Oar|o |udov|co Ma|n|, Rosa Sc|uto, Rose||a Pasqua|on|
Pr|nc|p| d| med|c|na nuc|eare 329 La Medicina Nucleare quella branca della Medicina Interna che utilizza radioisotopi a breve emivita, o radiotraccianti, somministrati in vivo al paziente, per via sistemica o loco-regionale, in forma 'non sigillata a scopi diagnostici e terapeutici. La diagnostica volta alla caratterizzazione tissutale e alla rappresentazione sotto forma di immagini funzionali o biochimiche dello stato dinamico di costituenti corporei in applicazione del 'principio tracciante. Tale orientamento diagnostico alla dis-funzio- ne' permette una diagnosi non invasiva di alterazioni fsiopatologiche regionali prima che l`intero organo o sistema sia anatomicamente modifcato dal processo patologico in quanto l`alterazione funzionale caratteristicamente precede l`alterazione anatomica. L`imaging morfo-funzionale nucleare offre cos, in genere, la possibilit, di una diagnosi pi precoce rispetto a quanto possibile con tradizionali metodiche di imaging anatomiche (radiologia tradizionale, TC, ecografa). La terapia, pi propriamente detta terapia radiometabolica, utilizza gli effetti radio- biologici di un radioisotopo beta-emittente, differenziandosi dalla brachiterapia, branca specialistica della radioterapia, perch il radioisotopo caratteristicamente in forma 'non sigillata e dopo la somministrazione entra in un metabolismo o in uno 'spazio anatomico. Diagnostica L`immagine morfo-funzionale medico-nucleare prende il nome di scintigraha (planare o tomografca, statica o dinamica, corporea globale o loco-regionale) e viene ottenuta con strumenti dedicati (gamma-camera planare a 1 o 2 teste, tomografo SPET a 2 o 3 teste, tomografo PET, tomografo PET-TC) che rilevano la distribuzione spaziale o spazio- temporale di un radioisotopo dotato di un particolare tropismo od affnit tissutale. L`acronimo SPET sta per Tomografa ad Emissione di Fotone Singolo: questa metodica fornisce immagini tomografche secondo i tre piani ortogonali impiegando i comuni radioisotopi gamma-emittenti i cui fotoni gamma provengono dal decadimento del nucleo radioattivo. L`acronimo PET sta per Tomografa ad Emissione di Positroni: questa metodica for- nisce immagini tomografche secondo i tre piani ortogonali impiegando radioisotopi emettitori di positroni (principalmente 11 C, 13 N, 15 O, 18 F) che solo dopo annichilazione nei tessuti del paziente danno origine a due fotoni gamma. Il radioisotopo maggior- mente utilizzato il 18 F, legato al deossiglucosio ( 18 F-FDG). Bench sia ipotizzabile a breve una distribuzione commerciale di 18 F-FDG, attualmente il suo uso richiede la disponibilit di un ciclotrone medico e di un laboratorio di radiochimica. La tecnologia dei tomograf sta rapidamente evolvendo verso strumenti 'veloci, con associata unit TC multi-slice per la correzione dell`attenuazione e per una migliore localizzazione anatomica: con tali strumenti possibile esaminare da 2 a 3 pazienti l`ora. La metodica ONCOLOGA MEDCA PRATCA 330 PET ha costi ancora relativamente alti in valori assoluti, ma assolutamente favorevoli in termini di costo/utilit se adeguatamente utilizzata nella pianifcazione diagnostico- terapeutica, in quanto suscettibile di modifcare la strategia terapeutica in un numero molto elevato di pazienti. Le scintigrahe, sia tradizionali che PET, vengono in genere sottoposte a complessi trattamenti digitali e possono essere accompagnate da misure quantitative (per es., determinazione del fltrato glomerulare [GFR] e del fusso plasmatici effettivo [ERPG] totale e separato nella scintigrafa renale sequenziale, della frazione di eiezione ven- tricolare sinistra [LVEF] nell`angiocardioscintigrafa) o semiquantitative (es. indice di fssazione SUV [Standardised Uptake Values] nella scintigrafa PET con 18 F-FDG) che forniscono ulteriori informazioni di carattere fsiopatologico. Caratteristica comune a tutte le applicazioni di diagnostica scintigrafca, eseguite di regola ambulatorialmente, sono la totale non invasivit, l`assenza completa di morbilit e l`irraggiamento minimo per il paziente. Una metodica particolare di diagnostica medico-nucleare che non utilizza l`imaging scintigrafco la radio-localizzazione in genere, ma non esclusivamente, di linfonodi mediante sonda a scintillazione o a semiconduttore (gamma-probe). Le indicazioni della diagnostica scintigrafca in oncologia clinica si sono venute a modi- fcare sostanzialmente e rapidamente negli ultimi anni. Infatti, se da un lato si avuta la scomparsa di alcune metodiche classiche (per es., scintigrafa epatica con radiocolloidi per ricerca di metastasi; immunoscintigrafa per melanoma), dall`altro si sono contestual- mente affermate con pari rapidit nuove metodiche ed indicazioni volte principalmente a valutazioni pi strettamente biologico-funzionali. Tale evoluzione stata condizionata sia dalla recente disponibilit di nuovi radiotraccianti, sia dal rapido sviluppo delle tecniche di rilevazione e di tutta la tecnologia PET il cui impatto stato assolutamente innovati- vo. Attualmente le principali aree di applicazione della diagnostica medico-nucleare in oncologia clinica sono: a) localizzazione primaria di neoplasia e valutazione della sua estensione; b) diagnosi primaria e localizzazione di recidive e metastasi; c) caratterizza- zione tissutale e/o metabolica di neoformazioni; d) valutazione della risposta del tumore primario e/o sue metastasi a chemio e/o radioterapia; e) valutazione della tossicit su organi ed apparati indotta da chemio e/o radioterapia; f) valutazione funzionale di organi ed apparati prima e dopo interventi di chirurgia oncologica. evidente che la diagnosti- ca scintigrafca moderna si integra cos in complessi protocolli diagnostico-terapeutici fornendo informazioni di insostituibile valenza clinica. La complessit delle metodiche, unita alla citata rapida evoluzione, ha determinato una relativa inadeguatezza del nomenclatore uffciale con conseguente possibili incertezze nelle proposte prescrittive dell`oncologo. Da un punto di vista operativo si ritiene utile suddividere le tecniche di diagnostica scintigrafca in: a) scintigrafa globale corporea con indicatori positivi; b) scintigrafa globale corporea con traccianti immunologici e recettoriali; c) scintigrafa di organo; d) tomoscintigrafa globale corporea o scintigrafa PET. opportuno, altres, includere il quesito clinico su ogni proposta prescrittivi, poich spesso un`unica dizione del nomenclatore riferita a diversi tipi di scintigrafe. I. Scintigraha globale corporea con indicatori positivi. Con questo nome classicamente viene indicata una serie di esami scintigrafci eseguiti con alcuni radiotraccianti dotati di tropismo pi o meno elevato per alcune neoplasie ( 67 Ga, 201 Tl, 99m Tc-MIBI). Pertanto, sarebbe preferibile associare alla prescrizione scin- tigrafa con indicatore positivo anche il nome del radiotracciante da utilizzare. Per semplicit di trattazione considereremo in questa classe anche altri radiotrac- PRNCP D MEDCNA NUCLEARE 331 cianti a fotone singolo dotati di un tropismo pi selettivo e/o con meccanismi di fssazione noti ( 131 I, 123 I, 131 I-MIBG, 123 I-MIBG), rimandando ad altro paragrafo il 18 F-FDG per scintigrafa PET. I meccanismi biologici responsabili della fssazione di tali radiotraccianti a livello della neoplasia sono molteplici sia di tipo aspecifco (elevata attivit metabolica ed elevato grado di strutturazione cellulare; elevata neovascolarizzazione con presenza di microcircoli anomali e maggior permeabilit), sia di tipo relativamente specifco (recettori di membrana alla transferrina per il 67 Ga; elettronegativit di membrana mitocondriale per il 99m Tc-MIBI), sia ancora altamente specifci (uptake tipo I della nor-adrenalina per la *I-MIBG; metabolizzazione dello 131 I- Na da parte di carcinomi tiroidei differenziati). La sensibilit diagnostica in rapporto al grado di espressione di tali meccanismi biologici nonch a situazioni di geometria ed effcienza della rilevazione scintigrafca. A. Scintigraha con 67 Ga. Il 67 Ga (gallio nitrato) stato utilizzato con risultati interessanti nella diagnostica primaria dei tumori polmonari primitivi e delle metastasi linfonodali mediastiniche, nella stadiazione del melanoma e nella valutazione della risposta a terapie dell`osteosarcoma. Le indicazioni elettive della metodica sono attualmente nei linfomi Hodgkin e non-Hodgkin per: a) diagnosi differenziale fra risposta completa e risposta parziale; b) diagnosi precoce di recidiva; d) valutazione prognostica precoce in fase iniziale di trattamento. assolutamente necessario per tali applicazioni di disporre di una scintigrafa basale effettuata prima del trattamento. B. Scintigraha con 201 Tl. Il 201 Tl (tallio cloruro) stato utilizzato come indicatore positivo in numerose neoplasie: tumori cerebrali, tumori muscolo-schele- trici, tumori polmonari, linfomi, sarcoma di Kaposi, adenomi paratiroidei, carcinoma differenziato della tiroide. Le caratteristiche fsiche relativamente sfavorevoli dell`emissione radioattiva hanno portato a preferire per la maggior parte di tali indicazioni, il 99m Tc-MIBI. C. Scintigraha con 99m Tc-MIBI. Il MIBI (metossi-isobutil-isonitrile), e l`ana- logo complesso cationico lipoflico tetrofosmina, ampiamente utilizzato come indicatore positivo in numerose neoplasie. Se la fssazione iniziale correla con il livello metabolico del tumore, la sua ritenzione funzione inversa dell`espressione delle proteine della chemioresistenza, in partico- lar modo la Pgp-170. Tali caratteristiche rendono il MIBI particolarmente utile nella diagnostica scintigrafca del carcinoma mammario ove si utilizza per: a) diagnosi di natura di lesioni sospette alla mammografa; b) diagnosi precoce di risposta a chemioterapia neoadiuvante (Fig. 17.1); c) diagnosi precoce di chemioresistenza primaria ed acquisita. Altra indicazione elettiva per la localizzazione scintigrafca di adenomi e carcinomi paratiroidei ove la sensibilit del MIBI superiore al 90% e pu essere utilizzato per una radiolocalizzazione intraoperatoria mediante sonda a scintillazione. Nel car- cinoma differenziato della tiroide, specialmente nel carcinoma a cellule di Hurtle, il MIBI fornisce informazioni interessanti per la stadiazione nei casi di scintigrafa con radio-iodio negativa e pu indicare precocemente un`even- tuale evoluzione verso la sdifferenziazione. Nei tumori cerebrali differenzia attendibilmente la radio-necrosi dalla recidiva e l`entit di fssazione correla con l`aggressivit biologica. Nel carcinoma polmonare non-microcitoma utile per la valutazione dell`impegno mediastinico. ONCOLOGA MEDCA PRATCA 332 D. Scintigraha con MIBG. La scintigrafa con *I-MIBG (meta-iodo-benzil- guanidina) fornisce un eccellente metodo di localizzazione e di caratteriz- zazione biologica di alcune neoplasie quali feocromocitoma (sensibilit del 90% anche per forme extra-surrenaliche), neuroblastoma (sensibilit fra il 75% ed il 100%, con particolare indicazione per metastasi scheletriche e al midollo osseo). Nel carcinoma midollare della tiroide si hanno risultati pi modesti, ma sempre interessanti anche in considerazione della diffcolt di localizzazioni delle recidive E. Ricerca metastasi da carcinoma tiroideo. La scintigrafa corporea globale con 131 I-Na (ioduro di sodio), pur essendo assimilabile concettualmente a una scintigrafa con indicatore positivo ha una denominazione a parte nel nomenclatore uffciale, costituendo la modalit di elezione per la stadiazione N e M nel carcinoma differenziato della tiroide. La scintigrafa deve essere preceduta da un`adeguata preparazione per assicurare livelli di TSH > 30 mU/L e riduzione della fase degli ioduri stabili. L`induzione dell`ipotiroi- dismo transitorio pu essere sostituito, in casi selezionati, dall`utilizzo di TSH ricombinante con sensibilit tuttavia lievemente inferiore rispetto alla metodologia classica. II. Scintigraha globale corporea con traccianti immunologici e recettoriali. In tale dizione uffciale rientrano tecniche concettualmente molto diverse, quali la scintigrafa con 111 In-octreotide, la scintigrafa con 99m Tc-depreotide e la immu- noscintigrafa con vari Mab. A. Scintigraha con 111 In-octreotide. L`octreotide un octapeptide, analogo a lunga emivita della somatostatina, che si lega con elevata affnit a 2 dei 5 sottotipi recettoriali della somatostatina (sst-2 e sst-5). La scintigrafa con 111 In-octreotide, pertanto, sfruttando il principio biologico del legame speci- fco ormone- recettore, permette di ottenere una mappa della distribuzione fsiologica e patologica dei recettori ad alta affnit per l`octreotide all`in- terno dell`organismo umano. La metodica rappresenta attualmente l`esame diagnostico di prima linea nei tumori neuroendocrini che caratteristicamente Fig. 17.1. Scintigrafa con 99m TC-MIBI. Valutazione della risposta a chemioterapia neoadiuvante nel carcinoma mammario: studio pre-chemioterapia (A) e post-chemioterapia (B) PRNCP D MEDCNA NUCLEARE 333 presentano un`elevata densit di recettori per la somatostatina. In particolare la scintigrafa con 111 In-octreotide presenta un`elevata sensibilit e specifcit nei tumori gastro-entero-pancreatici (Fig. 17.2) e nelle neoplasie endocrine multiple (MEN) modifcandone la gestione clinica in pi del 50% dei casi. Le indicazioni di provata utilit nei tumori neuroendocrini sono: a) diagnosi primaria, localizzazione del tumore primitivo e stadiazione di malattia (sen- sibilit media variante dal 60% per l`insulinoma, al 70% per il carcinoma midollare della tiroide, al 95% per il carcinoide, al 100% per il gastrinoma ed il glucagonoma); b) monitorizzazione della malattia dopo l`intervento chirurgico e/o altre terapie e ristadiazione in caso di recidiva/ripresa di ma- lattia (sensibilit e specifcit superiore a TC o RM nella diagnosi precoce di ripresa di malattia); c) caratterizzazione biologica della malattia e selezione dei candidati al trattamento con analoghi della somatostatina sia freddi che radiomarcati, rappresentando in questa indicazione l`unica metodica propo- nibile. La scintigrafa con 111 In-octreotide un esame di provata effcacia anche nelle neoplasie del SNC ed in particolare nelle seguenti indicazioni speci- fche: a) diagnosi di natura di meningioma (caratterizzazione istologica di neoformazioni con reperto TC o RM dubbio, diagnosi di recidive post-inter- vento, diagnosi differenziale verso neurinoma o metastasi) con sensibilit e specifcit prossime al 100% sia nelle forme intracraniche che nelle forme spinali; b) caratterizzazione di adenomi ipofsari non-secernenti. In queste neoplasie non possibile utilizzare il classico test all`octreotide freddo per la dimostrazione dell`eventuale presenza di recettori per la somatostatina al Fig. 17.2. Sindrome di Zollinger-Ellison. A. La TC dell`addome evidenzia un gastrinoma nel lume duodenale (freccia bianca). B, C. La scintigrafa con 111 In-octreotide nelle rilevazioni tomografca (B, sezione assiale) e planare (C, addome anteriore) mostra una piccola immagine di intensa iperfssazione a carattere focale (frecce nere) a livello mesogastrico in sede paramediana anteriormente al terzo medio del rene di destra. [T = tumore, K = rene, L = fegato, B = intestino, S = milza] ONCOLOGA MEDCA PRATCA 334 fne dell`istituzione di terapie mediche complementari per cui la scintigrafa con 111 In-octreotide viene utilizzata per la dimostrazione diretta dei recettori per la somatostatina. B. Scintigraha con 99m Tc-depreotide. Il depreotide un peptide sintetico di basso peso molecolare dotato di particolare affnit per il carcinoma polmo- nare non-microcitoma. Studi preliminari indicano una sensibilit intorno al 97% con specifcit intorno al 73%, la capacit di caratterizzare correttamen- te tumori anche di 0.8 cm e la capacit di identifcare anche il carcinoma bronchioloalveolare. Tali caratteristiche, se confermate su ampie casistiche, renderebbero questo radiotracciante una possibile alternativa all`uso del 18 F- FDG con scintigrafa PET nella diagnosi differenziale dei noduli polmonari solitari. C. Immunoscintigraha. In questa tecnica si utilizzano immunoglobuline mo- noclonali (in genere IgG o loro frammenti) marcate con vari radioisotopi gamma-emittenti. Il meccanismo di fssazione a livello della neoplasia in funzione del legame anticorpo-antigene, mentre il radioisotopo fornisce il segnale utilizzato per la rappresentazione scintigrafca planare o SPET del legame stesso. Tale principio stato utilizzato in studi di fase I/II in numerose neoplasie e clinicamente nel melanoma, nel carcinoma ovarico, nel carci- noma prostatico e nel carcinoma del colon-retto. Quest`ultima applicazione l`unica disponibile in Italia, attualmente con le seguenti indicazioni: a) diagnosi precoce di recidiva prima dell`aumento dei marcatori sierici; b) localizzazione della recidiva in pazienti con marcatori elevati; c) diagnosi di malattia subclinica e/o subradiologica; d) diagnosi differenziale fra recidiva e fbrosi post-terapia; e) multi-centricit. III. Scintigraha di organo. Nel caso delle scintigrafe d`organo la dizione del no- menclatore specifca a seconda del diverso tipo di metodica utilizzata. A. Scintigraha ossea o articolare. La metodica viene utilizzata per la diagnosi primaria di metastasi e per la valutazione degli effetti indotti sulle metastasi stesse dalla radio e/o chemioterapia. Per entrambe le indicazioni la scinti- grafa considerata la metodica di elezione per l`elevatissima sensibilit. La specifcit, relativamente meno elevata, incrementabile con rilevazione SPET, con tecniche di 'pattern recognition e con correlazione clinico-ra- diologica, ove opportuno. Come radiotracciante si utilizza il 99m Tc-MDP (metilene-difosfonato) i cui meccanismi di fssazione ossea sono condizionati essenzialmente dall`aumento di fusso ematico e dalla presenza di reazione osteoblastica con formazione di osso immaturo a fbre intrecciate. B. Scintigraha surrenalica corticale. In un quadro di inappropriata secrezione di cortisolo (sindrome di Cushing) o di aldosterone (sindrome di Conn) si pongono i problemi di una diagnosi differenziale tra iperplasia bilaterale versus adenoma versus carcinoma e di localizzazione della neoplasia. L`uso della TC risolve in genere la maggior parte dei quesiti diagnostici, ma la scintigrafa con radio-colesterolo, che entra nel metabolismo degli steoroidi surrenalici, conserva un ruolo essenziale nei seguenti casi: a) diagnosi e localizzazione di aldosteronoma e diagnosi differenziale di iperplasia bila- terale in caso di TC negativa o dubbia (accuratezza del 90%); b) diagnosi di adenoma cortisolo-secernente in caso di reperto TC di nodularit bilaterali; c) localizzazioni di recidive di carcinoma post-intervento chirurgico; d) caratterizzazione funzionale di incidentaloma obiettivato alla TC a fni di PRNCP D MEDCNA NUCLEARE 335 scelte terapeutiche. La scintigrafa surrenalica si esegue in condizioni basali o dopo inibizione con desametasone. C. Scintigraha sequenziale renale. Si utilizzano radiotraccianti ad elimi- nazione per fltrazione glomerulare ( 99m Tc-Dietilen-tetramino-pentacetato,
99m Tc-DTPA) o per secrezione tubulare (*I-Orto-iodo-ippurato, *I-OIH, 99m Tc-Mercapto-acetil-triglicina, 99m Tc-MAG-3) ottenendosi numerose informazioni, quali: a) sede, morfologia e dimensioni dei reni; b) eventuale calico-pielectasia con o senza dilatazione ureterale; c) fltrato glomerulare (GFR) ovvero fusso plasmatico effettivo (ERPF) totale e separato; d) moda- lit di transito intrarenale ed escrezione dell`urina in condizioni basali o con stimolo con furosemide; e) eventuale refusso vescico-ureterale; f) perviet di pielostomie ed eventuale presenza di fstole. In campo oncologico la metodica utilizzata per valutare il danno renale da chemioterapia ed elettivamente nel bilancio pre e post-operatorio in caso di interventi chirurgici di pertinenza urologica e ginecologica. D. Scintigraha polmonare perfusionale. In previsione di intervento di lo- bectomia o pneumectomia pu essere critica la valutazione pre-operatoria della funzionalit respiratoria residua. Tale informazione agevolmente ottenuta associando alla misurazione del FEV-1 la scintigrafa quantitativa con 99m Tc-MAA, macroaggregati di albumina, che iniettati per via venosa periferica embolizzano il microcircolo polmonare a valle, distribuendosi in proporzione al fusso polmonare regionale. Ovviamene la scintigrafa pol- monare con 99m Tc-MAA resta ancora la metodica di elezione per la diagnosi di embolia polmonare. E. Angiocardioscintigraha all`equilibrio. La chemioterapia con antracicli- ne comporta il rischio di una cardiomiopatia dilatativa con conseguente scompenso congestizio di diffcile trattamento. La misurazione seriata della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) mediante angiocardioscin- tigrafa all`equilibrio, fornisce linee guida per ridurre il rischio di questa complicazione. Per tale applicazione l`angiocardioscintigrafa considerata metodica di elezione, nettamente superiore all`ecocardiografa per accura- tezza e riproducibilit. Come tracciante si utilizzano le stesse emazie del paziente, rese radioattive in vivo dalla somministrazione di dosi infnitesimali di stagno seguito da 99m Tc- pertecnetato. F. Tomoscintigraha miocardica (SPET) di perfusione a riposo o dopo sti- molo. La diagnosi di ischemia cardiaca silente ovvero la caratterizzazione in termini di estensione e gravit di ischemia cardiaca nota condizionano le indicazioni chirurgiche, particolarmente in pazienti defedati o per interventi impegnativi. La scintigrafa miocardica SPET o gated-SPET con 99m Tc-MIBI o 99m Tc-tetrofosmina permette una caratterizzazione della situazione della perfusione miocardica e della funzionalit contrattile nettamente pi accurata ed attendibile rispetto a quanto possibile con l`ecocardiografa e l`ECG. G. Scintigraha linfatica e linfoghiandolare Tale dizione venuta ad includere di prassi la contestuale ricerca del linfonodo sentinella, intendendosi con tale termine il primo linfonodo drenante la linfa direttamente dalla sede del tumore primitivo. Per la linfoscintigrafa si utilizzano micro-colloidi mar- cati con 99m Tc di opportune dimensioni, somministrati per via sotto-dermica perilesionale, con visualizzazione precoce dei vasi linfatici di drenaggio e successiva visualizzazione linfonodale. La visualizzazione scintigrafca ONCOLOGA MEDCA PRATCA 336 delle vie linfatiche di drenaggio preferenziale trova indicazioni elettive per: a) identifcazione delle sedi di drenaggio linfatico di melanomi del tronco e del capo; b) personalizzazione dei campi di irradiazione a fasci esterni nel carcinoma della mammella; c) identifcazione pre-operatoria del linfonodo sentinella con successiva radio-localizzazione intraoperatoria con sonda gamma (RGS) nella chirurgia del melanoma e del carcinoma mammario, con sensibilit del 98% nel melanoma e del 94-97% nel carcinoma della mammella. H. Scintigraha epatobiliare. Dopo interventi chirurgici bilio-digestivi, la scin- tigrafa con 99m Tc-HIDA (acido idrossi-imino-diacetico), radio-tracciante ad escrezione biliare, fornisce informazioni sul transito biliare, eventuali refussi gastro-esofagei, fstole o stenosi. I. Scintigraha epatica per ricerca di lesioni angiomatose. In casi selezionati ove TC o RM non hanno chiarito la diagnosi differenziale, in genere posta con metastasi, l`angioscintigrafa con emazie marcate con 99m Tc e rilevazione SPET identifca l`angioma con sensibilit superiore al 90%. L. Angioscintigraha per valutazione di cateteri per chemioterapia endoarte- riosa. L`angioscintigrafa con 99m Tc-MAA , macroaggregati di albunima che somministrati nel catetere endoarterioso embolizzano il microcircolo portale a valle, visualizza eventuali malposizionamenti del catetere, la distribuzione del microcircolo a valle e la presenza di eventuali shunt sistemici con loro agevole quantifcazione. IV. Tomoscintigraha globale corporea (scintigraha PET). Attualmente in onco- logia clinica il termine scintigrafa PET praticamente sinonimo di scintigrafa con 18 F-FDG, di regola eseguita con scansione corporea globale (total body). Il 18 F, emettitore di positroni, fornisce il 'segnale per la rilevazione scintigrafca ed il fuoro-deossi-glucosio entra nel metabolismo glicolitico sotto forma di FDG-6-fosfato. In molti dei tumori pi frequenti si ha una sovraespressione di Glut-1 transporter e di esochinasi II ed, in genere, un`esaltazione del metaboli- sno glicolitico: il 18 F-FDG si comporta quindi da indicatore positivo di 'esaltata attivit metabolica ed elevato grado di strutturazione cellulare. I 'falsi negativi sono da riferire a ridotte dimensioni del tumore (in genere < 5 - 7 mm) o a ridotto metabolismo per elevata quota di necrosi o mucina o sclerosi; i 'falsi positivi sono, in genere, sostenuti da fogosi. Le indicazioni della scintigrafa con 18 F-FDG in oncologia clinica sono: stadia- zione iniziale pre-terapia in alcune neoplasie (linfomi, carcinoma colon-retto, carcinoma dell` esofago, carcinoma polmonare non-microcitoma, melanoma), diagnosi precoce di recidiva anche con differenziazione versus fbrosi post-atti- nica, predizione di risposta a chemio-radioterapia, ricerca di primitivo ignoto. E` da ricordare che per molte neoplasie i rilievi semeiologici forniti dalla scintigrafa PET modifcano la strategia terapeutica del paziente oncologico in un`elevata percentuale di casi, anche fno ad oltre il 40% in alcune casistiche. Vengono di seguito menzionati i principali tumori ove tale metodica trova indi- cazione: A. Tumori del SNC. La maggior esperienza si ha nella valutazione dei gliomi ove le indicazioni sono per: a) guida alla biopsia stereotassica che pu cos essere indirizzata verso le aree di maggior metabolismo; b) folow-up longitudinale di gliomi a basso grado cos da diagnosticare precocemente un`evoluzione verso forme pi aggressive; c) diagnosi differenziale fra radionecrosi e recidiva. PRNCP D MEDCNA NUCLEARE 337 B. Tumori del distretto cervico-cefalico e della tiroide. Le indicazioni attuali per le quali la PET chiaramente superiore a TC e RM sono: a) diagnosi di metastasi loco-regionali e a distanza o di secondi tumori; b) valutazione precoce degli effetti di chemio e radioterapia; c) diagnosi precoce di recidiva nel follow-up; d.) identifcazione del tumore primitivo in caso di metastasi linfonodali da primitivo ignoto; e) nel carcinoma differenziato della tiroide in caso di scintigrafa con 131 I negativa e tireoglobulina elevata. C. Carcinoma polmonare non-microcitoma. La PET permette la diagnosi differenziale di malignit in caso di noduli solitari, di dimensioni di almeno 7 mm, con sensibilit del 95% e specifcit superiore all` 80%: tali risultati rendono la scintigrafa PET metodica elettiva nel triage per toracotomia. L`aggiunta della scintigrafa PET alla TC convenzionale (Fig. 17.3) nella valutazione di eventuale operabilit modifca l`iter terapeutico in una per- Fig. 17.3. PET/TC. A sinistra TC toraco-addominale, al centro PET toraco-addominale e a destra fusione delle due immagini (in alto sezioni coronali ed in basso sezioni assiali): la croce mostra l`esatta localizzazione di una lesione linfonodale secondaria a livello del bronco principale di sinistra. ONCOLOGA MEDCA PRATCA 338 centuale elevata di pazienti, almeno il 20%. Infatti, la PET permette una valutazione del mediastino nettamente pi sensibile (> 85%) e specifca (> 90%) rispetto alla TC e una pi accurata diagnosi di metastasi a distanza, ove la PET risulta positiva in circa 10% dei pazienti con TC total-body negativa. Ulteriori indicazioni elettive della scintigrafa PET sono per: a)ottimizzazione del bersaglio per radioterapia; b) diagnosi precoce di risposta a terapie; c) diagnosi precoce di recidiva. D. Linfoma. La scintigrafa PET ha del tutto sostituito, ove disponibile, la scintigra- fa con 67 Ga con le medesime indicazioni. Nel LH e LNH la scintigrafa PET considerata la metodica di elezione per: a) stadiazione primaria pre-trattamento, sia linfonodale che extra-nodale; b) predizione della risposta a chemioterapia; c) rilievo precoce di malattia residua. Per tali indicazioni l`accuratezza diagnostica della PET sicuramente superiore a quella della TC. E. Melanoma. La scintigrafa PET considerata la metodica di elezione per la diagnosi di metastasi sia linfonodali che viscerali con sensibilit superiore al 90%, portando ad una modifca dell`iter terapeutico in una percentuale di circa il 20% dei pazienti con melanoma ad alto rischio (spessore 1.5 mm). La scintigrafa PET non sostituisce, tuttavia, la ricerca del linfonodo sentinella con linfoscintigrafa e radiolocalizzazione con sonda in quanto non idonea alla diagnosi di micrometastasi (< 4 - 5 mm). F. Carcinoma dell`esofago. Una scintigrafa PET nella fase iniziale pre-ope- ratoria mostrer la presenza di metastasi in 10 - 20 % od oltre dei pazienti modifcando cos l`iter terapeutico. Anche nel follow-up la scintigrafa PET si dimostrata la metodica pi accurata per la diagnosi precoce di metastasi a distanza ed utile per una valutazione della risposta a chemio e radioterapia. G. Carcinoma del colon-retto. L`indicazione elettiva della scintigrafa PET nella stadiazione pre-operatoria di forme potenzialmente resecabili: una modifca dell`iter terapeutico si ha fno al 30% dei casi. La PET non solo ha sostituito, ove disponibile, l`immunoscintigrafa con anticorpi anti-CEA ed anti-TAG, ma si dimostrata superiore alla TC sia per sensibilit che per specifcit, entrambe pari o superiori al 90 - 95%, per: a) ricerca di metastasi; b) diagnosi differenziale di recidiva versus masse cicatriziali post-terapia; c) localizzazione di recidiva in caso di elevazione del CEA; d) valutazione precoce della risposta alla chemioterapia. H. Carcinoma del pancreas. L`utilizzo della PET modifca l`iter terapeutico fno al 40% ed oltre dei pazienti con carcinoma pancreatico noto o sospetto. Le indicazioni per la scintigrafa PET sono: a) chiarifcazione di reperti TC dubbi a livello pancreatico; b) diagnosi di metastasi non evidenti alla TC; c) ristadiazione post-terapia per metastasi linfonodali ed epatiche. I. Carcinoma della mammella. Bench sia il tumore primitivo che le meta- stasi linfonodali concentrino attivamente il 18 F-FDG, il ruolo preciso della scintigrafa PET nella stadiazione locoregionale non stato ancora codifcato: se probabilmente utile nella valutazione della risposta alla chemioterapia neoadiuvante, non sostituisce la linfoscintigrafa con ricerca e dissezione del linfonodo sentinella. La PET si dimostra comunque utile in casi problematici e nel follow-up per la diagnosi precoce di metastasi sia loco-regionali che a distanza con modifca dell`iter terapeutico nel 30% circa delle pazienti. L. Carcinoma dell`ovaio. La scintigrafa con 18 F-FDG ha un`accuratezza supe- riore alla TC e alla RM nell`identifcare il tumore primario, le recidive e le PRNCP D MEDCNA NUCLEARE 339 localizzazioni metastatiche. L`utilizzo della PET modifca l`iter terapeutico nel 15% delle pazienti. M. Altri tumori. Altri tumori che concentrano il 18 F-FDG in quantit suffciente sono i tumori testicolari, il carcinoma della cervice e del corpo uterino, il carcinoma vescicale. In queste neoplasie la PET offre sensibilit e specifcit prossime ad 80% per la stadiazione e la diagnosi di recidive. Terapia radiometabolica La localizzazione di un radioisotopo beta emittente a livello del tessuto patologico per- mette di utilizzare l`azione radiobiologica dell`emissione di elettroni per l`irraggiamento del bersaglio. Il limite di dose al tumore , di regola, condizionato dalla concomitante irradiazione del midollo osseo da mantenere non superiore a 200 -250 cGy per evitare fenomeni di mielodepressione. I trattamenti richiedono, di regola, l`isolamento del pa- ziente a fni di radioprotezione. I. Carcinoma differenziato della tiroide. I carcinomi differenziati della tiroide, papillifero e follicolare, mantengono in genere nelle loro metastasi la capacit di sintesi degli ormoni tiroidei e la dipendenza dalla stimolazione ipofsaria. Le cellule neoplastiche sono, quindi, in grado di captare lo iodio e di produrre tiroxina e tireoglobulina, fenomeni che sono alla base delle tecniche diagnosti- che e terapeutiche di medicina nucleare. La terapia radiometabolica con 131 I utilizzata da pi di 40 anni per il trattamento del carcinoma differenziato della tiroide e rappresenta attualmente il trattamento fondamentale sia per l`ablazione del residuo tiroideo sia per il trattamento del tumore. La terapia radiometabolica utilizza lo 131 I, con dosi fno a 6.75 GBq ripetibili fno alla dose cumulativa di 27 - 32 GBq, previa adeguata preparazione del paziente per stimolare elevati livelli di TSH sierico. Con adeguata terapia medica le complicanze sono estremamente rare. L`effcacia della terapia radiometabolica nel migliorare il rateo di soprav- vivenza e diminuire il rateo di recidive stata documentata da numerosi studi retrospettivi a lungo-termine su grandi casistiche. A. Indicazioni. Le seguenti sono le indicazioni pi importanti. 1. Ablazione del tessuto tiroideo residuo dopo intervento di tireoidecto- mia totale. Il razionale : a) siderare eventuali residui microscopici in- traparenchimali, riducendo cos il rischio di recidive locali nel collo e di prolungare la sopravvivenza; b) rendere attendibile il signifcato diagno- stico delle successive scintigrafe total-body; c) rendere pi attendibile il dosaggio della tireoglobulina nel follow-up; d) distruggere eventuali foci microscopici metastatici a livello linfonodale (frequenti nel carcinoma papillifero); e) permettere una precoce stadiazione sistemica visualizzando eventuali foci metastatici non altrimenti diagnosticati; 2. Terapia adiuvante. Pu essere effettuata anche in assenza di lesioni secondarie accertate in casi ad elevato rischio, quali: a) pazienti di et maggiore di 40 anni; b) tumori di dimensioni cospicue (diametro > di 3 cm); c) carcinomi che oltrepassano la capsula tiroidea; d) casi in cui risulta dubbia la radicalit dell`exeresi chirurgica; e) tumori poco differenziati; f) scintigrafa total-body negativa, ma con livelli sierici di TG o anticorpi anti-TG dosabili. 3. Trattamento delle metastasi iodiocaptanti. La terapia radiometabolica pu essere utile sia in presenza di metastasi locoregionali che a distanza (linfonodi, polmone, scheletro). ONCOLOGA MEDCA PRATCA 340 B. Risultati. I risultati della terapia radiometabolica possono essere cos rias- sunti: a) il trattamento ablativo riduce l`incidenza di recidive e di metastasi (10-15% vs 30-48%) e riduce la mortalit dei pazienti (7% vs 33%); b) la terapia con 131 I rappresenta il trattamento d`elezione in presenza di metastasi iodofssanti; c) la prognosi migliore si ha per le metastasi linfonodali e polmo- nari. Nelle prime, l`effcacia terapeutica dello 131 I elevata e viene integrata spesso dalla terapia chirurgica; nelle seconde, la terapia con 131 I rappresenta il solo mezzo terapeutico disponibile. La risposta terapeutica in genere presente nel 70-80% dei casi ( completa nel 30%) e consente prolungate sopravvivenze ( > 50% a 10 anni); d) la prognosi in presenza di metastasi ossee in genere meno favorevole: nella maggior parte dei casi trattati (70%) si osserva una risposta parziale e una sopravvivenza a 10 anni del 25-30%; e) la terapia con 131 I ha migliorato la prognosi e quindi la sopravvivenza dei pazienti con malattia metastatica. II. Tumori del sistema APUD. Questi tumori possiedono in varia misura la capacit di fssare selettivamente la meta-iodio-benzilguanidina (analogo della nor-adre- nalina e della guanetidina di cui segue, in parte, il metabolismo) che, marcata con 131 I, viene utilizzata sia a scopo diagnostico che terapeutico. In genere tale terapia radiometabolica ben tollerata e priva di signifcativi effetti collaterali. A. Indicazioni. Le principali indicazioni sono: a) neuroblastoma in stadio avan- zato (III e IV); b) neuroblastoma in stadio iniziale come terapia prechirurgica; c) feocromocitoma maligno metastatico; d) paraganglioma; e) carcinoma midollare della tiroide; f) carcinoide. B. Risultati. Possono essere attesi i seguenti risultati: a) risposta oggettiva nel 35% dei casi nel neuroblastoma III e IV stadio e del 50% nel feocromoci- toma; b) riduzione o scomparsa della sintomatologia dolorosa con notevole miglioramento della qualit di vita nel neuroblastoma, nel feocromocitoma maligno e nel paraganglioma; c) riduzione preoperatoria delle dimensioni del tumore senza induzione precoce di chemio-resistenza nel neuroblastoma in stadio iniziale; d) risposte oggettive modeste nelle altre forme neoplastiche, ma spesso con netta riduzione della sintomatologia. III. Palliazione del dolore da metastasi ossee. Il dolore osseo da metastasi scheletri- che rappresenta uno dei problemi pi gravi e di pi frequente riscontro (> 30%) nel paziente neoplastico in fase avanzata, con il carcinoma della mammella, prostatico e polmonare responsabili di oltre l`80% dei casi. La terapia radiometabolica utilizza le propriet osteotrope di particolari radiofarmaci ( 89 Sr; 186 Re-idrossi- etilen-difosfonato, 186 Re-HEDP; 153 Sm-etilen-diamino-tetrametilen-fosfonato,
153 Sm-EDTMP) che possiedono la capacit di far convergere selettivamente dosi terapeutiche di radioattivit nell`osso interessato da lesioni metastatiche. In seguito all`irraggiamento delle aree ad elevata attivit osteoblastica si ottiene una riduzione della pressione intraossea e dell`infltrazione del periostio con conseguente riduzione (fno all`80% dei casi), anche marcata, o scomparsa della sintomatologia dolorosa (fno al 20% - 25% dei casi). La terapia indicata in tutti i tipi di tumore con metastasi scheletriche evidenziabili alla scintigrafa scheletrica con difosfonati e relativa sintomatologia dolorosa. Il benefcio principale derivante dalla terapia radiometabolica con radiofarmaci osteotropi un miglioramento netto della qualit di vita del paziente grazie al buon controllo del dolore senza necessit di assumere farmaci analgesici e alla possibilit di riprendere una vita relazionale e lavorativa pressoch normale. I risultati migliori si ottengono PRNCP D MEDCNA NUCLEARE 341 quando la terapia radiometabolica viene effettuata in fasi relativamente precoci di malattia scheletrica. Un altro benefcio possibile, attualmente ottenibile con l`associazione di radiosensibilizzanti, un rallentamento della progressione della malattia scheletrica ed un aumento della sopravvivenza. Le complicazioni della terapia, effettuata in mono-somministrazione per via venosa periferica e ripetibile a distanza, sono modeste e ben controllabili. L`insorgenza dell`effetto antalgico si ha nel giro di qualche giorno e pu perdurare per molti mesi. La terapia ra- diometabolica con radiofarmaci osteotropi per l`elevata effcacia e tollerabilit pu essere attualmente considerata come terapia di prima linea nel trattamento palliativo delle metastasi scheletriche. IV. Terapia dei tumori neuroendocrini. Gli analoghi della somatostatina marcati con radioisotopi beta-emittenti ( 90 Y, 177 Lu) o con radiosotopi emettenti elettroni di Auger ( 111 In) sono stati proposti per la terapia dei tumori neuroendocrini op- portunamente caratterizzati come positivi alla scintigrafa radiorecettoriale con 111 In-octreotide. Un adeguato irraggiamento al tessuto tumorale viene assicurato dal legame specifco fra ormone radiattivo (octreotide o lanreotide radiomarcato) e recettore (recettore della somatostatina) ampiamente espresso sulla superfcie tumorale. Attualmente sono disponibili numerosi studi di fase I e II sull` octreo- tide marcato sia con 111 In che con 90 Y a scopo terapeutico che ne dimostrano l`effcacia (risposte oggettive fno al 38% in pazienti con malattia metastatica diffusa). Studi preliminari con octreotide marcato con 177 Lu mostrano un`effcacia comparabile con modesta tossicit. V. Radioimmunoterapia. Un anticorpo monoclonale intero (IgG) o un suo frammento viene marcato con un radioisotopo beta-emittente ( 131 I, 90 Y) cos da veicolare l`irraggiamento direttamente sul bersaglio che esprime l`antigene. La metodica presenta, tuttavia, ancora numerose problematiche legate principalmente alla relativamente bassa frazione della dose che si lega effettivamente al bersaglio neoplastico. Tentativi di soluzione di tali limiti si basano su: a) somministrazione loco-regionale nella cavit neoplastica, ad esempio nel trattamento dei gliobla- stomi con anticorpi anti-tenascina radiomarcati; b) sistemi di pre-targeting con avidina-biotina; c) trattamento di micro-metastasi con somministrazione endo- peritoneale nel carcinoma ovarico. Esperienze positive sono state riportate per il glioblastoma recidivo dopo chirurgia e radioterapia a fasci esterni (sopravvivenza mediana di 17 mesi in pazienti con malattia macroscopica e di 25 mesi in quelli con malattia microscopica) e per i linfomi B a basso grado (fno ad oltre 80% di risposte, di cui 20% - 50% complete). Bibliograha Aktolun C, Tauxe WN: Nuclear Oncology. Philadelphia, Lippincott Williams & Wilkins, 2001 Henkin RE: Nuclear Medicine. St. Louis, Mosby - 1996 Khalkali I, Maublant JC, Goldsmith SJ: Nuclear Oncology: Diagnosis and therapy. Philadelphia, Lippincott Williams & Wilkins, 2001 Sandler MP, Coleman RE, Patton JA, et al.: Diagnostic Nuclear Medicine. Philadelphia, Lippincott Williams & Wilkins, 2003 Wagner HN, Szabo Z, Buchanan JW: Principles of Nuclear Medicine. Philadelphia, Saunders - 1995