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SPETTROSCOPIA DI MOLECOLE CHIRALI:

POLARIMETRIA E DICROISMO CIRCOLARE


La polarimetria e il dicroismo circolare sono tecniche che utilizzano radiazioni elettromagnetiche
asimmetriche, per cui sono intrinsecamente in grado di distinguere tra enantiomeri. Tuttavia anche
tecniche molto diverse, come la spettroscopia NMR in solventi chirali, o reazioni chimiche
catalizzate da enzimi (che sono molecole chirali) sono potenzialmente in grado di fornire un
ambiente chirale idoneo a differenziare gli ena ntiomeri.

POLARIMETRIA

La polarimetria un metodo di analisi non distruttivo che si basa sulla capacit delle
molecole chirali di deviare il piano della luce polarizzata linearmente.

La luce polarizzata
La luce un'onda elettromagnetica che consiste in un campo elettrico E ed un campo magnetico H
oscillanti, che possono essere rappresentati da vettori perpendicolari tra loro, e perpendicolari alla
direzione di propagazione (Figura).

Il piano di polarizzazione il piano su cui oscilla il campo elettrico E, ma poich una sorgente di
luce di solito composta da un insieme di emettitori disposti in maniera casuale, la luce emessa
un insieme di onde con tutte le possibili orientazioni del vettore E. La luce polarizzata linearmente,
invece, una radiazione elettromagnetica in cui il vettore E oscilla in un solo ben preciso piano di
polarizzazione.
La luce polarizzata linearmente (spesso chiamata semplicemente luce polarizzata) ottenuta dalla
luce non polarizzata per mezzo dei cosiddetti filtri polarizzatori.
Pu sembrare strano che la luce polarizzata possa essere considerata una radiazione asimmetrica,
in grado di interagire con due enantiomeri in maniera differente. In realt la direzione di
propagazione della radiazione, quella del vettore elettrico E e quella del vettore magnetico H
costituiscono una terna di vettori ortogonali non sovrapponibile alla sua immagine speculare
(Figura parte b).

DICROISMO CIRCOLARE
Il dicroismo circolare una tecnica di analisi strutturale simile alla spettrofotometria
in quanto basata sull'assorbimento da parte del campione di una radiazione UV o
visibile. La differenza che la radiazione usata in questo caso polarizzata
circolarmente, e quella che viene misurata la differenza tra le assorbanze ()
riscontrate usando come radiazioni incidenti radiazioni polarizzate circolarmente nei
due possibili versi orario e antiorario.
Il dicroismo circolare (spesso abbreviato con la sigla CD) permette di trarre
importanti informazioni su molecole chirali. Pu essere usato per determinare la
configurazione assoluta di una molecola, ma anche configurazioni relative e
conformazioni. inoltre una tecnica molto pi sensibile della polarimetria, e,
diversamente che per quest'ultima, il segno del pu essere sufficiente a trarre
conclusioni sulla configurazione assoluta della molecola per specifiche classi di
composti. Tutto questo giustifica perch questa tecnica sta trovando una diffusione
sempre maggiore, nonostante necessiti di strumenti molto costosi (sopra i 150
milioni di lire).

Lo spettro CD
Un cromoforo chirale, ma anche un cromoforo non chirale che si trovi in un intorno
chirale, pu assorbire le luci polarizzate circolarmente destra e sinistra in maniera
diversa, cio con assorbanze AD ed AS (e quindi anche assorbanze specifiche molari
D ed S) diverse. Uno spettro CD un grafico del dicroismo circolare, A:
A = AS AD

o del dicroismo circolare molare, :


= S D

in funzione della lunghezza d'onda. Uno spettro CD assomiglia quindi ad un


normale spettro UV, ma A e possono anche assumere valori negativi.
Naturalmente la relazione tra A e ancora la legge di Lambert-Beer:
A = l c

dove l espresso in cm e c la concentrazione molare.


In generale ogni transizione elettronica che d origine ad un assorbimento
UV/visibile d anche origine ad una banda nello spettro CD, chiamata effetto Cotton,
il cui massimo (o il minimo per bande con segno negativo) si trova pi o meno alla
stessa lunghezza d'onda del massimo di assorbimento UV/vis ibile. Lo spettro CD
dato dalla sovrapposizione di bande positive e negative di questo genere. Un
esempio di spettro CD mostrato in Figura. Come ci si pu aspettare da
considerazioni di simmetria, gli spettri CD di enantiomeri sono uguali, ma hanno
segni opposti.

A volte il dicroismo circolare espresso sotto forma di ellitticit molare. Se la


radiazione incidente sul campione polarizzata linearmente, all'uscita del campione
le due componenti hanno intensit diverse e la radiazione diventa polarizzata
ellitticamente.
L'ellitticit definita come un angolo la cui tangente uguale al rapporto tra l'asse
minore ed asse maggiore dell'ellisse, e va da 0 per una luce polarizzata linearmente
a 45 per una luce polarizzata circolarmente.
tang=b/a
Tuttavia poich la differenza di assorbanza sempre molto piccola, anche l'angolo
assume sempre valori piccoli (si possono misurare ellitticit di 1/1000 di grado), ed
quindi approssimativamente proporzionale alla concentrazione. Si pu allora
definire una ellitticit molare []:

[] =

l c

dove l espresso in dm e c la concentrazione decimolare, ossia espressa in moli


per 100 ml (o dmol/l; si notino ancora una volta le insolite unit di misura).
L'ellitticit molare [] legata al dicroismo circolare molare dalla relazione:
[] 3300

Applicazioni del dicroismo circolare


Un prerequisito perch una molecola chirale possa essere studiata con il dicroismo
circolare che possieda un cromoforo, ossia assorba nell'UV/visibile. Tuttavia
sufficiente anche un assorbimento molto debole, come la transizione n* dei
carbonili chetonici con 30.
L'applicazione concettualmente pi semplice che si pu fare del dicroismo
circolare il riconoscimento di enantiomeri avendo a disposizione spettri di
riferimento. Rispetto alla polarimetria, si ha comunque il vantaggio di
disporre di un intero spettro invece che di una misura in un singolo punto, e
questo permette di evidenziare pi facilmente la presenza di eventuali
impurezze che modificano la forma dello spettro. D'altra parte pi difficile
disporre di spettri di riferimento, poich i dati CD sono molto meno comuni in
letteratura rispetto alle rotazioni specifiche. anche possibile, sebbene non
molto comune, effettuare misure quantitative per determinare eccessi
enantiomerici.
Determinazione della struttura secondaria delle proteine, e per monitorare
processi come la denaturazione termica. .

Polarizzazione circolare della luce


Abbiamo visto che in una radiazione elettromagnetica polarizzata linearmente il
vettore campo elettrico E oscilla in un piano. Esiste un altro tipo di luce polarizzata,
la luce polarizzata circolarmente, in cui il vettore campo elettrico E rimane sempre
della stessa intensit, ma ruota con frequenza pari alla frequenza della radiazione: il
risultato che la punta del vettore percorre una traiettoria a spirale. La rotazione pu
naturalmente avvenire in due versi. Se guardando verso la sorgente della luce il
vettore E ruota in senso orario, la luce detta luce polarizzata circolarmente destra,
se la rotazione antioraria si parla di luce polarizzata circolarmente sinistra.

In una luce linearmente polarizzata il vettore campo elettrico oscilla lunga una e una
sola direzione (quella z, nella figura) e perpendicolare allasse di propagazione
(quello x).
Un osservatore situato sullasse x vedr il vettore campo elettrico raggiungere un
massimo al tempo t1 e poi diminuire fino a passare per lo zero (t3), cambiare verso,
raggiungere un minimo (t5) e poi ricrescere di nuovo. Londa sinusoidale rimane
sempre confinata nel piano xz e losservatore vedrebbe un vettore oscillare lungo z.
Un altro modo per descrivere lo stesso fenomeno quello di considerare una
radiazione polarizzata linearmente come la somma di due onde polarizzate
circolarmente, una sinistrorsa e una destrorsa.

Una molecola otticamente attiva pu alterare le propriet della luce trasmessa in vari
modi e gli effetti osservati sono diversi.
Poich la luce polarizzata circolarmente dissimmetrica lecito attendersi che le
due componenti interagiscano differentemente con il mezzo chirale. Ci pu
manifestarsi nei due modi seguenti:
Le due onde si propagano con velocit differenti cio sono caratterizzate da
indici di rifrazione differenti. In altre parole esse usciranno dal campione
luna in ritardo rispetto allaltra cio fuori fase.

Sommando settorialmente le due componenti si ottiene sempre una luce linearmente


polarizzata ma la direzione di polarizzazione sar ruotata di un angolo rispetto alla
direzione originale.
La differenza tra i due indici di rifrazione (nL-nR) detta birifrangenza circolare e
langolo di deviazione chiamato rotazione ottica.

Per poter paragonare campioni a differente concentrazione stata definita la


rotazione molare.

Le due componenti vengono assorbite in modo differente dal campione (tale


fenomeno viene detto dicroismo circolare) e i vettori campo elettrico escono
dal mezzo con intensit differenti

Sommando i vettori elettrici delle due onde agli stessi tempi troviamo che il vettore somma traccia
un ellisse.

Lo spettrofotometro CD
In linea di principio, per misurare uno spettro CD servirebbero due sorgenti per le
due radiazioni polarizzate circolarmente destra e sinistra, ognuna con il suo
monocromatore. In pratica si usa invece una radiazione polarizzata linearmente, che
come abbiamo visto la somma di due componenti polarizzate circolarmente. La
radiazione generalmente prodotta da una lampada a Xeno (a), che per la grande
precisione richiesta per la misura e per i numerosi filtri da attraversare deve essere
molto potente (150-450 W). La radiazione passa poi attraverso il monocromatore
(b), che seleziona la lunghezza d'onda desiderata, e attraverso il filtro polarizzatore
(c), che la polarizza linearmente. Il cuore dello spettropolarimetro CD il cosiddetto
modulatore elettro-ottico (d), costituito da un cristallo capace di far passare
alternativamente la componente destra o sinistra della luce polarizzata linearmente a
seconda del campo elettrico a cui sottoposto. Il modulatore elettro-ottico
sottoposto ad un campo elettrico alternato, per cui il campione (e) attraversato
alternativamente dalle componenti destra e sinistra. Se le due componenti sono
assorbite in maniera diversa, il rivelatore (f) origina un segnale di intensit
oscillante. L'ampiezza di questa oscillazione permette di misurare il dicroismo
circolare.

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