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SUPPLEMENTO N. 1 AL N. 10 DI VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - OTTOBRE 2004 - ANNO XXII - ISSN 1120-3005 - MENSILE - UNA COPIA 3,00
0V1TA 2004
Alambicco per distillare
erbe e piante
officinali, vinacce,
frutta, ecc.
WWW.AgrEmpOnO.COm
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iUutkata
D
Una bella coltivazione di lavanda sulle
colline tra il Piemonte e la Liguria.
L'impiego delle piante aromaticheofficinali per l'alimentazione e la salute
noto fin dall'antichit; oggi la loro
coltivazione pu essere un'opportunit
per molte piccole aziende.
a sempre l'uomo ha rivolto la sua attenzione al mondo vegetale. Dalle piante ha tratto cibo e nutrimento, fibre per tessere e legno per gli utensili; grazie alle piante ha gioito per i meravigliosi colori dei fiori e si inebriato del
loro profumo; ma soprattutto attraverso le piante ha imparato a conoscere meglio
se stesso, a capire i suoi problemi, a curare molte sue malattie.
una saggezza antica, una sorta di istinto primordiale, una conoscenza innata,
quella che lo ha spinto ad usare i fiori della camomilla come tranquillante, la
corteccia della betulla come cicatrizzante, le foglie dell'uva ursina come diuretico
o la radice della valeriana come sedativo; e le moderne ricerche danno oggi molte
conferme scientifiche.
Ai nostri giorni il rinnovato interesse alla qualit della vita, il desiderio di equilibrio
intcriore, il bisogno di sentirsi un tutt'uno con la natura avvicinano moltissime
persone al mondo dei rimedi pi semplici e naturali.
Questa Guida cerca perci di orientare tutti coloro che si vogliono interessare
maggiormente al mondo delle piante aromatiche ed officinali iniziando a vario titolo
la loro coltivazione, non importa se in un campo, in un orto o semplicemente in un
vaso sul balcone: in ogni caso una porta aperta verso un orizzonte senza confini.
FEDERAZIONE ITALIANA
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Indirizzi utili
EDITORI GIORNALI
Questa Guida esce come supplemento del mensile Vita in Campagna n. 10/2004
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Un po' di storia
Nel passato l'impiego delle piante
officinali costituiva l'unica possibilit
di cura delle malattie. Le conoscenze
maturate nei secoli, tramandate di
generazione in generazione, sono
giunte fino ai nostri giorni
Un tempo, ai conoscitori delle propriet delle erbe, conoscenze negate ai
pi, veniva portato rispetto e dato potere e l'alone di mistero che circondava
gli uomini della medicina si colorava
talvolta di sospetto e paura.
Carlo Magno (sec. IX) nei suoi famosi Capitolari, leggi che regolavano tutte
le attivit della vita dei sudditi, indicava
le piante che non dovevano mai mancare nei giardini del regno, ed in ogni mo-
nastero era presente l'orto dei semplici, mentre alla fine del Cinquecento il
chimico Crollio, allievo di Paracelso,
proponeva la teoria delle segnature secondo la quale la forma, il colore ed il
sapore di una pianta sarebbero segni
analogici che la natura pone al fine di far
capire il potere terapeutico della pianta
stessa nei confronti dell'organo del corpo umano che pi le rassomiglia.
Alla polmonaria {Pulmonara officinalis) data la sua foglia chiazzata di bianco
si attribuivano propriet curative dei polmoni, alla fegatella (Hepatica triloba),
per alle sue foglie trilobate e brune sulla
pagina inferiore, propriet relative al fegato, mentre la forma e la rugosit delle foglie della salvia {Salvia officinalis) indicavano il suo utilizzo per tutti i problemi legati alle patologie del cavo oro-faringeo.
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Le zone collinari
e di montagna si
prestano in modo
particolare per la
produzione delle
erbe officinali;
in questo modo
possibile, tra
l'altro, valorizzare
aree e terreni
altrimenti
destinati
ali 'abbandono
Il nostro esempio
di azienda produttrice
di piante officinali
Nel nostro progetto consideriamo
un 'azienda a ciclo completo, con un
vivaio, un campo di coltivazione e le
strutture necessarie alla lavorazione
e alla vendita dei prodotti erboristici.
Inoltre ipotizziamo che si tratti di
un 'azienda didattica
La scelta di dedicare l'intera superficie aziendale, o parte di essa, alla coltivazione delle piante officinali ci inserisce automaticamente in un ambito produttivo molto particolare, forse non remunerativo come altri, ma certamente
dai grandi valori etici ed ambientali.
Iniziare la coltivazione di prodotti
che entrano nella filiera alimentare significa assumersi una importante responsabilit, e questo ogni coltivatore lo
sa bene, ma produrre piante che vengono utilizzate per la cura della persona e
per la salute certamente un impegno
ulteriore, che deve unire una conduzione aziendale attenta, tecniche agronomiche semplici ma efficaci, salvaguardia ambientale e divulgazione di informazioni corrette.
La nostra azienda deve diventare un
libro aperto nel quale il consumatore
pu vedere come crescono le piante che
usa per la cura della sua persona ed imparare a conoscere sempre meglio e
sempre di pi le immense risorse che la
natura mette a disposizione.
E quindi indispensabile ottenere la
certificazione da parte degli enti preposti al controllo dell'agricoltura biologica (vedi Guida illustrata alla conversione all'agricoltura biologica supplemento a Vita in Campagna n. 2/2003) in
modo da poter garantire al consumatore
la massima trasparenza ed affidabilit
dei processi produttivi.
Campo di coltivazione
La superficie da mettere a coltura
direttamente proporzionale alle richieste di mercato ed agli obiettivi di espansione aziendale. Noi qui considereremo
delle superfici minime ma comunque
sufficienti a rendere l'idea delle potenzialit produttive.
Ad ogni coltura dedicheremo circa
150 metri quadrati; le specie considerate
saranno sei tra le pi significative, scelte
perch ci permettono di sperimentare cicli colturali diversi (essendo annuali,
biennali e perenni), con la possibilit di
affinare le nostre conoscenze tecniche ed
agronomiche; il loro diffuso utilizzo erboristico ed alimentare unito alla semplicit d'uso ne fanno piante di primaria im-
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Vivaio
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Legenda. A-Campo di coltivazione delle piante officinali: melissa (1), calendula (2), menta piperita (3), camomilla (4),
dragoncello (5), malva(6). B-Vivaio per la produzione delle piantine costituito da una serra fissa (a), due tunnel (b), unaserie
di cassoni di propagazione (e) e una superficie per il ripicchettamento in campo (d). C-Orto familiare per la coltivazione di
piante aromatiche per uso culinario (nel particolare in alto a destra): erba cipollina (1); finocchio selvatico (2); issopo (3);
levistico (sedano di montagna) (4); melissa (5); menta acquatica (6); menta spcata (7); origano (8); rabarbaro (9); rafano
(10); rosmarino (11); ruta (12); salvia (13); timo (14). D-Percorso espositivo-didattico: un sentiero che si sviluppa lungo
tutta la superficie aziendale e consente agli ospiti di osservare le piante nel loro ambiente: rosmarino ; lavanda 0 , achillea
0 , angelica , altea 0 , valeriana , visita al campo di coltivazione , iperico , partenio 0 , rabarbaro , salvia sclarea
O , salvia , visita alle coltivazioni in vivaio , visita alle coltivazioni dell 'orto , visita ai locali di laboratorio e vendita
dei prodotti . ^-Laboratorio per la preparazione delle erbe. F-Locale per la vendita dei prodotti erboristici
Orto familiare
In questo spazio vanno collocate tutte le piante aromatiche di uso culinario
consueto, le piante che possono essere
utilizzate per tisane, le piante che la tradizione popolare locale ci ha tramandato come utili alla nostra vita.
Si mettono a dimora le piante a file
parallele, dedicando almeno due file alla
stessa specie; se sistemato con cura l'orto pu diventare un piccolo campo catalogo dove presentare ad amici e visiStruttura interna della
serra. 1-Armadietto
attrezzi- I-Deposito
terriccio. 3-Tavoli da
lavoro. 4-Bancale per la
semina in seminiere.
5-Bancale per il
rpicchettamento in
contenitori alveolati.
6-Bancali per il
trapianto delle
piantine in vasetti.
I-Porte con apertura
verso l'esterno
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tatori le varie piante nel loro sviluppo.
Ecco le quattordici specie da collocare nella zona dedicata all'orto, scelte
per poter venire incontro alle pi comuni esigenze aromatiche e culinarie: erba
cipollina, finocchio selvatico, issopo, levistico (sedano di montagna), melissa,
menta acquatica, menta spicata, origano, rabarbaro, rafano, rosmarino, ruta,
salvia, timo.
Percorso espositivo-didattico
Non necessita di uno spazio particolare, ma pu essere un sentiero che si
sviluppa lungo tutta la superficie aziendale in cui i bambini o gli ospiti possano vedere le piante nel loro ambiente ed
eventualmente coglierle.
Il numero di specie da inserire in
questo percorso pu essere enorme: occorre scegliere quelle che pi caratterizzano la zona in cui ci si trova, o quelle
che per motivi legati alla tradizione popolare ed alla storia del luogo meritano
particolare attenzione.
Per ogni specie occorre predisporre
uno spazio di 1-2 metri quadrati che dovr
essere mantenuto curato ed efficiente, in
cui sar posto un cartellino che individui
la pianta indicando la famiglia ed il nome
latino e popolare; in posizioni particolari
vanno poi collocati dei tabelloni che spieghino in modo semplice e chiaro le caratteristiche ecologiche (vegetazione, terreno, clima, storia) del percorso stesso.
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D laboratorio
il luogo dove si svolgono tutte
quelle operazioni di trasformazione delle erbe raccolte che portano al prodotto
finito e confezionato (vedi pag. 27).
Gli spazi adibiti a laboratorio devono
essere in regola con le disposizioni delle Asl (Azienda sanitaria locale) per tut-
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I metodi di propagazione
Vediamo ora le operazioni da compiere per propagare con successo le
piante officinali.
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004
Semina. I-Si riempie per due terzi una cassetta di polistirolo con terriccio da
semina. 2-Si livella e si pressa il terriccio. 3-Si semina nel modo pi regolare
possibile. 4-Si copre il seme con un sottile strato di terriccio, si pressa di nuovo
leggermente e infine si innaffia
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Ripicchettamento. I-Si prelevano i semenzali dalla seminiera. 1-Con l'aiuto di un bastoncino si collocano nei contenitori
alveolari. i-Contenitore a ripicchettamento completato
Taleaggio (nelle foto: salvia). I-Talee appena prelevate (a sinistra) e pronte per
l'impianto (a destra) dopo l'asportazione delle foglie inferiori (per ridurre la
traspirazione ed evitare Vappassimento). 2-Preparazione dei vasetti con le talee
da far radicare
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Divisione del cespo (nella sequenza: dragoncello). I-Divisione del cespo. 2Riduzione della parte aerea. 3-Accorciamento delle radici. 4-Cespi pronti per il
trapianto. 5-Trapianto in vasetto. 6-Vasetti pronti
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La preparazione del
terreno per l'impianto
Queste colture non richiedono
lavorazioni particolari: sono sufficienti
un'aratura, eseguita in autunno previa
distribuzione di letame, e una fresatura
effettuata poco prima del trapianto
o della semina
Nell'iniziare una esperienza di coltivazione risulta essenziale una attenta
osservazione delle condizioni ambientali quali la struttura fisica e granulometrica del terreno, la sua fertilit, il suo grado di umidit ed il suo pH, l'altitudine,
l'esposizione, l'andamento climatico e
non ultima la possibilit di consociazioSUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004
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viola o il cumino, dobbiamo necessariamente dopo l'impianto lasciare trascorrere un inverno e provvedere alla raccolta nella primavera o nell'estate successiva; se coltiviamo specie annuali quali
l'aneto, il coriandolo od il fiordaliso,
l'impianto deve essere primaverile e la
raccolta si effettua durante lo stesso anno; per tutte le specie perenni quali la
salvia, la melissa o la lavanda, l'epoca
di impianto si sceglie in base all'andamento climatico della zona privilegiando il momento in cui la piovosit sufficiente ed in ogni caso lasciando alla
pianta il tempo utile per prepararsi ad
affrontare l'inverno con successo.
In ambienti con andamento climatico
favorevole sono possibili semine o trapianti autunnali di specie considerate
annuali come la camomilla o la calendula (queste piante esauriscono il loro ciclo biologico all'interno della stessa annata, ma essendo in grado di superare
efficacemente l'inverno possono essere
pi utilmente seminate a fine estate-inizio autunno per una fioritura precoce
nella primavera successiva): si ottenengono in tal modo raccolte primaverili
precoci ed abbondanti.
La messa a dimora
Occorre preparare un piccolo
progetto tenendo vicine le piante che
hanno esigenze simili tra loro.
Per il resto la messa a dimora
un 'operazione molto semplice
Messa a dimora delle piante. A sinistra. Aiutandosi con una cordella, si traccia
un piccolo solco con la zappa. A destra. Si praticano, alla distanza stabilita, dei
fori al cui interno vanno inserite le pianticelle e si pressa il terreno in modo che
aderisca alle radici, garantendo cos una pronta ripartenza; infine si innaffia
A sinistra. Messa a dimora di giovani piantine di melissa. A destra. Un appezzamento con impianto in fase di ultimazione
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Gli interventi di
coltivazione e la raccolta
Gli interventi necessari sono pochi:
alcune sarchiature, qualche diserbo
manuale e irrigazioni di soccorso
nel caso di andamenti stagionali
particolarmente siccitosi
Le piante officinali possiedono, di
norma, un elevato grado di rusticit e
quindi ben si adattano a condizioni ambientali siccitose e difficili. Anche se,
evidentemente, in queste situazioni la
resa in quantit di prodotto diminuisce,
paradossalmente la qualit tende ad essere esaltata; cosa risaputa ad esempio
che la quantit di olio essenziale contenuta nelle foglie della menta diminuisce
in modo significativo dopo una pioggia
o una innaffiatura eseguita bagnando
l'intera pianta o che le condizioni migliori per esaltare il profumo dell'origano sono quelle calde e secche delle regioni meridionali.
Gli interventi agronomici necessari
alla buona riuscita delle coltivazioni sono perci pochi e si limitano ad alcune
sarchiature, alcuni diserbi manuali, delle irrigazioni di soccorso nel caso di
condizioni climatiche particolarmente
avverse e alle operazioni di raccolta che
generalmente sostituiscono le potature.
Mentre le sarchiature possono essere
eseguite tra le file con l'aiuto di una motozappa o di un motocoltivatore grazie
allo spazio lasciato appositamente libero,
il diserbo sulla fila deve necessariamente essere eseguito a mano, ma, essendo le
aree limitate e circoscritte, non necessita
di tempi particolarmente lunghi.
Un sistema efficace per le irrigazioni quello che utilizza la manichetta fo-
Realizzazione di un impianto
di irrigazione a goccia.
I-Manichetta e raccordi.
2-Esecuzione del nodo
nella parte terminale della
manichetta. 3-Inserimento
del raccordo. 4-Allacciamento
alla rete idrica. 5-Particolare
di un gomito. 6-Aspetto
generale dell'impianto.
7-Impianto in funzione
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Per la protezione
delle piante
dal caldo
si pu
ricorrere
all'impiego
di un telo
ombreggiante
mento rimandiamo alla Guida illustrata alla conversione all'agricoltura biologica, supplemento al n. 2/2003 di Vita
in Campagna.
La raccolta va fatta nel momento
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Le piante aromatiche-officinali
che consigliamo di coltivare nel campo
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Achillea
Achillea millefolium
Famiglia: Compositae
Semina in semenzaio
Lug. Ago.
Set
Ott
Nov. Die.
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Semina in campo
Divisione dei cespi
Raccolta
Operazione
Gen.
Feb.
Mar.
Apr.
Althea officinalis
Famiglia: Malvaceae
Ciu.
Lug.
Ago.
Sei.
Ott.
Nov.
Die.
Semina
Divisione delle
gemme al colletto
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Trapianto
Raccolta fiori
e foglie
Raccolta radici
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Altea
in
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Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea biennale, alta fino a 200 cm, il cui fusto robusto, ramificato e cavo all'interno
percorso da striature rossastre; le foglie,
glauche nella pagina inferiore, sono alterne, bipennatosette e dotate di un lungo
piccilo e di una guaina avvolgente all'inserzione con il fusto; i fiori, bianchi o
verdastri, appaiono all'inizio dell'estate
del secondo anno e sono raccolti in ombrelle terminali; i frutti, di colore bruno
chiaro, sono dei diacheni; la radice carnosa, fittonante, bianca all'interno.
70%. I semenzai si preparano in primavera e le piantine possono essere trapiantate dopo 90 giorni.
Angelica
Angelica arcahangelica
Famiglia: Umbrelliferae
Ambiente. La pianta, originaria dell'Europa settentrionale, in Italia cresce spontaneamente nei terreni leggeri e ricchi di
humus delle zone alpine e prealpine.
Lug. Ago.
Set.
Ott.
Nov.
Die
Semina in semenzaio
Trapianto
Raccolta radici
Raccolta seme
(2 anno)
Cure colturali. Va effettuata una spuntatura per favorire la ramificazione del fusto; una volta iniziata la raccolta dei capolini, questa si protrae per alcune settimane. Sono necessari alcuni diserbi e
qualche innaffiatura.Le avversit pi comuni sono l'oidio e gli afidi.
Calendula
Calendula officinalis
Famiglia: Compositae
Set
Ott.
autui naie
Semina
prima venie
Raccolta fiori
Raccolta foglie
Nov.
Die.
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Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea annua, con foglie bipennatosette, divise in lacinie sottili, di colore verde
chiaro; i fusti alti fino a 50 cm sono sottili e ramificati; i fiori sono capolini,
gialli al centro e con petali bianchi alla
periferia, riuniti in corimbi; la fioritura
avviene da maggio a luglio ed il frutto
un achenio molto piccolo e di colore
giallastro.
Camomilla
Matricaria chamomilla
Famiglia: Compositae
Ott.
Nov. Die.
estiva-a itunnale
Semina
prima veri le
Raccolta
Set
Dragongello o estragone
Artemisia dracunculus
Famiglia: Compositae
Messa a dimora
dei rizomi
Divisione dei cespi
Raccolta foglie
Raccolta
sommit fiorite
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Operazione
Set
Ott.
Nov.
Die.
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Lavanda
Lavandaia officinalis
Famiglia: Labiateae
Cure colturali. I lavori si limitano a sarchiature per controllare le infestanti specialmente nei primi 2-3 anni di impianto.
Non soggetta ad avversit particolari.
Parti utilizzate. Le infiorescenze.
Tempo balsamico e raccolta. La raccolta si esegue in fioritura (giugno-luglio)
recidendo le infiorescenze alla base; nel
caso in cui il prodotto sia destinato alla
distillazione la raccolta va effettuata dopo la formazione del seme.
Semina
Propagazione
per talea
Set.
Ott
Nov.
Die.
wmmmmm
Trapianto
Raccolta
Maggiorana
Origanum majorana
Famiglia: Labiatae
Semina
in sem
enzaio
Tipo
Trapianto
in ca
Raccolta
Set
Ott.
Nov.
Die.
Principi attivi, propriet e impiego. I principi attivi sono: olio essenziale, tannini,
acido rosmarinico, resine e vitamina C in
quantit importanti. La maggiorana ha propriet digestive, carminative, antispasmodiche, analgesiche e diuretiche. Oltre che
per i consueti usi alimentari, la maggiorana si utilizza per infusi ed olio essenziale.
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Malva
Malva silvestris
Famiglia: Malvaceae
Cure colturali. Pochi diserbi sono necessari in quanto la malva molto competitiva. Alcune irrigazioni di soccorso sono
utili subito dopo il trapianto. Una attenzione particolare si deve porre nel controllo della ruggine, che attacca la pianta
in condizioni di umidit e temperatura
elevate; nel caso occorre asportare le parti malate.
Parti utilizzate. Fiori e foglie.
Set.
Ott.
Nov. Die.
in semenz; io
diretta
Trapianto
Raccolta fiori e foglie
Caratteristiche botaniche. Pianta cespugliosa con fusti a sezione quadrata, ramificati ed alti fino ad un metro; la radice
presenta corti rizomi; le foglie, ovali, opposte, a margine dentato e ricche di peli
secretori, se sfregate emanano un intenso
profumo simile a quello di limone; i fiori,
di colore dapprima giallastro, poi bianco
ed infine rosato, sono posizionati all'ascella delle foglie ed appaiono da fine
giugno ad agosto.
Distanze d'impianto. Le distanze di impianto sono di 60-70 cm tra le file e di 1520 cm sulla fila; una minore densit di impianto favorisce una migliore resa in olio
essenziale poich le foglie basali ne sono
pi ricche (anche del 50% in pi).
Melissa
Melissa officinalis
Famiglia: Labiatae
Semina in semenzaio
Semina in cassoni
Trapianto
20
Principi attivi, propriet e impiego. Ricca di mucillagini, la malva contiene anche olio essenziale, tannini, antociani,
vitamine e pectine. Ha propriet emollienti, bechiche, lassative e calmanti; si
assume sotto forma di infuso o decotto.
Le foglie possono essere consumate,
preferibilmente cotte, come ortaggio.
Le mucillagini della malva, che assorbono acqua per centinaia di volte il loro peso, vengono anche utilizzate per uso oftalmico, dato il loro potere emolliente,
per lenire gli occhi arrossati e le congiuntiviti.
Ott
Nov.
Die.
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Menta piperita
Mentha x piperita
Famiglia: Labiatae
Propagazione. La propagazione si fa a
partire dagli stoloni, raccolti da colture a
fine ciclo, con due sistemi altrettanto validi: l'impianto diretto in campo degli stoloni (in settembre-ottobre) o la preparazione
di cassoni dove gli stoloni messi a germoOperazione
Set
ott
Nov.
Die.
Impianto stoloni
Trapianto piante
da ricaccio
ita
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solo fo >1C M
Raccolta
wmmmmmtm
sol 3 foglie
Origanum vulgare
Famiglia: Labiatae
Semina in semenzaio
Semina in campo
Trapianto
Propagazione per
divisione dei cespi
Raccolta
Distanze d'impianto. Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 centimetri tra le file e di 25-30 cm sulla fila.
Origano
Operazione
Set.
Ott.
Nov.
Die.
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Caratteristiche botaniche. Pianta suffruticosa, alta 50-60 cm, con fusti ramificati,
legnosi alla base; le foglie, opposte, sono
lanceolate, con la superfcie rugosa e ricoperte da una fitta peluria; i fiori di colore
bianco violaceo, talvolta rosei, sono raggnippati in verticilli in numero di 5-10,
compaiono nella tarda primavera; il seme
un achenio di colore marrone scuro.
Salvia
Salvia officinalis
Famiglia: Labiatae
Propagazione. La propagazione si pu effettuare a partire dal seme (deve essere selezionato) allestendo dei semenzai a fine
inverno, a cui segue il trapianto dopo 1012 settimane; o a partire dalle talee, prelevate in marzo-aprile e poste a radicare in
vasetto o cassone, che vengono poi trapiantate a fine estate. L'attitudine alla radicazione delle talee molto alta: si pos-
Semina in semenzaio
Set
ott
Nov. Die.
MMMB
Raccolta
Timo
Thymus vulgaris
Famiglia: Labiatae
Trapianto
Raccolta
22
Cure colturali. Vanno combattute le infestanti con frequenti sarchiature; un rincalzo dei cespi consigliabile, come
protezione, prima della stagione invernale. Non necessita in genere di particolari
interventi contro malattie o parassiti.
Trapianto
Operazione
M B
Set
Ott
Nov. Die.
Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea perenne, alta fino a 150 cm, con fusti
scanalati portanti dei corimbi formati da
fiori rosa o bianchi; le foglie sono pennatosette, con foglioline lanceolate a margine seghettato; l'apparato radicale fascicolato, provvisto di un breve e tozzo rizoma, emana un forte odore non sempre
gradevole.
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Valeriana
Valeriana officinalis
Famiglia: Valerianaceae
Propagazione. La propagazione pu essere effettuata per semina diretta (in autunno) o in semenzaio a fine inverno con
trapianto dopo 70-90 giorni. La divisione
dei cespi e l'impiego di porzioni di rizoma sono un buon metodo solo per piccole superfici.
Operazione
Semina
Lug. Ago.
Set
ott
Nov.
seme nzaio
Mi
diretta
Trapianto
Propagazione per
divisione dei cespi
Raccolta radici (2 anno)
Die.
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e piante che consigliamo di coltivare nell'orto sono quelle pi comuni e tradizionalmente conosciute. Per nessuna, ad esclusione della
ruta, si sono evidenziate controindicazioni di sorta all'uso nelle dosi consuete, anche se bene rilevare che alcune di
esse possiedono tra i loro principi attivi
sostanze potenzialmente pericolose.
Oltre alla sopraccitata ruta, il cui uso
alimentare si limita all'aromatizzazione
di grappe, amari e di alcuni piatti a base
di carni dal sapore molto deciso, la tanto utilizzata salvia contiene nel suo olio
essenziale una notevole percentuale di
tujone, composto tossico.
Il rabarbaro, di cui gradiamo l'aroma
del rizoma ed apprezziamo i piccioli
delle foglie canditi o ridotti in confetture, concentra nelle sue enormi lamine
fogliari importanti dosi di ossalati che
complicano notevolmente la funzionalit del rene, ragion per cui devono essere accuratamente evitate in ogni preparazione alimentare.
Seguite queste poche indicazioni,
l'orto pu diventare il laboratorio da
cui estrarre sapori ed aromi nuovi da sperimentare in cucina per pietanze inconsuete.
Erba cipollina
Finocchio selvatico
Issopo
Melissa
Menta acquatica
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Menta spicata
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Origano
Rabarbaro
Rosmarino
Ruta
Rafano
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Alcune variet
di salvia di possibile
coltivazione:
Salvia alba (13a),
Salvia lavandulifolia (13b),
Salvia bicolor (13c),
Salvia tricolor (13d),
Salvia purpurescens (13e)
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Timo
corrente sono unicamente quelle aromatizzanti e digestive; la tradizione popolare utilizza la ruta come aromatizzante
della grappa.
Attenzione: la ruta velenosa e non
deve essere somministrata alle donne
incinte perch abortiva.
13-Salvia. Della salvia, che noi tutti conosciamo, rimandiamo alla scheda di
pag. 22, ricordando che le variet di
possibile coltivazione sono numerose,
tra cui: Salvia alba (13a), Salvia lavandulifolia (13b), Salvia bicolor (13c),
Salvia tricolor (13d), Salvia purpurescens (13e), ecc.
Attenzione: anche se viene utilizzata
in cucina per moltissime pietanze, si deve considerare che la presenza di tujone
la rende, a dosi molto alte, potenzialmente pericolosa, soprattutto per le donne incinte.
Composizioni di salvie dalle diverse
colorazioni sono interessanti anche per
uso decorativo.
14-Timo. Piccolo arbusto molto utilizzato sia dal punto di vista erboristico
che alimentare. Cresce in tutta Italia, dal
mare ai monti, prediligendo i terreni
sassosi, ben drenati e soleggiati.
Per gli utilizzi e le propriet rimandiamo alla scheda di pag. 22.
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I principi attivi
Sono le sostanze contenute nelle piante
che hanno propriet medicinali e
agiscono positivamente sull'organismo
Si definiscono principi attivi quelle
sostanze, molto diverse tra loro, che, pur
non esplicando una funzione ben definita nella pianta, sono ugualmente estremamente importanti per la sopravvivenza della specie. Comprendono: alcaloidi, oli essenziali, acidi organici, glicosidi, mucillagini, gomme, resine, tannini
ed altre sostanze ancora.
Secondo l'ipotesi pi accreditata, la
loro tossicit, il loro sapore e il loro aroma ridurrebbero il numero di organismi
in grado di utilizzare la pianta come alimento e quindi conseguentemente le
piante che li contengono ne trarrebbero
un vantaggio ecologico quale una
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di suolo, esposizione alla luce, latitudine e temperatura), differenze dovute alle tecniche agronomiche (epoca e densit di impianto, concimazioni e irrigazioni, trattamenti).
Le principali preparazioni
e le tecniche di estrazione
Ecco alcune tecniche di preparazione e
di estrazione che si possono effettuare
in un piccolo laboratorio aziendale
con l'ausilio di semplici strumenti
Tintura idroalcolica. I-Si sistema
la droga (nelle foto, melissa) in un
vaso di vetro. 2- Si versa la dose
stabilita di alcol etilico fino a
ricoprire completamente la droga
Tintura vinosa. I-Si sistema la droga (nelle foto, foglie di rosmarino) in un vaso
di vetro. 2-Si versa la quantit necessaria di vino bianco ad alta gradazione fino a
ricoprire completamente la droga
Tinture idroalcoliche. Per la preparazione delle tinture si utilizza alcol etilico a gradazioni tra i 50 ed i 70 (la gradazione voluta si ottiene mescolando all'alcol una certa quantit d'acqua).
La droga, preferibilmente fresca,
viene posta a macerare nell'alcol per il
tempo stabilito in bottiglie di vetro poste al riparo dalla luce.
Nella preparazione si adotta la regola
che prescrive di impiegare una parte di
Oleolito (nella sequenza, iperico). I-Si tagliano le infiorescenze di iperico e si recuperano i fiori. 2-Si collocano i fiori
all'interno di un vaso di vetro. 3-Si ricopre il tutto con olio d'oliva
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cazioni). Le procedure che regolano la gestione dell'alcol etilico, dal suo acquisto
alla sua conservazione, per arrivare infine
al confezionamento del prodotto finito,
sono cos complesse da scoraggiare chiunque intenda sperimentarsi nel settore con
obiettivi poco pi che amatoriali. Una
strada percorribile quella di incaricare di
tutte le operazioni necessarie dei laboratori seri e fidati: il coltivatore fornir le erbe
occorrenti ed il laboratorio esterno produrr per conto di... il prodotto finito.
idroalcoliche; il solvente in questo caso un vino bianco di buona qualit ad alta gradazione.
Il rapporto droga/vino generalmente nell'ordine di 1 a 20 (5 grammi per
100 millilitri). Si lasciano le droghe,
preferibilmente fresche, in infusione per
alcune settimane, poi si filtrano e si consumano a cucchiaini o bicchierini.
Le tinture vinose hanno in genere un
apprezzato gusto aromatico e spesso sono utilizzate come aperitivo o digestivo.
Oleoliti o oli medicinali. Sono soluzioni oleose dei principi attivi; gli oli nor-
Olio essenziale e idrolato (acqua aromatica). Di seguito vi elenchiamo le fasi dell'estrazione degli oli essenziali contenuti
nelle erbe e del recupero dell'acqua aromatica; l'esempio riportato riguarda il rosmarino. I-Si predispone nella caldaia
dell'estrattore in corrente di vapore la griglia di fondo e si aggiunge acqua sino al livello della griglia stessa. 2-Si riempie
completamente la caldaia con le cimette di rosmarino raccolte in precedenza. 3-Si sistemano e si pressano per bene le cimette
di rosmarino. 4-Si colloca la griglia di copertura. 5-Si chiude con il coperchio e si collega al sistema di condensazione
(serpentina). 6-Si aggancia l'apposita fiorentina in vetro a doppia camera: nella camera esterna passer l'acqua di
raffreddamento, in quella interna si raccoglieranno l'olio essenziale e l'acqua aromatica. 1-Ecco il distillatore pronto all'uso
e posizionato su un fornello elettrico. ^-Particolare del termometro per il controllo della temperatura di distillazione che va
mantenuta tra 85 e 95 C. 9-Olio essenziale raccolto nella camera interna della buretta (vedi freccia). \Q-Si recupera in un
bicchierino l'acqua aromatica aprendo l'apposito rubinetto. 11-5/ raccoglie ora l'olio essenziale in un flaconcino di vetro
scuro munito di contagocce. 12-Una volta raccolto l'olio essenziale, etichettate il flaconcino riportando la denominazione
dell 'olio e la data di estrazione. Conservate al riparo dalla luce
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II laboratorio
di trasformazione
tamente organizzato e certificato (la certificazione biologica per quanto riguarda la produzione non si estende ai processi di trasformazione).
Ecco alcune indicazioni di
Il processo inizia normalmente con
massima sulle attrezzature necessarie l'essiccazione; per questa operazione si
per realizzare un laboratorio
possono utilizzare sia vecchie tettoie o
di lavorazione delle erbe
solai arieggiati, dove disporre le piante
aromatiche-officinali
su graticci o stuoie, che moderni essiccatoi in acciaio inox con generatore
Una volta eseguita la raccolta inizia d'aria calda.
per le piante officinali un percorso che,
Non esistono differenze di qualit
come la coltivazione, deve essere atten- nei prodotti ottenuti con i due sistemi, se
applicati correttamente, ma solamente
diversi tempi di esercizio; una volta essiccata, la pianta dovrebbe presentarsi
di colore verde, friabile al tatto e con un
buon profumo di fieno.
Il prodotto ottenuto va ridotto a taglio tisana, cio ad una dimensione di
alcuni millimetri, e conservato in recipienti di vetro o in contenitori sotto vuoto in modo che non assorba nuovamente l'umidit ambientale: infatti estremamente igroscopico, cio va molto
soggetto al riassorbimento dell'umidit
dall'ambiente.
Tutte queste operazioni non hanno bisogno di un vero e proprio laboratorio.
Un ambiente a norma dovr invece essere quello in cui si andranno a produrre
oli essenziali, tinture, oleoliti, eccetera.
// laboratorio per la trasformazione
L'attrezzatura del laboratorio dodeve essere idoneo alla preparazione vrebbe prevedere, oltre all'arredamento
dei prodotti nel rispetto delle normative in acciaio inox ed agli allacciamenti di
vigenti
acqua, gas, corrente e quant'altro neces-
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Attrezzature.
I-Estrattore.
2-Percolato re.
3-Maceratore.
4-Torchietto.
5-Pressa idraulica.
6-Molinetto.
I-Contenitore in
acciaio inox e
boccette in vetro
di colore scuro per
la preparazione
e la successiva
conservazione
dei prodotti
EH*
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Per la vendita di
prodotti erboristici
importante che le
confezioni siano
presentate in modo
adeguato e che
il punto vendita
rappresenti, nella
sua semplicit,
la tradizione e la
vocazione aziendale
La commercializzazione
// prodotto deve essere confezionato
in contenitori adatti ed etichettato
secondo le norme di legge
assHWP-
Prima di iniziare...
...occorre valutare la convenienza a
produrre piante officinali, vendicando
le reali possibilit di collocazione
del prodotto e i prezzi di mercato
La coltivazione delle piante officinali stimola spesso l'interesse dei piccoli
produttori agricoli ed agrituristici, e di
coloro che si dedicano all'agricoltura in
forma hobbystica o part-time, lavorando
direttamente nella propria azienda talvolta con l'ausilio della manodopera faSUPPLEMENTO A VTTA IN CAMPAGNA 10/2004
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Occorrono
le autorizzazioni
sanitarie
Per l'attivit di lavorazione,
trasformazione e vendita delle
piante aromatiche-officinali e dei
prodotti erboristici necessario
presentare domanda di autorizzazione
sanitaria al Sindaco
Alcuni esempi di confezioni a sacchetto con finestra (1) o trasparente (2), per
permettere la visione del contenuto, e di etichette adesive (3-4-5-6)
II locale di vendita
Ecco infine alcuni consigli
per la realizzazione di un locale
adatto alla vendita delle erbe
e dei prodotti erboristici
II luogo destinato alla vendita dei
prodotti aziendali (l'attivit di vendita
diretta deve essere preceduta da una co-
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Indirizzi utili
Attrezzature per la produzione
e/o la vendita
- Albrigi Luigi (essiccatoi, estrattori, percolatori, maceratori, torchi, ecc.) - Via Tessare,
1 - 37020 Stallavena (Verona) - Tei. 045
8650250 - Fax 045 907316 - Internet:
vvww.albrigiluigi.com
- Eurovetrocap (recipienti in vetro e plastica per laboratori) - Via M. Pagano, 59 20090 "Prezzano sul Naviglio (Milano) - Tei.
02 484431 - Fax 02 48401820 - Internet:
www.eurovetrocap.com
- Salut di Tegon Franco (molinetti per taglio tisana) - Via Vallada, 35 - 33080 Porcia
(Pordenone) - Tei. e fax 0434 922222 - Internet: www.salut.it
- TauRo (essiccatoi) - Via Chiesa, 36 Loc.t Rampazzo - 36043 Camisano Vicentino (Vicenza) Tei. e fax 0444 719046 - Tei.
0444 412515 - Internet: www.tauro.biz
- T.R. di Turoni & C. (estrattori) - Via Copernico, 26 - 47100 Forl (Fori! Cesena) - Tei.
0543 724848 - Fax 0543 774670 - Internet:
www.trsnc.com
Produzione di sementi
e di piantine
- Consorzio Comunalie Parmensi - Via Nazionale, 54 - 43043 Borgo Val di Taro (Parma) - Tei. 0525 90155 - Fax 0525 91154;
- Cooperativa Sociale Centro di Lavoro Via San Marco, 121 - 37138 Verona - Tei.
045 8184711 - Fax 045 8184700;
- Giardino delle Erbe - Strada provinciale
per Prugno, km 2 - 48010 Casola-Valsenio
(Ravenna) - Tei. e fax 0546 73158 (vedi articolo pubblicato su Vita in Campagna n. 7-8/
2001apag.69).
- Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - Via C. Celso 6 - 00161 Roma
- Tei. 06 855611 - Internet: www.ismea.it
- Milano - Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche - Dipartimento di Scienze Farmacologiche - Via Balzaretti, 9-20133 Milano
- Tei. 02 50318284 - Internet: www.unimi.il
- Modena e Reggio Emilia - Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche - Dipartimen-
aturally
stantess steel
Dotato di griglia di
fondo e peso per
pressatura erba.
Disponibile in vari
modelli con capacit
Pressa oleodinamica
manuale
2,5 a 30 litri.
Completamente
realizzata in acciaio
inox, principalmente
rivolta ai professionisti
del settore trattamento
piante officinali.
Tuttavia, grazie alla
grande versatilit
dell'apparecchio,
possibile ricavare succhi
tramite spremitura a
freddo di frutta e
verdura.
Maceratore
Recipiente per
macerazione in
ambiente buio;
dotato di chiusura
ermetica per evitare
il contatto del
prodotto con l'aria.
Disponibile In due
modelli con capacit
70 e 120 litri.
S.R.L.
ViaTessare, 1 Stallavena * Verona Italy
Tei. +39 045 8650250 Fax +39 045 907316 www.albrigiluigi.com info@albrigiluigi.com
DIS
PRESSE!"
PERCO