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Direzione Interregionale per la Puglia, il Molise e la Basilicata

L’energia elettrica, gli impianti da fonti


rinnovabili. Il ruolo dell’Agenzia delle Dogane
e la trasmissione telematica della
Dichiarazione annuale di consumo per
l’energia elettrica
 Ing. Carmine Zennamo
 Funz. Dog.le Rosamaria Concetta Antonucci

UFFICIO DELLE DOGANE DI POTENZA

Matera - 29 settembre 2017


L’ENERGIA ELETTRICA

NORMATIVA E AMBITO APPLICATIVO

La presente raccolta riflette l’esperienza degli autori e non impegna in alcun modo l’Amministrazione Finanziaria

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L’ENERGIA
• Energia chimica
• Energia termica
• Energia meccanica
• Energia elettrica
L’energia elettrica rappresenta la forma più pregiata di energia
esistente.
Le principali qualità sono:
1) TRASPORTABILITA’: consiste nella possibilità di trasportare
facilmente l’energia con mezzi economici, anche in luoghi
lontani e a livello capillare, senza disperderla;
2) DISPONIBILITA’: si riferisce alla possibilità di usarla in
qualsiasi momento e in qualsiasi quantità;
3) TRASFORMABILITA’: comprende la possibilità di cambiare
facilmente la forma di energia per usarla per scopi diversi. 3
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Agenzia delle Dogane
e dei Monopoli
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è competente in materia
doganale e nel controllo fiscale dei beni sottoposti al regime delle
accise
nonché sulla produzione e sul consumo dell’energia elettrica e

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dei prodotti energetici in genere.
Agenzia delle Dogane
e dei Monopoli
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è competente in materia
doganale e nel controllo fiscale dei beni sottoposti al regime delle
accise
nonché sulla produzione e sul consumo dell’energia elettrica e

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dei prodotti energetici in genere.
PREMESSA NORMATIVA
Le accise sono imposte indirette sulla produzione e sui consumi
di particolari beni, applicate sui prodotti energetici (oli minerali,
energia elettrica etc.), alcole etilico e bevande alcoliche ed i
tabacchi lavorati.

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L’accisa è esigibile all’atto della sua immissione in consumo nello
stato ove avviene la citata immissione in consumo.
Il termine “accisa” discende dal latino “accidere” che significa
colpire.
(in francese “accise” tagliare <<imporre la taglia, tributo imposto
dagli eserciti vincitori alle popolazioni sottomesse>>)
PREMESSA NORMATIVA
Le accise
• sono delle imposte indirette sui consumi applicate in capo al
produttore ovvero all’importatore della merce sottoposta al
particolare regime impositivo;

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• coesistono con l’IVA, in quanto incluse nel costo di
produzione;
• la loro variazione opera conseguentemente come variazione di
costo ai fini delle leggi di mercato.
Definizioni (Art. 1, c. 2, D.Lgs.
504/95 – T.U.A.)

a) accisa: l’imposizione indiretta sulla produzione o sul


consumo dei prodotti energetici, dell’alcole etilico e delle

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bevande alcoliche, dell’energia elettrica e dei tabacchi
lavorati, diversa dalle altre imposizioni indirette previste
dal Titolo III del presente testo unico
Normativa di riferimento
•Direttiva 2003/96/CE del Consiglio della Comunità
Europea che ristruttura il quadro comunitario per la
tassazione dei prodotti energetici;

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•D. L.gs n° 504 del 26/10/1995 – Testo Unico in materia di accise
come modificato dal D.L.gs n. 26
del 02/02/2007;

La normativa di riferimento è disponibile sul sito:


www.agenziadogane.it
(menu Dogane>l’operatore economico>accise).
Direttiva 2003/96/CE del Consiglio

Gli elementi di armonizzazione (comunitaria) dell’accisa


sull’energia elettrica riguardano, essenzialmente, i seguenti
fattori:

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• il presupposto di applicazione del tributo e il suo campo di
applicazione (art. 21, par. 5);
• il c.d. fuori campo di applicazione del tributo;
• il regime delle esenzioni;
• i livelli minimi di tassazione.
Normativa
• Art. 52, c. 1, D.Lgs. 504/95 (T.U.A.): L’energia elettrica (codice
NC 2716) è sottoposta ad accisa, con l’applicazione delle
aliquote di cui all’Allegato 1 del T.U.A.:
- al momento della fornitura ai consumatori finali;

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- al momento del consumo per l’energia prodotta per uso
proprio.
Aliquote accise
Aliquote applicabili dal 1° giugno 2012:
• qualsiasi applicazione nelle abitazioni → €/kWh 0,0227
• qualsiasi uso in locali e luoghi diversi dalle abitazioni

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a) consumi fino a 1.200.000 kWh mensili:
- sui primi 200.000 kWh → €/kWh 0,0125
- sugli ulteriori consumi → €/kWh 0,0075
b) consumi superiori a 1.200.000 kWh mensili:
- sui primi 200.000 kWh → €/kWh 0,0125 → € 2.500
- sugli ulteriori consumi → misura mensile fissa € 4.820
in totale € 7.320
Autoproduttori con consumo > 200.000 kWh/mese
Obbligo di comunicazione

Al riguardo si deve tenere presente quanto disposto all’art. 3-bis,


co. 4, della legge 26/4/2012, n. 44 che, per monitore la corretta
applicazione del nuovo regime fiscale di tipo regressivo a
scaglioni, dispone per i soggetti autoproduttori dell’energia

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elettrica l’obbligo di comunicare all’Ufficio delle dogane
competente, entro il giorno 20 di ogni mese, i dati relativi al
consumo del mese precedente.
Purtroppo tale integrazione normativa, come molte altre
contenute nella legge 26/4/2012, n. 44 di conversione del D.L. n.
16/2012, non va a modificare il T.U.A., ma rimane al suo esterno.
Ciò rende sempre più difficile la consultazione organica della
normativa in materia di accisa.
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Oggetto dell’imposizione fiscale
• La struttura impositiva sull’energia elettrica non prevede la
formazione progressiva del tributo, come per gli altri prodotti
energetici (ex oli minerali), con la tipica distinzione tra la
“nascita dell’obbligazione tributaria” e il successivo momento

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della “esigibilità del tributo”;
• tuttavia la misura dell’energia elettrica prodotta presso le
centrali di produzione è sempre stato e resta tuttora un
fondamentale parametro avente rilevanza fiscale.
Accisa sulla Energia Elettrica
• Soggetti obbligati;
• Soggetti non obbligati;
• Denuncia di attività;
• Cauzione;

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Verifica;
• Autorizzazione e Licenza;
• Officina elettrica;
• Autoproduttori;
• Poteri e controlli;
• Sanzioni;
• Usi non sottoposti al regime delle accise;
• Usi esenti dall’imposta;
• Liquidazione, accertamento e pagamento dell’accisa;
• Dichiarazione annuale dei consumi.
Soggetti obbligati
I soggetti necessariamente obbligati al pagamento
dell’accisa sull’energia elettrica (art. 53, co. 1 T.U.A.):
• a) i soggetti che procedono alla fatturazione dell’energia

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elettrica (detti venditori) nei confronti dei consumatori
finali;
• b) gli esercenti le officine di produzione di energia
elettrica per uso proprio;
• c) i soggetti che utilizzano l’energia elettrica per uso
proprio con impiego promiscuo, con potenza disponibile
> kW 200.
• c-bis) i soggetti che acquistano l’energia sul mercato
(borsa dell’energia elettrica) limitatamente al consumo di
detta energia.
Soggetti obbligati
I soggetti che su richiesta possono essere
riconosciuti obbligati al pagamento dell’accisa
sull’energia elettrica (art. 53, co. 2 T.U.A.):

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• a) i soggetti che acquistano, per uso proprio,
energia elettrica con impiego unico previa
trasformazione/ conversione, con potenza
disponibile > kW 200;
• b) i soggetti che acquistano, per uso proprio,
energia elettrica da due o più fornitori, qualora
abbiano consumi mensili superiori a kWh
200.000.
Soggetti obbligati
Soggetti senza officina elettrica Soggetti con officina elettrica (Licenza
(Autorizzazione – Codice Ditta senza di esercizio – Codice Ditta con
pagamento diritto annuo) pagamento diritto annuo)
Art. 53, c. 1, lett. a) Art. 53, c. 1, lett. b)
i soggetti che procedono alla fatturazione gli esercenti le officine di produzione di
dell’energia elettrica ai consumatori finali energia elettrica per uso proprio (anche
(venditori) se l’energia autoconsumata è esente
dall’accisa)

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Art. 53, c. 1, lett. c-bis)
i soggetti che acquistano, per uso proprio, Art. 53, c. 1, lett. c)
energia elettrica sul mercato elettrico, i soggetti che utilizzano l’energia
limitatamente al consumo di detta energia elettrica per uso proprio con impiego
promiscuo con potenza disp.le > 200
kW, intendendosi per uso promiscuo
Art. 53, c. 2, lett. b) – facoltativo – l’utilizzazione di energia elettrica in
i soggetti che acquistano, per uso proprio, impieghi soggetti a diversa tassazione.
energia elettrica da due o più fornitori,
qualora abbiano consumi mensili >
200.000 kWh (i punti di presa con Art. 53, c. 2, lett. a) – facoltativo –
potenza disponibile > 200 kW i soggetti che acquistano, per uso
costituirebbero comunque officina proprio, energia elettrica utilizzata con
elettrica. impiego unico previa trasformazione o
conversione comunque effettuata, con
potenza disp.le > 200 kW
Soggetti non obbligati – Applicazione art. 53 bis

- Soggetti che producono Obblighi


energia elettrica da
fonte rinnovabile e la Comunicazione
cedono interamente Dichiarazione annuale
alla rete

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dei flussi dell’e.e.:
- prodotta
- Soggetti che gestiscono - immessa in rete
una rete di trasporto
(vettoriamento) o di - trasportata per conto
distribuzione, senza dei venditori
fornire l’energia
elettrica ai clienti finali
Denuncia di attivazione

La documentazione da presentare al fine di ottenere la


licenza/autorizzazione è la seguente:
1) denuncia di officina in bollo e in duplice esemplare, recante
tutte le generalità del richiedente, la denominazione
dell’impresa, l’ubicazione della sede legale, la partita IVA

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nonché, in caso di società, eventuali nominativi di soggetti
delegati a rappresentarla, indicandone anche gli incarichi svolti;
l’istanza deve indicare, il tipo di officina che si intende attivare
e per la quale si richiede la licenza/autorizzazione, l’ubicazione
della stessa e la potenza, espressa in kW, se l’officina elettrica è
“in isola” o collegata alla rete, l’energia elettrica che
presumibilmente produrrà in un anno (kWh);
Allegati alla denuncia
2) attestazione del versamento del diritto di licenza effettuato
mediante bollettino di conto corrente postale, sul c.c.p. n.
004853 intestato alla Tesoreria Provinciale dello Stato di
Potenza, sul Capo I° Capitolo 1419/01, l’art 63 del T.U.A. –
punto 3 prevede gli importi del diritto di licenza:

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a)officine di produzione, cabine e punti di presa, per uso
proprio, di un solo stabilimento della ditta esercente e officine
di produzione ed acquirenti che rivendono in blocco l'energia
prodotta od acquistata ad altri fabbricanti: € 23,24;
b)officine di produzione, cabine e punti di presa a scopo
commerciale: € 77,47.
Per i rinnovi il versamento del diritto di licenza preferibilmente
deve essere effettuato con il modello unificato F-24 nel
periodo dal 1° al 16 dicembre di ogni anno per l’anno
successivo;
Allegati alla denuncia
3)copia della comunicazione, ai sensi degli artt. 20 e 22 della delle
legge 9 gennaio 1991, n. 9 inviata al GSE (Gestore Servizi
Energetici) che, ha un ruolo centrale nella promozione,
nell'incentivazione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili in
Italia, oltre al ruolo fondamentale nel meccanismo di
incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili e

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assimilate, predisposto dal provvedimento CIP 6/92, e a gestire il
sistema di mercato basato sui Certificati Verdi – e alla Regione
Basilicata – Servizio Energia;
4)dichiarazione sostitutiva di atto notorio, relativamente ad
eventuali condanne penali in materia di accisa;
5)eventuale planimetria dei locali con la dislocazione degli
apparati di generazione/accumulo/trasformazione e complessi di
misura;
Allegati alla denuncia
6) dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti l’utilizzo
dell’energia prodotta, che l’impianto sia stato realizzato
conformemente a quanto indicato nella denuncia, che i complessi
di misura (contatore e relativi trasformatori di misura) installati
nell’officina al fine dell’accertamento e della liquidazione dei
tributi, univocamente identificati nella denuncia, sono conformi a
tutte le prescrizioni di sicurezza previste dalla vigente normativa

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metrica, ecc.;
7) rapporto di posa del complesso di misura (contatore, TV e TA) a
cura della società che gestisce la rete a cui è collegata l’officina
elettrica;
8) dichiarazione di conformità MID del contatore di produzione
unitamente al manuale d’uso;
9) una marca da bollo del valore corrente da applicare sulla
licenza/autorizzazione;
10) richiesta di rilascio (previa bollatura) registro di produzione di
energia elettrica.
Cauzione
Art. 53, co. 5 T.U.A.
• Obbligo della prestazione della cauzione di importo
pari a 1/12 dell’imposta annua dovuta (ad eccezione
dei soggetti che pagano anticipatamente mediante
canone annuale d’imposta).

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Art. 64, co. 1 T.U.A.
• Qualora occorre integrare la cauzione, il soggetto
obbligato deve provvedervi entro 30 giorni dal
termine stabilito dall’amministrazione finanziaria; in
caso di inosservanza di tale termine la licenza è
revocata. Non occorre integrazione se l’aumento
della cauzione è < 10% dell’importo della cauzione
prestata.
Verifica dell’officina elettrica

La verifica ha per scopo:


a) di accertare, in confronto allo stato reale
dell’officina, l’esattezza della denuncia e degli allegati,
tanto rispetto alla disposizione e destinazione dei

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locali, quanto rispetto alla qualità, quantità condizione
di impianto e potenzialità degli apparecchi di
produzione, distribuzione e utilizzo dell’energia
elettrica;
Verifica dell’officina elettrica
b) di accertare, anche mediante registri di fabbrica e
d’ufficio, l’attendibilità del consumo dichiarato;
c) di stabilire quali dei congegni esistenti nell’officina
per la misura ed il controllo della produzione e del

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consumo vengono assoggettate alla speciale vigilanza
degli agenti finanziari;
d) di stabilire le opere e gli adattamenti
eventualmente occorrenti perché consumi soggetti
a diversa tassazione siano distintamente
quantificabili.
Autorizzazione/Licenza
Art. 53, co. 7 T.U.A.
• Rilascio della licenza fiscale, in luogo
dell’autorizzazione, per i soggetti che gestiscono
un’officina elettrica, successivamente all’effettuazione
della verifica degli impianti;

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• periodo aggiunto dal D.L. n. 16/2012:
ai soggetti di cui al co. 1 lett. b) che esercitano officine
di produzione di energia elettrica azionate da fonti
rinnovabili (esclusi i prodotti energetici di cui all'art.
21), la licenza è rilasciata successivamente al controllo
degli atti documentali tra i quali risulti specifica
dichiarazione relativa al rispetto dei requisiti di
sicurezza fiscale.
Autorizzazione/Licenza
Art. 53, co. 5 T.U.A.
• rilascio dell’autorizzazione/licenza, entro 60 gg.
dalla data di ricevimento della denuncia, da parte
dell’U.D. competente;

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• negazione/revoca dell’autorizzazione per i soggetti
condannati con reati in materia di accisa per i quali
sia prevista la pena della reclusione.
Officina elettrica
Art. 54 T.U.A. “definizione di officina elettrica”

• 1° comma: un’unica officina elettrica è costituita da

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apparati di produzione/accumulazione/
trasformazione/distribuzione gestiti dallo stesso
soggetto anche se in luoghi o comuni distinti;
• 2° comma: costituiscono distinte officine elettriche
le stazioni di produzione gestite dallo stesso
soggetto ubicate in luoghi distinti anche se
collegate da una stessa stazione di distribuzione.
Officina elettrica
Art. 54 T.U.A. “definizione di officina elettrica”
• 3° comma: le officine di acquisto, per farne
rivendita o per uso proprio, sono costituite
dall'insieme dei conduttori, degli apparecchi di

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trasformazione, di accumulazione e di
distribuzione, a partire dalla presa dell'officina
venditrice.
• 4° comma: sono officine elettriche anche gli
apparati di produzione e di accumulazione montati
su veicoli, ad eccezione di quelli utilizzati per la
produzione di energia elettrica non soggetta ad
imposta, di cui all'art. 52, comma 2, lettera b).
AUTOPRODUTTORI DI ENERGIA ELETTRICA
* Esenzione da imposta (art. 52, comma 3, lett. b) del TUA) per
l’energia elettrica “prodotta con impianti azionati da fonti
rinnovabili ai sensi della normativa vigente in materia, con potenza
disponibile superiore a 20kW, consumata dalle imprese di
autoproduzione in locali e luoghi diversi dalle abitazioni”.

Soggetti “che producono l’energia elettrica con un proprio


impianto e che la consumano essi stessi (totalmente o in parte -con
cessione alla rete-)”, senza alcuna rilevanza della percentuale annua
di energia elettrica utilizzata dagli autoproduttori rispetto a quella
dagli stessi prodotta, e ciò anche ove l’impianto sia connesso a
contatori di scambio con altri terzi fornitori (e pertanto il produttore
proceda in parte all’utilizzo di energia elettrica anche mediante
acquisto da altri soggetti).
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AUTOPRODUTTORI DI ENERGIA ELETTRICA (segue)
Interpretazioni su qualifica di autoproduttore

Nel passato è stata utilizzata da alcuni Uffici delle dogane la definizione


di cui al D.Lgs. n. 79 del 16 marzo 1999: «la persona fisica o giuridica
che produce energia elettrica e la utilizza in misura non inferiore al 70%
annuo per uso proprio …»;

Successivamente alle modifiche apportate dal D.L. n. 16/2012 conv. con


mod. nella Legge 26 aprile 2012, n. 44 è stato definitivamente chiarito
che (sentenza n. 23529 del 12-09-2008 della Cassazione Civile - Sez. V):
sulla regolamentazione della presente fattispecie una definizione
contenuta in una legge diretta a scopi diversi da quelli perseguiti dalla
normativa tributaria, essendo il D.Lgs. n. 79 del 1999, finalizzato a
regolare il mercato interno dell'energia elettrica ed i comportamenti dei
principali operatori, restando la materia fiscale estranea a tale normativa.
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Poteri e controlli
Art. 58 T.U.A. “Poteri e controlli”
• co. 1: facoltà di prescrizione, a spese del soggetto obbligato,
strumenti di misura; applicazione sigilli; obbligo di immediata
comunicazione dei guasti agli strumenti, della necessità di
rimozione dei sigilli e delle modificazioni ai circuiti di misura;

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• co. 2: facoltà di verificare centrali di produzione, cabine,
linee e reti elettriche; di visionare i registri di
produzione/consumi;
• co. 3 e 4: obbligo dei soggetti obbligati di esibire registri,
contratti e documenti inerenti la produzione e la vendita
dell’energia elettrica e delle bollette; obbligo di assistenza
gratuita nelle operazioni di verifica;
• co. 5: poteri estesi ai militari della Guardia di Finanza.
Sanzioni
Art. 59, co. 1 T.U.A. “Sanzioni”
Sanzione amministrativa proporzionale da doppio al decuplo dell’accisa
evasa o che si è tentato di evadere per i soggetti obbligati (art. 53) con
minimo edittale di € 258 per:
a) attivazione dell’officina senza licenza di esercizio;

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b) manomissione di contrassegni/bolli/sigilli dell’A.F., salvo i casi di
assoluta necessità;
c) omissione o redazione incompleta/inesatta della dichiarazione dei
consumi (cfr. tuttavia, l’art. 11, co. 6, del D.L. n. 16/2012);
d) omessa/infedele/incompleta comunicazione delle variazioni di cui
all’art. 53, co. 4;
e) ostacolo all’immediato accesso ai funzionari dell’A.F. nelle officine
elettriche e annessi locali o ai poteri di cui all’art. 58.
Sanzioni
Art. 11, co. 6, del D.L. n. 16/2012
Riguardo alla lett. c), si osservi che, stante l’obbligo di presentazione
telematica della dichiarazione dei consumi, l’omessa, incompleta o tardiva
presentazione di tale documento è attualmente sanzionabile ai sensi dell’art.
1-bis del D.L. 3/10/2006, n. 262, convertito con modificazioni, dalla legge

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24/11/2006, n. 286, aggiunto dall’art. 11, co. 6, del D.L. 2/3/2012, n. 16,
convertito, con modificazioni, nella legge 26/4/2012, n. 44, con la sanzione
prevista all’art. 50 del T.U.A., rivalutata dallo stesso D.L. n. 16/2012 (x12÷20)
e poi mitigata dalla legge di conversione n. 44/2012 (x2), da un minimo di €
500, ad un massimo di € 3.000. Si può dunque concludere che il minimo
edittale per la violazione di cui alla lett. c), riferita tanto ai soggetti obbligati di
cui all’art. 53, quanto a quelli di cui all’art. 53-bis, sia pari a € 500 e non a €
258, come indicato all’art. 59, co. 1.
Sanzioni
Art. 59, co. 2, 3, 4 e 5 T.U.A. “Sanzioni”
• co. 2: estensione della sanzione prevista al comma 1 all’utente che
altera il funzionamento del contatore o manomette i sigilli applicati
dalla A.F. o dai soggetti obbligati al pagamento dell’accisa:
• co. 3: estensione della sanzione di cui al co. 1 a chi sottragga o tenti

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di sottrarre l’e.e. al regolare accertamento dell’imposta;
• co. 4: sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio dell’imposta
indebitamente riscossa , con minimo edittale di 12 €, per ogni
bolletta/ fattura riportante un imposta non dovuta o superiore a
quella dovuta;
• co. 5: per ogni altra violazione al T.U.A. in materia di accisa sull’
energia elettrica e delle relative norme di applicazione si applica la
sanzione amministrativa pecuniaria da € 500,00 a € 3.000,00.
ESCLUSIONI DALL’APPLICAZIONE
DELL’ACCISA

42
ESCLUSIONI

Art. 52, comma 2 del TUA


L’energia elettrica non è sottoposta ad accisa (vale a dire che è esclusa dalla
tassazione) principalmente quando è:

a) prodotta con impianti azionati da fonti rinnovabili ai sensi della normativa


vigente in materia, con potenza non superiore a 20 kW;

b) impiegata negli aeromobili, nelle navi, negli autoveicoli, purché prodotta a


bordo con mezzi propri, esclusi gli accumulatori, nonché quella prodotta
da gruppi elettrogeni mobili in dotazione alle forze armate dello Stato ed ai
corpi ad esse assimilati;

c) prodotta con gruppi elettrogeni azionati da gas metano biologico;

Segue
43
ESCLUSIONI (segue)

d) prodotta da piccoli impianti generatori comunque azionati, purché la


loro potenza disponibile non sia superiore ad 1 kW, nonché prodotta
in officine elettriche costituite da gruppi elettrogeni di soccorso aventi
potenza disponibile complessiva non superiore a 200 kW;

e) utilizzata principalmente per la riduzione chimica e nei processi


elettrolitici e metallurgici;

f) impiegata nei processi mineralogici;

g) impiegata per la realizzazione di prodotti sul cui costo finale, calcolato


in media per unità, incida per oltre il 50 per cento. 44
ESCLUSIONI (segue)

NOTA: Per gli impieghi dell’energia elettrica nei processi e


nelle attività di cui alle ultime 3 tipologie, si fa presente che pur
trattandosi di usi non sottoposti ad accisa o «fuori campo»,
quindi esclusi dalla tassazione, per il loro riconoscimento – data
la novità e la necessità di distinguere e quantificare i consumi ad
essi riconducibili – è necessario presentare un’apposita e
dettagliata istanza di richiesta al competente Ufficio territoriale
dell’Agenzia delle Dogane. Il predetto Ufficio, dopo la verifica-
sopralluogo dell’attività e degli impieghi «fuori campo», potrà
concedere l’autorizzazione all’esclusione della tassazione
limitatamente alla quota di energia elettrica consumata nei
relativi e connessi processi.
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ESENZIONE DALL’ACCISA

46
ESENZIONI

Art. 52, comma 3 del TUA


L’energia elettrica è, invece, esente da accisa, ma comunque l’attività è
soggetta a denuncia e licenza, principalmente quando è:

a)utilizzata per produrre e mantenere la capacità di produrre l’energia


elettrica (c.d. consumi ausiliari);

b)prodotta con impianti azionati da fonti rinnovabili con potenza


disponibile superiore a 20 kW, consumata in autoproduzione in locali e
luoghi diversi dalle abitazioni; *

c)utilizzata per l'impianto e l'esercizio delle linee ferroviarie adibite al


trasporto di merci e passeggeri;

d)impiegata per l'impianto e l'esercizio delle linee di trasporto urbano ed


interurbano;
47
Segue
ESENZIONI (segue)
e) consumata per qualsiasi applicazione nelle abitazioni di residenza
anagrafica degli utenti, con potenza impegnata fino a 3 kW, fino ad un
consumo mensile di 150 kWh. Per i consumi superiori ai limiti di 150
kWh per le utenze fino a 1,5 kW e di 220 kWh per quelle oltre 1,5 e fino a
3 kW, si procede al recupero dell’accisa secondo i criteri stabiliti nel
capitolo I, punto 2, della deliberazione n. 15 del 14 dicembre 1993 del
Comitato interministeriale dei prezzi.

Esperimenti in esenzione da imposta per la prova ed il collaudo degli


apparecchi
L’art. 52, comma 4, prevede che il competente Ufficio dell’Agenzia delle
dogane ha facoltà di autorizzare, nel periodo tra la realizzazione e
l’attivazione regolare dell'officina, esperimenti in esenzione da imposta per
la prova ed il collaudo degli apparecchi.
Alla luce della nota della Direzione Centrale dell’Agenzia delle Dogane
del 7 agosto 2013, prot. 80667, per evitare possibili contestazioni da parte
dell’Amministrazione Finanziaria, si consiglia di presentare istanza
preventiva per il riconoscimento del diritto di esenzione.

Nuovo Rigo L11 della dichiarazione «Prova e collaudo apparecchi (art. 52 48


comma 4)»
L’ASPETTO TECNICO -CONCETTO DI ENERGIA

Una fonte di energia viene detta primaria quando è presente in natura in forma
direttamente utilizzabile e non deriva dalla trasformazione di nessuna altra forma
di energia.

Rientrano in questa classificazione l'energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica,


l'energia delle biomasse e l’energia ottenibile dalla combustione di legna, petrolio
grezzo, gas naturale, carbone o l'energia nucleare.

Le fonti di energia secondaria sono quelle forme di energia che non possono essere
erogate direttamente da alcuna fonte, bensì provengono dalla trasformazione
delle energie primarie e sono rese utilizzabili sotto altre forme più adatte al
trasporto e ai vari impieghi. Pertanto possono essere utilizzate solo a valle di una
trasformazione di energia.

Sono fonti secondarie, per esempio, la benzina (perché deriva dal trattamento del
petrolio greggio), il gas di città (che deriva dal trattamento di gas naturali),
l’energia elettrica (che deriva dalla trasformazione di energia meccanica o
chimica).

L'energia elettrica è la forma d’energia più conosciuta ed è costituita da un flusso


di cariche elettriche che si muovono in un conduttore passando da un potenziale 49

elettrico maggiore verso un potenziale elettrico minore.


L’ASPETTO TECNICO - CONCETTO DI ENERGIA

Si definiscono fonti rinnovabili di energia quelle fonti


che, a differenza dei combustibili fossili e nucleari, possono
essere considerate virtualmente inesauribili.
Questo perché il loro ciclo di produzione, o riproduzione, ha
tempi caratteristici al minimo comparabili con quelli del loro
consumo da parte degli utenti.

Le fonti rinnovabili comprendono la fonte primaria


dell’energia solare che investe il pianeta Terra e quelle energie
che da essa derivano: idraulica, eolica, delle biomasse,
delle onde e delle correnti marine.
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L’ASPETTO TECNICO - CONCETTO DI ENERGIA

• Altra fonte primaria considerata rinnovabile è l’energia


geotermica che trae origine da fenomeni che avvengono
nei sistemi profondi della crosta terrestre.

• L’energia solare è quindi la sorgente da cui hanno


origine quasi tutte le fonti energetiche, sia convenzionali
che rinnovabili. Solo la geotermica, la gravitazionale e la
nucleare sono da questa indipendenti.

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LE FONTI RINNOVABILI

L’Unione Europea ha dato un notevole impulso allo sviluppo delle fonti


rinnovabili ed all’impiego dell’energia prodotta.
L’obiettivo è ridurre la dipendenza dai prodotti petroliferi e limitarne gli
effetti dannosi sull’ambiente. Sono stati perciò previsti contributi ed
agevolazioni di carattere fiscale e non fiscale.
Il D.Lgs. 29/12/2003 n. 387, recependo la Direttiva comunitaria del
Parlamento Europeo e del Consiglio 2001/77/CE, ha stabilito che per fonti
rinnovabili debbano intendersi esclusivamente le seguenti: «eolica, solare,
geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di
discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas».

In particolare, per biomasse si intende: la parte biodegradabile dei prodotti,


rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze
vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la
parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.
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IL RUOLO DELL’AGENZIA DELLE DOGANE

L’Agenzia delle Dogane è competente per il controllo fiscale sulla


produzione e sul consumo dell’energia elettrica e dei prodotti energetici in
genere e perciò, oltre a quelli classici di origine fossile (gas, petrolio,
carbone e rispettivi derivati), anche dei cosiddetti «biocarburanti».
Anche lo sviluppo e l’impiego di quest’ultimi è stato incentivato
concedendo particolari agevolazioni.

L’ACCISA
La particolare tassazione, gravante sui carburanti e sui combustibili in
genere (tradizionali o biocarburanti) e sul consumo dell’energia elettrica, è
denominata accisa, ex imposta di fabbricazione e di consumo.
L’accisa ha regole comuni in tutta l’Unione Europea ed è applicata a
diversi prodotti, con aliquote differenti da Paese a Paese, nel rispetto di
valori minimi prefissati.
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CLASSIFICAZIONE DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI IMPIANTI

Gli impianti possono essere così classificati:

A. Impianti alimentati fa fonti convenzionali (gas naturale, carbone e


prodotti energetici derivati dal petrolio, quali gasolio, G.P.L., olio
combustibile, ecc.);
B. Impianti alimentati da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico,
idroelettrico, geotermico, maremotrice, biomasse, biogas, ecc.).

Questa classificazione è importante ai fini del corrispondente


trattamento fiscale e per definire le eventuali esenzioni d’accisa (per
esenzione s’intende l’applicazione del regime delle accise ma con
esclusione dal pagamento) od esclusioni dalla tassazione (per
esclusione s’intende la non applicazione del regime delle accise). 54
VANTAGGI FISCALI DERIVANTI DALL’UTILIZZO DI IMPIANTI
A FONTI RINNOVABILI
• L’energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti
rinnovabili, se di potenza non superiore a 20 kW, non è sottoposta ad
accisa.
• L’energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti
rinnovabili con potenza superiore a 20 kW è esente da accisa se
consumata dalle imprese di auto-produzione in locali e luoghi diversi
dalle abitazioni.
• L’energia elettrica prodotta con gruppi elettrogeni azionati da biogas
è esclusa dalla tassazione.
• Gli oli vegetali non modificati chimicamente utilizzati per la
produzione od autoproduzione di energia elettrica, pur essendo
soggetti al regime delle accise, beneficiano dell’esenzione totale
dall’accisa.
Inoltre gli esercenti impianti a fonte rinnovabile possono usufruire di
rilevanti agevolazioni in termini di contributi e di particolari tariffe
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agevolative, che esulano però dalla competenza dell’Agenzia delle
Dogane.
CLASSIFICAZIONE DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI IMPIANTI

La centrale elettrica

La centrale elettrica è il luogo dove avviene la produzione


di energia elettrica.
Le centrali possono essere:
• Termoelettriche
• Idroelettriche
• Eoliche
• Geotermiche
• Solari
• Nucleari
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La centrale termoelettrica

• Un elemento combustibile (derivati del petrolio,


carbone o gas, ma anche, in alcuni casi, biomassa,
biogas o rifiuti) viene bruciato in modo da
sviluppare calore che viene trasmesso a una
caldaia, nella quale circola acqua ad alta pressione
(precedentemente purificata per non danneggiare
gli impianti). L’acqua, raggiungendo temperature
elevate, viene così trasformata in vapore.

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La centrale idroelettrica

• Insieme alle centrali termoelettriche sono state le prime


tipologie di centrali in uso. Il principio di funzionamento
delle centrali idroelettriche si basa sull'utilizzo dell'acqua
o meglio della sua energia cinetica, al fine di produrre
energia elettrica.

• L'impatto ambientale delle centrali idroelettriche è molto


minore di quello delle centrali termoelettriche, per via
dell'assenza di fumi e riguarda soprattutto il diverso
regime delle acque da esse sfruttate
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La centrale eolica
• La centrale eolica è una centrale che sfrutta la velocità del
vento per la produzione di energia elettrica.

• Il modulo base di una centrale eolica è il generatore


eolico.

• Questa apparecchiatura è composta da un'elica (o al limite


una singola pala) collegata ad un albero al quale è
collegato il generatore di corrente.

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La centrale geotermica
• Le centrali geotermiche sono di fatto centrali termiche
che utilizzano come fluido primario per scaldare le
caldaie il calore naturale dei vapori geotermici contenuti
nel sottosuolo (energia geotermica). Non esiste dunque,
in questo tipo di centrali, alcun processo di combustione.

• Una volta costruite tali centrali sono estremamente pulite


in quanto sfruttano un riscaldamento termico del tutto
naturale e non hanno, quindi, scorie o residui atmosferici.

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La centrale solare termica
• Le centrali solari termiche utilizzano come principio di
base quello delle centrali termiche classiche, anche in
questo caso la differenza sta nel metodo in cui viene
scaldata l'acqua della caldaia.

• La centrale solare termica può essere formata da campi di


concentratori parabolici lineari, che riscaldano il fluido
all’interno di condotti, oppure da una superficie nella
quale sono posti centinaia di specchi che concentrano i
raggi solari in unico punto centrale (detto fuoco) nel quale
si trova la caldaia.
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La centrale solare fotovoltaica
• Le centrali basate su pannelli fotovoltaici convertono
direttamente l’energia solare in corrente elettrica continua
sfruttando l’effetto fotovoltaico delle celle che
costituiscono i pannelli.

• La tensione elettrica continua prodotta dai pannelli viene


convertita in alternata mediante un dispositivo elettronico
detto inverter, prima di essere immessa nella linea
trasmissiva mediante un trasformatore elevatore di
tensione.
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Centrali elettriche a biomassa
• Si intende per biomassa "la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti
e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura
(comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle
industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte
biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani".

• Questa è la formulazione prevista dalla Direttiva Europea 2009/28/CE,


ripresa da tutta la legislazione ad essa riferente. E quindi, anche se sulla
definizione stessa di biomassa vi sono e vi sono stati giudizi non
univoci, essa è, al momento, quella universalmente più accettata. In
effetti, il concetto di biomassa che si trova in letteratura presenta
differenze più o meno forti. Sostanzialmente, si possono dividere le
biomasse in due gruppi:
• Concetto di biomassa dal punto di vista ecologico
• Concetto di biomassa dal punto di vista energetico: le biomasse sono
forme biotiche che possono essere usate come fonti di energia. 74
• Una centrale a biomasse è una centrale elettrica che utilizza
l'energia rinnovabile ricavata dalle biomasse, attraverso diverse
tecniche: l'energia può essere estratta sia per combustione diretta delle
biomasse, mediante particolari procedimenti tendenti a migliorare
l'efficienza, sia mediante pirolisi, sia mediante estrazione di gas di
sintesi (syngas) tramite gassificazione.

• Il termine biomassa definisce qualsiasi materia organica (cioè derivata


dal processo di fotosintesi clorofilliana) con esclusione dei
combustibili fossili e delle plastiche di origine petrolchimica.

• Questa definizione raggruppa una varietà estremamente eterogenea di


materiali: può trattarsi, ad esempio, di cascami dell'industria, di
legname da ardere, di residui di lavorazioni agricole e forestali, di scarti
dell'industria agroalimentare, reflui degli allevamenti, oli vegetali,
rifiuti urbani, ma anche specie vegetali coltivate per lo scopo, come il
pioppo, il miscanto, ecc.
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La centrale nucleare

• Le centrali a fissione nucleare sono analoghe alle


centrali termoelettriche. La differenza sostanziale
sta nel tipo di combustibile e di processo
tecnologico che viene utilizzato per fornire calore
e formare il vapore da inviare alle turbine. Nel
caso in esame, il calore necessario viene ottenuto
da un processo controllato di fissione nucleare a
catena all'interno del reattore.

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LA DICHIARAZIONE ANNUALE
DI CONSUMO PER L’ENERGIA
ELETTRICA

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Termini e modalità di presentazione
• A partire dal 01/01/2008, le dichiarazioni di consumo
annuali per l’energia elettrica devono essere presentate dai
soggetti obbligati, esclusivamente in forma telematica,
entro il 31 marzo di ogni anno per l’anno precedente

Lo scambio telematico dei dati tra il soggetto obbligato e


l’Agenzia delle Dogane avviene, attraverso la piattaforma
del Servizio Telematico Doganale - EDI.
Chiunque debba usufruire di tale servizio dovrà
preventivamente inviare un’istanza elettronica di adesione
(attraverso il sito web dell’Agenzia delle Dogane
www.agenziadogane.it) e poi recarsi presso uno qualunque
degli Uffici doganali presenti sul territorio nazionale per il 82
ritiro della specifica autorizzazione che abilita al servizio.
Termini e modalità di presentazione

• Per ottenere l’autorizzazione formale, il richiedente dovrà recarsi


personalmente presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Dogane prescelto e
farsi identificare attraverso l’esibizione di un valido documento di
identità in originale. In alternativa potrà avvalersi di un suo delegato
che dovrà essere munito di una delega in carta semplice non
autenticata, di un suo documento di identità originale e del documento
di identità originale del delegante.

• Il Servizio Telematico Doganale - EDI prevede l’uso della Firma


Digitale che garantisce l’autenticazione degli utenti, l’integrità e la
riservatezza dei dati ed il “non-ripudio” delle dichiarazioni telematiche
inviate. L’Agenzia delle Dogane agisce come Certification Authority in
quanto distribuisce gratuitamente anche il software per la generazione
delle chiavi e per la verifica della firma digitale secondo i previsti
standard nazionali e comunitari.
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Termini e modalità di presentazione

• L’utente, una volta abilitato al Servizio ed ottenuto le relative password


di accesso, dovrà predisporre il file telematico secondo lo standard
previsto dagli specifici “tracciati” pubblicati ed aggiornati
continuamente nella sezione“Accise – Dichiarazione di consumo per
l’energia elettrica e per il gas naturale” del sito web dell’Agenzia,
firmarlo elettronicamente ed inviarlo.

• Nell’ottica della semplificazione delle procedure, l’Agenzia delle


Dogane ogni anno mette a disposizione, in uso gratuito, un software
per la stesura della dichiarazione obbligatoria nel settore dell’energia
elettrica. Con questo strumento l’utente potrà compilare la relativa
dichiarazione, stamparla secondo il formato dello specifico modello
AD-1 e creare il file telematico da inviare al Servizio Telematico
Doganale – EDI, dopo averlo firmato elettronicamente.
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Soggetti obbligati

• La dichiarazione di consumo per l’energia elettrica deve


essere presentata dai soggetti obbligati ex 53 e soggetti
non obbligati ex 53 bis del T.U.A.

• A decorrere dal 1° gennaio 2008, tali dichiarazioni devono


essere presentate in forma esclusivamente telematica.

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Struttura della dichiarazione
La dichiarazione di consumo è composta dai seguenti elementi:
• un frontespizio comune a tutti i soggetti tenuti all’adempimento dichiarativo
(Soggetto obbligato con Licenza - Soggetto obbligato con Autorizzazione -
Soggetto non obbligato)
• un prospetto per i contatori dedicati alla produzione e ai consumi propri
(composto dai quadri “A-PRODUZIONE” - “B-USI PROMISCUI” - “C-
CONSUMI PROPRI ESENTI DA ACCISA” -“E- CONSUMI PROPRI
ASSOGGETTATI AD ACCISA”)
• un prospetto per l’energia elettrica ceduta e ricevuta verso e da altre officine
o elettrodotti (composto dai quadri “G-ENERGIA ELETTRICA
CEDUTA”, “H-ENERGIA ELETTRICA RICEVUTA”, nonché dal campo
“PERDITE”)
• un prospetto per l’energia elettrica fornita a consumatori finali (composto
del solo quadro “I-ENERGIA ELETTRICA FATTURATA”)
• il riepilogo mensile dei consumi di energia elettrica, con il dettaglio delle
varie tipologie d’uso, nell’ambito degli impieghi fuori campo, esenti e 86
assoggettati (quadri “J-CONSUMI NON SOTTOPOSTI AD ACCISA”, “L-
CONSUMI ESENTI DA ACCISA”, “M-CONSUMI ASSOGGETTATI AD ACCISA”)
Struttura della dichiarazione
• il riepilogo annuale, per ambito comunale, dei consumi di energia elettrica
fatturati, aggregati per tipologia d’uso, nell’ambito degli impieghi fuori
campo, esenti e assoggettati (quadri “J-CONSUMI NON SOTTOPOSTI
AD ACCISA”, “L-CONSUMI ESENTI DA ACCISA”, “M-CONSUMI
ASSOGGETTATI AD ACCISA”)
• prospetto delle rettifiche di fatturazione per ambito comunale (quadro “K-
RETTIFICHE DI FATTURAZIONE”) dove riportare, distintamente per i
consumi assoggettati ad accisa e per quelli assoggettati alle addizionali,
anche fatturazioni relative all’applicazione di tassazioni non più vigenti un
prospetto per la liquidazione dell’accisa (quadro “P-LIQUIDAZIONE
DELL’ACCISA”) per ambito provinciale, distinto a seconda se la
liquidazione del debito d’imposta sia in favore del capitolo 1411/01 oppure
della Regione (quest’ultima riguarda i consumi di energia elettrica nei
territori delle regioni Sicilia e Sardegna)
• un prospetto per il riepilogo e saldo dell’accisa (quadro “Q-RIEPILOGO E
SALDO DELL’ACCISA”) per ambito provinciale, contenente anche gli
importi dei ratei mensili in acconto distinto a seconda se il versamento è 87
imputato al capitolo 1411/01 oppure alla Regione, in coerenza con quanto
indicato nel precedente prospetto .
Struttura della dichiarazione

• un prospetto per la liquidazione dell’addizionale comunale e provinciale


D.L. 511/88 (quadro “R-LIQUIDAZIONE DELL’ADDIZIONALE
D.L.511/88”) distinto a seconda se la liquidazione del debito
dell’addizionale sia in favore del capitolo 1411/02 o Regione autonoma
Valle d’Aosta, della provincia o dei comuni
• un prospetto per il saldo dell’addizionale comunale e provinciale D.L.
511/88 (quadro “SALDO DELL’ADDIZIONALE D.L.511/88”) per i soli
tributi diretti all’erario (capitolo 1411/02) o alla Regione autonoma Valle
d’Aosta, per la determinazione del conguaglio, ma non più contenenti i
campi per l’indicazione degli importi dei ratei mensili in acconto, in quanto
tributi abrogati
• un Allegato, concernente l’elenco dei clienti agevolati
• un Allegato, concernente l’elenco dei propri fornitori

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Pagamento delle accise
• Il D.lgs. 504/1995 prevede che il pagamento delle accise sull’energia
elettrica avvenga sulla base di acconti mensili determinati facendo
riferimento ai consumi “fatturati” dichiarati relativamente all’anno
precedente di riferimento.

• In un secondo momento, entro il mese di marzo dell’anno successivo,


qualora i consumi siano stati superiori rispetto a quelli presi a base di
calcolo dell’acconto, il contribuente avrà l’obbligo di versare
l’imposta a conguaglio.

• Al contrario, nel caso in cui i consumi dell’anno dovessero essere


inferiori rispetto a quelli posti a base di calcolo dell’acconto, il
contribuente si troverà in una posizione creditoria verso l’Erario per
aver versato un’imposta superiore rispetto a quella effettivamente 91
dovuta.
Pagamento delle accise
• Istruzioni alla dichiarazione

«nel caso di dichiarazione presentata a marzo 2014, la rata da indicare


per il mese di febbraio (“02”) ha lo stesso valore stabilito per la rata di
gennaio. All’importo della rata base per il 2014 da indicare come rata
mensile in acconto per il mese di marzo (“03”) va sommato se positivo,
o sottratto se negativo, il conguaglio tra la rata base 2014 e le rate
indicate a gennaio e febbraio, in modo da equiparare contabilmente
l’importo dovuto a gennaio e febbraio alla rata base 2014. Le altre rate
mensili in acconto (da “04” a “12”) assumono il valore costante della
rata base 2014, salvo nel caso in cui l’importo del conguaglio negativo
tra la rata base 2014 e le rate indicate a gennaio e febbraio sia
superiore alla stessa rata base 2014: in tale evenienza, detto
conguaglio va recuperato su tutti i ratei mensili – a partire da marzo –
fino a concorrenza totale dell’importo» 92
Problematiche connesse alla situazione creditoria

L’eventuale credito maturato può essere utilizzato nei seguenti modi:


1. In compensazione in occasione dei pagamenti degli acconti
successivi;
2. Chiesto a rimborso.
La problematica più rilevante si ha con riferimento alle ipotesi in cui il
soggetto si trovi in una permanente condizione creditoria che non gli
permetta di utilizzare il credito in compensazione.
In tali ipotesi, infatti, il diritto a rimborso può essere fatto valere a pena
di decadenza, ai sensi dell’articolo 14 del TUA, entro il termine di due
anni dalla data dell’indebito pagamento dell’accisa (cfr. tuttavia Cass.,
sez. V, 17.04.13, n. 9283).
A tal riguardo, l’Agenzia delle Dogane ha specificato come, ai fini del
rimborso non vale, così come accade in sede di Dichiarazione IVA, la
semplice indicazione del relativo importo in sede di dichiarazione di
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consumo, ma dovrà essere presentata un’apposita istanza ad opera del
contribuente creditore. In caso di decorso del succitato termine,
secondo AD, il diritto non potrà essere fatto valere.
Grazie per
l’attenzione
 Ing. Carmine Zennamo
 Funz. Dog.le Rosamaria Concetta Antonucci
Ufficio delle Dogane di Potenza

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