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Capitolo 6- Energia elettrica

È una fonte di energia secondaria, è la forma più comoda e può essere trasformata in calore, in energia
meccanica, in energia chimica.l’energia se viene prodotta in solare/fotovoltaico viene considerata come
fonte primaria.l’energia elettrica si produce:
• Pile—> sono costituite da due metalli immersi in una soluzione salina, in questo caso, su due metalli
si accumulano cariche elettriche disegno opposto e si manifesta una differenza di potenziale. Sotto
questa differenza, l’energia scorre come corrente continua.
• Dinamo—> trasformano l’energia meccanica in energia elettrica che si manifesta come differenza di
potenziale ai due morsetti della dinamo. Se si collegano tali morsetti ad un conduttore, l’elettricità
scorre attraverso tale conduttore come corrente alternata.

Produzione
L’energia elettrica può essere ottenuta essenzialmente come energia idroelettrica o come energia
termoelettrica.
• Energia idroelettrica: le turbine collegate con la dinamo sono azionate dal moto dell’acqua che
supera un dislivello. Il funzionamento prevede un percorso dal bacino al monte, bloccato da una
diga per l’accumulo dell’acqua, questa viene fatta defluire tramite una condotta forzata verso una
turbina posta più in basso, alimentata dal moto dell’acqua. La turbina è collegata ad un’alternatore,
a sua volta viene collegato ad un trasformatore che trasforma l’energia meccanica in elettrica.
1. P=r(Qxh)/ accelerazione di gravità.
2. P=r(Qxhx9,8) se si parla di m3.
• Energia termoelettrica: le turbine sono azionate dal vapore acqueo formatosi col calore liberato
dalla combustione fossile. Le centrali termoelettriche sono costituite da unità standard dalla
potenza di circa 640 MW. Il fattore di utilizzazione è definito come il rapporto fra il numero di ore
annue in cui è stata prodotta elettricità, e 8760, il numero di ore esistenti in un anno. Con un fattore
di utilizzazione del 100%, l’energia prodotta sarebbe di 650 Twh- di quello effettivo del 30%
equivalente di 162Twh.
Tariffa multioraria= adottata in maniera differenziata nelle varie ore del giorno.

Decreto Bersani: con l’emanazione del decreto legislativo numero 79 del 16 marzo 1999 è stato avviato il
processo di liberalizzazione del settore dell’energia elettrica in Italia.fasi caratterizzanti sono:
1) Generazione: per ottenere le previsioni del decreto di riforma e favorire la crescita di un regime di
concorrenza. Il decreto prevede che entro il 1 gennaio 2003 nessun soggetto possa produrre o
importare più del 50% del totale dell’energia elettrica prodotta e importata in Italia.
2) Trasporto e dispacciamento: la gestione delle attività è affidata in concessione ad un soggetto unico
super partes, il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale.
3) Distribuzione: le imprese distributrici operanti alla data di entrata in vigore del decreto, continuano
a svolgere il servizio di distribuzione sulla base di concessioni che sono state rilasciate nel maggio
2001 e aventi scadenza il 31 dicembre 2030.i grandi operatori sono quattro:
• Enel distribuzione;
• A2A Reti elettriche;
• Area distribuzione;
• Gruppo Iren distribuzione;
4) Vendita: il lato della domanda, il decreto prevede due tipologie:
• Clienti idonei: sono quegli utenti che, possono scegliere il fornitore direttamente
direttamente sul mercato elettrico e stipulare con questo contratti di fornitura.
• Clienti vincolati: quelli che non rientrano nella precedente categoria, possono acquistare
energia solo dal distributore che esercita il servizio servizio nell’area territoriale di
appartenenza.
Tariffe (costo della bolletta)
Il costo della bolletta è dato dalla somma di:
• Costo della approvvigionamento dell’energia;
• Costo per il servizio del dispacciamento;
• Costo dei servizi di trasformazione e distribuzione di misura;
• Costo associato al regime fiscale
• One one rigenera di sistema.
La tariffa dell’energia elettrica si compone di:
▪ Quota fissa: 17,50€;
▪ Quota potenza: 5134 €/KW;
▪ Prezzo energia: scaglioni vari;
▪ Accisa: 0,00047€/KWh;
▪ Addizionali enti locali: 0,01849€/Kw;
▪ Iva: 10%.

In Italia però, con la legge numero 239 del 2004 è stata abolita la categoria dei clienti vincolati.
Ciascun utente, è libero di scegliere il venditore di energia che applica le migliori condizioni
contrattuali e tariffe in rapporto al proprio caso. la completa liberalizzazione del mercato
dell’energia elettrica comporta che tutti possono scegliere liberamente un nuovo venditore di
elettricità e che tutti possono cambiare contratto selezionando l’offerta più vantaggiosa e
conveniente. Il servizio di maggior tutela garantisce l’applicazione dei prezzi stabiliti dall’Autorità
Garante per l’Elettricità e Gas.

L’Italia fa parte dell’ ENTSO-E (European Network of Trasmission system Operations), una rete che
raggruppa 42 operatori provenienti da 35 paesi in tutta l’Europa. Le linee elettriche si dividono in tre grandi
classi:
1. Alta tensione—> sorgenti di campi elettromagnetici a bassa frequenza di maggiori interessi per
l’esposizione della popolazione (380-220-132KV)
2. Media tensione—> 15 KV
3. Bassa tensione—> linee che portano all’energia nei luoghi di vita e lavoro (380-220KV)
Cabine di trasformazione:
• Stazione di trasformazione: riduce da 380 a 220 a 132KV;
• Cabine primarie di trasformazione: riduce da 132KV a 15KV,
• Cabine secondarie di trasformazione: riduce da 15KV a 380 e 220V.

Terna s.p.a.: è il proprietario principale della rete di trasmissione nazionale, il servizio svolto è
indispensabile per il funzionamento dell’intero sistema elettrico. Infrastruttura:
• 74mila di rete elettrica ad alta tensione
• 21 linee di interconnessioni con l’estero;
• 858 stazioni di trasformazione e smistamento;
Successivamente al decreto Bersani ci sono stati dei nuovi operatori come Terna spa, il gestore del
mercato elettrico (GSE), acquirente unico, cliente idoneo.

Enel (produzione nazionale 37,5%):


• Mille MW, la capacità di trasporto delle linee più potenti;
• 318 miliardi di KWh gestiti;
• 1640 m di profondità dal caso SA.PE.I.
Capitolo 7- Energia Nucleare
Nel 1935, Enrico Fermi, bombardò con neutroni i nuclei di uranio, l’elemento costituito da due isotopi:
• Per il 99,3% nell’uranio 238 (il nucleo contiene 92 protoni e 146 neutroni)
• Il restante 0,7% dell’uranio naturale è costituito dall’isotopo uranio 235 (il cui nucleo contiene 92
protoni e 3 neutroni in meno)
3 anni più tardi fu chiarito che:
• Il nucleo di uranio si era frantumato in due frammenti più piccoli, un atomo di massa di circa circa
135-140 e un altro di circa 85- 95;
• Si erano liberati due o tre neutroni;
• Nel caso della reazione di fissione del nucleo di uranio la mossa complessiva dei vari frammenti
formati era inferiore alla somma delle mosse delle particelle entrate in collisione.
Secondo l’equazione di Einstein E=mc2 dove E è l’energia che si libera quando si perde la massa M; C2 la
velocità della luce. Nel 1938-1939 gli scienziati apparve chiaro che le reazioni di fissione del nucleo
potevano essere impiegate come fonte di energia e di calore. Nella fissione del nucleo dell’uranio 235
avviene una fissione a catena.

La prima Pila atomica (2 dicembre 1942) dimostrò che era possibile liberare energia dal nucleo atomico.
Iniziò così la costruzione della bomba atomica, formata da uranio 235 che deve essere separato dall’uranio
238 attraverso un processo di arricchimento, in modo da avere una concentrazione di uranio 235 superiore
al 90%. In seguito al bombardamento dell’uranio 238 con neutroni, l’uranio subisce una serie di reazioni
che danno vita al Nettunio-239 e successivamente il plutonio 239. Essi insieme agli altri elementi scoperti
successivamente e con peso atomico e numero atomico superiore all’uranio, sono chiamati transuranici.
Negli anni ’50, si è avuta una rapida circolazione della conoscenza sulla tecnologia nucleare ed è iniziata la
costruzione di reattori in grado di produrre calore ed energia.

Per ottenere energia dalla fusione nucleare (con nuclei pesanti) occorre effettuare varie operazioni:
A. Estrazione del minerale di uranio e preparazione dell’ossido di uranio;
B. Arricchimento dell’uranio;
C. Costruzione e funzionamento dei reattori;
D. Trattamento del combustibile irraggiato;
E. Conservazione e smaltimento dei residui attivi;

A. Estrazione: uranio è un elemento che si trova in alcune rocce, i minerali fosfatici ed in scisti
bituminosi.il minerale viene sottoposto a frantumazione e separazioni fisiche chimiche per poi
passare alla fase di arricchimento. In questa fase di arricchimento si generano detriti da 500 a
1000Kg per ogni Kg di ossido di uranio U308 recuperato sottoforma di “pasta gialla” . L’uranio
proveniente dall’industria estrattiva ha fornito circa 2/3 del fabbisogno complessivo delle 441
centrali nucleari.la restante parte proviene da fonti secondarie:
• Riprocessamento di combustibile esausto;
• Ri-arricchimento delle code uranio;
• Smantellamento di apparati bellici;

B. Arricchimento: per far sì che l’uranio venga utilizzato nei reattori ad acqua leggera bisogna far
aumentare la concentrazione dell’isotopo uranio 235 dal valore naturale dello 0,71% al 3%. L’ossido
di uranio si trasforma in Esafluoruro di Uranio UF6.
L’esafluoruro gassoso viene sottoposto a:
• Diffusione gassosa: un processo nel quale viene spinto in camere contenenti migliaia di filtri
o setacci, attraverso i quali passa il fluoruro del uranio 235.
• Centrifugazione a gas: utilizza un gran numero di cilindri rotanti in serie. In questo caso il
gas più pesanti si muovono verso l’esterno e di più leggeri si raccolgono presso il centro. Il
processo continuerà fino a quando si ottiene un uranio arricchito (concentrazione del 3%)
mentre nelle code si otterrà un isotopo la cui concentrazione è dello 0,3%.

C. Produzione del combustibile: L’uranio arricchito viene ora trasformato in ossido U02, il materiale
che viene “incominciato” in un rivestimento in lega di Zirconio. Gli elementi di combustibile così
ottenuti sono caricati nel reattore.
D. Fase di funzionamento del reattore: la tecnologia più diffusa per la produzione di energia nucleare si
presenta in due versioni. In una l’acqua è tenuta liquida sotto pressione nell’altra acqua è allo stato
di ebollizione. La reazione di fissione procede quindi fino a quando la concentrazione dell’uranio
235 negli elementi di combustibile non è sceso dal 3% a circa l’1%. In un reattore nucleare ad acqua
leggera si ottengono circa 200 milioni di KWh di elettricità per ogni T di uranio arricchito. Quando la
concentrazione di uno di uranio 235 è scesa sotto l’1%, l’elemento deve essere tolto dal reattore
con enormi precauzioni precauzioni.
E. Stoccaggio: l’evento combustibile irraggiato viene tenuto immerso in una vasca piena d’acqua per
molti mesi durante i quali decade almeno la maggior parte della radioattività superficiale e una
parte di quella interna dovuta alla trasmutazione di prodotti di fissione a vita breve. Il tubo
dell’elemento combustibile ora contiene principalmente uranio 238, una piccola quantità di uranio
235, di plutonio e qualche prodotto di fissione.
La radioattività è la proprietà dei nuclei di alcune sostanze di disintegrarsi spontaneamente
emettendo reazioni e trasformandosi in nuclei di altri elementi (più leggeri).
• Raggi alfa: costituiti da nuclei di elio;
• Raggi beta: costituiti da elettroni ad alta velocità;
• Raggi gamma: elettricamente neutri, frequenza di onde elettromagnetiche;
F. Riprocessamento: il combustibile esaurito viene generalmente inviato in un impianto chimico di
trattamento nel quale viene recuperato l’uranio, separato dal plutonio, dallo stronzio 90 e il cestino
137 (scorte radioattive).

In materia nucleare abbiamo diversi reattori utilizzati:


• Reattori CANDU (Canadian Deuterium Uranium) dove utilizzano uranio naturale e la fissione dell’
isotopo con neutroni rallentati per il passaggio dell’acqua pesante.
• Reattori autofertilizzanti L’uranio 238 è un nucleo fertile perché, in seguito all’urto con neutroni si
trasforma prima in Nettunio 239 poi in Plutonio 239. In un reattore autofertilizzante, si carica una
miscela di ossidi o carburi di uranio e plutonio che, nel subire la fissione, libera energia.
Successivamente si crea un ciclo di fissioni, infatti, è possibile ricavare da 30 a 50 volte più energia
rispetto ad un reattore termico.

Generazioni di tecnologie nucleari:


1) Anni 70, reattori destinati alla produzione di energia elettrica a plutonio per armi nucleari; bassa
energia termica (inferiore a 300 MWc). in Italia sono presenti tre centrali in fase di
decommissioning, Latina, Garigliano e Trino.
2) Anni 70-80 reattori ad acqua leggera, con potenza elettrica compresa tra i 300 e i 1000KWc. In Italia
abbiamo la centrale di Caorso attualmente spenta ed in fase di decommissioning.
3) 2010 gli attori avanzati derivanti dall’ottimizzazione degli attuali reattori ad acqua leggera, potenza
elettrica di oltre 1000MWc (da utilizzare per i successivi 10-15 anni).
4) Dopo il 2030 sistemi nucleari innovativi che raggiungeranno maturità tecnica dopo il 2030, si
cercherà di estendere la sicurezza e migliorarla, minimizzare le scorie, l’uso razionale delle risorse
naturali, produzione diretta dell’idrogeno.

Fusione Nucleare
Nella fusione nucleare abbiamo una fusione di nuclei leggeri che combinati fra loro registrano una perdita di
massa che si ritrova come energia termica. Abbiamo diverse tipologie di fusione: due nuclei di deuterio
possono dar vita o ad un nucleo di elio 3+neutrone o nucleo di Trizio +protone. Nell’ultimo caso il Trizio può
reagire dando vita all’Elio4 +neutrone. Il tizio può essere ottenuto bombardando un litio 7 con un neutrone
dando vita al Trizio+elio 4 +neutrone. Il nucleo di litio può essere considerato un nucleo fertile ed invece il
deuterio è molto presente in natura, l’unico problema è che la fusione si verifica solo a temperature di 1
milione di gradi celsius.

Aspetti economici
Il lato economico ha subito evoluzione nel tempo, evoluzione che riguarda la domanda di energia nucleare. I
cambiamenti derivano dalle crisi petrolifere. Negli negli USA il recente “Consolidated Appropriation Act” del
2008 ha assegnato 18,5 miliardi di dollari di incentivi per impianti nucleari. Per quanto riguarda lo sviluppo
di domanda di energia nucleare, l’ EIA stima un incremento di circa 2,7 × 1012KWh nel 2006 a 3,8 ×
1012KWh nel 2030. L’OCSE prevede un incremento della capacità di produzione:
• In Cina (8,9% all’anno) e in India (9,9% all’anno)
• Russia (3,5% all’anno)
• In Europa si progetta un graduale abbandono del nucleare, nel mondo ci sono circa 441 impianti
operativi in grado di fornire l’11% dell’energia elettrica.

Smaltimento del combustile


Allo stato attuale solo Francia, Regno Unito ed ora anche Giappone offrono servizi di ritrattamento su scala
industriale.l’interesse economico verso il ritrattamento dipende dal prezzo dell’uranio e dal costo dei servizi
di arricchimento.

Costi d’investimento
Costituiscono la parte più importante dei costi totali di produzione , quota compresa tra i 50 e i 70% del
costo finale del KWh. I costi di investimento dipendono dai costi dei terreni, della manodopera, dei metalli
ecc..

Costi del combustibile


Rappresenta una componente minore dei costi totali di progettazione che va dai 15 al 30% del costo del
KWh. I costi bad-end comportano elementi di incertezza e raggiunge circa il 10% dei costi del combustibile.
Non legati al combustibile, sono circa il 30% dei costi legati alla produzione.

Costi decommissioning
I costi sono elevati, circa 100 milioni di dollari, ma rappresentano circa il 10/20% dei costi di investimento.

Vi sono state nel tempo delle catastrofe, Chernobyl, Fukushima ecc.. che hanno portato l’Italia ad effettuare
un referendum nel 1987 per fermare il programma nucleare e chiudere le centrali esistenti. Il 9 luglio 2009
ci fu l’approvazione del disegno di legge che stabilì che entro sei mesi le modalità di localizzazione
dell’impianto di produzione di energia nucleare e i criteri.
I maggiori produttori di energia nucleare sono USA, Francia e Giappone.
Dopo la crisi petrolifera del 73, nel 75 il CIPE prevedeva un piano energetico nazionale dove prevedeva 20
centrali nucleari da 20.000MWc ed altri con una potenza complessiva di 62.000MWc. Così si coprirono di
dibattiti politici non solo sulla posizione ma anche sulle modalità di realizzazione si scontrano due:
• Pubblica (Finmeccanica): con tecnologia ad acqua bollente;
• Privata (fiat): con tecnologia d’acqua pressurizzata.
Il nuovo piano energetico dell’80 85 prevedeva la realizzazione di sei centrale di cui due in programma e
quattro da definire. Nel 1986 c’è stato il disastro di Chernobyl e l’anno dopo fu firmata referendum
composto da tre quesiti:
1. Abrogazione norma che consente al CIPE di decidere la localizzazione delle centrali nucleari;
2. Eliminazione compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone;
3. Abrogazione norma che consente all’Enel di stipulare accordi internazionali per la costruzione
gestione di centrali nucleari all’estero.
il nucleare quindi non fu abolito ma solo vincolato.
A seguito della liberalizzazione del mercato si parla di incompatibilità con il nucleare poiché aumenta il
rischio di investimento. Finché c’era il sostegno dello Stato, vi era una sicurezza sulla domanda finale.
Per raggiungere tale ostacolo ci fu il Caso Finlandese. Consiste in un investimento (due reattori nucleari
uguali) fatti da un consorzio di imprese elettriche che si sono impegnate a ritirare con un contratto contratto
a quarant’anni la produzione elettrica ai soli costi di produzione annullando il rischio di mercato mercato.

Accordi attuali
• Patto Italia-Francia—> ENEL_EDF, tecnologia Areva (centrale di Flamanville, partecipazione di 32
imprese italiane nei processi di fornitura)
• Patto Italia-USA—> Toshiba-Westinghouse—> Asnaldo Nucleare.

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