comunicazione dell’installazione di piccoli impianti fotovoltaici
sui tetti degli edifici agli impianti di potenza superiore a 50 kW e fino a
200 kW, realizzati (in edilizia libera) ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 5,
del decreto legislativo 3 marzo 2011 n. 28, come modificato dall’articolo 9,
comma 1 del provvedimento in esame.
Articolo 10 bis Nelle aree industriali, in deroga agli strumenti urbanistici comunali e oltre
agli indici di copertura già esistenti, è possibile installare impianti solari
fotovoltaici e termici coprendo fino al 60% dell’area industriale di perti-
nenza.
Articolo 10 ter Tale disposizione modifica la disciplina relativa ai criteri in base a cui un
cliente finale diviene autoconsumatore di energia rinnovabile. In partico-
lare, viene introdotta un’ulteriore ipotesi relativa alla produzione e accu-
mulo di energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo da realizzare
con impianti FER ubicati presso edifici o in siti diversi da quelli presso il
quale l’autoconsumatore opera, escludendo l’allacciamento di utenze di-
verse da quella dell’unità di produzione e dell’unità di consumo.
Articolo 11 Introduce deroghe alla norma (contenuta nell’articolo 65, comma 1 del de-
creto-legge n. 1 del 2012 – legge n. 27 del 2012) che dispone il divieto per
i proprietari di impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in
aree agricole, di accedere agli incentivi statali per le fonti energetiche rin-
novabili (FER).
20 1.3 Il Decreto Energia: gli impianti fotovoltaici sugli edifici in edilizia libera

Alla luce delle considerazioni esposte, per esigenze di sintesi espositiva, pare op-
portuno ricordare alcuni punti fondamentali:

▸ L’inserimento dell’installazione dei pannelli fotovoltaici, solari e termici sino


a 200 KW nell’alveo dell’edilizia libera di cui all’articolo 6 del D.P.R. 380/01,
non ha in alcun modo abrogato la forza cogente e prescrizionale delle norme
inderogabili contenute nel TUE e nelle norme specialistiche, anche vigenti a
livello locale, in tema di sicurezza, antincendio, sanità, antisismica, di tutela
dal rischio idrogeologico, così come pure resta altresì inalterata la valenza
della disciplina particolare contenuta nel D. Lgs. 42/2004;
▸ Pertanto, per installare i suddetti impianti su beni che abbiano vincoli parti-
colari dal punto di vista culturale o su beni sottoposti a vincoli paesaggistici
occorre il preventivo parere, rispettivamente, delle Soprintendenze o delle
competenti autorità preposte;
▸ Per gli impianti da realizzare su edifici ubicati nei centri storici (come per gli edi-
fici ricadenti in zona sottoposta a vincolo paesaggistico) sarà comunque neces-
sario attestare, attraverso l’intervento di un tecnico, che gli impianti non siano
visibili dagli spazi pubblici esterni limitrofi e dai punti di vista panoramici;
▸ Nel caso in cui si debba ottenere la preventiva autorizzazione della Soprin-
tendenza, in relazione ai beni sottoposti a vincoli in quanto ricadenti in aree
soggette a tutela paesaggistica, la valutazione di compatibilità ambientale,
laddove negativa (anche parzialmente), non può essere aprioristica ma de-
v’essere adeguatamente motivata (Consiglio di Stato, sentenza n. 3696/2020)
21 1.4 Il Decreto Taglia prezzi liberalizza gli impianti fotovoltaici a terra

1.4 Il Decreto Taglia prezzi


liberalizza gli impianti fotovoltaici
a terra
La disciplina relativa all’installazione dei pannelli fotovoltaici ha subito un’ul-
teriore, decisiva, accelerazione, con la conversione in Legge, la n. 51/2002 del
c.d. Decreto Taglia prezzi, il n. 21 del marzo 202211, che è nuovamente intervenuto
sulla semplificazione delle procedure autorizzative, attraverso la ridefinizione e
l’ampliamento delle ipotesi in cui l’installazione del fotovoltaico non è soggetta
a valutazioni ambientali e paesaggistiche.

Di seguito, le principali novità introdotte dal provvedimento in questione.

In primo luogo, all’art. 7 bis, si prevede che l’installazione degli impianti foto-
voltaici a terra sia esente dalle valutazioni ambientali e paesaggistiche e possa
avvenire a seguito della sola dichiarazione di inizio lavori asseverata (DILA)12, di-
sciplinata dall’art. 6 bis d.lgs. n. 28/2011.

Ovviamente, si richiede che siano interventi su impianti esistenti, consistenti in


modifiche a progetti già autorizzati, che non comportino alcun incremento dell’a-
rea occupata dagli impianti e dalle opere connesse.

Il medesimo regime si applica a quegli interventi che comportano una variazione


minima dell’altezza dal suolo, ossia non superiore al 50 per cento degli impianti

11 Decreto Legge 21 marzo 2022, n. 21 (in Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 67 del 21 marzo 2022), convertito nella Legge
20 maggio 2022, n. 51, recante: “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina.” in G.U. Serie
Generale n. 117 del 20-05-2022)
12 La DILA deve essere corredata dalla relazione di un progettista abilitato, e dai necessari elaborati progettuali, che certifichi
il rispetto delle norme di sicurezza, antisismiche e igienico-sanitarie.
22 1.4 Il Decreto Taglia prezzi liberalizza gli impianti fotovoltaici a terra

già assentiti, anche se implicanti una modificazione della soluzione tecnologica


utilizzata.

Ancora, all’art. 7 quater si prevede che resti di competenza regionale la VIA ne-
cessaria per i progetti di impianti fotovoltaici con potenza impegnata superiore
a 10 MW, le cui istanze siano state presentate entro il 31 luglio 2021 (e ciò anche
ove, nel corso del procedimento di valutazione regionale, il progetto abbia subito
modifiche sostanziali).

L’art. 7 quinquies, invece, eleva a 20 MW la potenza degli impianti fotovoltaici


impegnata per la produzione di energia elettrica, ai fini della loro sottoposizione
alla VIA di competenza statale.

L’art. 7 sexies, infine, aumenta la distanza per l’individuazione delle aree idonee
per l’installazione di impianti fotovoltaici, anche con moduli a terra.

Nello specifico, sempre che non sussistano vincoli paesaggistici e culturali, per
le aree classificate come agricole viene aumentata da 300 metri a 500 metri la
distanza dalle zone a destinazione industriale, artigianale e commerciale, com-
presi i siti di interesse nazionale, cave e miniere; per le aree interne agli impianti
industriali e agli stabilimenti, anche qualora classificate come agricola, viene au-
mentata da 300 metri a 500 metri la distanza dal perimetro; per le aree adiacenti
alla rete autostradale la distanza viene aumentata da 150 metri a 300 metri.
23 1.5 Il Decreto Aiuti e l’ampliamento delle aree considerate ex lege idonee al fotovoltaico

1.5 Il Decreto Aiuti e l’ampliamento


delle aree considerate ex lege
idonee al fotovoltaico
Con il successivo intervento sottoposto ad esame, il nostro Legislatore, muoven-
dosi con sempre maggiore consapevolezza verso la progressiva attuazione del
programma energetico comunitario, ha avviato un processo particolarmente
complesso che lo ha visto ritornare, per ben tre volte nell’arco di soli due mesi,
nella materia delle rinnovabili, con un’attenzione sempre crescente agli impianti
fotovoltaici, quale principale risorsa per ottenere la tanto agognata indipendenza
dalle fonti energetiche tradizionali e dannose, ossia quelle ad idrocarburi.

Si tratta del c.d. Decreto Aiuti (cui, come vedremo, hanno, poi, fatto seguito l’Aiuti
bis e l’Aiuti ter), ossia del Decreto Legge 17 maggio 2022, n. 50, recante “Misure
urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese
e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi
ucraina” convertito nella Legge 15 luglio 2022, n.91, in Gazzetta Ufficiale n. 164 del
15.07.2022.

Gli articoli del Decreto Aiuti, strettamente afferenti all’installazione dei pannelli
fotovoltaici, maggiormente rilevanti ai fini della nostra disamina, sono l’articolo
6 e l’articolo 7.

L’articolo 6, comma 1, incide direttamente sull’articolo 20, comma 8 del D. Lgs


199/2021, estendendo il novero delle aree classificabili ex lege come idonee ai fini
della costruzione ed all’esercizio di impianti da fonti rinnovabili, almeno sino alla
successiva individuazione delle aree in questione da parte della Regioni.
24 1.5 Il Decreto Aiuti e l’ampliamento delle aree considerate ex lege idonee al fotovoltaico

Per effetto di tale intervento, vengono qualificati come idonei all’installazione di


impianti fotovoltaici anche quei siti nei quali sono già presenti degli impianti, sui
quali vengono eseguite modifiche sostanziali, per rifacimento, potenziamento o
integrale ricostruzione, anche mediante l’aggiunta di sistemi di accumulo di ca-
pacità non superiore a 8 MWh, per ogni MW di potenza dell’impianto fotovoltaico.

Inoltre, vengono annoverate tra le aree idonee anche quelle non espressamente
ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela ai sensi del Decreto Legi-
slativo n. 42 del 22 gennaio 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), né
ricadenti nella fascia di rispetto dei beni tutelati o di notevole interesse pubblico,
di cui alla parte seconda e all’art. 136 del D. Lgs 42/2004.

Infine, sono poi introdotte, per le strutture turistiche e termali, ulteriori semplifi-
cazioni.

Si prevede, infatti, per il periodo di 24 mesi susseguenti all’entrata in vigore della


legge di conversione del Decreto Aiuti (ossia sino al 16 luglio 2024), che siano rea-
lizzabili con il regime amministrativo della DILA (dichiarazione inizio lavori asse-
verata) nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra di potenza non su-
periore a 1.000 kWp, ubicati all’interno di aree nella disponibilità di tali strutture,
finalizzati esclusivamente all’utilizzo dell’energia autoprodotta per i fabbisogni
delle strutture.

Occorre, naturalmente, che le aree siano collocate fuori dei centri storici e non
siano soggette a tutela ai sensi del D. Lgs 42/2004.

L’articolo 7, invece, si ricorda soprattutto per le disposizioni concernenti la VIA,


laddove espressamente stabilisce che, nei procedimenti di autorizzazione degli
impianti di produzione di energia rinnovabile sottoposti a VIA di competenza sta-
tale, le deliberazioni del Consiglio dei ministri sostituiscono a tutti gli effetti il
provvedimento di VIA, e ciò anche nelle ipotesi di valutazioni contrastanti da par-
te delle amministrazioni competenti in materia ambientale.
25 1.5 Il Decreto Aiuti e l’ampliamento delle aree considerate ex lege idonee al fotovoltaico

Il Decreto Aiuti prosegue, dunque, nel solco già tracciato dal Decreto Semplifica-
zioni bis, prima e dal Decreto Energia, successivamente, evidenziando un intento
unitario, sebbene frammentato, del Legislatore nazionale, mirante ad incoraggia-
re, in maniera decisa, la promozione del consumo di energia da fonti rinnovabili
ed il ricorso diffuso al fotovoltaico.
26 1.6 Dal Decreto Aiuti bis importanti conferme e l’integrazione delle semplificazioni disposte dal Decreto Aiuti

1.6 Dal Decreto Aiuti bis importanti


conferme e l’integrazione
delle semplificazioni disposte
dal Decreto Aiuti
Il Decreto Aiuti, appena sinteticamente esaminato, è stato immediatamente in-
tegrato dalle disposizioni contenute nel successivo Decreto Aiuti bis, ossia il De-
creto Legge 9 agosto 2022, n. 115, recante: “Misure urgenti in materia di energia,
emergenza idrica, politiche sociali e industriali.”, convertito nella Legge n. 142 del
21 settembre 2022, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 221, in pari data.

Due i punti salienti, in relazione al fotovoltaico, della citata Legge di conversione:

1) L’articolo 11, comma 4-bis prevede che, fino al 16 luglio 2024, possano essere
realizzati impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra, di potenza im-
pegnata non superiore ad 1 MW, previa la sola dichiarazione di inizio lavori
asseverata, anche in aree ed edifici inerenti a strutture turistiche e termali
situate nei centri storici e nelle aree soggette a tutela ai sensi dell’art. 136
del D. Lgs. 42/2004 (Immobili ed aree di notevole interesse pubblico).
In tali casi, dovrà essere, però, allegata alla DILA una dichiarazione sostituti-
va di atto di notorietà del progettista abilitato, il quale attesti che gli impian-
ti non siano visibili dagli spazi pubblici esterni limitrofi.

2) Resta confermato, inoltre, quanto previsto dall’articolo 7-bis comma 5 del


D. Lgs. 28/2011, secondo il quale l’installazione di impianti fotovoltaici sugli
edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici (e la realizza-
zione delle opere funzionali alla connessione alla rete elettrica nei predetti
27 1.6 Dal Decreto Aiuti bis importanti conferme e l’integrazione delle semplificazioni disposte dal Decreto Aiuti

edifici o strutture e manufatti, nonché nelle relative pertinenze), devono es-


sere qualificati come interventi di manutenzione ordinaria e non subordinati
all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso
comunque denominati, compresi quelli previsti dal codice dei beni culturali
e del paesaggio, a eccezione degli impianti installati in aree o immobili di cui
al citato art.136, comma 1, lettere b) e c), del citato codice.

In presenza di tali eventuali vincoli, la realizzazione di impianti fotovoltaici è con-


sentita previa acquisizione dell’autorizzazione da parte della competente ammi-
nistrazione.
28 1.7 Il Decreto Aiuti ter dimezza le tempistiche antincendio

1.7 Il Decreto Aiuti ter dimezza


le tempistiche antincendio
Sulla G.U. n. 223 del 23 settembre 2022 è stato pubblicato il D. L. 23 settembre
2022, n. 144 (Decreto Aiuti ter), recante: “Ulteriori misure urgenti in materia di
politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la
realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).”

Tale Decreto, sempre nell’ottica di agevolare l’installazione di impianti fotovoltai-


ci e solari termici sulle coperture e sulle facciate di edifici, all’articolo 16 prevede
che, nel caso in cui sia necessaria l’acquisizione della valutazione del progetto
antincendio da parte del Comando dei VV. del Fuoco, il termine ordinariamente
previsto di sessanta giorni, secondo l’articolo 3, comma 3, del D.P.R. 151/2011, è
ridotto, fino al 31 dicembre 2024, a trenta giorni, decorrenti dalla data di presen-
tazione della documentazione completa.

FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI


NORMATIVA NAZIONALE DI RIFERIMENTO
QUADRO SINOTTICO RIEPILOGATIVO
PROVVEDIMENTO FINALITÀ
Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77 Semplificare le procedure amministrative per
c.d. Decreto Semplificazioni bis l’installazione delle impianti da fonti energe-
convertito, con modificazioni, nella tiche rinnovabili

Legge 29 luglio 2021, n. 108


Decreto Legge 1° marzo 2022, n. 17 Qualifica l’installazione dei pannelli fotovol-
c.d. Decreto Energia taici sugli edifici come manutenzione ordi-
convertito, con modificazioni, nella naria e la riconduce nell’ambito dell’edilizia
libera
Legge 27 aprile 2022, n. 34
29 1.7 Il Decreto Aiuti ter dimezza le tempistiche antincendio

Decreto Legge 21 marzo 2022, n. 21 Estende la liberalizzazione agli impianti foto-


c.d. Decreto Taglia Prezzi voltaici a terra
convertito, con modificazioni, nella
Legge 20 maggio 2022, n. 51
Decreto Legge 17 maggio 2022, n. 50 Amplia le zone ritenute idonee ex lege per
c.d. Decreto Aiuti l’installazione dei pannelli fotovoltaici
convertito, con modificazioni, nella
Legge 15 luglio 2022, n.91
Decreto Legge 9 agosto 2022, n. 115 Integra le procedure semplificate previste
c.d. Decreto Aiuti bis all’interno del Decreto Aiuti
convertito, con modificazioni, nella
Legge n. 142 del 21 settembre 2022
D. L. 23 settembre 2022, n. 144 Dimezza le tempistiche per l’ottenimento
c. d. Decreto Aiuti ter della valutazione del progetto antincendio,
qualora il fotovoltaico sia da installare su un
edificio soggetto a prevenzione incendi
30 1.8. Le modifiche introdotte dal Decreto PNRR 3

1.8. Le modifiche introdotte


dal Decreto PNRR 3
Il d.l. n. 13/2023 recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale
di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complemen-
tari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della poli-
tica agricola comune” (anche detto Decreto PNRR 3 o PNRR Ter) introduce dispo-
sizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e
del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per
l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune.

Tra le modifiche in materia si segnala:

▸ l’intervento sulle aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnova-


bili previste dall’art. 20 d.lgs. n. 199/2021 mediante la ricognizione dei soli
sedimi aeroportuali e non l’intero perimetro di pertinenza degli aeroporti”
nonché mediante la riduzione della determinazione della fascia di rispetto a
3 chilometri per gli impianti eolici (anziché i sette originariamente previsti) e
a cinquecento metri per gli impianti fotovoltaici (anziché il chilometro origi-
nariamente previsto);
▸ si prevedono, con l’inserimento dell’art. 22bis nel d.lgs. n. 199/2021, procedu-
re semplificate per l’installazione di impianti fotovoltaici ubicati nelle zone
e nelle aree a destinazione industriale, artigianale e commerciale, nonché in
discariche o lotti di discarica chiusi e ripristinati ovvero in cave o lotti o por-
zioni di cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento. Tali interventi sono
considerati attività di manutenzione ordinaria e non sono subordinati ad al-
cun permesso o autorizzazione;
▸ anche alle associazioni con personalità giuridica di diritto privato si appli-
31 1.8. Le modifiche introdotte dal Decreto PNRR 3

cano le disposizioni sulle Comunità energetiche rinnovabili (art. 31 d.lgs. n.


199/2021);
▸ disposizioni relative alla Piattaforma unica nazionale (PUN) in tema di infra-
strutture di ricarica elettrica.

Altro intervento normativo degno di nota è la previsione di un ulteriore comma


all’art. 11 d.l. n. 17/2022 (cd. decreto bollette) contenente disposizioni per il con-
tenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle
energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. Con l’aggiunta del
comma 1bis gli impianti fotovoltaici ubicati in aree agricole, se posti al di fuori di
aree protette e rientranti nelle aree idonee, sono considerati manufatti strumen-
tali all'attività agricola e sono liberamente installabili a condizione che:

▸ i pannelli solari siano posti ad almeno due metri dal suolo sopra le pianta-
gioni, senza fondazioni in cemento o difficilmente amovibili;
▸ vi sia una compatibilità e integrazione con le attività agricole (ad esempio,
supporti per le piante, sistemi di irrigazione, protezione o ombreggiatura
parziale o mobile delle coltivazioni sottostanti)
32 1.9 Lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici

1.9 Lo smaltimento dei pannelli


fotovoltaici
Posto che, come abbiamo cercato di evidenziare nelle pagine precedenti, l’intento
che accomuna il Legislatore comunitario a quello nazionale dev’essere senz’altro
individuato nella ferma volontà di favorire nel massimo grado l’efficientamento
energetico e l’indipendenza dalle fonti ad idrocarburi, nel tentativo di salvaguar-
dare quanto più possibile l’ambiente ed il Green Deal europeo, pare opportuno
dare un cenno alle procedure previste per lo smaltimento dei pannelli fotovoltai-
ci, in quanto tentare di eliminare (o contenere) le immissioni da CO2 nell’atmosfe-
ra non avrebbe senso, in assenza di un’adeguata procedura di conferimento delle
componenti degli impianti dismessi perché vetusti, usurati o danneggiati.

Il Procedimento da seguire dipende direttamente dalla tipologia di impianto.

Quando la potenza nominale è inferiore ai 10 kW, ci troviamo di fronte a un im-


pianto domestico.

Nel caso di un impianto domestico, lo smaltimento deve essere effettuato dal


proprietario presso il Centro di Raccolta dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche
ed Elettroniche (RAEE) di riferimento13, rintracciabile tramite il sito ufficiale del
Centro di Coordinamento. Lo smaltimento è carico del produttore, quindi per il
proprietario è gratuito.

Nel caso in cui, invece, la potenza impegnata sia superiore ai 10 kW, si parla di
impianto professionale, anche se intestato a una persona fisica.

13 www.cdcraee.it
33 1.9 Lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici

Nel caso di un impianto professionale, lo smaltimento è regolato dalla normativa


RAEE/2014.

La normativa sui RAEE del 2014, che integra la Direttiva Europea del 2012, di-
stingue due differenti modalità di smaltimento, in base alla data di installazione
dell’impianto fotovoltaico di tipo professionale.

Nello specifico, se l’impianto è stato installato prima del 12 aprile 2014, il costo
dello smaltimento ricade sul proprietario.

Esiste però, come per tutti i RAEE di altra natura, la possibilità di avvalersi del ri-
tiro “Uno Contro Uno”: ciò vuol dire che, ove si sia deciso di acquistare un nuovo
impianto, sarà il produttore di quello nuovo a doversi occupare dello smaltimen-
to del vecchio.

Se, al contrario, si tratta di impianti fotovoltaici installati dopo il 12 aprile 2014,


lo smaltimento è a carico del produttore, e per il proprietario non ci sarà alcuna
spesa.

In ogni caso, il RAEE fotovoltaico va conferito ad un apposito impianto di tratta-


mento iscritto al Centro di Coordinamento RAEE, tramite un soggetto autorizzato.
34 1.9 Lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici

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35 1.9 Lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici

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