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Caratteristiche costruttive di un LINAC Descrizione generale Guida donda Modulatore, sorgente di microonde Vuoto, gas e raffreddamento Il fascio di elettroni, sua produzione e trasporto La testata di trattamento Produzione di raggi X Produzione di elettroni Monitoraggio della dose e del dose rate Definizione del fascio Sistemi meccanici
Apparecchiature di Telecobaltoterapia Acceleratori Lineari Tubi a raggi x di circa 50KV (Plesioterapia IORT Intrabeam) Tubi a raggi X di circa 200-250KV (Roentgenterapia)
Descrizione generale
Con la parola acceleratore lineare si intende quella parte della macchina di terapia nella quale gli elettroni sono accelerati a una energia che pu variare da un minimo di 4 MeV per le macchine a bassa energia fino a qualche decina di MeV per le macchine ad alta energia. In realt con la parola acceleratore lineare si intende la macchina nel suo insieme, compreso il lettino di terapia. I principi fisici di funzionamento dei LINAC furono pensati attorno agli anni 50 e da allora sono rimasti sostanzialmente gli stessi. Quella che cambiata la elettronica associata, dalle valvole ai transistor, ai circuiti integrati fino ad arrivare ai microprocessori.
Gli elettroni vengono prodotti per emissione termoionica da un cannone elettronico che inietta impulsi di elettroni allinterno dellacceleratore.
Il periodo di ripetizione dellimpulso circa 1000 pi grande della durata dellimpulso stesso
Ha la funzione di fornire alla sorgente di microonde impulsi di alto voltaggio, circa 50KV, e della durata di 3-4s con la richiesta PRF (Peak Repetition Frequency)
E costituito da una valvola detta Magnetron. In alcuni acceleratori di alta energia viene utilizzato il Klyston. Essa produce i campi elettromagnetici di 3GHz.
Alcune macchine sono progettate solo per produrre raggi X, altre per produrre sia raggi X che elettroni. In questultimo caso devono essere attuati dei dispositivi che permettano di passare da una modalit allaltra. Da X a elettroni ad es. devono ritirare il target e il filtro omogeneizzatore , inserire il foglio di diffusione ed avere un sistema di blocco dellerogazione nel caso in cui tali operazioni non vengano eseguite correttamente.
Sistema di raffreddamento
Le varie parti del sistema di produzione e accelerazione del fascio di elettroni sono soggette a riscaldamento. Linnalzamento della temperatura porta a variare:
le dimensioni sia delle valvole per la produzione delle microonde che della guida donda stessa. Se le dimensioni cambiano cambia anche la frequenza caratteristica(3000MHz). surriscaldamento del target
Allinterno del LINAC vi un impianto di raffreddamento basato sulla circolazione dacqua tra i vari componenti. Dislocato a distanza dalla apparecchiatura vi uno scambiatore di calore tra acqua e aria o acqua e acqua che ha il compito di mantenere costante la temperatura entro qualche grado.
Elementi meccanici
lettino
il gantry, sistema di movimentazione della testata il lettino, sistema di movimentazione del paziente
Modalit costruttive
Cyberknife Tomotherapy Nella modalit A il LINAC costruito in modo tale che lasse centrale del fascio sia in linea con la direzione del fascietto di elettroni nella guida donda.
Novac7 IORT
La dimensione del Linac nella direzione radiale (BC nella figura) dipende dalla distanza sorgente-asse di rotazione (SAD) solitamente di 100cm e dalla lunghezza della guida acceleratrice. Tale lunghezza chiaramente dipende dallenergia che devono guadagnare gli elettroni e dalla efficienza del LINAC, misurata in energia per unit di lunghezza. Come si vedr pi avanti londa che accelera gli elettroni allinterno della guida donda pu essere in movimento o stazionaria. Per londa in movimento lefficienza circa di 5 MeV/m, mentre per londa stazionaria 20 MeV/m. Da quanto detto, per motivi di ingombro, gli acceleratori del tipo A sono di bassa energia e utilizzano preferibilmente il metodo di accelerazione dellonda stazionaria.
Lettino di terapia
Il Linac dotato di un sistema di supporto del paziente che sostiene il lettino di terapia. Tale sistema deve prevedere movimenti verticali, longitudinali e laterali rispetto allasse longitudinale del lettino. Deve inoltre ruotare attorno ad almeno un asse verticale. Normalmente ruota attorno alla colonna di sostenimento e la piattaforma consente la rotazione dellintero sistema attorno a un asse verticale che coincide con lasse del campo radiante.
Gli elementi meccanici del LINAC hanno il compito di far si che il campo radiante incida sul paziente con unaccuratezza migliore dei 2mm, quindi il gantry, il sistema di supporto del paziente e il sistema di collimazione devono essere dispositivi di alta precisione meccanica.
La guida donda
Il principio di accelerazione degli elettroni con campi elettromagnetici alternati ha avuto la sua applicazione solo dopo lo sviluppo dei generatori di microonde ad alta potenza, che avvenne per motivi bellici attorno agli anni 40. Se unonda elettromagnetica trasmessa allinterno di due superfici conduttrici, essa viene riflessa dalle pareti. Le onde tra loro interferiscono e la energia verr trasmessa lungo lasse del tubo solo quando le figure di interferenza sono costruttive. E ci pu accadere solo se il cammino AB (vedi fig) pari un numero intero di lunghezze donda.
La guida donda
In pratica le guide donda sono dei tubi a sezione quadrata o cilindrica allinterno dei quali le microonde si propagano secondo le equazioni di Maxwell e le leggi di interazioni con le pareti metalliche.
Le guide donda pi semplici hanno sezione rettangolare e sono utilizzate per trasmettere le microonde tra i diversi componenti del LINAC, ad es. tra la sorgente di microonde e la guida donda acceleratrice.
La velocit del campo pu essere controllata inserendo allinterno della guida dei dischi di materiale conduttore che dividono la guida donda in una serie di cavit risonanti attraverso le quali londa si propaga a velocit che dipende dalle dimensioni delle cavit. La velocit dellonda pu essere controllata sia dalle dimensioni interne dei dischi che dalla loro spaziatura. Tali dimensioni variano anche lintensit del campo. Gli elettroni vengono immessi allinterno della guida donda a impulsi e contemporaneamente allimmissione di microonde da parte del generatore.
La guida, chiusa agli estremi, dotata di fori che permettano agli elettroni di passarvi attraverso. Quando limpulso di microonde iniettato allinterno della guida donda, lampiezza del campo elettrico aumenta sempre di pi fino a un valore di equilibrio che viene raggiunto quando la potenza di input uguale alle perdite. Tra le perdite, ovviamente ,deve essere considerata anche la energia trasferita agli elettroni accelerati. Lintensit massima del campo costante in tutta la guida donda. Diversamente dalla guida donda in movimento per la quale la sorgente di microonde deve collocarsi allinizio della guida donda, per la guida donda stazionaria la sorgente pu essere collocata in qualsiasi punto della guida.
Effetto di raggruppamento
Effetto di raggruppamento
Nella prima parte della guida donda gli elettroni vengono compattati. Si consideri la figura che rappresenta unonda istantanea. Gli elettroni vengono immessi nella guida donda lungo lasse di simmetria in modo che la loro posizione in relazione alla intensit del campo elettrico sia rappresenta dai punti segnati sulla curva. Consideriamo un elettrone nel punto A, esso riceve una forza dal campo elettrico che lo accelera lungo lasse di simmetria. Un elettone che si trova dietro di lui viene accelerato con una forza maggiore per cui sar spinto in avanti di fase rispetto a quella di A. Un elettrone che si trova davanti ad A ricever una forza minore o addirittura sar decelerato e sar sorpassato dallelettrone che si trovava in A. Vi quindi una tendenza a raggruppare gli elettroni sullonda nei punti A e A. La esatta posizione nella quale vengono raggruppati dipende dalla intensit del campo elettrico, cio dalla ampiezza dellonda e dalla relazione tra la velocit dellonda e la velocit iniziale dellelettrone. La prima parte della guida donda chiamata tratto di raggruppamento buncher section. Alla fine di questo tratto gli elettroni ottengono una velocit che vicina a quella della luce; procedendo lungo la guida donda ricevono ancora energia in funzione della intensit del campo elettrico nel punto sullonda al quale sono stati raggruppati e dalla lunghezza della guida donda. Laumento di energia espresso in un aumento relativistico della massa. Energia degli eletroni 15KeV 1 MeV 4 MeV 6 MeV 10MeV 15 MeV 21 MeV v/c 0.327 0.942 0.993 0.997 0.998 0.99945 0.99971 m/m0 1.03 21.96 8.83 12.74 23.57 30.35 42.1
Lenergia della radiazione emessa da un LINAC dipende da tre parametri: potenza in ingresso P durante ciascun impulso (lintensit del campo elettrico varia secondo P ) frequenza delle microonde dalla corrente del fascio di elettroni allingresso della guida Questi sono i parametri che vengono variati per creare fasci di diversa energia. Lenergia dipende anche dalle caratteristiche meccaniche della guida donda, che , ovviamente, per non possono essere variate.
La grande differenza di intensit di corrente richiesta per produrre i due fasci di diversa qualit pu costituire un rischio per il paziente. Sono necessari dispositivi di controllo affidabili affinch il LINAC non funzioni con alte correnti per terapia con elettroni o basse correnti per terapia con fotoni.
Entrambi i tipi di acceleratore sono ancora in produzione a dimostrazione che nessuno dei due modi di accelerazione ha dei netti vantaggi rispetto allaltro. Nella modalit ad onda stazionaria la ampiezza del campo elettrico allinterno della guida costante, mentre nella modalit a onda in movimento lintensit del campo elettrico si attenua lungo la guida. Per questo motivo la modalit ad onda stazionaria accelera gli elettroni a una energia maggiore a parit di lunghezza della guida donda per una data potenza di alimentazione. Ci implica che se importante la dimensione della guida donda nella realizzazione del LINAC, la modalit a onda stazionaria ha dei netti vantaggi. Entrambe le modalit richiedono potenze di picco simili per ottenere la medesima energia degli elettroni ma la potenza media sensibilmente pi alta per un sistema a onda stazionaria a causa del tempo di raggiungimento del massimo campo elettrico, circa dopo un microsecondo dalliniezione. Per accelerare elettroni da 6MV il sistema a onda in movimento richiede una potenza di alimentazione di 2MW, mentre il sistema a onda stazionaria una potenza di 2,5MW. Se dal punto di vista ingegneristico una o laltra modalit richiedono caratteristiche costruttive molto diverse, dal punto di vista dellutente non vi alcuna differenza significativa.
Per ottenere un sistema affidabile di accelerazione a guida donda necessario che vengano attuati i seguenti tre principi costruttivi: Il materiale deve avere una buona conducibilit elettrica Le dimensioni devono essere realizzate con alta precisione La guida deve avere una alta stabilit dimensionale. Il materiale generalmente utilizzato il rame e la struttura deve avere un alto grado di rigidit, anche in presenza di espansione termica. La precisine meccanica con la quale deve essere realizzata la guida donda dellordine del 0.01mm. Durante il funzionamento, sia perch si instaurano delle correnti di perdita sia perch alcuni elettroni possono colpire le pareti, la guida donda pu surriscaldarsi e le dimensioni possono variare significativamente. Per questo motivo la guida situata allinterno di un involucro dove scorre acqua a temperatura controllata. Tipicamente le dimensioni di una guida donda sono da 1 a 3 metri di lunghezza, in funzione dellenergia degli elettroni, e circa 15cm in diametro. Tale sistema pesa circa alcune tonnellate e deve essere adeguatamente supportato e bilanciato durante la rotazione dellintera macchina.
Magnetron e Klystron
Sorgente delle microonde Magnetron e Klystron Gli acceleratori lineari convenzionali lavorano con microonde di 3000 MHz . La sorgente delle microonde costituita da un Magnetron o da un Klystron. Per accelerare elettroni a energie inferiori a 10 MeV sufficiente un magnetron che opera a una potenza di 2.5-3 MW. Per energie superiori necessario utilizzare un magnetron di potenza 5MW o un Klystron di potenza 7MW. In linea di principio non vi sono differenze tra le due sorgenti e la scelta delluna o dellaltra solo una convenienza commerciale.
Il magnetron solitamente pi piccolo e lavora a un voltaggio inferiore per cui pu essere montato nella struttura ruotante. Il klystron pi voluminoso, lavora a una potenza maggiore per cui deve essere immerso in un bagno di materiale isolante, olio. Ci obbliga il suo montaggio nella struttura fissa dellacceleratore e la potenza delle microonde deve essere trasmessa attraverso giunture rotanti. Inoltre il Klystron viene alimentato con una differenza di potenziale di 100KV. Allinterno del Klystron vi sono elettroni che accelerati con tale potenziale possono sbattere contro le pareti e creare radiazione di frenamento di intensit non trascurabile. Vi quindi un potenziale rischio di esposizione esterna. Per ridurre tale rischio il Klystron viene chiuso allinterno di un contenitore di metallo schermante.
Gas ad alta pressione Le flange di connessione tra il magnetron e le guide di trasmissione devono essere riempite di gas per il raffreddamento dellinvolucro in vetro del magnetron e il gas deve essere ad alta pressione per prevenire le scariche. Il gas solitamente il freon o SF6 a una pressione di 2 atmosfere. Per evitare il danneggiamento dellintera struttura dellacceleratore, sono presenti dei sistemi di misura della pressione che bloccano (interlock) il funzionamento del LINAC se il valore scende sotto i livelli minimi.
Raffreddamento Raffreddamento
Lacqua fatta circolare attingendo da una riserva dacqua. Poich la quantit di potenza da dissipare diversa per ciascun componente del LINAC, vi sono delle valvole di controllo sia in ingresso che in uscita. Il funzionamento viene bloccato se ciascun componente non sufficientemente raffreddato
La temperatura della riserva dacqua tenuta al valore di circa 1C per mezzo di un sistema di raffreddamento che attivato da un circuito termostatico di controllo. Il sistema comprende anche un circuito di riscaldamento che viene attivato quando tutto il sistema alloggiato in una ambiente non riscaldato (impianto sul tetto del LINAC) Il raffreddamento della riserva dacqua pu essere effettuato o con scambi di calore tra acqua e acqua o tra acqua e aria.
Si agisce sullintensit di corrente del cannone elettronico per : Passare da una modalit allaltra per LINAC che producono fasci sia di X che di elettroni (necessit di avere intensit di corrente molto diversa) In modalit fotoni per variare lenergia massima di accelerazione (effetto di raggruppamento) Per variare il dose rate in uscita
Il percorso degli elettroni dal canone elettronico fino alla testata deve essere controllato da tre distinti elementi che utilizzano campi magnetici: Le bobine di indirizzamento: la direzione del fascio deve essere regolata, per mantenere la sua direzione allineata con la guida donda Le bobine di focalizzazione: il fascio di elettroni deve essere continuamente focalizzato per impedire divergenze e per mantenere piccole le dimensioni della sua sezione traversa Magnete di deflessione: a parte i casi in cui la testata sia in asse con lacceleratore, la direzione del percorso del fascio di elettroni deve essere ruotata affinch esso raggiunga il target o il foglio diffusore
Bobine di focalizzazione
Durante laccelerazione allinterno della guida donda gli elettroni sono soggetti a forze che tendono a divergere il fascio per : presenza di una componente radiale del campo elettrico per le forze di repulsione colombiana tra gli elettroni stessi. Tale effetto diminuisce allaumentare dellenergia poich la componente radiale del campo elettrico rimane costante mentre il momento aumenta e il fascio diventa pi rigido. Per tali motivi richiesta una forte azione di focalizzazione allinizio della guida donda, mentre essa pu non essere necessaria alla fine.
Il campo di focalizzazione fornito da dei solenoidi, detti bobine di focalizzazione. Un malfunzionamento del sistema di focalizzazione dovuto, ad esempio allalimentazione delle bobine con correnti anomale, provoca la produzione di raggi X generati dal frenamento degli elettroni contro le pareti della guida donda e pu modificare la distribuzione di dose allinterno del campo utile. La potenza dissipata allinterno delle bobine di focalizzazione molto elevata per cui esse devono essere raffreddate per mezzo del sistema di raffreddamento ad acqua.
Pi alta la velocit degli elettroni minore la curvatura impressa dal dipolo magnetico. Quindi, elettroni di diversa energia, per arrivare nello stesso punto della testata, devono essere deflessi da diverse intensit di campo magnetico.
Dispersione spaziale ed angolare - E e Se gli elettroni entrano nella scatola di curvatura leggermente traslati o con direzione non parallela allasse della guida emergono in punti diversi e con direzioni divergenti (B e C in fig )
Le facce dei poli normali al piano del fascio hanno una forma tale che il gap tra essi iperbolico. Nel piano del fascio la intensit del campo magnetico aumenta radialmente nella direzione AB.
Piano dellorbita
Piano perpendicolare
Quando un elettrone entra nel campo magnetico segue una curvatura che dipende sia dallenergia che dallintensit del campo. Gli elettroni pi energetici penetrano di pi allinterno del campo e sono soggetti a una intensit via via maggiore. Durante la prima parte del cammino gli elettroni si disperdono lungo la linea AB in funzione della loro energia. Durante la seconda parte dellorbita gli elettroni convergono in modo da emergere dal campo di deflessione nello stesso punto e con la stessa direzione.
Piano perpendicolare
Jorgen Olofsson
La testata
La testata del Linac quella parte della macchina che converte il fascietto di elettroni in un fascio, di raggi X o di elettroni, utile per il trattamento. Decrizione generale - Componenti target: per la produzione di raggi X di frenamento collimatore primario: cono interno che definisce le dimensioni massime. Lo spessore delle pareti del cono sono tali da consentire una trasmissione non superiore a 0,2%. Il materiale con il quale costruito pu essere acciaio e piombo o una lega di tungsteno e rame. Se devono essere ridotte le dimensioni del cono viene utilizzato luranio impoverito filtro omogeneizzatore: per X, produce una distribuzione di dose uniforme allinterno del campo radiante. filtro diffusore: per elettroni, estende la sezione del campo camere monitor: set di camere a ionizzazione che hanno il compito di misurare lintensit di dose e la dose allinterno del campo Questi elementi sono tra loro solidali, cio montati in modo rigido rispetto alla struttura meccanica dellacceleratore.
La testata
La rimanente parte della testata in grado di ruotare attorno allasse centrale del fascio. Essa montata allinterno di una struttura ruotante alla quale agganciato un porta accessori che consente lintroduzione rigida e solidale con la rotazione di questa parte della testata di accessori meccanici o ottici. collimatori secondari mobili: costruiti con materiali pesanti, tungsteno, piombo o leghe pesanti e sono installati in coppia. Per minimizzare la penombra del campo radiante la superficie interna si proietta sui limiti del target. Questo sistema di collimazione secondario definisce campi rettangolari di dimensioni variabili in maniera continua, fino a un valore massimo che dipende dalle dimensioni interne del cono del collimatore primario (solitamente 40x40cm2 a 1m dalla sorgente). Chiaramente la relazione tra spaziatura tra la copia di collimatori e le dimensioni del campo non univoca poich dipende dalla distanza di rilevazione delle dimensioni del campo I filtri a cuneo: possono essere inseriti prima dello specchio o esternamente alla testata nel porta accessori. Il sistema ottico: consente di visualizzare il campo definito dai collimatori secondari. Affich la visualizzazione luminosa del campo sia in grado di simulare correttamente il campo radiante necessario che la distanza tra la lampadina e lo specchio sia esattamente uguale alla distanza tra la sorgente e lo stesso.
La testata
reticolo: finestra sottile di plastica che contiene fili radioopachi la cui intersezione definisce lasse del fascio ulteriori sistemi di collimazione da posizionare nel portaoggetti (protezioni aggiuntive)
La testata
LINAC Siemens
La testata
Siemens
La testata
Varian
La testata
ELEKTA
Produzione di raggi X
Target Diversamente dai target utilizzati in diagnostica, nei LINAC i target sono posti perpendicolarmente alla direzione del fascio di elettroni, in quanto a queste energia i raggi X di bremstralung vengono principalmente prodotti lungo la stessa direzione del fascio. Inoltre a queste energie lefficienza di produzione dei raggi X molto elevata per cui non vi sono grossi problemi di raffreddamento del target. Il raffreddamento viene ottenuto facendo fluire lacqua allinterno di un blocco di rame nel quale posizionato il target stesso. Per una data energia del fascio di elettroni incidente, lo spettro dei raggi X uscenti dipende sia dal numero atomico del materiale di cui composto il target sia dallo spessore del target stesso.
9/3
Mediamente per energie fino a 10 MeV il target sottile e di tungsteno, mentre per energie superiori preferibile utilizzare un target spesso di alluminio.
Distribuzione angolare
La testata
Siemens
Varian
Il filtro omogeneizzatore
Il fascio di raggi X che viene prodotto ha una distribuzione fortemente piccatala nella direzione del fascio di elettroni. Maggiore lenergia pi piccata la distribuzione di dose Nelle condizioni ideali per le quali il fascio di elettroni arriva sul target in modo perpendicolare e la intensit di elettroni sul target uniforme, la curva perfettamente simmetrica. I limiti della curva sono definiti dal sistema di collimazione primario posto allinterno della testata.
con filtro
La funzione principale del filtro omogeneizzatore quella di rendere piatta tale curva. Esso ha la forma di un cono che assorge i raggi X in maniera differenziata, dal centro del fascio alla periferia.
Il filtro omogeneizzatore
target
La forma del filtro omogeneizzatore viene determinata avendo come obiettivo il raggiungimento dellomogeneit di dose allinterno del campo radiante in un fantoccio ad acqua e a una certa profondit, i.e. 10cm. Quindi la sua forma dovr tener conto di numerosi fattori:
raggi X diffusi allinterno del filtro stesso diffusione e degrado in energia dei raggi X nel mezzo.
Il filtro omogeneizzatore
La posizione del filtro omogeneizzatore rispetto al centro del fascio molto critica. Se non posizionato in maniera corretta la distribuzione di dose pu risultare non piatta e asimmetrica. La non simmetria viene misurata dalle camere monitor. Evidentemente la forma e le dimensioni del filtro omogeneizzatopre dipendono dallenergia del fascio. Un Linac che produca pi di una energia di fotoni deve avere un filtro omogeneizzatopre per ogni energia.
Infine anche una piccola variazione di energia dei raggi X pu produrre una distribuzione di dose sotto o sovra attenuata.
altezza
punta
punta
lato larghezza
Tra una lamella e laltra, per tutto lo spessore, ci deve essere un gioco per consentire il movimento delluna a fianco dellaltra e questo consente una significativa trasmissione della dose che pu essere minimizzata sagomando i fianchi della lamella in due modi:
a gradino (configurazione (a)) a mo di lingua e scanlatura, tongue and groove (configurazione (b))
In questa posizione le lamelle sono circa a un terzo della distanza tra la sorgente e lisocentro e hanno una larghezza di circa 3mm per proiettare allisocentro una larghezza di 1cm.
Lo spessore delle lamelle di circa 7cm, mediamente sufficiente a ridurre lintensit di dose al 1%.
la radiazione di fuga mediamente ai fianchi di ciascuna lamella del 2% con punte locali del 5%. Tale livello di attenuazione per lintera area del campo massimo non accettabile per cui sono presenti i collimatori di backup che si muovono nella stessa direzione delle lamelle ed hanno lapertura della lamella pi retratta. Essi forniscono una attenuazione anche fino a un decimo per cui la radiazione di fuga totale di circa lo 0,5% della dose che si misura al centro del campo.
Il MLC con la lamella piatta pu avere una singola focalizzazione ( solo sul lato della lamella) o doppia focalizzazione (lato e punta). Questi ultimi hanno la punta della lamella piatta che traccia la divergenza del fascio mentre la lamella si muove di moto a pendolo e non lineare.
Per motivi di sicurezza meccanica, per qualsiasi configurazione, in corrispondenza alla chiusura di lamelle contrapposte vi un gap. La dimensione del gap sul piano dellisocentro pu essere ridotta posizionando la chiusura delle lamelle lontano dallasse centrale.
Punta diritta
Non utilizzata per grandi campi
Punta arrotondata
La pi frequentemente utilizzata
Definizione 1
Definizione 2
Il filtro a cuneo viene caratterizzato in base a un angolo che quantifica leffetto del cuneo. Esso langolo che esiste tra la perpendicolare allasse del fascio e la isodose rettificata (def.1) oppure langolo che esiste tra la normale alle isodosi sullasse centrale e lasse centrale stessa (def.2); le valutazioni sono eseguite in un punto sullasse centrale a un determinata profondit in un fantoccio H2Oeq. In poche parole, esso rappresenta langolo di rotazione delle curve di isodose.
PW
UW
DW-EDW-VW
A parit di gradiente lo spessore del filtro al centro aumenta con le dimensioni del campo max consentito
Il profilo di dose pu essere pensato come composto da due parti: la prima un profilo uniforme erogato con il collimatore nella posizione iniziale determinata dalle dimensioni richieste del campo, il secondo erogato mentre un emidiaframma si muove allinterno del campo. Il gradiente richiesto pu essere somministrato in due modalit: variando la velocit di movimento dellemidiaframma allinterno del campo mantenendo costante lintensit di dose (MU/min) - LINAC della Varian variando lintensit di dose e mantenendo costante la velocit di movimento dellemidiaframma - LINAC della Siemens.
MU(x)
250
200
150 MU
100
50
Non necessario entrare nella sala di trattamento per posizionare il filtro fisico, la gestione remota, alla consolle di trattamento
Possibilit di produrre angoli arbitrati Possibilit di produrre campi di maggiori dimensioni non essendo queste limitate dalle dimensioni fisiche del filtro
Fattore filtro circa uguale a 1 per ogni angolo e dimensione del campo (VW della Siemens)
La produzione di un fascio di elettroni utile per i trattamenti, cio omogeneo e adeguatamente confinato si realizza tramite fogli diffusori e collimatori esterni
Metodi per lomogeneizzazione del campo: Un foglio diffusore Due fogli diffusori Scansione del fascio tramite un campo magnetico
Metodi per la collimazione secondaria: Applicatori chiusi o aperti Trimmer, collimatori variabili
Fogli diffusori
Diffusione con foglio sottile Lo spessore e il materiale dei fogli diffusori devono essere tali da : diffondere efficacemente per coprire adeguatamente le dimensioni massime del campo consentito produrre la minor perdita di energia produrre la minor quantit di bremstralung (contaminazione X) (1-2%)
Fogli diffusori
Esempio:
Linac Siemens Primary foil spessore [m] Secondary foil materiale spessore [m] 6MeV / / 9MeV acciao 51-76 12MeV oro 102-152 15MeV oro 203-254 alluminio 1016 18MeV oro 203-254 21MeV oro 254-305
Il fascio prodotto dal foglio diffusore ha una forma gaussiana (linea continua). Il profilo di dose viene migliorato dagli elettroni diffusi dalle pareti interne del collimatore aggiuntivo. Nonostante siano degradati in energia, essi aggiungono dose ai limiti del campo e migliorano significativamente luniformit di dose allinterno del campo. La quantit di elettroni che colpisce le pareti pu essere controllata variando le dimensioni del collimatore primario le quali limitano il numero di elettroni che colpiscono le pareti interne del collimatore secondario
Il processo di diffusione degli elettroni introduce alcune caratteristiche indesiderate al fascio di elettroni: riduce lenergia, allarga lo spettro energetico degli elettroni, e introduce raggi X di contaminazione. Lalternativa alla diffusione, che viene comunque scarsamente implementata, di estrarre il fascietto a pannello dal sistema d trasporto degli elettroni e di utilizzare la deflessione prodotta da un magnete per scansionare il fascio allinterno del campo di trattamento richiesto.
Non sono richiesti particolari requisiti di risoluzione poich il fascio di elettroni, pur avendo alluscita del sistema di accelerazione una sezione con diametro di pochi millimetri, viene diffuso dallaria presente nella testa del LINAC e alla cute del pazienta presenta dimensioni relativamente estese. Una scansione fine non migliora considerevolmente ne la uniformit ne la forma del campo.
Collimatori fissi
I collimatori secondari degli X o si aprono per fittare lapertura dei collimatori fissi o si aprono completamente
Essi consentono di ottenere campi rettangolari di dimensioni variabili. Si muovono in sincronia con i collimatori secondari per fotoni.
Collimatori variabili - Trimmers Effetti sulle isodosi delle diverse modalit di sagomare il campo
Con collimatore fisso e riduzione dellapertura Con variabile e maschera sul paziente
L omogeneit di dose allinterno del campo ottenuta solamente per diffusione degli elettroni da parte delle pareti dellapplicatore
Novac7