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SUPPLEMENTO N. 1 AL N. 10 DI VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - OTTOBRE 2004 - ANNO XXII - ISSN 1120-3005 - MENSILE - UNA COPIA 3,00

macchine, strumenti ed attrezzi


r l'azienda agricola

0V1TA 2004
Alambicco per distillare
erbe e piante
officinali, vinacce,
frutta, ecc.

'rodotti del mese:


Termometri e prodotti per HACCP

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Guida illustrata alla coltivazione


e utilizzazione delle piante
aromatiche-officinah

iUutkata

a cura di Lorenzo Roccabruna

D
Una bella coltivazione di lavanda sulle
colline tra il Piemonte e la Liguria.
L'impiego delle piante aromaticheofficinali per l'alimentazione e la salute
noto fin dall'antichit; oggi la loro
coltivazione pu essere un'opportunit
per molte piccole aziende.

a sempre l'uomo ha rivolto la sua attenzione al mondo vegetale. Dalle piante ha tratto cibo e nutrimento, fibre per tessere e legno per gli utensili; grazie alle piante ha gioito per i meravigliosi colori dei fiori e si inebriato del
loro profumo; ma soprattutto attraverso le piante ha imparato a conoscere meglio
se stesso, a capire i suoi problemi, a curare molte sue malattie.
una saggezza antica, una sorta di istinto primordiale, una conoscenza innata,
quella che lo ha spinto ad usare i fiori della camomilla come tranquillante, la
corteccia della betulla come cicatrizzante, le foglie dell'uva ursina come diuretico
o la radice della valeriana come sedativo; e le moderne ricerche danno oggi molte
conferme scientifiche.
Ai nostri giorni il rinnovato interesse alla qualit della vita, il desiderio di equilibrio
intcriore, il bisogno di sentirsi un tutt'uno con la natura avvicinano moltissime
persone al mondo dei rimedi pi semplici e naturali.
Questa Guida cerca perci di orientare tutti coloro che si vogliono interessare
maggiormente al mondo delle piante aromatiche ed officinali iniziando a vario titolo
la loro coltivazione, non importa se in un campo, in un orto o semplicemente in un
vaso sul balcone: in ogni caso una porta aperta verso un orizzonte senza confini.

Foto: Cascina Blengio - Ponti (Alessandria)


VITA IN CAMPAGNA
Mensile di agricoltura part-time con la maggior
diffusione pagata in Italia (certificazione ADS)
Direttore Responsabile: Alberto Rizzotti
Vice Direttore: Giorgio Vincenzi
Redattori: Giuseppe Cipriani, Silvio Caltran
Redazione: Via Bencivenga/Biondani, 16 37133 Verona
Tei. 045 8057511 - Fax 045 8009240
E-mail: vitaincampagna@vitaincampagna.it
Internet: www.vitaincampagna.it
Editore: Edizioni L'Informatore Agrario spa Via Bencivenga/Biondani, 16 - 37133 Verona
Presidente: Alberto Rizzotti
Vice Presidente: Elena Rizzotti
Amministratori delegati: Elena Rizzotti Pier Giorgio Ruggiero
Direttore editoriale: Giovanni Rizzotti
Direttore commerciale: Luciano Grilli
Abbonamenti: C. R 467 - 37100 Verona -

Tei. 045 8009480 - Fax 045 8012980


E-mail: abbonamenti@vitaincampagna.it
Abbonamento annuale 2004: Italia euro 34,50;
Estero euro 52,00. Sono previste speciali quote
di abbonamento per studenti di ogni ordine e
grado
Una copia euro 4,00 (arretrata il doppio,
per gli abbonati euro 6,00) pi spese postali
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Stampa: Mediagraf spa - Noventa Padovana
Registrazione Tribunale Verona n. 552
del 3-11-1982 - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1,
DCB Verona - Contiene I.P.
Copyright 2004 Vita in Campagna di
Edizioni L'Informatore Agrario spa
Vietata la riproduzione parziale o totale di testi
e illustrazioni - ISSN 1120-3005

FEDERAZIONE ITALIANA

Progettiamo una piccola azienda


per la coltivazione delle aromatiche-officinali

9
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La coltivazione delle piante aromatiche-officinali


Le piante aromatiche-officinali
che consigliamo di coltivare nel campo
Le piante aromatiche e ad impiego culinario
da coltivare nell'orto familiare
La lavorazione delle piante
e la preparazione dei prodotti erboristici

33

La vendita dei prodotti erboristici

35

Indirizzi utili

EDITORI GIORNALI

Accertamento Diffusione Stampa


Certificato n. 5071 del 25/11/2003
Vita in Campagna non in vendita nelle
edicole, viene inviata solo su abbonamento

Questa Guida esce come supplemento del mensile Vita in Campagna n. 10/2004

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Progettiamo una piccola azienda


per la coltivazione delle aromatiche-officinali

e consultiamo uno qualunque dei


numerosi libri che trattano di piante aromatiche e medicinali noteremo, forse con sorpresa, che vengono attribuite propriet terapeutiche a moltissime specie che normalmente consideriamo poco importanti e significative.
D'altro canto la saggezza popolare
ha sempre considerato degne di nota tutte le specie vegetali tanto che ci viene
tramandato un proverbio che dice: ogni
erba che guarda in su ha la sua virt.
Alle piante si sono attribuite propriet alimentari, propriet purifcatrici
e curative, propriet magiche e soprannaturali; si pu certamente affermare
che la storia dell'uomo sempre stata,
ed ancora, legata in un rapporto profondo, quasi simbiotico, con il mondo
vegetale.

Un po' di storia
Nel passato l'impiego delle piante
officinali costituiva l'unica possibilit
di cura delle malattie. Le conoscenze
maturate nei secoli, tramandate di
generazione in generazione, sono
giunte fino ai nostri giorni
Un tempo, ai conoscitori delle propriet delle erbe, conoscenze negate ai
pi, veniva portato rispetto e dato potere e l'alone di mistero che circondava
gli uomini della medicina si colorava
talvolta di sospetto e paura.
Carlo Magno (sec. IX) nei suoi famosi Capitolari, leggi che regolavano tutte
le attivit della vita dei sudditi, indicava
le piante che non dovevano mai mancare nei giardini del regno, ed in ogni mo-

nastero era presente l'orto dei semplici, mentre alla fine del Cinquecento il
chimico Crollio, allievo di Paracelso,
proponeva la teoria delle segnature secondo la quale la forma, il colore ed il
sapore di una pianta sarebbero segni
analogici che la natura pone al fine di far
capire il potere terapeutico della pianta
stessa nei confronti dell'organo del corpo umano che pi le rassomiglia.
Alla polmonaria {Pulmonara officinalis) data la sua foglia chiazzata di bianco
si attribuivano propriet curative dei polmoni, alla fegatella (Hepatica triloba),
per alle sue foglie trilobate e brune sulla
pagina inferiore, propriet relative al fegato, mentre la forma e la rugosit delle foglie della salvia {Salvia officinalis) indicavano il suo utilizzo per tutti i problemi legati alle patologie del cavo oro-faringeo.

Il nostro progetto di una piccola azienda per la coltivazione di piante


aromatiche-officinali, la produzione e la vendita di prodotti
erboristici, l'utilizzazione anche come fattoria didattica

Legenda. A-Campo (1.000 metri quadrati) per la


coltivazione delle piante aromatiche-officinali. Yl-Vivaio per la
produzione delle piantine costituito da una serra fissa (a), due tunnel (b)
e una serie di cassoni di propagazione (e). C-Orto per la coltivazione
di piante aromatiche per uso prevalentemente culinario. D-Percorso espositivo-didattico.
^-Laboratorio per la preparazione delle erbe. F-Locale per la vendita dei prodotti erboristici

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

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Anche se oggi molte di queste considerazioni paiono a dir poco fantasiose, in


alcuni casi, e la salvia l'esempio pi
eclatante, la recente ricerca scientifica ha
dimostrato la fondatezza di alcune attribuzioni terapeutiche fatte nei secoli scorsi.
Ora, all'inizio del terzo millennio, la
nostra cultura occidentale che si basa sulla dimostrazione scientifica tende a
svelare tutti i misteri, e cos si conoscono
le formule chimiche dei composti vegetali, i loro meccanismi di interazione con
il corpo umano, ogni possibile indicazione o controindicazione all'uso. Una cosa
sola non consideriamo abbastanza: il
nostro atteggiamento nei confronti
delle piante medicinali, che spesso il
valore aggiunto della terapia con le erbe
ed influisce sulla riuscita del trattamento;
la nostra predisposizione mentale, il tempo e l'attenzione che dedichiamo alla
preparazione di una tisana diventano un
rito che, aiutandoci a rientrare in noi stessi, migliora la qualit della nostra vita.
Imparare a conoscere, a coltivare ed
ad utilizzare le piante medicinali diven-

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Le zone collinari
e di montagna si
prestano in modo
particolare per la
produzione delle
erbe officinali;
in questo modo
possibile, tra
l'altro, valorizzare
aree e terreni
altrimenti
destinati
ali 'abbandono

ta cos un ponte tra passato e futuro, tra


tradizione e nuove scoperte.

Il nostro esempio
di azienda produttrice
di piante officinali
Nel nostro progetto consideriamo
un 'azienda a ciclo completo, con un
vivaio, un campo di coltivazione e le
strutture necessarie alla lavorazione
e alla vendita dei prodotti erboristici.
Inoltre ipotizziamo che si tratti di
un 'azienda didattica
La scelta di dedicare l'intera superficie aziendale, o parte di essa, alla coltivazione delle piante officinali ci inserisce automaticamente in un ambito produttivo molto particolare, forse non remunerativo come altri, ma certamente
dai grandi valori etici ed ambientali.
Iniziare la coltivazione di prodotti
che entrano nella filiera alimentare significa assumersi una importante responsabilit, e questo ogni coltivatore lo
sa bene, ma produrre piante che vengono utilizzate per la cura della persona e
per la salute certamente un impegno
ulteriore, che deve unire una conduzione aziendale attenta, tecniche agronomiche semplici ma efficaci, salvaguardia ambientale e divulgazione di informazioni corrette.
La nostra azienda deve diventare un
libro aperto nel quale il consumatore
pu vedere come crescono le piante che
usa per la cura della sua persona ed imparare a conoscere sempre meglio e
sempre di pi le immense risorse che la
natura mette a disposizione.
E quindi indispensabile ottenere la
certificazione da parte degli enti preposti al controllo dell'agricoltura biologica (vedi Guida illustrata alla conversione all'agricoltura biologica supplemento a Vita in Campagna n. 2/2003) in
modo da poter garantire al consumatore
la massima trasparenza ed affidabilit
dei processi produttivi.

SUITLHMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

Dopo un periodo di conversione che


dura due anni per le colture erbacee e tre
anni per le colture arboree, l'azienda ottiene un codice che la identifica e che
accompagner alla vendita ogni prodotto, ma gi dall'inizio del periodo di conversione tutte le tecniche agronomiche
adottate dovranno essere quelle ammesse in agricoltura biologica.
Le visite di controllo da parte dei tecnici degli enti diventano inoltre l'occasione per un dialogo approfondito sui
problemi incontrati nelle coltivazioni e
l'opportunit di apprendere nuove soluzioni e strategie.
In ogni realt si possono individuare tipologie diverse a seconda della diversa vocazione aziendale, sia che si
tratti di un agriturismo o di una fattoria didattica, sia che si tratti di un vivaio o di un orto familiare.
Per semplicit descrittiva immaginiamo di dedicare ad ogni particolare attivit un diverso spazio aziendale; avremo
quindi: dei campi per la coltivazione; uno
spazio per il vivaio; un luogo dove collocare l'orto; un percorso espositivo-didattico; un locale per il laboratorio; un locale per la vendita. Di ognuno presenteremo un progetto in modo che ne risultino
evidenti e chiare tutte le caratteristiche.

Campo di coltivazione
La superficie da mettere a coltura
direttamente proporzionale alle richieste di mercato ed agli obiettivi di espansione aziendale. Noi qui considereremo
delle superfici minime ma comunque
sufficienti a rendere l'idea delle potenzialit produttive.
Ad ogni coltura dedicheremo circa
150 metri quadrati; le specie considerate
saranno sei tra le pi significative, scelte
perch ci permettono di sperimentare cicli colturali diversi (essendo annuali,
biennali e perenni), con la possibilit di
affinare le nostre conoscenze tecniche ed
agronomiche; il loro diffuso utilizzo erboristico ed alimentare unito alla semplicit d'uso ne fanno piante di primaria im-

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portanza nel panorama delle aromatiche


e delle officinali. La superficie totale utilizzata sar di circa 1.000 metri quadrati
(compresi i percorsi di servizio).
1) Melissa. Distanze di impianto: 60
cm tra le fila, 20 cm sulla fila; resa in
prodotto fresco per 100 metri quadrati:
200-250 kg (nei due tagli).
2) Calendula. Distanze di impianto:
60 cm tra le file, 35 cm sulla fila; resa in
prodotto fresco per 100 metri quadrati:
60-90 kg (capolini).
3) Menta piperita. Distanze di impianto: 45 cm tra le file, 20 cm sulla fi-

Vivaio

la; resa in prodotto fresco per 100 metri


quadrati: 250-300 kg (nei due tagli).
4) Camomilla. Distanze di impianto: 50 cm tra le file, 20 cm sullafila;resa in prodotto fresco per 100 metri quadrati: 70-80 kg (fiori).
5) Dragoncello. Distanze di impianto: 60 cm tra le file, 20 cm sullafila;resa in prodotto fresco per 100 metri quadrati: 30-40 kg (parte aerea).
6) Malva. Distanze di impianto: 60
cm tra le file, 20 cm sulla fila; resa in
prodotto fresco per 100 metri quadrati:
100-150 kg (foglie e fiori).

Essendo il luogo dove si procede alla


propagazione delle varie specie, questo
un po' il cuore della nostra azienda.
Se possibile dovrebbe essere dotato
di una serra fssa (8 x 20 metri), alcuni
tunnel mobili (del tipo di quelli impiegati per le fragole), dei cassoni di propagazione ed una piccola superficie per il
ripicchettamento in campo. La serra fissa, se opportunamente riscaldata, offre
la possibilit di allestire i semenzai e di
anticipare le coltivazioni in campo; di-

Pianta dell'azienda e percorso espositivo-didattico

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Legenda. A-Campo di coltivazione delle piante officinali: melissa (1), calendula (2), menta piperita (3), camomilla (4),
dragoncello (5), malva(6). B-Vivaio per la produzione delle piantine costituito da una serra fissa (a), due tunnel (b), unaserie
di cassoni di propagazione (e) e una superficie per il ripicchettamento in campo (d). C-Orto familiare per la coltivazione di
piante aromatiche per uso culinario (nel particolare in alto a destra): erba cipollina (1); finocchio selvatico (2); issopo (3);
levistico (sedano di montagna) (4); melissa (5); menta acquatica (6); menta spcata (7); origano (8); rabarbaro (9); rafano
(10); rosmarino (11); ruta (12); salvia (13); timo (14). D-Percorso espositivo-didattico: un sentiero che si sviluppa lungo
tutta la superficie aziendale e consente agli ospiti di osservare le piante nel loro ambiente: rosmarino ; lavanda 0 , achillea
0 , angelica , altea 0 , valeriana , visita al campo di coltivazione , iperico , partenio 0 , rabarbaro , salvia sclarea
O , salvia , visita alle coltivazioni in vivaio , visita alle coltivazioni dell 'orto , visita ai locali di laboratorio e vendita
dei prodotti . ^-Laboratorio per la preparazione delle erbe. F-Locale per la vendita dei prodotti erboristici

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

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venta inoltre, in caso di visite di gruppi


o di scolaresche, il laboratorio dove far
sperimentare agli ospiti tutte le tecniche
di propagazione delle piante officinali.
L'allestimento di alcuni cassoni di
propagazione utilissimo per il radicamento delle talee di tutte quelle specie
che non necessitano di un ambiente riscaldato; possono inoltre essere ripicchettati in cassone tutti i semenzali in
attesa di trapianto definitivo.
I cassoni sono contenitori in legno
trattato, di metri 4-5x1,5 e dell'altezza
di circa un metro, riempiti di terriccio;
all'interno, a circa 25 dal suolo, viene
collocata una rete metallica che impedisca l'ingresso a talpe ed altri roditori;
sul margine del piano di lavoro sono
predisposti degli archi metallici che permettono una copertura con film plastico
in caso di bisogno.
Altro sistema interessante e di facile
realizzazione prevede piccoli spazi delimitati da assicelle di legno trattato per le
semine non protette di specie rustiche o
di difficile e lunga germinazione.
1 tunnel altro non sono che dei comuni archi metallici che sostengono un
film di polietilene (del tipo di quelli usati per la coltivazione delle fragole); hanno il vantaggio di riparare efficacemente le colture se l'andamento climatico
sfavorevole, di anticipare le produzioni
primaverili e di poter essere facilmente
spostati o rimossi in caso di necessit.

Orto familiare
In questo spazio vanno collocate tutte le piante aromatiche di uso culinario
consueto, le piante che possono essere
utilizzate per tisane, le piante che la tradizione popolare locale ci ha tramandato come utili alla nostra vita.
Si mettono a dimora le piante a file
parallele, dedicando almeno due file alla
stessa specie; se sistemato con cura l'orto pu diventare un piccolo campo catalogo dove presentare ad amici e visiStruttura interna della
serra. 1-Armadietto
attrezzi- I-Deposito
terriccio. 3-Tavoli da
lavoro. 4-Bancale per la
semina in seminiere.
5-Bancale per il
rpicchettamento in
contenitori alveolati.
6-Bancali per il
trapianto delle
piantine in vasetti.
I-Porte con apertura
verso l'esterno

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Nel campo vengono


coltivate le specie
destinate alla
trasformazione
e alla vendita;
il prodotto
trasformato pu
essere venduto
direttamente
in azienda o
indirizzato
all'industria, ai
mercati all'ingrosso,
alla grande
distribuzione, ecc.

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I
I
I
HI
tatori le varie piante nel loro sviluppo.
Ecco le quattordici specie da collocare nella zona dedicata all'orto, scelte
per poter venire incontro alle pi comuni esigenze aromatiche e culinarie: erba
cipollina, finocchio selvatico, issopo, levistico (sedano di montagna), melissa,
menta acquatica, menta spicata, origano, rabarbaro, rafano, rosmarino, ruta,
salvia, timo.

Percorso espositivo-didattico
Non necessita di uno spazio particolare, ma pu essere un sentiero che si
sviluppa lungo tutta la superficie aziendale in cui i bambini o gli ospiti possano vedere le piante nel loro ambiente ed

Una serra fissa


riscaldata
consente di
allestire i
semenzai, di
anticipare le
coltivazioni e di
far sperimentare
le tecniche di
propagazione
agli ospiti in visita

eventualmente coglierle.
Il numero di specie da inserire in
questo percorso pu essere enorme: occorre scegliere quelle che pi caratterizzano la zona in cui ci si trova, o quelle
che per motivi legati alla tradizione popolare ed alla storia del luogo meritano
particolare attenzione.
Per ogni specie occorre predisporre
uno spazio di 1-2 metri quadrati che dovr
essere mantenuto curato ed efficiente, in
cui sar posto un cartellino che individui
la pianta indicando la famiglia ed il nome
latino e popolare; in posizioni particolari
vanno poi collocati dei tabelloni che spieghino in modo semplice e chiaro le caratteristiche ecologiche (vegetazione, terreno, clima, storia) del percorso stesso.

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Cassone di propagazione. I-Contenitore in legno trattato. I-Terriccio.


'i-Rete metallica antitalpa. 4-Archi
metallici per la copertura con film
plastico

A sinistra. Un cassone di propagazione con talee di timo poste a radicare. A destra.


Un altro sistema di semina prevede la realizzazione di piccoli spazi delimitati da
assicelle di legno trattato per le semine non protette d specie rustiche o di difficile
e lunga germinazione
Nell 'orto familiare
vanno collocate
tutte le piante
aromatiche di uso
culinario consueto,
le piante che
possono essere
utilizzate per
tisane, le piante
che la tradizione
popolare locale
ci ha tramandato
come utili alla
nostra vita

Di seguito indichiamo le possibili


specie da collocare nelle postazioni del
percorso botanico-officinale (vedi pianta
dell'azienda a pag. 6): rosmarino;
lavanda; achillea; angelica; altea; 0 valeriana; visita al campo di
coltivazione; iperico; partenio;
rabarbaro; salvia sclarea; salvia;
visita alle coltivazioni in vivaio; visita
alle coltivazioni dell'orto; visita ai locali di laboratorio e vendita dei prodotti.
La scelta delle specie indicativa e

va determinata in base alle caratteristiche del territorio aziendale.

D laboratorio
il luogo dove si svolgono tutte
quelle operazioni di trasformazione delle erbe raccolte che portano al prodotto
finito e confezionato (vedi pag. 27).
Gli spazi adibiti a laboratorio devono
essere in regola con le disposizioni delle Asl (Azienda sanitaria locale) per tut-

to ci che riguarda i luoghi di preparazione dei prodotti alimentari; mentre


per quanto riguarda le operazioni che vi
si eseguono necessaria la supervisione
e/o la consulenza di un tecnico (erborista, farmacista, chimico).
Anche per tutte le operazioni di trasformazione indispensabile una nuova
certificazione da parte degli enti preposti al controllo dell'agricoltura biologica; questa certificazione, bench sia
concessa dagli stessi enti che controllano la produzione agricola, viene concessa in modo indipendente dalla prima.

Il locale per la vendita


In modo semplice e sobrio, il locale
di vendita (vedi pag. 33) deve far trasparire tutta la filosofia aziendale; gli arredi
oltre che esporre i prodotti dovrebbero
ricordare la storia dell'azienda e del suo
territorio richiamandone le caratteristiche salienti. Deve, necessariamente, essere distinto e separato dal laboratorio,
mentre, se possibile, sarebbe importante una comunicazione diretta con la sala
polivalente.

Settore essiccazione, laboratorio, locale di vendita e


sala polivalente per gli
ospiti. I-Porticato per l'essiccazione delle erbe da destinare al laboratorio. 2-Reparto essiccazione con deposito temporaneo del prodotto, graticci per l'essiccazione naturale, essiccatoio,
tavolo di lavorazione. 3-Laboratoro con tavolo di lavoro, molinetto per il taglio
delle erbe, pressa, torchio, maceratore, percolatore, estrattore, armadio per bottiglie in vetro e contenitori vari. 4-Deposito prodotti finiti con deumidificatore. 5-Bagno con antibagno. ^-Reparto vendita con tavolo, scaffali, mobili ed espositori per i prodotti in vendita. I-Sala di accoglienza e area didattica con pannelli illustrativi dell 'attivit aziendale e materiale informativo

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2(X)4

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La coltivazione delle piante


aromatiche-offcinali
Semina. Poich la reperibilit della semente sul mercato non assolutamente
semplice, i costi di acquisto sono generalmente elevati e la germinabilit del
seme oscilla intorno al 65-75%, invece
della semina diretta in campo si preferisce, almeno per le piccole superfici, allestire dei semenzai in serra o in ambienti protetti gi dai mesi di gennaiofebbraio ed effettuare il successivo ripicchettamento dei semenzali in vasetti
da 5 centimetri di diametro o in contenida 60-80 fori.
La propagazione delle toriSualveolari
procede cos: si riempiono per 2/3
aromatiche-offcinali
delle seminiere, meglio se di polistirolo,
con un buon miscuglio di terriccio a
strutturafine(in alternativa si pu prepaLe piante annuali e biennali si
riproducono per seme, mentre le piante rare un terriccio aziendale mescolando
perenni possono essere propagate per 1/3 di torba, 1/3 di terra, 1/3 di sabbia),
seme, per talea, per divisione dei cespi si livella e si pressa leggermente; quindi
si distribuisce il seme sul terriccio nel
Per quanto concerne i metodi di pro- modo pi uniforme possibile e, aiutanpagazione, le piante annuali e biennali dosi con un setaccio, lo siricoprecon un
si riproducono esclusivamente per mez- velo di terriccio di spessore analogo alla
zo della semente, mentre le piante pe- grossezza del seme; si pressa nuovamenrenni possono, di norma, essere propa- te e si irriga con attenzione.
gate indifferentemente sia per seme che
Un sistema semplice ed efficace per
per talea, che per divisione dei cespi.
Le uniche eccezioni riguardano specie come la menta piperita o il dragoncello che, considerate sterili, esigono sistemi di propagazione agamica (cio
mediante l'utilizzo di porzioni della
pianta madre e non del seme).
Deve essere considerato comunque
attentamente il fatto che per la maggior
parte delle piante officinali non sono
state fatte fino ad ora delle selezioni clonali che permettano di ottenere dalla semina una popolazione di individui con
caratteristiche omogenee: la riproduzione per seme sviluppa cio piante con caratteristiche a volte anche molto diverse
quali il portamento e lo sviluppo, l'epoca difioritura,il contenuto in olio essenziale ed altri principi attivi.
Una volta in possesso di piante perenni con le caratteristiche desiderate
conviene quindi propagarle per talea,
divisione del cespo, divisione delle
gemme al colletto, margotta per rincalzo, moltiplicazione per stolone alfinedi
mantenere intatte tutte le caratteristiche
morfologiche e qualitative della pianta
madre.

o stimolo alla coltivazione delle


piante aromatiche-offcinali anche aifinisalutistici, in alternativa alla raccolta delle specie spontanee,
ci dato dalla necessit di preservare
l'ambiente naturale da raccolte dissennate di piante spesso diventate rare ed in
via di estinzione e dal bisogno di poterci garantire degli approvvigionamenti
costanti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

irrigare le seminiere consiste nel posizionare la pagina di un quotidiano sulla


superficie seminata e versarvi sopra una
abbondante quantit d'acqua: quest'ultima percolando lentamente bagna il
terriccio senza dilavare il seme; alla nascita dei semenzali si toglier il foglio.
Le cassette seminate vanno poi poste
in un luogo riparato, ricoperte con un
foglio di polietilene o una lastra di vetro
e mantenute costantemente umide.
Dopo la comparsa delle prime due
vere foglie, che generalmente si verifica
circa 10-15 giorni dopo la nascita, aiutandosi con un bastoncino di legno, occorreripicchettarele pianticelle in contenitori alveolari dove resteranno fino al
trapianto in campo.
In queste prime fasi di sviluppo, bisogna evitare di somministrare concime
in quanto l'eccessiva disponibilit di sostanze nutritive limita lo sviluppo radicale e rende pi morbidi i tessuti vegetali cos che al momento della messa a
dimora le piantine sono pi soggette ad
appassimento e ripartono con maggiore
difficolt.

I metodi di propagazione
Vediamo ora le operazioni da compiere per propagare con successo le
piante officinali.
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

Semina. I-Si riempie per due terzi una cassetta di polistirolo con terriccio da
semina. 2-Si livella e si pressa il terriccio. 3-Si semina nel modo pi regolare
possibile. 4-Si copre il seme con un sottile strato di terriccio, si pressa di nuovo
leggermente e infine si innaffia

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Ripicchettamento. I-Si prelevano i semenzali dalla seminiera. 1-Con l'aiuto di un bastoncino si collocano nei contenitori
alveolari. i-Contenitore a ripicchettamento completato

Taleaggio (nelle foto: salvia). I-Talee appena prelevate (a sinistra) e pronte per
l'impianto (a destra) dopo l'asportazione delle foglie inferiori (per ridurre la
traspirazione ed evitare Vappassimento). 2-Preparazione dei vasetti con le talee
da far radicare

Ai

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t<

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fri

Divisione del cespo (nella sequenza: dragoncello). I-Divisione del cespo. 2Riduzione della parte aerea. 3-Accorciamento delle radici. 4-Cespi pronti per il
trapianto. 5-Trapianto in vasetto. 6-Vasetti pronti

10

Taleaggio. Il pi efficace sistema di


propagazione agamica (cio senza l'utilizzo del seme) senza dubbio quello
che ricorre all'utilizzo delle talee.
Le talee altro non sono che delle porzioni di germogli, di fusto o di radice,
cio delle parti di organi vegetativi, che
asportate dalla pianta madre permettono
di formare nuovi individui del tutto simili a quelli di partenza. A seconda della parte utilizzata si suddividono in talee
erbacee (si staccano i germogli in primavera), talee semilegnose (si raccolgono ad inizio estate dai rami dell'anno),
talee legnose (si effettuano in autunno
utilizzando porzioni lignificate) e talee
radicali (si utilizzano porzioni di radice
durante il periodo di riposo vegetativo
della pianta).
La preparazione delle talee non richiede altro che un coltello ben affilato,
o buone cesoie; il taglio deve essere netto e va effettuato subito sotto un nodo del
fusto; la lunghezza ideale della talea si
dovrebbe aggirare intorno ai 10-15 centimetri e, se il materiale prelevato composto prevalentemente da foghe, necessario asportare quelle inferiori (e tagliare
a met quelle superiori, se sono di grandi dimensioni) in modo da diminuire notevolmente la superficie traspirante.
Le talee si pongono a radicare in cassette o vasetti riempiti con lo stesso tipo
di terriccio utilizzato per la semina interrandole per almeno due terzi della loro
lunghezza; in ogni caso bisogna fare attenzione che almeno due o tre nodi del
fusto siano ricoperti dal terriccio in quanto proprio in corrispondenza dei nodi
che avviene l'emissione delle radici.
Durante tutto il periodo di radicazione, che pu variare da qualche settimana ad alcuni mesi, si devono mantenere
le talee in condizioni di umidit costanti evitando che appassiscano anche per
pochi attimi, si devono proteggere dai
raggi solari con un adeguato ombreggiamento e si devono evitare nel modo pi
assoluto i ristagni d'acqua nel terreno in
cui avviene la radicazione.
Una volta avvenuta la radicazione le
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talee vanno, se possibile, rinvasate in


vasi del diametro di 10 centimetri e
quindi collocate a dimora gi nella tarda
estate o nella primavera successiva.
Altri metodi di propagazione agamica sono:
- divisione del cespo: verso la fine del
riposo vegetativo con una vanga o un
forcone si scalza il cespo dal terreno e lo
si divide in porzioni di circa 8-10 centimetri di diametro (da ogni cespo si ottengono in media 8-12 porzioni); dopo
aver accorciato le radici e potato la parte aerea, il materiale ottenuto si mette
direttamente a dimora: l'imminenza
della primavera garantir una pronta ripresa ed un efficace attecchimento.
In taluni casi si ricorre alla divisione
delle gemme presenti al colletto delle
grosse radici carnose come quelle del
cren, dell'altea o della consolida maggiore.
Dopo aver recuperato la radice per
usi erboristici o alimentari tagliandola
2-3 cm al di sotto del colletto, si dividono in due o tre porzioni i colletti stessi
avendo l'avvertenza di lasciare almeno
due gemme per porzione: ogni pezzo
opportunamente invasato dar origine
ad una nuova pianta;
- margotta per rincalzo: quasi tutte le
piante officinali arbustive, se rincalzate
alla base, tendono ad emettere radici
dalle porzioni di fusto interrate; una volta emesse le radici i singoli rami vengono staccati e posti a dimora;
- moltiplicazione per stolone: alcune
specie (ad esempio la menta e l'achillea) hanno la caratteristica di emettere
dalla base del cespo dei fusticini sottili
e striscianti (stoloni) i quali, a loro volta, a contatto con il terreno, emettono
radici dai nodi dando origine a nuove
piantine. Queste vengono preparate prelevando i giovani germogli e ponendoli
in vasetto o direttamente a dimora.

Divisione delle gemme


al colletto (nella
sequenza: rafano).
I-Taglio del cespo e
recupero delle gemme.
2-Gemme pronte per il
rinvaso. 3-Rinvaso.
4-Vasetti pronti

Margotta per rincalzo (nei disegni:


timo). I-Pianta madre. I-Rincalzo
dei fusti con terra. 3-Durante
l'autunno i rami a contatto
con il terreno emettono radici.
4-In primavera si scalza la base
della pianta e si prelevano le
porzioni di fusto radicate.
5-Trapianto delle
margotte in pieno campo

s><

La preparazione del
terreno per l'impianto
Queste colture non richiedono
lavorazioni particolari: sono sufficienti
un'aratura, eseguita in autunno previa
distribuzione di letame, e una fresatura
effettuata poco prima del trapianto
o della semina
Nell'iniziare una esperienza di coltivazione risulta essenziale una attenta
osservazione delle condizioni ambientali quali la struttura fisica e granulometrica del terreno, la sua fertilit, il suo grado di umidit ed il suo pH, l'altitudine,
l'esposizione, l'andamento climatico e
non ultima la possibilit di consociazioSUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

Moltiplicazione per stolone (nella sequenza: menta). 1-Afine estate si prelevano, da


piante vigorose, degli stoloni lunghi circa 10-12 cm con radici e gemme. 2-Con un
paio di forbici ben affilate si taglia la vegetazione gi sviluppata lasciando solo i
giovani germogli in via di sviluppo (indicati dalle frecce). 3-Si preparano dei vasetti
di 14-16 cm di diametro e li si riempie parzialmente con del buon terriccio per
rinvasi; vi si pone poi lo stolone precedentemente preparato. 4-Si aggiunge dell 'altro
terriccio (5 cm di spessore), si preme leggermente con le dita e infine si innaffia

11

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ne con specie che rendono ottimali lo


sviluppo e la crescita delle piante che ci
interessa coltivare.
Alcune piante mal sopportano la
competizione con le infestanti ed
quindi necessario intervenire spesso con
diserbi e sarchiature, altre invece, come
l'arnica, l'achillea o la genziana, si avvantaggiano se coltivate su terreno ricoperto da un prato stabile.
Individuate le piante che meglio si
adattano alle condizioni della nostra
azienda, il primo lavoro da eseguire
una attenta lavorazione del terreno.
A tale scopo risulta indispensabile
una aratura profonda 30-40 centimetri da
eseguirsi in autunno previa distribuzione
di una buona dose di letame bovino ben
maturo (20-30 quintali per 1.000 metri
quadrati); queste due operazioni migliorano la fertilit e la struttura del terreno,
permettendo una perfetta aerazione e un
rapido sgrondo delle acque meteoriche
ed eliminando quindi i ristagni.
Una fresatura da eseguirsi immediatamente prima dell'impianto per sminuzzare in modo uniforme le zolle ed eliminare i primi germogli delle infestanti ci
garantisce un efficiente attecchimento ed

Piantine di aromatiche-officinali pronte


per il trapianto in pieno campo
un rapido sviluppo delle colture.
Terminati i lavori di sistemazione del
terreno devono essere decisi la modalit
ed i tempi di impianto: semina diretta o
trapianto delle piantine? Impianto autunnale o primaverile?
Per risolvere questi quesiti ci vengono in aiuto le normali avvertenze agronomiche: se mettiamo a dimora specie
biennali quali ad esempio l'angelica, la

viola o il cumino, dobbiamo necessariamente dopo l'impianto lasciare trascorrere un inverno e provvedere alla raccolta nella primavera o nell'estate successiva; se coltiviamo specie annuali quali
l'aneto, il coriandolo od il fiordaliso,
l'impianto deve essere primaverile e la
raccolta si effettua durante lo stesso anno; per tutte le specie perenni quali la
salvia, la melissa o la lavanda, l'epoca
di impianto si sceglie in base all'andamento climatico della zona privilegiando il momento in cui la piovosit sufficiente ed in ogni caso lasciando alla
pianta il tempo utile per prepararsi ad
affrontare l'inverno con successo.
In ambienti con andamento climatico
favorevole sono possibili semine o trapianti autunnali di specie considerate
annuali come la camomilla o la calendula (queste piante esauriscono il loro ciclo biologico all'interno della stessa annata, ma essendo in grado di superare
efficacemente l'inverno possono essere
pi utilmente seminate a fine estate-inizio autunno per una fioritura precoce
nella primavera successiva): si ottenengono in tal modo raccolte primaverili
precoci ed abbondanti.

La messa a dimora
Occorre preparare un piccolo
progetto tenendo vicine le piante che
hanno esigenze simili tra loro.
Per il resto la messa a dimora
un 'operazione molto semplice

Messa a dimora delle piante. A sinistra. Aiutandosi con una cordella, si traccia
un piccolo solco con la zappa. A destra. Si praticano, alla distanza stabilita, dei
fori al cui interno vanno inserite le pianticelle e si pressa il terreno in modo che
aderisca alle radici, garantendo cos una pronta ripartenza; infine si innaffia

A sinistra. Messa a dimora di giovani piantine di melissa. A destra. Un appezzamento con impianto in fase di ultimazione

12

La disposizione sul terreno delle


piantine, detta sesto di impianto, molto importante poich se da un lato la
densit per metro quadrato influisce sullo sviluppo delle piante (pi gli esemplari sono vicini e pi crescono in altezza, pi sono distanti e pi la crescita
compatta), dall'altro lato una distanza
ben calcolata tra le file permette di meccanizzare e rendere pi semplici ed efficaci gli interventi agronomici come le
sarchiature, i diserbi e le raccolte.
E bene prepararsi, perci, un piccolo
progetto considerando le caratteristiche
delle singole specie in modo da disporre vicine le piante che presentano esigenze simili come sviluppo, esposizione, necessit idriche, epoca di raccolta e
tempi di coltivazione.
Dopo aver scelto il sesto di impianto,
aiutandosi con una cordella, si traccia un
piccolo solco con la zappa e al suo interno, con un piantatoio, si praticano dei fori alla distanza stabilita in cui vanno inserite le pianticelle; si pressa il terreno in
modo che aderisca alle radici e si irriga
con cautela e regolarit per alcuni giorni,
trascorsi i quali si dovr provvedere con
la zappa al rincalzo delle file.
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Gli interventi di
coltivazione e la raccolta
Gli interventi necessari sono pochi:
alcune sarchiature, qualche diserbo
manuale e irrigazioni di soccorso
nel caso di andamenti stagionali
particolarmente siccitosi
Le piante officinali possiedono, di
norma, un elevato grado di rusticit e
quindi ben si adattano a condizioni ambientali siccitose e difficili. Anche se,
evidentemente, in queste situazioni la
resa in quantit di prodotto diminuisce,
paradossalmente la qualit tende ad essere esaltata; cosa risaputa ad esempio
che la quantit di olio essenziale contenuta nelle foglie della menta diminuisce
in modo significativo dopo una pioggia
o una innaffiatura eseguita bagnando
l'intera pianta o che le condizioni migliori per esaltare il profumo dell'origano sono quelle calde e secche delle regioni meridionali.
Gli interventi agronomici necessari
alla buona riuscita delle coltivazioni sono perci pochi e si limitano ad alcune
sarchiature, alcuni diserbi manuali, delle irrigazioni di soccorso nel caso di
condizioni climatiche particolarmente
avverse e alle operazioni di raccolta che
generalmente sostituiscono le potature.
Mentre le sarchiature possono essere
eseguite tra le file con l'aiuto di una motozappa o di un motocoltivatore grazie
allo spazio lasciato appositamente libero,
il diserbo sulla fila deve necessariamente essere eseguito a mano, ma, essendo le
aree limitate e circoscritte, non necessita
di tempi particolarmente lunghi.
Un sistema efficace per le irrigazioni quello che utilizza la manichetta fo-

In piccole superfci la pulizia dalle


infestanti pu essere eseguita a mano o
mediante una sarchiatura con la zappa;
negli appezzamenti pi grandi si ricorre
all'impiego di un motocoltivatore
rata da porre lungo le file al piede delle
piante; con alcune decine di metri di
manichetta, qualche raccordo ed un po'
di pazienza si pu realizzare un ottimo
impianto che, portando l'acqua solo l
dove serve, permette uno sviluppo rigoglioso delle piante officinali ma non delle infestanti, consente di irrigare nelle
ore pi fresche della giornata evitando
inutile evaporazione dell'acqua e quindi
riducendo i consumi, non obbliga a seguire costantemente le operazioni lasciando al coltivatore il tempo di dedicarsi ad altri lavori.
Le piante officinali non necessitano
in genere di protezioni, ma in caso di
andamento stagionale particolarmente
sfavorevole per le piante si pu ovviare
alle alte temperature installando un telo
ombreggiante (una riduzione dell'intensit luminosa del 50% sufficiente) fissato ad archi metallici, con l'avvertenza

di lasciarlo sempre sollevato almeno 1


metro dal suolo per una migliore circolazione dell'aria. Nella stagione fredda
una protezione con tessuto non tessuto o
una pacciamatura con paglia aiutano le
colture a meglio superare le basse temperature.
Per le piante officinali non sono in
genere necessarie le operazioni di potatura in quanto le raccolte le sostituiscono egregiamente; talvolta possono essere necessari interventi di cimatura subito dopo il trapianto, per favorire l'accestimento, o di pulizia dei cespi e dei cespugli a fine inverno.
Per tutta la durata delle colture, che
spesso sono poliennali, occorre intervenire con le concimazioni, apportando
sostanza organica onde evitare che il
progressivo esaurirsi delle scorte del
terreno influisca in modo negativo sulla
produzione.
Dopo la concimazione di base fatta
al momento dell'impianto (vedi pag.
11) opportuno intervenire, nei momenti di riposo delle colture (autunnoinverno), con apporti di letame ben maturo a dosi di circa 1 -2 kg al metro quadrato; interventi fertilizzanti sulla coltura in corso sono in genere da evitarsi in
quanto aumentano la produzione di
massa vegetale ma diminuiscono enormemente le caratteristiche aromatiche
ed officinali delle colture stesse.
Per quanto riguarda gli interventi
ftosanitari, trattandosi di piante destinate all'uso erboristico ed alimentare se
possibile si dovrebbero evitare i trattamenti antiparassitari, agendo invece sia
sul fabbisogno idrico (aumentandolo o
diminuendolo), sia sulle epoche di raccolta (anticipandole o posticipandole),
sia eliminando prontamente le piante infette. Se comunque gli attacchi dei pa-

Realizzazione di un impianto
di irrigazione a goccia.
I-Manichetta e raccordi.
2-Esecuzione del nodo
nella parte terminale della
manichetta. 3-Inserimento
del raccordo. 4-Allacciamento
alla rete idrica. 5-Particolare
di un gomito. 6-Aspetto
generale dell'impianto.
7-Impianto in funzione

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13

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Per la protezione
delle piante
dal caldo
si pu
ricorrere
all'impiego
di un telo
ombreggiante

Per la protezione dal gelo si pu stendere


sulle colture un velo di tessuto non
tessuto (a sinistra) o ricorrere alla loro
copertura con paglia (a destra)
rassiti fossero difficili da contenere, si
possono reperire prodotti ammessi in
agricoltura biologica presso i consorzi
agrari ed i centri specializzati.
Per un approfondimento dell'argo-

mento rimandiamo alla Guida illustrata alla conversione all'agricoltura biologica, supplemento al n. 2/2003 di Vita
in Campagna.
La raccolta va fatta nel momento

A sinistra. La raccolta va fatta nel


momento balsamico della pianta,
cio quando massima la
concentrazione dei principi attivi.
Sopra. // prodotto deve essere
sistemato in cassette e portato
nel locale di essiccazione

14

balsamico della pianta, cio quello in cui


massima la concentrazione dei principi attivi nei tessuti vegetali, momento
che varia da specie a specie e da organo
ad organo: se ad esempio ci interessano
i fiori, questi vanno colti all'inizio della
fioritura, se ci interessano le foglie ed i
fusti la raccolta va eseguita nel momento del massimo rigoglio, se ci interessano le radici e gli altri organi sotterranei
questi si raccoglieranno nel momento in
cui la pianta in riposo vegetativo.
La raccolta deve essere effettuata in
condizioni di bel tempo, preferibilmente al mattino dopo che la rugiada della
notte si asciugata, ed il materiale raccolto va prontamente avviato alla trasformazione (essiccazione, distillazione
o macerazione).
Nel caso si desideri procedere alla
raccolta del seme per la riproduzione
delle piante occorre avere l'avvertenza
di iniziare la raccolta quando il colore
dei frutti passa dal verde al bruno e successivamente porre il materiale raccolto
a completare l'essiccazione in un luogo
secco e ventilato. Il seme cos raccolto
va posto in sacchetti di carta o di stoffa
e conservato in un ambiente fresco ed
asciutto.
Dopo la raccolta le piante vanno seguite con attenzione affinch ripartano
prontamente. Bisogna intervenire se necessario con una irrigazione abbondante ed evitare in ogni caso le raccolte tardive che possono compromettere la sopravvivenza stessa delle colture: le piante si devono infatti preparare alla stagione invernale per tempo, devono immagazzinare sostanze di riserva e crearsi
quella copertura di foglie necessaria allo svernamento.

La raccolta del seme per la propagazione


delle piante si effettua quando il colore
dei frutti passa dal verde al bruno
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Le piante aromatiche-officinali
che consigliamo di coltivare nel campo

cco ora la presentazione di alcune specie di piante officinali che


per caratteristiche aromatiche,
medicinali o legate alla tradizione popolare meritano di essere considerate e
coltivate nella nostra azienda.
Di ciascuna vengono indicate le principali caratteristiche botaniche, l'ambiente in cui vive, le tecniche di propagazione, le distanze di impianto, le principali cure colturali con le pi frequenti
avversit, le parti utilizzate, il tempo
balsamico (momento in cui il contenuto
e la concentrazione dei principi attivi
contenuti nella pianta massimo) e di
raccolta, i principi attivi, le propriet e
le modalit d'impiego.
Ogni coltivatore avr certamente os- Nella scelta delle specie occorre tener conto dell'altitudine, dell'esposizione, del
servato, spesso a proprie spese, come si terreno, della sua struttura e della capacit di ritenzione dell'acqua
possa verificare una grande differenza
di sviluppo e di resa di una qualsiasi
pianta allorch cambia l'ambiente in cui
Piccolo dizionario di botanica
essa cresce o viene coltivata.
Per una migliore comprensione delle spessore (ad esempio frumento).
Le piante aromatiche ed officinali
notizie riportate nelle pagine seguenti Fittone: radice principale, in genere
non sfuggono certo a questa regola;
abbiamo preparato un breve glossario ingrossata, che cresce verticalmente.
anzi, trattandosi di specie generalmendei termini botanici utilizzati nella de- Glauco: colore di foglie e frutti tente rustiche e spontanee, bisogna colloscrizione delle diverse specie.
dente all'azzurro per la presenza di
carle in modo da offrire loro le condiuno strato pruinoso o ceroso.
zioni di terreno, acqua, luce e temperatura il pi possibile simili a quelle naAchenio: frutto che non si apre spon- Lacinia: stretta e profonda incisione
turali, cos che possano sintetizzare sotaneamente, con un solo seme ricoper- della foglia a formare sottili porzioni
stanze utili adeguate per quantit e per
to da un pericarpo, o guscio sottile filiformi.
qualit.
esterno che racchiude il seme.
Otrcolo: ghiandola a forma di piccolo
Bipennatosetta: si dice di foglia con otre contenente essenze che si trovano,
La stessa epoca di raccolta non si definisce in base alla quantit di prodotto profonde divisioni che raggiungono la di preferenza, nella lamina fogliare.
nervatura centrale e successive nuove Pannocchia: infiorescenza composta
recuperabile dalla coltura ma piuttosto
divisioni che raggiungono le nervature di forma conica.
in base al contenuto in principi attivi e
periferiche.
alla qualit degli stessi.
Pennatosetta: si dice di foglia con diCapolino: infiorescenza costituita da visioni profonde che raggiungono la
Ad esempio la lavanda verr quindi
un gruppo di fiori sessili (privi di pe- nervatura centrale.
raccolta nel momento in cui inizia la
duncolo).
formazione del seme, quando massiPoliachenio: frutto composto da pi
ma la concentrazione in olio essenziale,
Cespitoso: si dice del portamento di acheni saldati tra d loro.
piuttosto che alla fioritura; del timo si
una pianta caratterizzato da rami che Pubescente: si dice di una pianta o di
raccoglieranno preferibilmente le foglie
partono dalla radice a formare un ce- parti di essa ricoperte dafittapeluria.
basali pi ricche in essenza delle altre e
spo.
Rizoma: fusto trasformato che si trova
dell'origano le sommit nel momento
Colletto: la parte pi bassa delfusto al spesso sotto terra e che pu contenere
della piena fioritura perch pi profudi sotto della quale inizia l'apparato sostanze di riserva (ad esempio gramimate ed aromatiche.
gna, iris).
radicale.
Ecco quindi la necessit di indiviCorimbo: infiorescenza a forma di Spicastro: infiorescenza a forma di
duare per ciascuna pianta il suo temgrappolo con fiori portati tutti alla spiga.
po balsamico, trascorso il quale non sostessa altezza, ma con peduncoli fiora- Stolone: fusto sottile e strisciante in
lo la quantit e la qualit, ma anche la
li di lunghezza diversa.
cui all'altezza dei nodi si sviluppano
stessa composizione chimica dei princiDiachenio : frutto formato da due radici, foglie e poi fiori e frutti (ad
pi attivi possono variare in modo signiacheni.
esempio fragola).
ficativo.
Dormienza: periodo di tempo, pi o Suffruttice: pianta perenne con fusti
Le tecniche agronomiche dovranno
meno lungo, durante il quale non si ha legnosi e rami erbacei.
essere semplici ed efficaci, dovranno
germinazione del seme.
Suffrutticoso: si dice di pianta dal porstimolare lo sviluppo della pianta ma
Fascicolato: si dice di un apparato ra- tamento del tutto simile al suffrutice.
mai forzarlo, mitigare gli effetti dei fatdicale formato da radici che hanno pi Verticillio: foglie ofiorriuniti insieme
tori ambientali senza esagerazioni ed
o meno la stessa lunghezza e lo stesso a gruppi di tre.
eccessi.
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Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea


perenne con un rizoma lignificato da cui si
producono stoloni; i fusti sono rigidi e resistenti, altifinoa 50-60 cm, e portano alla
sommit ifioririuniti in capolini, raggnippati in corimbi terminali ramificati; i capolini sono di colore bianco o rosati ed appaiono dal mese di giugno a tutto settembre; le foglie alterne hanno forma lanceolata e sonofinementefrastagliate; i frutti sono acheni di colore bruno lunghi 2-3 mm.

dal primo anno, ma abbastanza laboriosa da eseguirsi).

Achillea
Achillea millefolium
Famiglia: Compositae

Distanze d'impianto. Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 centi metri


tra lefilee di 15-20 centimetri sulla fila.
Cure colturali. Le cure prevedono alcune
sarchiature per il controllo delle infestanti. La coltura pu durare per 5-7 anni e
non presenta significative avversit.

Ambiente. Comune dal mare alle zone


montane, l'achillea cresce nei campi, negli incolti e lungo le strade, assumendo
spesso carattere infestante. Preferisce terreni ben drenati, tendenzialmente aridi,
con buone condizioni di luminosit.

Parti utilizzate. Le sommit fiorite.

le reperibilit, quindi occorre recuperarlo


personalmente da esemplari spontanei), o
la divisione dei cespi, da praticarsi in primavera con impianto direttamente a dimora (da ottimi risultati, con raccolta gi

Propagazione. Le tecniche di propagazione possono essere la semina, da eseguirsi


preferibilmente ad inizio primavera in semenzaio o direttamente a dimora in marzo-aprile (il seme sul mercato di difficiOperazione

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi.

Semina in semenzaio

Lug. Ago.

Set

Ott

Nov. Die.

wmm

Semina in campo
Divisione dei cespi
Raccolta

Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea


perenne vigorosa, con fusti eretti altifinoa
120-150 cm; le foglie di colore verde cinerino presentano un corto piccilo e una lamina di forma ovale appuntita irregolarmente dentata o lobata; i fiori compaiono
da giugno a settembre all'ascella delle foglie superiori, sono grandi fino a 3 cm e
presentano 5 petali di colore variabile dal
bianco al rosa; il frutto formato da numerosi semi reniformi riuniti circolarmente
uno vicino all'altro; la radice, grossa e carnosa, di colore bianco-giallastro.

Operazione

Gen.

Feb.

Mar.

Apr.

Althea officinalis
Famiglia: Malvaceae

Distanze d'impianto. La disposizione in


campo a file distanti 60-70 cm, mentre
sulla fila la distanza ideale di 30-40 cm.
Cure colturali. Le operazioni colturali sono costituite dalle sarchiature e da alcune
irrigazioni, da aumentare in caso di tempo
siccitoso (l'altea preferisce terreni umidi,
ma teme i ristagni). Le foglie possono essere attaccate dalla ruggine mentre tra gli
insetti dannosi troviamo gli afidi.
Parti utilizzate. Le radici, le foglie e i fiori.

to della raccolta si recidono le radici circa


un centimetro al di sotto del colletto; il
materiale ottenuto, che pu essere sezioMog.

Ciu.

Lug.

Ago.

Sei.

Ott.

Nov.

Die.

Semina
Divisione delle
gemme al colletto

wmm

UHI

Trapianto

Raccolta fiori
e foglie
Raccolta radici

16

Principi attivi, propriet ed impiego. 1


principi attivi contenuti nelle infiorescenze sono composti da un olio essenziale
(contenente azulene e bomeolo), tannini
ed un glucoside amaro (achilleina). Le si
attribuiscono propriet digestive, sedative, antinfiammatorie, vulnerarie ed emostatiche. Si impiega in decotti ed infusi sia
per uso intemo che estemo, ma il maggior
utilizzo si ha nell'industria liquoristica
per preparare amari e vermouth.

nato in due o tre parti, va invasato, posto a


vegetare in ambiente protetto e trapiantato all'inizio della primavera.

Altea

Ambiente. Diffusa nei luoghi umidi dalla


pianura alla mezza montagna, pi frequente nell'Italia settentrionale.
Propagazione. La propagazione, possibile a partire dal seme in primavera, si pu
effettuare anche utilizzando le gemme
dormienti presenti al colletto. Al momen-

Tempo balsamico e raccolta. Il tempo


balsamico durante la fioritura e la raccolta delle sommit fiorite si esegue falciando la pianta 15 cm al di sotto delle infiorescenze; possono essere effettuati due
sfalci, il primo a giugno ed il secondo a
settembre.

in

Tempo balsamico e raccolta. La raccolta


delle foglie e deifiorisi pu effettuare, gi
il primo anno di impianto, tra luglio e settembre. La raccolta delle radici, la parte
pi interessante della pianta, tra novembre
e marzo del secondo-lerzo anno.
Principi attivi, propriet ed impiego. Le
sostanze contenute sono: mucillagini (dal
25 al 35% nella radice), amidi, vitamine A
e C, olio essenziale. L'altea ha propriet
emollienti, decongestionanti delle mucose
gastrointestinali e delle vie respiratorie. Si
assumono in infuso le foglie ed i fiori, in
decotto le radici.

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/201)4

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Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea biennale, alta fino a 200 cm, il cui fusto robusto, ramificato e cavo all'interno
percorso da striature rossastre; le foglie,
glauche nella pagina inferiore, sono alterne, bipennatosette e dotate di un lungo
piccilo e di una guaina avvolgente all'inserzione con il fusto; i fiori, bianchi o
verdastri, appaiono all'inizio dell'estate
del secondo anno e sono raccolti in ombrelle terminali; i frutti, di colore bruno
chiaro, sono dei diacheni; la radice carnosa, fittonante, bianca all'interno.

70%. I semenzai si preparano in primavera e le piantine possono essere trapiantate dopo 90 giorni.

Angelica
Angelica arcahangelica
Famiglia: Umbrelliferae

Distanze d'impianto. La messa a dimora


si effettua a file distanti tra loro 80 centimetri; la distanza sulla fila di 50 centimetri.
Cure colturali. Le cure necessarie si riducono ad alcune sarchiature e a qualche
irrigazione. Se collocata in terreni freschi
e ricchi di humus non si segnalano problemi di attacchi parassitari.

Ambiente. La pianta, originaria dell'Europa settentrionale, in Italia cresce spontaneamente nei terreni leggeri e ricchi di
humus delle zone alpine e prealpine.

Parti utilizzate. Le radici e i frutti.


Tempo balsamico e raccolta. La raccolta
delle radici pu essere fatta a partire dal
primo anno in settembre-ottobre; i frutti si
raccolgono nell'estate del secondo anno.

Propagazione. La propagazione avviene


per semina; una volta raccolto, il seme
presenta una accentuata dormienza ed occorre attendere 4-5 mesi affinch la percentuale di germinabilit raggiunga il
Operazione

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gin.

Lug. Ago.

Set.

Ott.

Nov.

Die

Semina in semenzaio
Trapianto
Raccolta radici
Raccolta seme
(2 anno)

Caratteristiche botaniche. Pianta annuale,


alta dai 20 ai 50 cm, con fusti ramificati ricoperti da peluria; le foglie sono spesse,
lanceolate con il margine leggermente dentato; ifiorisono dei capolini di colore giallo-arancione; i semi sono degli acheni.

Cure colturali. Va effettuata una spuntatura per favorire la ramificazione del fusto; una volta iniziata la raccolta dei capolini, questa si protrae per alcune settimane. Sono necessari alcuni diserbi e
qualche innaffiatura.Le avversit pi comuni sono l'oidio e gli afidi.

Calendula
Calendula officinalis
Famiglia: Compositae

Ambiente. L'areale di origine non identificabile ma viene ricondotto alla zona


mediterranea; in Italia si trova un po'
ovunque inselvatichita perch sfuggita alle coltivazioni.

Parti utilizzate. I fiori, le sommit fiorite


e le foglie.
Tempo balsamico e raccolta. Le foglie si
raccolgono da marzo fino a novembre; i
fiori e le sommit fiorite da aprile a giugno e da luglio ad ottobre a seconda dell'epoca di semina. Dopo la raccolta l'essiccazione dei fiori deve avvenire immediatamente per la conservazione dei principi attivi; il prodotto essiccato molto
igroscopico e va quindi conservato in sacchetti o barattoli al riparo dall'umidit.

Propagazione. Sono possibili due epoche


di semina: in autunno per colture primaverili; in primavera per colture estivo-autunnali. In entrambe le epoche si pu
adottare la tecnica della semina diretta o
la preparazione di semenzai.
Distanze d'impianto. L'impianto va eseguito mantenendo le distanza di 60-70 cm
tra le file e di 25- 35 cm sulla fila.
Operazione

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.

Set

Ott.

autui naie

Semina
prima venie

Raccolta fiori

con se nina auf Miniile


con ser una pnn

Raccolta foglie

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

Principi attivi, propriet ed impiego. I


principi attivi dell'angelica sono: olio essenziale, tannini, resine e derivati della
cumarina. L'angelica ha propriet toniche, digestive, stimolanti e diuretiche. Si
utilizza in infuso.
Attenzione: il succo della pianta fresca,
in particolare quello della radice, pu
provocare irritazioni alla pelle e alle mucose; l'olio essenziale se assunto in dosi
elevate pu provocare intossicazioni.

Nov.

Die.

Prncipi attivi, propriet ed impiego. Tra


i principi attivi della calendula si possono
ricordare: olio essenziale, calendulina,
acido salicilico, tannini, carotenoidi e flavonoidi.
L'infuso di calendula aiuta negli stati influenzali ed in presenza di dolori mestruali; la crema alla calendula lenisce le
irritazioni della pelle e riduce gli eritemi;
i petali possono essere usati in cucina come lo zafferano.

17

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Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea annua, con foglie bipennatosette, divise in lacinie sottili, di colore verde
chiaro; i fusti alti fino a 50 cm sono sottili e ramificati; i fiori sono capolini,
gialli al centro e con petali bianchi alla
periferia, riuniti in corimbi; la fioritura
avviene da maggio a luglio ed il frutto
un achenio molto piccolo e di colore
giallastro.

Sono possibili semine primaverili ma


con rese di solito pi scadenti rispetto a
quelle estive.

Camomilla
Matricaria chamomilla
Famiglia: Compositae

Distanze d'impianto. Per facilitare le


operazioni di diserbo si sono sperimentati impianti a file distanti 35-50 cm; in
questo modo si riduce anche l'impiego
di seme.
Cure colturali. Essendo specie a ciclo
breve non necessita di particolari interventi se non alcune innaffiature, specialmente per le semine primaverili. Non
destano particolare preoccupazione gli
attacchi parassitari; sono per possibili
attacchi da parte degli afidi.

Ambiente. Si incontra allo stato spontaneo in tutta Italia, prevalentemente su


terreni forti e ricchi di scheletro, pi di
frequente nelle zone asciutte. Viene largamente coltivata.
Propagazione. Anche se si tratta di una
pianta annuale la coltura pu essere prolungata dai 3 ai 5 anni, poich i capolini
sfuggiti alla raccolta si disseminano e
perpetuano spontaneamente la specie.
La semina, direttamente a dimora, si effettua in agosto-settembre distribuendo
il seme a spaglio senza interrarlo: la nascita si avr alle prime piogge autunnali.
Operazione

Part utilizzate. I capolini.


Tempo balsamico e raccolta. I capolini
si raccolgono in maggio-giugno.

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.

Ott.

Nov. Die.

estiva-a itunnale

Semina
prima veri le

Raccolta

Set

Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea perenne con fusti molto ramificati,


alti 70-80 cm, che tendono a lignificare
alla base; le foglie, di colore verde chiaro, sono lunghe e sottili; i fiori, di colore
giallo-verde, sono riuniti in pannocchie
ed appaiono da luglio a settembre.

Dragongello o estragone
Artemisia dracunculus
Famiglia: Compositae

Propagazione. La variet detta francese, molto aromatica e frequentemente


coltivata, considerata sterile e quindi
deve essere propagata per via vegetativa.
La coltura si impianta ad aprile-maggio
mettendo a dimora rizomi o piantine ottenute per divisione dei cespi delle piante madri. Da una pianta madre si possono ottenere fino a 12-15 piantine.

Parti utilizzate. Le foglie e le sommit


fiorite.

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.

Messa a dimora
dei rizomi
Divisione dei cespi
Raccolta foglie
Raccolta
sommit fiorite

18

Distanze d'impianto. I rizomi o le piantine ottenute per divisione dei cespi si


pongono in file distanti 60 cm, con una
distanza tra le piantine sulla fila di 15-20
centimetri.
Cure colturali. Nei climi freddi si proteggono le piante dai rigori invernali con
una pacciamatura di paglia; la durata
della coltura di 4-5 anni e gli interventi agronomici necessari sono dei diserbi
ed un rincalzo dei cespi a fine autunno.
Normalmente in commercio si trova la
variet fertile, nota come estragone russo, poco interessante perch non aromatica.
Normalmente non si riscontrano problemi di attacchi parassitari.

Ambiente. Pianta originaria dell'area


sud-orientale dell'ex Unione Sovietica,
non si trova in Italia allo stato spontaneo,
ma viene frequentemente coltivata per le
sue propriet aromatiche.

Operazione

Principi attivi, propriet ed impiego. La


camomilla contiene olio essenziale (di
colore blu grazie alla presenza di camazulene), flavonoidi e cumarina. Ha propriet antispasmodiche, antinevralgiche, lenitive, digestive, toniche ed
emmenagoghe. Si assume sotto forma di
infuso, decotto, oleolito. Il decotto di
camomilla aiuta a schiarire i capelli
biondi.

Set

Ott.

Nov.

Die.

Tempo balsamico e raccolta. Le foglie


si raccolgono in primavera (maggio-giugno); le sommit fiorite si raccolgono in
luglio-agosto.
Principi attivi, propriet ed impiego.
L'uso alimentare prevale su quello erboristico; al dragoncello si attribuiscono
propriet stomachiche e digestive; per
questo viene utilizzato dall'industria liquoristica.

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

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Caratteristiche botaniche. Pianta perenne suffruticosa, alta da 50 a 100 cm, con


fusti quadrangolati legnosi alla base; le
foglie sono lineari, di colore verde-grigiastro; ifiorisono raggnippati in spicastri di
colore azzurro violastro. Lafioriturasi ha
da giugno a settembre, e la pianta attivamente bottinata dalle api; la concentrazione di olio essenziale negli spicastri
massima verso la fine della fioritura.

Lavanda

Distanze d'impianto. Le distanze di impianto consigliate sono di 150-200 cm


tra le file e di 50-70 cm sulla fila.

Lavandaia officinalis
Famiglia: Labiateae

Cure colturali. I lavori si limitano a sarchiature per controllare le infestanti specialmente nei primi 2-3 anni di impianto.
Non soggetta ad avversit particolari.
Parti utilizzate. Le infiorescenze.
Tempo balsamico e raccolta. La raccolta si esegue in fioritura (giugno-luglio)
recidendo le infiorescenze alla base; nel
caso in cui il prodotto sia destinato alla
distillazione la raccolta va effettuata dopo la formazione del seme.

Ambiente. Rustica e resistente, spontanea nelle regioni meridionali italiane;


viene coltivata in ampie distese per
l'estrazione dell'olio essenziale.
Propagazione. La semina si pu effettuare in marzo-aprile, ma in genere si
moltiplica per talea radicata. Le talee
vengono prelevate da piante sane di almeno due anni in autunno o a fine inverno ed il trapianto a dimora si esegue in
primavera utilizzando piantine che hanno dimorato un anno in vivaio.
Operazione

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.

Semina
Propagazione
per talea

Set.

Ott

Nov.

Die.

wmmmmm

Trapianto
Raccolta

Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea


perenne con portamento cespitoso, raggiunge un'altezza di 40-60 cm; i fusti pubescenti sono fittamente ramificati; le foglie sono piccole, ovali, con corto picciolo e ricoperte da peluria; i piccolifiori,che
compaiono in estate, hanno un colore
bianco rosato. Tutta la pianta emana un
intenso profumo fortemente aromatico.

rata della coltura di circa 4-5 anni.

Maggiorana
Origanum majorana
Famiglia: Labiatae

Cure colturali. Le operazioni colturali


consistono nel combattere le infestanti
(diversi interventi nel primo anno di coltura) e nel far s che i rami dei cespi siano il
pi possibile a contatto con il terreno; in
tal modo si facilita l'emissione di radichette e si aumenta l'accestimento. Questa
operazione si pu eseguire rincalzando le
piante o rullandole leggermente. Nei piccoli impianti non soggetta a malattie.

Ambiente. Originaria dell'Asia sudoccidentale e del nord Africa intensamente


coltivata in tutta l'area mediterranea; in
Italia si trova allo stato spontaneo soltanto nelle regioni meridionali.

Parti utilizzate. Le sommit fiorite.


Tempo balsamico e raccolta. Le sommit
fiorite si raccolgono da giugno a tutto settembre evitando le porzioni lignificate. La
raccolta si effettua in prefioritura per ottenere un prodotto per usi erboristici, in piena fioritura per la distillazione di olio essenziale; dopo il primo anno si possono
fare due raccolte, una a fine giugno e la
seconda afineagosto.

Propagazione. Si effettua generalmente


per semina diretta a fine marzo-met aprile, o con semina in semenzaio a fine febbraio-met marzo, con successivo trapianto 60 giorni dopo la nascita delle piantine.
Distanze d'impianto. La maggiorana si
mette a dimora in file distanti 30-40 cm
con distanze sulla fila di 20-25 cm; la duOperazione

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.


Mi MMM

Semina

in sem

enzaio
Tipo

Trapianto

in ca

Raccolta

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

Principi attivi, propriet ed impiego.


Nella lavanda presente un olio essenziale particolarmente attivo composto
per il 50% da linalilacetato; la pianta ha
propriet profumanti, balsamiche, digestive, coleretiche, carminative, antisettiche ed analgesiche.
Si utilizzano i preparati di lavanda sotto
forma di tinture, infusi, acqua aromatica
ed olio essenziale. Poich le infiorescenze della lavanda mantengono a lungo il
loro profumo intenso e gradevole, vengono riunite in mazzetti o raccolte in
sacchetti utilizzati poi per profumare armadi, cassetti ed ambienti.

Set

Ott.

Nov.

Die.

Principi attivi, propriet e impiego. I principi attivi sono: olio essenziale, tannini,
acido rosmarinico, resine e vitamina C in
quantit importanti. La maggiorana ha propriet digestive, carminative, antispasmodiche, analgesiche e diuretiche. Oltre che
per i consueti usi alimentari, la maggiorana si utilizza per infusi ed olio essenziale.

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Caratteristiche botaniche. Pianta perenne con portamento cespuglioso; il fusto


raggiunge l'altezza di 60-90 cm; le foglie sono lungamente picciolate, di forma circolare, ripartite in 3-5 lobi a margine dentato; i fiori peduncolati compaiono all'ascella delle foglie superiori
del fusto, hanno cinque petali di colore
rosa violaceo con nervature pi scure e
fioriscono scalarmente per tutta l'estate;
il frutto un poliachenio di forma discoidale.

le file e di circa 20 cm sulla fila.

Malva
Malva silvestris
Famiglia: Malvaceae

Cure colturali. Pochi diserbi sono necessari in quanto la malva molto competitiva. Alcune irrigazioni di soccorso sono
utili subito dopo il trapianto. Una attenzione particolare si deve porre nel controllo della ruggine, che attacca la pianta
in condizioni di umidit e temperatura
elevate; nel caso occorre asportare le parti malate.
Parti utilizzate. Fiori e foglie.

Ambiente. Frequente negli incolti e nei


prati, pianta spontanea in tutta Europa e
comunissima in Italia dalla zona mediterranea fino ai 1.200 metri di altitudine.

Tempo balsamico e raccolta. La raccolta di fiori e foglie si esegue due volte


l'anno in maggio-giugno ed in agostosettembre.

Propagazione. La malva si propaga per


semina diretta in aprile o con trapianto di
piantine prodotte in cassone (semina in
febbraio e messa a dimora in maggio).
Distanze d'impianto. Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 cm tra
Operazione
Semina

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.

Set.

Ott.

Nov. Die.

in semenz; io
diretta

Trapianto
Raccolta fiori e foglie

Caratteristiche botaniche. Pianta cespugliosa con fusti a sezione quadrata, ramificati ed alti fino ad un metro; la radice
presenta corti rizomi; le foglie, ovali, opposte, a margine dentato e ricche di peli
secretori, se sfregate emanano un intenso
profumo simile a quello di limone; i fiori,
di colore dapprima giallastro, poi bianco
ed infine rosato, sono posizionati all'ascella delle foglie ed appaiono da fine
giugno ad agosto.

Distanze d'impianto. Le distanze di impianto sono di 60-70 cm tra le file e di 1520 cm sulla fila; una minore densit di impianto favorisce una migliore resa in olio
essenziale poich le foglie basali ne sono
pi ricche (anche del 50% in pi).

Melissa
Melissa officinalis
Famiglia: Labiatae

Cure colturali. Servono sarchiature tra le


file e diserbo manuale sulla fila; dopo la
raccolta vanno eseguite una concimazione
azotata per una pronta ripresa ed alcune
irrigazioni. Con andamenti stagionali particolarmente caldo-umidi si evidenziano
attacchi di oidio. Gli attacchi parassitari in
genere non sono di particolare gravita e
normalmente non richiedono interventi.

Ambiente. Originaria dell'area mediterranea, predilige terreni freschi, ben drenati e


ricchi di sostanza organica; per germinare
necessita di temperature tra i 18 ed i 30
C. In Italia si trova allo stato spontaneo fino ai 1.000-1.500 metri di altitudine.
Propagazione. La riproduzione da seme
prevede l'allestimento di semenzai riscaldati in febbraio-marzo, o semine in cassone in aprile-maggio; l'epoca di trapianto
Operazione

Parti utilizzate. L'intera parte aerea nel


momento della prefioritura.
consigliata lafinedell'estate. La divisione del cespo possibile ma non conveniente se non per piccole superfici.

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gin. Lug. Ago. Set

Semina in semenzaio
Semina in cassoni
Trapianto

Divisione dei cespi


Raccolta

20

Principi attivi, propriet e impiego. Ricca di mucillagini, la malva contiene anche olio essenziale, tannini, antociani,
vitamine e pectine. Ha propriet emollienti, bechiche, lassative e calmanti; si
assume sotto forma di infuso o decotto.
Le foglie possono essere consumate,
preferibilmente cotte, come ortaggio.
Le mucillagini della malva, che assorbono acqua per centinaia di volte il loro peso, vengono anche utilizzate per uso oftalmico, dato il loro potere emolliente,
per lenire gli occhi arrossati e le congiuntiviti.

Ott

Nov.

Die.

Tempo balsamico e raccolta. Ogni anno


sono possibili due tagli: in prefioritura
(giugno) ed a fine estate.
Principi attivi, propriet ed impiego. I
principi attivi sono: olio essenziale (ricco
di citrale), tannini e sostanze amare. La
melissa la pianta rilassante per eccellenza; inoltre ha propriet aromatizzanti, sedative, antispasmodiche, coleretiche, diuretiche, antinfiammatorie. Molto usata in
liquoristica e profumeria, si utilizza sotto
forma di infusi, decotti, tinture ed estratti.

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA I (OHM

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Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea


perenne, con fusti quadrangolari, ramificati, alti fino a 50 cm; le foglie, opposte,
sono di forma lanceolata con margine seghettato; i fiori, di colore rosa violaceo, a
volte bianchi, sono raccolti in spicastri ed
appaiono dalla fine della primavera fino a
met estate; l'apparato radicale produce
numerosi stoloni, indispensabili per la
propagazione della specie che viene considerata sterile.

Pur trattandosi di specie perenne, al fine


di mantenere delle buone rese necessario rinnovare l'impianto ogni due anni.

Menta piperita
Mentha x piperita
Famiglia: Labiatae

Distanze d'impianto. Le distanze di impianto consigliate sono di 40-45 cm tra le


file e di 20 cm tra le piante sulla fila.
Cure colturali. Le cure successive all'impianto sono costituite da frequenti sarchiature per combattere le infestanti e dalle irrigazioni, particolarmente dopo le raccolte. Nelle picccole colture i maggiori
problemi sanitari sono dovuti alla presenza degli afidi al momento della raccolta.

Ambiente. La piperita un ibrido tra la


menta aquatica e la menta verde; poco
frequente in Italia allo stato spontaneo, si
ritrova talvolta inselvatichita perch sfuggita alle coltivazioni.

Parti utilizzate. Le foglie (prima della fioritura) e la pianta intera fiorita.

Propagazione. La propagazione si fa a
partire dagli stoloni, raccolti da colture a
fine ciclo, con due sistemi altrettanto validi: l'impianto diretto in campo degli stoloni (in settembre-ottobre) o la preparazione
di cassoni dove gli stoloni messi a germoOperazione

gliare producono delle giovani piantine


che a loro volta saranno trapiantate all'aperto nella primavera successiva.

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.

Set

ott

Nov.

Die.

Impianto stoloni
Trapianto piante
da ricaccio

Caratteristiche botaniche. Pianta perenne cespitosa, alta fino a 50 centimetri,


con fusti eretti, ramificati e legnosi nella
porzione basale; le foglie, opposte e picciolate, sono di forma ovale; i fiori, di
colore rosato o bianco, appaiono in estate raccolti in pannocchie terminali.

ita

ti

solo fo >1C M

Raccolta

wmmmmmtm
sol 3 foglie

Origanum vulgare
Famiglia: Labiatae

Cure colturali. I lavori successivi all'impianto si limitano a qualche diserbo.


La pianta rustica e in genere non pone
problemi sanitari.
Parti utilizzate. Le infiorescenze al momento della completa fioritura.
Tempo balsamico e raccolta. La raccolta si esegue in piena fioritura, asportando le sommit fiorite che vengono poi
essiccate all'ombra.

Propagazione. La propagazione avviene


per semina diretta (aprile) o in semenzaio a fine inverno con trapianto a maggio; la tecnica della divisione del cespo,
pur complicata se si devono investire
grandi superfici, da consigliarsi se si
vogliono mantenere le caratteristiche
aromatiche della pianta madre.
Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.

Semina in semenzaio
Semina in campo
Trapianto
Propagazione per
divisione dei cespi
Raccolta

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

Principi attivi, propriet ed impiego. La


sostanza di principale interesse della menta piperita l'olio essenziale ricco di mentolo e mentone, resine e sostanze amare.
Questa pianta ha propriet digestive, carminative, balsamiche, rinfrescanti, antisettiche. Si assume sotto forma di infusi,
estratti, tinture, sciroppi e liquori.

Distanze d'impianto. Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 centimetri tra le file e di 25-30 cm sulla fila.

Origano

Ambiente. Comune nelle regioni mediterranee, l'origano spontaneo in Italia


dove colonizza i luoghi erbosi e le radure soleggiate e sassose dal mare fino alla
montagna.

Operazione

Tempo balsamico e raccolta. Le raccolte


delle foglie si eseguono in giugno-luglio,
la prima, ed in agosto-settembre, la seconda; l'intera pianta fiorita si raccoglie in
agosto

Set.

Ott.

Nov.

Die.

Princpi attivi, propriet ed impiego.


Oltre all'olio essenziale, particolarmente aromatico e simile a quello di timo,
l'origano contiene tannini e una sostanza amara. Ha propriet toniche, stomachiche, antisettiche ed espettoranti. Si
assume prevalentemente sotto forma di
tisana o tintura idroalcolica.
Attenzione: l'olio essenziale dell'origano, molto volatile, pu irritare gli occhi
delle persone sensibili se usato per la
preparazione di suffumigi.
L'origano viene tradizionalmente impiegato in cucina per aromatizzare molte
pietanze, quali pizze, carni arrostite, pesce e salse.

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Caratteristiche botaniche. Pianta suffruticosa, alta 50-60 cm, con fusti ramificati,
legnosi alla base; le foglie, opposte, sono
lanceolate, con la superfcie rugosa e ricoperte da una fitta peluria; i fiori di colore
bianco violaceo, talvolta rosei, sono raggnippati in verticilli in numero di 5-10,
compaiono nella tarda primavera; il seme
un achenio di colore marrone scuro.

Salvia
Salvia officinalis
Famiglia: Labiatae

Propagazione. La propagazione si pu effettuare a partire dal seme (deve essere selezionato) allestendo dei semenzai a fine
inverno, a cui segue il trapianto dopo 1012 settimane; o a partire dalle talee, prelevate in marzo-aprile e poste a radicare in
vasetto o cassone, che vengono poi trapiantate a fine estate. L'attitudine alla radicazione delle talee molto alta: si pos-

Semina in semenzaio

Parti utilizzate. Le cimette immediatamente prima della fioritura; le foglie per


uso culinario tutto l'anno.

Gen. Feb. | Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.

Set

ott

Nov. Die.

Propagazione per talea


Trapianto talee

MMMB

Raccolta

Timo
Thymus vulgaris
Famiglia: Labiatae

Ambiente. Il timo cresce dai litorali alla


montagna fino ai 1.500 metri di altitudine, su suoli sassosi ed aridi, preferisce i
climi temperati e non tollera gli inverni
freddi ed umidi.

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi. Lug. Ago.

Trapianto

Raccolta

22

Cure colturali. Vanno combattute le infestanti con frequenti sarchiature; un rincalzo dei cespi consigliabile, come
protezione, prima della stagione invernale. Non necessita in genere di particolari
interventi contro malattie o parassiti.

Tempo balsamico e raccolta. La raccolta della pianta intera si esegue in piena


fioritura nel periodo centrale dell'estate
(luglio).

Propagazione per talea


Propagazione per
divisione dei cespi

Distanze d'impianto. Si mette a dimora


a file distanti 50-60 cm, con distanze sulla fila di 25-35 cm.

Parti utilizzate. La pianta intera fiorita.

Propagazione. La semina da sconsigliarsi a causa della difformit genetica


delle nuove piante nate da seme.
Si effettua la divisione del cespo o la
margotta per rincalzo, prelevando porzioni di piante gi provviste di radici o
anche la moltiplicazione per talea; il trapianto va eseguito in primavera.
Operazione

Tempo balsamico e raccolta. La raccolta


delle cimette per usi erboristici si esegue
in prefioritura, mentre per uso culinario si
effettua scalarmente durante l'anno.
Principi attivi, propriet ed impiego.
L'olio essenziale molto ricco in tujone
(50%), canfora, borneolo e cineolo. Ha
propriet aromatizzanti, digestive, colagoghe, antisettiche e cicatrizzanti. Si assume sotto forma di infusi, estratti, tinture, olio essenziale.

Trapianto

Caratteristiche botaniche. un piccolo


suffrutice, alto da 20 a 60 cm, con fusti
eretti e ramificati tendenti a lignificare;
le foglie, di piccole dimensioni, sono opposte, lanceolate e di colore grigio-verde; i fiori, di color rosso-violetto, raramente bianchi, riuniti in spicastri all'ascella delle foglie, compaiono da giugno a settembre.

Distanze d'impianto. Le distanze di impianto consigliate sono di 60-70 cm tra le


file e di 40 cm sulla fila.
Cure colturali. La coltura dura in media
5-7 anni e le cure devono prevedere sarchiature e irrigazioni solo in caso di stagione eccezionalmente asciutta; una concimazione azotata in primavera ed una in
autunno sono vivamente consigliate.
Tra le avversit della salvia sono da segnalare l'oidio e gli afidi che possono essere vettori di alcuni virus.

Ambiente. Pianta mediterranea, spontanea nell'Italia centro-meridionale; inoltre


diffusamente coltivata per uso culinario.

Operazione

sono cos mantenere le identiche caratteristiche della pianta madre.

M B

Set

Ott

Nov. Die.

Principi attivi, propriet ed impiego. I


composti principali dell'olio essenziale
sono timolo e carvacolo. Il timo ha propriet aromatizzanti, digestive, carminative, diuretiche, stimolanti, balsamiche
ed antisettiche.
Le forme d'uso sono: olio essenziale,
tintura, estratto e pianta fresca.
Per le sue propriet antisettiche viene utilizzato per combattere, o ancor meglio per
prevenire, i primi sintomi delle influenze
e dei raffreddori; a tale scopo dall'arrivo
dei primi freddi senza'altro consigliabile assumere abitualmente una tisana di timo almeno una volta al giorno.

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Caratteristiche botaniche. Pianta erbacea perenne, alta fino a 150 cm, con fusti
scanalati portanti dei corimbi formati da
fiori rosa o bianchi; le foglie sono pennatosette, con foglioline lanceolate a margine seghettato; l'apparato radicale fascicolato, provvisto di un breve e tozzo rizoma, emana un forte odore non sempre
gradevole.

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Distanze d'impianto. Le distanze di impianto consigliate sono di 60-80 cm tra le


file e di 40-50 cm sulla fila.

Valeriana
Valeriana officinalis
Famiglia: Valerianaceae

Cure colturali. Dopo alcuni diserbi ed irrigazioni da eseguirsi all'occorrenza, serve


provvedere alla cimatura delle punte fiorite in modo da favorire l'accumulo nella radice delle sostanze officinali. In genere non
presenta particolari problemi sanitari.

Ambiente. Spontanea in Italia dal mare


fino ai 2.000 metri di altezza, predilige
terreni freschi, umidi, ombrosi; tollera
poco i periodi siccitosi.

Parti utilizzate. Le radici quando la pianta in riposo vegetativo.


Tempo balsamico e raccolta. La raccolta
delle radici che sono l'unico organo di interesse erboristico, si effettua nell'autunno successivo all'anno di impianto.

Propagazione. La propagazione pu essere effettuata per semina diretta (in autunno) o in semenzaio a fine inverno con
trapianto dopo 70-90 giorni. La divisione
dei cespi e l'impiego di porzioni di rizoma sono un buon metodo solo per piccole superfici.
Operazione
Semina

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Gi.

Lug. Ago.

Set

ott

Nov.

seme nzaio
Mi

diretta

Trapianto
Propagazione per
divisione dei cespi
Raccolta radici (2 anno)

Die.

Principi attivi, propriet ed impiego. I


principi attivi della valeriana sono: olio essenziale, una resina ed un glucoside. La
pianta ha propriet principalmente rilassanti, tranquillanti e sonnifere. I preparati
d'uso pi comune sono l'estratto, l'infuso,
il decotto, la tintura e Folio essenziale.
Poich i preparati a base di valeriana presentano ottime propriet ansiolitiche, se
assunti 30-45 minuti prima di coricarsi aiutano e facilitano il sonno. Per evitare l'insorgere di assuefazione bene non prolungarne l'uso oltre i 10 giorni per poi riprenderlo, se necessario, dopo 20-25 giorni.

Altre specie interessanti per la coltivazione nel campo


Altre piante aromatiche-offcinali interessanti per la coltivazione in campo possono essere: I-rosmarino, vedi pag. 25; 2-salvia
sclarea; 3-iperico; 4-issopo, vedi pag. 24; 5-partenio; 6-rabarbaro, vedi pag. 25.

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Le piante aromatiche e ad impiego culinario


da coltivare nell'orto familiare

e piante che consigliamo di coltivare nell'orto sono quelle pi comuni e tradizionalmente conosciute. Per nessuna, ad esclusione della
ruta, si sono evidenziate controindicazioni di sorta all'uso nelle dosi consuete, anche se bene rilevare che alcune di
esse possiedono tra i loro principi attivi
sostanze potenzialmente pericolose.
Oltre alla sopraccitata ruta, il cui uso
alimentare si limita all'aromatizzazione
di grappe, amari e di alcuni piatti a base
di carni dal sapore molto deciso, la tanto utilizzata salvia contiene nel suo olio
essenziale una notevole percentuale di
tujone, composto tossico.
Il rabarbaro, di cui gradiamo l'aroma
del rizoma ed apprezziamo i piccioli
delle foglie canditi o ridotti in confetture, concentra nelle sue enormi lamine
fogliari importanti dosi di ossalati che
complicano notevolmente la funzionalit del rene, ragion per cui devono essere accuratamente evitate in ogni preparazione alimentare.
Seguite queste poche indicazioni,
l'orto pu diventare il laboratorio da

cui estrarre sapori ed aromi nuovi da sperimentare in cucina per pietanze inconsuete.

Erba cipollina

Finocchio selvatico

Issopo

Levistico (sedano di montagna)

Melissa

Menta acquatica

24

I-Erba cipollina. Pianta erbacea perenne


bulbosa e molto rustica; le foglie, alte circa 30-40 centimetri, sono di forma tubolare, cave all'interno; i fusti fiorali portano alla sommit un'ombrella composta da
un gruppo di fiori di colore rosa carico.
Presente in tutta Italia e frequentemente coltivata negli orti, l'erba cipollina si trova allo stato spontaneo nei campi e nei prati.
Si utilizzano per scopi alimentari soprattutto le foglie e talvolta anche i bulbi. Ha propriet analoghe a quelle dell'aglio e della cipolla, e quindi battericide, espettoranti ed antisettiche.
2-Finocchio selvatico. Pianta erbacea
perenne con una grossa radice carnosa;
le foglie si presentano molto divise (bi,
tripennatosette) quasi filiformi; i fiori
sono riuniti in ombrelle e provvisti di
petali gialli di forma ovale.
Cresce in tutta Italia preferendo le

zone aride costiere e submontane.


Del finocchio selvatico si utilizzano
le foglie in cucina come aromatizzanti
delle pietanze, i frutti per tisane ed altre
preparazioni erboristiche; della radice si
fa un uso spiccatamente erboristico.
Il finocchio selvatico ha propriet
aromatiche, aperitive, digestive, carminative e diuretiche.
3-Issopo. Pianta arbustiva con la porzione basale lignificata da cui si sviluppano
numerosi fusti erbacei ed eretti (50-60
cm); le foglie, opposte, sono lanceolate
con punta acuminata; i fiori, raggruppati
in numero di 5-6 all'ascella delle foglie,
sono di un bel colore blu-violetto.
Tipica della zona mediterranea,
presente nelle zone submontane e colonizza molti luoghi dove, sfuggita alle
coltivazioni, si naturalizzata.
Si raccolgono le sommit fiorite in
giugno-luglio per le loro propriet digestive, espettoranti e cicatrizzanti.
In cucina si utilizza per la preparazione di piatti a base di carne dal sapore
deciso o di pesce.

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4-Levistico (sedano di montagna).


Pianta erbacea perenne provvista di grosso rizoma e di un fusto alto fino a 2 metri;
le foglie sono molto grandi bi o tripennatosette con segmenti fogliari di forma
romboidale; i fiori, di colore giallo verdastro, sono riuniti in grandi ombrelle.
L'area di origine sembra essere quella asiatica; in Italia si trova qua e l inselvatichito nelle zone alpine.
Le foglie si raccolgono da maggio a
luglio, i frutti da agosto a settembre, la
radice nel tardo autunno quando la pianta entra in riposo vegetativo.
Ha propriet diuretiche, depurative,
digestive, carminative, espettoranti e sudorifere. Le foglie, utilizzate in cucina
al posto del comune sedano, esaltano il
sapore delle pietanze.
5-Melissa. Pianta erbacea perenne (vedi
scheda a pag. 20) dalle foglie opposte con
margine dentato; i fiori, di colore bianco,
spuntano all'ascella delle foglie. Cresce
dalla zona mediterranea a quella montana
in ambienti freschi e ricchi di humus.
Della melissa si utilizzano le foglie
sia in erboristeria che in cucina date le
propriet aromatizzanti, digestive, antispasmodiche e sedative.
6-Menta acquatica. Pianta erbacea perenne rizomatosa, alta fino ad 80 centi-

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metri, con foglie opposte di forma rotondeggiante e fiori riuniti in capolini


posti alla sommit del fusto di colore
violaceo chiaro.
Presente in tutta Italia, preferisce i
terreni freschi ed umidi.
Si raccolgono le foglie in maggio-luglio. Ha propriet rinfrescanti, digestive,
antifermentative ed antispasmodiche.
7-Menta spicata. Pianta erbacea perenne, rizomatosa, con fusti alti fino ad 80
cm, spesso ramificati; le foglie, variabili nella forma e nelle dimensioni, sono
ovali o lanceolate; i fiori riuniti alla
sommit del fusto in una spiga pi o meno conica sono di colore rosa o lill.
Diffusa in tutta Italia, colonizza a seconda delle variet sia i terreni umidi
che quelli pi asciutti.
Le foglie, che si raccolgono in luglio-agosto, sono rinfrescanti, aromatizzanti, digestive ed antifermentative.
8-Origano. Pianta erbacea perenne (vedi scheda a pag. 21) con rizoma strisciante e lignificato, foglie ovali e fiori
bianco-rosati riuniti in infiorescenze.
Si trova dal mare ai monti in radure e
luoghi soleggiati.
Dell'origano si utilizzano le sommit fiorite che si raccolgono da giugno ad
agosto per le loro propriet aromatiz-

+jt

9-Rabarbaro. Pianta erbacea perenne


con un robusto rizoma sotterraneo; le
foglie, tutte basali, sono provviste di un
robusto picciolo e di una lamina fogliare molto ampia (70x80 cm); i fiori di colore bianco o giallastro sono poco appariscenti e sono riuniti in grandi infiorescenze a forma di pannocchia.
Cresce preferibilmente nelle zone
montane con terreno ricco di humus,
fresco ed umido.
Il rizoma, la parte utilizzata in erboristeria, si raccoglie in autunno, si monda e si taglia in grossi pezzi che vanno
fatti essiccare; ha propriet aromatizzanti, aperitive, digestive, lassative (ad
alte dosi) o astringenti (a basse dosi) e
depurative.
I piccioli delle foglie vengono utilizzati per la preparazione di marmellate e
conserve.
Attenzione: non bisogna utilizzare
mai le foglie per uso alimentare in quanto molto ricche di ossalati e potenzialmente pericolose.
10-Rafano. Pianta erbacea perenne
provvista di una grossa radice carnosa;
le foglie hanno forma lanceolata con
margine spesso inciso; i fiori di colore

RS'

ti
.

Menta spicata

El

zanti, aperitive, digestive, stimolanti ed


antisettiche.

H
Origano

Rabarbaro

Rosmarino

Ruta

Rafano

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Alcune variet
di salvia di possibile
coltivazione:
Salvia alba (13a),
Salvia lavandulifolia (13b),
Salvia bicolor (13c),
Salvia tricolor (13d),
Salvia purpurescens (13e)

bianco sono riuniti in infiorescenze a


forma di pannocchia.
Originario dell'Europa orientale e
dell'Asia, stato largamente coltivato e
poi si inselvatichito in tutta la zona padana e prealpina.
La radice si raccoglie da agosto ad
ottobre quando la pianta entra in riposo
vegetativo.
Utilizzato in cucina per la preparazione di salse piccanti, possiede propriet digestive, rubefacenti ed antireumatiche.
li-Rosmarino. Comunissimo arbusto
sempreverde alto fino a 2-3 metri; la
porzione basale del tronco lignificata
deve essere contenuta con interventi di
potatura volti a impedirne un esagerato
sviluppo e a favorire l'emissione dei
giovani getti che sono la parte utilizzata
sia in erboristeria che in cucina.
Le foglie sono opposte, lanceolate e
coriacee; i fiori di colore azzurro violaceo compaiono in primavera e talvolta
anche in autunno.
Per utilizzo erboristico le cimette si
raccolgono in primavera, per uso culinario tutto l'anno.
Il rosmarino ha propriet aromatizzanti, aperitive, digestive, balsamiche,
antisettiche e stimolanti.
Dato il suo sviluppo, il rosmarino

26

tende ad invadere le altre colture vicine


fino ad inibirne lo sviluppo. In particolare ci capita nei confronti delle piante
di salvia.
12-Ruta. Pianta erbacea perenne con la
porzione basale lignificata; le foglie sono di colore verde-azzurro, bi o tripennatosette; i fiori, di colore giallo, sono
riuniti in corimbi alla sommit dei fusti.
Cresce dal mare alle zone collinari in
luoghi asciutti, aridi e sassosi.
Le sommit fiorite si raccolgono da
maggio ad agosto appena prima della
completa fioritura.
Le propriet da considerare per l'uso

Timo

corrente sono unicamente quelle aromatizzanti e digestive; la tradizione popolare utilizza la ruta come aromatizzante
della grappa.
Attenzione: la ruta velenosa e non
deve essere somministrata alle donne
incinte perch abortiva.
13-Salvia. Della salvia, che noi tutti conosciamo, rimandiamo alla scheda di
pag. 22, ricordando che le variet di
possibile coltivazione sono numerose,
tra cui: Salvia alba (13a), Salvia lavandulifolia (13b), Salvia bicolor (13c),
Salvia tricolor (13d), Salvia purpurescens (13e), ecc.
Attenzione: anche se viene utilizzata
in cucina per moltissime pietanze, si deve considerare che la presenza di tujone
la rende, a dosi molto alte, potenzialmente pericolosa, soprattutto per le donne incinte.
Composizioni di salvie dalle diverse
colorazioni sono interessanti anche per
uso decorativo.
14-Timo. Piccolo arbusto molto utilizzato sia dal punto di vista erboristico
che alimentare. Cresce in tutta Italia, dal
mare ai monti, prediligendo i terreni
sassosi, ben drenati e soleggiati.
Per gli utilizzi e le propriet rimandiamo alla scheda di pag. 22.
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La lavorazione delle piante


e la preparazione dei prodotti erboristici

na volta eseguita la raccolta le


erbe devono essere avviate nel
pi breve tempo possibile alla lavorazione; infatti i processi biologici all'interno delle piante terminano anche
molte ore dopo il taglio ed iniziano processi di degradazione pi o meno rapidi,
come ossidazioni e fermentazioni, che
possono arrivare a comprometterne l'utilizzo.
La figura del coltivatore assume a
poco a poco i connotati di quella di tecnico di laboratorio le cui mansioni sono
varie: dalle semplici operazioni di essiccazione a quelle ben pi complesse di
estrazione dei principi attivi.
Il quadro normativo attuale presenta
per numerose lacune; l'unica legge a
tutt'oggi il Regio Decreto n. 99 del 6
gennaio del 1931, mentre le numerose
proposte di legge succedutesi non sono
ancora riuscite ad ottenere l'approvazione dal Parlamento.
Per il momento chiaro che la lavorazione, la preparazione e la commercializzazione di tutti i prodotti a base di
piante officinali sono di competenza
esclusiva dei titolari di diplomi universitari in scienze erboristiche.
Per la preparazione e vendita diretta
in azienda di prodotti a base di piante
officinali quindi necessario essere in
possesso di un diploma universitario
(vedi a pagina 35, l'elenco delle facolt
universitarie che preparano gli erboristi
professionisti) o potersi awalere della
consulenza professionale di esperti diplomati.

I principi attivi
Sono le sostanze contenute nelle piante
che hanno propriet medicinali e
agiscono positivamente sull'organismo
Si definiscono principi attivi quelle
sostanze, molto diverse tra loro, che, pur
non esplicando una funzione ben definita nella pianta, sono ugualmente estremamente importanti per la sopravvivenza della specie. Comprendono: alcaloidi, oli essenziali, acidi organici, glicosidi, mucillagini, gomme, resine, tannini
ed altre sostanze ancora.
Secondo l'ipotesi pi accreditata, la
loro tossicit, il loro sapore e il loro aroma ridurrebbero il numero di organismi
in grado di utilizzare la pianta come alimento e quindi conseguentemente le
piante che li contengono ne trarrebbero
un vantaggio ecologico quale una
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maggiore possibilit di sopravvivenza e


una maggiore diffusione.
Gli oli essenziali avrebbero invece
una funzione regolatrice della traspirazione, una azione protettiva o sarebbero
sostanze di riserva.

Alcaloidi. Sono composti organici azotati, con struttura chimica complessa e


molto diversa tra loro, tutti con reazione
alcalina; nell'uomo svolgono una intensa azione eccitante o deprimente, quasi
sempre potenzialmente pericolosa.

Per poter sfruttare


le propriet
terapeutiche
delle piante
officinali
necessario
conoscere le
tecniche di
lavorazione
e di estrazione
dei loro
principi attivi

Glossario delle caratteristiche e delle propriet


medicinali delle piante
Amara: attiva le funzioni gastriche, Depurativa: facilita
l'eliminazione
stimola l'appetito.
delle impurit dell'organismo attraAnalgesica: allevia il dolore.
verso i processi sudoriferi, diuretici e
Antiflogistica: limita o risolve uno sta- lassativi.
to infiammatorio.
Digestiva: favorisce la digestione.
Antinevralgica: calma i dolori provo- Diuretica: aumenta la produzione di
cati da infiammazioni dei nervi.
urina e la conseguente eliminazione
Antisettica: uccide o impedisce lo svi- delle tossine presenti nel sangue.
luppo dei microbi.
Emmenagoga: favorisce e facilita le
Antispasmodica: si oppone alle con- mestruazioni.
trazioni involontarie dei muscoli.
Emolliente: calma le infiammazioni
Aperitivo: favorisce l'appetito, agisce della pelle e delle mucose.
su ghiandole e organi digestivi.
Espettorante: favorisce l'eliminazione
Aromatica: molto profumata per la delle secrezioni bronchiali.
grande presenza di oli essenziali.
Lassativa: facilita l'espulsione delle
Balsamica: svolge un'azione emol- feci.
liente per le vie respiratorie.
Lenitiva: attenua il dolore e le infiamBechica: calma la tosse.
mazioni.
Calmante: diminuisce l'eccessiva atti- Sedativa: calma gli stati nervosi o dovit del sistema nervoso, riduce l'irri- lorosi.
tabilit e concilia il sonno.
Sonnifera: induce al sonno.
Carminativa: favorisce l'eliminazione Stimolante: aumenta la vitalit genedei gas intestinoli.
rale dell 'organismo.
Cicatrizzante: aiuta la guarigione di Stomachica: stimola le funzioni digepiaghe e ferite.
stive.
Colagoga: facilita la secrezione bilia- Sudorifera: stimola la secrezione del
re ed il suo deflusso verso l'intestino.
sudore.
Coleratica: eccita la bile e ne aumen- Tonica: corrobora e rinvigorisce l'orta la secrezione.
ganismo.
Decongestionante: riduce l'afflusso san- Vulneraria: aiuta la guarigione di feguigno in una determinata zona del corpo. rite, piaghe e contusioni.

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Tra gli alcaloidi i pi conosciuti sono: la caffeina, la nicotina, la morfina, la


atropina, la cocaina, la chinina, ecc. La
famiglia botanica pi ricca in assoluto
di alcaloidi quella delle solanacee.
Oli essenziali. Sono sostanze di tipo
oleoso, non solubili in acqua ma solubili
in etere, alcol o altri solventi organici,
dotate di grande volatilit ed intenso profumo. Sono ricchi di propriet: alcuni sono antisettici, altri agiscono sugli apparati cardiocircolatorio, respiratorio, nervoso, digerente, urinario ed endocrino.
Acidi organici. Sono composti che contengono all'interno della loro molecola
uno o pi gruppi carbossilici e che si localizzano normalmente nei germogli e
nei frutti acerbi; tra i pi importanti e
conosciuti si possono ricordare il citrico, l'ossalico, il malico, il succinico ed
il tartarico. La loro azione blandamente rinfrescante dell'apparato intestinale.

Infuso. 1-5/ pone nell'apposito filtro la quantit necessaria di erba essiccata e


sminuzzata. 2-Si colloca il filtro all'interno della tazza. 3-5/ versa la quantit
necessaria di acqua bollente fino a ricoprire il prodotto. 4-Si copre la tazza e si
lascia riposare per 10-15 minuti

Glicosidi. Sono composti derivati dalla


combinazione di una frazione zuccherina (glucidica) con altre molecole di diversa natura chimica provviste di una
funzione alcolica. A causa dell'elevato
potere che esercitano sull'organismo
umano, vengono somministrati a dosi
infinitesimali e possono risultare estremamente velenosi se usati in modo improprio. In questo gruppo rientrano anche le saponine, cos chiamate per la loro propriet schiumogena.
Mucillaggini. Sono miscugli di polisaccaridi che a contatto con l'acqua producono delle sospensioni colloidali; possiedono la propriet di trattenere l'acqua fino ad alcune centinaia di volte il
loro peso.
Gomme. Sono essudati che le piante
emettono in seguito a lesioni; chimicamente si tratta di miscele di polisaccaridi.
Resine. Sono miscele di sostanze (alcoli, acidi, tannini, ecc.) che si formano
nei canali resiniferi di diverse piante e
che possono essudare naturalmente per
cause patologiche o traumatiche. Svolgono prevalentemente una azione a livello dell'apparato respiratorio.
Tannini. Sono sostanze solubili in acqua ed alcol, presenti nei vegetali in
quantit molto ampia; la loro principale
funzione astringente.

Decotto. 1-5/ pone in un contenitore la quantit necessaria di erba essiccata e


sminuzzata. I-La si aggiunge a 100 millilitri di acqua bollente. 3-Si continua a far
bollire per 10-15 minuti. 4- Infine, dopo averla lasciata riposare per 10 minuti, si filtra
e si beve o si utilizza per fare sciacqui, lavaggi e impacchi secondo le indicazioni

28

Diversi fattori influenzano il contenuto di principi attivi nelle piante; tra


essi possiamo ricordare: i fattori genetici, le differenze dovute a fattori legati
all'ambiente (disponibilit d'acqua, tipo
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di suolo, esposizione alla luce, latitudine e temperatura), differenze dovute alle tecniche agronomiche (epoca e densit di impianto, concimazioni e irrigazioni, trattamenti).

Le principali preparazioni
e le tecniche di estrazione
Ecco alcune tecniche di preparazione e
di estrazione che si possono effettuare
in un piccolo laboratorio aziendale
con l'ausilio di semplici strumenti
Tintura idroalcolica. I-Si sistema
la droga (nelle foto, melissa) in un
vaso di vetro. 2- Si versa la dose
stabilita di alcol etilico fino a
ricoprire completamente la droga

Con le erbe si possono ottenere moltissime preparazioni, alcune di facile


realizzazione, altre che richiedono procedure complesse da eseguirsi in laboratori altamente specializzati.
Vediamo ora di seguito le tecniche di
realizzazione delle pi semplici preparazioni.
Infuso. Viene particolarmente indicato
per tutte le piante ricche di composti volatili e di aromi delicati che possono essere estratti grazie all'azione combinata
dell'acqua e del calore; le droghe utilizzate per gli infusi sono generalmente
composte da fiori, gemme e foglie.
Dopo aver fatto bollire la quantit
d'acqua prevista la si versa sulla droga
sminuzzata, si mescola e si lascia riposare per un tempo di circa 10 minuti,
quindi si filtra.
Gli infusi vanno consumati caldi e si
possono aromatizzare a piacere; possono altres essere utilizzati per bagni o
impacchi.
Decotto. Utilizzato per droghe che contengono principi attivi pi resistenti al
calore, come cortecce, radici, semi.
La droga va posta nella quantit
d'acqua prevista quando questa sta bollendo, quindi si continua a far bollire a
fuoco moderato per 10-20 minuti, infine
si filtra. Si utilizzano allo stesso modo
degli infusi.

Tintura vinosa. I-Si sistema la droga (nelle foto, foglie di rosmarino) in un vaso
di vetro. 2-Si versa la quantit necessaria di vino bianco ad alta gradazione fino a
ricoprire completamente la droga
Tinture idroalcoliche. Per la preparazione delle tinture si utilizza alcol etilico a gradazioni tra i 50 ed i 70 (la gradazione voluta si ottiene mescolando all'alcol una certa quantit d'acqua).
La droga, preferibilmente fresca,
viene posta a macerare nell'alcol per il
tempo stabilito in bottiglie di vetro poste al riparo dalla luce.
Nella preparazione si adotta la regola
che prescrive di impiegare una parte di

droga per ottenere cinque parti di tintura


finale (ad esempio 20 grammi di droga
per ottenere 100 millilitri di tintura); sono quindi preparazioni molto concentrate, delicate da eseguirsi e costose. Le tinture si utilizzano con il contagocce, su
una zolletta di zucchero (uso interno) o
su tamponi di garza (uso esterno).
Attenzione: per tutte le preparazioni a
base alcolica necessaria l'autorizzazione Utif (Ufficio tecnico imposte e fabbri-

Oleolito (nella sequenza, iperico). I-Si tagliano le infiorescenze di iperico e si recuperano i fiori. 2-Si collocano i fiori
all'interno di un vaso di vetro. 3-Si ricopre il tutto con olio d'oliva
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cazioni). Le procedure che regolano la gestione dell'alcol etilico, dal suo acquisto
alla sua conservazione, per arrivare infine
al confezionamento del prodotto finito,
sono cos complesse da scoraggiare chiunque intenda sperimentarsi nel settore con
obiettivi poco pi che amatoriali. Una
strada percorribile quella di incaricare di
tutte le operazioni necessarie dei laboratori seri e fidati: il coltivatore fornir le erbe
occorrenti ed il laboratorio esterno produrr per conto di... il prodotto finito.

idroalcoliche; il solvente in questo caso un vino bianco di buona qualit ad alta gradazione.
Il rapporto droga/vino generalmente nell'ordine di 1 a 20 (5 grammi per
100 millilitri). Si lasciano le droghe,
preferibilmente fresche, in infusione per
alcune settimane, poi si filtrano e si consumano a cucchiaini o bicchierini.
Le tinture vinose hanno in genere un
apprezzato gusto aromatico e spesso sono utilizzate come aperitivo o digestivo.

Tinture vinose o vini medicati. Sono


preparazioni molto simili alle tinture

Oleoliti o oli medicinali. Sono soluzioni oleose dei principi attivi; gli oli nor-

malmente utilizzati allo scopo sono


quello di oliva e quello di semi.
Si preparano mettendo in infusione
la pianta, generalmente fresca, nell'olio
prescelto, lasciando riposare per il tempo stabilito e quindi, dopo aver filtrato,
si conservano in boccette di vetro.
L'utilizzo terapeutico prevalente
quello cosmetico; si usano infatti per
massaggi, frizioni ed impacchi.
Oli essenziali. Si ottengono per estrazione in corrente di vapore delle sostanze contenute in piccoli otricoli nelle diverse parti delle piante.

Olio essenziale e idrolato (acqua aromatica). Di seguito vi elenchiamo le fasi dell'estrazione degli oli essenziali contenuti
nelle erbe e del recupero dell'acqua aromatica; l'esempio riportato riguarda il rosmarino. I-Si predispone nella caldaia
dell'estrattore in corrente di vapore la griglia di fondo e si aggiunge acqua sino al livello della griglia stessa. 2-Si riempie
completamente la caldaia con le cimette di rosmarino raccolte in precedenza. 3-Si sistemano e si pressano per bene le cimette
di rosmarino. 4-Si colloca la griglia di copertura. 5-Si chiude con il coperchio e si collega al sistema di condensazione
(serpentina). 6-Si aggancia l'apposita fiorentina in vetro a doppia camera: nella camera esterna passer l'acqua di
raffreddamento, in quella interna si raccoglieranno l'olio essenziale e l'acqua aromatica. 1-Ecco il distillatore pronto all'uso
e posizionato su un fornello elettrico. ^-Particolare del termometro per il controllo della temperatura di distillazione che va
mantenuta tra 85 e 95 C. 9-Olio essenziale raccolto nella camera interna della buretta (vedi freccia). \Q-Si recupera in un
bicchierino l'acqua aromatica aprendo l'apposito rubinetto. 11-5/ raccoglie ora l'olio essenziale in un flaconcino di vetro
scuro munito di contagocce. 12-Una volta raccolto l'olio essenziale, etichettate il flaconcino riportando la denominazione
dell 'olio e la data di estrazione. Conservate al riparo dalla luce

30

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA l<>/2)4

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L'estrazione si effettua utilizzando


particolari apparecchiature provviste di:
una caldaia, in cui si pone l'acqua sul
fondo e, separata da una griglia, l'erba
da cui estrarre l'olio; un sistema di condensazione dei vapori (serpentina); un
contenitore di decantazione (detto fiorentina) in cui si separa l'olio dall'acqua aromatica.
Dopo aver dato il via al processo portando l'acqua contenuta nella caldaia ad
ebollizione, il vapore acqueo passando
attraverso la massa vegetale rompe gli
otricoli e fa evaporare l'olio essenziale
facendolo salire fino al condensatore.
Qui i vapori si ricondensano e passano
nellafiorentinadove si separano per decantazione in olio (in alto) ed acqua aromatica (idrolato, in basso); l'intero processo una volta iniziato dura in media
60- 90 minuti.
Con la distillazione si aprono vari
campi di utilizzo delle sostanze vegetali; quantit relativamente piccole concentrano principi di molti chili di sostanze di partenza; le indicazioni di impiego sono molteplici: sia aromatiche
che profumistiche, sia medicinali che
industriali.
Idrolati (acque aromatiche). Sono soluzioni acquose in cui si trovano diluite
piccole percentuali di oli essenziali; si
ottengono per decantazione del condensato dell'estrazione in corrente di vapore e separazione della fase acquosa dall'olio essenziale.
Altre preparazioni ed utilizzazioni
sono: gli sciroppi, le creme, le pomate e
gli unguenti, le fumigazioni.
Sciroppi. Sono dei liquidi densi a base
di zucchero o di miele nei quali vengono disciolte dosi stabilite di preparati a
base di erbe.
Creme, pomate ed unguenti. Sono dei
preparati semiliquidi nei quali le erbe
vengono mescolate a sostanze grasse
(ad esempio olio, burro, glicerina, ecc,);
si stendono sulla parte da curare e si
massaggiano fino ad assorbimento cutaneo.
Fumigazioni. Si definiscono secche
quelle in cui si bruciano su un braciere
delle sostanze vegetali e se ne aspirano
i fumi; si definiscono umide invece
quelle in cui si pongono le sostanze vegetali in un catino di acqua bollente e se
ne aspirano i vapori.
Con le piante officinali possono inoltre essere confezionate conserve alimentari, confetture, gelatine, mieli
aromatizzati ed elisir.
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA ] 0/2004

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I-Sciroppo. Gli sciroppi sono liquidi densi a base di zucchero o di miele


nei quali vengono disciolte dosi stabilite di preparati a base di erbe. 2-Crema.
Preparato semiliquido a prevalente uso cosmetico. 3-Pomata. Preparato
farmaceutico o cosmetico per uso esterno. 4-Unguento. Medicamento molle
preparato con sostanze grasse

II laboratorio
di trasformazione

tamente organizzato e certificato (la certificazione biologica per quanto riguarda la produzione non si estende ai processi di trasformazione).
Ecco alcune indicazioni di
Il processo inizia normalmente con
massima sulle attrezzature necessarie l'essiccazione; per questa operazione si
per realizzare un laboratorio
possono utilizzare sia vecchie tettoie o
di lavorazione delle erbe
solai arieggiati, dove disporre le piante
aromatiche-officinali
su graticci o stuoie, che moderni essiccatoi in acciaio inox con generatore
Una volta eseguita la raccolta inizia d'aria calda.
per le piante officinali un percorso che,
Non esistono differenze di qualit
come la coltivazione, deve essere atten- nei prodotti ottenuti con i due sistemi, se
applicati correttamente, ma solamente
diversi tempi di esercizio; una volta essiccata, la pianta dovrebbe presentarsi
di colore verde, friabile al tatto e con un
buon profumo di fieno.
Il prodotto ottenuto va ridotto a taglio tisana, cio ad una dimensione di
alcuni millimetri, e conservato in recipienti di vetro o in contenitori sotto vuoto in modo che non assorba nuovamente l'umidit ambientale: infatti estremamente igroscopico, cio va molto
soggetto al riassorbimento dell'umidit
dall'ambiente.
Tutte queste operazioni non hanno bisogno di un vero e proprio laboratorio.
Un ambiente a norma dovr invece essere quello in cui si andranno a produrre
oli essenziali, tinture, oleoliti, eccetera.
// laboratorio per la trasformazione
L'attrezzatura del laboratorio dodeve essere idoneo alla preparazione vrebbe prevedere, oltre all'arredamento
dei prodotti nel rispetto delle normative in acciaio inox ed agli allacciamenti di
vigenti
acqua, gas, corrente e quant'altro neces-

31

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Attrezzature.
I-Estrattore.
2-Percolato re.
3-Maceratore.
4-Torchietto.
5-Pressa idraulica.
6-Molinetto.
I-Contenitore in
acciaio inox e
boccette in vetro
di colore scuro per
la preparazione
e la successiva
conservazione
dei prodotti

sario, anche le seguenti attrezzature:


- estrattore in corrente di vapore, per
l'estrazione degli oli essenziali dalle
piante aromatiche ed officinali;
-percolatore, per l'estrazione con solventi come alcol, etere o altri solventi
organici;

EH*

32

- maceratore, per la preparazione delle


tinture idroalcoliche;
- torchietto, per la spremitura delle erbe
poste in macerazione e per la preparazione di succhi;
-pressa idraulica, che svolge le stesse
funzioni del torchietto ma in modo pi

Taglio tisana. I-Si introducono


le erbe essiccate nel molinetto.
2-Con l'aiuto di un cilindro di
legno si spingono verso la lama
che provvede a sminuzzarle.
3-In seguito le erbe, ridotte
a taglio tisana, vengono
raccolte in un sacco di
alluminio posizionato
sotto il molinetto.
4-Per piccole quantit
di prodotto si pu eseguire
anche un taglio manuale

efficiente e rapido; con questa attrezzatura risulta possibile ottenere succhi


spremuti a freddo da ogni tipo di frutta
e di verdura;
- trancia o molinetto, per un corretto taglio tisana delle erbe essiccate;
- contenitori in vetro o in acciaio, per
la preparazione degli oleoliti e delle diverse infusioni.
Sarebbe inoltre necessario un magazzino per le erbe secche e per i preparati con la presenza di un deumidificatore che mantenga costante e controllata
l'umidit ambientale.
Allestito il laboratorio nel rispetto della legislazione nazionale (art. 28 del DPR
327/80 e l'art. 9 del DL 155/97) e regionale vigente, servono poi le relative autorizzazioni igienico-sanitarie che vengono
concesse dall'autorit sanitaria di base
(Asl) su richiesta dell'interessato.
L'autorizzazione sanitaria si ottiene
presentando domanda al Sindaco (vedi
anche a pag. 34), ai sensi dell'articolo 2
della Legge 283/62, e allegando una
planimetria del laboratorio ed una relazione tecnica.
Per ulteriori informazioni sulla normativa che regola la trasformazione dei
prodotti agricoli si rimanda alla Guida
illustrata laboratorio di trasformazione
dei prodotti agricoli, supplemento a Vita in Campagna n. 4/2002
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA OCIXM

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La vendita dei prodotti erboristici

a vendita diretta in azienda dei


prodotti erboristici trasformati ed
adeguatamente confezionati il
naturale completamento della filiera relativa alle officinali; almeno due importanti motivazioni spingono a realizzarla:
la responsabilit verso il consumatore
finale, che si raggiunge con la perfetta
tracciabilit del prodotto e la garanzia
dei processi produttivi, e le esigenze del
coltivatore che incrementa il proprio
reddito ottenendo cos quelle gratificazioni, anche economiche, necessarie a
giustificare l'impegno profuso.
I prodotti erboristici possono anche
essere venduti sul mercato; i settori a
cui il produttore si pu rivolgere per
conferire il prodotto e dai quali proviene la domanda di piante aromatiche ed
officinali sotto le diverse forme (pianta
fresca, pianta secca, prodotto trasformato, ecc.) sono molteplici e variegati: si
passa dall'industria alimentare al grossista d'erbe, che normalmente ritirano il
prodotto essiccato (talvolta alcuni prodotti, quali ad esempio il basilico o il
prezzemolo, vengono richiesti anche
freschi!); dall'industria chimica e dell'aromatizzazione ai laboratori di estrazione quali quelli farmaceutici, chimici,
galenici o cosmetici, che richiedono
produzioni sia fresche che secche e talvolta prodotti gi trasformati quali ad
esempio gli oli essenziali.
Un discorso a parte meritano i mercati ortofrutticoli all'ingrosso, la grande
distribuzione, i negozi di ortofrutta, dietetica e prodotti biologici, e la ristorazione: in questi casi il prodotto necessita di un adeguato confezionamento indipendentemente dal suo stato, sia esso
fresco che secco.
Una ulteriore possibilit riguarda la
vendita al settore vivaistico, agricolo ed
hobbistico di giovani piantine in contenitore o in vasetto che vengono utilizzate per nuovi impianti in campo, coltivazioni su balconi e terrazze, e per arredo
urbano.

Per la vendita di
prodotti erboristici
importante che le
confezioni siano
presentate in modo
adeguato e che
il punto vendita
rappresenti, nella
sua semplicit,
la tradizione e la
vocazione aziendale

miliare. fondamentale per che il produttore stabilisca fin dall'inizio ci che


si ripromette di ottenere dalla coltivazione e dall'eventuale trasformazione
delle piante officinali, in relazione alle
difficolt che dovr affrontare.
Il lettore che prendesse in considerazione l'idea di coltivare officinali deve
prima di tutto fare alcune valutazioni e
porsi le seguenti domande.
- A quali acquirenti mi posso rivolgere
per vendere la materia prima erboristica
prodotta ed eventualmente trasformata?
- La mia azienda ha clima e terreno
adatti alla coltivazione di quali piante
officinali?
- Le colture gi presenti e gli avvicendamenti che attuo nella ma azienda sono
compatibili con le nuove coltivazioni?
- L'attuale organizzazione aziendale e
la dotazione di impianti, macchine ed
attrezzature possono essere utilizzate

La commercializzazione
// prodotto deve essere confezionato
in contenitori adatti ed etichettato
secondo le norme di legge

assHWP-

Prima di iniziare...
...occorre valutare la convenienza a
produrre piante officinali, vendicando
le reali possibilit di collocazione
del prodotto e i prezzi di mercato
La coltivazione delle piante officinali stimola spesso l'interesse dei piccoli
produttori agricoli ed agrituristici, e di
coloro che si dedicano all'agricoltura in
forma hobbystica o part-time, lavorando
direttamente nella propria azienda talvolta con l'ausilio della manodopera faSUPPLEMENTO A VTTA IN CAMPAGNA 10/2004

anche per la produzione delle officinali?


O, in alternativa, quali adeguamenti
necessario compiere, in rapporto alle
scelte produttive e di mercato?
La prima verifica da fare riguarda
quindi le possibilit di collocare la materia prima officinale individuando i settori di mercato a cui accedere e gli operatori commerciali da contattare (grossisti, industrie, laboratori galenici e cosmetici, erboristerie, mercati locali,
contatti diretti con i consumatori, ecc).
bene iniziare dalle opportunit presenti nella propria zona di coltivazione,
per facilitare gli scambi, limitare i costi
di trasporto e diminuire i danni al prodotto in modo che conservi maggiormente i pregi qualitativi.
Un secondo fondamentale elemento
da acquisire il prezzo corrente del prodotto erboristico per poter fare una prima valutazione sulla convenienza o meno a produrlo.

L'arredamento del locale di vendita


deve essere sobrio e all'interno del
negozio si dovrebbero trovare notizie su
tutto ci che riguarda l'azienda ed i
prodotti venduti

Una volta realizzato, il prodotto necessita di una veste commerciale che


lo renda idoneo alla vendita.
In primo luogo occorre applicare sulla confezione una etichetta che riporti in
modo chiaro e comprensibile: la denominazione di vendita, l'elenco degli ingredienti, la quantit netta, il nome, la
ragione sociale e l'indirizzo del produttore e/o confezionatore, il termine di
conservazione, l'indicazione del lotto.
Il prodotto deve inoltre essere confezionato in modo adeguato: se si tratta di
erbe per tisane, consigliabile prevedere un sacchetto con finestra in modo da
permettere la visione del contenuto; se
invece si tratta di tinture ed oli essenziali questi vanno presentati in boccette di
vetro scuro provviste di contagocce.

33

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riguarda l'azienda ed i prodotti venduti.


Afiancodel punto vendita si potrebbe collocare una sala di degustazione
dei prodotti aziendali e, nel tempo dedicato agli assaggi, dovrebbe essere presentata tutta la filiera aziendale con
ogni informazione possibile circa i metodi di coltivazione, di trasformazione e
di assunzione dei prodotti.

Occorrono
le autorizzazioni
sanitarie
Per l'attivit di lavorazione,
trasformazione e vendita delle
piante aromatiche-officinali e dei
prodotti erboristici necessario
presentare domanda di autorizzazione
sanitaria al Sindaco
Alcuni esempi di confezioni a sacchetto con finestra (1) o trasparente (2), per
permettere la visione del contenuto, e di etichette adesive (3-4-5-6)

II locale di vendita
Ecco infine alcuni consigli
per la realizzazione di un locale
adatto alla vendita delle erbe
e dei prodotti erboristici
II luogo destinato alla vendita dei
prodotti aziendali (l'attivit di vendita
diretta deve essere preceduta da una co-

municazione al Sindaco) dovr essere


collocato in una posizione facilmente riconoscibile rispetto a tutti gli altri edifci aziendali, facilmente raggiungibile
dal parcheggio e senza barriere architettoniche che ne impediscano l'accesso ai
disabili.
L'interno dovrebbe essere arredato in
modo sobrio e tradizionale e vi si dovrebbero trovare notizie su tutto ci che

II Giardino delle Erbe di Casola-Valsenio


// Giardino delle Erbe d Casola-Valsenio
(Ravenna) il primo e pi importante
giardino di piante officinali del nostro
Paese ed uno fra i pi importanti d'Europa. Fondato nel 1938 dal prof. Augusto
Rinaldi Ceroni, il Giardino oggi gestito
dal Comune di Casola-Valsenio; una
cooperativa del luogo si occupa del mantenimento e della coltivazione con il
coordinamento scientfico di un Comitato
costituito da docenti delle Universit di
Modena e di Parma.
Il Giardino delle Erbe si estende per 4 ettari di terrazze sulle colline romagnole, a
250 metri sul livello del mare, ed ospita
piante coltivate, studiate ed analizzate
per il loro utilizzo nei diversi campi applicativi: medico, biologico, cosmetico, alimentare e di sperimentazione genetica.
Le specie e variet d erbe presenti sono
oltre 400, ordinate nei gradoni tematici
che si affacciano sulla Valle del Senio:
l'orto botanico, il parco-collezione di lavandino e delle principali specie, le aromatiche, la serra, le aree di coltivazione,
sperimentazione e per ricerche universitare, le collezioni di piante-madri, le
piante di interesse mellifero.
Il Giardino dotato di un museo, un centro di documentazione con biblioteca, un
laboratorio attrezzato per la didattica, locali di magazzino-essiccatoio-distillazione, un tourist shop, una sala congressi.

34

Oltre ad essere un importante punto di riferimento per la ricerca universitaria,


grazie al collegamento con diversi atenei,
il Giardino sede di itinerari didattici
destinati alle scuole superiori e dell'obbligo ed ospita corsi di aggiornamento
per medici e farmacisti.
Per quanti desiderano visitarlo forniamo
l'indirizzo: Giardino delle Erbe - Strada
provinciale per Prugno, km 2 - 480IO Casola-Valsenio (Ravenna) - Tei. e fax 0546
73158.
L'ingresso gratuito. Le visite guidate
(euro 2.60 per persona) si svolgono tutto
l'anno, da luned a venerd, dalle ore 8
alle 16; da febbraio ad aprile ed in settembre anche la domenica, dalle ore
14,30 alle 17; da maggio ad agosto, anche il sabato, dalle ore 15,30 alle 18,30,
la domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle
ore 15,30 alle 18,30.

L'agricoltore che coltiva piante officinali e/o aromatiche ad uso alimentare


quando vende il prodotto non ha bisogno di particolari autorizzazioni (fatta
salva l'autorizzazione alla commercializzazione), mentre l'agricoltore che
coltiva piante officinali ad uso salutistico se vuole vendere il prodotto trasformato deve avere, oltre all'autorizzazione alla commercializzazione, tutta
una serie di altre autorizzazioni e permessi, come ad esempio, il diploma in
erboristeria, l'autorizzazione per la realizzazione del laboratorio, l'autorizzazione per l'esercizio dell'attivit di vendita, ecc.
Non pi richiesta invece l'autorizzazione dell'Utif (Ufficio tecnico imposte e fabbricazioni) per l'attivit di distillazione: il costruttore del distillatore che deve inviare all'Utif un'autocertificazione firmata dall'acquirente in
cui dichiara che l'apparecchio destinato esclusivamente all'impiego nell'ambito delle preparazioni officinali.
Le autorizzazioni sanitarie necessarie allo svolgimento di tutte le attivit di
laboratorio-confezionamento e vendita
delle preparazioni a base di erbe aromatiche ed officinali si ottengono presentando domanda al Sindaco, ai sensi dell'articolo 2 della Legge 283/62. I modelli sono reperibili presso l'Azienda
sanitaria locale (Asl) competente per
territorio.
La richiesta alle autorit competenti di una visita preventiva ai locali da
adibirsi a laboratorio e vendita una
prassi che si sta consolidando: permette agli addetti ai controlli di suggerire
tutti gli accorgimenti necessari al favorevole accoglimento delle domande ed
ai richiedenti di approntare con efficacia e tempestivit tutte le variazioni
dovute.
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 10/2004

Indirizzi utili
Attrezzature per la produzione
e/o la vendita
- Albrigi Luigi (essiccatoi, estrattori, percolatori, maceratori, torchi, ecc.) - Via Tessare,
1 - 37020 Stallavena (Verona) - Tei. 045
8650250 - Fax 045 907316 - Internet:
vvww.albrigiluigi.com
- Eurovetrocap (recipienti in vetro e plastica per laboratori) - Via M. Pagano, 59 20090 "Prezzano sul Naviglio (Milano) - Tei.
02 484431 - Fax 02 48401820 - Internet:
www.eurovetrocap.com
- Salut di Tegon Franco (molinetti per taglio tisana) - Via Vallada, 35 - 33080 Porcia
(Pordenone) - Tei. e fax 0434 922222 - Internet: www.salut.it
- TauRo (essiccatoi) - Via Chiesa, 36 Loc.t Rampazzo - 36043 Camisano Vicentino (Vicenza) Tei. e fax 0444 719046 - Tei.
0444 412515 - Internet: www.tauro.biz
- T.R. di Turoni & C. (estrattori) - Via Copernico, 26 - 47100 Forl (Fori! Cesena) - Tei.
0543 724848 - Fax 0543 774670 - Internet:
www.trsnc.com

Produzione di sementi
e di piantine
- Consorzio Comunalie Parmensi - Via Nazionale, 54 - 43043 Borgo Val di Taro (Parma) - Tei. 0525 90155 - Fax 0525 91154;
- Cooperativa Sociale Centro di Lavoro Via San Marco, 121 - 37138 Verona - Tei.
045 8184711 - Fax 045 8184700;
- Giardino delle Erbe - Strada provinciale
per Prugno, km 2 - 48010 Casola-Valsenio
(Ravenna) - Tei. e fax 0546 73158 (vedi articolo pubblicato su Vita in Campagna n. 7-8/
2001apag.69).

Enti, associazioni, aziende


- Associazione Erbecedario della Lessinia
- Piazza Don Luigi Zocca, 2 - Loc.t Sprea 37030 Badia Calavena (Verona) - Tei. 045
6510130 - Fax 045 8040871 - Internet:
w w w. erbecedario.it
- Cascina Blengio - Regione Rosi - 15010
Ponti (Alessandria) - Tei. e fax 0144
596108;
- Co.ge.v. - Cooperativa Gestione Verde Lungadige Sammicheli, 9 - 37129 Verona Tei. 045 8001333 - Fax 045 8045686 - Internet: www.cogev.it
- Ente Parco dei Colli Euganei - Via Rana
Ca' Mori, 8 - 35042 Este (Padova) - Tei. 0429
612010 - Fax 0429 601368 - Internet:
www.parcocollieuganei.it
- Erba Madre - Azienda Agrituristica Biologica - Via Pian di Cotogna, 5 - 37039 Tregnago (Verona) - Tei. 045 6500283 - Fax 045
7808512;
- Fippo - Federazione italiana produttori
piante officinali - c/o Istituto Sperimentale
per l'assestamento forestale e per l'alpicoltura - Piazza Monsignor Nicolini, 6 - 38050
Villazzano (Trento) - Tei. 0461 381111 - Fax
0461 381131;
- Herbane Camune - Associazione - Via S.
Martino, 4 - c/o Albergo San Martino - Loc.t
Darfo - 25041 Boario Terme (Brescia) - Tei.
349 7200298;

to di Scienze Farmaceutiche - Via Campi/183


- 41100 Modena - Tei. 059 2055144 - Internet:
www.uniinore.it
- Napoli - Corso di Laurea in Erboristeria Dipartimento di Chimica Farmaceutica e TossiAltri indirizzi utili
cologica - Via D. Montesano, 49 - 80131 Napo- Erbario Toscano - Via Ghivizzani, 61 - li - Tei. 081 678649 - Internet: www.unina.it
55040 Capezzano Pianore (Lucca) - Tei. - Novara - Corso di Laurea in Scienza e
0584 969660 - Fax 0584 969598 - Internet: Tecnologia dei Prodotti della Salute - Facolt di Farmacia - Largo Donegani, 2 www.erbariotoscano.it
28100 Novara - Tei. 0321 375610 - Internet:
- F.E.I. Federazione Erboristi Italiani - www.pharm.unipmn.it
P.zza G.G. Belli, 2-00153 Roma - Tei. 06 - Padova - Corso di Lurea in Tecniche Er55280704 - Fax 06 5812750 - Internet: boristiche - Dipartimento di Scienze Farmawww.feierboristi.org
ceutiche - Via Marzolo, 5-35131 Padova - Tei.
- Universit degli Studi di Milano - Corso 049 8275370 - Internet: www.unipd.it
di laurea in Valorizzazione e tutela dell'am- - Palermo - Corso di Laurea in Tecniche Erbiente e del territorio montano - Via Marino, boristiche - Dipartimento Farmacochimico,
8 - 25048 Edolo (Brescia) - Tei. 0364 71324; Tossicologico e Biologico - Via Archiraf, 32 - Voltolina dott. Giorgio (consulenze per la 90123 Palermo - Tei. 091 6161606 - Internet:
coltivazione e la commercializzazione) - c/o www.unipa.it
Prosa - Settore Piante Officinali - Via Rossi- - Parma - Corso di Laurea in Scienze Erbognago, 32 - 30038 Spinea (Venezia) - E-mail: ristiche e Prodotti della Salute - Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale - Parco
giorgio@erbe.it
Area delle Scienze, 1 I/A - 43100 Parma - Tei.
0521 905675 - Internet: www.unipr.it
Facolt universitarie
- Pavia - Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche - Dipartimento di Farmacologia Speche hanno istituito
rimentale Applicata - Viale Tarameli], 14 corsi di laurea in erboristeria
27100 Pavia - Tei. 0382 507404 - Internet:
- Bari - Corso di Laurea in Tecniche Erbo- www.unipv.it
ristiche - Facolt di Farmacia - Via Orabo- - Perugia - Corso di Laurea in Tecniche Erna, 4 - 70125 Bari - Tei. 080 5442047 - Inter- boristiche - Facolt di Farmacia - Borgo XX
Giugno, 74 - 06121 Perugia - Tei. 075 5856420
net: www.uniba.it
- Internet: www.unipg.it
- Bologna - Corso di Laurea in Tecniche - Pisa - Corso di Laurea in Tecniche ErboriErboristiche - Dipartimento di Scienze Far- stiche - Dipartimento di Chimica Bioorganimaceutiche - Via S. Donato, 19/2 - 40127 Bo- ca e Biofarmacia - Via Bonanno, 33 - 56126
logna - Tei. 051 2095615 - Internet: Pisa - Tei. 050 44074 - Internet: www.unipi.it
www.unibo.it
- Roma - Corso di Laurea in Scienze e Tec- Cagliari - Corso di Laurea in Scienze e Tec- nologie dei Prodotti Erboristici - Dipartimennologie Erboristiche - Dipartimento di Tossi- to di Biologia Vegetale - Piazzale Aldo Moro,
cologia - Via Ospedale, 72 - 09124 Cagliari - 5-00185 Roma - Tei. 06 49912194 - Internet:
Tei. 070 6758604 - Internet: www.unica.it www.imiromai .it
- Catania - Corso di Laurea in Scienze Er- - Salerno - Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche - Dipartimento di Scienze Micro- boristiche - Dipartimento di Scienze Farmaceutiche - Via Ponte Don Melillo - 84084 Pibiologiche e Ginecologiche - Via Androne, sciano (Salerno) - Tei. 089 962654 - Internet:
81 - 95100 Catania - Tei. 095 312386 - Inter- www.unisa.it
net: www.unict.it
- Sassari - Corso di Laurea in Tecniche Er- Ferrara - Corso di Laurea in Scienze e boristiche - Facolt di Farmacia - Via MuroTecnologie dei Prodotti erboristici, dietetici e ni, 23/A - 07100 Sassari - Tei. 079 228701 - Incosmetici - Laboratorio di Chimica degli ternet: www.uniss.it
Alimenti - Via Fossato di Mortara, 17/19 - - Siena - Corso di Laurea in Scienza e Tecno44100 Ferrara - Tei. 0532 291279 - Internet: logia dei prodotti cosmetici ed erboristici Dipartimento di Farmacologia - Via Aldo Mowww.unife.it
- Firenze - Corso di Laurea in Tecniche ro - Loc. San Miniato - 53100 Siena - Tei. 0577
Erboristiche - Dipartimento di Scienze Far- 233226 - Internet: www.unisi.it
maceutiche - Via Gino Capponi, 9 - 50121 -Torino - Corso di Laurea in Tecniche ErboFirenze - Tei. 055 2757300 - Internet: ristiche - Piazzetta Baralis, 4 - c/o Istituto
Tecnico per Geometri EULA -12038 Savigliawww.unifi.it
no (Cuneo) - Tei. 0172 713016 - Internet:
- Genova - Corso di Laurea in Tecniche www.pharm.unito.it
Erboristiche - Dipartimento di Chimica e - Trieste - Corso di Laurea in Tecniche ErboTecnologie Farmaceutiche e Alimentari - Via ristiche - Dipartimento di Economia e MerBrigata Salerno, ponte -16147 Genova - Tei. ceologia delle Risorse Naturali e della Produ010 3532647 - Internet: www.unige.it
zione - Via Valerio, 6-34127 Trieste - Tei. 040
- Messina - Corso di Laurea in Scienze e 5587910 - Internet: www.univ.trieste.it
Tecnologie Erboristiche - Facolt di Farma- - Urbino - Corso di Laurea in Tecniche Ercia Villaggio Annunziata - 98168 Contrada boristiche - Facolt di Farmacia - Via Aurelio
Annunziata (Messina) - Tei. 090 3533114 - Saffi, 2 - 61029 Urbino (Pesaro e Urbino) - Tei.
0722 2671 - Internet: www.uniurb.it
Internet: www.unime.it

- Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - Via C. Celso 6 - 00161 Roma
- Tei. 06 855611 - Internet: www.ismea.it

- Milano - Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche - Dipartimento di Scienze Farmacologiche - Via Balzaretti, 9-20133 Milano
- Tei. 02 50318284 - Internet: www.unimi.il
- Modena e Reggio Emilia - Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche - Dipartimen-

Siti Internet da consultare


www.aboca.it - www.colturenuove.it www.erbe.it www.erbeofficinali.it
www.isafa.it
'www.natural.it
www.specchiasol.it

aturally

stantess steel

Estrattore di oli essenziali


in corrente di vapore
Composto da
pentola in
acciaio con
finltura
alimentare e
buretta in vetro
a doppia camera
per accumulo e
separazione olio.
Disponibile in
vari modelli da
12 a 500 litri di
volume pentola.

Percolatore per estrazione


tinture e tinture madri

Dotato di griglia di
fondo e peso per
pressatura erba.
Disponibile in vari
modelli con capacit

Pressa oleodinamica
manuale

2,5 a 30 litri.

Completamente
realizzata in acciaio
inox, principalmente
rivolta ai professionisti
del settore trattamento
piante officinali.
Tuttavia, grazie alla
grande versatilit
dell'apparecchio,
possibile ricavare succhi
tramite spremitura a
freddo di frutta e
verdura.

Maceratore

Torchio per spremitura


Ideale per
ricavare essenza
attraverso la
pressione.
Il processo pu
avvenire a freddo
o su piante
appena
macerate.
Disponibile in tre
modelli da 3, lo
e 20 litri.

Recipiente per
macerazione in
ambiente buio;
dotato di chiusura
ermetica per evitare
il contatto del
prodotto con l'aria.
Disponibile In due
modelli con capacit
70 e 120 litri.

S.R.L.
ViaTessare, 1 Stallavena * Verona Italy
Tei. +39 045 8650250 Fax +39 045 907316 www.albrigiluigi.com info@albrigiluigi.com

DIS

PRESSE!"

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